QN Distretti – L’innovazione della gomma e della plastica

[Musica] P ci siamo Grazie a tutti grazie grazie grazie Benvenuti Benvenuti Grazie per essere qui Io sono Armando Stella Sono il vicedirettore del quotidiano Il Giorno Intanto vi porto i saluti di Agnese Pini la mia direttrice che non poteva essere qui oggi e vi do due coordinate di riferimento prima di

Entrare nel vivo della della di questa ora di lavoro che faremo insieme per darvi le coordinate di riferimento perché siamo qui siamo qui per un’iniziativa che fa quotidiano nazionale che è il Gruppo Editoriale monrif che è il Gruppo Editoriale che Edita anche Il Giorno quotidiano nazionale il quotidiano madre che ha in

Sé come vedete il giorno Resto del Carlino La Nazione Q distretti è il viaggio che facciamo nei distretti produttivi industriali d’Italia Questo è il primo di 10 appuntamenti che faremo di qui ai prossimi mesi il il prossimo giro sarà a Bologna parleremo di packaging logistica e trasporti Oggi

Siamo qui nella Valle della gomma e della plastica nella Rubber Valle del Sebino a parlare delle sfide industriali ed economiche di questo distretto però vorrei partire da tutt’altro perché arrivando al chilometro rosso adesso sembrano divagare ma in realtà poi tornerà al discorso Spero ehm vedevo sul chilometro rosso sul

Insomma sulle pareti dell’edificio le immagini della mostra di yayoi kusama io non so chi di voi sia riuscito abbia avuto la fortuna di vedere la mostra che c’è a Bergamo Palazzo della Regione una delle mostre più importanti del diciamo della stagione di Bergamo Brescia capitale della cultura mi ha colpito perché

Inizialmente pensavo Ma cosa ci fa qui le fige di kusama la mostra si chiama per chi l’ha vista per chi non l’ha vista direi anche di andarla a vedere ma è tutta esaurita fino al 21 aprile non c’è un biglietto e questo ci dice molto anche di della forza che ha questa questa

Artista la mostra si chiama Infinito Presente yyo kusama È un artista giapponese anno 29 forse il più grande diciamo nome dell’arte contemporanea in questo momento sicuramente il più grande nome dellarte contemporanea in questo momento dal 29 A oggi riesce a trascinare a Bergamo Palazzo della ragione ha portato

Più di 9.000 visitatori mostra prorogata due volte non c’è un biglietto libero fino al 2 aprile data di scadenza della mostra le prime i primi insediamenti industriali nella Rubber Val zona del Sebino sono degli anni 20 esattamente gli anni in cui nasceva yay kusama a matsumoto in Giappone

E mi piaceva questo parallelismo trovato per caso veramente arrivando in macchina perché yayo kusama ha come dire esplicitato In questa mostra in mille altre mille altre quello che significa mettiamola così metabolizzare il tempo in cui si vive per ripro farlo in un’altra dimensione ha capito cos’è bellezza e stupore

Ha capito cosa significa giocare sulle emozioni L’arte non è solo rappresentazione ma è anche emozione la mostra a Palazzo della ragione non è altro che un ambiente in cui si entra e si sta del tempo a cercare come dire di capire la reazione che una persona ha nell’ambiente artistico in cui si

Trova parlavamo prima incidentalmente di brand marketing e comunicazione non esiste prodotto industriale o artistico che non comunica la comunicazione è fondamentale Non c’è bellezza senza disegno potremmo dire non c’è prodotto senza design non c’è sviluppo industriale se non c’è immaginazione e questo ci porta Dritti a i temi che vogliamo affrontare oggi al

Dibattito di questa giornata dove stiamo Qual è la cornice in questo momento economica ma non solo economica sociopolitica in cui ci muoviamo Quali sono le prospettive per le aziende ma non solo per le aziende perché poi quando parliamo di aziende parliamo di imprenditori Ma parliamo di famiglie parliamo di indotto sul territorio

Parliamo di benessere quando le aziende funzionano nulla è scollegato quindi diciamo il l’esempio di yok usama secondo me ci dice come un’artista nata nel 29 è proiettata fortissimamente nel futuro è il più grande fenomeno d’arte di questa prima stagione del 2024 e come anche un distretto storico fortemente radicato che ha dei numeri

Impressionanti adesso ne elencherò qualcuno più per me perché per voi perché voi li conoscete meglio di me ha una prospettiva una traiettoria di sviluppo ancora incredibile che forse può migliorare proprio con i segreti di cui parlavamo prima valorizzazione del marketing Brand passare dall’idea questa la copio magari qualcuno non l’aveva Letta di

Subfornitori a Super fornitori che mi sembra una bellissima definizione dove stiamo mi sono segnato qualche qualche numero poi torneremo a parlarne dopo ma me li sono segnati Proprio perché sono ehm impressionanti Eh questo è il primo distretto per performance di crescita ritivo del paese di cosa parliamo Parliamo di stampe presse passacavi guarnizioni

Parliamo di un intero mondo che voi conoscete perfettamente mercati di riferimento Germania Francia Svizzera fuori dall’Europa mercato di riferimento Stati Uniti Cito gli ultimi dati Istat per la gomma oltre 250 imprese più di 4.600 addetti 680 milioni solo di Export per la plastica oltre 400 aziende oltre 8000 addetti 1 miliardo di export

Parlavamo degli anni 20 poi il boom diciamo la crescita esponenziale anche di questo distretto è arrivata poi più tardi chiaramente Insomma dopo il boom economico anni 60 Soprattutto negli anni 70 segreti di questo distretto alto controllo della qualità e grande capacità di penetrazione sui mercati Quali sono le sfide oggi le

Sapete anche queste meglio di me innovazione di prodotto e ricerca sulla sostenibilità ambientale sono due parametri ineludibili che vengono sia da diciamo così lo sforzo l’impegno che le aziende hanno al loro interno sia anche da le legislazioni internazionali come Dove si va nel mondo insomma il maggiore una maggiore attenzione all’impatto

Ambientale che facendo gomma e plastica chiaramente un tema importante con chi ne parliamo e con questo chiudo poi le presentazioni Passiamo al dibattito Così non vi annoio Troppo ne parliamo con Lorenzo Castellani che è professore di storia delle istituzioni politiche alla Luis Guido Carli Ne parleremo in un dibattito

Che modererà Sandro neri che è capo redattore dell’economia del quotidiano nazionale e responsabile dello speciale economico di quotidiano nazionale che è quello che che trovate sulla vostra sedia che modererà un incontro con Silvio dorati che qui presidente gomma confindustri mimo parz Presidente dell’Associazione produttori guarnizioni del Sebino Rici innovazione sviluppo attenzione all’ambiente ecosostenibilità

Queste Saran chiaramente le che Saran più citate nel dibattito che andremo che Andemo a vivere insieme fatta questa premessa Dovrebbe esserci in collegamento Eccoci qua professor Castellani Buonasera Buonasera Grazie in collegamento da Roma giusto collegamento da Roma Mi dispiace molto non avervi potuto raggiungere nei vostri splendidi territori Ma insomma Spero sarà una

Chiacchierata piacevole lo stesso sono certo assolutamente sì intanto grazie di essere qui con noi di partecipare a a questo dibattito Grazie a voi ehm non so se ha sentito la mia introduzione io con lei vorrei allargare il senso proprio della cornice cioè del mondo in cui l’Italia si muove e l’Italia dei

Distretti si muove Qual è il posizionamento economico in questo momento del paese nel quadro europeo Quali sono i punti di forza e i punti di debolezza in questo momento nel nostro paese l’Italia dei distretti nel quadro europeo Sì Dunque diciamo partiamo con gli elementi positivi negli ultimi anni

Diciamo L’Italia ha avuto una risposta alla pandemia che è stata in linea con le altre economie europee se non in alcuni momenti superiore Questa è data dalla capacità del nostro sistema produttivo di di adattarsi rapidamente e quindi questo è un elemento importante un elemento di conforto poi abbiamo avuto abbiamo

Diciamo in questo momento una fase di stabilità politica cioè c’è un governo con una maggioranza che ha delle prospettive di durata e quindi di svolgere delle politiche per più lungo periodo Cosa diciamo qui in Italia siamo ramente abituati e diciamo sembrano esserci prospettive di durata E peraltro

Questo governo che viene diciamo così da percorsi di forze politiche diverse Anche rispetto ai rapporti con l’Unione Europea si è tutto sommato integrato nei meccanismi europei e ha smussato molti diciamo dei suoi angoli più estremisti in Europa ci sono stati dei passi in avanti che aiutano il nostro

Paese Penso al pnrr penso anche appunto a questa combinazione di fattori che ci dà al momento una certa tranquillità sullo Spread e in ultimo anche diciamo una discesa dell’inflazione anche se lì Poi magari lo vedremo diciamo Sì bisogna prestare attenzione per ci sono fattori esogeni internazionali che possono

Creare una serie di di problemi ci sono però anche dei rischi diciamo così delle incognite in parte dovute all debolezze del sistema paese in parte dovute alle condizioni generali della politica internazionale eh debolezze del sistema paese sono date dal fatto che noi siamo stati in grado negli ultimi anni di

Spendere molto di più rispetto a quanto eravamo abituati diciamo fino al 2019 e la crescita prodotta Sì è in linea con quella di altri paesi europei in alcuni casi leggermente superiore Ma parliamo sempre tolto il rimbalzo diciamo post covid di piccoli decimali positivi 0,9 1% questo diciamo diciamo così ci deve

Avvertire del fatto che nonostante si siano allargati i cordoni della borsa diciamo così il paese non riesce a essere tutto competitivo non riesce diciamo completamente a far andare la crescita oltre quelle piccole percentuali questo Anche perché non tutte le politiche messe in campo fino ad oggi sono state delle politiche sane

Soprattutto se la guardiamo dal lato del mondo industriale Pensiamo ad esempio al al super bonus che a fronte di una crescita che non è travolgente ha creato e crea tutt’oggi problemi di bilancio abbastanza rilevanti ovviamente c’è la questione pmrr cioè capire quale sarà il piano finale e come procederà effettivamente

L’attuazione cosa non semplicissima da capire per le informazioni che Unione Europea e Governo forniscono La cosa positiva possiamo vedere di questo è che già il governo e ancora di più il governo meloni hanno riorientamento molta infrastruttura pubblica verso incentivi per le aziende incentivi per la transizione Quindi verso forme di crediti fiscali che

Aiutano il sistema produttivo ma diciamo che per Comè lo Scario internazionale è possibile anche che il pnrr sia il primo ma non l’ultimo dei europei mi spiego economie europee sono perlop lo sappiamo delle economie di trasformazione in un quadro internazionale che si complica in cui ci sono Guerre in cui c’è un

Problema di riconversione riadattamento dell’approvvigionamento energetico e non solo in cui c’è la possibilità Soprattutto dopo le elezioni americane del 2024 di una ulteriore inasprimento del protezionismo chiaramente le nostre economie molto anche incentrate sull’export possono soffrire e Questo naturalmente è un fattore di rischio e a quel punto sarà necessario capire come

Rilanciare la domanda interna Europe professore Queste sono le analisi Diciamo che seguono Quelle che le introduceva prima Cioè i fattori esogeni No cioè in questo momento Adesso come dire anche l’Italia se vogliamo anche Attiva su sui tavoli internazionali Siamo appena rientrati dagli il nostro governo appena rientrato dagli Stati

Uniti vive fasi Eh come gli altri paesi come l’Europa tutta molto complicate anche per metterli sul tavolo questi fattori esogeni e fattori Diciamo che potrebbero provocare dei rischi ulteriori rispetto a quelli che già stiamo vivendo almeno due guerre importanti una dentro casa che è diciamo la guerra nata dall’invasione della

Russia in Ucraina il conflitto arabo-israeliano che ormai si protrae da da ottobre le altissime le fortissime tensioni nel Mar Rosso Abbiamo visto proprio negli ultimi giorni anche la necessità di un intervento diretto del paese del nostro paese come non capitava da tempo nell’attività proprio militare internazionale a difesa della sicurezza

Degli uom degli italiani del delle navi italiane ma anche come elemento di moderazione del traffico delle tensioni in quell’area citava le elezioni americane che saranno tutto tranne che un passaggio indolore a CH e quindi diciamo questo quadro è quello di un 2024 molto complicato che come diceva potrebbe portare ulteriori

Scossoni sia sul Fonte Cioè come dire provocare nuove barriere protezionistiche come non se ne vedevano da un po’ o forse tornare alcuni Alcuni livelli del passato il rebus dell’inflazione potrebbe avere nuove fiammate il Mar Rosso ci porta a a fare un’analisi anche sui traffici internazionali e come Dopo aver vissuto

La fiammata dei costi energetici con la guerra in Ucraina stiamo vedendo adesso come quel blocco sta facendo alzare anche il costo del trasporto internazionale su nave Sì allora diciamo una questione per volta la questione Uti dal punto di vista economico per noi è la più importante quindi diciamo che l’Italia

Partecipi a quella missione è fondamentale e che la questione marrosso in qualche modo si risolva perché noi sappiamo che da quella rotta passano moltissime merci che poi noi Trasformiamo Quindi su questo diciamo ha fatto bene il governo a non avere esitazioni perché lì è una questione

Quasi di vita o di morte per il sistema produttivo del paese e quindi è molto bene che lo si risolva la questione Ucraina molto più complessa ma ciò che c’è di certo viste le posizioni americane vista la difficoltà di trovare un dialogo o una quadra di qualche tipo

Con Putin che non sia totalmente a svantaggio dell’Europa è che questo comporterà un innalzamento delle spese militari noi lo vediamo dal dibattito europeo i primi ministri europei sono passati dal Green Deal a una sorta di Defense Deal cioè cercare di spingere al 2% la spesa militare O quantomeno incrementarla svincolarlo dalle regole

Europee quindi è un’altra questione diciamo così importante e poi in termini Generali c’è ovviamente le elezione del 2024 negli Stati Uniti se Trump venisse eletto e se mantenesse ciò che promette in campagna elettorale c’è il problema di nuovi Dazzi che possono colpire anche le merci europee in più noi dobbiamo considerare che

Visto che andiamo verso uno scenario di rallentamento della globalizzazione di spacchettamento della globalizzazione questo scenario che implica forme di roring Fr shoring cioè di riavvicinamento diciamo della catena produttiva di accorciamento della stessa Comunque non avviene in maniera indolore comunque ha dei costi e sono dei costi che possono diciamo così essere o subiti

Dai privati o in qualche modo subiti dai privati diciamo attraverso investimenti o Aiutati dallo stato in ogni caso è difficile in questo contesto avere delle politiche economiche che non siano espansive Quindi quando noi abbiamo politiche economiche espansive protezionismo tensioni sul lato della mobilità delle merci che ci siano fattori non salariali

Ma esogeni che determinano ritorni dell’inflazione e naturalmente forme di interventismo pubblico più forte Sono diciamo così molto possibili è uno dei rischi di cui bisogna prendere consapevolezza accennato alla parola Anzi all’espressione Green Deal che diciamo è calza perfettamente peraltro nel Tema che dobbiamo affrontare oggi che vogliamo affrontare oggi quella

Delle delle politiche non solo italiane delle politiche europee per la transizione ecologica tema Non facile abbiamo visto solo negli ultimi mesi le difficoltà di come dire toccare il tema e delle ultime ore l’accordo ad esempio sul Packaging dopo mesi e mesi e mesi di trattative abbiamo visto quanto il Green Deal ha

Scatenato la protesta in Europa ad esempio per per l’agricoltura con proteste feroci non solo in Italia ma in in mezza Europa la domanda che visto anche lo scenario insomma anche lo scenario di difficile come dire quanto è difficile far passare il Green Deal la domanda che nasce è come oggi è necessario

Affrontare il tema della transizione ecologica e e delle politiche ambientali cioè la riflessione è la transizione ecologica si fa solo con regole e divieti Evidentemente no perché ogni volta che si impongono o si fissano scadenze per regole divieti c’è una sollevazione dal basso del mondo delle imprese ma non

Solo e L’alternativa è come accompagnare il Green Deal in una sorta di patto con il mondo economico lei come la vede professore guardi le racconto una cosa che mi è capitata Ieri sera ero a cena con il po delle relazioni istituzionali globali di Apple quindi diciamo la terza

Società al mondo per capitalizzazione Si parlava di questi argomenti e lui diciamo si è lasciato sfuggire una frase che secondo me è molto rappresentativa delle politiche europee Qui dice il problema non è la Regulation non è la regolazione non è nemmeno fissare determinati standard anche più alti

Rispetto al resto del mondo Il problema è che l’Unione Europea vuole dire vuole dirti come arrivare a rispettare qu standard quindi un eccesso di dettaglio che appunto in is isce persino un gigante come come Apple e il problema appunto della regolazione del Green Deal è che per molti aspetti è ha un eccesso

Di pianificazione un eccesso di pianificazione rispetto a alcuni target rispetto appunto all’introduzione di alcuni divieti alla sospensione di alcune di alcune produzioni Mentre c’è un modo più intelligente a mio avviso più competitivo di fare diciamo politica ambientale che è quella di lavorare con le imprese cioè la transizione ecologica

Si fa con le imprese non contro le imprese questo significa poter avere crediti fiscali significa poter avere incentivi poter fare quello che fanno gli americani con l’inflation reduction Act da questo punto di vista leggevo prima perché è appena uscito il nuovo decreto pmrr la transizione 5.0 che il

Governo ha messo in campo non è male da questo punto di vista rispetto a investimenti o in digitale o di efficientamento energetico per le imprese perché ha proprio un meccanismo di crediti fiscali Noi dovremmo avere più questo in termini di politica industriale Cioè più politiche che favoriscono la transizione che ne

Rallentano per certi aspetti appunto gli aspetti più dirigismo al tempo stesso creare delle condizioni perché possono arrivare anche degli investimenti dall’estro quindi in questo caso extraeuropee che appunto queste regole così così pianificano complicati quindi diciamo Ecco io penso che sia possibile perseguire una politica ambientalista ma senza

Impiccarsi all l’ideologia o a tutti i costi al divieto o a fare non una transizione ma una rivoluzione a tappe forzate dove naturalmente ci sarebbero dei perdenti che sono imprese lavoratori Io ne sto parlando da una delle zone più inquinate Europa E questo a prescindere

Da le le classifiche è un dato di fatto ormai acclarato da da tempo ehm ci sono dei miglioramenti da da tutti i punti di vista tendenziali negli ultimi anni chiaro che questo resta come dire un tema per questi territori fondamentale Eh citava il pnrr è vero che quest’ultima diciamo revisione punta

Punta molto su questo lei Ha l’impressione che al momento il pnrr è stata una buona occasione sfruttata dal da questo punto di vista o ci siamo concentrati troppo su altro Nella prima fase No è presto per dirlo Diciamo che diciamo il piano Ovviamente come tutti i piani non è perfetto nel caso italiano

Secondo me si scontano due problemi il primo problema è un problema di capacità amministrativa di spendere la parte che non è di tipo monetario quindi che non è credito fiscale o che non è sussidio perché naturalmente le nostre pubbliche amministrazioni hanno delle gravi difficoltà di funzionamento questo basta

Parlare diciamo con i sindaci La maggior parte dei comuni ha delle difficoltà nel rispettare quantomeno i tempi di quel piano per ragioni di capitale umano e di regole quindi quella è la parte più faticosa il piano peraltro come dicevo prima nella sua fase di redazione iniziale era un piano con dentro una

Grande quantità di cemento di infrastrutture forse troppa rispetto invece a richieste più rilevanti di politica industriale anche nella logica appunto del Green Deal Nella logica della sostenibilità e questi questo è Naturalmente un problema l’altro problema è che come dire una parte quando è stato steso il pnrr del 40% è stata vincolata

Al sud ora Anche qui bisogna capire cosa andrà al sud nel senso se noi trattiamo di infrastrutture di miglioramento della qualità della pubblica amministrazione può andare bene In altri casi ci ritroviamo a dover finanziare per esempio il 40% di dottorati industriali al sud dove non c’è poi così tanta

Industria Quindi anche qui la politica dovrebbe cercare di non impiccarsi a la formula per forza tutto il 40% al sud ma magari cercare anche qui di modulare per non far perdere occasioni né al meridione né al al centro nord questi mi sembra diciamo i punti più complessi della realizzazione del piano poi

Naturalmente un piano che implica una contrattazione politica lo abbiamo visto si pensava fosse fisso e che la Commissione Europea fosse inamovibile quanto è stato fatto i ci sono state già molte modifiche è bene che diciamo così il governo si impegni i governi si impegnino per spendere tutto ent il

Termine previsto del 31 dicembre 2026 ma è anche possibile che a fronte di difficoltà ci possano essere delle deroghe da parte dell’Europa che naturalmente ha molto investito su questo tipo di politica e non vuole perdere la faccia quindi ecco è un po’ un elemento indivenire che va valutato all’interno del suo processo l’ultima

Domanda l’ultima riflessione professore Lo citava adesso citava quanto il pnrr dedica al sud del paese lo prendo come gancio per parlare di una delle riforme in discussione in questo momento e decliniamo diciamo questa riflessione proprio sull’impatto che può avere sul tessuto economico di questo territorio del paese in questo momento il governo sta

Lavorando sostanzialmente a due grandi riforme e una mini riforma la riforma dell’architettura dei poteri dello Stato quindi diciamo quello che volgarmente viene definito il premierato cioè come si può dare più forza alla Presidenza del Consiglio Eh ma non vorrei entrare Diciamo in un dibattito costituzionale su chi ha ragione e chi torto però

Diciamo è un tema sul tavolo in questo momento l’altro è quello del Come lo vogliamo chiamare del federalismo della della riforma dell’ennesimo tentativo di riforma dello stato in senso Federale e il terzo tentativo è l’ennesima revisione dell’impianto della Giustizia Insomma che si porta dietro anche e questo per le imprese invece conta

Moltissimo quello che potre definire la burocrazia della Giustizia cioè di come la la cattiva giustizia o la lentezza della Giustizia impatta poi molto anche sullo sviluppo delle imprese Ecco tre tre tasselli Insomma architettura costituzionale dello Stato che si porta dietro anche la riforma federalista e la

Giustizia è un paese per che fa come diciamo che favor queste tre queste tre questi tre tasselli queste tre mosse possono in qualche modo impattare sulla vita delle imprese favorirle sfavorire le sono in influ dipende molto da come vengono fatti Allora nel caso della riforma costituzionale naturalmente diciamo così è presto per

Dare una valutazione l’elemento di base che c’è è quello di rafforzare la Presidenza del Consiglio soprattutto cercare di stabilizzare i governi cioè far durare i governi di più che in un Paese come l’Italia è un’aspirazione diciamo così più che legittima Al di là delle formule tecniche con cui questo

Avviene autonomia l’autonomia Secondo me dipende molto da come viene congeniata nel senso che che le regioni più virtuose più forti possano trattenere ulteriori competenze sul territorio può andare bene Il problema è che la legge diciamo attualmente in discussione prevede dei meccanismi di compensazione questi meccanismi di compensazione sono in capo di fatto al

Governo centrale faccio un esempio se più funzioni resta stanno in capo non so alla Lombardia o al Veneto all’emilia Romagna Naturalmente il residuo fiscale verso Roma diminuisce cioè arrivano meno soldi dalle dalle regioni al tempo stesso però quello che dice la riforma è Esistono delle dei livelli eh assistenziali minimi che si chiamano

Lep dei livelli di prestazioni minimi che devono diciamo uniformarsi a una mediana questo che cosa significa che se a Bergamo c’è un medico ogni 20 abitanti e a Reggio Calabria ce n’è uno ogni 70 bisogna arrivare diciamo Reggio Calabria deve avere più medici detto in maniera semplice ora Questo significa che per

Portare su a questo livello le regioni del sud il governo deve dare soldi alle regioni del sud e qual è quindi Qual è la formula la formula è incasso meno dal nord e metto più soldi al sud morale fa rischio che il governo spenda di più Quindi come dire non è un vero

Federalismo cioè un vero federalismo presupporrebbe anche una capacità delle regioni di avere più potere fiscale più autonomia impositiva Quindi è una riforma da questo punto di vista che diciamo così secondo me sulla vita delle imprese è abbastanza ininfluente Se guardiamo se guardiamo quello diversa la questione della Giustizia questione della

Giustizia oggi è difficile da commentare perché non è che ci sia molto dal punto di vista della discussione delle bozze diciamo di una riforma programmatica Però il problema non è solo la lentezza della Giustizia civile che appunto magari anche attraverso la digitalizzazione il pnrr può essere velocizzata magari anche diciamo una

Gestione del personale un po’ più diciamo simile a quella del privato noto che diciamo il regime dei magistrati è spesso diciamo così molto favorevole alle loro esigenze lavorative ma al tempo stesso Il problema è un problema di legislazione cioè quello diciamo così di cui Bisognerebbe aver coscienza che

In Italia abbiamo molte regole troppe regole spesso stratificate sovrapposte E illeggibili allora quello che bisognerebbe chiere al chiedere al governo forse è un meccanismo di delegificazione cioè riduzione delle delle leggi e di scrittura di testi unici con norme chiare senza il profluvio di dettagli perché fondamentalmente non ci si fida dei

Cittadini delle imprese e delle amministrazioni pubbliche che mettono dentro le Leggi i governi e i parlamenti questa delle tre in discussione è quella che potrebbe avere effetti più positivi sull’economia naturalmente è quella meno discussa e meno considerata nel dibattito politico e mediatico del paese Professore grazie mille per il contributo Grazie per gli

Spunti che ci ha dato che adesso metteremo a dibattito grazie grazie molto per disponilità di questo collegamento La saluto cordialmente ci risentiamo presto Gra Grazie buona serata Eccoci qua grazie al professor Castellani ora entriamo è il momento del dibattito quindi chiamo Sandro neri il responsabile di Q economia e della

Redazione economica di qen e Silvio dorati e Massimo parzani per il dibattito su il distretto della gomma Benvenuti e Grazie per l’ospitalità e la cortesia Grazie grazie Sandro comincerei con Silvio dorati Insomma di di spunti già ne abbiamo sentiti tanti poi siamo insomma in un posto che già per tutti i record che

Tocca in termini di eccellenza e di tutto quello che è stato fatto in questi anni dalle imprese in termini di di sostenibilità di innovazione anche di competizione e sui mercati internazionali Insomma quindi credo che di cose da da raccontare e da approfondire ce ne siano molte e anche tutte credo molto

Interessanti comincerei col chiederle Allora sembrava che in un posto dove si produce plastica Dove si produce gomma Comè il il distretto di cui stiamo parlando e poi vedremo anche meglio i numeri e l’eccellenze di questo distretto Insomma essere sostenibili fosse abbastanza difficile no quando si ano materiali come questi

In realtà Qui si è riusciti a dimostrare che innovazione sostenibilità possono non solo andare d’accordo ma addirittura diventare imprescindibili l’uno per l’altro e quindi le chiederei di riassumere Anche se immagino che sia stato un lavoro durato anni e anche molto profondo Insomma cosa hanno fatto le imprese per

Arrivare a questo risultato sì quello Buonasera a tutti primo quello che det detto lei è vero tecnologia e sostenibilità tanti anni fa sembravano Duca imprescindibile ora uno non può più fare il nostro tessuto il nostro tessuto manufatturiero e E da qui nasce il discorso la tecnologia D dell’Innovazione sostenibile questo

Accento aspettiamo il microfono o mi sentite adesso perfetto e quindi il nostro tessuto manufatturiero già tanti anni fa ha investito in tecnologia lato prodotto Prima di tutto eh sviluppando prodotti sostenibili prodotti eh innovativi Ok che Seguivano un attimino quello che era l’andamento del mercato quello che avete sentito voi prima

Questo territorio esporta sia nel settore della della gomma che nella plastica Prima di tutto in Germania in una nazione molto innovativa Molto tecnologica i mercati dove il primo mercato il settore dell’auto m quindi prodotti innovativi prodotti ricicl anche lì siamo arrivati quasi in Italia credo che siamo andati

Quasi al 70% di riciclo ok con tecniche innovative molto importanti sia dal punto di vista meccanico e adesso Stan discutendo anche in Unione Europea anche il discorso del recupero del recupero chimico e già da anni noi sia nel settore plastico che nel settore Gomba collaboriamo con questi settori nel

Coprogettazione Ok Cosa vuol dire essere innovativi vuol dire anche pensare al fine ciclo di vita di tutti i nostri prodotti e questa è una cosa che ha fatto sia la gomma che e la plastica sul nostro territorio pensando al fine vita dei nostri dei dei prodotti dei nostri

Dei nostri clienti In settori importanti come l’auto elettrico elettronico tempo libero e fornicio che peraltro sono settori Insomma che vivono molto anche in questo stesso territorio è un distretto Insomma che lambisce anche in qualche modo altre Industrie altre es Esatto quindi è è molto importante per la filiera anche

Per altre Industrie e tecnologia quindi non solo poi nei prodotti e quindi l’innovazione ma anche per quanto riguarda i processi Ok in nel nostro settore nel settore Bergamasco C sono stati grossissimi investimenti nella tecnologia dei pressi dei processi sia da pun vista tecnologico per renderli più efficienti quindi riduzione dei

Consumi essere da un punto di vista anche ambientale sempre più eh diciamo eh eh Perfetti ma da un certo punto di vista anche diciamo della digitalizzazione e della E dell’automazione perché riamo questi sono temi che magari sì approfondire era era per dire l’ escurso che abbiamo fatto negli anni e e quindi invece

Chiederei a a parzani abbiamo citato il il distretto del Sebino Eh che peraltro è il cuore no di tutta poi la produzione degli imballi in gomma Ecco abbiamo anche sentito citare qualche numero del distretto ci può raccontare Però qual è Insomma l’essenza dell’eccellenza di questo distretto E come ha fatto a crescere così

Tanto senza Buonasera a tutti Innanzitutto ehm Beh per raccontare di stato del Sebino partirei dal collocarlo proprio geograficamente perché ha un suo significato peré Per chi non lo sapesse il distretto del Sebino si coloca proprio tra le due province di Bergamo e di Brescia una zona di confine una zona di confine che

Ahimè è diventata centro del mondo solo nel 2000 per il covid e e al contrario è stato al centro quantomeno della delle discussioni l’anno scorso quando con Bergamo e Brescia capitale della cultura di fatto ha di nuovo rivolto luci in senso positivo un distretto un distretto che

Si diceva prima nasce già negli anni 20 nasce negli anni 20 in realtà più perché nel 1922 si instaura la prima produzione di guarnizioni di fatto poi il distretto nasce effettivamente negli anni a cavallo del dei 6070 lì c’è proprio il boom in un terreno quindi un territorio

Abituato al lavoro abituato fto un po’ a fare le cose senza senza aspettarsi troppo aiuto dagli altri e questo ha fatto sì che di fatto si creasse una condizione di sviluppo di un mercato che allora era in crescita soprattutto dal punto di vista economico perché si viveva ancora la

Svalutazione della lira rispetto al Marco che era già un era già un l’esportazione è già un tema un tema forte perché siamo partiti dalla manifattura guarnizione di Colombo che è l’azienda che per prima nel 1922 si è instaurata perché è da proprio questa azienda che nascono anziché Gemmano attraverso la fuoriuscita di

Tecnici molte altre aziende così un po’ a cascata quindi le aziende si creano crescono hanno tecnici che si provano l’avventura da imprenditore e di fatto questo ha portato at a specializzare un territorio che è relativamente contenuto perché si parla di un’aria probabilmente sotto i 100 km

Qu che conta 4 o c comuni adesso con l’evoluzione qualcuno in più ma che di fatto crea una sorta di microcosmo in una valle che vive molto sul sulla gomma Tra l’altro in quel periodo eh anche un un settore che era forte nel nel territorio che era quello Tessile

Comincia a cedere dal punto di vista economico quindi questo facilita l’interesse della della popolazione dell’Industria verso la gomma prima si parlava di di prodotto il valore del prodotto come argomento di di innovazione Certamente per noi il prodotto è fondamentale lo è per tutti lo è anche per noi ma il processo è

Quello che probabilmente ha reso il distretto un distretto di riferimento nel mondo Adesso per chi non lo sapesse quella Valle viene conosciuta è conosciuta nel mondo come la Rubber Valley quindi di fatto i nostri competitors che sono tendenzialmente fuori dall’Italia multinazionali quindi veramente aziende molto strutturate identificano il territorio che appunto

La Rubber Valley un distretto d’eccellenza un distretto Enza principalmente per la capacità di essere efficienti nella produzione questo lo è stato sicuramente fino a 20 anni fa negli ultimi 20 anni c’è stato un processo di maturazione delle aziende Oggi siamo presenti sul sul mercato mondiale Non solo per la nostra capacità

Di essere efficienti nei processi ma anche nella nostra capacità di sviluppare prodotti e questo grazie anche al fatto che il mercato il nostro i nostri mercati di riferimento che sono più di uno Anzi sono forse Uno D delle ragioni per cui Riusciamo a essere consistenti nel nel tempo il fatto di

Avere tanti mercati differenti quindi il fatto che questi mercati perdessero competenze legate allo sviluppo di prodotti di tenuta che è il il business principale che facciamo ci ha permesso di trovare il nostro spazio e diventare molto più influenti anche dal punto di vista del mercato Sì Peraltro la Guard è

Una cosa che entra nella nostra vita tutti i giorni non non riusciamo neanche a elencarli tutti i modi in cui A noi serve la guarnizione però c’è in tutta la nostra vita assolutamente sì anzi se va tutto bene della guarnizione non sa niente nessuno il problema nasce quando la

Guarnizione non fa quello che deve fare dal punto di vista poi di di sviluppo tecnologico dicevo prima c’è stata una maturazione in realtà poi la struttura del distretto non è tanto diversa dalla struttura dei distretti italiani in senso più ampio di molti distretti italiani ci sono delle aziende che sono aziende capofila

Strutturate che hanno una presenza internazionale che sono molto orientate all’export ci sono poi un discreto numero di medie aziende che magari non hanno la struttura di queste aziende capofila ma hanno mercati che permette a loro di essere presenti anche di pensare a programmi di crescita Dopodiché c’è

Tutta una base molto molto fitta di piccole aziende o micro aziende questa base è quello che molto spesso determina l’efficienza nei processi se nelle nelle aziende più grandi l’accesso ai mercati diventa il fattore determinante per le aziende più piccole Certamente la capacità di essere efficienti nella produzione è l’elemento

Chiave in un contesto molto stretto in cui tutti di fatto ci influenziamo diventa il la chiave vincente no che ci porta ad essere competitivi nella produzione anche verso mercati che hanno un costo del lavoro molto basso Grazie e torno allora a Silvio dorati perché stavamo già qui si è cominciato a

Parlare di efficienza dei processi quindi in qualche modo si è arrivati a lambire tema che stava Eh introducendo lei quello dell’automazione Peraltro la digitalizzazione è una delle due grandi transizioni che servono non solo all’industria italiana ma all’intero sistema paese forse l’industria E questa Industrie più avanti rispetto al resto

Del paese in questo processo e poi più nello specifico oltre alla digitalizzazione qui si parla anche di altissima cioè altissima specializzazione anche in termini di automazione Ecco a a che punto siamo arrivati qui e se si può fare un raffronto con i competitor stranieri visto che questo è un mercato che

Appunto lo dicevamo si misura con le grandi multinazionali Beh come dicevo prima le nostre aziende sono da anni che hanno investito in tecnologia quindi per lo sviluppo dei prodotti e quindi come diceva lui per dai processi processi quindi i processo all’interno di un’azienda tu sviluppa un prodotto

Praticamente Già il fatto che uno parla di progettazione di un prodotto c’ha la Digital in questo in questo senso quando si parla di prodotti innovativi faccio un esempio nel settore dell’auto prodotto innovativo settore elettrico Quindi batteria prodotti nuovi in quel a quel punto lì c’è la digitalizzazione

Anche di quella parte lì e e non solo poi c’è tutta la parte dei flussi di produzione nei flussi di produzione c’è anche tutta la parte dizione automatizzazione automazione il tutto in un contesto come diceva prima il professore che sarà poi messo in industria 5.0 in cui hai da una parte

Hai l’automazione diciamo avanzata dall’altra parte la sostenibilità in mezzo la macchina e l’uovo in collaborazione queste cose per le nostre aziende è anni che le stiamo ne stiamo discutendo e per essere efficienti essere competitivi In un mercato come dicevo prima Insisto Come quello del nord Europa tedesco e anche americano

Come lo è per loro che esportano anche negli Stati Uniti ma anche nel settore materiali plastiche in altri paesi Questo è fondamentale è fondamentale quindi fondamentale è che anche le istituzioni ci possono aiutare a continuare a investire come diceva prima professore in cosa in innovazione e automazione perché questo è il futuro

Questo è essere competitivi e noi potremmo essere competitivi soltanto in questo modo ma adesso rispetto alle multinazionali di altri paesi Ma noi rispetto alle multinazionali abbiamo anche noi multinazionali su questo territorio abbiamo delle microimprese anche delle multinazionali abbiamo multinazionali su questo corit con questo territorio che competono con altre multinazionali globali noi

Sicuramente non siamo già a buon punto E a proposito di alte tecnologie di industria 5.0 l’intelligenza artificiale è arrivata in che misura è arrivata È un’opportunità o una minaccia per fanno i media e lo facciamo noi internamente come categoria la famosa fabbrica intelligente da una parte il fatto che certi processi devono essere

Evoluti mettere insieme quelle che sono le competenze dell’uomo ok e della macchina ok sono per la macchina per magari fare tutte quei lavori cheo sono lavori chiamiamoli si SP tra virgolette di basso livello comandati da dal dall’expertise e dalla creatività dell’uomo Queste sono due cose fondamentali che devo che noi dobbiamo

Vedere Non possiamo vedere all’interno automazione robotica all’interno della nostre aziende senza diciamo la collaborazione con l’uomo in un ambiente sostenibile Questa è una cosa fondamentale e questi sono gli investimenti Che già sono partiti son partiti magari all’interno dell’azienda in processi non in tutti i processi ma voglio soltanto farle un esempio prima

Si parlava di prodotti sostenibili e prodotti e nuovi prodotti soltanto il fatto che ci saranno e ci sono nuove materie prime all’interno del nostro del del nostro settore cambia quello che è il lavoro del procurement che fino all’altro ieri aveva da dati che abbiamo raccolto credo che aveva fatto 100 il

31% 30 31% di materiale a cui aveva un’alternativa oggi in un contesto come questo e con l’aiuto della digitalizzazione ok E ovviamente dovuto anche alla spinta di aspetti geopolitici logistiche che abamo visto tutto il mondo è arrivato quasi al 62% quindi vuol dire che ci sono dei flussi che una volta venivano

Considerati passivi che ad oggi con la legislazione hanno messo la freccia chiamiamola così questo è anche nello sviluppo prodotto nella progettazione nell’eco design Questi sono tutti diciamo processi che hanno già avviato la fase dizione quindi non c’è un problema di competenze No In che senso di di trovare personale sufficientemente competente

Per approcciare questi nuovi metodi di lavoro diciamo Diciamo che la crescita del dell’inserimento della digitalizzazione allinterno dell’azienda cresce pari passo con la deve crescere pari passo con la crescita professionale delle persone ok È normale che uno dei problemi che abbiamo tutti che c’ha anche questo territorio è quello di diciamo trovare personale qualificato

Chiamiamo così tra virgolette però questa cosa noi ad esempio sul nostro territorio siamo partiti consideri 4-5 anni fa facendo un lavoro di collaborazione con le scuole Ad esempio in cui soprattutto nel settore materie plastiche facciamo dei progetti un progetto importante ad esempio legami covalenti in cui facciamo le curvature

Dei programmi in cui abbiamo messo scuo e azienda quindi tecnici delle aziende e professori e i ragazzi ok abbiamo fatto in modo tale che potessero in maniera covalente collaborare per pensare quello che sono diciamo la nostra forza lavoro dal futuro Quindi diciamo che devono crescere pari passo ovviamente non posso

Nascondere che il nostro settore come tutti gli altri settori un po’ deficita dal fatto che manca personale ma ma soltanto con l’investimento le due cose devono crescere insieme allora torno da parzani e ritorno un po’ al tema iniziale essere sostenibili Insomma è una scelta Ormai obbligata in in tutti i campi però

Essere anche competitivi perché l’abbiamo visto il settore e anche il distretto che stiamo raccontando si misurano con realtà e mercati internazionali come ci state riuscendo come un po’ avevo detto nell intervento precedente essendo un distretto votato all’ottimizzazione dei processi il primo step che ci crea sostenibilità in questo in questi

Termini economica è la capacità di spingere verso verso il miglioramento dei processi sia stati tra i primi nel distretto nel settore a introdurre molto tempo fa la produzione con pressa di iniezione per intenderci sia stati tra i primi a ottimizzare e automatizzare alcuni processi di finitura sia stati tra i primi ad

Arrivare al al controllo automatico di visione nel mondo Questo si porta chiaramente dietro nell’evoluzione tecnologica e mi ricollego a quello che diceva Silvio anche un bisogno di competenza tecnica e e non possiamo più prescindere da questa un buon segnale è arrivato nel nel sta arrivando almeno in questo periodo in

Cui si sta spingendo tanto a livello nazionale sui percorsi ITS Oi percorsi ifs noi poi che del distretto dicevo prima siamo un po’ terra di confine abbiamo anche un problema di attrattività verso verso i giovani e e quindi siamo abbiamo come primo target quello per mantenere la competitività la

Competitività delle delle aziende del distretto quello di fermare sul formare e fermare sul territorio le nuove generazioni formando dal punto di vista tecnico perché la maturazione del distretto ha portato a fare oggi lo stesso prodotto in maniera molto diversa rispetto a quello che veniva fatto anche

Solo 20 anni fa o addirittura 30 anni fa è un tema aperto è un tema aperto ed è un tema che riguarda la sostenibilità economica dopo c’è oggi più di del di ieri diciamo tutta la parte sostenibilità ambientale e sostenibilità sociale Sì lì ci arriveremo le chiedo però come presidente di un’associazione

Di produttori riguardo al tema delle competenze della Formazione Professionale voi non so avete organizzato cose insomma che possono coinvolgere l’intera filiera in iniziative di formazione o le aziende devono in qualche modo fare da sole Che rapporti ci sono a livello locale con le scuole il mondo dell’Istruzione dell’università ma associazione nasce

Con questo scopo nasce anzi con due scopi ben definiti formazione e ambiente per cui al centro dei progetti dell’associazione che oggi lo dicevo conta una quarantina di di aziende su un distretto che in realtà ne ha almeno 200 ha nei progetti di formazione un po’ il cuore dell’attività

E quando 10 anni fa abbiamo cominciato a ragionare sul formazione abbiamo mappato quali potessero essere gli istituti al tempo erano principalmente istituti tecnici che potessero essere il vacino per noi di nuovi centri di formazione parallelamente ci siamo agganciati alla a un percorso ITS abbiamo a una fondazione prima che è del

Territorio che è la fondazione biotecnologia della vita della vita proprio di Bergamo per creare un percorso ITS con una curvatura molto specifica sul sulla gomma e sul ptfe Eh c’è da lavorare abbiamo lavorato tanto si tratta di riuscire a a creare i canali di comunicazione con Gli istituti

Si tratta di coinvolgere gli studenti significa portare gli studenti all’interno delle nostre aziende mostrare il livello anche Tecnico Tecnologico che oggi si può trovare all’interno della nostra azienda perché molto spesso i ragazzi non hanno idea Sono ancora molto distanti dal mondo industriale e questo l’abbiamo fatto Condividendo le le risorse a volte e

Molto spesso di queste aziende associate che portavano nelle scuole i propri tecnici quindi dedicavano del tempo per cercare di trasferire agli studenti alcuni contenuti tecnici quasi con l’ambizione di in qualche modo interessarli e ad avere l’occasione di coinvolgerli in azienda che è l’arma forse più forte che che

Abbiamo c C’è un intervento Sì volevo dire che su questo ripeto quello che abbiam detto prima che abbiamo puntato molto negli ultimi anni è quello in cui la scuola come diceva lui deve conoscere l’azienda ma anche l’azienda deve conoscere la scuola le faccio un esempio abbiamo fatto negli ultimi 3

Anni come diceva lui delle curvature sui programmi in cui avevamo i nostri 5 se aziende per anno terzo quarto quinto anno delle scuole superiori le aziende i tecnici delle aziende facevano i docenti all’interno della scuola ci siamo resi conto di come è stato fondamentale quello che diceva lui prima che l’azienda conoscesse la

Scuola lascio fuori gli studenti per ora professori conoscessero l’azienda addirittura abbiam fatto incontri in cui i professori si incontravano con i tecnici senza gli studenti Ovviamente poi l’attore principale lo studente in questo senso ci siamo resi conti ad esempio che le nostre aziende in sistema di come dicevo prima di innovazione

Laboratori sviluppo prodotti Eravamo ad un livello di un certo tipo le scuole erano a tutt’altro livello quello che abbiamo lavorato e stiamo lavorando anche con l’aiuto di di di di del settore è quello di portare le scuole più o meno ad un livello da un puntoa tecnico laboratorio delle aziende in

Modo tale che questa collaborazione sia One toone non che vieni in azienda sviluppi con me delle competenze Ok torni a scuola e non ce lehi più quindi questa crescita come dicevo prima deve essere univoca innovazione aziendale ma anche della scuola abbiamo trovato collaborazione negli istituti tecnici

Quindi e nell litis E questa cosa qua sta funzionando addirittura Oltre a questo abbiamo fatto de delle collaborazioni oltre le curvature ma AB fatto le collaborazioni in cui se vi ricordate 4-5 anni fa quando c’era il discorso della demonizzazione della plastica Abbiamo cominciato a lavorare

Con G Istituto tecnici in cui si si è fatto una specie di debate di debate in cui si sfatano i falsi miti da lì è stata la prima conoscenza tra la docenza la il il diciamo i i ragazzi e il mondo del lavoro ok Il mondo del lavoro che

Spiegava la docenza che praticamente bisognava in qualche modo far conoscere al territorio questa cosa in più a tutto questo che ha fatto da cappello l’anno scorso sempre per rendere sul territorio far capire alle scuole al territorio e al nostro territorio cosa vogliamo perché un miliardo è quello che

Sportiamo Ma poi il resto son quattro e qualcosa miliardi abbiamo fatto porte aperte porte aperte Cosa vuol dire abbiamo aperto le aziende nel settore della plastica e della gomma alla popolazione Venite a vedere come lavoriamo Venite a vedere come abbiamo innovato Ven vedere come abbiamo digitalizzato e come stiamo aando perché

Solo la conoscenza sul territorio può aiutarci in maniera bilaterale a crescere da un punto di vista di competenze e dall’altro pratro con innovazione questo è stato un lavoro fatto nei 4 anni che e diciamo che quest’anno è il terzo quarto anno lo facciamo terza quarta e quinta superiore

Vuol dire che sono coinvolte 16 aziende e tutti gli anni vengono cambiati aziende del settore plastica gomma materie prime recupero e tutto questo vuol dire comunque far crescere sul territorio la competenza Certo poi essere la nostra cura mantenerli qua insomma renderlo lo stiamo rendendo attrattivo poi tenerli è tutta un’altra cosa perché c’è

Proprio anche questa concezione No tu Io credo A volte anche quando vai nelle scuole che parli delle nostre aziende e quello che dicevamo prima aziende internazionali o dalla multinazionale azienda piccola è proprio quello che loro a volte non si rendono conto di dove sono seduti dove vanno a scuola vanno su un

Territorio che soltanto in questo settore tre istitut tecnici potrebbero alla fine uno non va all’università o Va all’università ma potrebbero tutti trovare lavoro sul territorio Ma infatti la cosa il famoso Kilometro 0 la cosa impressionante dei territori di bergame e Brescia è quello che se uno Guarda le

Statistiche sui tassi di occupazione o dall’altra parte di disoccupazione fanno paura Nel senso che non c’è gente a meno che non voglia appunto scegliere strade alternative al lavoro ma non c’è gente che fin la scuola non prova lavoro in più come diceva Massimo Prima c’è il discorso poi

Dell’its che a quel punto lì non c’è soltanto diciamo un indirizzo Ma si apriranno diversi indirizzi e diversi indirizzi cosa son legati sono legati alle filiere del territori Ovviamente poi dopo c’è anche l’università cioè perché non è che uno chiude Qui c’è un centro di ricerca e poi c’è anche un

Centro di ricerca c’è anche il Mario Insomma c’è sono realtà veramente importanti anche in termini di questo per rispondere a quello che dicevo prima no da un punto di vista innovativo le aziende stanno investendo Ma stanno investendo anche da un punto di vista di competenze sul territorio Sì abbiamo

Esordito nel nel progo iniziale con valorizzando la comunicazione No la il valore creato dalla capacità di comunicare Ecco forse questo è un aspetto su cui almeno nel distretto dobbiamo ancora un po’ lavorare Diciamo che allora noi ci candidiamo ad aiutare noi facciamo quello sapete quando quando Spesso sul sui libri si sente modello

Emilia che dicevo loro prima No l’unica differenza forse è quella la comunicazione magari un po’ più estesa perché qua Comunque magari il nostro territorio da sempre dal 1920 c’è la manica dall camicia tirata indietro per pensare poi di produrre sul territorio però stiamo diventando bravi anche con tutto il resto altrimenti non

Uno non può arrivare prima in un distretto insomma no resto da lei perché che prima aveva toccato anche il tema già dell’ambiente Insomma prima se n’è parlato anche col col professore che era collegato Ma se ne parla praticamente tutti i giorni dappertutto fanno anche molto discutere le direttive che

Arrivano dall’Europa no le le direttive fin qui abbiamo toccato il tema un po’ della della transizione digitale c’è l’altra grande transizione quella ecologica quella ambientale Ecco quelle quei dettami che arrivano dall’Europa che molte forze politiche contestano anche sia nei modi che nella sostanza rischiano o addirittura Già

Stanno mettendo in crisi le imprese o invece sono cose sulle quali siete già preparati Allora parto da quello che ha detto il professore prima transizione Green è qualcosa di inevitabile sia in Italia che in Europa e questo tutti lo sanno il settore manufatturiero questa cosa la conosce e ha deciso di andare in

Questa direzione lo vedi nell’innovazione e nell’ investimenti Il problema grosso è il un confronto costruttivo e non ideologico cioè ideologico vuol dire separiamo tra onesti e disonesti uno che inquina uno che non inquina no deve essere un confronto costruttivo come diceva lui prima in cui tu praticamente e soprattutto confronto costruttivo ma su

Delle basi scientifiche Perché soltanto su basi scientifiche tu decidi se una cosa può andar bene o non può andare bene bene questo può creare soltanto competenze sempre il solito discorso competenze trasparenza poi sappiamo tutti benissimo le restrinzioni che ci sono state I due più grossi c’è discorso degli imballi Ok che

Sono discorsi molto tecnici sono state state fatte Sol delle bozze e anche qua come dicevo prima Spero che venga preso non una questione ideologica ma di equilibrio cioè questi qua sono andati nella direzione di riuso quando noi facciamo già il 70% del riciclo riciclo meccanico o chimico ma il riciclo quindi

Non riuso ok Quindi in maniera equilibrata e non ideologica la stessa cosa su altri prodotti entrare e dire questo prodotto Non si può utilizzare ma non questo prodotto la categoria dei prodotti senza pensare che ci sono dei prodotti che invece sono al 100% utilizzabili e sostenibili cioè diciamo che

Ideologia equilibrio e soprattutto su basi scientifiche tu puoi discutere delle cose ora questi sono ancora dei draft Speriamo che diciamo il documento ufficiale sia fatto in maniera diciamo un po’ più ragionevole Ecco perché altrimenti per noi sicuramente è un problema Problema primo il discorso limb dicevamo prima ma soprattutto su tutta

Una serie di materie prime tutta una serie di materie prime che poss che se hanno delle restrizioni in una fase di sviluppo prodotto sviluppo non puoi più essere competitivo con con tutti gli altri Allora qua sì che perdiamo la competività Quindi quello che diceva anche il professore ci deve essere un

Allineamento cheok un confronto no di ideologico ma un confronto di certo tipo sul tesso sullo stesso tavolo con dei affrontando i temi in maniera scientifica scientifica vuol dire stiamo parlando di un prodotto in più come dice aggiungo al tavolo diciamo i paesi più industrializzati ecco senza arrivare ai

Paradossi che aveva vissuto qualche mese fa l’automotive in cui veniva rimproverata all’industria dell’automotive specialmente quella italiana Insomma di non essersi organizzata per tempo in vista di una riconversione necessaria No quasi che fosse colpa loro Se poi questa transizione si rivelava dannosa in termini proprio di competitività ma

Anche a volte di sopravvivenza di interi modelli industriali ma direi che bisogna cioè ripeto l’ascolto del del settore manufatturiero e il confronto può creare competenze da tutte e due le parti e soltanto andando in questa direzione possiamo risolvere Cioè non ideologico e dire questo non si

Fa punto e tutto questo poi non si fa Ci deve essere proprio una Sì sì bisogna evitare perché un po’ questo lo viviamo una situazione di stallo per cui non si ha bene idea di Qual è il tipo di restrizione quanto la restrizione Ma non si riesce neche Aire

L’opportunità che può nascere da una restrizione quindi la situazione di stallo forse la situazione peggiore perché si fermano gli sviluppi si fermano i nuovi progetti l’industria vive di nuovi sviluppi nuovi pretti ma avesse davanti i commissari europei lei cosa chiederebbe oggi quello che diceva Silvio un approccio scientifico e una visione completa dell’effetto

Del di una possibile restrizione nessuno credo Mette in discussione il bisogno di agire sul sull’ambiente ma il come fa la differenza sono molto d’accordo con quello che diceva il professor Castellani che spingeva a dire Dateci il target il come ci arriviamo per conto nostro ecco Quello sarebbe magari così

Estremizzato perché c’è anche una questione culturale che che è un po’ diversa rispetto a quella americana almeno la nostra Eh però Quello forse è l’elemento che evita questa situazione d’attesa Ma la la transizione Green eh Per voi potrebbe portare anche qualche opportunità in termini produttivi beh eh assolutamente sì

Eh qualsiasi tipo di transizione in questo caso la vediamo Green Eh ma qualsiasi tipo di transizione industriale questo settore significa rischio chiaramente di perdere mercati esistenti ma anche opportunità di entrare nei mercati nuovi l’abbiamo visto con l’elettrico quindi l’automobile elettrica il pensiero spaventava oggi ci rendiamo conto che l’elettrificazione

Apre nuove opportunità anche per chi fa articoli relativamente semplici come i nostri Certo è un’azione di cambiamento Adesso è il momento allora con dorati di entrare un po’ in quello che è il suo pallino che è quello delle Insomma delle collaborazioni strategiche no Quindi governi imprese università cioè centri di

Ricerca si riesce a fare sinergia e e come cosa si dovrebbe fare Per riuscirci davvero ma sempre l’esempio l’esempio del territorio no discorso siamo qua oggi a discutere di una filiera il discorso di strategico è proprio che ci sia questa azione di partnership tra le aziende all’interno della stessa filiera

Che potrebbe essere a Monte se sei un fornitore a Valle se sei un cliente con la collaborazione che delle centri di ricerca O D dell’università ma anche Non solo delluniversità anche magari centri di ricerca di associazioni faccio un esempio eh sapete che sta cambiando anche il mondo dell’abbigliamento nel senso che

Ci sono delle sonion delle deadline Ok nel 2023 2025 ci sono dei centri di ricerca in cui praticamente c’è una collaborazione strategica tra potrebbe esserci una collaborazione strategica per alcuni già avviata tra loro ok e le aziende perché questo potrebbe essere potenziale materia prima per il futuro del nostro

Settore Questo è un esempio all’interno dove però ci deve essere le istituzioni che devono regolamentare e come diceva lui stringere Nel senso che la regolamentazione deve avere una data e deve avere praticamente dei target deve avere Non troppe regole regole ma non troppe altrimenti come diceva il

Professore Poi non va da nessuna parte diciamo queste sono cazioni strategiche strategice all’interno dell’azienda con le istituzioni coi centri ricerca possono essere università e centri ricerca di associazioni L’auto ha fatto lo stesso lavoro l’auto a fine ciclo di vita ci sono i centri di ricerca delle auto per

Il recupero delle parti dell’auto che possono essere riciclate stupido potrebbe essere l’airbag piuttosto che altri pezzi ci saranno dei centri di ricerca che cetan a fine ciclo di vita Questi materiali quindi diciamo la strategia è quella che io collaboro col mio cliente insieme a il al ai centri di

Ricerca delle associazioni ok E posso lavorare per progettare qualcosa nel futuro regolamentato dalle istituzioni invece a parzani vorrei chiedere anche se più o meno tante cose le abbiamo già capite Insomma abbiamo parlato di un’eccellenza mondiale ci può svelare qualche segreto qualche particolare Insomma non posso Beh una una un

Qualcosa di e di estremamente prezioso che c’è e ci batte pross l’anno prossimo poemo proiettare qualche brevetto sul fondo imparare a comunicare poi l’anno prossimo magari posso raccontare un aneddoto anche per perché è simpatico che è più legato al al al periodo di sviluppo del distretto

È un un aneddoto personale no che rende Però l’idea del grado di competitività che c’era soprattutto 30 anni fa mio padre era elettricista prima di essere produttore di guarnizione e mi raccontava che nella sua funzione elettricista negli anni 70 veniva a volte assoldato per fare spionaggio industriale cioè significava andare

Nell’azienda come elettricista e cercare di portare informazioni portar via Informazioni tecniche perché al tempo non credo l’abbia mai fatto Vabbè per adesso non te lo dirà Eh al tempo la competizione del distretto era questione di vita o morte quindi il mio competitor era quello che io dovevo abbattere battere

Abbattere quindi era anche molto aggressiva oggi anche seguito alla globalizzazione molte aziende si spostano su un mercato più ampio e questo facilita la collaborazione tra aziende competit quindi di fatto perché non si tratta solo di una filiera verticale No non è una collaborazione cliente fornitore è anche una collaborazione tra

Competitors e questo è l’elemento forse anche più difficili da immaginare a volte è quello che mi viene chiesto anzi molto spesso è quello che mi viene chiesto Ma come fa un’associazione di competitors andare d’accordo Beh condivide degli obiettivi comuni e gli obiettivi comuni non sono obiettivi di business ma sono obiettivi trasversali

Ritorniamo alla formazione fondamentale temi ambientali e perché no Adesso anche tutta la questione sociale sociale bene deduco che siamo arrivati alla fine del tempo come comunicazione do appuntamento domani col quotidiano nazionale quindi il giorno resto di Carini della nazione dove ci sarà un ampio resoconto di questa chiacchierata e di questo evento

Mentre alle imprese della plastica e del distretto del Sebino do appuntamento quando vogliono su quen economia che esce lunedì e che racconta storie di impresa e anche il mondo dei distretti industriali il prossimo incontro lo faremo con gli elettricisti degli anni 70 e80 perché a quel punto si apre un

Mondo da film insomma insomma si sono messi tutti a fare unzioni per cui se ai tempi erano 168 aziende 168 elettricisti Vabbè li raduniamo tutti qui e ce li facciamo raccontare Intanto io ringrazio Sandro nerra Grazie a voi di aver partecipato a questo incontro consentitemi solo di Ringraziare anche i partner di questo

Appuntamento di Q distretti di quotidiano nazionale distretti che sono siamo ospiti a casa loro Confindustria Bergamo la Luis birex casa artigiano il gruppo Autotorino e isopren grazie a tutti qui c’è un buffet per chi vuole approfittarne si beve e si mangia qualcosa Buona serata a tutti [Musica] S m

L’impatto degli eventi globali recenti ha messo in luce una situazione di emergenza che coinvolge diversi settori produttivi, evidenziando la scarsità di materie prime e l’aumento dei costi energetici, aggravati dall’attuale crisi ambientale. In questo contesto, è fondamentale dirigere l’attenzione verso settori chiave dell’economia locale, che forniscono beni essenziali per le attività quotidiane e produttive.
Studi recenti hanno dimostrato che l’industria si sta gradualmente orientando verso pratiche più rispettose degli equilibri ambientali. Nonostante le difficoltà che caratterizzano le sfide attuali, infatti, si registra un’incrementata sensibilità verso la sostenibilità, con numerose aziende che hanno adottato processi volti a ridurre i consumi e a mitigare l’impatto ambientale, puntando sempre più verso la produzione di beni eco-sostenibili.

Di questo e altro si parlerà nel nuovo appuntamento di QN Distretti.

QN Distretti – L’innovazione della gomma e della plastica: percorrendo le vie della sostenibilità e della competitività globale

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