Convegno 17 e 18 febbraio 2024 a Bologna – 1 sessione

Eccoci qua allora vedevo già un po’ di impazienza  online, in sala siete Siete un po’ più pazienti   invece online già fremevano. Ci siamo, diamo  il via ufficialmente a questo convegno che   abbiamo così fortemente voluto come Rete  Emergenza climatica ambientale Emilia-Romagna,  

Come Osservatorio Urbano Bologna e come diritti  alla città…. (manca parte della diretta) come   allora che sull’ambiente le politiche sul clima  soprattutto sull’ambiente si differenziasse da   quelle dei 4 anni precedenti perché c’era bisogno  di una svolta un po’ più drastica su sul nostro  

Futuro come in termini di salute, in termini di  di sopravvivenza (la potremmo definire già così),   da lì è nato un percorso che ha portato ad  aggregarsi tante e tante associazioni fino   ad arrivare a a un percorso molto importante per  noi, che è stato quello prima di tutto di essere  

Coinvolti dalla dalla Regione in un tentativo di  firmare il patto per il lavoro e per il clima,   che noi abbiamo rifiutato di firmare, abbiamo  scritto un nostro patto “per il clima e per il   lavoro” in cui abbiamo dato delle indicazioni  molto precise su quale dovesse essere la linea  

Da seguire, il cammino da intraprendere,  abbiamo scritto una quantità di documenti,   di osservazioni al patto per il lavoro e per il  clima che sono rimaste ,diciamo, lettera morta   per la maggior parte e siamo arrivati fino  alla scrittura di quattro proposte di legge  

Di iniziativa Popolare che con tanto lavoro, tanta  fatica però hanno raggiunto 7.000 firme quindi ben   oltre le 5000 richieste, in questo momento siamo  in attesa ancora paziente – per poco – che queste   queste leggi vengano discusse in assemblea, però  noi non ci siamo mai fermati nonostante, diciamo,  

Abbiamo avuto più volte la dimostrazione che  la nostra partecipazione non fosse così gradita   e così auspicata In realtà noi continuiamo ad  andare avanti e continuiamo sia nel tentativo   di interloquire con le istituzioni ma anche  nella nella lotta affinché Comunque nonostante  

Non Siamo coinvolti nelle nelle fasi consultive  nelle decisioni prese dalla regione però che   la nostra voce venga ascoltata per questo  Noi abbiamo un un certo numero di esperti   al nostro interno che si occupano della della  ricerca e del, insomma della divulgazione di  

Dati e di informazioni ma abbiamo voluto dare  un respiro un pochettino più ampio quindi oggi   abbiamo degli Dei relatori di altissimo livello  che ci parleranno di di questo modello emiliano   romagnolo che è sbandierato e promosso come un  modello vincente soprattutto perché si prende  

Sempre in considerazione l’aspetto economico Eh  ma così vero che l’economia è così Favorita da   questo modello in Italia nel mondo ma soprattutto  in Emilia-Romagna oggi parliamo di Emilia-Romagna   allora Io inizierei subito col presentare i  relatori e poi Chi vorrà maggiori informazioni  

Sulla rete può sempre Fermarsi con noi E insomma  chiederci tutto quello che vuole Noi abbiamo un   sito Poi promuoveremo magari a fine a fine  convegno Io voglio partire partire subito   con i relatori perché sono loro i protagonisti  di oggi allora vi presento Alfonso Gianni che  

Collabora con diverse riviste ed è codirettore  di alternative per il socialismo ha scritto   diversi libri e oggi appunto ci introduce questo  capitale globale dimensioni regionali Ringraziando   per l’invito a questo a questo convegno Io  naturalmente Mi terrò sulle Generali non   essendo un esperto di questioni Emiliano romagnole  volevo iniziare dicendo semplicemente che ho messo  

Sul mio profilo Facebook la locandina del convegno  che mi aveva inviato il mio amico Corrado Oddi e   ci sono stati molti molti High like questo lo  dico per perché è merito degli organizzatori   ovviamente ma c’è stato anche un commento di  Un economista economista accademico quindi  

Vero non artisanale come sottoscritto il quale  m’ha detto Ma guarda che il problema non è la   crisi del neoliberismo del capitalismo La crisi è  quella della sinistra che non sa più che cosa dire   Purtroppo questo economista coglieva una parte  della verità rispetto alla crisi della sinistra e

Dico subito che però la crisi del neoliberismo c’è  profonda cercherò di dimostrarla Ma certamente non   è purtroppo una crisi definitiva il sistema  capitalista è stato definito da un famoso   studioso di storia economica come quel sistema  che può essere descritto come quello che passa  

Da una crisi all’altra e purtroppo è lui stesso  che queste crisi le vuole risolvere e ci riesce   almeno finora Tuttavia e questa è la novità  l’intervallo tra una crisi e l’altra si è   negli ultimi decenni di molto accorciato e le  cause di questa crisi sono diventate molteplici  

E diversificate faticosa è la ripresa e non  uniforme proprio due giorni fa la Commissione   Europea ha rivisto al ribasso tutte le proprie  previsioni fatte da poco sulla crescita a causa   della straordinaria debolezza dell’economia  tedesca si trova tra stagnazione e recessione  

Più sul secondo versante che sul primo e della  instabilità della scena internazionale dominata   da due guerre che potrebbero avere conseguenze  ancora più tragiche inimmaginabili qualora l’uso   paventato dell’Arma Nule are divenisse reale  nel frattempo anche la Gran Bretagna si trova  

In una condizione di recessione tecnica cioè  Due trimestri di fila in negativo la brexit   non le ha portato fortuna e anche il Giappone  è entrato in recessione in questi alla fine di   questi due ultimi trimestri si trova meglio la  condizione degli Stati Uniti d’America perché  

Lì è stata condotta una politica monetaria da  parte della Fed più avvertita e vi sono stati   anche degli interventi massicci di sostegno  portati avanti dal tanto vituperato biden   malgrado L’opposizione dei repubblicani come ha  osservato Paul grug Man nell’editoriale del New  

York Times di 3 giorni fa nel frattempo il  segretario della NATO stolberg è il caso di   dire nomen omen ha detto che bisogna costruire  un’economia di guerra che l’intensificazione   della produzione di armi ha affermato Testualmente  non aiuterà solo l’Ucraina ma anche la nato con  

La creazione di posti di lavoro di qualità come  qui in Bavaria parlava in Bavaria dove saranno   costruiti i missili Patriot il neoliberismo in  crisi commento io ricorre a quello che fu chiamato kinesismed da parte del pubblico come volano  per L’economia privata basterebbe questa  

Considerazione per dimostrare appunto la crisi  del neoliberismo Intanto i dati ci parlano di   una crisi economica che non si risolve almeno nel  continente europeo mentre il rallentamento e lo   stesso calo dell’inflazione aumentano il debito  del nostro paese Arriv al 14% e la riforma del  

Patto di stabilità che si sta preparando nella  Ue non ci porterà alcun sollievo Specialmente   se connessa con l’introduzione Del Mes cui  prima o poi il nostro paese accederà per cui   una manovra correttiva di bilancio non è più  soltanto una vaga ipotesi così come l’ingresso  

Del nostro paese in una procedura di infrazione  per lo sforamento del deficit del rapporto tra   il deficit e il Pil attualmente a 5,3% la crisi  economico-finanziaria della fine degli anni 10 e   la crisi della pandemia con le sue conseguenze le  guerre che hanno strappato le catene del valore e  

Interrotto le vie del commercio mondiale segnano  quindi la crisi della globalizzazione per come   l’avevamo conosciuta Facciamo un passo indietro  per connetterci meglio all’argomento di questo   nostro convegno uno dei più grandi economisti  del secolo scorso John minar keenes conclude   la sua famosa opera sulla teoria generale  dell’occupazione dell’interesse della moneta  

Con queste famose parole gli uomini del fare che  si considerano del tutto esenti da ogni influenza   intellettuale Sono generalmente schiavi di qualche  defunto economista i pazzi al potere che odono   voci nell’aria distillano le loro farneticazioni  attingendo a qualche scribacchino accademico di  

Pochi anni addietro sono parole scritte Nella  seconda metà degli anni 30 la teoria generale   esce Nel febbraio del 1936 Eppure ci sembrano  attualissime soprattutto nella possibilità di   accostarle in modo assolutamente appropriato a  personaggi e ad Elite che oggi popolano questo  

Nostro mondo malato per le questioni che  tratteranno chi ne sa più di me in questo   convegno la previsione che inesi Anna trova  un’ennesima conferma a metà degli anni 90 del   secolo scorso Ovviamente esce un libro importante  anche se a suo tempo trascurato di un autorevole  

Dirigente della mckinsey forse la maggiore società  internazionale di consulenza manageriale kenichi   omae un giapponese in italiano Il libro è stato  editato con il titolo significativo la fine dello   Stato nazione l’emergere delle economie regionali  in esso l’autore dopo aver analizzato la crisi e  

La decadenza della democrazia liberale delle sue  forme di governance definisce lo Stato nazione una   unità organizzativa Inn naturale e contrappone  adesso le aree omogenee di business che possono   essere formate da più regioni all’interno di  una stessa dimensione statuale o travalicare  

Fino a creare degli Stati regione che ridisegnano  territori e confini cita quali esemplificazioni   Hong Kong e la striscia Adessa adiacente della  Cina meridionale la regione di cansa attorno   a Osaka e la catalogna ma non manca di prestare  attenzione al caso italiano Testualmente scrive  

Che senso ha pensare all’Italia come a un’entità  economica coerente all’interno della Ue non   c’è un’Italia media esistono invece un Nord  industriale e un Sud rurale che differiscono   profondamente in ciò che sono in grado di dare e  in ciò di cui hanno necessità Beh come non vedere  

In queste parole degli anni 90 il background  culturale di tutti i processi scissionisti   che sono intervenuti nel contesto europeo negli  anni successivi di cui il progetto di autonomia   differenziata portata avanti dal governo meloni  con il particolare protagonismo della lega e dei  

Suoi presidenti di regione e solo l’ultimo esempio  per dirla con keines i pazzi al potere attingono   alle idee non solo predittive ma performanti  di qualche economista di alcuni illustri a   dietro solo che in questo caso non si tratta di  uno scribacchino ma di un manager stimato nel  

Suo ambiente di un agente del capitale globale Per  dirla con antiche parole marxiane la fase montante   della globalizzazione capitalistica cominciata  negli anni 80 ha seguito esattamente questo   percorso prima ha svuotato e cambiato il ruolo  dello stato trasformandola in un facilitatore e in  

Un allocator di investimenti delle multinazionali  Poi ne ha messo in discussione l’unità attraverso   un processo di disgregazione che ridisegna i suoi  punti di forza nelle cosiddette aree di produzione   e di business così che diverse regioni del nord  del nostro paese sono diventate parti di un  

Sistema produttivo allargato che ha i suoi centri  decisionali altrove ed è il caso dell’Emilia   Romagna snodo importante dal punto di vista  della produzione materiale dell’articolazione del   sistema dell’automotive tedesco il che ha creato  un modello di sviluppo economico molto lontano e  

Diverso da quello che due famosi ricercatori  americani a metà degli anni 80 p and Sable   studiarono parlando di una nuova dimensione  industriale anzi di una nuova rivoluzione   industriale che avrebbero voluto instaurare  persino negli Stati Uniti d’America quel sistema   era fondato sull’estrema vitalità e capacità  di flessibilità dei distretti industri favoriti  

Diciamolo anche da una bassa conflittualità  sindacale per usare un eufemismo un sistema che   si intrac cava con il pubblico con la proprietà  pubblica delle Infrastrutture con le venature   reali che tenevano insieme la società civile con  quella economica senza per questo cancellarne le  

Matrici di classe ma in qualche modo attenuandone  i contrasti un sistema che si intrecciava con la   dimensione locale che da essa era sostenuto e  che a sua volta essa Esso sosteneva direi di   più motivava il municipalismo ma un municipalismo  inclusivo capace di mettere a valore competenze  

E saper fare assai più del regionalismo era la  dimensione reale di riferimento ciò a cui abbiamo   assistito ha travolto questi modelli virtuosi  compreso quello Emiliano ed è stato il passaggio   dal municipalismo al mercato l’assorbimento  delle produzioni di eccellenza entro le catene  

Del valore internazionale dominate Dal capitale  finanziario o dal finanz capitalismo secondo la   felice definizione di Luciano Gallino che mette  appunto L’accento sul carattere finanziario del   moderno sistema per capire le ragioni di questa  involuzione di questo volgimento non ci si può   fermare all’analisi per quanto utilissima del  territorio locale e neppure di quello Nazionale  

Bisogna guardare ai movimenti del capitale globale  La globalizzazione che abbiamo conosciuto e   cercato di contrastare nei suoi affetti perversi  ha ora prodotto una crisi che ne ha messo in   discussione alcuni suoi presupposti essenziali  che invece erano stati a suo tempo i fattori  

Propulsivi nella sua fase vincente negli ultimi  due decenni del secolo scorso e nei primi anni   del nuovo millennio quali sono questi presupposti  ciò che distingueva veramente questa fase della   globalizzazione da altre perché non era di per  sé una novità già Marx sia nel Manifesto del  

Partito Comunista che nei grundriss che nel  capitale ci raccontava che lo scavalcamento   delle frontiere e l’uniformazione del mondo al  proprio modello era nel DNA del capitalismo e   della borghesia Ebbene il nocciolo di quella  globalizzazione partita diciamo così negli anni   80 era la decentralizzazione produttiva ovvero  un gigantesco processo di centralizzazione senza  

Concentrazione usando qui una felice definizione  di Riccardo Bellofiore ossia un comando del   capitale centralizzato ma con unità produttive  connesse in rete lungo filiere transnazionali è   in grado di sfruttare l’offerta di lavoro mondiale  per rompere la resistenza della classe operaia dei  

Paesi del centro capitalistico tale processo ha  necessitato e a sua volta contribuito ad ampliare   quella sussunzione reale del lavoro alla Finanza e  al meccanismo del debito necessaria per sopportare   alla carenza di domanda derivante dai bassi  salari praticati Nelle società capitalisticamente   mature queste due armi la con centralizzazione  senza concentrazione e la finanziarizzazione  

Del sistema capitalistico queste due armi prima  hanno dato vita a una crescita drogata anche se   reale poi hanno determinato il ritorno della  instabilità e la crisi di quel modello dal   quale non si esce se non si affrontano i nodi  decisivi e costitutivi del sistema capitalista  

Ovvero che cosa per chi e come si lavora Siamo  di fronte a una significativa contrazione del   processo di delocalizzazione e di articolazione  delle strutture produttive guidate dalle grandi multinazionali Trump e i suoi epigoni sono stati  preceduti da processi reali e materiali che loro  

Stessi poi hanno contribuito ad amplificare  già nei 5 anni che precedevano il 2007 inizio   della grande crisi inizio Almeno negli Stati  Uniti d’America della grande crisi economica e   finanziaria i profitti delle multinazionali erano  scesi del 25% su questo ragionava l’economist in  

Un articolo importante di fine gennaio del 2017  la quota dei profiti globali rappresentata dalle   multinazionali era sceso in 10 anni dal 35 al 30%  diversi sono i motivi e non li possiamo esaminare   tutti che hanno determinato questa situazione e i  processi di reshoring ovvero di ritorno in patria  

Delle produzioni in precedenza delocalizzate Ben  prima della più recente sfil atura delle catene   delle forniture e della formazione del valore  Fra Questi Certamente vi è stata la rilevante   diminuzione della possibilità di arbitraggio  fiscale con le amministrazioni locali e per   converso l’incremento di diritti e di salari  dei lavoratori in quelle zone considerate un  

Tempo Fabbrica del mondo faccio riferimento  ovviamente alla Cina e non solo nonché anche   a contato la migliore adattabilità delle imprese  locali alle esigenze di consumo delle popolazioni   Senza scomodare qui le teorie sulla caduta  tendenziale del saggio di profitto e le   complicate discussioni che questa teoria comporta  si può dire tranquillamente che la profittabilità  

Degli investimenti all’estero in impianti fissi  e in lavoro umano dipendente e costante sono   da tempo diminuite ma attenzione la crisi di  profittabilità del capitalismo manifatturiero   non comporta affatto che l’impresa capitalistica  abbia smesso di di espandersi spazialmente solo   che vengono avanti nuove figure slegate almeno  in gran parte da investimenti fissi nei territori  

E che si avvalgono prevalentemente di lavoro  precario o di finto lavoro indipendente anche   l’ultima direttiva dell’Unione europea che  sembrava rispondere alle esigenze dei Riders   di essere considerate lavoratori dipendenti e  non indipendenti è stata nei giornali di oggi   lo trovate Travolta dall’opposizione di alcuni  paesi europei si tratta ad esempio stesso tempo  

Le richieste di materie prime speciali  se non di terre rare indispensabili ai   processi di digitalizzazione dell’Economia delle  informazione eella comunicazione e di una finta   transizione ecologica riportano in Auge con  ben altro potenziale tecnologico il vecchio   capitalismo delle miniere che abbiamo ribattezzato  capitalismo estrattivo il capitalismo Dunque è  

Capace di mutazioni protei di un vero e proprio  poliformismo dinamico capace di una produzione   sistemica e sistematica di differenziazione Geo  istituzionale di costruzione di sedi decisionali   sul piano economico politico e fin anche giuridico  estranei tanto alle Vecchie statualità lo Stato  

Nazione sia le nuove dimensioni di governance  sovrannazionale Come è la stessa Unione Europea   i vecchi confini sono saltati e vengono  ridefiniti secondo omogeneità basate su   questo tipo di sviluppo economico non inclusive  ma escludenti cui è funzionale la guerra come   dimensione sempre più dominante della politica  internazionale non sfuggono a questo ruolo due  

Principali focolai di guerra quello Russo ucraino  e quello israelo-palestinese tra le 60 Guerre in   atto nel mondo che hanno fatto parlare Papa  Francesco di una guerra mondiale a pezzetti   In questo quadro in conclusione ha ancora senso  la resistenza nel territorio a questi processi  

Distruttivi avanzati dalle azioni del capitale  globale ha senso costruire esperienze di vita   economica alternativa a quella dominata dalla  finanza e dallo sfruttamento di forza lavoro   manuale intellettuale e della natura la risposta  è positiva Anzi è indispensabile perché il popolo   non è un’astrazione e non deve diventare un  semplice concetto politico populista ma il  

Popolo sono le persone e le persone vivono  nei territori non c’è alternativa al loro   protagonismo ma questo non significa confondere un  moderno municipalismo con il concetto di comunità   ovvero avere una concezione statica e difensiva  in ultima analisi regressiva del municipalismo  

Stesso al contrario bisogna che tra i territori  su scala sovranazionale non solo Nazionale si   crei una comunicazione di esperienze e di lotte  contro il capitale globale nelle sue multiformi   versioni l’Europa offre questo spazio e Sarebbe  bello se le prossime elezioni europee fossero  

Attraversate da un dibattito di questa natura ma  forse sono troppo ottimista nell’ augurarmi pure   in conclusione a un agli anni 30 del secolo scorso  ma con un altro autore scriveva Antonio gramci nel   32-33 nel carcere in cui era recluso una frase che  io considero seminale diceva grams e chiudo esiste  

Oggi una coscienza culturale Europea ed esiste  una serie di manifestazioni di intellettuali e   di uomini politici che sostengono la necessità  di un’unione Europea si può anche dire che il   processo storico tende a questa unione e che  esistono molte forze materiali che solo in  

Questa unione possono svilupparsi se fra X  anni Questa unione sarà realizzata la parola   nazionalismo avrà lo stesso valore archeologico  che l’attuale municipalismo dai quaderni del   carcere quaderno 6 1930 32 miscellanea si intende  che per municipalismo gansi Allora intendeva per   l’appunto una dimensione ristretta e chiusa  della vita politica sociale ed economica per  

Un municipalismo noi oggi rilancio intendiamo  invece una visione aperta in primo luogo ai   processi migratori collegata con altre realtà  indipendentemente dalla loro collocazione   Nazionale in cui vita economica culturale e lotta  politica trovino un loro e un loro rinnovato senso [Applauso] Grazie grazie mille

Assolutamente fondamentale questo primo intervento  Allora non l’ho ricordato prima i relatori hanno   a disposizione 15 minuti ciascuno A me toccherà  l’ingrato compito di di richiamare un pochettino   all nel momento in cui insomma i 15 minuti si  avvicinano Quindi adesso do la parola senza  

Perdere altro tempo a il secondo relatore che  è Marco Bersani di attac Italia intervento dal   titolo finanziar finanziarizzazione  dell’Economia e del modello emiliano romagnolo Ah vè intanto Ciao a tutte e tutti  Grazie dell’invito nonost il cognome Io non   sono emiliano romagnolo o meglio mio padre  era Piacentino mia mamma era di Ravenna  

Quindi diciamo le origini sono quelle non c’è  parentela con e parto anch’io da no intanto   parto da una notizia il modello Emiliano è morto  possiamo dirlo possiamo senza o meglio sopravvive   solo in qualche allucinazione che è rimasta  nella classe politica regionale e in molti  

Sindaci diciamo cioè un’idea di continuare  a pensare che il modello Romagnolo è eterno   il modello Emiliano eterno e che è in grado di  governare i processi Io credo che non sia così ehm parto anche qui da anch’io da una frase  di grami per dire secondo me dove ci troviamo  

Gramsi dice a un certo punto il vecchio è morto  il nuovo deve ancora nascere e tra la morte del   vecchio e il nuovo che deve nascere si generano  i mostri Ecco io penso che noi siamo in questa  

Fase di transizione che non sappiamo quanto  quanto può durare E che cosa è morto in parte   l’ha già detto chi mi ha preceduto Secondo me  siamo alla fine di un ciclo del capitalismo   che è quello basato sulla finanziarizzazione come  cifra fondamentale è legata alla globalizzazione  

Dei mercati le plurime crisi in cui siamo  immersi crisi economico-finanziaria crisi   climatica crisi sociale e della cura crisi  Democratica ci dicono che questo modello non   riesce a risolvere nessuno dei problemi che esso  stesso crea e quindi siamo dentro una fase di  

Transizione e e io credo che la questione della  guerra guerra non solo come guerra combattuta   ma cultura della guerra economia della guerra  sia esattamente il modo attraverso il quale si   sta si sta preparando dal loro punto di vista  un nuovo ciclo di accumulazione capitalistica  

Che sarà più fondato sul capitalismo digitale  e anche su una lettura o una narrazione che ci   stanno raccontando della transizione ecologica e  cioè la transizione ecologica è uno degli elementi   fondamentali e il problema è che lettura se  ne dà la lettura che stanno cercando di far  

Passare è che sarà ancora il mercato a risolvere  il mercato l’innovazione tecnologica a risolvere   la crisi climatica dentro questo diciamo fine del  modello basato sulla finanziarizzazione il modello   Emiliano è stato asfaltato ed è morto e sepolto il  modello se il modello Emiliano lo schematicamente  

Lo basiamo su tre elementi uno una capacità  produttiva basata sulla piccola media impresa efficiente istituzioni pubbliche con  un ruolo molto preciso di indirizzo di   con un protagonismo importante e una  partecipazione sociale elevata direi   che tutti e tre Questi elementi  sono letteralmente scomparsi sono  

Scomparsi perché perché la fase della  finanziarizzazione ha travolto non solo l’economia globale e quindi anche quella del  modello Emiliano ma ha travolto il ruolo delle   istituzioni e ha modificato travolto la società  oggi le istituzioni pubbliche ragionano con la   cultura privatistica oggi le le istituzioni  pubbliche ragionano in termini aziendali Cioè  

Ha vinto quel modello e quando sentiamo  il famoso partenariato pubblico privato   e oramai abbiamo capito che cosa significa  No nonostante qualcuno continui a dire che è   di nuovo il governo del pubblico che indirizza  il privato noi sappiamo perfettamente che vuol  

Dire esattamente il contrario cioè la messa a  disposizione della ricchezza pubblica ma anche   della struttura burocratica pubblica il servizio  di interessi di tipo privatistico al punto che   una multiutility che imperversa diciamo nella  parte Emiliana Iren multiutility dei servizi  

Sta trattando con Black Rock che è uno dei tre  più grandi fondi finanziari mondiali l’ingresso   di Black Rock all’interno del capitale sociale  quindi Black Rock gestirà in particolare tutta   la la vicenda del gas ora pensare che se Black  Rock tanto per darvi l’idea Black Rock fa parte  

Dei cioè i tre più grossi fondi finanziari  mondiali che stanno dentro i capitali sociali   sia della vecchia economia quella fossile exon  General elettric eccetera eccetera sia della   cosiddetta nuova nuova economia cioè tutti le  grandi multinazionali digitali ora pensare che  

I sindaci di Parma Piacenza di e poi insomma  Liguria e Piemonte indirizzano Black Rock   diciamo gli psichiatri chiamerebbero delirio di  onnipotenza no Ecco io penso che un po’ tutto   il modello Emiliano abbia prodotto nell’elite  questo delirio di onnipotenza per fare veloce  

Perché siamo in tanti e sicuramente molto anche  molto più interessanti eh Faccio tre esempi ehm   che danno l’idea sono crisi industriali no Una  è la ex magnetimarelli l’altra è la Perla e poi   l’ultima Diciamo che non è ancora completata  ma diciamo un’acquisizione una fusione tra  

Le imprese di di packaging quindi ima Emiliana  con l’americana Non mi ricordo come si chiama   esattamente Pro promac allora che è successo alla  magnetimarelli la magnetimarelli anche qui Stiamo   attenti alla narrazione perché raccontano come la  gkn in Toscana raccontano che le aziende chiudono  

Perché c’è la transizione ecologica Guardate  questo tranello ce lo troveremo davanti sempre   no pensate anche alla protesta dei trattori  no che ovviamente aveva moltissime ragioni   ma è stata sapiente qui quando Alfonso Gianni  diceva il problema è che non c’è la sinistra  

Lo si sperimenta No una protesta corretta e  giusta come quella dei degli agricoltori che   viene dirottata e finisce per abbattere anche  il timido Green New Deal dell’Unione Europea no ecco anche le crisi industriali ce le  stanno raccontando come Eh bisogna fare  

La transizione ecologica quindi chiudono le  aziende Ma alla magnetimarelli che faceva e   fa componentistiche per i motori a scoppio  a parte che i processi di riconversione   ecologica sono praticabili da subito in realtà  quello che è successo alla magnetimarelli   è esattamente il fatto che sono arrivati  dei fondi finanziari e hanno preso in mano  

L’azienda Peccato che i fondi finanziari che  che ne dicano i seguaci del modello Emiliano   non funzionano secondo quel tipo di modello no  ma ragionano in termini ovviamente puramente estrattivi che viene acquistata dal fondo calsonic  cuse che è un fondo giapponese ma che in realtà è  

Controllato dal fondo kkr un altro dei grandi  fondi internazionali per capirci è quello che   sta trattando col Governo per la rete Team cosa  ha fatto questo fondo intanto ha acquistato la   magnetimarelli attraverso una pratica finanziaria  che si chiama leverage buyout Cosa vuol dire vuol  

Dire che io raccolgo fondi chiedendolo in prestito  per capirci funziona così io vado da una banca e   chiedo 0 ho un dollaro e chiedo $1 la banca mi  dice va bene Ti darò $10 poi esco Vado alla banca  

Successiva e dico che io ho $10 se ne avere 100  quella sulla base del fatto che ne ho 10 me ne   dà 100 poi esco Vado alla banca successiva e dico  io ho $00 me ne dà 1000 eccetera eccetera eccetera   raccolgo ricchezze in prestito acquisisco in  questo caso la magnetimarelli e la garanzia  

Saranno i futuri profitti che la Magneti Marelli  dovrebbe mettere in campo in realtà non funziona   così questi fondi cosa fanno Acquisiscono  aziende ristruttur curano immediatamente Poi   le mettono sul mercato perché il loro problema  non è ovviamente la strategia produttiva ma è  

L’indice di borsa trimestrale Cioè entro tre mesi  quanti profitti porto a casa e quanti dividendi   per i miei azionisti Ed è esattamente quello che è  successo alla magnetimarelli La Perla lì C’è stato   addirittura il fatto che il fondo finanziario che  che si è inserito è fatto da un filibustiere puro  

Eh Nel senso che di solito i fondi sono dei Fili  Fili bustier Ma vestiti bene diciamo non sembrano   dei delinquenti in questo caso invece diciamo  sono stati più espliciti per cui per esempio   i 223 no 238 licenziamenti delle lavoratrici  sono stati annunciati dal CEO l’amministratore  

Delegato in collegamento dal suo jet privato con  i sindacati e gli enti locali dicendo Mettetevi   nei miei panni e stava su un jet privato perché  lui non poteva venire a una riunione perché aveva   altre cose da fare in questo caso parliamo  di un’azienda che nel 2007 è stata comprata  

Prima da jff partners di San Francisco che poi  l’hanno venduta la Pacific Global Management   con sede in Lussemburgo che poi è stata venduta  al famoso fondo tenor quello attuale e il fondo   tennor quindi questo filibustiere che si chiama  Lars Winds è tedesco in questo caso Eh dice di  

Avere investito 300 milioni e non risulta di  che abbia investito alcuno neanche la minima   parte di questa cifra ma che operazione ha fatto  ha utilizzato il Brand cioè il logo La Perla per   attirare investimenti che poi utilizzava per  scommesse finanziarie attività diciamo per  

Giochi sui mercati finanziari l’ultimo caso  è la futura fusione fra ima che è una grossa   azienda di packaging con la promac degli Stati  Uniti perché Cito questo In realtà non è un   per il momento un’operazione finanziaria è più  un’operazione tra virgolette industriale però a  

Me ha fatto sorridere leggere sulla Repubblica  addirittura un esponente della Fiom che dice   Finalmente esportiamo il modello Emiliano negli  Stati Uniti e cioè una multinazionale americana   la più grande di packaging che acquisisce una  discreta azienda aend Emiliana e questo viene   chiamato stiamo esportando il modello Emiliano  negli Stati Uniti Allora tre conclusioni veloci  

La prima il modello Emiliano è morto  e sepolto Io non credo neanche che dobbiamo muoverci col torcicollo No cioè  con l’idea come era come era verde la mia   pianura come era bello quando quando c’era  un’altra situazione perché Perché è cambiato  

Tutto Allora si può ricostruire un modello  Emiliano Sì si può ricostruire un modello   Emiliano Basta che non si basi sulla nostalgia  Basta che non si basi su la malinconia Eh come   lo costruiamo un nuovo modello Emiliano Io penso  che siano centrali alcune alcuni elementi primo  

Non sarà possibile alcun modello Emiliano se  non si fa una battaglia seria A tutto campo   contro le politiche di austerità e contro la  narrazione della Trappola del debito pubblico   Purtroppo siamo è in campo l’approvazione del  nuovo patto di stabilità che ovviamente non è  

Nuovo ma ha semplicemente alcune modifiche  rispetto a quello vecchio per alcuni versi   ancora sono ancora più pesanti queste modifiche  però se noi vogliamo restituire una centralità ai   territori e ai Comuni dobbiamo sapere che non è  possibile senza una battaglia diretta contro le  

Politiche di austerità e contro la trappola del  debito qui Vi do un unico dato per farvi capire   cosa voglio dire ci devono spiegare come mai se il  debito se il debito è il problema e che e quindi   tutte le politiche austerità sinora applicate  sono servite per ridurre il debito pubblico ci  

Devono spiegare come mai negli ultimi 25 anni  queste politiche sono state scaricate tutte   sui comuni quando i comuni concorrono al debito  pubblico Nazionale nella misura dell’ 1,5% cioè   dato 100 il debito pubblico Nazionale i comuni  producono l’ 1,5% nonostante questo tutte le  

Politiche di austerità sono state scaricate  sui comuni dicendo che servivano a ridurre il debito Secondo me servivano per mettere con  le spalle al muro i comuni e costringerli a   privatizzare la ricchezza collettiva beni comuni  patrimonio pubblico territorio eccetera eccetera   eccetera senza questo tipo di battaglia  noi possiamo inventarci tutti i modelli  

Emiliani che vogliamo e stiamo ragionando  in termini di favole o di incubi non lo so   a seconda dei punti di vista secondo elemento  il modello Emiliano anche quando funzionava   era un modello dal punto di vista climatico  pesante questo ce lo dobbiamo dire quindi un  

Nuovo modello Emiliano non può che partire  dal fatto che la crisi climatica non è uno   scherzo e soprattutto che non la risolverà  il mercato e quindi bisogna ripensare un   modello Emiliano a partire da dal fatto che la  crisi climatica deve diciamo il contrasto alla  

Crisi climatica deve diventare lo strumento  di autogoverno e di governo dei territori e   dei comuni altrimenti non c’è altra possibilità  terzo elemento se è vero che che è in crisi Io   credo definitivo il ciclo capitalistico  della finanziarizzazione basata sulla globalizzazione la centralità dei comuni e dei  territori torna ad essere un elemento fondamentale  

Ma attenzione diventa un elemento fondamentale  se ragioniamo come comunità dal basso ma diventa   anche il target De Grandi interessi finanziari  cioè l’attacco ai servizi pubblici l’attacco   a ai beni comuni l’idea che i comuni devono  esistere semplicemente come luoghi le comunità  

Territoriali devono esistere solo come luoghi  di estrazione di valore per cui ben vengano le   olimpiadi anche invernali anche se non c’è la  neve perché bisogna estrarre soldi benv ano le   autostrade o in questo caso il cosiddetto passante  che è un’autostrada di Los Angeles Perché si mette  

Si mettono in circolo flussi finanziari da cui  estrar valore o ben venga la turistificacion saranno attraversate da conflitti profondissimi  e a quel punto dobbiamo decidere da quale parte   stare Lenin diceva che chi non sta né da una parte  Né dall’altra della Barricata è la Barricata Ecco  

Noi dobbiamo decidere O meglio Dobbiamo cominciare  a pensare che un altro modello sociale ecologico   e relazionale è possibile esattamente a partire  dai comuni dalle realtà territoriali che però non   non devono più porsi in maniera semplicemente  difensiva ma immaginare e provare a costruire  

Una riprogettazione dal basso di quello che una  volta forse aveva il suo profondo significato E   qua si chiamava modello Emiliano forse vanno  pensati più modelli però vanno ripensati dal   basso a partire dalle cose dal conflitto pesante  che i territori si troveranno a dover affrontare Grazie

Grazie mille a Marco Bersani ringrazio anche  tutti quelli che ci hanno raggiunto a convegno   iniziato e chi sta seguendo da casa quindi  do subito la parola perché vi lascio anche   quel minuto due diciamo rispetto ai  15 che che ci siamo imposti però ecco  

Dobbiamo cercare un po’ di stare nei  tempi allora adesso do la parola a   Massimo Serafini che ci parla di uno sguardo  ecologista sulla crisi del modello emiliano romagnolo avevo preparato un intervento scritto  ma poi risultava ampiamente noioso e quindi  

Provo a riassumerlo in alcuni concetti un primo  tema cambiamento climatico e guerra io invito a   Riflettere ognuno di noi non tanto se stare dalla  parte della pace che siamo tutti quanti pacifisti   ma su un tema che è questo noi ci lamentiamo che  tutte le grandi Summit sul clima finiscono con  

Impegni scarsamente verificabili e soprattutto  che non si fanno passi avanti sulla riduzione   delle emissioni tutte le cose che ci raccontiamo  solitamente nei nostri convegni perché c’è un   rapporto perché vinca Cioè già nel concetto che  deve vincere qualcuno in Ucraina e nella guerra  

Del Medio Oriente indica però Una tendenza in cui  Ilo sostanzialmente viene diviso in due grandi blocchi Ah viene diviso in due  grandi blocchi il blocco occidentale   e il blocco sostanzialmente che sta  nascendo animato dal Brasile e il BL appunto per riuscire a dare efficacia  al cambiamento climatico serve un mondo  

Multipolare senza un mondo multipolare  non avremo mai sostanzialmente un’azione globale animata dall’onu che deve ritrovare  funzioni e quindi avremo sostanzialmente una   continuità delle cose che ho sentito fino adesso  quel modo di rispondere la guerra fa parte di quel   modo di rispondere Io credo che questo elemento  sostanzialmente di battersi uno per il cessate  

Il fuoco e chiudere questo capitolo che si è  aperto sia in Ucraina sia in Medio Oriente E   ricon sostanzialmente la possibilità di  un rilancio della sede decisionale su e   impegnativa su come lavorare per una riduzione  globale e per per una mitigazione e adattamento  

Al cambio climatico se si va avanti che ognuno fa  il cavolo che vuole sostanzialmente non avremo mai   un risultato concreto e misurabile del percorso  che porta al alla mitigazione del cambio climatico   secondo anch’io penso che il modello Emiliano  sia defunto intendiamoci i modelli Emiliani  

Sono due il modello che va Dal dopoguerra al  64-65 e il modello che viene egemonizzato dalla   globalizzazione e dal liberismo su cui tutti  quanti Bersani ci ha dato molte indicazioni   in questo senso prevale la privatizzazione dei  prevale la privatizzazione dei servizi prevale  

Tutte le cose Qual è il modello che dura fino al  64 che è il modello egemonizzato dalle istituzioni   del Movimento operaio dal PC soprattutto dell’ente  locale è il modello che sostanzialmente riesce a   creare un grande compromesso fra il proletariato  prima agricolo e poi operaio basato sulla piccola  

E media industria esportatrice che ha un vantaggio  sostanzialmente da vivere a margini del triangolo   industriale animatore del Mercato del Miracolo  economico italiano e che sostanzialmente e   questo compromesso è basato su bassi salari  ma in casa si lavora in due e un ente locale  

Che offre servizi sostanzialmente di assistenza  all’infanzia non c’era il problema quando facevi   un figlio di di non mandarlo all’asilo nido non  c’era il problema di una sanità pubblica ancora   più accentuata rispetto al resto del paese questo  modello sostanzialmente già L’anni 70 viene messo  

In crisi dal fatto che la classe operaia e e  l’esperienza consigliare non accettano più di   essere protagonisti di bassi salari anche se si  lavora sostanzialmente anche se c’è più tendenza   ad occupare e soprattutto col fatto che gli  enti locali cambiano regime si va verso la  

Privatizzazione dei servizi trovare un asilo  nido per i propri figli diventa complicato   devi cominciare a iscriverli alle all alle alle  istituzioni private agli asili nido privati la   sanità comincia il suo percorso sostanzialmente di  crisi e di adattamento questi due modelli Mor il  

Prima comincia il secondo che è stato ampiamente  descritto i temi ambientali in questa regione non   cominciano solo con la drammatica alluvione  cominciano con la crisi del dell’Adriatico   col fatto che nei paesi dove tendenzialmente i  nostri concetti sono che si respira aria più buona  

Che in città hanno il record dei Tumori perché  l’agricoltura viene chimici zata e riempita di   pesticidi Comincia col fatto sostanzialmente di  una zootecnia di massa intensiva che concentra   milioni di maiali e milioni di polli nella Pianura  Padana e che provoca la crisi dell’Adriatico  

Attraverso l’immissione di fosforo azoto e  tralascio tutti gli altri per perché basta   andare a fare una ricerca e l’Adriatico ci trovi  tutto quanto come con me che quando mi fan le   ricerche se cercano una malattia la trovano di  sicuro avendo 80 anni anzi 81 Ecco questo dato  

Fondamentale Io credo comincia ad influenzare  a dare sensibilità la battaglia sull’Adriatico   per quanto noi critichiamo la classe dirigente  è l’ultimo momento in cui il Partito Comunista   e il movimento operaio in genere quando dico  movimento operaio è la rete di istituzioni se  

Voi pensate che cosa fu sostanzialmente ruolo  degli enti locali e soprattutto il ruolo di   della dell’Unione degli Artigiani della riunione  dei dei degli esercenti tutto questo blocco di   istituzioni intermedie salta per aria e comincia  Io ricordo una cosa quando facevo le assemblee per  

Impedire lo scioglimento del Partito Comunista che  andai in un piccolo paese AGR sezione di un paese   agricolo e dissi qui è pieno di cooperatori e mi  interruppe uno e disse qui non siamo cooperatori   siamo manager Cioè era entrato sostanzialmente  quel tipo di messaggio culturale dalle classi  

Dirigenti che abbandonavano l’altro processo  quindi la drammatica alluvione è una presa   d’atto e soprattutto i lunghi periodi di siccità  che spesso accompagnano mesi e mesi e mesi e   mettono in crisi tutto il processo agricolo  sostanzialmente obbligando altri meglio di   me parleranno di questi tipo di processi ma  mettono in crisi il modello dell’Agricoltura  

Intensiva della zootecnia intensiva quindi la  l’alluvione che c’è stata sostanzialmente io la   vivo come un’opportunità di cambiamento anche se  so che ancora non abbiamo conquistato su questa   opportunità di cambiamento una maggioranza sociale  che permetta sostanzialmente Invece di mettere in  

Difficoltà quelle che sono le scelte fondamentali  su cui la classe dirigente di questa regione ma   per dirla anche della Toscana anche delle Marche è  Rifacciamo tutto come prima cerchiamo di risarcire   il più possibile chi è stato colpito Naturalmente  con più attenzione verso le corporazioni forti con  

Meno attenzione per quel per il cittadino che ha  la casa piena di fango E ancora adesso ha la casa   piena di fango perché uno sviluppo urbanistico  insensato ha portato a invadere le aree di   pertinenza del fiume Allora È un’opportunità Ma  dobbiamo far passare nella testa delle persone  

Che delocalizzazione che questi termini restituire  territorio al fiume e quindi obbligare le classi   dirigenti a un consumo di suolo sensato cioè  smetterla perché l’abbiamo già occupato tutto   sono termini che devono entrare nelle scelte  fondamentali di chi vuole dirigere questa regione  

E sappiamo tutti che è complicato Io guardavo  il piano della della renile di di Rimini che ha   dei concetti Giusti cioè loro dicono fra nel 2050  non esiste più la spiaggia avremo sostanzialmente   il fenomeno dell’innalzamento dell’erosione di  tutte le cose che conosciamo Qual è la risposta  

Che stanno pensando alziamo di 3 m il lungomare  quindi quindi pensano di rilanciare un modello   turistico assolutamente demenziale con la gente  che starà sulla sdraio sul lungomare e e verrà   ulteriormente allargato il fenomeno del divertimen  ificio su cui regge un modello turistico che ha un  

Mare Ormai ampiamente compromesso quindi questo  passaggio richiede che noi non ce loac perché   qui siamo tutti d’accordo noi dobbiamo costruire  una non solo un’unità delle forze ambientaliste   so che Lega Ambiente a cui appartengo ha fatto una  conferenza stampa per ricreare un osservatorio noi  

Dobbiamo creare una possibilità di penetrare nella  testa della gente della stessa gente che considera   che un fiume deve stare dentro quegli Argini  e quindi che è normale che gli hanno fatto la   casa è concessa un’area dove costruirsi la sua  casa e quindi che avremo una grande difficoltà  

Così come i gestori della del modello turistico  Romagnolo andargli a dire che non è che se fai la   barriera a mare fai quella piscin notta su cui a  Cesenatico si fa il bagno Hai capito tu impedirai   il fenomeno che il cambiamento climatico sta  creando e probabilmente il concetto che bisogna  

Triturare tre file di quegli alberghi che ci sono  a 100 m e devi allontanarli devono essere concetti   spiegati su cui va conquistata se vuoi mettere  al centro del tuo processo la sicurezza della   gente la sicurezza delle persone è solo un un un  processo di riconversione ecologica dell’economia  

È in grado di offrire questa prospettiva questo  implica far crescere una nuova classe dirigente   di amministratori cioè il primo passaggio che  io temo molte molto è l’idea che questi questo   tipo di percorso sia stato pensato con l’idea  della straordinarietà con l’idea di figliolo  

Badate se c’era Bonacini non è che era tanto  diverso se tu affronti questi processi con la   straordinarietà tu ti limiti sostanzialmente  a creare quello che c’era prima cercando di   scontentare il meno possibile nella distribuzione  delle poche risorse che ci sono se tu invece devi  

Aprire questo processo dobbiamo crescere come  influenza come capacità di comunicazione come   capacità di costruire un fronte che fa  saltare completamente gli equilibri su   cui regge questa regione e soprattutto regge la  logica che versani spiegato perfettamente del del  

Fascino del liberismo del mercato di queste cose  qui vengo alla seconda cosa che a me interessa   particolarmente che una delle cartine di tornasole  del che dobbiamo conquistare e che spesso se ne ne   viene sottovalutata è che una una riprogettazione  come mi spiegavano ieri sera di questo territorio  

Passa anche dalla capacità di far crescere  un diverso modello energetico della Regione   badate qui andiamo a sbattere la testa contro  questa regione è sede scelta di dellab del gas   cioè che noi concentriamo il gas che compriamo lì  dal piano Mattei Anche se io credo che Mattei era  

Persona che oggi starebbe dalle parte del Sole  del vento e delle cose perché era una persona   era un capitalista intelligente però questa roba  di concentrare qui le gasiere di concentrare qui   il vecchio modello fossile è sostanzialmente  una delle partite fondamentali che noi dobbiamo  

Giocare e qui non è soltanto e quello che siamo  riusciti a fare fare dei bei cortei chiamare a   Ravenna tutto il mondo ecologista Qui dobbiamo far  crescere una alternativa e un’alternativa passa su   due passaggi fondamentali la rigenerazione  urbana cioè incidere su il complesso del  

Patrimonio abitativo esistente capendo che non  basta avere case in classe A B C anche fino a   e come hanno tentato di fare e abbandonato  rapidamente perché gli equilibri europei   non reggono questo tipo di cosa ma cominciare a  parlare di chi chi vive dentro quelle case i 2  

Milioni di vecchi vivono soli in case di qu cinque  stanze e il problema principale che denunciano è   la solitudine è la solitudine in quelle case  probabilmente i fenomeni di violenza domestica   sulle donne sono parte di quello che abbiamo  seguito letto cioè noi dobbiamo non soltanto  

Riqualificare energeticamente gli edifici Ma  riuscire a fare un processo adesso che parta   da quando esci dal portone di casa quel quartiere  quali servizi offri quali percorsi molti anziani   a me m’ hanno risposto che hanno paura a uscire  Tu gli puoi mettere anche la macchina che va a  

30 all’ora Ma hanno paura della macchina che va a  30 all’ora se devono attraversare la strada quindi   il problema dei percorsi pedonali di di come  sostanzialmente affronti Quest Quest complessità   una volta che hai adeguato energeticamente gli  edifici è un tema su cui sostanzialmente Apri  

Una prospettiva di un diverso modello di un  diverso modello urbanistico di una occasione   sostanzialmente di crescita della solidarietà e  della possibilità di azione collettiva l’altra   cosa sono le comunità energetiche io ci insisto  perché le comunità energetiche sono è già finito  

Sono ho finito Sono il nodo fondamentale perché  si chiamano comunità energetiche solidali e badate   che mettere insieme un impianto fotovoltaico  sul tetto di uno qualsiasi che che lo ospita   diffonde l’energia alternativa Ma la diffonde  discutendo che forse anche i cosiddetti incentivi  

Che vengono diffusi ai soci vengano dedicati  a ai problemi del quartiere non a ridurre di   €100 la bolletta di ognuno di noi sono un fatto  strategico Nel senso che dici Non mi serve quella   metaniera perché io metto in rete una grande  quantità di energia rinnovabile una grande  

Quantità di energia alternativa la rete non è  più quel bisogno transitorio prima di arrivare   alle energie rinnovabili dobbiamo fare questi  processi Ecco io credo che l’impegno che dobbiamo   fare per conquistare un fronte ampio sociale delle  nostre cose debba muoversi in questa direzione Ma  

Ripeto sarà una questione molto complicata molto  complicata perché la gente oggi nei concetti che   noi attribuiamo quando gli dici e dedichiamo  l’incentivo al quartiere ti dice Ma perché   io devo mettere un impianto e devo risolvere  il problema de della biblioteca del quartiere  

Quindi abbiamo molta strada da fare molta unità  da creare e molta possibilità sostanzialmente   attraverso questa strada di mettere in  difficoltà al torniamo come prima grazie Credetemi sono molto in difficoltà nel dovervi  interrompere Anche perché le conclusioni sono   fondamentali quindi soprattutto quando si par  si passa poi alla fase propositiva no Quindi  

È un peccato sentire soltanto le problematiche  poi arriviamo alla parte propositiva e dovervi   far stringere e allora io mi auguro sono  già tante le persone che stanno seguendo   e siete tanti in Mi auguro che fra quelli che  sentiranno questi interventi ci siano anche i  

Nostri referenti regionali perché è a loro che  vanno questi messaggi più che a noi che siamo   qui e siamo consapevoli Io mi auguro che chi  si occupa del della di prendere le decisioni   per tutti noi ascolti questi interventi e  ne faccia tesoro Allora io chiamo subito il  

Prossimo intervento Piergiorgio ardeni professore  di economia politica dello sviluppo Università   di di Bologna e il titolo dell’intervento è  più sviluppo più consumo perché siamo alla   fine della corsa anche in Emilia Romagna Sì  grazie grazie di avermi invitato qui allora  

Rapidamente Io sposterei un un po’ il il  tono D del dibattito lo sposterei un po’ e parlando No no adesso si sposta la telecamera [Musica] quindi sì sposterei il  discorso come la telecamera e c’è   una crisi climatica c’è una crisi  ecologica insomma E perché c’è e  

Ormai i dati sono incontrovertibili c’è una  crisi perché vi contribuiamo con le nostre   attività produttive con le nostre attività  di sfruttamento del capitale naturale della [Musica] natura Perché sì perché abbiamo  un modello di sviluppo economico qui parlo   proprio di modello nel senso più astratto  che è quello del capitalismo industriale in  

Realtà è il modello industriale prima ancora che  capitalistico che è responsabile di questo anche   l’Unione Sovietica aveva un modello industriale le  cui caratteristiche di sfruttamento della natura   non erano diverse da quello capitalistico  e quindi nella però adesso si è affermato  

Il modello di sviluppo capitalistico la crisi  climatica è necessario cambiare Sì è necessario   cambiare Quindi come la domanda è il come la  crisi climatica la transizione verso questo   nuovo che non è ben chiaro come è stato detto  insomma non si può lasciare al mercato e questa  

È la cosa principale forse la transizione non è  necessaria perché la chiedono gli ambientalisti   Ma perché è urgente perché così non siamo non  possiamo più andare avanti perché siamo davvero   arrivati alla fine della corsa e questo modello  produttiva in realtà in Emilia Romagna come in  

Tutta l’Italia come in tutta l’Europa Come non ha  visto differenze si è parlato di modello Emiliano   Ma questo era più una questione di assetto  istituzionale di rapporti ma la natura della dello   sfruttamento della natura dello spreco del consumo  è stato in Emilia come nelle altre zone del paese  

Nelle nelle zone del triangolo industriale ora  è stato detto l’economia Emiliana in crisi in   realtà la regione Se guardiamo ai dati recenti non  sta male la nostra regione non sta male in termini   relativi il prodotto Lor il PIL il PIL regionale  va bene il PIL regionale va bene anzi è ha già  

Superato i valori che aveva nel 2007 mentre il  PIL nazionale non ha ancora in termini reali non   ha ancora superato i valori che aveva del 2007  il P regionale li ha già superati in termini   procapite il PIL regionale quindi per persona è  più alto di un quinto della media nazionale cioè  

L’economia dell’Emilia Romagna va bene dal  punto di vista degli indicatori l’economia   delle soffre anche meno della della contingenza  diciamo così e sta bene ora l’Emilia Romagna è   quindi una delle regioni più ricche e un’economia  basata lo sapete principalmente sull’industria ma  

Principalmente vuol dire un terzo perché un buon  terzo in realtà un altro Buon terzo è dato dal   dai servizi i servizi del terziario professionale  qui non parlo di servizi come la ristorazione gli   alberghi contribuiscono solo al 3% del PIL non  pensiamo che siano una grande esattamente come  

L’agricoltura sono i servizi che fanno forte la  economia dell’Emilia Romagna ed è quindi i servizi   ma l’industria la meccanica principalmente questo  è respons servizi Cosa vuol dire oggi una grande   parte dei servizi è basata sulla logistica  l’industria meccanica invece l’industria   più tradizionale che conosciamo nelle sue  caratteristiche Insomma l’economia regionale tira  

Ma questo vuol dire che consuma risorse e questo  è l’altro lato della medaglia Qual è il risvolto   ambientale di questo quindi dinamismo dell’Emilia  Romagna Allora cominciamo io adesso qui Vi voglio   elencare un po’ di dati Pensavo che l’avrebbero  fatto già i miei colleghi Ma insomma qui dobbiamo  

Parlare di questo l’Emilia Romagna è la seconda  regione in Italia per emissione di gas per   produzione di Gas clima alterante cioè emissione  di gas serra che tradotti in CO2 equivalenti noi   produciamo 40 milioni di tonnellate di gas noi in  Emilia Romagna siamo secondi solo alla Lombardia  

Ora la cosa interessante è che la produzione di  gas dell’Emilia Romagna è sì proporzionale al   PIL ma in realtà ne produciamo un po’ di più  produciamo Più gas ma perché e rispetto alla   Lombardia ad esempio perché il PIL in Lombardia ha  una grossa componente finanziaria che ha meno in  

Emilia Romagna Allora la componente finanziaria  naturalmente non è di per sé responsabile dell   emissione di gas mentre lo sono le produzioni  fisiche quindi noi produciamo Più gas di quanto   PIL nell’economia Nazionale produciamo ma anche  più gas serra di Quanta è la nostra popolazione  

Perché abbiamo delle produzioni particolarmente  clima alteranti però la cosa interessante Se   guardiamo dentro questo dato Qual è la voce che  più contribuisce a questo a questa produzione   di gas serra il trasporto su strada il trasporto  su strada contribuisce per 9 e passa milioni di  

Tonnellate di gas un quarto è la voce principale  tra le grandi grosse voci trasporto di su strada   combustione industriale è la non industriale  è la seconda combustione industriale la terza   produzione di energia noi il gas serra si produce  anche producendo energia è la quarta voce in

Emilia poi c’è l’agricoltura che è  l’ultima l’agricoltura agricoltura   e allevamenti 3 milioni e 3 di tonnellate di  ora Guardate che nelle graduatorie regionali   italiane l’Emilia Romagna è sempre in  cima non è la prima siamo la prima nel trasporti in realtà dopo la Lombardia Ma la  Lombardia ha anche un numero di abitanti e  

Quindi trasporti molto maggiore quasi il  doppio dell’Emilia però questo è Ora se   guardiamo alle città è interessanti perché per  esempio la tra le città metropolitane Bologna   Presenta i valori più alti di tutta Italia  io adesso avevo preparato le slide ma ora  

Se guardate i dati tra le città metropolitane  italiana italiane Bologna Qui ho la tabella   produce [Musica] 2.383 kg a a persona di CO2  2 2 tonnellate vir 3 a persona rispetto per   esempio la seconda è du 23 La seconda è  Firenze due Milano Metropoli produce 1,5  

Tonnellate a persona Roma altra Metropoli  1,5 Napoli Una tonnellata a persona cioè   Bologna produce E qual è la voce principale  a Bologna del trasporto e del la produzione   di gas serra il trasporto addirittura Bologna  città metropolitana raggiunge il 50% mentre  

La regione è un quarto della produzione  a Bologna raggiunge il C il trasporto su strada in sostanza l’Emilia Romagna produce un  decimo dei gas serra prodotti in Italia ma non   abbiamo un decimo della popolazione e abbiamo  meno di un decimo del PIL cioè noi siamo dei  

Grossi produttori di gas di gas serra e assieme  a Lombardia e e e Veneto Veneto è la terza ora è   vero che negli ultimi anni questa produzione  è calata dopo il picco raggiunto nel 2005 ma   siamo ben lontani dagli obiettivi 2030 nazionali  sicuro ma anche regionali ce la raccontiamo La  

Neutralità climatica siamo lontanissimi  non ci stiamo andando proprio in quella   direzione e qui interviene la politica perché  se è responsabile Il trasporto la politica può   fare moltissimo se noi se il trasporter è  responsabile di un quarto della produzione  

Di gas e poi anche nelle alte voci naturalmente  può contribuire la politica può fare moltissimo   altra voce il bilancio energetico Allora  in termi di Gli scienziati lo lo valutano   in termini di tonnellate equivalenti di  petrolio il consumo energetico Allora la   Emilia Romagna produce 11.000 e 700 migliaia  di tonnellate equivalenti di petrolio all’anno  

Consuma Scusate non produce in termini di cosa  quanto quanto materiale diciamo così si consuma   per produrre energia di queste 11.000 3300  sono di prodotti petroliferi 4.500 la voce   principale vengono da gas metano 2200 da  elettricità prodotta da varie fonti anche   che termoelettrica Insomma quanto da energie  rinnovabili 800 su 11.000 migliaia di tonnellate

845 Il dato è del 2020 800 45 vengono cioè noi  non produciamo energia da fonti rinnovabili È una   vergogna Ma è una vergogna Nazionale perché  noi siamo in coda alla alla classifica alla   graduatoria delle Nazioni ma lo siamo insieme a  Lombardia e Veneto cioè i i più grossi produttori  

Di gas serra non non consumano energia da fonti  rinnovabili sono i più vergognosi e dire che noi   potremmo perché abbiamo il mare quindi eolico  abbiamo il sole abbiamo la pianura ma abbiamo   anche le colline e potremmo produrre molta energia  solare e e non la produciamo ma non solo siamo la  

Regione che in termini proporzionali consuma più  energia di tutte noi abbiamo un consumo procapite   di 2,7 migliaia di tonnellate equivalenti la  regione top anche più della Lombardia che produce   di più cioè noi consumiamo un casino di energia da  fonti quindi fossili e non la non usiamo quella di  

Energia rinnovabile e E di chi è la responsabilità  questa se non della politica anche locale di   chi è tutte le grandi regioni le regioni grandi  produttrici di gas hanno fatto meglio negli ultimi   anni se noi guardiamo semplicemente il triennio  2018-2020 È vero che noi stiamo producendo meno  

Gas noi regione – 6,8 negli ultimi 3 anni il  calo è del – 6 ma la media nazionale Intanto è   del – 7,6 il Lazio – 13 la Calabria – 13 il Veneto  – 13% la Lombardia 8 Insomma noi facciamo peggio  

Anche nel calo Noi siamo quelli che caliamo di  meno ok poi c’è l’altra voce grossa consumo di   suolo ce ne sarebbe da dire moltissimo noi siamo  tra le ragioni è uscito il rapporto Ispra se n’è parlato incremento del consumo di suolo Quali sono  le voci principali e tra l’altro negli ultimi anni  

Sta sempre crescendo il consumo di suolo non  solo non utilizziamo il suolo che abbiamo ma   aumentiamo il consumo di suolo artificiale  identificato eccetera Quali sono le voci   principali edifici e fabbricati abbiamo ancora  bisogno di case nonostante la nostra popolazione   sia in calo continuiamo costruire edifici Ma  Costruiamo anche dei fabbricati per uso non

Residenziali dove tra l’altro dove li  Costruiamo nelle zone extraurbane cioè   di terreno vergine suolo vergine Questa  è dove li Costruiamo cantieri e strade infrastrutture buona parte di questo consumo di  suolo aggiuntivo crescente infrastrutture quali   logistica è la voce principale pensate che solo  nel [Musica] 2022 si sono aggiunti ben in Regione  

126 arari di piattaforme per la logistica non ce  n’era bisogno ci sono tantissime aree di capannoni   abbandonati che si potevano utilizzare dove si  costruisce dove si consuma suolo anzi non solo   si costruisce pericolosità zone pericolosità  idraulica pericolosità da [Musica] frana la la  

Regione Emil Romagna è la regione dove si consuma  di suolo di più più nelle zone a pericolosità   idraulica oltre che sismica in vicinanza dei corpi  idrici fiumi e laghi ma soprattutto quello che è   terribile è che questo consumo di suolo Ha un  impatto sul suolo vicino ad esempio per dirla  

Semplicemente se io Costruisco tanti edifici  In mezzo ci lascio delle zone verdi però gli   ecosistemi vengono alterati Quindi c’è un  modo di valutare l’impatto su almeno i 100   o 200 m circostanti bene la zon impattate  in emilia-romagna sono del 77% del suolo  

Regionale se togliete quello montano Ci rimane  poco è impattato dal consumo di suolo e e siamo   Naturalmente in testa anche a questa in questa  classifica delle regioni nessuna regione ha il   76 7 di suolo di suolo impattato ci sarebbe  da parlare del consumo del dell’inquinamento  

Atmosferico del traffico eccetera eccetera ma  avete già capito qual è la lezione da trarre   o le elezioni ce ne sono TR vabbè intanto la  politica vergogna grida vendetta Tra l’altro   con i proclami ecologisti quindi il Conso il  la produzione di gas serra deve calare più in  

Fretta in tutti i modi possibili da subito non si  può perché consumare suolo Tra l’altro vuol dire   anche aggiungere CO2 e poi come ce la raccontano  e come hanno raccontato dopo l’alluvione Ah sì   è il cambiamento climatico questi eventi non si  possono prevedere questi eventi è vero sono eventi  

Insoliti dalla portata insolita eccetera eccetera  Sì ma al cambiamento climatico ci contribuiamo   anche noi quindi non possiamo dare la colpa a  cambiamento climatico di qualcosa come qualcosa   di cui non siamo responsabili quindi l’emissione  deve calare più in fretta è il modello di uso del  

Del territorio della natura che è sbagliato  il consumo di solo il degrado di suolo il   dissesto IDR geologico su cui la politica non ha  fatto nulla e anzi è andato e poi con messaggi   contraddittori perché il trasporto visto che è  responsabile di tanto emissione di gas Beh allora

Potenziamenti a Bologna avviene su trasporto  pubblico nella città metropolitana cosa vuol   dire che la gente non lo usa Ma perché  non c’è e allora il trasporto pubblico   è responsabile di così tanto gas e tu  e il trasporto e tu non mi potenzi il  

Trasporto pubblico e mi vieni a raccontare  che bisogna andare ai 30 all’ora Beh questo [Applauso] grazie Grazie mille allora abbiamo adesso l’intervento di  un attivista con cui con condivido personalmente   alcuni percorsi e ci parla di crisi climatica  donne intersezionalità e storie resistenti si  

Tratta di Marina Mannucci e con l’ausilio  anche di una presentazione che non so   se si vedrà da casa però Se non altro  Qui abbiamo questa possibilità Grazie   Marina grazie Buongiorno a tutte e tutti  Intanto grazie chi ha organizzato Scusate ma ecco ringrazio che ha organizzato questa  giornata facendo parte Ravennate per il clima  

Fuori del fossile e anche dell’associazione  femminile maschile plurale Io ho scelto di   costruire un breve percorso intorno alla  storia delle lotte per le delle donne per   la salute e per l’ambiente tutto questo con  un approccio intersezionale Scusatemi ma è  

Un computer che non conosco e mi ci devo un  attimo adattare Come faccio qui a scendere   no Eh sì devo capire Qui ah ah ok provo a  mettere il cursore lì adesso mi ci abituo   Eh allora dicevo con un approccio intersezionale  perché il concetto di intersezionalità mette un  

Po’ in luce come tutte le diverse forme di di  oppressione e anche di discriminazione si in   qualche modo si intersecano e si influenzano  reciprocamente nella vita delle persone ecco   dunque la la crisi climatica spesso descritta come  uno sconvolgimento che che riguarda l’essere umano  

In generale E Di fatto però sono le donne tra le  vittime principali del cambiamento climatico eh   Aspetta Qua stiamo assistendo a un po’ la potremmo  definire un apparti del climatico ossia un rischio   sempre maggiore di una marcata differenza tra  le persone ricche del pianeta che hanno i mezzi  

Per affrontare gli shock climatici contro il  resto di un’umanità Eh che è senza difese che   è esposta a fame malattia malattie distruzioni  e in tutto questo donne ragazze e bambine sono   come dicevo tra i gruppi più vulnerabili aspetti  sociali economici barriere politiche limitano La  

Capacità delle donne di poter far fronte a  situazioni di pericolo svolgendo Infatti le   donne un ruolo di responsabilità verso  bambini e anziani il cosiddetto ruolo   la cura durante cicloni inondazioni o altri  disastri ambientali Le donne hanno Maggiore   probabilità di rimanere Infatti vittime nei  salvataggi e mi aiuta qui che non riesco mai

A asetti qua andare eh no scusate io devo andare qua un po’ non   c’è il csore era comparso un  attimo qua Scusate eh Mi sto orientando Si cità deforestazione costringono  a procacciare acqua sempre per proprio a causa   della desertificazione in corso costringono le  donne in molti in molti paesi E soprattutto mi  

Riferisco ai paesi africani ai paesi africani a  percorrere dei tragitti sempre più lunghi tutto   questo tempo che le donne occupano per appunto  per procacciare l’acqua sono poi dovete pensare   tempo che viene sottratto alla loro istruzione e  e che fra altro Fra l’altro questi tragitti molto  

Spesso espongono queste donne a numerosi  rischi di sia di violenza sessuale che di omicidi sono in aumento per fortuna però le  ricerche e studi per monitorare sempre più e   accrescere la conoscenza su scala globale proprio  della portata dei numeri e delle condizioni che  

Attestano le condizioni appunto di donne e ragazze  soprattutto quando Queste sono sfollate in caso   di conflitti anche di disastri climatici questo  con l’obiettivo appunto di aumentare l’impegno   politico per rispondere a esigenze specifiche in  chiave però di genere e integrare questi studi  

Alle politiche che riguardano proprio più nello  specifico ancora l’ambiente Grazie la natura   politica del cambiamento climatico oltre a far  riflettere su quali saranno le vite reali che   pagheranno il costo di per un adattamento a un  pianeta surriscaldato rende necessario anche un  

Diverso approccio culturale che consenta appunto  come diceva chi mi ha preceduto di superare   la logica della dominazione che è radicata  nel pensiero neoliberista questo perché la   politica la post Anzi politica del capitalismo  Green il capitalismo verde ha evidenziato che   non è assolutamente più possibile pensare la  lotta per una giustizia sociale redistributiva  

E intergenerazionale e anche una lotta per  una giustizia ambientale anche questa sempre   intergenerazionale senza includere la fine di  un modello di crescita che minaccia L’esistenza   stessa della società e i cui effetti sono appunto  particolarmente distruttivi per alcuni gruppi  

Sociali e per i paesi più vulnerabili quindi non  basta una riverniciatura di verde o di circolarità   per trasformare un sistema profondamente  iniquo che considera la natura solo come   merce o come miniera da sfruttare Ecco porsi da  un punto di vista di genere ci tengo a dirlo non  

Rispecchia assolutamente Come si può pensare  una volontà in assoluto di contrapposizione   ma un interesse ad osservare e interpretare  il mondo da una prospettiva semplicemente   coerente con la realtà scrivere la storia da  una prospettiva femminista significa Quindi   capovolgerla come potete vedere nell’immagine  dalla testa ai piedi per poter osservare le le  

Strutture sociali appunto dal basso verso alto  e e dopo ribaltare anche i valori tradizionali   interessante la performance di questa immagine  perché appunto ver rappresenta questo pensiero   è stata realizzata da un artista thailandese  batania cur la sua ricerca si concentra Appunto   su tematiche dal contenuto politico legate alle  questioni di genere all’ecologia all’economia dei  

Consumi e come vedete sono veicolate da l’uso di  un linguaggio Pop il movimento che unisce la lotta   per i diritti delle donne e dell’ambiente  ha una storia molto lunga e di seguito ho   cercato di raggrupparle proprio i passaggi più  significativi cioè ho tolto quasi tutto però era  

Penso che sia importante e partiamo con la biologa  E zoologa appunto rifacendo a certi discorsi che   sono stati fatti prima di me Stat che molti di  voi conosceranno si tratta di ruel Carson che è   ritenuta la la madre dell’ambientalismo americano  Infatti fu lei la prima negli anni 50 a prevedere  

Con forte anticipo Appunto quello che vediamo  ad oggi gli effetti delle tecniche che allora   venivano cominciavano a essere utilizzate in  agricoltura come ad esempio chi ha la mia età   se lo ricorderà l’utilizzo del DDT che proprio  fu grazie a rackel Carson che venne vietato  

E la prima a denunciare pubblicamente i danni  inferti da deforestazione e dall’ incontrollato   intervento dell’uomo appunto sulla natura e  sull’ambiente perché il titolo di questa sua   opera primavera silenziosa perché l’utilizzo di  questi pesticidi uccidendo tutti gli insetti in  

Primavera non si sentiva più i suoni degli  insetti è finito Ma è solo a partire dagli   anni 70 Scusate vado veloce Non sono abituato a  parlare veloce ma non voglio vorrei non sforare   solo a partire dagli anni 6 70 che molte  autrici pioniere gettano le basi teoriche  

Pratiche proprio per una prospettiva femmin Eco  femminista che è interessante perché riguarda la   rilettura della storia ent Ale contrassegnata  dal dominio Appunto su donne e su natura SC errore nel 1975 Rosemarie re scrive che  solo unendo la le forze di femministe e  

Ambientalisti ambientalisti sarà possibile F  emergere nuovi modelli di società non violen Nel 1974 franois dubon utilizza per la prima  volta il termine ecofemminismo con il quale   tenta di concepire una pratica femminista  che liberi le donne e nello stesso tempo   l’intero pianeta del sistema distruttivo  vigente negli stessi anni tutti molti di  

Voi la useranno Immagino c’è stato il Centenario  L’anno scorso mi pare che abbiamo due anni fa di   Laura conti partigiano partigiana medico medica  scienziata divulgatrice e anche politica Laura   conti è pioniera dell’ambientalismo italiano  moltissime le sue opere i suoi scritti ne Posso  

Citare solo uno tra tutti e visto da Seveso che  è stato pubblicato nel 1000 1977 è un’opera che   è ispirata al disastro che anche questo molti  di voi ricorderanno il disastro ambientale di   Seveso avvenuto nel 1976 quando dalla fabbrica  di prodotti chimici icmesa che era situata a  

Nord di Milano fuoriuscì una nube tossica  di di osina che contaminò un’area di decine   di chilometri quad in quell’occasione Laura  conti che rivestiva l’incarico di consigliera   regionale si spese moltissimo a favore degli  abitanti della cittadina Laura conti la Fra le  

Altre tantissime cose che ha fatto la Ricordiamo  anche perché è stata fra le fondatrici di Lega   Ambiente Ma sono anche gli anni in cui vangar  matai che la conosciamo tutti come la donna   che abbracciava alberi biologa e ambientalista e  anche attivista politica keniota Avvia un progetto  

Importantissimo di R di riforestazione il suo  interesse si allarga poi negli anni a venire   anche ai diritti umani soprattutto di donne e  bambini e anche alla lotta per la democrazia e   per una società multietnica nel 2002 vangar  matai viene eletta ministro della ambiente e  

Nel 2004 è la prima donna africana a vincere il  premio Nobel per la pace tra il 1980-81 ci sono   due eventi di grandissimo rilievo che rendono  visibile il movimento femminista anche a livello   internazionale nel 1980 ricorderete a Washington  2000 donne circondano il pentagono per protestare  

Contro il nucleare e nel 1981 in Inghilterra in  gran Bretagna si svolge la protesta a una base   missilistica poi ehm Caroline marchan filosofa  EC femminista americana è storica della Scienza e   famosa per la sua storia sulla morte della natura  e perché è importante questo suo libro perché  

Cambia completamente Insomma completamente  un po’ troppo però cambia la rivoluzione   scientifica mostrando il lato oscuro dell’utopia  tecn scientifica moderna anche la femminista la   fisica EC femminista vandana Shiva da da decenni  ha inviato avviato in India un movimento contro  

Il degrado e in difesa della biodiversità come non  poter come Non citare elin ostrom Premio Nobel per   l’economia del 2009 autrice del del volume  governare i beni collettivi elinor si pone   il problema di come soggetti interdipendenti  tra di loro possano autover auto-organizzarsi

Autovernici collettivi di lungo periodo anche  chi prima di me qualcuno mi ricordo Ha citato   i i beni comuni nel 2017 viene pubblicato il  volume l’ec femminismo in Italia e a cura di   Franca marcomin e Laura cima che questo è un  volume collettivo che raccoglie l’impegno di  

Donne che appunto sostenendo L’importanza di  una prospettiva femminile hanno portato avanti   battaglie e anche stimolato molte riflessioni  Ecco quindi come vedete donne Native nei diversi   continenti stanno Alimentando migliaia di focolai  di resistenza corpo a corpo perché un po’ Questa  

È la cifra che che caratterizza no proprio la  presenza il il vivere portando il corpo focolai   di resistenza dicevo alla spogliazione di risorse  e di diritti e interessante Perché nel frattempo   vengono anche queste questi gruppi di donne  costruiscono anche nuovi modelli di vita e  

Soprattutto sperimentano relazioni non gerarchiche  il volume ecco Una particolar attenzione a questo   volume era incantare il mondo perché in cui Silvia  federicci raccoglie i contributi di oltre 20 anni   di riflessione e impegno militante che l’autrice  ha dedicato appunto ai temi dell’accumulazione  

Capitalista del Lavoro riproduttivo e  delle lotte per i beni comuni Ecco Queste essioni sulla prospettiva dei beni comuni  hanno sollevato un acceso confronto proprio   all’interno dei femministi ci si è interrogati  infatti e ci si interroga se attraverso queste   strategie di sopravvivenza le donne non  rischino di identificarsi ancora una volta  

Con le attività riproduttive quindi sostenendo  in qualche modo anche seppur involontariamente   gerarchie sessuali che il capitale produce e  riproduce nel suo incontro proprio col sistema   sociale e quindi se delle prospettive comunitarie  è bene fare esperienza svilupparle e diffonderle   è bene ricordarsi sempre sempre di declinare  e reinventare queste esperienze ponendosi Però  

Anche in ascolto delle pretese soggettive  di milioni di donne che in ogni parte del   mondo rifiutano però di essere incatenate a una  comunità e che sono disposte per conquistare la   loro libertà di mettere anche a rischio la  propria vita e come vediamo attraversare dei  

Confini Quindi bisogna stare molto attenti  a non cadere in visioni in qualche modo   oblative della cura a una idealizzazione non  sempre meditata dell’autogoverno che a volte   può essere anche improntata a una Cooperazione  alla gratuità eccessiva perlomeno senza però per   questo cadere nella pericolosissima concezione  neoliberista che esalta individui indipendenti  

Isolati in competizione tra loro e che ha  decretato appunto come dicevano prima chi   mi seguo chi mi ha preceduto la crisi dell’idea  di cittadinanza fondata su diritti fondamentali   la delegittimazione del Welfare e anche la  demolizione del pubblico vado avanti Ecco  

Mi avvia conclusione Segnalo per portare anche un  segnale positivo alla con mi avvia la conclusione   segnalando alcune delle molte esperienze ecof  femministe contemporanee proprio della nostra   regione una delle sezioni del festival femminista  resister tenutosi a Parma nel settembre del 2023  

È stata tutta dedicata a tematiche ambientali a  Bologna la terza edizione di elette selvatiche e   paesaggi femministi avviata nel 2023 e anche  tutt’ora in corso con l’associazione Orlando   come capofila del progetto si è concentrata su  femminismo intersezionale analizzando proprio il  

Rapporto delle donne con il territorio e con  la comunità nel 2023 il gruppo EC femminista   interno all’Eco istituto di Reggio Emilia e  Genova ha realizzato un corso sulla centralità   del pensiero femminile nell’evoluzione dei  Principi ambientali a Ravenna la città dalla  

Quale provengo La casa delle donne l’associazione  femminile maschile plurale di cui faccio parte   Hanno aderito al coordinamento Ravennate per  il clima fuori dal fossile e approfondiscono   tematiche EC femministe con Stud con studi  ricerche e seminari Ma oltre all Ass zionismo   EC femminista anche moltissime donne singole sono  impegnate nel promuovere studi e divulgazione  

Di informazioni riguardo appunto alla tematiche  ambientali un fitto ed anche ramificato apporto   che si può che mi piace definire come di  agopuntura ambientale Margherita Venturi   già professoressa di chimica dell’Università di  Bologna ha lavorato con il gruppo di ricerca di  

Vincenzo Balzani e si interessa di divulgazione  della Scienza e di temi ambientali E fa parte   anche anche Margherita del Coordinamento  Ravennate per il clima fuori dal fossile   ma anche l’arte si occupa di temi ambientali  Alessandra carini responsabile di magazeno Art   Gallery di Ravenna e anche Alessandra attivista  del Coordinamento Ravennate realizza mostre con  

Una particolare attenzione a temi che riguardano  la salvaguardia della natura e del suolo fa parte   del Coordinamento Ravennate per il clima Anche  Linda maggiori residente a Faenza Linda collabora   come giornalista con Terranuova con il manifesto  e altre testate ed è autrice di numerosi libri  

Studentessa università Marina scusa Ti chiedo  di stringere un po’ studentesse universitarie   improvvisano sotto i portici di Ravenna Incontri  con cittadini e cittadine e sottopongono loro test   per condividere approfondire la conoscenza  di tematiche ambientali quindi ecologia e   cambiamenti climatici abbiamo visto impongono  scelte Rapide di fronte alle grandi questioni  

Che si affacciano sul futuro e nei confronti  delle quali l’ec femminismo come abbiamo visto   Ricerca le intersezioni e le manifestazioni delle  connessioni tra genere e ambiente individuando   sovrapposizioni tra dinamiche di oppressione  esercitate su donne e processi di sfruttamento   a cui sono soggette risorse naturali e beni  ambientali l’attuale crisi economica sociale  

E ambientale che avrebbe dovuto compromettere  come diceva appunto mi riferisco anch’io una   volta faccio riferimento a le riflessioni dal  carcere di Gramsi che avrebbe dovuto compromettere   la sopravvivenza del sistema neoliberale  rischia di trasformarsi in un’occasione   per creare nuove opport opp unità di profitti  finanziarizzazione e militarizzazione della  

Natura ne sono in qualche modo la prova e così  davanti a una crisi che è potenzialmente letale   come quella climatica E che dovrebbe portare  a ridiscutere le basi di un sistema non più   sostenibile gli apparati che governano il pianeta  si stanno riorganizzando per trovare nuovi modi  

Di riassorbire l’emergenza senza assolutamente  mettersi in discussione nel frattempo la crisi   clim la crisi ecologica climatica determinando  un aumento delle diseguaglianze cosa succede che   genera anche nuove forme di violenza collettiva  una sorta di guerre Verdi permanenti a difesa di  

Privilegi di un’elite quindi ripensare i nostri  stili di vita a modi di produrre consumare di   muoverci E di abitare i nostri territori  abbiamo visto che richiede una urgente   cambio di rotta culturale dei nostri modi di  pensare e progettare come anche fare un passo  

Indietro dalle pratiche di consumo eccessivo  di deforestazione oppressione umana e anche di   ingiustizia interspecie significa Però anche come  scrive la scrittrice e attivista femminista belux   scomparsa l’anno scorso promuovere insegnamenti  che rendano possibili trasgressioni eh per   poter pensare ripensare e creare nuove  visioni e fare anche pratica di libertà

[Applauso] grazie Allora adesso  vi chiedo soltanto un minuto di   pazienza per risolvere una piccola  questione tecnica e poi passiamo   All’ultimo intervento di questa mattina  con ving 2 Dateci solo un secondo Grazie cia c c c sì Eh asetta allora Scusate

Eh devi girare se non vuoi ere Ecco impallano un  po’ perfetto può Allora Scusate stiamo provando a   governare la telecamera ma fa esattamente quello  che le pare Quindi allora auto tracking non è non   è Ni non ce la fa allora zoom aumentiamo lo zoom  dovrebbe aumentare lo zoom niente Tu vieni per  

Forza sei troppo fotogenico Ecco forse è così stop  stop no Eh sì lo so ma non riusciamo a bloccarla   E allora siccome c’è chi non giere inquadrato  in e allora stiamo cercando di evitare allora sì prova prova funziona Ok perfetto ce l’abbiamo Ok  Scusate eh Siamo siamo riusciti ad evitare che  

La telecamera mi inquadri e E va bene allora Beh  intanto Buongiorno a tutti e a tutti e grazie a   chi mi ha preceduto per gli interventi e per  per l’interesse degli interventi Io cercherò   di di concentrarmi su una questione che mi sta a  cuore perché Io sono un narratore uno scrittore  

Quindi mi mi occupo di come vengono raccontate  le cose allora anzitutto partirei dal dal titolo   del del convegno si è già parlato no di questo  della crisi del modello neoliberista Io direi   che dal punto di vista degli ecosistemi  possiamo dire che questo è il compimento  

Invece del del modello neoliberista Nel senso che  l’incapacità del mercato di garantire la la cura   dell’ambiente è in qualche modo costitutiva  del modello stesso Cioè non è che si potesse   sperare che il mercato avrebbe garantito un  rispetto degli degli ecosistemi Tant’è vero  

Che questa incapacità da parte del del modello  neoliberista ha avuto sempre bisogno di essere   mistificata di essere in qualche modo raccontata  in un altro modo tant’è che diciamo eh di pari   passo con lo svilupparsi e il maturare del modello  neoliberista Si è anche sviluppata una retorica  

Studiata appositamente per sminuire l’impatto  ambientale di un soggetto o di un prodotto e   per presentarlo come più virtuoso dal punto di  vista ecologico cioè quella pratica che poi ha   preso il nome di Green washing Eh questo tipo di  retorica verde Eh se diciamo in una in una fase  

Del del neoliberismo era soprattutto tipica  delle delle aziende dei soggetti privati Eh   noi Adesso in una in una fase di neoliberismo  compiuto di neoliberismo maturo ci troviamo di   fronte alle istituzioni pubbliche che invece  adottano una retorica di questo tipo Proprio  

Perché le istituzioni pubbliche Come si diceva  negli interventi che mi hanno preceduto hanno   ormai adottato una prospettiva aziendale e  non solo hanno adottato una prospettiva ma   in qualche modo si pongono nel facilitare gli  interessi dei soggetti privati finiscono per  

Avere gli stessi bisogni cioè lo stesso bisogno di  mistificazione cioè di moderare coprire negare la   devastazione ambientale della quale sono complici  di conseguenza bisogna cominciare a studiare anche   le forme del Green washing istitute iale No  sono stati prodotti studi che cercano di di di  

Capire come funziona questa retorica dal punto di  vista delle aziende dei dei soggetti privati del   marketing di un prodotto noi dobbiamo cominciare  a studiare Invece Quali sono le caratteristiche   i tic le le le peculiarità della retorica  verde anche istituzionale perché lo dobbiamo  

Fare da un lato chiaramente questo diventa uno  strumento utile per smas Arla per individuarla   ma dall’altro Io credo che la dobbiamo studiare  bene perché non dobbiamo rischiare di riprodurla   il questo tipo di retorica ha prodotto un forte  scetticismo nei confronti di qualunque discorso  

Ambientalista purtroppo è una retorica che ha  inquinato il l’infosfera e di conseguenza tutte   le volte che si cerca di proporre un discorso  invece genuinamente ambientalista genuinamente   di difesa degli ecosistemi si produce in chi  ascolta uno scetticismo no proprio perché ormai  

C’è l’abitudine a questo tipo di retorica  Green che invece copre copre e mistifica la   devastazione ambientale non soltanto ne dobbiamo  prendere le distanze ma proprio dobbiamo evitare   di riprodurre questa retorica perché il rischio  nell’uso di Termini come sostenibilità nell’uso   di Termini come transizione ecologica transizione  energetica è quella di ehm adottare anche noi  

Questo tipo di retorica Allora ne Analizzo alcuni  aspetti alcune caratteristiche poi quando è finito   il tempo Mi fermate perché sicuramente non  riesco ad analizzarli tutti Magari se se è   di qualche interesse ci scriverò sopra qualcosa  prendendo degli esempi eh legati al territorio  

Emiliano romagnolo e bolognese Allora una prima  caratteristica di questo tipo di retorica è la   parzialità cioè viene presentata una realtà in  maniera parziale e viene nascosta la contropartita   di una certa iniziativa No un esempio ehm  i promotori del progetto dell’allargamento  

Della tangenziale a 14 del del del passante  di Bologna a un certo punto hanno proposto   una mitigazione in termini di installazione  di impianti fotovoltaici che compens assero   la CO2 che viene prodotta dal Maggiore traffico  di una autostrada urbana allargata ehm senza  

Dire chiaramente che questo fotovoltaico aveva  bisogno di almeno 10 terreni di una superficie   compresa tra i 7,5 e i 12 per essere installato  quindi comunque di suolo occupato da pannelli   eh fotovoltaici oppure eh Lo slogan famoso No  per cui il Passante di Bologna comporterebbe  

Un consumo di suolo di 20 Ari che risulta Dal  semplice calcolo di quanto asfalto verrebbe   impiegato per allargare le corsie quando bisogna  poi aspettare una audizione in consiglio comunale   del eh direttore del progetto Fabio visintin che  rivela che in realtà i cantieri impatteranno 300  

Arari di terreno Senza considerare tutte le opere  aggiuntive connesse al Passante di Bologna no   quindi si dice 20 Ari di suolo consumato non  se ne tengono in conto 300 cantierizzazione nuovo ponte tra via del q e via del trium virato  dallo svincolo del Lazzaretto dall’allargamento  

Della 14 dall’allargamento della 13 dal nuovo  casello Lazzaretto eccetera eccetera no Cioè tutta   una serie di opere aggiuntive qui non abbiamo  però soltanto un problema di parzialità Quindi   no non non ti racconto Qual è la contropartita ti  racconto soltanto un pezzo della storia ma abbiamo  

Anche un problema il seconda caratteristica di  eh lessico di terminologia di manipolazione del   vocabolario cioè termini di uso comune al quali  viene attribuito un significato tecnico sviante   un esempio è la famosa legge regionale del  2017 sul consumo di suolo no che molto spesso  

È stata criticata per le proroghe le deroghe per  i meccanismi e urbanistici Ma già soltanto nella   definizione di consumo di suolo che ne che viene  dato in quella legge abbiamo un artificio retorico   evidente il consumo di suolo viene definito  nell’articolo 5 comma 5 come il un saldo eh  

Un saldo tra le aree che vengono cementificate  al di fuori del perimetro urbano e le aree che   vengono desig all’interno del perimetro Urbano  No se io diciamo tolgo l’asfalto dai vialetti dei   Giardini Margherita e e poi cementifico un’area  equivalente a quei vialetti Nella campagna fuori  

Bologna il consumo di suolo è zero perché viene  definito appunto come un saldo ma la stessa cosa   avviene in quella legge con i termini riuso e  rigenerazione urbana dove ehm vengono definiti   come qualifica come interventi che qualificano  di qualificazione di uno spazio o di edifici eh  

Compresa anche la densificazione di questi spazi  Quindi io posso costruire costruire e coprire   nuovo suolo se diciamo qualifica e Bisognerebbe  chiaramente intendersi su cosa vuol dire qualifica   questi spazi È consentito un altro esempio lo  prendo dal dal dal corno alle scale dalla vicenda  

Della nuova seggiovia polla Scaffaiolo lì è il  termine nuovo a essere completamente ridefinito   cioè viene proposta una nuova seggiovia che ha  nuovi Piloni nuovi plinti di cemento nuovi cavi   una nuova stazione intermedia una nuova stazione  di partenza una nuova stazione d’arrivo più in  

Alto della stazione d’arrivo attuale di di un  di un impianto attuale è tutto nuovo ma viene   definita sostituzione ammodernamento estensione  modifica di un impianto già esistente che in   realtà verrà completamente ellato e al quale non  si sostituirà perché in realtà è tutto nuovo terza  

Caratteristica di questa di questa retorica verde  delle istituzioni è proprio quel concetto di saldi   di compensazione questo è è pericoloso anche per  noi ehm nel in tutta la discussione sugli alberi   lo abbiamo visto lo abbiamo visto all’opera No per  esempio il Passante di Bologna verranno abbattuti  

3000 alberi verranno distrutte 30 arari di bosco  ma pianteremo 30.000 nuovi alberi no E quindi di   nuovo una logica di saldo di compensazione  oppure sempre il Passante di Bologna viene   calcolato che ci sarà una diminuzione del della  CO2 perché rispetto allo scenario attuale lo  

Scenario rispetto allo scenario programmatico  cioè e come starebbero le cose nel 2030 se si   continuasse così com’è lo scenario progettuale  sembra presentare una diminuzione della CO2 cioè   facendo l’allargamento in realtà se si confronta  lo scenario progettuale con quello attuale C’è  

Un aumento della CO2 che va contro qualunque  obiettivo di riduzione dei gas climalteranti   quindi la trappola del ragionare in termini di  cdo in termini di compensazione ma qui non c’è   soltanto quella trappola in questo esempio c’è  anche la classica logica che addirittura non  

È nemmeno una trappola retorica è proprio  una logica vera e propria del male minore   mesi fa non so come si pronuncia se è l’assessore  Laudani o Laudani presenta in consiglio comunale   una delibera e la presenta come derivante da una  maggiore attenzione ai temi del consumo di suolo  

Siamo dopo l’alluvione del maggio questa delibera  prevede la riduzione di una superficie in comune   di Castelmaggiore però di proprietà del comune di  Bologna che era stata stabilita come edificabile   da 12.000 m qu di superficie residenziale si  passa a 8.000 quindi c’è una riduzione di 13  

Ehm male minore invece di cementare 12.000 m qu  ne cementi soltanto 8.000 Beh però intanto ne C   mentiamo 8.000 No ehm Questa è e e tra l’altro  nei 4.000 che vengono tolti guarda caso erano   proprio quelli che sarebbero dovuti eh essere  dedicati all’edilizia ehm di tipo sociale eh  

Qui c’è anche un’altra artificio retorico che è qu  della causa occulta cioè viene nascosto in realtà   poi durante la discussione in consiglio comunale  questa cosa viene detta ma diciamo nel presentare   il provvedimento non viene detto viene detto  la causa è una maggiore attenzione al tema di  

Consumo di suolo lo facciamo per consumare meno  suolo in realtà viene fuori che la superficie   edificabile viene ridotta Perché nel frattempo  è stata costruita lì vicino una nuova strada la   nuova Galliera questa nuova strada Ovviamente  ha tratto nuovo traffico c’è quindi un carico  

Di traffico eccessivo in zona e se tu Costruisci  12.000 m qu di edilizia residenziale quel carico   di traffico aumenta ancora di più non è non è  possibile non è giudicato possibile e quindi   viene diminuita in realtà per questo motivo quindi  c’è una causa occulta che viene nascosta che non  

Viene detta che viene passata in secondo piano  per far risultare invece una causa virtuosa dal   punto di vista della attenzione all’ambiente  così come sempre sul Corno alle Scale si dice   faremo il nuovo impianto di risalita la nuova  seggiovia polla Scaffaiolo ma toglieremo altri  

Due impianti e in particolare toglieremo un  impianto lo skilift del cupolino che arriva   anche più in alto di dove arriverà la nuova  seggiovia quindi in qualche modo scendiamo di   quota Già Peccato che la causa di quella rimozione  non sia il progetto della nuova seggiovia Ma che  

Quello skilift andasse rimosso comunque e anzi  che si sia in ritardo a rimuoverlo perché ormai   è un rottame non ha superato i controlli tecnici  è chiuso da molto tempo e quindi sarebbe stato   rimosso comunque e invece no racconto che la causa  virtuosa per la quale verrà rimosso è il la nuova  

Seggio via che viene realizzata questo è anche  un esempio di un ulteriore artificio retorico   quello dell’irrilevanza Cioè sostanzialmente  questa rimozione dello skilift è irrilevante   ai fini del progetto della nuova seggiovia proprio  perché lo avrebbero dovuto rimuovere comunque una   retorica simile la ritroviamo per esempio quando  l’osservatorio ambientale sul Passante di Bologna  

Le cui i cui rapporti trimestrali sulla qualità  dell’aria intorno alla tangenziale Sono fermi al   settembre dello scorso anno tanto per dire quanto  bene funziona e sono dei puri rapporti di sintesi   comunque quell’osservatorio ambientale viene  presentato come una conquista no da parte di  

Di quelle forze politiche che hanno votato  a favore del passante pensando però che di   poter mitigare l’impatto dell’Opera e quindi  facciamo un’osservazione ambientale Peccato   che fosse già previsto per legge da per un’opera  che viene sottoposta a una valutazione di impatto  

Ambientale oppure l’esempio più clamoroso credo  che sia quello dei 180 ettari di verde pubblico   che il Passante di Bologna porterà in dote  alla città se uno va a vedere questi 180 Ari   coincidono tutti quasi tutti tranne 6 arari  che vengono de impermeabilizzati e un 19 Ari  

Del del parco nord che comunque non è però tutto  asfalto comunque coincidono con aree verdi aree   già Verdi Quindi in realtà non è diciamo  una dotazione in più No in qualche modo è   irrilevante perché si tratta per esempio di Campi  eh aree agricole che vengono Forest Diciamo che  

Vengono trasformate in parchi urbani di cui  magari non si avrebbe nessun bisog mentre si   avrebbe bisogno di spaz agricoli all’interno  del tessuto urbano in vengono trasformati in   parchi perter dire quei 6i di terreno che era  già verde che era già uno spazio agricolo io lo  

Trasformo in parco e quindi lo metto diciamo  nel computo del Verde che il passante regala   alla città su questa questione ci siamo 2 minuti  Vai su questa questione Allora le ultime cose su   questa questione del Verde si innesta un altro  artificio retorico che è quello della vaghezza  

Dei termini Vaghi abbiamo sentito l’assessore  regionale Andrea Corsini dichiarare che con il   Passante di Bologna verranno realizzati 130 Ari  di bosco il termine Bosco viene usato in maniera   completamente vaga No non non controllabile Che  cos’è un bosco in realtà diciamo gli interventi  

Eh legati al Passante di Bologna che hanno una  densità di alberi simile a un bosco sono meno   di un terzo di quella superficie e tra l’altro  molti di questi diciamo vanno devono essere messi   sulla bilancia con i 30 Ari di bosco vero non di  bosco creato ad arte di bosco ripariale che viene  

Abbattuto sui ehm sui torrenti e sui fiumi Reno  e Savena infine l’ultimo tanto per citarne uno   in più ehm spesso ci si eh in questa retorica  vengono citati limiti di legge oppure bollini   cioè vengono citati dei certificati in qualche  modo No delle certificazioni per esempio si dice  

In uno dei rapporti dell’osservatorio ambientale  che la centralina di via Frisi eh Ha mantenuto nel   periodo del rilevamento un livello di emissioni  di biossido di azoto inferiore ai limiti di legge   cioè 40 mg per m cu Però ne sono stati emessi  in media 28 microg ora tu puoi dire che questo  

È inferiore al limite di legge Oppure potresti  dire che più più del doppio del limite consigliato   dalle nuove direttive dell’oms che sono 10 microg  grazie ai quali si diminuirebbero le morti per per   l’inquinamento legato a questo tipo di veleno  oppure e finisco la certificazione envision ne  

Avrete sentito parlare è stata sbandierata  in molti versi di livello Platinum per il   Passante di Bologna rilasciata da un organismo di  certificazione presuntamente di terza parte icmq   i soci effettivi di icmq che hanno garantito che  il Passante di Bologna è un’opera sostenibile di   livello Platinum sono Enel rete ferroviaria  italiana Associazione Italiana operatori  

Nel settore bitumi associazione italiana  tecnico-economica del cemento Associazione   Nazionale produttori manufatti in calcestruzzo  e Confindustria C tanto per dare un’idea Ecco   non non vado oltre mi fermo qui però credo  che queste queste retoriche vadano [Applauso] studiate Allora ho spiegato eh agli amici  che seguono da casa il perché di tutto questo  

Trambusto Ma allora ufficialmente gli interventi  sono finiti i relatori che erano in programma   sono stati preziosissimi e li Ringrazio tutti  sicuramente anche da parte vostra e però c’è un   ultimo adesso apriamo al dibattito Eh quindi  spero che vi siate preparati domande sia da  

Casa qualcosa è già arrivato ma anche qui in sala  vorrei dare 5 minuti di spaz a un referente di un   comitato Noi siamo stati due giorni fa presenti  a un presidio che che si sta tenendo permanente   in un parco urbano qui a Bologna dove si vuole  distruggere un un bosco un boschetto diciamo  

Per costruire una nuova scuola di fianco a una  scuola già esistente che insomma un controsenso   che adesso facciamo spiegare direttamente  dai diretti interessati del comitato Besta qua Sì grazie a tutti e grazie agli organizzatori  non ce la farò a stare in 5 minuti perché siamo  

Siamo dentro una lotta e siamo molto coinvolti  e molto appassionati quindi ci sono tante cose   da dire proverò a starci Allora cos’è c’è  un progetto del Comune di Bologna nel parco   proprio di fronte alla sede della Regione sotto  le finestre di Bonaccini dove ci sono le scuole  

Besta costruite nei primi anni 80 e il comune  ha deciso nel suo nuovo piano da 100 milioni di   ristrutturazione di tutte le scuole comunali di  scegliere anche queste e E come come oggetto di   intervento solo che non verranno ristrutturate  Ma ci verrà costruita accanto un nuovo edificio  

Gigantesco di migliaia di metri quadrati di  cemento e una volta terminato questo edificio   verranno abbattute le vecchie scuole ora dove  stanno le scuole dentro il parco e quindi per   costruire il nuovo edificio bisogna praticamente  devastare tutto il parco compresi i 43 alberi ad  

Alto fusto molto grandi molto vecchi in parte  alberi tutelati ma il regolamento del Verde è   sempre molto dinamico per cui si tutela Ma si  può non tutelare non si deve tagliare ma si   può tagliare e tra l’altro è un posto dove vivono  gli scoiattoli vivono quattro specie di di animali  

Protette c’è un ecosistema fondamentale ci sono  i cosiddetti servizi ecosistemici che verrebbero   completamente devastati D dal cemento si è formato  un comitato di cittadini denti Tra l’altro la   cosa buffa è che l’assessore ai lavori pubblici  che insieme all’assessore Ara alla scuola è il  

Diretto interessato abita proprio lì di fronte  il palazzo che dà che dà sul parco corre voce   però che lui abbia comprato una casa in un altro  posto nel frattempo Va bene allora si è formato   questo comitato di residenti cittadini che dice  Ma scusate ma perché non ristrutturate le vecchie  

Scuole invece di distruggere il Par di fronte  a casa e che ci dà ossigeno la risposta del   comune è a proposito di retorica Green washing che  sarà più verde il nuovo progetto cioè riescono a   raccontare delle cose impensabili l’assessore alla  scuol Ara racconta che il nuovo edificio equivale  

A 500 alberi non si capisce Questa equazione il  saldo no il famoso saldo perché sarà un edificio   un Zeb Near Zero emission building quindi  non produce CO2 e quindi è come se fossero   500 alberi proprio delle cose che non stanno  in piedi né in N cielo né in terra io volevo  

Dire una cosa a proposito delle interessanti  discussioni di stamattina degli interventi su   come viene declinato in Emilia Romagna nei comuni  Emiliani No questo questo nuovo passaggio della   crisi del neoliberalismo Allora abbiamo abbiamo  le vecchie scuole Besta che sono state visitate  

Da pedagogisti di mezzo mondo perché er un modello  pedagogico veramente nuovo innovativo bellissimo   Ci sono le scuole che si aprono su le le tutte le  aule si aprono sul parco Quindi i bambini stanno   apparendo sono direttamente nel parco all’interno  si possono espandere in modo da creare nuovi  

Spazi No è stata una concezione c’è qui in sala  l’architetto che la fece Fioretta Gualdi quando   era un architetto del Comune Quindi lavorava per  il comune a contatto continuo coi pedagogisti   dell’università e con gli insegnanti della scuola  e insieme hanno progettato questa scuola e no è  

Venuto fuori questo gioiellino visitato appunto  da da gente di tutto il mondo la nuova scuola   invece è stata internalizzato Ovviamente ha una  società che in genere si occupa Sì di di di nuove   costruzioni riduzione dell’emissione carbonica  fanno fanno quei bellissimi studentati per Gli  

Universitari 17 m qu €15 al mese bagno in comune  e e quindi sono evidentemente esperti di come si   fa un piano pedagogico Infatti han fatto la  scuola a e corridoi corridoi e aule No per   dire come esternalizzando anche la progettazione  migliora va bene Chiudo dicendo stiamo cercando  

Di contrastare l’inizio del cantiere ci siamo  riusciti il 29 gennaio quando sono arrivati gli   operai hanno provato a transennare le transenne  sono cadute adesso c’è un presidio permanente   giorno e notte ragazzi che dormono lì costruendo  delle piattaforme delle casette sugli alberi e  

Che vogliono resistere fino alla fine come potremo  farlo La cosa buffa è che ci ha convocato la Digos   dicendo non vorremmo farmi del male quando veniamo  e se volete proviamo a a creare un incontro con il   comune e qualche giorno dopo l’assessore ha  fatto chiam dal suo segretario per dirci ci  

Incontriamo Cioè adesso la politica a Bologna No  la fa la Digos direttamente che mette in contatto   i comitati dei cittadini con le istituzioni questa  sono però perché non c’è stato quell’incontro dove   per altro ci avrebbero detto Guardate che noi ce  ne fottiamo di voi lo lo costruiamo questo nuovo  

Edificio Noi abbiamo pensato che dobbiamo usare  tutte le armi per cui abbiamo fatto un ricorso   civile al giudice per tutelare il diritto alla  salute dei residenti se gli tolgono l’ossigeno   gli alberi che producono ossigeno anche la  la salute non migliora senz’altro e abbiamo  

Presentato questo questo ricorso in comune in  in tribunale che ovviamente è stato notificato   al comune Il comune ha saputo l’assessorato ha  saputo e di questa cosa e dice maleducati voi   del comitato noi vi convochiamo e voi invece ci  portate in tribunale Ora c’è stato semplicemente  

Questo questa coincidenza dei giorni ma noi siamo  apertissimi e cerchiamo un dialogo con il comune   per fargli capire e chiudo qui che l’assessore  Borsari ai lavori pubblici quello che abita lì   di fronte nel Question Time di ieri ha raccontato  queste solo delle gran palle ma in particolare  

Queste cinque bellissime no che sembrano un po’  le cose che raccontavi tu Allora sostiene che il   nuovo edificio che con migliaia di metri quadri di  cemento devasta il parco significa minor consumo   di suolo no lo potete vedere su YouTube eh È lì  bellissimo sorridente Eh la seconda cosa dice che  

Ci sarà un maggiore assorbimento di CO2 perché  tagliando i grandi alberi quanti ne Rip piantano   ne piantano 100 Tra l’altro li piantano hanno  scelto il la guardia ecologica che lavora con   noi è andata a vedere proprio il progetto  del dettaglio se lo studiamo ci sono delle  

Cose allucinanti Allora le piante che mettono  prevalentemente sono le querce fastigiate che   sono delle Querce con un bel fusto ma non hanno  rami quindi non fanno ombra non fanno Massa non   dai e prima che crescono infatti Comunque ci sarà  maggiore assorbimento di CO2 terza palla e che ci  

Sarà l’accessibilità ai disabili Sì va bene basta  mettere è già predisposto nel vecchio progetto la   gli ascensori e tutti i passaggi per i disabili  Ma perché bisogna davvero abbattere le vecchie   scuole costruirne delle nuove perché essendo in  classe energetica C cioè tra le migliori scuole  

Elementari di Bologna come i documenti del del  comune raccontano e sono il nostro possesso ehm   non va bene la nuova sarà in classe A4 e noi  diciamo sì Va bene allora ristrutturiamo in   modo che portiamo in classe A anche a ma però E  poi c’è soprattutto la sismica Allora sostengono  

L’ha ribadito di nuovo ieri l’assessore c’è  un problema di tenuta sismica delle vecchie   scuole Besta e un intervento di ristrutturazione  sarebbe talmente invasivo e costoso che non si   può fare ora dopo il il terremoto del 2012 e sono  stati fatti tutta una serie di interventi nelle  

Scuole del Comune di Bologna eccetto le Besta  e altre scuole simili progettate in quel tempo   perché erano già sufficientemente antisismiche  allora e con un ulteriore intervento potremmo   potremmo renderle perfette da questo punto di  vista Ecco Queste sono le infinite balle Green  

Della giunta Lepore e clensi non si si capisce  come coalizione civica riesca a sostenere una   cosa così [Applauso] vergognosa e e noi dobbiamo  resistere il giudice ha deciso che fino al 14   marzo forse possiamo continuare perché ci sarà  in quella data la riconvocazione il comune è  

Sicuro di vincere B probabilmente vincerà Non  lo so Talmente potente che e però abbiamo un   mese di tempo Usiamo questo mese di tempo tutti  insieme per dimostrare che questa porcheria si può   evitare Se vogliamo rilanciare le lotte L’esempio  delle scuole Besta è perfetto un progetto dannoso  

Inutile cretino che costa 18 milioni di euro e  non serve a nulla la prossime cose da fare Vi   invitiamo tutti a venire al parco d’ Bosco alle  5 ma tutto il giorno c’è c’è il presidio eh 24   ore su 24 e comunque abbiamo deciso che faremo  una manifestazione un grande corteo a Bologna  

Tra due sabati non so se è l’1 o 2 marzo invito  tutti voi non solo a venire ma a sostenerlo a   promuoverlo ad organizzarci insieme per fare una  grossa manifestazione e dire no questa schifezza Grazie posso chiedere Allora credo che fosse  doveroso mi Insomma ci avete concesso  

Questo extra tempo non previsto ma credo che  insomma in questo contesto si inserisse più   che bene Allora questa questa mattinata non può  finire senza aprire un dibattito quindi vedo già   mani alzate eccetera quindi io vi chiedo di però  Cortes alzarvi e venire ai microfoni Perché senò  

Da casa non vi sentono E così agevoliamo  anche le risposte non so se c’è qualcuno   che vuole prendere le prenotazioni intanto  partiamo con il primo e se può raggiungerci qua come è qui arriva anche la telecamera è già arrivato Dunque devo dire che ho  apprezzato tantissimo l’intervento  

Di Marco Bersani e volevo dare due  o tre flash per giustificare questa   sua decisione nel definire il non  sviluppo di questa di questa regione Allora oggi si parlerà di rifiuti però voglio  segnalare che una nota che ho imparato dal  

Professor Tamino a qualche anno fa nel 1903  il liberale Giolitti disse i beni comuni non   devono guadagnare devono funzionare bene Qua  abbiamo due multiutility che fanno profitti   poi dopo la vicenda di quella evidenziata da  Marco bersag non la conoscevo ma la diffonderò  

Io sono di Reggio Emilia Essendo abituato a  frequentare consessi scientifici devo dire che   quando sento parlare Bonacini o il sindaco di  Reggio mi sembra di parlare con due interdetti   sentir parlare due interdetti lo dico con molta  franchezza eh sinceramente senza cattiv senza  

Cattiveria altro Flash questa regione sempre  parlando di valore d’uso della conoscenza di   valore ruso di ciò che si fa ha produce il 65%  della plastica italiana il 65% della plastica   italiana Passante di Bologna Io ero al dibattito  quando c’è stato poco più di un anno fa c’era la  

Vittadini c’era il professor tartalia c’era un  medico un biologo dell’università che affermava   che era impossibile continuare così perché Cè  c’è un tasso di Tumori in questa regione che   è impressionante benissimo eh la Vittadini  che si è sempre occupata di viabilità l’ha  

Definita una porcata una vera e propria porcata  il giorno dopo il presidente della regione ha   detto che è un’opera fondamentale Peccato che  non fosse al dibattito Naturalmente quando ci   sono i dibattiti scientifici non ho mai visto un  istituzionale dato Ispra la regione emilia-romagna  

È la prima regione in Italia ad aver costruito  in zone golenali Poi dopo ci si lamenta perché   andiamo sott’acqua questo è unaltro cosa eh m  la sanità L’altra sera sono andato io faccio il   veterinario Anzi ho fatto il veterinario Adesso  sono in pensione per fortuna e c’era l’assessore  

All’agricoltura Mammi regionale agricoltura  sono uscito dopo 10 Gi dopo 10 minuti perché   non reggo più livelli bassi di discussione bene  ha accennato che l’86 oltre l’ 86% delle spese   del bilancio della Regione sono in sanità  benissimo Se questo è il modello di sviluppo  

Che crea patologie non ci si esce da questa  faccenda bisogna fare prevenzione primaria ci   vuole a fare prevenzione primaria ci vuole solo  degli intelligenza progettuale non ci vogliono soldi Allora sto raccogliendo le prenotazioni per  le domande me ne sono già arrivati due richieste  

Non so se qualcun altro vuole prenotarsi così  andiamo in ordine e ok Allora chiederei a Carla di intervenire qu Eh niente volevo Ah forse si sente ok il discorso Des sigillazione è  estremamente importante questa è una parola che è   cominciata a vedersi nei piani dell’allargamento  della tangenziale e credo che bisognerà  

Innanzitutto spiegarla bene alla cittadinanza  Che cosa vuol dire desig e bisognerebbe fare   anche uno studio approfondito del perché si  desig nel caso delle scuole best porto questo   Noi cosa facciamo distruggiamo un parco quindi ci  sono degli appalti per andare a tagliare Questi  

Alberi Poi dopo ci sarà l’appalto per costruire  le scuole poi ci sarà l’appalto per distruggere   le scuole esenti ci sarà un altro appalto per  farci il nuovo parco poi ci sarà l’appalto per   tutti questi alberi che vengono tolti per far sì  che Questi alberi restino in vita siccome sono  

Soldi dei cittadini pubblici sono soldi nostri Io  direi che è giusto andare a vedere quanto costa   fare queste operazioni rispetto al ristrutturare  una scuola e semplicemente portarla in classe   energetica A attraverso la ristrutturazione di  questa scuola e vedere quanti soldi si muovono  

Con la desig ilaz questione e quanti soldi invece  si andrebbero a muovere con la ristrutturazione e   vedere se questi soldi possono essere destinati  magari alla sanità pubblica in altre cose [Applauso] grazie Allora qua dietro c’era un’altra  mano alzata poi c’è altro intervento sempre sull  

Sul Besta quindi magari se prima ci sono domande  sul tema generale del convegno e sugli interventi   dei relatori dopo magari teniamo per ultimo altri  interventi sul Besta in modo che poi ci ci sia   anche la possibilità di intercettare magari i  referenti del comitato e parlare direttamente  

Anche con loro c’era una mano alzata qua dietro  prenotata sì Eh se può raggiungere il microfono là così si sente Allora tanto aggiungo un esempio  molto bello a quelli che faceva ving wuming 2   Allora spendo su agli esempi che faceva Ming 2 e  anche perché li classifichi in maniera più pesante  

Che non artifici retorici c’è una legge la legge  14 del 2013 la legge sull’escursione sui percorsi   escursionistici dell’Emilia Romagna che era stata  promossa dal CAI e che è stata ribaltata proprio   come un cavallo di [ __ ] tramite due consiglieri  regionali del PD cosa dice questa legge Cito solo  

Una cosa e quelli che vanno in moto enduristi  crossisti eccetera sono diventati escursionisti   su ruota e quindi Voi capite che copriamo  appunto tutto ciò che è sostenibile Ma questo   non è un artificio retorico questo è avvelenare  le fonti lo chiamo io perché non si può neanche  

Più capire cos’è pane e cos’è vino per dire Quindi  chiuso sull’esempio detto questo mi sembra a parte   l’esempio che portava appunto wuming 2 che tra  l’altro siamo insieme in comitato mi sembra che   la montagna e i territori fuori dalle aree urbane  siano un pochettino assenti in questo dibattito e  

Questo allora faccio se volete anche riferimento  importante a Fabrizio barca e il comitato lavori   il problema della gestione dei territori delle  aree di montagna e delle aree periferiche o   delle aree interne è un problema strategico se  si vuole cambiare modello di sviluppo e questo  

È assente e anch’io Tra l’altro faccio parte anche  di Lega Ambiente Tra le tante tessere che ho anche   nelle tesi voglio dire di Lega Ambiente manca  l’Appennino l’Appennino non è conosciuto allora   detto questo Io faccio parte di un comitato che  si chiama un’altra appennina è possibile credo che  

Il nome indichi già che non siamo un soggetto  puramente di contrasto ma vorremmo essere un   soggetto propositivo per dirvi vi racconto  una cosa perché credo che sia significativa   Anche rispetto alle difficoltà che abbiamo alle  speranze nel comitato ci sono dentro tutte le  

Grandi associazioni nazionali Kai WWF Mountain  wilders Italia Nostra Bologna e Modena aser che   l’associazione degli ornitologi Feder Trek trek  in Italia tour in club console dell’Emilia Romagna   lega ambiente Emilia Romagna circolo seta Samoggia  Reno consulta per costruzionismo di Bologna che   comprende 15 associazioni più ALC varie altre  associazioni minori dopo gli episodi della  

Romagna noi abbiamo chiesto un incontro a Bonacini  e ai tre assessori più direttamente voglio dire   collegati diciamo ai problemi emergenti e abbiamo  mandato una lettera dicendo prima di procedere   ad altre mosse e il nostro comitato chiede un  incontro per verificare se Alla luce di quello  

È successo c’è un ripensamento sulle priorità su  come affrontare i problemi della montagna e così   via non CNO neanche risposto ma questo non lo  dico per pubblicizzare il comitato vi ho letto   le sigle perché vuol dire cioè rappresentiamo  una fetta significativa diciamo della società  

Direi di tutto rispetto è un comitato quasi  unico in Italia non cianno neanche risposto   E quando ci chiamavano c’era proprio Giovanni  dentro quando incominciamo a diventare un po’   grossi a un incontro vuol dire rion Appunto  l’assessore Corsini l’assessore al turismo  

Ci ha spiegato che i cambiamenti climatici sono  questioni opinabile no e e così via questo proprio   non ci hanno chiamato per parlare con noi no ci  hanno chiamato per spiegarci che lo conosciamo   meglio di loro quello che vogliono fare Quindi  questo è un esempio detto questo ripeto richiamo  

E se quando devo interrompere ditemelo e richiamo  il discorso che la montagna e i territori interni   sono assenti perché credo che non sia possibile  nessuna modifica se non non si ricostruisce un   rapporto appunto tra aree urbane e montagna e  aree periferiche anche qui possiamo fare degli  

Esempi che sono straordinari perché pur nella  riduzione dei trasporti pubblici in nei paesi   di pianura abbiamo navetta chiamata in montagna  Non c’è nessun trasporto se uno è vecchio malato   deve andare dal medico non ci arriva se qualche  amico non la porta questo per e quindi e ancora  

Oggi i discorsi vengono visti un pochettino come  sussidi Cioè ripariamo come dire i danni no che   questo modello di sviluppo fa ma si par sempre  tra l’altro di riparare e poi sono cose minime   mai di curare di curare l’origine detto questo  invito alla sintesi Perché senò non diamo spazio a

Tutti sui cambiamenti climatici sicuramente il  mondo avrebbe bisogno di farci fronte per ridurne   danni però Parliamoci chiaro è una battaglia persa  nel senso tutti i testi scientifici dicono sarebbe   possibile ma se per fare un provvedimento che  pesa voglio dire 1 gammo ci si mette 25 anni  

Noi sappiamo quello Quindi è solo teorico la  possibilità di fermare cambi il che non vuol   dire che non vediamo il terreno vero però in  rapporto anche al problema di ricostruire un   movimento della amministrazione adeguate è  la gestione dei territori in cui il problema  

Principale che non che non passa attraverso grandi  infrastrutture eccetera è la lotta per la la la   conservazione della biodiversità cioè la lotta  la possono fare riconquistando le menti e i cuori   delle persone dove le persone abitano vivono hanno  passione amore lì si può reintrodurre voglio dire  

Delle cose ultra battuta Proprio di 30 secondi  chiaramente non non possiamo chiedere alle attuali   amministrazioni all’attuale modello quello che  non fanno si è parlato di beni comuni Ma ripeto   il pubblico al massimo fa Alcune infrastrutture  Generali il privato produce merce i beni comuni  

E i beni relazionali nessuno li produce oggi  come oggi e quindi sì come ricostruiamo una   via su per ricostruire appunto riprendere in  mano beni comuni e e beni relazionali Grazie io mi limiterò a raccontare una storia  vissuta così a Punta Marina in provincia  

Di Ravenna andavo sono sempre andato a fare  a fare i bagni degli stabilimenti balleari   e nel giro di 23 anni il proprietario del  campeggio che sta dietro ha comprato tutti   gli stabilimenti balii che erano lì davanti  tutte quante questa concentrazione economica  

Adesso io non voglio far ma è successa anche  da altre parti non solo appta Marina questo   questa concentrazione economica potrei fare lo  stesso discorso per le edicole che che stanno   sparendo le sale cinematografiche a rovenna  c’è una sala la multisala che è un inferno  

Di macchine di caos Ecco io questa concentrazione  economica che sbocco ha Vorrei dei chiarimenti su   questa questione sia in termini occupazionali  sia in termini relazionali sia in termini   politici che conseguenze ha concentrazione  economica sulle economia e sullle politica

Grazie e domanda era una domanda rivolta a uno  dei relatori in particolare o aperta a chi vuole rispondere Io direi se siete d’accordo di  far rispondere direttamente alla domanda   e poi passare alle domande successive se chi vuole sentire l’economist voi

Due sì sì sì chiesto di rispond Boh non lo  so sì certo non è risolutiva Magari avessi   questa capacità Eh beh [Musica] il l’esito della  concentrazione economica è quella che abbiamo   sotto i nostri occhi Se guardiamo il nostro paese  ma anche paesi similari direi che la conseguenza  

Prima è una dissoluzione di quella che abbiamo  chiamato la democrazia liberale Un tempo la   chiamavamo democrazia Borghese per sostenere che  era una democrazia formale ma non corrispondeva   a una democrazia sociale ed era vero adesso in  meno anche la forma della democrazia liberale  

Classica l’esempio più evidente è il progetto di  legge suprem da parte del governo meloni cioè la   concentrazione in sostanza del potere politico  nelle mani di una persona uomo o donna che sia   che viene eletto dal popolo tra virgolette e  assume la carica di Presidente del Consiglio  

Con la conseguenza che tanto il Presidente  della Repubblica quanto il Parlamento perdono   ulteriormente di ruolo quindi siamo di fronte a  un processo Direi molto avanzato e molto grave   Se nel referendum Dio Spero ci sarà quando  la legge verrà entrerà in funzione non verrà  

Cata di concentrazione nelle mani addirittura  di un’unica persona del potere politico anche   se non arriviamo a questi livelli il processo  di concentrazione avviene diciamo a livello   oligarchico non in capo ad una singola persona  ma in capo a ristrette Elite o come già dicevo  

In un passaggio nella relazione iniziale avviene  al di fuori della politica tradizionale cioè le   cose che si decidono sono estranee ai luoghi  tradizionali della decisione politica e cioè   sono le grandi consorterie economiche sono  i consigli di amministrazione sono i luoghi  

Della decisione economica come ad esempio la Banca  Centrale Europea che come noto non è un organismo   elettivo e non è una struttura che faccia parte  della parte diciamo così politica della Unione   Europea ma che ha capacità di decisione sulla  nostra vita molto maggiore di quella che non  

Abbia il Parlamento Europeo perché a seconda che  la signora lagard da giovane campionessa di di   nuoto artistico attualmente massima banchiera  non si può dire ma banchiera femminile ma io   lo dico lo stesso a seconda di quando decide di  abbassare i tassi cambiano tutta una serie di  

Cose diminuiscono i mutui per chi ha una casa  o sta pagando quella del figlio si rilancia la   capacità di acquisto nell’economia e quindi  si ha un sollievo di dinamismo nell’economia   stessa questa decisione è presa dalla signora  lagard e dal board della Banca Centrale Europea  

E non Certamente da organismi elettivi  Ecco questa è una delle conseguenze di   quei processi di concentrazione economica che ho  prima ricordato ti lascio subito la parola una   variante di questo discorso è però il discorso  dell’Autonomia differenziata i due processi   vanno avanti insieme sembrano apparentemente  contraddittori ma appartengono alla stessa  

Logica il premierato è la concentrazione massima  del potere Nazionale nelle mani di una persona   l’autonomia differenziata è la decentramento  massimo nelle mani anche qui di un’unica   persona che però è il governatore sedicente  meglio sarebbe a dire presidente della giunta  

Regionale non è un caso che tutto il processo  di autonomia differenziata sia partita dalla   regioni più ricche Come già spiegato ardeni  prima del nord che sono Lombardia Veneto ed   Emilia Romagna una volta un tempo quando ero  piccolo io c’era triangolo industriale dto  

Spostato verso Ovest oggi questo triangolo  è tutto spostato verso est e sulla costiera   Adriatica e questi vogliono la devoluzione di  23 materie che attualmente fanno parte delle   materie di potestà statuale compreso l’energia  che addirittura dovrebbe essere una materia di  

Argomento intern Ale e non semplicemente regionale  Oppure lo stesso trasporto cioè la logica è questa   da un lato c’è il principe che ha più poteri  dall’altro lato ci sono i capi di staterelli   regioni stiamo regredendo a una situazione  di tipo medievale volendo fare un paragone

[Applauso] storico grazie Allora in sala ci  sonoe abamo una domanda da casa e quindi non   so se sì il primo Sì salve io intervengo un  attimo sulla su Sì mi siedo Allora Scusate e   intervengo un attimo su sulle questioni sulle  sulle Besta ma vabbè Un po’ perché sono stato  

Chiamato in causa diciamo come coalizione civica  in luogo perché è interessante diciamo e riprende   un po’ il tema del nostro dibattito credo  di oggi io interverrò dopo sulla questione   climatica Allora capisco benissimo Le diciamo  quello che porta il comitato la lotta che sta

Facendo però attenzione perché come giustamente  diceva nel suo intervento Bisogna vedere come le   cose si riportano e la la parzialità può essere  da entrambi i lati Allora se abbiamo capito la   profondità della crisi climatica sappiamo che  è una questione estremamente complessa bisogna  

Fare tante cose Allo stesso tempo allora dire io  non concordo col con quanto è stato detto prima   prima quando si dice Quando si sminuisce il fatto  di voler costruire una scuola a emissioni zero   come se fosse una bizzarria di di di questa  amministrazione che gli piace allora questo  

Quindi quindi il il dilemma il dilemma non è  costruiamo la scuola o Salviamo gli alberi non   può essere questo bisogna costruire la  scuola e salvare gli alberi allo stesso tempo restaurare no questo No però all sì  vi chiedo la cortesia alzate pure le mani  

Raccolgo anche il contro i contro interventi  no ci sta perché ci sta Però cerchiamo quindi   Esatto costruire nel costruito Questa sarebbe la  nostra posizione cioè il problema No non vuol dire   strutturare ristrutturare potre potremmo anche  adesso non lo so su quello se conviene tirare giù  

Tutto e rifare un edificio nuovo ristrutturare  tenendo Ma io poi c’è qui l’architetto che   l’architetta che sicuramente sa meglio di me Io  sono sono andato a scuola in quel tipo di scuola   che era stata fatta negli anni 70 Alla fine degli  anni 70 per dare una una risposta veloce a una  

Grande crescita di esigenza e crescita demografica  avevano però un tempo di vita definito Questo era   stato questo questo non non lo però altri edifici  sono stati sono come le come le Carracci sono sta   dovuti sono diciamo si sono resi pericolanti  Comunque non voglio entrare in questo dibattito  

Voglio solo dire quello che voglio dire io il  messaggio che voglio portare è che se Crediamo   nella questione clim se crediamo che ci sia una  crisi profonda climatica Dobbiamo fare tante cose   tutte insieme alcune anche in contrasto una con  l’altra allora lì la soluzione nello specifico  

Era quella di trovare la soluzione per rifare  la scuola nel nella posizione dell’edificio   preesistente o ristrutturarla o rifarla il  problema però non possiamo non menzionare il   problema è che dove li metti i ragazzi mentre  fai questo lavoro per 3 anni allora lì c’era  

Stato c’era stato un interlocuzione con con con i  genitori e io questo però diciamo prima del tempo   che c’eravamo noi e si era deciso di trovare una  soluzione di edificio alternativo però voglio dire se se si potesse Se si potesse spostare i ragazzi  e ricostruire in quel luogo si salverebbero

Tutti Allora mi permetto di di intervenire  chiedo scusa perché rischia la questione del   comitato Besta di monopolizzare la il dib credo  che il referente del comitato abbia espresso   molto bene la volontà di interloquire con le  istituzioni Quindi se questa volontà è reale  

Io credo che al di là di quello che ci si è detti  qui al di là del presidio ci siano gli spazi e i   tempi per per avere questo dialogo Ciò non toglie  che come abbiamo sentito fino adesso non è sempre  

Fare a tutti i costi la soluzione ci sono cose  che vanno fatte fatte cose che non vanno fatte   una di queste qui mi permetto di parlare a titolo  individuale tagliare degli alberi decennali non è   una cosa da fare al punto in cui siamo non è tra  le cose prevedibili per sostituirli con fuscelli  

Che diciamo 2 terzi poi per incuria finiscono  per morire quindi le compensazioni bisogna anche   vedere poi qual è l’esito successivo Questa è una  mia Piccola parentesi personale per chiudere il   discorso Besta e per vedere se ci sono altri  interventi altrimenti Io sì c’è un intervento

Qua allora mi ricollego anche alle ultime battute  della signora di cui non ricordo il nome Viviana   spento perché è una cosa che non mi dà pace il  vedere la distruzione continua appunto di alberi   che se non vengono tagliati alla base cosa che  tranquillamente potrebbero fare sono capitozzati  

Ovunque Questo in netto contrasto con quanto viene  sottolineato dagli studiosi più importanti anche   della nostra nazione come Stefano Mancuso che dice  giustamente ben vengano tutte le iniziative atte   a contrastare il cambiamento climatico quindi  l’abbandono delle Fonti fossili per l’energia  

Ma l’unica cosa che può rallentare e che è  semplice da attuare e che può rallentare il   cambiamento climatico è l’incremento della superf  del delle superfici con alberi ma alberi che sono   già adulti perché appunto la piantumazione di  alberelli piccoli spesso e volentieri consiste  

Solo in uno spreco di denaro pubblico perché  sono piante destinate a morire vengono piantate   non vengono seguite da nessuno Allora la mia la  cosa che non mi dà pace è questa siccome ci sono   delle normative che regolano il verde sia quello  pubblico che sia il verde privato nella nostra  

Regione Appunto ci sono fiorfiore di regolamenti  del Verde che nemmeno gli operatori che lavorano   nelle pubbliche amministrazioni conoscono Io  ho parlato con la sindaca del paese dove abito   dove ho fatto presente dico ma mi scusi se io  giustamente parcheggio in un divito di sosta o  

Faccio una irregolarità al codice della strada  vengo sanzionata lei mi spieghi perché ci sono   norme nazionali ci sono le norme del regolamento  del Verde che dicono che questo questo questo   non si può fare perché viene fatto impunemente  sempre dovunque in più più si parla di cambiamento  

Climatico e più si vede questa distruzione diffusa  di tutti gli alberi in tutti i viali di tutti i   comuni di tutti i paesi e in tutti i cortili lei  mi ha risposto Ah ma uno nel suo cortile fa quello  

Che vuole Ah dico sì senz’altro amministrazioni  di sinistra tra mille virgolette nel senso PD   dico Ah sì dico Quindi io nel mio cortile posso  ammazzare uno perché sono nel mio ma che ma che   risposta è quindi io vorrei sapere perché telefono  ai forestali vado personalmente nei comuni Quando  

Vedo queste cose devastanti e devastate e non  so più come fare perché nessuno fa osservare le   norme che sono contemplate a difesa del Verde  Ecco sì su questo argomento argomento ci sarà   un intervento specifico oggi pomeriggio non so se  a tutti è arrivato l’aggiornamento sul programma  

Del convegno oggi pomeriggio Abbiamo previsto  un intervento proprio sul tema alberi relazione   alberi città e così via quindi avrà il tempo di  sentire la risposta Allora abbiamo una domanda   da una persona che sta guardando la diretta su  Facebook la domanda era riferita Era rivolta a  

Massimo Serafini eh sul piano della renile di  Rimini ehm e leggo la domanda Massimo ha detto   che condivide l’analisi del Piano riguardo  all’ inanz momento previsto per il 2050 ma   non condivide Come viene affrontato il problema  Cioè l’innalzamento di quello che viene chiamato  

Waterfront oggi con le barriere a mare si è difeso  gran parte delle spiagge e quale altra soluzione   esiste e e propone massimo poi vabbè leggo come  scritto il problema delle spiagge libere e di come   le spiagge debbono essere gestite senza ricorrere  al wolkenstein non dovrebbe essere la regione a  

Dare le linee politiche e da ultimo cosa pensi  degli impianti eolici offshore tanta roba quindi   cerchiamo di di concentrare In poche parole allora  sono d’accordo con gli impianti eolici offshore   io non sono d’accordo con il piano della renile  cioè con come vogliono rispondere a un effetto  

Di mangi momento delle delle spiagge da parte  dell’innalzamento del mare della erosione di tutto   quanto e non condivido neanche che le cosiddette  barriere a mare perché perché penso che tutti i   calcoli fatti negli anni 50 Quando fu nata la  costiera sono ormai inattendibili rispetto al  

Cambio climatico e quindi probabilmente dobbiamo  rinunciare a una o due file di di edificato che   sta in zona a rischio Questa è la mia posizione se  uno vuole rimanere in quelle zone deve chiaramente   esporsi e non essere rimborsato se poi viene  allagato O cosa di questo genere Questa è la mia

Posizione SP Ah sulle spiagge della wolkenstein io  non sono d’accordo con la bolkestein e soprattutto   però c’è qualcosa che allo stesso livello  degli agricoltori Cioè non torniamo indietro   io sono cresciuto come credo il signore con  le cabine di legno le spiagge e la proprietà  

Familiare di quelle spiagge con le concessioni  la trasformazione in discoteche io quando vado in   spiaggia ormai ci sono quattro campi da Padel due  campi da tennis tre campi cioè questa questione   non è risolvibile con la continua richiesta  corporativa di continuare ad occupare per 2  

Lire la spiaggia pubblica mi fermo qui perché  mi pare che senò andiamo avanti per tutta la giornata non so se ci sono Ecco vedi che così non sono inquadrato è  perfetto no rispondo solo proprio un un flash   sulla Des sigillazione visto che diciamo fa fa  parte di quelle strategie retoriche non soltanto  

Retoriche no E viene calcolata come come abbiamo  visto dalla definizione di consumo di suolo in   termini di saldo viene calcolato il terreno dal  quale tolgo l’asfalto come eh suolo recuperato   diciamo no E nel nel saldo con il suolo occupato  il suolo che viene liberato dall’asfalto viene con  

Considerato come se fosse nuovo come se non fosse  stato toccato ora Questo dal punto di vista degli   artifici retorici va sotto il nome di menzogna  cioè c’è anche una parte proprio non soltanto di   retorica ma di bugia Questa è una bugia Nel senso  che tutti gli studi sul suolo ci dicono che un  

Suolo che è stato impattato che è stato asfaltato  che è stato anche soltanto cantierizzazione è stato impattato è un suolo che  per essere rigenerato ha bisogno   di tempi molto lunghi quindi non possiamo  considerare come suolo vergine un suolo da   cui è stato tolto uno strato di asfalto  e semplicemente lo si è deimpartitul

È stato una volta che il suolo viene consumato non  è che si torna indietro Cioè è è è una questione   di entropia di tubetto che non torna di  dentifricio che non torna nel tubetto insomma sì eh scusa Aggiungo una cosa  da naturalista che ahimè c’ho questa eh  

Caratteristica in realtà uno dei drammi è che  Il suolo è uno degli elementi più essenziali   per lo stoccaggio e l’assorbimento della CO2  nonché uno dei Bac il bacino principale di   biodiversità del mondo quindi e averci  messo sopra l’asfalto o farti passare  

Sopra i trattori le macchine di movimento  terra sportare il cotico Cè Il suolo è uno   strato sottilissimo quello che ci ci ha permesso  nei secoli di come dire accumulare ossigeno in   atmosfera sottraendo CO2 lo stiamo ce lo stiamo  giocando togliere l’asfalto o togliere Supra Il  

Cemento non restituirà mai più il suolo  a queste funzioni se non dopo tempi non   dico geologici ma quasi Ecco quindi è al di là  della della permeabilità o meno il vero uno dei   nodi è proprio il fatto che è un elemento  complesso che non tornerà mai più alla sua

Complessità Anch’io vorrei aggiungere tuta perché i dati sulla superficie agricola  utilizzata in generale sulla superficie   agraria italiana mostrano che negli anni Questa è  and andata sempre riducendosi e in particolare è   aumentato quello che già i latini chiamavano il  saltus no quel terreno che non è Eh quello che  

Trovate ai bordi delle autostrade tanto per dire  cioè quel terreno che è apparentemente naturale   ci crescono le canne però non è è il saltus e  noi abbiamo Infatti L’Italia ha sempre una una   capacità di assorbimento della C O2 sempre minore  Tra l’altro un dato che non ho citato l’Emilia  

Romagna delle 40 milioni di di di tonnellate di  CO2 che produce ne riduce a un assorbimento di   1,1 milioni e questo assorbimento è calato  negli anni cioè mentre qualche anno fa era   Maggiore anche in questa graduatoria l’Emilia  Romagna è ben in fondo rispetto ad altre

Regioni Allora io vorrei fare solo io un piccolo  intervento a titolo personale ehm perché tutto   il dibattito di oggi e credo anche quello di  oggi pomeriggio e di domani mattina sarà molto   antropocentrico Cioè è molto antropocentrico  quindi è tutto orientato sull benessere rivolto  

A noi quindi noi come esseri umani come se  fossimo poi tra l’altro proprietari assoluti   del mondo del pianeta e e non tiene conto tutto  quello che stiamo dicendo non tiene poi conto   delle esigenze di altre specie con cui dovremmo  convivere serenamente invece di appropriarci di  

Qualunque scampolo di terra di di erba e quindi  eh da poco Fra l’altro abbiamo avviato un lavoro   da poco da un anno in realtà abbiamo avviato un  lavoro in Recca sugli allevamenti intensivi e   e che si estenderà anche a più più ampiamente al  tema agricoltura e tra l’altro qui c’era Non so se  

C’è ancora Eva rigonat che è uno dei due referenti  del del gruppo di lavoro e e e dove Timidamente   ma in realtà non troppo si ha cercato anche  di introdurre il tema dell’antisepsi [Musica] perché stiamo siamo l’unica che sta  devastando il posto in cui vive e non  

Siamo la più furba e non sta veramente  non c’è una legge universale che decide   che noi siamo i padroni su tutto il  resto quindi teniamo conto anche di questo eh c’era anche qualcun altro che voleva  intervenire Sì abbiamo due mani alzate una di  

Gabriele bollini possiamo F intervenire  lui cerchiamo di di tirare a chiudere   perché poi abbiamo abbiamo qualcosa  fuori che ci aspetta primo microfono disponibile come prego noni insieme No volevo semplicemente condividere quello  che ha detto il relatore di uming sul sul green   washing istituzionale e volevo semplicemente  richiamare gli esiti del convegno fatto dalla  

Regione sul consumo di suolo il 28 di novembre  del 2023 in cui hanno rappresentato quanto la   regione emiliaromagna sia brava in termini di  Risparmio di consumo di suolo io ho letto i dati   per esempio per quanto riguarda la provincia  di Piacenza c’è una una discrasia tra il dato  

Della regione che dice che è stato consumato  12 Ari e il dato di Ispra che dice 446 ar e è   ovvio no ma tutti e due i dati sono giusti perché  partono da criteri assolutamente diversi Allora   io ho telefonato in Regione al funzionario  e ho chiesto Ma scusate ma com’è possibile  

Questa differenza 12 et Io mi guardo intorno  senza particolari rilevazioni scientifiche   che e vedo cementificazione dappertutto  peraltro è la capitale della logistica   Piacenza e quindi Ah beh m’ha detto non sono  inclusi l’articolo 53 cioè le espansioni degli   insediamenti produttivi e l’articolo 8 che sono  praticamente quelli autorizzazioni tramite sua  

Per sportello unico dell attività produttive  per per richieste che sono al di fuori delle   pianificazioni esistenti a parte che non è vero  che non ci sono le pianificazioni esistenti e E   comunque tutte G insediamenti logistici nella  provincia di Piacenza sono stati autorizzati  

Tramite articolo 8 e quindi è evidente che  sottraendo tutte queste autorizzazioni Diventa   molto limitata diciamo l’autorizzazione del  consumo di suolo ex legge 24 ma questa non   rappresenta questo diciamo monitor che è  stato fatto dalla regione non rappresenta   assolutamente un criterio scientifico  ma è solo di Green washing istituzionale

Grazie Io mi suggerivano Scusa  mi suggerivano Sì se Piero vuoi   rispondere oppure ti riservi la risposta oggi pomeriggio no vai al microfono vè io er in coda ancora solo una battuta poi nel pomeriggio  magari approfondiremo se avete la pazienza   di ascoltare una relazione che sarà  prevalentemente contabile perché il  

Il problema è che qui non si tratta  di retorica si tratta di manomissione   delle parole cioè si dice una cosa Ma se  ne intende un’altra e il misurare quella   cosa che si è detta si usa un altro me di  quello che si usa comunemente per misurare  

Le distanze le altezze Ecco quindi c’è una totale  manomissione dei concetti e della misurazione dei   concetti è chiaro nel pomeriggio vedremo di  approfondire seriamente questo tipo di monom missione io volevo soltanto aggiungere sul tema  questa retorica della sostenibilità di questa  

Parola chiave che è la desig insieme a tante altre  la resilienza eccetera eccetera eccetera per con   due dati che li avrei detti oggi pomeriggio ma  visto che il tema è venuto fuori questa mattina   legati in qualche modo a una delle attività che  ha fatto la rete per di emergenza climatica e  

Ambientale dell’Emilia Romagna in questi anni che  è il progetto di legge uno dei quattro progetti   di legge che è quello sul consumo di suolo c’è un  piccolo problema Des sigillazione va di moda e e   truffa è veramente l’uso delle parole come diceva  booming 2 E perché c’è un piccolo problema che il  

Suolo è un ecosistema nel momento in cui noi ci  dimentichiamo che il suolo è un ecosistema o non   Consideriamo che il suolo è un ecosistema tutto  è possibile perché è un supporto il supporto può   essere in gress può essere in ceramica può essere  in cemento può essere in porfido può essere no il  

Suolo è un ecosistema 30-40 cm che vivono dove  c’è attività pedogenetico nel momento in cui   tolgo quel quella crosta che lo ricopre ho un  suolo inerte sotto ma molto semplicemente che   non svolge nessun non è in grado di svolgere  nessuna funzione come diceva Pierpaolo almeno  

80 anni perché recuperi qualcosa dal punto di  vista delle funzioni naturali Allora noi abbiamo   perché abbiamo fatto una legge sul consumo di  suolo un progetto una proposta di legge che gà   C in attesa che l’assemblea legislativa decida  di di darci a noi a altri che hanno presentato  

Proposti legge di iniziativa Popolare perché un  ettaro di terreno fertile Tanto per capire di cosa   parliamo lo dicevo l’altro giorno in assemblea  all’assemblea al parco d’ Bosco alle scuole   Besta assorbe circa 90 tonnellate di carbonio  è un approccio antropocentrico Anche questo è  

Un approccio antropocentrico cioè il capitale  naturale che esiste in quanto tale però svolge   una funzione per la specie più intrusiva e più  pesante che c’è su questo pianeta che siamo noi   e noi usiamo questi servizi ecosistemici volenti o  nolenti la nostra vita su questo pianeta è dovuta  

Grazie ai servizi ecosistemici che la natura  rende quindi un ett di terreno fertile ogni   anno assorbe circa 90 tonnellate di carbonio se lo  cementifici non assorbe più nulla non svolge più   quell’attività quel servizio ecosistemico unro  di terreno è in grado di drenare 3. 750.000 l  

D’acqua dopo l’alluvione possiamo avere un’idea  di Che cosa significa quello che diceva Massimo   Serafini che in parte oggi affronteremo oggi  pomeriggio scendendo di scala declinando questi   termi questi temi in termini un di di terreno  fertile coltivato può sfamare sei persone per  

Un anno Cioè ci rendiamo conto del valore che ha  questo un ett di un suolo naturale di un suolo di   un terreno agricolo Allora in termini economici  perché possiamo poi per far pesare la cosa siamo   ancora in attesa in Italia sono stati introdotti i  servizi ecosistemici anche in emilia-romagna sono  

Stati introdotti il tema dei servizi ecosistemici  nella pianificazione ma siamo ancora in attesa dei   decreti attuativi come e prassi di questo  benedetto paese che fatta la legge Sen di   decreto attuativo non ce ne facciamo nulla allora  ispar ha provato a calcolare quanto Qual è il  

Valore economico di queste di questo servizio  ecosistemico in particolare cioè quello del   suolo Allora questo valore è calcolato in circa  €100.000 all’anno per ogni ettaro di terreno che   viene impermeabilizzato Cioè impermeabilizzare  un ettaro di terreno vale in termini economici   di perdita dei servizi Resi €100.000 all’anno  circa 1010 per ogni metro quadrato trasformato  

Questo costo proposta che abbiamo fatto come forum  italiano per Salviamo il paesaggio e che abbiamo   ripreso come reca perché in c’è anche il forum  Salviamo il paesaggio dell’emilia-romagna questo   costo Noi abbiamo chiesto che venga considerato  nei bilanci comunali cioè è una voce che non  

Viene considerata tanto il suolo fatto eh perso  un suolo ce n’è un altro oppure desig illiam e   recuperiamo il suolo Non è vero nulla Questo è  un valore economico che andrebbe considerato nei   bilanci comunali per avere coscienza e memoria  di Che cosa significa molto semplicemente cari  

Cittadini sappiate che ogni ettaro consumato Vale  €100.000 di servizi non Resi in emilia-romagna un   signore un funzionario di della Regione lo  fece Questo lavoro lo tirò fuori Il dato è   stato trasferito perché queste cose non si  potevano dire perché lui aveva calcolato in  

Termini di ospedali e di assistenza sanitaria che  cosa qual era il valore tradotto in cose concrete che

Sabato 17 e domenica 18 febbraio si è tenuto il convegno su “La crisi del modello neoliberista tra disastri ambientali e criticità economico-sociali: il caso dell’Emilia-Romagna” organizzato dalla Rete Emergenza Climatica e Ambientale Emilia-Romagna assieme a Diritti alla Città e Osservatorio Urbano di Bologna.

Il convegno ha registrato una forte partecipazione e ha sviluppato un’importante discussione. In particolare, nella prima sessione è stata messa in luce, con gli interventi dei vari relatori, la crisi che attraversa il modello neoliberista e anche quello emiliano-romagnolo, che ne rappresenta una variante, seppur temperata e maggiormente inclusiva. Una realtà sempre più evidente, anche se volutamente non riconosciuta dalle classi dirigenti economiche e politiche della Regione.

La seconda sessione si è incentrata sui temi del cambiamento climatico, dell’inquinamento atmosferico, del consumo di suolo e dell’ecologia fluviale: qui è emersa, da una parte, l’inadeguatezza delle politiche regionali messe in campo e, dall’altra, la necessità di procedere ad una svolta profonda anche in questi ambiti.

Infine, la terza sessione ha affrontato la questione dei beni comuni fondamentali quali mobilità, energia, acqua, rifiuti, economia rurale, nonché – e non poteva essere diversamente – prodotto anche una riflessione sulla pace e sulla guerra. I ragionamenti sui beni comuni costituiscono altrettanti punti di fondo, assieme all’affermazione della pace, per iniziare a delineare un nuovo modello produttivo, sociale e ambientale. In questo senso, le 4 proposte di legge di iniziativa popolare regionale presentate da RECA e Legambiente, ancorché non prese in considerazione dalla Regione a più di un anno e mezzo dalla loro presentazione, determinando una situazione inaccettabile, rappresentano bene sia i contenuti della svolta necessaria nelle politiche sia una cartina al tornasole della volontà della maggioranza di governo di misurarsi con le proposte provenienti dalla cittadinanza e dalle realtà e associazioni sociali.
Qui il programma del convegno:

17 E 18 FEBBRAIO CONVEGNO A BOLOGNA


In questo video la prima sessione, nei prossimi la seconda e la terza, non dimenticate di sottoscrivere il canale per ricevere le notifiche.

0:00 Avvio del convegno
4:13 Alfonso Gianni – Capitale Globale e dimensioni regionali
28:35 Marco Bersani – Finanziarizzazione dell’economia e del modello emiliano-romagnolo
48:53 Massimo Serafini – Uno sguardo ecologista sul modello emiliano-romagnolo
1:09:45 Pier Giorgio Ardeni – Più sviluppo, più consumo. Perché siamo alla fine della corsa (anche in Emilia-Romagna)
1:30:25 Marina Mannucci – Crisi Climatica, donne, intersezionalità. Storie r-esistenti
1:58:21 Wuming 2 – Il pugno d’asfalto nel guanto verde. Retorica e devastazione in Emilia-Romagna
2:19:36 Comitato Besta Bologna

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