L’italiano che provò a uccidere Mao: la storia dimenticata

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Negli anni ’60 in Cina si poteva trovare appeso sui muri delle strade un manifesto nel quale si vede la fotografia di un mortaio, di uno schizzo di piazza Tian’an men e della perquisizione di una casa. La scritta racconta che “nel 1950, l’italiano Antonio Riva, il giapponese Yamaguchi Takaichi e altri, cospirarono per bombardare piazza Tiananmen e uccidere il presidente Mao, il grande leader del nostro popolo”.

Antonio Riva, l’italiano accusato di aver tentato di uccidere Mao Zedong a colpi di mortaio, è stato giustiziato a Pechino nel 1951, e sulla sua vicenda è immediatamente calato un velo di oblio… ne parliamo in questo video!

37 Comments

  1. Non conoscevo questa storia. A me piace pensare che avrebbe voluto farlo davvero, quindi onore ad Antonio Riva anche se non ha potuto gridare: Sic semper tirannis!

  2. Solo gli italiani potevano riuscire a "mettere d'accordo" cinesi e giapponesi facendosi detestare. Una storia così surreale poteva coinvolgere solo un italiano in Cina 😅

  3. Ecco come venivano sprecati in quei frangenti gli aiuti dall'Estero!… E gran successi diplomatici da entrambi i lati, non c'è che dire!?

  4. io nn ho bisogno della sorpresa(come i tedeschi) io credo solo nella forza
    la prima teorizzazione del potenza aerea
    nella seconda guerra mondiale tutti gli ammiragli ( dalla germania agli USA)avevano il libro di Douhet

    gran video, molto interessante solo che Ciano ottimo diplomatico nn mi va proprio giu 😀
    poteva anche avere qualche pregio ma sicuramente nn era un buon diplomatico 😉

  5. Complimenti, bel video, molto interessante. Ma non sarebbe piu' utile alla collettivita' fare una bella puntata su SE e come in cina si stia provando ad andare verso una conversione ecologica? O per una persona che vive in cina e' sconsigliabile farlo perche' potrebbe essere presa come critica dalle autorità della repubblica popolare? Non so' ma ho come l'impressione che far saltare fuori che la cina che e' la fabbrica del mondo non possa andare verso una conversione ecologia convincente non sia granche' tollerato da quelle parti. Cosa che non e' granche' tollerata manco da noi!

  6. "Noi italiani siamo maestri nell' arte di sabotarci da soli".
    Già , e anche maestri nell' arte dell' autodenigrazione, e nell' ancora più difficile arte del non capire un caxxo del mondo.
    Su Wikipedia, nella voce su Antonio Riva sono riportati interi passi del libro di Barbara Alighiero, però è specificato che sono senza fonte, quindi non del tutto attendibili.
    Però, da quel poco che ho capito, consultando anche altre fonti, quel povero Antonio Riva non aveva alcuna intenzione di uccidere Mao.
    Solo una domanda per te, Dazibao : quel giapponese, Yamaguchi, come poteva essere ancora vivo nella Cina del 1951? Con gli orrori che combinarono i soldati del sol levante se io, da cinese, mi fossi trovato davanti un giapponese ( sia pure libraio) lo avrei sventrato a mani nude!!!

  7. Nonostante al Douet abbiano intestato il liceo aereonautico di Firenze , l'aviazione non e' piu ' quella dell' Italo Balbo . Oggi si potrebbe sintetizzare con la mitica frase , my name is Cocciolone …. Ad ogni modo sulla tomba di Baracca vi e' la frase di Dannunzio che recita , io ho avuto quel che ho dato .

  8. Grazie per il video, interessante e forse anche utile per chi come me è in Cina da 30 anni e di cambiamenti, probabilmente, non ne ha acora visti abbastanza.

  9. Puo' uno con la faccia "storta" portare a termine un "operazione" del genere ? Capisco che la mia possa sembrare una domanda "lombrosiana" ed inattinente ma ribadisco …… PUO' …????