CHI SIAMO NOI? Il destino dell’Italia nei nuovi scenari globali

RELATORI
– Lucio Caracciolo (direttore Limes)
– Geminello Preterossi (filosofo, direttore La Fionda)
– Fiammetta Salmoni (giurista, CdA Enel)
INTRODUCE E MODERA
Gabriele Guzzi (economista, presidente l’Indispensabile)

📌Oramai sembra che un’intera configurazione planetaria stia in una difficile fase di transizione. La guerra ai confini dell’Europa, lo scontro tra il cosiddetto blocco occidentale e il resto del mondo, un commercio internazionale in fase di ridefinizione, l’Unione Europea in strutturale crisi d’identità: tutto sembra portare a una svolta epocale.
🎯 In questo scenario difficile, cosa può fare l’Italia? E’ ancora possibile intraprendere un’azione di relativo protagonismo? E quale può essere il suo contributo specifico? Abbiamo ancora qualcosa da dire al mondo? Sulla pace, su un certo tipo di economia, sulla centralità della persona, sulla mediazione tra interessi e culture diverse?
📌E’ insomma possibile un esito di questa svolta che non sia lo scontro tra civiltà? E quale dovrebbe essere il ruolo dell’Italia per favorirla?

30 Comments

  1. 2 Referendum bloccati dal popolo bue 🐂? Preterossi… ma che diamine va dicendo?
    È democrazia! Poi a quali si riferisce? Finanziamento pubblico? Quello del Bomba?. Alcune cose giuste sull’Euro, i Vincoli… etc… cose piuttosto risapute mmm, trite e ritrite senza nessuna soluzione. Niente di nuovo… poi collegare il Progressismo indistintamente al Globalismo è una generalizzazione. Il Progressismo si può applicare in politica a diversi aspetti. Sembra un po’ nostalgico della prima Repubblica… Comunisti, Socialisti e Democristiani… perché hanno “tentato” di azzardare qualche mossa per trovare “un posto al sole” o “sfidare” il protettorato Americano? Ma seriamente? Risultati… caos…

  2. Caracciolo dice bene sulla sospensione di due anni del patto di stabilità che ha permesso all’Italia di crescere a doppia cifra in maniera superiore all’epoca del boom economico, cosa mai vista come sottolinea… è sicuramente corretto. Logicamente non dice quale governo è riuscito a farlo… ma da altre parti con nomi e cognomi… si è prudentemente coperto dicendo che era una rimbalzo tecnico dovuto alla congiuntura post pandemia… e sul PNRR e la sospensione del patto di stabilità, rispondeva che era certamente cosa buona ma non esprimeva lo stessa sottolineatura come in questo consesso. Forse pensava a Draghi…

  3. La Salomoni non dovrebbe dar credito a Letta con l’Elmetto… insegna Politica (senza una ragione valida) e ha fatto un disastro… proprio in politica. Almeno su Draghi da cui fa una critica… sulle parole eversive riguardo alla costituzione. Giusta la critica sulla Commissione Europea. Giusta la critica sul Presidenzialismo e il Parlamentarismo in relazione alle competenze che vengono avocate dal Vincolo Esterno… L’Ipotesi di qualche caro amico sull’Italexit (di cui non sembra convinta) discredita il solo prendere in considerazione sottolineando un caro amico… il Traditore Paragone? Si parte bene e si finisce in burla… la Questione sulla Sovranità è impostata in maniera miope… ovvio che ci vuole un’assemblea costituente… una paese a caso dell’Unione Europea da solo non può competere o farsi rispettare sotto nessun punto di vista con le grandi potenze. Sul fatto di ritornare. Torniamo indietro? Una Sovranista, ma che scherziamo? L’Europa vera? Quando lo permetteranno gli Angloamericani e chi per loro… Nel frattempo, competizione interna? Oggi è limitata… comunque sono considerazioni politiche e non più costituzionali queste.

  4. Finale di Caracciolo = Italia non conta un beneamato… la costituzione dettata dagli alleati, Italia non essendo una potenziale “minaccia” non può essere rispettata. Chiedere agli americani mezzi e avete qualche faccenda che possiamo sbrigare per voi in Africa? Per avere un esercito un minimo preparato in caso di scontro. E data la situazione militare Italiana, innocua… non serve a nulla spendere per riarmarsi, non cambia nulla… rimane la diplomazia.

  5. Sento il bisogno che vengano approfinditi maggiormente questi vincoli. Uno di loro a mio avviso un vincolo di cui non si parla ed è quello della pace del 1947 che è amcora secretato.

    Perché non ci fate la lista di questi dieci libri che spiegano bene quello che è successo negli ultimi dieci anni?
    Grazie

    Grazie per questo convegno.
    Lo farò ascoltare al liceo classico

  6. Sicuramente non siamo americani. Per il momento non abbiamo ancora in god we trust sulle banconote. Vorremmo essere europei, lo vogliamo veramente? Siamo quelli che hanno aljazeera e si trovano su un altro canale le conventions delle corporations americane. Siamo quelli che non fanno in realtà niente

  7. I problemi non si possono affrontare se non partendo dalla pedagogia nazionale.
    La pedagogia nazionale deve essere volta in primis ad insegnare ai bambini che la nascita di altri esseri umani è una cosa positiva e che nella nostra società ci vogliono anche dei genitori che si prendono il tempo di stare a casa per investire, far crescere ed educare le nuove generazioni. Non è un caso che parlo di pedagogia perché i nostri problemi nascono dalla visione individualista dei nostri libri di storia che mettono l'individuo al centro di ogni cosa sia accaduta e accada. Quindi le "collettività" in genere vengono delegittimate perché la storia della rivoluzione e dell'espansione francese non la fanno la collettività ma Robespierre o Napoleone, se un popolo si incanala in una strada sbagliata o giusta non è responsabilità della collettività ma merito del condottiero o colpa del cattivone o dittatore di turno…
    I libri di storia concentrati sull'individuo producono cittadini induvidualisti, concentrati solo sulla propria ambizione, che non fanno figli perché antieconomico, perché non disposti a fare sacrifici ma tesi solo a soddisfare i propri desideri.

    Una società che cresce con una pedagogia individualista è una collettività che non ha amore per la propria storia e la propria cultura, una società che non percepisce nessuna responsabilità verso chi c'è stato prima, nessuna responsabilità verso la comunità presente, nessuna responsabilità per creare un domani a chi verrà dopo.

    Una società che cresce con una pedagogia collettivista deve per contro combattere con il rischio di una deriva autoritaria, ma con le dovute tutele verso l'individuo potrebbe creare una nuova generazione che oltre a percepire i propri diritti sà percepire anche i propri doveri, percepire anche un interesse collettivo sacrificando il proprio individualismo.
    Credere e investire nel futuro a livello demografico vuol dire sacrificare se stessi e i propri piaceri per la collettività e a beneficio della VITA stessa.

    Quanto è bella la nostra costituzione dott. Salmoni?
    Ci sono tante parti positive ma anche tante parti della nostra costituzione che legano la nostra collettività ad una sedia.
    Questo perché la nostra costituzione come quella giapponese per esempio è stata scritta da noi ma dettata da altri.
    Forse a livello inconscio ogni corrente politica che, arrivata bal governo, cerca di metterci le mani rappresentano quel individuo che sente di avere mal di denti e come ha le mani libere può solo limitarsi a toccarsi la faccia perché non ha ne gli strumenti, ne l'autorità e forse neanche le capacità per curarsi le carie da solo.

    Metaforicamente non possiamo curarci le carie perché senza una laurea in odontoiatria non ne abbiamo neanche io permesso. (Il nostro egemone non ci permetterà di toccare la costituzione dove ci tiene imbrigliati contro i nostri stessi interessi)
    Aspettando che a livello geopolitico le cose cambino l'unica cosa che si può fare è educare chi verrà dopo di noi dandogli gli strumenti per saper fare quello che noi non possiamo. Ma prima di tutto chi viene dopo di noi deve poter ESISTERE.
    Per questo l'unico argomento a mio avviso esistenziale è l'unico che non è stato trattato era quello della natalità è di conseguenza quello di cambiare la pedagogia nazionale che pur non risolvendo nulla nell'immediato potrebbe però farci cambiare rotta tra qualche decennio avvenire!

  8. Solo le SS ci libereranno: sangue e sofferenza. Chi non lo vuole ammettere pur sapendolo non fa un un buon servizio all'Italia. E non sarebbe la prima volta….

  9. Trieste: trimarium, mare Adriatico. Ausilio agli altri due mari (Baltico, Nero). N0n basta la Croazia. Serve un coordinatore europeo gestore dei servizi verso il fronte. Trieste è italiana, base Nato a servizio delle basi militari italiane e tedesche. Trieste deve poter proiettare le sue potenzialità verso Polonia e Romania. Il punto T del triangolo deve essere bene incastonato e solidificato nell'Adriatico. La sicurezza dei percorsi marini va basata sul territorio italiano che le costeggia. Insomma innestare i collegamenti Trieste_Italia, Slovenia, Croazia, Ungheria/Serbia. Partecipazione dell'Austria, con entrata nella Nato .Infine rendere l'adriatico un corridoio esclusivo Nato.

  10. C`è voluta questa situazione storica e “penosa” perché le cose uscissero all`acqua. “ Che bella cosa ná jurnata ´e Suli”.
    Miserabile!!! Anche se le voci soffiavano in giro. Poi: si può sempre cambiare il genere di NARRATIVA.

  11. se dovessero costringermi a tornare a zappare il terreno montano che ho ereditato dai miei nonni per pagare le tasse prossime venture, che almeno riducano gli scambi commerciali con gli altri paesi per mantenere più alti i prezzi dei beni. Altrimenti che non si azzardino ad aumentare le tasse. Sempre che la legge sul ripristino della natura non me lo abbia già espropriato il terreno…