Money Talk #16 – Una rubrica settimanale di informazione economica

[Musica] Money Talk la vostra guida settimanale nel mondo della finanza e dell’economia ogni settimana analizzeremo i Trend daremo consigli e vi sveleremo segreti che potrebbero cambiare il vostro rapporto con il denaro solo su Cas radio Money Talk la rubrica che rende l’economia e la finanza accessibili a tutti buongiorno a tutti Ben ritrovati

Qui su casa radio inizia ora una nuova puntata di Money Talk la rubrica dedicata alle notizie più interessanti della settimana dal mondo dell’Economia e della finanza sono Thomas Agostini e prima di iniziare vorrei ringraziarvi perché ci seguite con attenzione e Costanza tutte le settimane come ormai Sapete potete inviarci un messaggio al

Numero 351 8274 870 per richiederci gli approfondimenti specifici sui temi che trattiamo Vi ricordo che questa rubrica è realizzata dalla redazione di Cas radio in partnership con l monei.it e grazie a questa collaborazione sarà possibile solo per gli ascoltatori di casa radio che ne faranno richiesta di ottenere un abbonamento alle

Pubblicazioni Premium di money.it per ben 30 giorni Money le principali notizie della settimana che approfondirò con voi oggi sono i prezzi globali del diesel in Europa hanno raggiunto il massimo in quasi 3 mesi e la situazione può solo peggiorare il web È un’arma per combattere la mala Finanza il 33% degli

Italiani ritiene che non non nascerà mai fiducia se i commenti online sono negativi il governo inglese è pronto a invertire il piano di multare i produttori di caldaia gas le vendite di pompe di calore non tirano e la transizione green si sta ince l’energia nucleare generata in Ue è ai minimi dal

1990 se la biodiversità richiede meno agricoltura L’Italia è già massacrata ma prima di iniziare il nostro viaggio di oggi linea alla regia Mony Bentornati in collegamento con me Thomas Agostini su casa radio in questa seguitissima rubrica settimanale Money Talk come promesso iniziamo parlando della crisi del diesel in Europa i

Prezzi globali del diesel hanno raggiunto il massimo in quasi tre mesi poiché i Trader temono che gli attacchi onti delle spedizioni nel Mar Rosso aumenteranno i costi per i consumatori e interromperanno le forniture cruciali dall’Asia all’e Europa i future del gasolio il punto di riferimento globale sono aumentati del 15% da metà dicembre

A 845 a tonnellata riflettendo le crescenti preoccupazioni degli investitori che l’Europa sarà schiacciata dai problemi della catena di approvvigionamento nei prossimi mesi il continente uno dei maggiori acquirenti al mondo di prodotti petroliferi raffinati ha fatto affidamento sulle importazioni dall’Asia e dagli Stati Uniti nell’ultimo anno dopo che l’ue ha

Vietato l’uso del diesel Russo nel blocco Ma gli analisti avvertono che la manutenzione delle raffinerie negli Stati Uniti ridurrà ulteriormente le forniture oltre Atlantico e aumenterà ulteriormente il prezzo ciò lascerà l’Europa più dipendente dai barili a est di Suez ed è per questo che le interruzioni della Navigazione nel Mar

Rosso avranno un effetto enorme ha affermato Natalia losada analista di prodotti petroliferi presso l’energy aspect un gruppo di ricerca l’aumento dei prezzi potrebbe mettere ulteriormente alla prova la resilienza dell’economia Europea il diesel è il carburante più utilizzato nella regione ampiamente utilizzato nel trasporto merci e nell’aviazione nonché per il

Riscaldamento di molte case il continente faceva tipicamente affidamento sulle importazioni russe ma queste ultime furono bandite dall’ue dopo l’invasione dell’Ucraina da parte di quest’ultima inizialmente il Medio Oriente ha preso il sopravvento rappresentando circa il 60% del diesel europeo lo scorso anno dopo la guerra a Gaza questa percentuale è scesa di circa

1 terzo secondo i dati di s&p global commodity insights la prospettiva di un diesel più caro aggrava le sfide economiche contribuendo a una crescente crisi del costo della vita ha affermato James Noel beswick analista commerciale di distillati presso Sparta commodities gli attacchi dei ribelli auti hanno ulteriormente modificato i calcoli dei

Commercianti poiché le navi sono costrette a bypassare la principale via di transito da Singapore a Rotterdam attraverso il Mar Rosso e ad aggirare la costa dell’Africa meridionale i prezzi del future del gasolio rimangono lontani dal livello di $1600 a tonnellata in seguito all’invasione russa dell’Ucraina ma sono aumentati in parte per pagare le

6 miglia extra e due settimane di costi di spedizione Benedict George analista capo dei prezzi del diesel in Europa presso Argus media ha dichiarato i prezzi si stanno lentamente adattando per incentivare i Trader a trovare soluzioni più costose per assicurarsi che la fornitura raggiunga l’Europa Come accettare enormi costi assicurativi fare

Tutto il giro del Capo di Buona Speranza o individuare diverse fonti di diesel per per l’Europa il movimento dei prezzi è graduale perché non è ancora chiaro Per quanto tempo persisterà questa situazione ha aggiunto nelle ultime settimane le forniture alternative dagli Stati Uniti hanno aiutato l’Europa a coprire il deficit le raffinerie locali

Hanno raddoppiato le spedizioni portandole a 10 milioni di barili a gennaio dai 4 milioni di barili di novembre ma molte raffinerie statunitensi della Costa del Golfo stanno riducendo drasticamente la produzione man mano che amm moderner anno le loro strutture e gli analisti affermano che ci sarà meno diesel in

Eccedenza disponibile per l’Europa l’ada stima che la capacità produttiva diminuirà di un decimo ovvero 1 milione di barili a gennaio e febbraio ciò si confronta con la media di 100.000 al giorno che erano offline a causa di lavori di manutenzione a dicembre e rappresenta circa un decimo della capacità di raffinazione totale degli

Stati Uniti di circa 10 milioni di barili al giorno la turbolenza nel Mar Rosso ha coinciso con un calo delle scorte nella cruciale regione Amsterdam Rotterdam Anversa nota come Ara rendendo l’Europa ancora più vulnerabile a una riduzione dell’offerta a causa della manutenzione delle proprie raffinerie l’Europa ha accumulato le sue scorte di

Diesel in seguito all’invasione russa dell’Ucraina con le azioni presso l’ab Ara che hanno raggiunto il fondo del range quinquennale secondo Sparta commodities un fornitore di dati di mercato anche la capacità di raffinazione è diminuita negli ultimi anni poiché i politici hanno cercato di facilitare il passaggio a fonti

Energetiche più ecologiche e la domanda è diminuita A causa del passaggio dei clienti ai veicoli elettrici ma David Martin analista petrolifero Senior presso l’agenzia internazionale per l’energia ha affermato che i governi dell’x hanno scorte di emergenza sufficienti per contrastare qualsiasi crisi di approvvigionamento direi che i mercati diesel e i governi dell’o sono

Ben preparati ha affermato Tuttavia gli analisti temono che le forniture globali di prodotti raffinati all’Europa potrebbero essere ulteriormente Messe alla prova dall’instabilità in Medio Oriente e Ucraina martedì jp Morgan ha avvertito che gli attacchi di droni ucraini contro le infrastrutture energetiche russe che sono aumentati quest’anno rappresentano una minaccia

Nuova meno apprezzata ma potenzialmente più dannosa per gli equilibri globali dei prodotti petroliferi rispetto alle interruzioni delle spedizioni nel Mar Rosso mentre l’Europa non acquista più prodotti petroliferi dalla Russia il diesel è un mercato globale e se la producesse ed Esport asse di meno ciò avrebbe un impatto sugli equilibri

Globali ha affermato Natasha Caneva responsabile delle materie prime globali della banca Money E ora come promesso parliamo della situazione dell’energia nucleare generata in Ue che è oggi ai minimi dal 1990 a livello internazionale c’è chi considera il rilancio dell’energia nucleare un fattore chiave per ridurre le emissioni di gas serra ma

Intanto i numeri dicono che negli ultimi 30 anni la produzione delle centrali europee non è mai stata così bassa come nel 2022 Inoltre su 27 paesi che compongono l’Unione Europea solamente 12 oggi producono energia nucleare Alcuni hanno abbandonato o ridotto l’attività proprio di recente all’ultima Cop 28 di

Dubai oltre 20 paesi tra cui Stati Uniti Giappone e Regno Unito Hanno aderito alla declaration to triple Nuclear Energy un accordo finalizzato a triplicare la capacità di produzione di energia nucleare globale entro il 2050 anche diversi esponenti del governo meloni si sono più volte espressi a favore di un possibile ritorno della

Produzione di energia nucleare in Italia che come Noto in seguito agli esiti di un referendum del 1987 ha cessato l’attività delle sue quattro centrali nucleari nel 1990 e come dicevamo la produzione di energia nucleare in Europa ha toccato nel 2022 i livelli più bassi proprio da quel 1990

Nel 2022 la produzione di energia nucleare nell’Unione Europea è stata di 10.255 gwh il 16,7 per in meno rispetto al 2021 risultati ben lontani da quelli del 2004 quando in Europa si raggiunse il picco della produzione recente con l’attuale record di 928.00 gw ora annui Bisogna considerare che la produzione

Non è costante di anno in anno Tuttavia il livello fatto segnare nel 2022 spicca particolarmente nella serie storica Appunto perché per trovare un risultato più basso Bisogna tornare indietro di oltre 30 anni il principale produttore di energia nucleare in Europa è di gran lunga la Francia che conta 58 reattori

Operativi Per un totale di 19 centrali nucleari e una produzione che nel 2022 ha toccato i 295.000 gw or – 2,3% rispetto al 2021 di fatto la Francia produce quasi la metà dell’energia nucleare totale in Europa il secondo paese europeo per produzione è la Spagna che vanta cinque centrali nucleari e una

Produzione di 58.000 gwh nel 2022 in aumento caso quasi unico in quell’anno del 3,6% sul 2021 il terzo produttore è la Svezia 51.000 gw nel 2022 il quarto il Belgio 44.000 e il quinto la Germania che con appena 34.700 gwh generati nel 2022 ha fatto segnare nel 2022 il principale calo

Produttivo in Europa al confronto con il 2021 meno 49,8 per. il 15 aprile 2023 La Germania ha spento gli ultimi tre reattori nucleari ancora attivi nel paese la decisione venne presa nel 2011 anche in seguito al disastro di Fukushima dall’allora cancelliera anghela Merkel gli ultimi tre reattori tedeschi fornivano alla Germania circa

Il 6,5% del proprio fabbisogno energetico mentre 20 anni fa quando contava 19 centrali la Germania otteneva dal nucleare un terzo della propria energia elettrica lo stop tedesco sarebbe dovuto essere operativo entro la fine del 2022 Ma poi è stato posticipato per mitigare gli effetti della guerra in

Ucraina e della crisi energetica in ogni caso il pesante calo di produzione nel 2022 ha preannunciato la chiusura definitiva degli ultimi reattori arrivata appunto pochi mesi dopo nonostante i recenti numeri bassi l’energia nucleare resta fondamentale per diversi paesi europei soprattutto per la Francia che è in assoluto La nazione più dipendente dall’elettricità

Prodotta con il nucleare le sue centrali generano il 63% dell’Elettricità totale nel paese Money Talk continua Money Talk e continua il nostro viaggio nel mondo dell’Economia e Finanza su Cas radio e ora parliamo del web come arma per combattere la mala Finanza volenti o nolenti la rivoluzione tecnologica

Interessa e travolge sempre più ogni settore modificando inevitabilmente le abitudini delle persone dei clienti e le maniere in cui questi approcciano alle aziende analizzando le statistiche nilsen e Censis relative agli italiani che hanno accesso a internet si evince che il 77% Naviga onine per confrontare prezzi e l’ 81% Cerca informazioni

Specifiche sui prodotti è in questo contesto che le recensioni degli altri assumono un’importanza fondamentale Prima di effettuare un acquisto o affidarsi a un brand e perché no a una banca internet Si conferma sempre più uno strumento determinante nei processi di scelta ed acquisto così ciò che spesso è veleno potrebbe diventare anti

Per le banche Le opinioni dei consumatori diventano davvero importanti e non solo formalmente come capita nell’ambito delle indagini di customer Satisfaction commissionate dalle banche a tal riguardo riprendo tra le mani un report di una importante piattaforma di recensioni online che unitamente al London Research ha analizzato la costruzione della fiducia nel settore

Dei servizi finanziari di cinque mercati economici Italia Regno Unito Francia Olanda e usa in questo studio Ci si è chiesti come fanno i consumatori a sapere di chi fidarsi il primo dato emerso evidenzia che a livello globale le fonti di informazioni ritenute più affidabili quando si parla di servizi

Finanziari siano il sito web dell’Istituto e le valutazioni dei clienti di quello stesso Istituto L’Italia si prende il primo posto del Podio tra i paesi più difficili da persuadere siamo La Nazione in cui la fiducia nei servizi finanziari è calata di più nel corso degli ultimi anni Alla luce degli avvenimenti dell’ultimo

Decennio i fallimenti le bancarotte le truffe Questo fatto non sorprende risulta quasi fisiologico Ma i numeri per i soggetti in ballo sono indicativi il 39% degli intervistati ha perso fiducia nel lasso temporale considerato il 43% ha mantenuto la soddisfazione insoddisfazione precedente il 18% ha visto incrementare la propria fiducia

Tuttavia e ritorniamo al web come veleno e antidoto i siti di recensione rappresentano lo strumento di ricerca preferenziale quando bisogna scegliere la banca a cui affidarsi il il 33% degli italiani ritiene che non può nascere fiducia in un istituto se non è ben commentato sui siti di recensione Il 31%

Si limita a comparare i prezzi il 26% si ferma al sito aziendale tutto ciò non vale per i social media che non sono considerati strumenti attendibili per valutare l’affidabilità dei servizi finanziari in Italia solo l’ 8% degli intervistati ha fiducia nelle piattaforme Social spulciando tra i numeri possiamo leggere anche che la

Richiesta di un mutuo è la prima ragione che spinge gli italiani a consultare le recensioni per il 30% a seguire troviamo l’emissione di una carta di credito 29% la richiesta di pensioni 28% prestiti 27% e le assicurazioni sulla vita 26% Insomma la rivoluzione portata dal web ha trasformato il settore dei servizi

Finanziari per guadagnarsi la fiducia dei propri clienti non basta più fornire prodotti nuovi o innovativi o ancora sartoriali non basta più fare alla vecchia maniera non basta superare le indagini di customer Satisfaction convincendo i clienti a parlare bene non facendosi mancare qualche minaccia Bonaria si fa per dire il passaparola l’opinione del

Singolo portata e caricata in rete ha raggiunto Come vi dicevo un livello di attenzione Altissimo le recensioni online influenzano le decisioni dei consumatori Come mai prima rappresentano il primo mattone per costruire la fiducia in Italia a oggi non esiste e non è mai esistita una vera cultura manageriale e finanziar

In grado di valorizzare questo strumento lo si lascia diventare veleno andate a scuola da Jeff bezos di Amazon ci sono tutti i mezzi per cambiare rotta per leggere il sentimento diffuso per correggerlo per avvicinarsi alle persone per diventare trasparenti Onesti etici è una parola grossa le recensioni dei

Clienti sono parte di un meccanismo già conosciuto sotto gli occhi gli occhi di tutti sono ormai uno strumento per migliorare le prestazioni di un’azienda care banche avete Come mai prima l’opportunità di RAC accogliere con estrema facilità i feedback dei vostri clienti potete analizzarli potete modellare l’esperienza a loro fornita di

Conseguenza ciò che sta uccidendo le banche è ciò che potrebbe salvarle Money Talk l’analisi delle più interessanti notizie economico-finanziarie della settimana qui a Money Talk ci porta a parlare del governo inglese che sembra pronto a invertire il piano di multare i produttori di caldaie a gas il nuovo

Sistema che sarà lanciato ad aprile costringerebbe le grandi aziende produttrici di cald a garantire che le pompe di calore rappresentino il 4% delle loro vendite totali di caldaie altrimenti sarebbero penalizzate di 3.000 sterline per ogni prodotto per cui non sono all’altezza le aziende hanno affermato che l’obiettivo le stava già

Costringendo ad aumentare i prezzi delle loro caldaie a gas fino a 125 sterline in previsione di dover pagare le multe il governo inglese ha affermato che le pompe di calore rappresentano già circa il 4% della produzione totale della maggior parte delle aziende Tuttavia nel secondo anno del programma tale

Obiettivo salirebbe al 6% a dicembre Claire Coutinho segretaria per l’energia ha accusato le società di riduzione dei prezzi sostenendo che era estremamente improbabile che qualcuna di loro avrebbe dovuto pagare delle multe Tuttavia secondo un articolo del Sunday Times Coutinho è ora Pronto a decidere se mantenere L’obiettivo è propensa a

Ritirarlo nelle prossime settimane anche se i dettagli non sono ancora stati finalizzati Secondo i dati del governo la mossa sarebbe l’ultima di una serie progettata apparentemente per proteggere i consumatori dal costo della transizione durante una crisi del costo della vita l’estate scorsa sunac ha annunciato che avrebbe posticipato il

Divieto di vendita di nuove auto diesel e benzina dal 2030 al 2035 allentato l’obiettivo di eliminazione graduale entro il 2035 per l’installazione di nuove caldaie a gas e ritardato il divieto di nuove caldaie a gasolio dal 2026 al 2035 alcuni esperti climatici hanno avvertito che i cambiamenti politici renderanno più difficile per il

Regno Unito raggiungere il suo obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050 per raggiungere Questo obiettivo i ministri hanno bisogno di una profonda revisione del riscaldamento domestico dal momento che la grande maggioranza delle case del Regno Unito utilizza ancora caldaie a gas le pompe di calore traggono calore dall’aria esterna e

Funzionano con elettricità che viene sempre più generata da fonti a basse emissioni di carbonio il governo vuole che il tasso di installazione delle pompe di calore raggiunga 600.000 unità all’anno entro il 2028 sebbene la loro diffusione sia stata frenata dai costi relativamente elevati il numero di installazioni registrate è cresciuto

Fino a raggiungere la cifra record di 36.79 nel 2023 rispetto alle 29.49 dell’anno precedente in parte Grazie all’aumento delle sovvenzioni statali per la loro installazione l’industria delle pompe di calore nel Regno Unito È consolidata attorno a pochi grandi gruppi europei che già producono e vendono pompe di calore insieme alle caldaie domenica il

Dipartimento per la sicurezza energetica e lo zero netto Ha dichiarato che il Governo è rimasto impegnato a raggiungere l’obiettivo di installare 600.000 pompe di calore all’anno entro il 2028 vogliamo farlo in modo da non gravare sui consumatori e abbiamo aumentato le nostre sovvenzioni per le pompe di calore del 50% a 7.500 sterline

Rendendolo uno dei programmi Più generosi in Europa hanno affermato questo approccio pragmatico sta funzionando con un aumento di quasi il 50% delle persone che hanno presentato domanda Nel dicembre 2023 rispetto allo stesso mese del 2022 mono Thomas Agostini ancora con voi per proseguire questo viaggio nel mondo dell’Economia e della finanza con Money

Talk E ora parliamo del fatto che Italia negli ultimi anni sono scomparse quasi due aziende agricole su tre la morsa economica in cui vivono gli agricoltori fa davvero paura stretti come sono tra costi incomprimibili e ricavi non trattabili Non solo si fanno una concorrenza spietata tra di loro ma

Tanto nei costi di produzione quanto nei ricavi delle vendite hanno a che fare con Imprese multinazionali o con grossisti che operano in regime di oligopolio coll ludendo in Italia poi da 40 anni a questa parte dal censimento del 1982 la superficie agricola totale si è ridotta di Ben 59.000 km qu una

Superficie più che doppia rispetto a quella dell’intera Sicilia che non arriva a 6 km qu Questi sono i dati rilevati dall’istat che nel 2020 ha effettuato il settimo censimento agricolo inoltre il numero delle aziende agricole censite Nel 2020 si era ridotto sempre rispetto al 1982 del 63,8 per. il

Che significa che sono scomparse quasi due aziende agricole su tre la velocità di riduzione è stata più accentuata negli ultimi 20 anni Nel 2020 Infatti il numero di aziende agricole è stato di 1,1 milioni più che dimezzato ai due 2,4 milioni censito nel 2000 anche il numero delle persone che lavorano in

Agricoltura si è drasticamente ridotto di 1 milione tondo di unità in appena un decennio Passando dai 3,8 milioni del 2010 ai 2,8 milioni del 2020 la polverizzazione della produzione agricola italiana è rimasta ancora fortissima È una economia di sopravvivenza visto che sempre nel 2020 il numero delle aziende agricole gestito

Nella forma di azienda individuale o familiare è stato pari al 93,5 del totale delle aziende censite coltivando il 72,7 del totale della superficie agricola utilizzata Sau ed ancora le aziende che nel 2020 avevano a disposizione fino a 3 Ari di terra erano ben 579.000 pari al 51% del totale di 1.

133.000 di aziende censite come se non bastasse anche la Commissione Europea ha dovuto confermare la situazione di enorme povertà di chi lavora nel settore agricolo il reddito familiare di una famiglia con contadina Farm Family è ancora enormemente più basso rispetto agli stipendi degli impiegati dell’intera economia della eu27 nel 2005 arrivava appena al

30,6 ed ancora nel 2020 era ancora della metà con il 49,1 il più confortante 64% che è stato registrato nel 2022 è un dato troppo influenzato dai violenti fenomeni inflazionistici verificatisi di recente nonostante questa amara constatazione e la conferma della necessità di provvedere ad integrare il reddito di chi lavora in agricoltura mediante

Pagamenti diretti il mantra ambientalista ha scaricato sull’agricoltura l’intero peso della biodiversità gli obiettivi della nuova Pac La politica agricola comune che è entrata in vigore dal primo gennaio del 2023 prevedono infatti di ripristinare conservare e migliorare la biodiversità nelle aziende agricole preservare e mantenere le caratteristiche del paesaggio conservare e valorizzare le

Diverse risorse genetiche facilitare l’ampia gamma di servizi ecosistemici Resi possibili dalla biodiversità in termini concreti entro il 2030 si deve espandere la rete natura 2000 in modo che il 30% del territorio dell’UE sia protetto collocare almeno il 10% della superficie agricola in elementi paesaggistici ad elevata diversità destinare almeno il 25% dei terreni

Agricoli all’agricoltura biologica ridurre la perdita di nutrienti da fertilizzanti di almeno il 50% e ridurre il rischio e l’uso di pesticidi chimici del 50% c’è un primo punto di assoluta criticità i produttori di concimi di pesticidi e di sementi continueranno a praticare i prezzi che credono e non

Avranno nessun vincolo da rispettare né alcun obiettivo stringente in termini di investimenti in Ricerca e Sviluppo ai fini di migliorare la qualità dell’ambiente e la biodiversità In secondo luogo neppure gli operatori dei mercati all’ingrosso e la grande distribuzione organizzata sono stati chiamati a garantire Giusti margini di compenso agli agricoltori che spesso

Vendono sotto costo pur di rientrare in qualche modo nelle spese già sostenute solo la vendita diretta al pubblico da parte degli agricoltori consente loro di avere maggiori margini di guadagno ma di questo non si parla c’è un terzo Aspetto ancora più importante per quanto riguarda l’Italia i censimenti hanno

Rilevato che in 40 anni la superficie agricola totale si è ridotta di 1 terzo è una enorme quantità di terra pari come abbiamo visto ad oltre due volte la superficie della Sicilia che solo in parte è stata utilizzata a fini edilizi nella terra abbandonata dall’agricoltura Certamente la meno fertile da coltivare

La natura e quindi la biodiversità hanno Certamente ripreso il sopravvento insieme al degrado del territorio ma anche di questo non si discute si scarica tutto sugli Agricoltori sono loro i veri forzati della terra illusi di poter decidere del futuro solo perché padroni di appena un fazzoletto di terra

Mony Money Talk termina qui Vi ricordo che potete ascoltare il podcast dei contenuti prodotti attraverso le app Spotify Apple podcast Google Amazon eccetera ma soprattutto potete ascoltarci in diretta scaricando l’applicazione Cas radio Direttamente dagli Store dei vostri device smartphone tablet Smart Home Oppure potete ascoltarci direttamente dalle vostre autovetture dai sistemi carplay o

Android auto da Thomas Agostini è tutto e vi do appuntamento alla prossima settimana per una nuova puntata di Money Talk e non dimenticate di collegarvi sul sito money.it per poter accedere all’area riservata Premium e poter ottenere notizie esclusive sui temi della economia e della finanza gratuitamente per i primi 30 giorni

Inserendo come coupon il codice casa Italia scritto maiuscolo e tutto attaccato buon proseguimento di giornata con i programmi di casa [Musica] radio

Le principali notizie della settimana che approfondirò con voi oggi sono:

1 – I prezzi globali del diesel in Europa hanno raggiunto il massimo in quasi tre mesi e la situazione può solo peggiorare.

2 – Il web è un’arma per combattere la malafinanza. Il 33% degli italiani ritiene che non nascerà mai fiducia se i commenti online sono negativi.

3 – Il governo inglese è pronto a invertire il piano di multare i produttori di caldaie a gas. Le vendite di pompe di calore non tirano e la transizione green si sta inceppando.

4 – L’energia nucleare generata in Ue è ai minimi dal 1990.

5 – Se la Biodiversità richiede meno Agricoltura, l’Italia l’ha già massacrata.

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