Prof.ssa Maria D’Arienzo, Libertà religiosa e culture della pace

Affezionata e storica conoscenza sia dell’Istituto che che della scuola di formazione ringrazio Luigi di Santo che è presente tutti i suoi allievi e tutti gli altri studenti e amici dell’Istituto e della scuola che sono presenti a questa lezione la lezione è intitolata Libertà religiosa e pace e come

Sapete Come di consueto il relatore parla per 45 minuti 50 minuti e poi si dà spazio a un giro di domande e risposte quindi detto questo chiederei a Maria Se pronta per il suo per la sua relazione che verterà sul tema Libertà religiosa e pace sì sì benissimo Quindi vado direttamente non

C’è l’introduzione di di Santo ho capito bene se se Luigi la vuole fare ben volentieri Ah no Va bene insomma non così Miera dire Ma lu lui ci ascolta se lui la vuole fare m Vabbè forse evidentemente sta non riesce anche lui a problema di commento Comunque io veramente ringrazio Sono io

Che ringrazio appunto Il sia il il corso appunto di educare alla pace allistituto mariten Ovviamente la scuola sociopolitica Pira per questo invito che è un invito Insomma che Verte su un argomento quanto mai attuale che quello il rapporto non soltanto il rapporto tra libertà e pace ma perché questo diciamo questo titolo comprende

Due aspetti Diciamo che sono interconnessi ma che spesso vengono considerati anche in modo separato come quello appunto della Libertà religiosa Il diritto Libertà religiosa e l’altro invece quello della pace che come appunto specificato anche appunto nella nella lezione che abbiamo appunto pensato anche per la scuola La Pira è

Più precisamente quello di culture della pace perché tutti vogliamo la pace tutti pensiamo che la libertà religiosa si ha un diritto ormai acquisito nella nostra eh civiltà eh giuridica orale e Però ho anche appunto la Eh lo sguardo un po’ più eh approfondito ma forse anche non

Approfondito sulla eh nostra realtà e ci fa comprendere come cioè il anche la tutela appunto del diritto di libertà religiosa come espressione proprio della tutela del del diritto dell’uomo sia connesso a quella cultura della pace che poi anche il senso poi del del diritto come espressione poi di

Giustizia e tra l’altro quando noi parliamo appunto di libertà religiosa anche lo stesso termine appunto Libertà religiosa comprende un’ aggettivazione del termine libertà che richiama ovviamente a un’altra diciamo a un altro termine che in qualche modo è correlato e ha spesso invece Considerato anche in qualche modo agli antipodi dello stesso concetto di

Pace Qual è appunto quello di religione se noi guardiamo la storia giuridica Mi sentite ora sì Ah ecco Va bene quindi continuo mi avete seguito fino ad ora Sì sì vai avanti Sì benissimo Buonasera prof non la sentiamo più adesso sì perché adesso Si Mi sentite ora spero mi sentite adesso

Sì ragazzi Magari Siccome la larghezza di banda della professoressa non è estesa se possiamo spegnere un po’ di videocamere così si può seguire anche meglio [Musica] l’Inter adesso se chiudete anche i cellulari per se chiudete anche gli audio per favore Maria vai avanti Ok benissimo No dicevo allora se noi guardiamo appunto la

Costruzione della cultura giuridica europea e questa si è costruita anche la stessa appunto idea di Europa si è costruita attraverso delle Paci di religione e una pace di religione ovviamente presuppone quindi anche una guerra di religione quindi possiamo dire che anche lo stesso concetto la stessa affermazione proprio della

Libertà come Diritto si è creato appunto un vero e proprio secoli di appunto di un diritto ancor prima che rispetto al potere politico rispetto al potere anche religioso perché quando noi parliamo appunto di libertà religiosa usiamo un una locuzione in qualche modo che è un po’ ellittica perché al suo interno

Contiene vari aspetti come appunto quello della libertà di pensiero e materia religiosa come quello di libertà invece di professare la propria religione ma anche soprattutto quello di una libertà di coscienza cioè di di determinazione dell’individuo rispetto a quelle che sono delle proprie scelte valoriali e questo che diciamo ehm questo questa questo aspetto

Di così complesso che declinato in maniera altrettanto complessa nelle nostre carte costituzionali se pensiamo che ad esempio nella carta costituzionale italiana articolo 19 ehm tratta degli delle le varie espressioni in cui Libertà religiosa non di che cosa sia la libertà e soprattutto non fa alcuna menzione della Libertà di coscienza cosa

Che invece noi troviamo precisamente nelle varie dicazioni dei diritti umani pensiamo appunto alla dichiarazione universale dei diritti umani del 48 anche quella fto internazionale sui diritti civili e politici del 66 ehm dove invece troviamo alla l’articolo 18 che appunto tratta del diritto di di di pensiero coscienza e religione in

Maria ti abbiamo perso Eccomi Ecco ecco ad adesso ti sentiamo benissimo Allora Dio quando la l’articolo 18 della dichiarazione dei diritti umani del 48 quella sul patto dei diritti sociali politici del 66 oppure l’articolo 9 della Convenzione dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali noi troviamo non diciamo declinato il diritto di libertà

Di e di religione Questi non sono come se sono tra loro interconnessi cioè non si può arrivare alla libertà di religione se non c’è una libertà di pensiero in materia religiosa cosenzaa è che poi questa coscienza materia religiosa che si esplica appunto anche nella propria scelta appunto di valoriale deve poi esprimersi appunto

In quelli che sono poi le espressioni dare la fede esercitare il culto e così via ora questa Come dicevamo Appunto questo principio che poi è diventato un vero e proprio diritto soggettivo tutelato dal nostre carte internazionali è il frutto di una di una lunga storia diciamo di nel di di contrasto soltanto appunto

Alla alla scelta appunto del dell’individuo ma di contrasto cioè questa si afferma attraverso una necessità sociale per il contrasto regioni il Veri problema nascono nel la rottura della della uniformità dal punto di vista religioso della societas Cristiana con la nascita appunto della della con la riforma protestante e

Quindi con le vere e proprie lotte civili lì che si vengono che frantumano appunto proprio la laza pacifica E infatti anche quel processo di deconv realizzazione dello Stato e che la prima tappa poi per il principio per l’affermazione poi di un principio di di di laicità si afferma

Proprio per tutelare l’unità dello Stato rispetto e quindi per come antidoto alle lotte fratt decide che proprio l’appartenenza religiose e quindi anche le religioni comportavano Se questo è l’aspetto diciamo che spesso si ehm proprio per la storia appunto giuridica l’Europa si connette anche alla a questa all’idea appunto di religione

Come come idea Appunto totalizzante quindi come affermazione di verità che si contrappone Quindi ad altre affermazioni eh considerate erronee dall’altro lato noi possiamo invece vedere come proprio il senso stesso della del rapporto tra religione e politica viene considerato comunque una soltanto una strumentalizzazione non soltanto della

Religione in sé ma anche di quello che è il senso più specifico anche dello stessa tutela del diritto di libertà in materia religiosa e su questo infatti il mio la mia relazione di oggi Verte proprio sul rapporto tra pace e libertà religiosa e quindi anche soprattutto ancor più sul ruolo assunto

Dalle religioni nella prevenzione e Nella mediazione dei conflitti bellici nella società contemporanea Infatti mi piace avviare questa riflessione a partire proprio dall’approfondimento della posizione di Giorgio Lapira che ha dato ampio spazio nella sua intensa attività politica al tema della Pace e al rapporto tra pace e libertà religiosa la riflessione di

Giorgio Lapira sul tema della Pace Infatti diviene assolutamente centrale negli anni della guerra fredda in cui si avverte come appunto riporto le sue parole nuovamente la necessità della ricerca di senso che poss Offrire ai popoli ed all’umanità le direttrici su cui fondare convivenza pacifica dei popoli il rischio della minaccia

Nucleare che peraltro oggi si ripropone Con rinnovata attualità Proprio alla luce del conflitto russino la riflessione di Lapira che era stimolata ovviamente anche dagli interventi del magistero cattolico SM di Giovanni 23 con la sua Fas interris dal dal Vaticano i con la al mondo appunto al mondo offrendo la

Sua collaborazione per il bene dell’individuo dei popoli dell’umanità pressione quindi di La Pira si inserisce in questo contesto dinanzi al profilarsi proprio della catast nucleare e si concretizza nella sua partecipazione iali la pace e la città Cristiana alle visite nei paesi del blocco sovietico per la P infatti la non costituire appunto costituirsi

Formazione della Libertà come mego per garantire all’uomo sia come individuo e comunità universale umana di raggiungere le propria le proprie finalità la pienezza del proprio essere e quindi quella diciamo Quella quell’ umanis integrale già delineato negli elementi costitutivi da Jacques mariten e in questa prospettiva anche la libertà religiosa storicamente e logicamente

Madre di tutte le libertà ha una funzione strumentale non quindi un valore in sé ma un un diritto rivolto a garantire lo svolgimento della coscienza individuale verso la ricerca della verità di qui la conseguenza che la negazione o la violazione di tale Libertà concretizzano comportamenti forse considerati appunto legali dal per

Alcuni ordinamenti ma altamente illegittimi perché in contrasto con la virtù della Giustizia che rende giudica la norma positiva e conforme alle spettanze che debbano essere riconoscere la persona umana sua inalienabile libertà come appunto afferma La Pira e faccio un’altra citazione è una premessa ed un ostacolo di immensa portata diceva

Appunto la Pira nel 56 il fatto che alcuni stati facciano della T loro struttura culturale loro stessa esistenza Questo è un punto accessor delledificio della Pace è il fondamento la costruzione della Pace presuppone Dunque per Giorgio Lapira l’affermazione di una piena libertà di magistero a tutte le chiese ministri di culto di confessione

Religiosa da lato richiede di far cessare ogni violenza contro la religione religioso in quanto proprio posizione tra i diversi credi religiosi può contribuire Allo scoppio dei conflitti In altri termini per Giorgio Lapira la libertà religiosa costituisce uno strumento per raggiungere la pace e Questa è un’idea ricorrente nei nei

Discorsi e negli scritti di La Pira soprattutto in quelli che segnano i suoi viaggi in Unione Sovietica Come dicevamo e i suoi rapporti con gli esponenti del regime sovietico così ad esempio scrivendo nell’agosto del 59 platan viic bayan presidente del gruppo parlamentare di amicizia Italo Sovietica a seguito di un articolo

Anonimo apparso sulla Pravda nei giorni di un suo viaggio in Russia che era di Forte tenore antireligioso La Pira quindi dopo aver osservato che l’anticlericalismo e l’anti religione è fatto tipicamente illuminista dell’enciclopedia Borghese è un stato un sintomo teriore della cosiddetta mentalità capitalista attardarsi con esso è segno di vecche

Spirituale storica come affermava è autentica spirituale aggiungeva con forza La Pira Chi ha scritto quell’articolo è un irresponsabile Spero tanto che il signor kusov possa ridare in proposito speranze diverse il problema della Regione sta alla base della divisione fra e Oriente e non vi piace senza la soluzione di

Come dice la santa scrittura ed un’altra missiva in di quei giorni dello stesso allo stesso destinatario ribadiva la polemica Ria Mi sentite ora Eh Vi avevo perso per un attimo Mi sentite ora Sì ciao ciao Vai ciao va ciao quindi m quindi sempre in un’altra missiva appunto affermava che la polemica

Antireligiosa non giova al vostro paese alla pace si rivolgeva sempre allo stesso destinatario sovietico perciò io auguro con tutta l’anima che l’intelligente popolo sovietico ed i suoi dirigenti sappiano Valutare con realismo l’ era questione ne discende quindi che per la Pira occorre ribaltare i tradizionali termini del rapporto tra

Guerra e pace secondo cui la guerra è il termine forte mentre la pace è il termine debole va confutato In altri termini che la pace possa essere definita solo per mezzo della guerra o grazie alla guerra la pace per Giorgio Lapira non assume quindi soltanto una dimensione negativa come cioè c’è pace

Perché c’è assenza di guerra nelle pagine ehm di Lapira Infatti ehm non viene considerata pace Certamente quella che è data con l’imposizione della della volontà del più forte non è pace Certamente l’incapacità del più debole di ribellarsi e di emanciparsi quella che è soltanto frutto di una acqu

Coscienza non è pace Certamente La mera non belligeranza il non conflitto sign significa che non c’è pace lì dove invece questa non si poggia su una giustizia e quindi su un diritto giusto ehm Una delle ragioni per cui la pace viene considerata come termine debole rispetto alla guerra e e può forse

Individuarsi nel fatto che l’umanità ha storicamente appunto pensato sempre alla guerra come strumento di pace e nella riflessione di lapiana invece il conflitto è il vero termine debole in quanto momento di cedimento e di frattura nella tensione teleologica immanente della storia diretta alla realizzazione del grande piano della

Provvidenza che governa il mondo un piano nota sempre la pila nel 1973 che essa irreversibilmente svolge e non può in un certo senso non trovare attenzione nel mondo la storia universale è finalizzata da questo progetto essa è paragonabile ad un fiume che nonostante le sue drammatiche Anse va irreversibilmente sotto la spinta di

Una forza sovrannaturale di Grazia verso una Foce verso La Foce dell’Unità dei popoli lo sradicamento dalla guer della guerra come strumento risolutivo dei conflitti fra gli stati e fra i popoli del disarmo e della trasformazione delle armi in aratri Imp piani cioè di sviluppo per attuare la giustizia nel

Mondo e perciò della Pace fraterna universale da stabilire nella unica famiglia dei popoli il fiume storico Cioè va verso la foce della utopia profetica di Isaia 23 la posizione di Lapira quindi non è quella di un pacifismo irenico o meramente ideologico quanto piuttosto quella della pacificatore cioè quello

Che ben sa che la non è una situazione di fatto non è soltanto quindi una situazione che si raggiunge una volta per tutte ma che la vera pace è il frutto di una ricerca continua di un impegno di tutti anche di chi non può far altro che pregare come

Diceva sempre la Pira E infatti è la pacificazione la vera via della Pace la pacificazione che ovviamente opera tesa alla pace che tensione attiva e attua quindi non è una tensione puramente emotiva o sull’onda Appunto eh puramente sentimentale la pacificazione è la via della Pace che tutti sono chiamati quindi a percorrere

Ed è un impegno quindi non soltanto individuale ma anche collettivo diretto a rimuovere gli ostacoli che impediscono il realizzarsi della Pace come sembra appunto anche che questa questa espressione noi sono quelle che poi ritroviamo anche nel nostro articolo 3 della nostra Costituzione no della rimozione degli ostacoli che impediscono il realizzarsi

Delle individualità nell’ eguaglianza appunto nei diritti e questi ostacoli Infatti non sono solo quelli del passato che una volta rimossi spianano la via della Pace gli ostacoli invece diventano sono sempre nuovi e l’evoluzione della società come porta alla scomparsa di vecchie necessità di vecchie cioè che di vecchie

Appunto situazioni e di bisogno e di immaginazione così porta alla nascita di nuovi bisogni di nuove necessità di nuove marginazione a livello individuale collettivo e a livello di Popoli e quindi pacificazione Come dicevamo significa soprattutto tutto rimuovere gli ostacoli che impediscono il realizzarsi della Pace significa creare Ponti con gli

Altri atti assicurare le divisioni e le fratture significa riconoscere gli altri nella loro dignità e nelle loro spettanze sentirsi quindi responsabili degli altri ed essere quindi per tanto solidali con loro nella coscienza di dover rispondere del proprio operato nel pensiero di Lapira quindi è ricorrente l’idea del tutto opposta a quanto

Comunemente si pensa del ruolo positivo delle religioni nel favorire la pacificazione E da questo punto di delle religioni quindi non soltanto la religione cattolica e da questo punto di vista la sua posizione appare singolarmente anticipatrice proprio di quello che poi sarà l’insegnamento di Giovanni Paolo I Che sorprese molti affermando

Che non bisogna mai permettere alla guerra di dividere le religioni dal del mondo e che l’autentica religione non sostiene il terrorismo o la violenza ma cerca di promuovere in ogni modo l’unità e la pace dell’intera famiglia umana ed ancora affermava quando i credenti si sentono rispettati nella propria fede e qui appunto la

Libertà religiosa e vedono le proprie comunità giuridicamente riconosciute collaborano con tanta più convinzione al progetto comune della società civile di cui sono membri Aggiungendo che il dialogo ecumenico fra cristiani e i contatti rispettosi con le altre religioni e in particolare con l’Islam costituiscono il miglior antidoto alle derive settarie al fanatismo e al

Terrorismo religioso La Pira Dunque Conf Futa l’idea secondo cui una coesistenza pacifica tra religioni sia incompatibile per via della convinzione che solo una di loro è vera e in questo contesto si svolge una riflessione di grande forza vità sulla fondamentale missione storica delle religioni abramitiche nel perseguimento della Pace universale e più oltre

Che è il termine finale del processo di maturazione civile verso cui la storia è reversibilmente avviata l’auspicio di La Pira sembra quantomai attuale Basti pensare al ruolo della diplomazia religiosa che parte dal presupposto delle religioni quali attori della politica internazionale e che si è attestato negli ultimi anni come un

Importante strumento di prevenzione e composizione dei conflitti anche attraverso la l’attività di advocacy e di denuncia delle violazioni dei diritti umani in difesa dei valori della dignità umana e della Giustizia sociale nonché dei diritti di libertà religiosa all’affermazione dell’importanza delle religioni della costruzione di società pacifiche e alla riconoscibilità delle confessioni

Religiose quali attori impegnati in prima linea nella risoluzione dei conflitti ha senz’altro contribuito l’implementazione del dialogo interreligioso che ha rinvenuto proprio nella sfida della Pace un secondo terreno di confronto in tal senso in piena continuità con l’impostazione lapiana volta a sottolineare Come ripeto ancora il dialogo ecumenico tra cristiani e i

Contatti rispettosi con le altre religioni in particolare l’Islam costituiscono il migliore antidoto alle delive settarie al fanatismo e al terrorismo religioso proprio in questa su questa sciacia quindi si pone proprio anche il dialogo intrapreso proprio tra chiesa cattolica e Islam culminato con la sottoscrizione congiunta da parte di

Papa Francesco e del Grand Imam di alazar al TB del documento sulla Fratellanza umana per la pace mondiale e la e la convivenza comune del febbraio 2019 in questa dichiarazione i nel rimarcare le loro responsabilità sia religiosa che morale i due leaders si rivolgevano agli artefici della politica internazionale e dell’economia mondiale

Affinché si impegnassero per favorire la diffusione della cultura della tolleranza della convivenza e della Pace e per fermare lo spargimento di sangue innocente per porre fine alle guerre ai conflitti al degrado ambientale e al declino culturale e morale che il mondo ha attualmente [Musica] vive il documento tratteggia quindi in

Modo assai chiaro gli strumenti attraverso cui le religioni possono concretamente contribuire alla prevenzione dei conflitti oltre quindi che attraverso il dialogo interreligioso Questo obiettivo può essere perseguito come dice appunto il documento soprattutto attraverso la cooperazione in determinati ambiti quali ad esempio l’interruzione di ogni forma di sostegno ai movimenti terroristici il

Riconoscimento dei diritti delle donne e dei minori e la protezione dei luoghi di culto templi chiese e moschee che costituisce un dovere garantito Innanzitutto dalle religioni oltre che dai valori umani dalle leggi e dalle convenzioni internazionali ogni tentativo di attaccare i luoghi di culto o di minacciarli attraverso attentati

Esplosioni o demolizioni è infat Infatti ritenuto Come si afferma nel documento una deviazione dagli insegnamenti delle religioni oltre che una chiara violazione del diritto internazionale il documento stigmatizza ogni strumentalizzazione della religione in quanto in esso Si ribadisce che le religioni non incitano mai alla guerra e non sollecitano sentimenti di odio

Ostilità estremismo né invitano alla violenza e allo spargimento di sangue Queste sciagure sono esclusivamente il frutto della deviazione dagli insegnamenti religiosi e delle strumentalizzazioni della religione compiuta per realizzare fini politici e economici definiti mondani e mioi sembra così riecheggiare nelle dichiarazioni nella dichiarazione congiunta tra le autorità religiose quella preoccupazione proprio di Jacques

Mariten contenuta in uno scritto del 1937 in cui il filosofo denunciava la strumentalizzazione della religione e l’uso politico che ne veniva fatto in Spagna adopera del franchismo invocando il superamento della relazione ambigua delle tre religioni monoteiste con la guerra e con la violenza Ebbene dall’esame delle dichiarazioni congiunte delle autorità

Confessionali questo rischio appare ormai chiaramente operato in forza della netta affermazione del ruolo delle confessioni come promotrici di pace con specifico riguardo appunto alla chiesa cattolica in tal senso fondamentale è stata la svolta rappresentata dal concilio ecumenico Vaticano i e in particolare dalla dichiarazione conciliare nostra etate promulgata da Paolo VI il 28

Ottobre del 65 Ad ogni modo non va sottaciuto che nel documento sulla fratellanza umana e per la pace mondiale e la convivenza comune Papa Francesco il Grand Imam di alazar alb opportunamente segnalano il rischio che la strumentalizzazione degli insegnamenti religiosi O dell’estremismo religioso possa costituire ancora oggi nel 21o secolo una delle principali

Cause dei conflitti bellici In altri termini la stessa rivendicazione della propria specifica identità rispetto ad altre opzioni valoriali non è scevra di una potenziale portata divisiva e non solo per i fenomeni di discriminazione su base religiosa ancora perpetrati in danno di specifici gruppi religiosi nel mondo ma soprattutto per

L’uso politico Che talvolta viene fatto appunto della religione emblematico per esempio sul punto è stato il caso della guerra in mali laddove il conflitto è stato spostato dal piano politico a quello religioso in maniera assolutamente strumentale Difatti tra il 2002 e il 2003 approfittando quindi dell’inabilità

Politica e del colpo di stato I ribelli hanno utilizzato la religione come strumento di propaganda nel conflitto nel territorio del nord del Mali introducendo l’applicazione rigoros delle norme della sharia Mi sentite Cè qualcuno che sta parlando per favore Possiamo chiudere i microfoni televisione stato va bene e va bene benissimo Forse ci siamo

Bene va bene Benissimo no Quindi Dicevo appunto della dei vari conflitti appunto come quello del mal oppure pensiamo anche all’incidenza del fattore religioso nella recente crisi russo-ucraina rispetto alla quale non è stata con non può considerarsi appunto estranea appunto anche ala all allo svilupparsi del conflitto la rivendicazione di una

Specifica identità da parte della neocostituita chiesa autocefala ortodossa d’ucraina la cui autonomia è stata riconosciuta dal padro dal patriarcato ecumenico di Costantinopoli in aperta contrapposizione Quindi al patriarcato di Mosca quindi a riprova di come il fattore religioso anche nel 21o secolo svolga un ruolo determinante Anche rispetto agli assetti geopolitici il documento sulla

Fratellanza umana del 2019 ha ispirato in qualche modo anche la successiva lettera enciclica di Papa Francesco fratelli tutti sulla fraternità e l’amicizia sociale del del 2020 che è mossa specificamente appunto dalla presa d’atto così come viene espresso pronto al punto 237 della riproposizione sul piano globale di condizioni per la

Proliferazione di guerre tra cui Van annoverata anche la predominanza assunta dalla dimensione economico-finanziaria con caratteri transnazionali sulla politica e la correlata perdita di potere degli stati nazionali Papa Francesco sul punto Individua un possibile Argine contro questi rischi nello sviluppo di istituzioni internazionali più forti ed efficacemente organizzati con autorità

Designate in maniera imparziale mediante accordi tra i governi nazionali e dotate del potere appunto di sanzionare l’impegno di evitare la guerra tra le nazioni e tra i popoli cui devono contribuire Quindi anche gli attori religiosi presuppone per Papa Francesco nell’attuale contesto globalizzato una riforma sia delle organizzazioni delle

Nazioni Unite che va protetta contro ogni forma di delegittimazione sia dell’architettura economico-finanziaria internazionale al fine di assicurare il dominio incontrastato del diritto e l’infaticabile ricorso al negoziato ai buoni uffici e all’arbitrato come proposto appunto dalla carta delle Nazioni Unite è sulla scia quindi anche di della lettera appunto di Giovanni 23o paim min

Terris che al numero 67 appunto auspicava che le controversie tra i popoli non fossero risolte mediante il ricorso alle armi ma attraverso il negoziato in tal senso Quindi anche per evitare la tentazione di fare appello come con una bellissima espressione dice Papa Francesco al diritto della forza piuttosto che alla forza del diritto

Occorre potenziare gli strumenti normativi per la soluzione pacifica delle controversie in modo da rafforzare la portata e l’obbligatorietà tra cui va contemplato anche il ricorso ad accordi multilaterali tra gli stati perché garantiscono come sempre sottolineato da papa Francesco nella fratelli tutti meglio degli accordi bilaterali la cura

Di un bene comune realmente universale e la tutela degli Stati più deboli il ripudio definitivo della guerra come mezzo di soluzione delle controverse internazionali è rimarcato esplicitamente al punto 258 della lettera enciclica fratelli tutti anche in considerazione del tentativo sempre più invalso negli ultimi due decenni di individuare fattori di giustificazione

Di carattere umanitario difensivo o preventivo e preventivo e questa presa di posizione determina la necessità di interpretare in modo particolarmente rigoroso anche quanto previsto nello stesso catechismo della chiesa cattolica al numero 2309 in ordine alla configurabilità di una legittima difesa affidata a ricorso della forza al ricorso della forza

Militare Difatti il ricorso alla soluzione bellica per la sua gravità deve restare esclusivamente condizionata alla contestuale sussistenza di quattro orose condizioni di legittimità morale occorre ossia che il danno causato dall’aggressore Alla nazione o alla comunità delle Nazioni sia durevole grave E certo occorre che tutti gli altri mezzi per porvi fine si siano

Rivelati impraticabili ed inefficaci occorre che ci siano fondate condizioni di successo e occorre ancora che il ricorso alle armi non provochi Mali e disordini più gravi del male da eliminare Questi sono gli elementi tradizionali indicati nella dottrina Cattolica della cosiddetta guerra giusta come sottolinea lo stesso catechismo della chiesa cattolica nella

Valutazione della sussistenza di queste condizioni deve assumere un grandissimo peso la potenza dei moderni mezzi di distruzione comprese le armi atomiche che attribuiscono ad ogni potenziale guerra un potere distruttivo incontrollabile di con la dotazione di armi nucleari mai l’umanità ha avuto tanto potere su se stessa e niente garantisce che lo

Utilizzerà bene come sottolineato proprio da papa Francesco nell’all Laudato sì e di tale presa d’atto deriva inevitabilmente il definitivo superamento della guerra come possibile soluzione dei conflitti in quanto i rischi di una qualsiasi risposta bellica saranno potenzialmente sempre superiori ehm rispetto all’ipotetico utilità che le si attribuisce sicché sulla base di queste premesse

Ehm Papa Francesco appunto ribadisce che davanti a tale realtà Oggi è molto più difficile sostenere i criteri razionali maturati in altri secoli per parlare di una possibile guerra giusta ma è più la guerra giunge così a definitiva maturazione quell’evoluzione magisteriale su un tema come appunto quello D la guerra quale strumento di

Soluzione dei conflitti nelle Nell’era nucleare avviata da Papa Giovanni XX con la paim min Terris in cui si evidenziava che riesce quasi impossibile pensare che Nell’era atomica la guerra possa essere utilizzata come strumento di giustizia in pieno periodo di guerra fredda l’urgenza di arrestare la corsa degli armamenti nucleari veniva

Quindi ribadita anche da Paolo VI nel sia il 24 giugno 68 Rivolgendosi al Sacro collegio sia nel messaggio del 78 diretto al presidente delegati delle Nazioni Unite riuniti in assemblea plenar a New York in cui si auspicava la totale eliminazione dell’arsenale atomico ritenuta la minaccia più paurosa che Grava sull’umanità

E la consapevolezza proprio del rischio della minaccia atomica sottolineato Quindi anche da Giovanni Paolo II e da Benedetto XV ha così determinato con il pontificato di Francesco il definitivo superamento della possibilità di utilizzare la guerra come strumento di risoluzione dei conflitti bellici al punto che oggi si deve sostenere che

Risulta assolutamente non più quasi impossibile pensare alla appunto alla guerra come come possibile soluzione nel suo immagine di incerte zza sembra quindi porsi Anche rispetto all’utilizzo delle Armi tattiche nucleari il cui impiego è stato peraltro minacciato proprio in relazione all’attuale crisi bellica russo-ucraina purtroppo ancora in corso Difatti come

Ribadito anche durante il viaggio apostolico in Giappone da papa Francesco in occasione del discorso al memoriale della Pace di rosima nel 2019 l’uso dell’energia atomica per fini di guerra è Oggi più che mai un crimine non solo contro l’uomo e la sua dignità ma contro ogni possibilità di futuro della nostra

Casa comune difatti sono catastrofiche le conseguenze umanitarie ambientali che derivano da un qualsiasi utilizzo degli ordini nucleari a prescindere dall’effettivo ridotto entità del loro potenziale il ripudio della risposta bellica come strumento di risoluzione delle controverse internazionali lo possiamo appunto permia anche la stessa concezione religiosa islamica in continuità con le esperienze pre

Islamiche Infatti anche l’Islam a partire dal Corano e dalla Sunna del profeta Mohammed ha indicato Chiaramente la sua preferenza per una risoluzione pacifica di tutte le tipologie di conflitti sia quelli familiari sia quelli internazionali in vista della pacificazione sociale che questo approccio sia quello privilegiato nella tradizione islamica è confermato proprio

Dal comportamento del Profeta ispirato alla parificazione di ogni conflitto nel rispetto della diversità il emblematici a riguardo sono due episodi il primo riguarda la risoluzione del conflitto relativo alla posa della pietra nera nella casba il profeta Mohammed per risolvere il contrasto tra i capi delle varie tribù che si contendevano l’onere e l’onore

Di Eh forse il microfono ecco quindi dicevamo Quindi con per risolvere appunto il contrasto tra i capi delle varie tribù che si contendevano appunto L’onore e l’onere di porre la pietra nera nella casba intervenne come mediatore e posò quindi la pietra su un tappeto e chiesi ad ogni

Capo di tenerlo per un lembo ordinando loro di sollevarlo e ponendo Quindi tutti insieme lui compreso la pietra nera nella casba il secondo esempio è quello della Pace di adai buya Spero che si pronunci più o meno così in quella occasione il profeta Mohammed unitamente ai suoi compagni era

Intenzionato ad accedere come Pellegrino alla Mecca per l’umbra e pellegrinaggio rituale minore di fronte al rifiuto dei meccani di consentire l’accesso ai Pellegrini Mohammed anziché fare ricorso all’uso della forza preferì avviare trattative con i meccani all’esito delle quali venne stipulato un trattato di P la propensione per la delle religioni

Quindi per una gestione pacifica dei conflitti rende assolutamente peculiare il contributo che Este possono offrire rispetto alle sfide della pace che come sottolineato di recente proprio da papa Francesco non può essere relegato nell’ambito del privato e non può e non deve neanche restare ai margini la lettera enciclica fratelli tutti a riguardo sottolinea

Infatti che i ministri religiosi non possono rinunciare alla dimensione politica dell’esistenza che implica una costante attenzione al bene comune e la preoccupazione per lo sviluppo umano integrale difatti la Chiesa Cattolica ha ruolo pubblico che non si esaudisce nelle sue attività di assistenza e di educazione Ma che si adopera per la

Promozione dell’uomo e della fraternità universale la missione delle confessioni religiose per la costruzione della Pace si realizza quindi attraverso un loro diretto coinvolgimento nella prevenzione Nella mediazione e nella pacificazione dei conflitti questo impegno si colloca nell’al viio delle attività promosse dalle organizzazioni religiose della società civile e si pone come un

Importante strumento volto a compensare le debolezze della comun internazionale la sua mancanza di coordinamento in situazioni complesse la sua carenza di attenzione rispetto a tutti i diritti umani fondamentali a situazioni molto critiche di alcuni gruppi o minoranze anche etnico religiose l’azione incessante di queste organizzazioni non solo civili ma anche

Religiose lo sottolineo realizza come sempre Appunto ci dice la fratelli tutti al nome numo 175 l’espressione concreta del principio di sussidiarietà che garantisce la partecipazione e l’azione delle comunità e organizzazioni di livello minore le quali integrano in modo complementare l’azione dello Stato Non a caso proprio per quanto riguarda la prevenzione e la

Mediazione dei conflitti è decisivo il contributo delle comunità religiose locali Alcuni studi Infatti dimostrano che in Ad esempio in Indonesia la densità delle istituzioni religiose locali è correlata con una buona con scusate con una bassa intensità dei conflitti allo stesso modo di particolare utilità risulta sempre sul piano locale anche il contributo di

Organizzazioni non confessionali quali ad esempio il movimento svado radama non so come si pronuncia diven Uto poi il maggiore Ong proprio dell’ Sri lanca che contribuisce ad allentare le tensioni religiose con programmi di costruzione della pace che comprendono anche sessioni pubbliche di meditazione interreligiosa Si segnala poi Inoltre anche il contributo offerto

Dalla dalla dal comitato Inter fedi in Giordania fondato nel 94 e destinato specificamente al dialogo interreligioso tra cristiani e musulmani si pensi ancora al contributo profuso dalla anche dalla comunità ad esempio di Sant’Egidio nell’attività di mediazione tra le diverse parti che si contrappongono si contrapponevano ilel conflitto in Mozambico e che ha condotto

Grazie anche al sostegno del Governo italiano e della Santa Sede ad un primo incontro organizzato a Roma nel 90 presso la sede della comunità e dopo una ser appunto di tornate negoziali e le organizzazioni anche di missioni di verifica e Loco da parte di ciascuna delle parti coinvolte con l’aiuto poi

Dell’ONU e delle potenze regionali questo processo poi è sfociato nell’accordo generale di Pace di Roma che pose fine appunto alla guerra civile per quanto concerne invece la partecipazione delle autorità religiose ai processi di pacificazione emblematico il caso del Consiglio interreligioso della si Leone fondato nel 97 Per riunire I differenti leaders religiosi

Islamici e cristiani nella promozione di iniziative di pace durante la guerra civile degli anni dal 1991 al 2002 il consiglio propose un processo quindi di mediazione tra il con tra il Governo e Ribelli del fronte rivoluzionario unito e ha assunto un ruolo determinante quale intermediario delle parti non solo durante il

Conflitto ma anche nel periodo successivo offrendo una sede per organizzare audizioni pubbliche per cui in cui dar voce alle dimostranza delle diverse parti e per favorire quella riconciliazione tra le diverse frazioni quindi si è posto Come dicevamo Poio all’inizio come pacificatori in un processo di pacificazione di una pace che non si

Raggiunge in un momento ma che va sempre difesa e sostenuta Analogamente nel 2012 per porre fine al conflitto che sanguinava La Repubblica centroafricana l’arcivescovo cattolico il pastore protestante il presidente degli Imam istituiscono nel 2012 una piattaforma delle confessioni religiose del centrafrica che avrà un ruolo importante per evitare conseguenze del conflitto ancora più

Disastrose il gruppo quindi lavora attraverso un lavoro di sensibilizzazione utilizza Us Ando versetti della Bibbia e del Corano per dimostrare ai fedeli che i libri sacri non vogliono la guerra ma ripudiano invece la violenza anche la stessa crisi russ ocraina ha dimostrato da ultimo l’importanza del contributo degli attori religiosi nella risoluzione dei

Conflitti e Nella mediazione tra le diverse parti contendenti come emerge dalle diverse iniziative promosse dalla Santa Sede definite da papa Francesco come una offensiva di pace e diretta quindi a favorire un clima che permette alle parti di attivare meccanismi che possano incentivare le soluzioni umanitarie creando i presupposti per un più largo confronto

Diplomatico momento questo intervento è risultato diciamo abbastanza insomma decisivo Quantomeno per l’assunzione di un impegno concreto delle parti rispetto ad alcun alcune delle questioni umanitarie più spinose a cominciare dalla situazione dei bambini di nazionalità Ucraina che attualmente si trovano in territorio Russo D’altro canto la capacità appunto

Della Santa Sede di porsi come arbitro nelle dispute internazionali storicamente si è consolidato sempre Insomma se se pensiamo appunto alla appunto sempre all’attività di di mediazione di arbitrato Inter Nazionale che la Santa Sede ha sempre svolto ehm discende appunto dal carattere poi peculiare anche di quella neutralità che anche dal punto di

Vista internazionale contraddistingue la Santa Sede ehm il diciamo la creazione dello Stato della città di Vaticano per dare appunto visibilità alla proprio a quel alla posizione internazionale che da sempre la Santa Sede aveva avuto Quindi anche rispetto soprattutto alle teorie internazionalisti dell’epoca che viene appunto creata con il trattato

Lateranense un appunto del dei degli articoli su cui appunto ci fu discussione anche in sede appunto di trattative e di negoziato tra l’allora governo Mussolini e la Santa Sede fu appunto quello riguardante La neutralità potremmo dire dello Stato Città del Vaticano e la sua non partecipazione alle competizioni internazionali

E però questa proprio questa posizione appunto neutrale della Santa Sede ehm ha consentito quindi una sua azione negli anni sempre più intensa a favore appunto della eh dei diritti umani in generale anche proprio del della difesa della Libertà religiosa e ehm Infatti Diciamo che La neutralità della Santa Sede costituisce

Una neutralità una neutralità sui Genis Soprattutto se è relazionata al concetto di neutralità assunto al suo piano internazionalistica moderno e pensiamo appunto entità politiche statuali come ad esempio quello della neutralità della Svizzera La neutralità è una soprattutto una neutralità ideologica rispetto alle diverse posizioni contrapposte dalle entità sovrane e quindi consiste in

Un’astensione eh dallo schierarsi a favore di una parte o nella condanna dell’altra parte richiesta che invece E questo è richiesto appunto laa neutralità degli Stati cosiddetti neutrali questa questo concetto di neutralità è difficilmente adattabile all’esercizio proprio della funzione della Santa Sede quale diritto dovere che si concretizza proprio nella in cu

Cui appunto si concretizza la potestà morale spirituale del pontefice che pur astenendosi quindi dall’intervenire direttamente Nelle competizioni temporali degli Stati e è libera però di pronunciarsi sulle questioni concrete relative proprio alla difesa dei valori superiori di di difesa appunto dei diritti e E infatti non è un caso che per

Esempio mi piace Appunto portare questa espressione che ho trovato molto efficace quando c’era stata la rimostranza di zeles rispetto a una posizione di Papa Francesco che metteva sullo stesso piano richiamava entrambi appunto gli schieramenti comunque a ha una stessa responsabilità nel perseguimento della Pace e ehm Papa Francesco appunto affermava Noi siamo

Siamo cioè la nostra diciamo è una forma di Equi più che di equidistanza noi siamo la nostra una equiv vicinanza e questo è da proprio il segno anche diciamo di un di quello appunto che si intende come mediazione come costruzione di ponti a fine della pacificazione

E e proprio in questa proprio in vista della costruzione di una società pacifica quindi si pone anche la notevole si colloca anche la notevole intensificazione delle attività di cooperazione internazionale anche dello stato della Città del Vaticano oltre che della Santa Sede che quindi talvolta ha richiesto anche degli adattamenti conformativi dell’ordinamento Vaticano all’ordinamento

Internazionale ai fini proprio della partecipazione nella Santa Sede alla definizione di quei processi di pacificazione e Giustizia sociale al contempo quindi il il pontificato di Papa Francesco ha ulteriormente dilatato il perimetro entro cui l’azione diplomatica internazionale della Santa Sede si dispiega per il superamento di quella globalizzazione dell’indifferenza

E di quella cultura dello scarto E infatti la cooperazione con la comunità politica internazionale così come il dialogo interreligioso si snoda Adesso anche su nuovi binari su tutti quelli legati ai cambiamenti climatici e alla crisi ambientale che ritenuta Non a caso una delle principali cause dei futuri

Conflitti tra i popoli e gli stati per l’accaparramento delle risorse naturali su tutte le risorse minerarie necessarie per sostenere Le nuove tecnologie e le risorse idriche si tratta quindi di iniziative ad ampio spettro che che realizzano un’incisiva azione di prevenzione dei conflitti allo scopo di impedire che utilizzando le parole

Pronunciate da papa pi X nel radio messaggio natalizio del 41 in piena Seconda Guerra Mondiale La sciagura di una guerra mondiale con le sue rovine economiche e sociali e le sue aberrazioni e perturbamenti morali si rovesci per la terza volta sull’umanità In altri termini si tratta di un’azione

Che mira a scongiurare il rischio di una terza guerra mondiale a pezzi come definita da Papa Francesco che questa possa trasformarsi in una terza guerra mondiale totale e soprattutto atomica nonostante l’impegno della chiesa cattolica e degli altri attori religiosi ancora oggi però la dimensione religiosa riveste un ruolo significativo

In molti conflitti e soprattutto in buona parte delle guerre civili Difatti come segnalato da Monica toft in un suo studio del 2021 le guerre civili religiose ossia i conflitti in cui risulta coinvolto almeno un gruppo che agisce su base in base a motivazioni religiose costituiscono un terzo del totale delle guerre civili precisamente

44 su 135 e risultano in costante aumento negli ultimi decenni anche le previsioni per i prossimi anni sembrano mare questa prospettiva di crescita e in considerazione del previsto incremento del numero di persone che professano che profess seranno quindi una fede religiosa in conseguenza dell’aumento della popolazione mondiale oltre che dei

Cambiamenti demografici su cui incidono e incideranno considerevolmente anche i flussi migratori attrez statistiche hanno Inoltre sottolineato che tra il 1960 e il 1990 la percentuale di guerre civili riguardanti la religione è aumentata del 21% e del 43% in Medio Oriente e nordafrica la proporzione di conflitti armati riguardanti le religioni ha visto

Un aumento del 75% e la ricerca quindi altresì suggerito che il conflitto riguardante la religione è più violento e duraturo rispetto alle altre forme di conflitto in quanto investe probabilmente ehm problematiche ritenute così lo definisce lo studio indissolubili rispetto a questi dati e concludo diviene ancora più attuale l’insegnamento di Giorgio Lapira il

Riconoscimento su un piano di effettività del diritto di libertà religiosa può Infatti senz’altro contribuire a disinnescare e neutralizzare quelle divisioni in materia religiosa che sono in grado di alimentare i conflitti armati conflitti in cui molto spesso le motivazioni religiose rappresentano soltanto un pretesto di fronte ai reali interessi perseguiti dalle parti

Principalmente di carattere economico in un mondo globalizzato ma ancora dilagato da nuove forme di neocolonialismo grazie Bene grazie grazie Allora Giuseppe Giuseppe Sì Eccomi Ci sono Allora io nel ringraziare naturalmente Maria D’Arienzo devo fare un meia Culpa perché non ho all’inizio detto i titoli della professoressa ma

Perché noi la conosciamo Ma magari non tutti quindi Maria d’ Renzo lo ricordo ora è professore ordinario di diritto ecclesiastico diritto canonico e diritti confessionali presso il dipartimento di Giurisprudenza dell’università di Napoli Federico II e visiting professor presso l’Università Sorso la ben in casa direttrice della rivista diritto e religioni membro del comitato

Di redazione della rivista internazionale della NC unic e a vari altri incarichi ed è autrice naturalmente di diverse pubblicazioni con un Focus in particolare sulla tolleranza e libertà religiosa sviluppo storico della disciplina del diritto ecclesiastico diritto islamico e diritto occidentale diritto della famiglia e condizione giuridica della donna e io

Ringrazio Maria per questa Dotta relazione abbiamo avuto diversi riferimenti all’attualità ai conflitti che ci sono in corso oggi in mali Russia Ucraina e via dicendo mi hanno fatto molto piacere naturalmente come esponente del Vaticano i vari riferimenti alle encicliche alle encicliche vaticane e alle posizioni dei dei Papi molto interessante poi il

Riferimento alla questione della neutralità della Santa Sede che è un concetto molto complesso quindi ringrazio per questo Maria per avercelo per avercelo chiarito e mi preoccupo un po’ la prospettiva che ha dato sul futuro di un incremento dei conflitti a sfondo religioso dove la religione magari può essere presa a

Pretesto e quindi strumento di un conflitto che è di fatto politico ma diciamo come quale che sia la azione questo incremento dei conflitti anche di carattere civile a sfondo religioso è un qualcosa che preoccupa Detto questo io mi Taccio e aprirei quindi non so se Luigi vuoi fare tu un intervento

Sei Volevo volevo salutare Innanzitutto Maria per per essere qui con noi a nome della scuola Pira ci sono tutti i 42 ragazzi della scuola che ho visto hanno sentito nonostante le difficoltà di collegamento con molta attenzione le cose che poco poco ANSI ha detto è che è una bellissima relazione Tresto Maria

È amica oramai di tanti di tanti anni che non dico quanti l’unica intellettuale della del comitato scientifico della della scuola la prima Probabilmente e quindi voglio dire una una una una presenza come dire insomma che non solo ciè onora per la sua Sapienza ma anche per la sua vicinanza per le

Tematiche che sono che noi svolgiamo molte volte ha citato gli iscritti di la Pire e quindi questo R dice R dice lunga sulla come dire omogeneità di riflessione di riflessione comune per cui la ringrazio veramente per il suo per il suo per la sua relazione soprattutto per la sua per la sua

Presenza e per il suo impegno sia per l’istituto mariten che per la scuola rapira Io direi vediamo se ci sono domande apriamo il dibattito fra IAA i nostri ragazzi vediamo un po’ se ci sono curiosità o domande eh O riflessioni prego non si de timidi io so dal telefonino non sono in

Grado di guardare tutto Buonasera Buonasera salve sono Luisa da versa Buonasera Allora buonasera Innanzitutto complimenti che ho ascoltato anche con con alcune difficoltà come diceva il professore prima inerenti la la la rete WiFi quindi io volevo più che altro farle professoressa una cioè esporre una riflessione no quando lei ha parlato non

Ci può essere libertà religiosa se non c’è libertà di pensiero e da tutto quello che lei ha detto Io Riflettevo molto sul fatto che per educare la pace C ehm lo collego molto all’educazione umana come si fa ad educare alla relazione umana mi viene da pensare e l’unica risposta che riesco a

Darmi in merito a questo è educare sin dalla dalla tenera età alle emozioni perché Paradossalmente tutto quello che sta accadendo e che sempre accaduto perché Poi voglio dire le guerre di oggi ehm sono lo specchio di quello che è accaduto anche tanti e tanti anni fa noi più giovani non abbiamo esperienza di

Questo ma i miei nonni Sì quindi sono è un ciclo che si ripete e dico Allora probabilmente il il nodo fondamentale da cercare di sciogliere che poi è quello che un po’ fa anche la scuola La Pira No ponendoci questi argomenti e ai aiutando noi a sviluppare un pensiero critico io

Credo in base a ciò che ascoltiamo e quanta responsabilità abbiamo nel nel quotidiano nel mettere nel passare all’azione questa educazione alla pace attraverso cosa attraverso un miglioramento della relazione umana perché non lo so È vero gli interessi economici è vero tutto quello che accade è vero anche che

Non si può è utopistico pensare che possano coesistere tante religioni messe insieme e poter andare d’accordo allora mi viene da pensare essendo docente che il nostro lavoro perché poi uno Ascolta tutto per poi cercare di portare nel quotidiano quello che quello che apprende che se con le nuove generazioni

Iniziassimo a ad educare alla relazione umana forse non so qualcosa qualche miglioramento evolutivo lo avremo penso questa era la mia R No infatti no La ringrazio molto allora è una riflessione che ovviamente E coglie appunto Il il nucleo fondamentale no anche della dell’educazione alla pace che passa ovviamente all’educazione alle lezioni

Umani umane non soltanto intersoggettive ma soprattutto dovremmo essere appunto tutti noi tesi a essere costruttori di ponti no e e quindi quella rimozione degli ostacoli significa a volte non necessariamente abbatterli ma anche costruire un ponte che li superi e è capace di guardare oltre no Quindi di guardare e fare in

Modo cose possono essere guardate da altre punti di vista e quindi insomma questo e però questo attiene anche a delle sensibilità delle attitudini che sono sicuramente anche l’inveramento di valori messaggi che sono contenuti nei valori appunto anche sicuramente anche religiosi e che però poi noi come io parlo da giurista ovviamente Quindi

Anche con e questo è il senso poi che contenuto in quella giustizia del diritto lì dove il diritto è giusto No nel senso che la regola non è una regola soltanto sanzionatoria è una regola che in qualche modo già serve alla pacificazione sociale no Quindi perché e stabilisce

E qu quella norma ins stabilisce Dov’è ehm la regolamentazione giuridica Qual è insomma no Quindi dove in questo senso la giustizia Però è pur vero che quindi questa è la soluzione il diritto esiste proprio perché bisogna comunque trovare delle regole di convivenza No E perché altrimenti Ovviamente gli interessi

Egoistici personali prevar rebbero in ogni modo e però diceva San Paolo se io fossi se veramente tutti fossimo cristiani non ci sarebbe bisogno della legge Ma la legge cioè della legge c’è bisogno perché non tutti siamo veramente buoni cristiani per cui essendo e quindi voglio dire quindi il

Senso non è chiaro che quindi in una Diciamo in una cultura del di educazione alle buone relazioni che passano dalla dal dominio delle proprie emozioni e questo questo diciamo non c’è necessità neanche di fare riferimento alla norma di diritto internazionale OA prescrizione religiosa che ovviamente condanna ogni forma di violenza sull’altro ogni religione

Condanna la violenza sull’altro perché altrimenti il senso proprio della religione non avrebbe non non si potrebbe No cioè voglio dire il senso della religione è quello comunque di una di un percorso che devi fare dentro di te attraverso quelle regole e anche quelle sono norme religiose che ti portano però questo quindi

L’applicazione la la realizzazione diciamo di questo di diciamo di di quella tendenza alla necessaria appunto alla pace proprio per la affinché l’uomo sia libero perché in tutto tut questo Cioè il problema non è soltanto che la libertà religiosa comporta quindi la tutela del diritto di libertà religiosa è una

Strada di pacificazione per la pace ma anche il contrario che lì dove non c’è la pace l’uomo non è più veramente libero nella nella sua Prena dignità quindi cioè S quindi lei parlava di educazione alle emozioni alle relazioni e e lì dove non c’è pace non soltanto nei conflitti armati ma in ogni

Situazione poi di conflitto in ogni e alla fine quel senso religioso Che significa stemperare la propria individualità per un bene comune più grande e questo diventa diciamo veramente una una realizzazione sempre più complicata e quindi lì dove non c’è pace non ci può essere non è che non c’è soltanto non

C’è diritto non c’è proprio quella quel diritto di libertà che consente all’uomo di essere tale nella sua piena dignità Sì grazie Maria ci sono altre domande Mi sentite Buonasera anch’io volevo fare una domanda Buonasera Sì Prego Prego Senta sono molto curioso di conoscere in realtà ehm la la la posizione giuridica della

Chiesa per quanto riguarda la cosiddetta guerra giusta cioè nella nel esiste nel codice ehm Canonico una guerra che può essere Eh diciamo qualificata come giusta eh e se sì quando può essere qualificata giusta Mh Ovviamente nel codice Canonico dei diritto canonico appunto un codice di diritto quindi non eh S lì troviamo

Appunto nella dottrina chiedo Magi Eh no no non ho capito No no va bene era l’ho capito benissimo Io ero preciso giusto perché ho capito Che Che E quindi nella diciamo nella nella dottrina e Eh Nella dottrina insomma in tutto il pensiero appunto cattolico il problema appunto della guerra giusta si è posto

Cioè Tanto è vero che questo poi ha trovato anche le sue giustificazioni non soltanto come come difesa ma anche appunto come tutela appunto del spazzi pensiamo per esempio anche alle stesse le stesse crociate erano giustificate ate no come come senso di guerra giusta e anche diciamo fino Come ripeto diciamo

L’ultima ancora nel catechismo della chiesa cattolica Si si faceva riferimento alla diciamo a questo al concetto appunto di guerra giusta o Guerra Santa no come così come lo troviamo magari anche in altre interpretazioni di altre tradizioni religiose ma Intesa con come unica possibilità e per poter ottenere poi una pace no

Allora quindi praticamente devi combattere comunque una guerra quando comunque non ci sono altri mezzi Cioè c’erano li ho letti Prima no tutti i vari le quattro condizioni affinché appunto un anche l’uso della violenza potesse essere comunque giustificato in nome appunto della realizzazione di una pace giusta e che

Però diciamo Quest tutta anche questa difesa che trova anche diciamo delle sue teorizzazione nei padri della Chiesa Insomma quindi non ha una aveva una lunga tradizione rispetto anche queste che sono diciamo delle giustificazioni no che seppur appunto estreme di un per l’uso della violenza eh e della guerra per il raggiungimento della Pace

Vengono non soltanto ad assottigliarsi ma con il papato di Papa Francesco sono completamente ribaltate Proprio alla luce anche del diciamo dal punto di vista anche proprio del ragionamento logico giuridico una delle motivazioni che veniva data appunto dalla Eh come giustificazione seppure estrema della dell’uso della guerra era quella della

Di la guerra intanto poteva essere giusta se eh dall’uso della violenza non ne derivasse un male peggiore della pace che che si voleva realizzare della pacia Insomma della dell’obiettivo che si intendeva realizzare o comunque del diritto che si intendeva rivendicare e rispetto a l’uso anche di armi atomiche e quindi

Di armi che sono potenzialmente letali per l’umanità intera qualsiasi forma di guerra viene appunto considerata appunto come nel passaggio Questo è chiaro appunto ne nei passaggi appunto di dei vari discorsi di Papa Francesco e nei suoi documenti qualsiasi forma di guerra non potrà mai essere giusta È giusto soltanto cercare di di

Trovare negoziare negoziare mediare dialogare aprire i ponti per le vie di dialogo che magari possono essere infer tuose ma sono le uniche armi che occorre comunque usare perché ormai qualsiasi guerra viene considerata non più giusta se questo se non so se ho risposto alla sua domanda Grazie Maria

Grazie ho visto il dottor coniglio vuole fare una domanda Sì prego Buonasera a tutti Buonasera No più che una domanda è una riflessione Ma anche anche una domanda l’Italia all’articolo 11 della Costituzione repudia la guerra io mi chiedo perché intanto Premetto che condivido le relazioni umane come mezzo

Per contrastare la violenza anche se quelle umane penso più spettano alle famiglie quando devono educare i loro figli ma la vera palestra di vita che parte dalle scuole dell’obbligo fino all’Università E la palestra di vita per educare alla pace io ritengo sia la scuola Ritengo che sia formazione l’educazione alla pace non

Informazione episodica e siid se ne debba parlare solamente quando e quando riteniamo Insomma che sia necessario anche in base agli l’andamento degli eventi perché l’educazione civica in questo caso la Costituzione dalle scuole elementari e medie non diventi invece nella scuola italiana una formazione costante questo è che non riesco

A come dire a convincermi Per quale motivo in Italia non c’è questa formazione costante nella scuola italiana nell’educare alla pace non si studia la nostra scuola non è all’altezza Io lei insomma è una esperta del settore non possiamo solamente basarci sulle relazioni Secondo me è insufficiente o Certamente sì

Famiglia i valori ma la palestra di vita delle generazioni è la scuola ripeto for azione costante nell’educare alla pace e non episodica Noi abbiamo Oggi la fortuna almeno per me di come luogo d’incontro una giornata di formazione on e stiamo parlando di pace ma quanti hanno l’opportunità che abbiamo oggi che ha

Messo in campo la scuola le Pira e tutto il resto il mondo dei giovani cosa fa Ecco l’importanza della scuola perché tramite la scuola Non riusciamo a introdurre linee guida qualcosa per educare alla pace Grazie e diciamo che è una problematica abbastanza complessa quella diciamo perché posso essere completamente d’accordo con lei

Sulla necessità appunto di un e sul perché non lo si faccia io allora in realtà io penso che non lo si faccia in maniera forse ovviamente [Musica] ehm curriculare nel senso di no di Diciamo che non c’è una un’ora di educazione alla pace ma questo come come come

Eh si può chiamare si può chiamare anche con un altro nome non per forza educazione alla par la possiamo chiamare come si faceva in tradizione educazione civica insomma la costituzione italiana Io penso che non che io la conosca tutta però insomma le le fondamenta Allora diciamo che l’ed un’educazione che poi diventa

Un’educazione a pace no che quindi come le diceva poteva essere quella da quella civica eccetera un’educazione alla relazione intersoggettiva e questo è e chiaramente può avere tutti le denominazioni però i contenuti sono comunque quella comunque di di di guardare perché probabilmente il problema che per

Esempio mi mi pongo subito bene E chi è che insegna l’educazione alla pace Cioè anche pur volendola prevedere e alla fine chi le insegna e chi forma G formatori della Pace e quali sono i criteri per formare la all’educazione alla pace Cioè alla fine e diciamo che no potrebbe essere un

Ehm diciamo il io non riesco a leggere vedo che ci sono delle delle chat ma io so sul telefonino non riesco a leggere Appunto Gli interventi delle chat che mi sembra ehm e quindi ehm Eh penso che molte molte questioni anche proprio della gestione dei rapporti anche all’interno

Appunto della proprio della della stessa scuola no di quello che comunque poi succede potrebbero essere comunque e penso che spero che insomma siano comunque affrontati appunto con quello spirito di costruzione comunque di un cittadino che poi va a maturare ovviamente e e però evidentemente forse non è sufficiente È

Un Focus come lei suggerisce potrebbe essere comunque opportuno No proprio in una eh anche per una una forma appunto di educazione proprio alla convivenza pacifica civile quindi non soltanto eh religiosa quindi penso che sia guardi io le faccio una riflessione così a margine ma che mi veniva proprio in questi giorni

E e notavo Adesso voglio dire senza entrare nel merito tutte le questioni che non però notavo con con come anche un messaggio no di di di capacità di guardare le cose da altri punti di vista e quindi superare anche conflittualità che poi pensavo per esempio all’ultimo episodio Io sono di

Napoli quindi chiaramente Cà l’ultimo episodio cosa Sì sono di Napoli No no stavo Pensavo per esempio anche a tutta quella quella contrapposizione che i media cercavano di fare tra L’opposizione che c’era stata a jolier in quanto napoletano quindi alimentare No questo razzismo questa divisione tra nord e sud io ho

Apprezzato tantissimo Non so insomma Non entro nel merito della questione però la maturità che però è anche una forma Appunto ecco lì anche di costruttore di pace no della dello stesso julier che ha detto ma non so voi parlate di razzismo io per me fa parte del passato il

Razzismo e con quella frase lui stava dicendo anche una cosa stava dicendo tutto vi state occupando è un po’ Come ehm sto facendo una un parallelo improprio inopportuno e impossibile e Luigi di Santo me lo mi perdonerà ma mi ha ricordato quella frase che vi ho letto all’inizio proprio di Lapira

Quando parlando appunto del eh con l’interlocutore sovietico diceva Ma tutta questa contrapposizione eh contro la religione eccetera tutto questo appartiene anche questa religiosità appartiene a un mondo passato cioè noi adesso dobbiamo guardare dobbiamo costruire in avanti guardare in avanti e quindi e e che che arrivi comunque una posizione del genere

Da un ragazzo di 23 anni mi ha fatto comunque ben sperare proprio nella nella nel futuro cioè eraa facile comunque incappare e cadere comunque in fasi in facili in facili rivendicazioni e invece In questo caso è stato non dico un costruttore di pace perché non lo so ma certamente ha sedato conflittualità possibili

Ora Questo è un ragazzo di 23 anni quindi voglio dire comunque viene anche dal mondo della scuola quindi e ho risposto soltanto in parte a qu quello che lei mi diceva Ma perché non ho una risposta se l’auspicio mio è quello comunque non posso che essere d’accordo con lei che

Un un Focus in ambito appunto della Formazione non soltanto appunto nelle scuole superiori Ma anche in precedenza proprio sulla chiamiamo l’educazione civica chiamiamo l’educazione alla pace chiamiamo l’educazione alla gestione delle delle emozioni nei rapporti Inter intersoggettivi penso che sia una cosa opportuna bene Grazie Maria ma penso che

Se Giuseppe è d’accordo abbiamo esaurito un po’ il dibattito anche che L’ora è tarda e sono d’accordo e posso soltanto fare una piccola Sì prego no non mi sembra Maria Eh hai sollecitato molte riflessioni ho visto anche in chat Luisa Tirozzi che ha scritto tante cose sulla su sull’educazione sul parato dall’infanzia

La ringrazio e voglio dire insomma Dovremmo rifare un altro un’altra lezione con tutti questi temi francamente perché un attimo siamo partiti dalla dalla libertà religiosa la pace siamo giunti alla alla cultura della Pace Come così Come volevamo mi sembra un va bene Per quanto mi riguarda forse

C’era forse c’era C’era un intervento se non mi sbaglio Sì E chi era si riveli si palesi no c’era una chiedeva due minuti per intervenire però non ho capito forse aveva il telefono il microfono acceso forse non Vabbè ok era Luisa di Rozzi commentava la mia frase credo o

Sbaglio Ah vabbè no no no Noè Vabbè non volevo intervenire ho scritto ha racchiuso tutto Vabbè grazie Va bene Io ringrazio la Professa darienzo Io ringrazio io voi e ringrazio che Luigi Insomma e ringrazio anche Giuseppe sniz veramente che mi ha fatto molto piacere insma Speriamo di vedere vediamo speriamo di vederci di

Persona la prossima volta in maniera che eh Sarà comunque bello do appuntamento a della rapira per la prossima lezione a marzo Mentre credo Giuseppe passo la parola per dare appuntamento per il corso educare alla pace prego Giuseppe Sì grazie Allora ti dico subito Caro Luigi che sarai tu il

Prossimo relatore Perché la nostra prossima elezione mercoledì 21 febbraio il tempo della guerra e della Pace professor er totalmente dimenticato sono io il ecco E allora l’occasione buona per ricordartelo ben Allora ti ringrazio ringrazio la nostra tutti grazie grazie grazie davvero eh grazie grazie Allora niente vi saluto e un

Saluto anche a Gennaro ccio Un saluto a tutti mariten oltre che la Pira Grazie grazie ancora grazie a Grazie a tutti Eh Arrivederci Arrivederci Ciao grazie arrivederci arrivederci buonasera a tutti Salve Salve buonasera Y

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