Safari a Kyōto: il Giappone e l’overtourism

SAFARI A KYŌTO: IL GIAPPONE E L’OVERTOURISM

Junko Terao, Asia Editor per l’Internazionale

Marco Zappa, Ricercatore e Assistant Professor, Università Ca’ Foscari Venezia

“La crescita vertiginosa di turisti registrata in Giappone negli ultimi anni (25 milioni nel 2023, quasi ai livelli pre pandemia e circa 20 milioni in più rispetto al 2010) sta creando problemi che le amministrazioni locali cercando di tamponare con sanzioni e divieti. Da aprile a Gion, il quartiere di Kyoto delle case da té dove le geiko intrattengono i clienti, si potrà passeggiare per la via principale ma sarà vietato entrare nelle stradine private. E quest’estate per scalare il monte Fuji tramite il sentiero più battuto bisognerà pagare una tassa. Tutte misure che probabilmente poco potranno contro i sessanta milioni di visitatori all’anno a cui punta il governo di Fumio Kishida entro il 2030. Per promuovere un turismo che rispetti gli abitanti e la loro qualità della vita, il governo di Tokyo vuole innanzitutto tentare di decongestionare le destinazioni più gettonate promuovendo mete meno battute ma altrettanto “autentiche” (Hokkaido e Okinawa, per esempio). Ma il problema non è solo di numeri. Chi abita nelle località o nei quartieri più famosi lamenta la maleducazione e il mancato rispetto dell’etichetta da parte dei visitatori stranieri. Il paese si trova alle prese con un fenomeno nuovo e deve conciliare i vantaggi economici del turismo con la sua sostenibilità.”

Organizzato da Alessandro Colombo, Sara De Rosa, Gaia Fattori, Fabio Filippini, Maria Sole Quinto Garbin, Martina Simonato, Alexandra Varlamova, Associazione Studentesca GESSHIN, Università Ca’ Foscari Venezia

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