America contro America (con Dario Fabbri) – Il Grande Gioco

Insieme al Direttore di Domino Dario Fabbri un’analisi delle faglie che attraversano la società statunitense; a partire dall’abisso tra l’“America delle Coste” – tendenzialmente post-storica – e la cosiddetta “America profonda”. Vengono poi approfonditi i riflessi di questa fase di stanchezza e divisioni sulla proiezione esterna della Superpotenza: dal Medio Oriente all’Ucraina, fino a Taiwan. Sullo sfondo la corsa alle Presidenziali di novembre; con la riedizione della sfida Biden-Trump. Diversi i contributi filmati, nel corso della puntata. In studio Gianmarco Morosini.

38 Comments

  1. Magari ho capito male io, ma volevo fare un appunto al video, l'America (US) non sono contro l'immigrazione anche di fronte a numeri enormi piuttosto sono contro l'arrivo senza controllo di milioni di persone al confine sud gente che passa il confine in totale illegalità

  2. quello che ormai da anni mi sorprende è che un grande paese come gli USA non sia in grado di proporre un candidato alla presidenza che non sia un semi rimbambito pilotato dagli apparati da un lato o un cowboy ultra indagato dall'altro. Non è di buon auspicio!

  3. Da conquantenne , noto che in Europa tutte le nazioni hanno perso lo spirito e' lorgoglio di appartenere ; chi al tricolore italiano , chi al tricolore francese , tedesco ecc.ecc. questo mi fa riflettere molto , se un esperto come fabbri Dario non va al nocciolo della questione , del perché il popolo Russo quando si sente minacciato , affronta le guerre come nessuno di altri paesi occidentali ; poi dovrebbe parlarci fabbri , sugli ulrimi armamenti dei russi modernizzati che partono in sordina , da quando hanno capito che la Russia vuole essere smembrata per depredare tutto quello che ce in quelle immense terre dalle grandi ricchezze del sottosuolo) credo che per noi europei sarà come ritornare al tempo di mussolini , che ci ha resi un popolo di servi di chiunque faccia una traccia , e' noi dobbiamo fare i pecoroni tutti ; i fatti sono evidenti , il grande mattei che aveva stretto amicizie in tutto il mondo dove ci sta il petrolio, Moro ) lo stesso voleva un'apertura per fare gli intessi italiani , ucciso per volere di altre nazioni ) per non parlate degli ultimi due martiri come falcone e borsellino, che ci hanno lasciato in eredità il lavoro che la mafia si crea con lo strapotere dei super miliardari lobbisti , morti sapendo che non erano sicuri neanche di volare , perché c'era la possibilità di un missile ) e leggendo dei discorsi che facevano i nostri magistrati ? Erano quasi certi che sarebbero stati uccisi da potenze democratiche di facciata ; oggi siamo tutti soli , non esistono più neanche i vecchi partiti , che almeno potevano tamponare lo strapotere de quattro lobbisti occidentali che detengono il 60% della carta straccia chiamati soldi .

  4. Quindi,scopro che Biden,non vuole più guerre.
    Ma la fa fare all'Ucraina e ora ci caschiamo pure noi.
    L'America profinda,quella che ROZZAMENTE,Fabbri definisce,col fucile alla caviglia,secindi lui,vorrebbe guerreggiare ovunque,.
    Altri,non meno ferrati di lui,raccintano che allo stato attuale è il derp state,che si definisce progressista,colto,che sta alimentando sogni di sangue e fiamme, per non perdere il dominio sul mondo.
    Fatto sta,che con Trump, nonneravamo nella merda come oggi.

  5. Come si fa a dire che l'America profonda è quella violenta che vuole dominare il mondo se poi è la stessa che vota Trump, il quale vuole disimpegnarsi dal conflitto russoucraino? E come si fa a dire che l'America delle coste è quella che vuole la pace se poi vota per un Biden che è un superfalco con la Russia?? Qui qualcosa non torna..

  6. Ma è l’America profonda oggi ad essere tentata dall’isolazionismo (America first), mentre è l’America delle coste ad avere la logica più interventista (woke)

  7. Ma non ho capito, non siete i soli a sostenere questo ragionamento che è, minimo, di una superficialità imbarazzante. Non è che bisogna essere arabi (o musulmani) per sostenere la causa palestinese o anche solo il popolo palestinese in questo momento. Considerare che l'atteggiamento degli USA rispetto a alla questione palestinese faccia perdere solo i voti degli arabi mi sembra poco realistico e superficiale. Che poi il Partito Democratico dia più valore al sostegno da parte dell' elettorato ebraico (da sempre in maggioranza dem) è un'altra questione.

  8. Difficile errora così tante ipotesi come Dario Fabbri ha fatto nell'ultimo decennio.

    Evidentemente la capacità comunicativa viene scambiata con la capacità d'analisi.

  9. Sì è vero, Fabbri che dovrebbe fare l'analista superpartes, ultimamente si è messo a sbertucciare Trump. Il che gli fa perdere autorevolezza.

  10. 14:20 Quelle che dice Trump non sono affatto sciocchezze, e tu lo sai molto bene…! Sarebbe bastato dare delle concrete garanzie ai Russi che l'Ucraina non sarebbe mai entrata nella NATO, e probabilmente l'Europa non si troverebbe in questo pantano…!

  11. Sono americano e questo ragazzo non ha idea di cosa sta parlando. I sostenitori di Trump sono stanchi di un sistema politico truccato che avvantaggia solo le élite ricche e con buoni collegamenti. Vedono Trump come un rappresentante di uomini e donne comuni della classe operaia che sono stati ignorati da una classe di globalisti e oligarchi che li hanno lasciati indietro. Questi sostenitori non vogliono più che l’America faccia la parte del poliziotto del mondo e sono stanchi di guerre infinite e inutili insieme all’intervento americano all’estero. Riconoscono che sacrificano i loro figli per guerre che avvantaggiano la classe aziendale.
    Nel frattempo, i sostenitori di Biden si considerano moralmente e intellettualmente superiori ai loro vicini rurali. Basano la loro visione del mondo sui media mainstream che negano la realtà e rafforzano il loro infinito bisogno di approvazione sociale.
    Non ho familiarità con i media italiani, ma sembra che questa fonte di notizie rispecchi i principali media americani con un deliberato offuscamento dei fatti e una rappresentazione completamente distorta della realtà (probabilmente a causa della sottomissione dei pagatori aziendali).