Democrazia, ultimo atto? – Dialogo con Carlo Galli

È anche un motivo di preoccupazione per chi come come la nostra associazione Insomma nutre un sentire che possiamo senza ombra di dubbio dire autenticamente Democratico perché è ispirato alla costituzione Allora il problema che si pone Insomma ce lo ce lo sentiamo ripetere in tante tanti modi in questi

In questi mesi questi ultimi tempi democrazia in crisi democrazia sotto attacco E certo ad una valutazione anche molto superficiale si può dire che superficiale ma realistica penso si può dire che c’è in giro una grande disaffezione un senso di stanchezza dove il rivelatore macroscopico macroscopico Come viene anche dalle ultime tornate

Elettorali nostre la disaffezione verso il diritto dovere di partecipare all’esercizio elettorale E più in generale mi sembra che non sia proprio una stagione propizia per manifestare una una una una partecipazione un senso diffuso di partecipazione e in un’ottica che oggi si va definendo come cittadinanza attiva e che tutto questo è

Ovviamente la linfa di un sistema Democratico poi c’è questo equivoco che diciamo lessicale Ma che non è che NAS dal niente è legato a dei fatti Concreti cioè questo questa teorizzazione dell’ossimoro no democrazia illiberale che è veramente una cosa che fa fa fa fa molto pensare Insomma e al tempo stesso

Però mi pare di dover sottolineare che si moltiplicano delle delle delle iniziative delle esperienze che vengono definite di buone pratiche cioè ienze che propongono modelli forme diciamo rigenerative dal basso della della democrazia parlamentare in quest’ottica credo si debba leggere anche tutte l’attività che in questi mesi stanno svolgendo in preparazione

Verso la settimana sociale dei cattolici che si terrà a Trieste i primi ai primi di luglio il tema è al cuore della democrazia mi pare alla fine la proposta che verrà fuori ma sarà tutta da valutare è intorno a questa rigenerazione dal basso e vedremo esattamente che cosa ci proporranno

Bene l’appuntamento di questa sera come ormai abbiamo già potuto tutti vedere È con il professor Carlo Galli illustre già docente illustre della ce l’ha detto dell’Università di Bologna oltre che parlamentare E noi siamo davvero molto lieti di di di di ospitare il professore anche questa sera è la terza volta che

Viene tra noi Poi c’è stato questa pausa di covid non abbiamo potuto usufruire Ecco di eventuali sue di un’eventuale sua presenza Però ricordo che la seconda volta ci disse Ma io vengo quasi Insomma un po’ Scusandomi per per il disturbo dice Ma no ma vengo volentieri da voi perché credo sentissi

Insomma una vicinanza una una partecipazione molto molto molto molto prossima Ecco di di di sentimenti e di pensieri convergenti quindi lo ringraziamo davvero davvero di cuore e l’incontro di stasera è a partire da questo bellissimo testo piccolo ma bello del professore del 2023 intitolato democrazia ultimo atto punto di

Domanda dico subito che è un testo che consiglio viva mente di di di di di recuperare di e di leggere con molta attenzione Anzi l’incontro di stasera forse forse senza forse sarà di aiuto anche per una lettura diciamo un po’ facilitata Ecco del del testo e nel colloquio di questa sera con il

Professor Galli ci aiuta fungendo da moderatore l’amico l’amico mascherato Franco Monaco che che che che non si vede ma c’è e so che Franco Monaco si è sentito col professore anche per diciamo organizzare un momento lo sviluppo della riflessione e così proponendo anche qualche qualche qualche

Piccola domanda così di di di di avvio e di e di sollecitazione Ecco io mi fermerei qui Dunque Un grazie di cuore davvero professor Galli grazie a Franco Monaco per avere accettato questa questo invito a moderare l’incontro Grazie a tutti gli amici e amiche presenti e Franco a te la

Parola Sì grazie Io sono contento di avere l’occasione di rivedere Carlo professor Galli perché ci siamo conosciuti e frequentati a Montecitorio non ho nostalgia di Montecitorio invece ho molta nostalgia delle chiacchierate intense che facevamo con lui nelle more dei lavori parlamentari discretamente più più interessanti chiacchierate per me molto istruttive

Dunque il libro da cui prendiamo le mosse è un libro denso e impegnativo lo lo avverto gli amici che certamente lo leggeranno Qualche volta bisogna rileggerle le pagine e sottolineare direi così è una lucida e acuta ricognizione delle della linea della democrazia delle democrazie occidentali sia nel loro se capisco bene

Nel nucleo Cioè quello di un regime politico imperniato su libertà uguaglianza e trasparenza mi pare così si esprime Galli sia nelle sue varianti quindi il nucleo e le varianti ora di quella evoluzione diciamo della delle democrazie occidentali Carlo esam fatti e idee mostrando anche una straordinaria competenza filosofica che io sempre

Apprezzo adottando un approccio critico e razionale e nella convinzione che ci si debba fare istruire anche dal passato pare c’è un passaggio in cui dice esplicitamente così bisogna prendere le mosse da una ricognizione del passato e Questo spiega perché diciamo tutta la parte centrale del libro va nella appunto Nella linea

Di questa ricostruzione dicevo della linea evolutiva delle democrazie occidentali la tesi mi limito a questo Poi diciamo lui dirà meglio non direi che è una tesi rassicurante una tesi che sta già nella premessa e poi nelle conclusioni Però è una tesi non fatalista non rassegnata e non fatalista

Ehm cioè la crisi delle democrazie che c’è ma non è impossibile venirne a capo grazie alla politica Mi verrebbe da dire politica con la maiuscola come la intende galli e poi ci dirà cioè si evince dalle queste pagine una fiducia nelle risorse della politica a condizione Ecco qua che essa

Faccia tesoro dei suoi limiti e dei suoi errori Ecco la ricognizione del passato e che invece poi la seconda parte che si disponga a misurarsi con sfide Anche nuove eh tre in particolari più avanti però le vedremo e per Dunque riprendere parafrasare il titolo che dice appunto democrazia ultimo atto punto

Interrogativo mi pare di poter dire ma Carlo Ci dirai se ho capito bene che possiamo che non è l’ultimo atto a certe condizioni non è l’ultimo atto e la condizione fa leva sulla buona politica ho capito bene o ho capito male Franco hai capito benissimo guarda adesso comincio con i ringraziamenti alla città

Dell’uomo e persone che più delle altre si sono spese perché questo nostro incontro potesse avere luogo confermo che con voi Io sono sempre pronto a dialogare a discutere perché il 14esimo Democratico Lombardo È una delle grandi risorse del nostro paese lo è stata e deve continuare a esserlo

Eh segnalo che il punto interrogativo nel titolo del libro ce l’ho messo io e l’editore neanche lo voleva mettere questo per dire che sono inguaribilmente ottimista nonostante io passi per essere pessimista E sì hai capito bene perché non è diciamo così non è mai successo che gli esseri umani si siano lasciati

Andare a alla pura sopravvivenza c’è sempre stato da qualche parte un fermento di Allora superamento dell’esistente Prima di tutto superamento dell’esistente cioè una capacità critica dell’esistenza Senza la quale non c’è Poli e poi circostanze sotto determinate condizioni la la critica è diventata anche pratica Cioè è diventata organizzazione non soltanto di Elite

Intellettuali ma anche di massa questo secondo punto è quello che oggi è più difficile però poi ne parliamo non è Non può essere cioè non è antropologicamente possibile che gli esseri umani abbiano cessato di desiderare di essere padroni di se stessi Diciamo che vi sono molti modi per realizzare questo desiderio finora

Si sono sperimentati in modi sbagliati quelli che noi chiamiamo populismo che è l’esatto contrario di ciò che è necessario essendo necessario invece il rapporto pregnante fra critica e organizzazione non ignoranza e e rabbiosi e ma comunque in ogni caso l’idea che non c’è davvero realizzata una di una entropia senza senza ritorno

Questa è un’idea che ho certo sì e dopotutto sono ancora dentro la modernità come testa Ecco io comincerei Franco se tu sei d’accordo Cioè io credo di avere in questo modo risposto alla prima delle tue sei questioni che mi hai mandato in per per posta elettronica ehm

E io andrei andrei avanti nel dire due parole sul sul metodo di questo libro metodo intellettuale con cui l’ho scritto cioè tu la stragrande maggioranza delle riflessioni sulla democrazia Oggi sono tantissime nella mia biblioteca personale ne ho degli scaffali Eh sono a Opera di politologi che Eh praticamente eh hanno un approccio

Normativo alla questione Cioè non hanno profondità di canto non fanno non fanno storia o se vogliamo c’è anche qualche storico che però eh difficilmente ha gli strumenti poi per affrontare l’oggi si tratta invece di capire che noi siamo figli di Oggi quando parliamo di democrazia siamo dentro a una a a una

Traiettoria in tre tappe sostanzialmente la prima tappa è e delle quali dobbiamo avere un minimo di conoscenza altrimenti non capiamo poi niente davvero la prima tappa è l’incipit dell’età moderna la democrazia come come ne parliamo noi è un fenomeno moderno la democrazia degli antichi è tutto un’altra cosa

Per dirla brevemente la democrazia degli antichi è una parte contro un’altra parte il popolo è una parte la parte dei molti poveri che è sempre in lotta contro i pochi ricchi per noi invece la parola popolo vuol dire tutti questo tanto per dire la la prima macroscopica differenza e

Dobbiamo capire che quando parliamo di democrazia siamo all’interno delle logiche politiche della modernità che sono logiche che hanno fondamentalmente queste caratteristiche Prima di tutto non hanno più un punto d’appoggio fisso cioè il l’ordine politico non è più un ordine [Musica] univoco la respublica Cristiana tramonta con le guerre civili di religione in

Europa del 500 Fino alla metà del 600 Dio non è più il nome della pace ma il nome della guerra quindi la politica non ha più il suo terreno tradizionale Quindi bisogna ripensarla exnovo a partire da da qualche cosa che non era mai stato il fondamento della politica cioè l’individuo

Singolo cosa che invece ora viene necessaria sulla base anche delle emergenti soggettività Borghesi l’individuo singolo armato della propria ragione anche questo non è mai stato detto in questo modo anche un potente razionalista come San Tommaso non pensa che la politica sia costruita dalla ragione dei singoli pensa che sia un un

Ordine che è riconoscibile dalla ragione ma che ha una sua oggettività Ecco allora un ordine Quello moderno ordine politico che non ha un unico fondamento condiviso che ha la caratteristica di essere costruito dalla ragione e che ha la caratteristica di essere ere instabile poi sotto il profilo storico quest’ordine è instabile perché contiene

Un fattore di dinamismo Altissimo che è il capitalismo che è un enorme potenza ma è anche un’enorme ha anche un’enorme capacità di destrutturazione di ogni ordine politico anche di quelli moderni come sappiamo quindi la democrazia in età moderna Sconta deve non può non scontare questa sua origine diciamo così in un

Vuoto di oggettività e in un continuo tentativo di riempire questo vuoto con nuove oggettività la prima Non è democratica la prima oggettività nuova della della politica moderna è i soggetto e dunque si può dire in qualche modo la modernità [Musica] comincia pensando se stessa come liberale non cioè liberale

Individualistica qui tanto Thomas HS quanto John Locke ciascuno a modo suo hanno come idea di fondo che la politica la si spiega attraverso l’idea dell’individuo del contratto sociale fra gli individui attraverso la ragione della sottomissione a un potere sovrano rappresent ento che è più o meno assoluto ma insomma

E anche e anche il grande sconvolgimento che traduce in pratica il razionalismo moderno e l’Illuminismo cioè la rivoluzione francese ha al proprio interno delle fasi assolutamente democratiche Ma come risultato dopo finita la grande poa Napoleonica come risultato ha in Francia e in Europa un sistema una serie di sistemi politici

Quando va bene di sistemi politici liberali cioè fondati su un minimo di delimitazione del potere monarchico sul sul fatto che c’è una Costituzione che c’è un parlamento eletto Ecco che ci sono dei diritti in ibili Ma ad esempio ad esempio c’è il voto censitario ad esempio non c’è nulla di Stato Sociale

Cioè c’è stata una resa dei conti fra la borghesia e sistema principio monarchico c’è stato un pareggio Ecco il principio monarchico è stato costretto a venire a Patti Ma insomma dentro si formano sostanzialmente ordini liberali Borghesi liberali in cui il collante è da una parte la dinastia che

Continua a essere il centro simbolico quantomeno della politica dall’altra un concetto anche questo di origine medievale ma in questo senso tutto moderno Anzi nasce addirittura rivoluzionario poi diventa diventa mainstream il concetto di nazione per cui abbiamo stati nazionali costituzionali liberali Questo è il primo grosso esito di quella origine moderna No

Abbiamo un’origine moderna abbiamo un primo grosso esito che è questo che vi ho appena detto e poi abbiamo dentro questo ordine abbiamo il capitalismo che lavora il capitalismo trasforma la prima cosa che fa è trasformare i contadini in operai Il che vuol dire fa operare una rivoluzione di fatto una rivoluzione uno sradicamento

Un disorientamento un innovazione queste queste dinamiche sono viste con grandissimo sospetto Dalla Chiesa diciamo così gerarchica e al tempo stesso sono seguite con grande attenzione da alcuni spiriti cattolici estremamente capaci di lungimiranza No diciamo ad esempio l’am grande nome e poi tutti gli altri e quella rivoluzione sociale che è il

Capitalismo dentro lo Stato liberale è è un revoluzione sociale che consiste nel nel generare masse già alla fine dell’800 la sociologia tranquillamente riconosce una novità cioè che l’umanità non si presenta in Occidente attraverso l’individuo Ma si presenta attraverso le masse e quelle masse sono le masse industriali urbane cioè il contadino cattolico

Tradizionalista è Magari ancora maggioritario sotto il profilo meramente numerico ma è a itario perché non è non è non è nella testa di punta avanzante della storia politica e poi ci sono i socialisti che questo questo contadino cattolico tradizionalista che viene trapiantato in città a fare l’operaio in condizioni durissime Tra

L’altro di fatto viene organizzato dai socialisti di tutti i tipi di tutte le razze Ma insomma questa organizzazione come sapete benissimo spaventa tanto i Borghesi quanto la chiesa la chiesa reagisce attraverso la Rerum novarum cioè attraverso una abile apertura lungimirante apertura e i Borghesi reagiscono in due modi diversi reagiscono attraverso in modo

Reazionario cioè chiusura totale Bav beccar oppure reagiscono attraverso il modo liberale Democratico più avanzato cioè Giolitti non andiamo tanto e le masse le masse sono contese fra i socialisti da una parte i cattolici un po’ meno all’inizio poi poi crescono e diventano molto importanti ma all’inizio

Un po’ meno e i nazionalisti cioè le destre Borghesi che fanno la una grande operazione Cioè sostanzialmente rinunciano al liberalismo per conservare ovviamente il meccanismo della produzione capitalistica e per conservare il controllo politico sulla società nazionalizzate se ne vede poca perché abbiamo nazionalizzazione delle masse da una parte e socialismo dallan Il

Socialismo nasce antisistema poi Ben presto si pone la questione della della convivenza col sistema Ma insomma basti pensare che il primo deputato socialista italiano Andrea Costa si era a lungo interrogato se presentarsi alle elezioni e perché voleva dire presentarsi alle elezioni accettare il gioco Borghese della rappresentanza per cui il socialismo

Nasce antisistema la differenza fra riformisti e massimalisti non è una differenza di fuori fuoriuscita dal sistema questa la vogliono tutti e due è soltanto una differenza delle modalità della fuoriuscita Certo c’è uno spazio anche per una democrazia liberale Certo però uno spazio piccolo perché poi questi stati naz nazionali ottocenteschi

Costituzionali a impianto Borghese non sono fatti per essere stati che ospitano la piena integrale cittadinanza delle non hanno le strutture non hanno non hanno la testa per per per pensare a se stessi come a qualche cosa di diverso da uno stato monoclasse questo Eh sono stati che nascono monoclasse e

Si pensano come sta e quando Quando c’è la guerra la Prima Guerra Mondiale questo è questo stato quello che si impadronisce delle masse le manda al fronte Ecco una situazione tragica terribile in cui davvero lo Stato ottocentesco ormai divenuto novecentesco Ma insomma è quello dimostra tutta la propria efficienza la propria capacità di

Comando perché muovere milioni di uomini costringerli a quella guerra terribile guerra di trincea eccetera eccetera è una impresa è un’impresa come dire sotto il profilo dell’esercizio del potere assolutamente eccezionale ed è un’impresa che allo stato riesce e al tempo stesso che uccide lo stato perché quelle masse quando quando la guerra finisce

Eh sanno di non dovere di non potere più essere contenibile dentro le strutture dello Stato liberale ocmo Intanto una parte di queste masse distrugge letteralmente uno stato che non era uno stato liberale è il caso Russo e e poi in Italia il fascismo è poi questo eh Il fascismo è il fatto che

Cioè ci sono masse che diventano protagoniste della vita politica sono masse nazionaliste sono masse Socialiste adesso sono anche masse cattoliche non si amano per niente gli uni con gli altri cambia il sistema di voto addirittura Entriamo nel sistema proporzionale che rende il Parlamento incapace di produrre una maggioranza di fatto il vecchio

Sistema Liberal notabilato più i liberali si spaccano da una parte una parte va con i fascisti da un’altra parte Fa fa l’antifascismo con una parte di cattolici che si spaccano anche quelli e E intanto i socialisti e i comunisti fanno una cosa a sé insom sono nemmeno antifascisti sono antisistema

Bene se noi Priamo la carta geografica europea dell’anno 1939 prima secondo noi lì di democrazia di fatto non ne ved tranne la Francia Inghilterra è fuori dall’Europa lo è geograficamente lo è culturalmente è la capitale di un impero mondiale si sente Europea quindi importa po gliene importa solo in negativo

Voi non trovate la democrazia Sì trovate la Svezia dove c’è una democrazia molto conservatrice anche gli stati destinati a essere ingoiati dai nazisti non sono stati demici la Polonia non è uno stato quando noi facciamo la guerra la Grecia facciamo la guerra contro uno stato fascistone

La la democrazia non c’è in Europa è sostituita dal totalitarismo di destra sostanzialmente o comunque dall’autoritarismo di destra sostanzialmente che sa maneggiare le masse Certo A modo suo sa maneggiare le masse mentre i liberali non ci sono riusciti fatto e hanno non ci sono riusciti hanno voluto salvare la borsa e hanno perduto

Questo i poteri forti hanno rinunciato alla gestione diretta della cosa pubblica l’hanno appaltata alle destre con l’illusione di salvarsi perché da bravi liberali non davano poi molto peso alla politica davano molto più peso alla proprietà privata dei mezzi di produzione e solo alla fine si sono accorti che se

Palti la politica a qualcuno questa cosa ha un peso un peso che si rivolge anche contro la tua proprietà Carlo posso dire una cosa che mi ha incuriosito eh in quella in un passaggio tu Infatti ehm come dire segnali il paradosso di questo mancato incontro storico tra democrazia e Liberalismo dice paradosso

Perché che si è prodotto in Europa che invece li aveva generati entrambi democrazia e Liberalismo e dici anche che questi l’avvento dei quindi la la mancata integrazione delle masse Questo era credo No l’insufficienza pregresso è attribuibile ai limiti alle insufficienze delle vecchie ristrette oligarchie monoclasse diciamo liberali

No la cosa che mi ha incuriosito è che questa era esattamente una delle diagnosi dei vecchi dossettiani i quali attribuivano l’avvento del totalitarismo nel caso nostro quello di di stampo fascista alle responsabilità delle vecchie e inadeguate classi dirigenti del del vecchio stato liberale era la tesi di ossetti la tesi di lazz è

Interessante ho trovato questa curiosa convergenza AV Det tutto ragione tutto Non a caso Non a caso quando quando la Cioè se se se se non c’era lo sbarco in Normandia l’Europa se la giocavano nazisti e comunisti cioè liberalismo e Democrazia tu dici che la nostra democrazia è di stretta importazione nordamericana S

Storicamente è così i nordamericani hanno per motivi geopolitici loro eh non per bontà d’ non Nobili non Nobili anche Nobili però insomma l’idea l’idea di avere perché poi il punto è questo l’Atlantico È stretto Ecco avere di fronte dall’altra sponda l’Atlantico un impero nazista che si affaccia sull’oceano vuol dire per gli Stati

Uniti sentirsi soffocati in una gabbia se poi dall’altra parte ancora c’è pure l’impero giapponese che S affaccia dall’altra parte la loro mostruosa capacità di espansione economico ed egemonica è è tarpata cioè sono davvero un’isola e loro non lo possono sopportare da cui tra parentesi mio scetticismo sull’ipotesi che Trump

Abbandoni l’Europa ma lasciamo stare E certo sono gli americani che danno la possibilità a quel che era rimasto delle non tanto delle vecchie Elite liberali che come sapete sono state fatte fuori subito nel dopoguerra non hanno più avuto spazio ecco Ma a quelle idee Liberal democratiche che invece Qualcuno

Aveva conservato Ecco di AV AV dato il modo di realizzarsi in istituzioni una volta tanto democratiche Cioè se Noi leggiamo lo Statuto Albertino leggiamo le nostra Costituzione ma sono due mondi lontani anni luce cioè quella là è una carta otro aè dove c’è un re per grazia

Di Dio che regala uno statuto ai cittadini Qui c’è un popolo che si libera da una dittatura certo attraverso le armi americane Ma insomma con un gesto teorico politico e anche simbolico com’era Costituente prende la parola un popolo composito che non si fa dettare la Costituzione da nessuno se la dà da solo

Ma c’è una differenza enorme poi c’è un popolo che dice l’inizio e l’origine della politica è in un conflitto contro il totalitarismo fascista da una parte e l’inizio L’origine è nel fatto che per la prima volta noi diciamo che la finalità della politica è l’articolo 3 della Costituzione cioè il liberare l’uomo

Dall dal bisogno dal bisogno Cioè dalla da tutto ciò che gli impedisce di fiorire che è una cosa fantastica ed è una cosa che è nuova non è che ce l’anno dettata gli americani noi non siamo i giapponesi a cui il generale mcarthur ha scritto la Costituzione ce la siamo scritti da soli

Ma certo le forze politiche che l’hanno fatto non erano Certamente le forze politiche prefascista nemmeno Benedetto Croce che pure capiva le cose Potte guidare questo processo questo processo l’hanno guidato i segretari dei partiti di mass posso portarti un po’ più avanti perché suggestivo alla ricostruzione ma mi piacerebbe portarti anche su

Questioni non dico di attualità Ma insomma Arrivo arrivo Ah no allora vai vai vai dopo il contenuto il contenuto di questa democrazia non poteva essere che sociale e questo contenuto sociale era sostenuto dal dal paradigma politico innescato a breton Hood diciamo così quasi che iness eh cioè il grande nemico

È la disoccupazione la l’economia può e deve essere mista è dentro una struttura statale non esiste la libertà di circolazione dei capitali non esiste i capitali si muovono se si muovono delle merci altrimenti no e dentro il compromesso socialdemocratico cioè la soci è quella che tu chiami la democrazia liberale a contenuto sociale

Esattamente dei 30 gloriosi famoso diciamo 45 85 esattamente e questo Welfare lotte sociali e politiche corpi intermedi esattamente cioè la società è complessa ci sono interessi confliggenti strutture sociali confliggenti ci sono eh delle forme di mediazione la prima più importante è la Costituzione poi c’è l’esercizio della politica che tiene in

Equilibrio Eh i gli interessi divergenti che sono equilibri Instabili cioè equilibri che si si spostano secondo dinamiche immanenti Oh tutto ciò va a pezzi quando va a pezzi il sistema di breton Wood no quando nell’agosto del 71 Nixon Elimina la convertibilità Aurea del dollaro e in tutti gli anni 70 sono una progressiva

Perdita di orientamento di significato della di quel par economico Con gravi problemi anche strategici americani che perdono il Vietnam con la guerra del kipur che quadruplica il costo del petrolio tutto quel che volete Alla fine degli anni 70 lo sapete bene grande inflazione Anzi stagflazione Cioè questo miscuglio di stagnazione e inflazione

Che non è gestibile Ecco attraverso il paradigma che iniziamo ed ecco il paradigma di riserva Cioè non è che questa è la crisi finale del capitalismo il capitalismo ha molte vite ci sono c’è il paradigma di riserve paradigma neom marginalista Friedman e aek si prendono

Il premio nobel nel 74 nel 75 e nel 79-80 toucher e Reagan vincono l’elezione sulla base di un modello economico che ha come grande obiettivo polemico non la disoccupazione che non importa nessuno ma l’inflazione sulla base di principi no che loro chiamano neoclassici secondo i quali la l’economia è in equilibrio basta

Lasciarla lavorare e e se è in equilibrio Allora anche automaticamente la disoccupazione si riduce moltissimo la democrazia liberista del pensiero unico è la democrazia liberista è la democrazia liberista perché per ottenere questo Bisogna tagliare le unghie a chi allo stato ai partiti ai Sind ai sindacati Eh la gr moderation la

Grande moderazione non si deve produrre inflazione non ci devono essere richieste salariali eccessive bisogna operare bisogna staccare l’esercizio della il comando sulla moneta dal comando politico No il divorzio fra Carli e Andrea consensuale bisogna credere nell’autonomia della dell’economia Con l’aiuto della politica Con l’aiuto della politica serve a

Tenere lontane le quelle forze quelle ideologie che invece vogliono operare vogliono esercitare comando politico sull’economia Questo è il male finisce la politica economica parola impronunciabile vengono distrutte le cattedre universitarie di politica economica non c’è più la differenza fra economia politica e politica economica nascono le cattre di macroeconomia

Microeconomia e basta il nostro amico Luigi Pasinetti tu l’hai conosciuto era iscritto a città dell’uomo Era un nostro caro amico seguiva le nostre attività era uno degli ultimi che inesi diceva Ci spiegava che anche per vincere i concorsi universitari bisognava pubblicare delle cattedre di economia pubblicare in quel paio di

Americane che erano appunto di stretta scuola Come si dice neoclassica marginalista e quindi altrimenti qui c’è stato anche un Un orientamento di carattere accademico cheato questo assol secondo te la reazione populista che ne è seguita è un po’ effetto cioè originata da questa Ma certo perché la cosa fenomenale nella versione giacobina

Tu dici che in quella sovranista che sono due varianti della del pop per la cosa importante che a cui dobbiamo tornare con la memoria è che quel paradigma neoliberista è passato con non ci è stato Imposto con le cattive è passato col nostro entusiastico consenso anche a

Sinistra ma certo ce lo ricordiamo tutti no E gli articoli che abbiamo scritto contro il sistema proporzionale E tutto quello che abbiamo scritto contro la partitocrazia noi dissennati l’abbiamo fatto e e il grande messaggio del neoliberismo è stato a ciascuno liberati di quei parassiti che sono i politici che sono i

Sindacalisti vivi te stesso con tutta l’energia che hai dentro di te ciascuno di voi può diventare Steve Jobs ciascuno di voi può eccitare la propria potenza Vitale Senza subire la cappa mortificante della politica cioè un libro come la casta è un libro epocale Cioè è un libro che ha legittimato sostanzialmente il

Qualunquismo ora i partiti avevano 1000 colpe tu sai che in una nostra iniziativa in cui partecipò il mio amico Ferruccio De Bortoli lo mettemmo sotto processo esattamente per questa ragione Eh perché fu Corriere della Sera condurre Dopodiché lui se la cavò dicendo che era esattamente nel momento

In cui lui lasciò la direzione Ma sì va benè il Corriere della Sera è sempre non è mai contro e dunque se il mi sono notato tre domande che mi sono proprio suggerite da questa tua ricostruzione delle tre fasi democrazia liberale ha contenuto sociale svolta democrazia liberista e la reazione di segno

Populista Pero tre domande secche ma non sono sono un po’ impegnative la prima eh l’89 Allora è stata la vittoria Qualcuno dice così della democrazia così l’avevamo interpretata sulle prime o la vittoria del capitalismo ma ovviamente capitalismo secondo secondo Aspetta te le metto tutte e tre dopo tu le poi la

Facile polemica anti ideologica contro le ideologie tu in un passaggio dici ma abbiamo invece c’è modo e modo di intendere il concetto di ideologia vecchia disputa c’è un senso buono dell’ideologia che è il nesso tra politica e cultura tu spieghi No nella tua e quella faile dicevo polemico Riva

Potica Ide ha forse mascherato la nuova ideologia del pensiero unico cioè del dogma liberista anche a sinistra hai già in qualche modo risposto e la terza che mi intriga Perché trovo traccia di una discussione Qual è il rapporto tra liberalismo e social democrazia perché tu in qualche passaggio dici che la prima concettualmente

Conterrebbe anche la seconda ma tra le due prospettive però Salvo intendersi sui rispettivi concetti c’è anche un rapporto dialettico o sbaglio sono tre domande non so se se no no è chiaro Allora prima cosa 89 ha vinto il capitalismo figuriamoci se ha vinto la democrazia ha vinto la mostruosa superiorità ed efficienza

Dell’economia capitalistica rispetto alla disperatamente inefficace economia di piano fonte di ogni dissipazione di ricchezze di ogni corruzione e Ma sai lì anche perché ci si spiegava e forse non ha torto che c’era un nesso oggettivo tra l’economia di mercato e le istituzioni Liberal democratiche o no S lo andiamo a dire ai

Cinesi no d’accordo No questa questa questa è l’ideologia liberista cioè la democrazia c’è solo se c’è il capitalismo e chi non è capitalista è anche un antidemocratico quando in Italia col fascismo ci siamo tenuti serenamente quel po’ di capitalismo che avevamo ad esempio quando la Cina è un paese non

Propriamente liberale ma con una robustissima economia capitalistica con anche robustissimo intervento dello stato in economia di Pianifica creazione di direzione Ma insomma la chiamerei anche capitalistica di capitale ne hanno tanto ecco quindi diffidare della polemica anti ideologica corriva Allora l’età moderna funziona solo con le ideologie perché una volta

Che tu hai tolto Dio dal fondamento della politica ci dovrai mettere qualcosa solo che se hai tolto Dio ci puoi mettere un bel mucchio di cose ci puoi mettere il soggetto ci puoi mettere il popolo La Nazione la classe quel che ti pare ognuna di queste è una ideologia

Io su questo ho scritto un libro un paio d’anni fa per spiegare questo inevitabilità della ideologia come diceva Raymond AR Che cos’è l’ideologia l’ideologia sono le idee del mio avversario Io ho la verità Lui è così scusa poi la terza Ti segnalo che anche il nostro vecchio Lazzati è incrociò

Con questa polemica anti ideologica dicendo che dell’ideologia non si può prescindere nella sua accezione propositiva diciamo eh l’ideologia non è un su questo ebbe anche una discussione con scoppola perché scoppola era quella un po’ aveva preso superamento della della cultura del progetto in nome di un certo pragmatismo liberale questa questa

È un’altra cosa cioè la cultura l’ideologia può contenere in sé il progetto contenere in sé l’ass secondamento delle dinamiche Ma è chiaro che anche questa seconda ipotesi assecondiamo nasce da un’idea non non è non è innocente non è innocente no ma non c’è l’innocenza in politica cioè da

Qualche parte devi spender per dare una direzione non puoi a dire esiste l’oggettività e io la conosco ecco e tu il rapporto tra liberalismo e social democrazia perché tu lo lo Stabilisci un rapporto Ma certo ma non vedo però c’è anche un elemento dialettico certo l’elemento dialettico è

Anzi tutto il tuo ragionamento va un po’ in quel senso lì sì l’elemento dialettico è Quanto c’è di intervento pubblico e Quanto c’è di intervento politico nelle dinamiche sociali Eh perché Il liberalismo attenzione Il neoliberismo è fuorigioco perché quello con quello non si può ragionare Perché ha vinto e vuole continuare a

Vincere il vecchio liberalismo era Certamente antagonista rispetto alla socialdemocrazia la quale se non era la socialdemocrazia di kausi ma era quella dopo Bad godesberg era un venire a Patti con il capitalismo e con la Liberal democrazia sottolineando determinate problemi e determinati obblighi dello stato di intervenire su quei problemi mentre

Invece un Liberal conservatore avrebbe detto o diceva beh insomma Sì va bene ci sono però per risolverli lasciamo fare alle alle forze sociali insomma Tu pensa alla differenza che c’è fra il il laburismo e il conservatorismo in Inghilterra fra Cristiano democrat e i socialdemocratici in Germania Ecco

Sì sono diversi si combattono però ecco non sono il Diavolo e l’Acqua Santa Sono all’interno di una della condivisione di un paradigma economico che può essere più o meno ritoccato può essere più o meno orientato Sono all’interno del rifiuto delle estreme tutti e due Senti

Tu invece in più di un passaggio e in particolare verso la fine del tuo studio fai appello a una nuova stagione dell’impegno politico degli intellettuale ci cade bene diciamo a Valle di questa tua ricostruzione Cioè è implicitamente quindi è un giudizio circa Cosa vogliamo dire distrazione ignavia omologazione tradimento Adesso

Non esageriamo Ma perché metti così l’accento su questa proprio nuova stagione dell’impegno perché adesso non c’è l’impegno non c’è perché intellettuali sono sconfitti 1000 a zero dai social media no cioè dagli influencer qu che volete voi Cioè l’intellettuale ha bisogno come minimo della carta stampata di un giornale

Allora Voi capite che questo vuol dire che è l’uomo di un di un sistema mediatico molto obsoleto eh in televisione non fanno un grande effetto In ogni caso un intellettuale in televisione non può fare l’intellettuale Cioè non può mettersi lì a ragionare Perché gli tolgono la parola dopo un

Minuto i tempi televisivi sono quello che sono perché sui social Non puoi metterti lì a scrivere un articolo perché anche lì ci sono delle forme di comunicazione codificate E poi perché se per caso ti riesce di essere un intellettuale comunque influ eh vuol dire vuol dire che sei

Estremamente vicino al maestr Ecco non vedete che hanno il mezzo e il messaggio in un certo senso hanno aggredito il Papa che ha detto una cosa assolutamente ragionevole ovvia Ecco cioè hanno aggredito il papa se cioè anche perché il neoliberismo ha prodotto la fine di ogni autorità ha prodotto Eh il l’idea

Che appunto uno vale uno e e che questo vuol dire che tu non ti devi fare organizzare dal sindacato che devi andare nudo davanti al tuo datore di lavoro da uomo a uomo figurati te e vuol dire che davanti al tuo medico Tu gli puoi dire lei come si permette come io

Ne so Tanto quanto lei lei non mi può dire di prendere questa medicina perché io invece non la voglio perché lei è venduto Le multinazionali e E questo vuol dire trasformare la società in un pulviscolo di esseri umani completamente manipolabili Questo è quello che ha fatto il neoliberismo e che ha fatto

Anche dopo la sua crisi neoliberismo è in crisi almeno dalla grande crisi del 2008 che è poi quella che ha generato il populismo cioè tutte le persone che han creduto nel neoliberismo che poi adesso si sono rivoltate e hanno detto alla e hanno detto all’economia Maledetti Come vi siete permessi di ingannarci

Però lo dicono sempre questo il punto vero lo dicono sempre come individui mai come gruppi organizzati Se ci pensate perfino le donne che ai tempi stavano unite dentro il PC con un giorn settimanale che si chiam [Musica] noi adesso per avanzare le proprie giustissime rivendicazioni e accuse dicono me to anch’io

Vero il neoliberismo ha prodotto una individualizzazione al ribasso perché non c’è mai stata una società in cui l’individuo contasse meno della nostra ma E tuttavia siamo società in cui non riusciamo più a fare gruppo organizzato per questo sono preziosissime quelle realtà che sopravvivono e che continuano a battersi per essere centri di pensiero

Critico e centri di organizzazione di esperienze preziosissimi perché le grandi strutture sono crollate e ho paura che non le rimetterei più in piedi cioè rifondare i partiti Non lo so nella storia non è mai funzionato una razione una Rifondazione mai tu suggerisci alla sinistra soprattutto non dico una

Ricetta Ma insomma una linea un interrogarsi sulle cause profonde del successo delle destre Questa è diciamo il suggerimento che dai a lei al certo E che è esattamente il motivo per cui come ti ricorderai sono uscito dal PD a suo tempo perché dentro il PD quale abbiamo

Conosciuto noi era vietato ad operare la parola capitalismo non potevi neanche dirla cioè la sinistra ha abbracciato il proprio nemico lo ha maternità culturale prima che politica tu dici Esatto lo ha amato eran tutti neoliberisti su lo sappiamo benissimo e corollario fondamentale di quello che ho detto è questo Davvero lo voglio

Sottolineare il grande nemico della democrazia non è l’autocrazia Certamente l’autocrazia è diversissima dalla democrazia Ma l’autocrazia sta fuori e a me non risulta che voglia farci la guerra per Invader adesso qui ti ti voglio interrogare le pagine sulla guerra sono molto mi sono molto piaciute dopo te ti voglio

No della democrazia sono le sue contraddizioni interne non viste non capite e vissuta come se fossero naturali e irrimediabili dunque diciamo agli amici per io ti faccio anche diciamo pubblicità non serve Ma che nella parte finale è riservata Carlo tematizza tre questioni che sarebbero le sfide nuove della

Democrazia l’emergenza la tecnica e la guerra cioè come si governa democraticamente l’emergenza Come si governa democraticamente la tecnica Come si governa la guerra Come ci si rapporta alla guerra su sull’emergenza sono im molto interessante perché è una discussione che si sviluppò a cavallo del covid soprattutto No in rapporto

Subito ai compiti dello Stato questa ricentrare oggi il tema di modo dell’intelligenza artificiale Mi pare di poter dire che hai un approccio né apocalittico né integrato molto equilibrato e ma in particolare io vorrei richiamare la tua attenzione sulla guerra dove ho trovato quel che cercavo diciamola impropriamente

Così tre cose te le vediamo se ho capito bene Da un lato mette in guardia dall logica incrementale della guerra la guerra ha una sua logica interna che prende la mano diciamo così anche sul controllo politico sul Governo politico secondo tu dici contestualizzare parolaccia perché alcuni opinionisti dicono che contestualizzare è giustificare no

Contestualizzare è comprendere no le ragioni dei conflitti che che che che non è un giudizio di valore è appunto una comprensione che non si può dare senza una contestualizzazione Cioè interrogarsi sulle radici e sulle cause delle guerre e la terza è un approccio non manicheo non manicheo sia nel senso dell’Occidente

Come il regno del bene opposto al senso del al regno del male sia nel senso delle democrazie opposte agli autoritarismi che ci sta diciamo in termini ma con specifico riguarda le guerre rischia di essere una narrazione propagandistica se vogliamo dire così ecco io ho capito

Bene o non ho capito Non ho capito bene per me Queste sono pagine molto importanti per le ore e i giorni drammatici che stiamo vivendo Sì concordo sui giorni drammatici Allora io lì sto dicendo per parlare dei problemi della democrazia bisogna adoperare Ah scusami e perché quelle tre questioni perché tu

Le metti sotto un titolo che dice la politica e la necessità Credo di capire qual è l’elemento comune a queste tre sfide queste stavo diendo lo stavo dicendo Cioè questo per capire i problemi della democrazia oggi bisogna Servirsi Comunque sia io mi servo di due tradizioni di pensiero diverse

La prima pensiero dialettico grosso modo marxista secondo la quale la contraddizione fondamentale sta nell’economia nella produzione economica e nel suo risultato cioè le enorme disuguaglianza che si genera dentro le società capitalistico liberiste oggi Questo è un problema reale enorme non lo si risolve con la ridistribuzione perché è un

Problema che ha origine nella la produzione e comunque sia i capitalisti neanche la ridistribuzione vogliono E comunque è un problema come dire affrontabile affrontabile cioè tutto il 900 come minimo è stato segnato dai tentativi di risolvere la chiamiamola questione sociale così ci intendiamo no si è sempre pensato che in un qualche

Modo sia o risolvibile o circoscrivibile e questo adesso è è un problema che genera una debolezza enorme della democrazia perché genera delegittimazione della democrazia tutti coloro che sono tagliati fuori dalla minimo di sicurezza economica ma perché mai dovrebbero amare questa democrazia punto interrogativo bene questo è E infatti e infatti sono quelli

Che non votano Beh Appunto e dunque io la prenderei un po’ sul serio questa faccenda secondo eh vi sono tre difficoltà insuperabili che io chiamo aporie distinguendole da quelle che ho appena dle contraddizioni che è una contraddizione aporie vuol dire che non si va oltre È un muro contro cui vai

A sbattere però dipende dalla velocità con cui vai a sbattere se ci vai a sbattere ai 100 allora se ci vai a sbattere sapendo che lì c’è un muro e rallenti rallenti e lo prendi con prudenza perché sono insuperabili Beh perché fanno parte della struttura di fondo dell’epoca

Moderna la quale è sempre pluralistica cioè non conosce unità ma conosce sempre pluralità e quindi conflittualità soprattutto la guerra nasce da questo dal fatto che ci sono molti centri di potere politico nel mondo anche negli anni 90 quando c’era solo il centro statunitense Eh beh anche lì non c’erano

Guerre in senso proprio ma c’era una quantità di violenza enorme che circolava nel mondo perché nessuno al mondo è in grado di produrre un ordine mondiale un solo ordine mondiale dentro che funzioni Come funziona in linea teorica uno stato Cioè con rapporto polizia criminale dove di solito vince la

Polizia Ecco questo nel mondo nella sfera non non c’è non c’è mai stato C’è soltanto pluralismo e questo lo dobbiamo riconoscere dopo questo non vuol dire che c’è sempre soltanto guerra confitto Certo vuol dire che che chi crede di fare imperialismo globalizzante si deve dare una calmata attenzione globalizzante lo fanno

Sicuramente gli americani Ma un pochino ci prova anche anche la Russia eh Cioè non è che la Russia è innocente del Peccato di imperialismo Allora se quando le cose erano più semplici ce n’erano solo due usa e r si confrontavano bloccati l’uno contro l’altro e il mondo la parte

Settentrionale del mondo Diciamo meglio Viveva un ordine c’era un qualche ordine Esattamente Adesso è più complicato ce ne sono almeno tre ma poi ci sono dei degli attori sub globali molto potenti che vanno tenuti in considerazione il Accettiamo il pluralismo non facciamo finta che noi siamo i buoni che dobbiamo

Esportare la democrazia e non dobbiamo nemmeno sentirci sfidati dal fatto che esiste la Cina poi la Russia se vogliamo ragionare un attimo la Russia esiste da un bel po’ di tempo eh non ce la siamo inventati adesso e la Russia comunista o zarista che sia ha sempre premuto sull’Europa Basta guardare una carta

Geografica si capisce perché adesso la Russia vuole vuole prendersi quello che ha sempre avuto cioè il controllo dell’istmo Ponto Baltico che va da kaliningrad a aessa questa cosa la poteva avere in modo come dire Pacifico l’ volut vola prendere in parte con le in parte essere presi in modo

Pacifico la Crimea in parte l’ha voluta prendere con le cattive Ma noi non possiamo E questo è il punto non possiamo fare una guerra contro la Russia senza avere come è inevitabile come è necessario avere una idea di pace che cosa ne vogliamo fare per la Russia Allora abbiamo alcune ipotesi

Prima ipotesi guerra per enne Combatteremo la Russia fino all’ultimo Ucraina poi quando sono finiti gli ucraini ci mandiamo chi polacchi e poi quando sono finiti i polacchi ci mandiamo i tedeschi cioè prima ipotesi con la Russia non c’è pace da Combatteremo se un po’ dispendioso e un po’ pericoloso seconda ipotesi no

Facciamo una guerra adesso e la ricacci dietro le frontiere Così impara come abbiamo fatto con la Corea del Nord quando ha invaso la cora del sud e poi l’abbiamo riportata dov’era prima e abbiamo fatto il non arm cioè l’armistizio neanche la pace eh al lassù al 37o parallo bene a

Riuscirci però Oppure facciamo la guerra finale puntiamo a smembrare la Russia che sarebbe l’unico modo per togliere la soluzione finale della questione russa per Russia non esiste più come unità politica diventa 3 4 C entità politiche diverse tra di loro ovviamente questo implica la guerra nucleare perché è un è un attacco

Esistenziale alla Russia nella dottrina di impiego delle armi nucleari russa c’è che le armi nucleari servono a respingere un attacco esistenziale Allora quando sua Santità dice che bisogna fare una trattativa vuole semplicemente risparmiare la vita di 100 200 300.000 morti dopo i quali dopo la morte dei quali si arriverà la

Trattativa perché non c’è altro modo che questo Cioè lo dice la logica naturalmente c’è anche un altro modo per risolvere la questione generare un colpo di stato in Russia Cacciare il cattivo e mettere al suo posto il buono a trovarlo Eh il buono perché la Russia si sente veramente aggredito

CD noi possiamo strillare che non è vero e che è lei che aggredisce noi però è anche vero che sono circolati tanti discorsi sull’uso delle armi nucleari contro la Russia che sono circolati tanti discorsi sullo smembramento della Russia e è anche vero che la Russia è stata

Trattata come un paese di serie B ricordate Obama quando diceva la Russia è una potenza regionale evidentemente non non sapeva Leggere le carte geografiche Evidentemente qualcuno quelli che hanno fatto le sanzioni contro la Russia non sapevano quanto la Russia è grande Quante risorse economiche ha cioè qui

Siamo anche in mano della gente che che sa poco di politica e dunque Questo è un problema che non è risoluto noi possiamo anche dire È giusto essere armati è giusto essere capaci di difenderci quello che è vietato è fare propaganda a favore della guerra che è un’altra cosa Adesso i

Nostri giornali sono pieni di articoli che inneggiano alla guerra ma è una roba che non si è mai vista C per leggere delle cose così bisogna leggere Il Corriere della Sera del 1914 quando Albertini voleva l’intervento qui una serie di di commentatori scriteriati parla di far la guerra all Russia

Così Gente che evidentemente non sa assolutamente nulla per cui Mamma mia senti siome immagino cosa interessantissima Il tempo è corso forse ci sta ancora mia Faccio appello qui al nostro Luciano ci stanno ancora due o tre interventi domande osservazioni Aspetta che devo finire di spiegare due cose Tu

Me Ah eccola lì scusa la tecnica la tecnica la tecnica è è un mezzo falso problema perché non è affatto vero che la tecnica è automatica che si muove da sola la tecnica richiede investimenti qualcuno fa investimenti su certe tecniche e non su altre non è vero che l’intelligenza artificiale è

Intelligente è soltanto potente ma riona per approssimazione statistica e e non è vero che fa da sola le cose C’è qualcuno che gliele fa fare qualcuno che applica l’intelligenza artificiale a questo o a quell’ambito della vita sociale per guadagnarci in soldi o in Potenza politica Non è vero che la tecnica certo la

Tecnica può produrre danni enormi può produrre anche benefici enormi ma è sempre adoperata da qualcuno mettiamocelo in testa nascondere Questo vuol dire veramente metter la testa dentro dentro la sabbia la tecnica è adoperata non si adopera da solo e terzo punto l’emergenza Beh tutta l’età moderna è fatta d’ emergenza tutta cioè

La è tutta instabile è tutta instabile ottenere la stabilità lo volevano i comunisti dicendo che quando ci quando ci fosse stato il comunismo ci sarebbe stato finalmente l’ordine quindi la pace Non è vero C’è l’instabilità Allora bisogna semplicemente capire che non la si deve adoperare la instabilità contro quel po’

Di stabilità Democratica in vista della quale Noi abbiamo scritto le nostre costituzioni Perché Che cos’è una Costituzione è un tentativo di ordine un tentativo di stabilizzare la vita sociale di stabilizzare Attraverso procedure istituzionali politiche prevedendo anche un movimento un dinamismo della società Però come dire non distruttivo reso movimento non

Distruttivo dalla politica sono pagine molto belle del nostro amico Valerio Nida che ci ha lasciato un paio d’anni fa proprio su questa idea di costituzione come elemento di stabilità elemento di stabilizzazione non sarà eterna non sarà stabilità granitica però serve a non essere a non correre tutti i

Minuti alle armi Ecco perché le armi fanno male come non sanno I commentatori come dire esagitati Ecco le armi fanno male e invece noi dobbiamo vivere in pace nei limiti del possibile e questo possibile passa moltissimo attraverso tentativo di costruire rapporti non dico Giusti ma meno

Ingiusti fra di noi e e questo e questo è l’insegnamento di cui io sono sempre grato e ammirato che mi viene dalla Chiesa Opus giustizi Paz che dovrebbe è un concetto assolutamente laico e che tuttavia io sento nelle sento dire soltanto da quei pochi cattolici che oggi con continuan a ricordarsi della

Gravità della politica Ecco perché la politica è una cosa bellissima ma è anche molto grave Cioè ci passa la nostra vita attraverso la politica Non è vero che ce ne possiamo liberare dicendo Ah fa tutto schifo oppure sogno tecnocratico il mondo può essere fatto funzionare benissimo senza la politica

Da da dei tecnici ma non è vero niente la politica è il fatto che noi viviamo Nel disordine perché siamo portatori di di interessi e di visioni peculiari particolari conflittuali e non c’è niente da fare però possiamo con la politica mettere un po’ di ammortizzatori in quello che

Altrimenti è davvero lo stato di natura Ecco allora la democrazia Oggi è in pericolo perché non si vuole vedere la gravità e la grandezza della politica e la gravità e la grandezza dei problemi che dobbiamo affrontare abbiamo trovato il pilota automatico Ecco il pilota automatico è la una l’antitesi l’antitesi della

Politica è una bestemmia pilota applicato alla politica noi non siamo termiti noi non siamo castori noi non abbiamo la capacità di autoregolarsi pensare su dobbiamo costruire istituzioni costruire modelli di comportamento Non possiamo affidarci alle tecniche dobbiamo essere certi di comandarla noi la tecnica avendo un po’ di cultura politica pilota automatico è

La parola peggiore che ho sentito nella mia vita io questo e la democrazia Oggi è in pericolo perché non guarda dentro se stessa Guarda troppo il presunto nemico esterno e non guarda dentro se stesso e non vede i propri gli abissi che ci sono dentro questa parola democrazia Professore grazie possiamo sentire una

La richiesta di un intervento Francesco Francesco devi attivare l’audio Ah ecco Sì Scusate sono Fra l’altro in macchina ho sentito solo l’ultima parte perché ho avuto una roba di lavoro urgente che non ho potuto no vado subito al punto sono solo un po’ perplesso sulla questione della della russa con della

Russsia con l’Ucraina Nel senso che condivido il fatto che i giornali sembrano delle belve assatanate a favore della guerra e questo è piuttosto delirante e inquietante più In generale come schiacciamento anche su posizioni molto americane dove poi l’Europa sembra che sparisca completamente per l’ennesima volta però Fatico un po’ a

Immaginare che cosa si può fare di diverso in un momento in cui questi sono attaccati e stanno difendendo la loro terra perché dire Vabbè la piantate lì e gli e gli cedete un altro pezzo di terra di popolazione è una cosa che forse lo dice insma noi non

Saremmo contentissimi quindi ho solo un po’ questa perplessità ma mi rendo conto che è il problema più gigantesco che abbiamo davanti insieme in questo momento a quello della Palestina e per cui non è che mi immagini ci sia una soluzione netta Diciamo che fatico un po’ a immaginare come è vero che

Proiettata all’infinito è una cosa delirante quella della guerra alla Russia è anche vero che in questo momento eh non so Ad esempio Sarei curioso di sapere i tentativi anche che ha fatto Monsignor zuppi di cui poi non si è saputo più nulla come mai sono abortiti

Come ha un po’ le situazioni Ecco queste cose qua mi Taccio e vi ringrazio è chiaro che sotto il profilo del diritto internazionale la Russia ha torto e Ucraina ha ragione però la politica non è soltanto diritto Questo è un punto vero la riduzione della politica a diritto è un modo per far

Politica ecco eh è evidente che i nostri ordinamenti nascono dalle guerre tutto quello che c’è in Europa oggi nasce dalla seconda guerra mondiale e poi nasce dal Anzi nasce dalla fine della seconda guerra mondiale e poi nasce dalla fine della guerra fredda e È probabile che Dovremmo accontentarci del fatto

Che un pezzo di Ucraina di fatto russofona abitata da persone che si sentono russe Passi sotto il controllo del di Putin che non è il nostro modello di Uomo politico Ma è anche vero che non dobbiamo averlo come modello quello che non dobbiamo averlo è come nemico perché come nemico

Guerreggiata è un è qualche cosa di impensabile io la la mia posizione è va bene anche il rianimo ma non va bene non va bene la propaganda filo bellica Questo è fondamentale non dobbiamo abituarci a pensare in chiave di guerra dobbiamo abituarci a pensare in chiave di sicurezza e non non

Adoperare le parole non adoperare le parole in modo sventato e e dobbiamo adoperare le parole in modo prudente un uomo politico americano Theodor rooswelt grande presidente di destra idolo degli Stati Uniti soprattutto della parte conservatrice lo diceva No Parla poco e gira armato Ma diceva appunto Parla poco non diceva fai

Propaganda per la guerra girare armato purtroppo può può far parte eh delle delle necessità Ma il tuo obiettivo deve essere quello di vivere in pace esattamente come tu hai in casa metti la la la serratura nella porta No questo paragone lo faceva Thomas HS e la serratura nella porta ce la metti però

Non vai in giro ad ammazzare i potenziali ladri ecco eh prudenza prudenza perché la guerra è una Siccome questa è stata un’osservazione che ho sentito e la trovo giusto oggi le Elite anche militari non hanno mai visto conosciuto e assaggiato davvero la che Che cos’è una guerra in un territorio occidentale super antropizzato

Fragilissimo Ecco se qualcuno l’avesse vissuta vista calcolata ci ritrar rememo con orrore davanti alla prospettiva di una guerra siccome non l’abbiamo conosciuta vale il vecchio motto di Pindaro no ripreso poi in latino da Erasmo dulce bellum in expertis La guerra è dolce per quelli che non l’hanno mai sperimentato Siccome io ho passato

Praticamente la vita a studiare Fra le altre cose anche la guerra mi sento in dovere di dire attenzione è l’extrema razio è l’extrema razio non è la prima cosa che ti passa per la mente non è una scappatoia quando non sai che cosa più che cosa fare fai la guerra ci dovevi pensare

Prima Tanto è vero Carlo che spesso le Elite militari sono più prudenti delle Elite politiche perché ma se hanno un po’ più di cognizione di causa sempre non della dei centri alzati ma ma comunque sanno di che si tratta assi più dei politici esattamente facciamo superare anche le altre due richieste c’era Enrico

Buonasera Mi raccomando una brevità nell’intervento Sì sì brevissimo la domanda al professore molto interessante è la relazione Allora volevo fargli una domanda su una delle malattie che sono state accennate 10 minuti fa della democrazia e cioè la disaffezione l’astensionismo dei cittadini nel gruppo che avevamo fatto qui a Bologna col

Professor Ardigo io ho imparato una delle possibili soluzioni dei rimedi la discontinuità della classe dirigente politica quindi persone nuove preparate ma facce nuove grazie Sì il grande Ardigò persona che è stata mia collega all’università e che stimo naturalmente mols stimavo naturalmente moltissimo era questo punto di vista Eva perché viveva

In un’epoca in cui le facce nuove non c’erano e quindi molti pensavano che sarebbe bastato le facce nuove Poi nella nella legislatura in cui sono andato in Parlamento io c’era già Franco Monaco era pieno di facce nuove Ecco è parso particolarmente risolutivo il fatto delle facce nuove diciamo così

Anche adesso è pieno di facce nuove Non basta la faccia nuova No non basta Ardigò lo credeva perché era venuto su insieme della gente del come Moro Fanfani Dossetti quella gente lì E allora dopo 40 anni diceva va bene cambiami ma non è lì il punto No Il punto è che

La la politica deve far vedere di contare qualche cosa di avere potere i cittadini vogliono che la politica abbia potere e lo operi secondo giustizia quando vedono che la politica non ha potere che chiacchiera soltanto diventano antipolitici non voglio per nulla legittimare il populismo però è ben Facile comprenderlo

Eh Non c’è bisogno di di stare a a cellars sul perché il mezzo mondo è diventato populista quando abbiamo visto che il potere è tutto sfuggito dalle istituzioni politiche e definito Chissà dove ma sicuramente in stanze molto Oscure molto protette e dentro le quali il nostro sguardo non

Entra e così il dogma fondamentale della democrazia moderna Cioè è l’uomo che costruisce la propria città ovvero non ci sono misteri non ci sono segreti non ci sono gli Arcana imperi tutto è trasparente perché l’abbiamo fatto noi ecco voi mi dite oggi se questa espressione che è fondamentale

Per la democrazia ha ancora un senso quando noi sappiamo bene che siamo governati da poteri molto potenti ma poco visibili grazie C’è un terzo intervento Matteo sparito Matteo Molino mi si sente forza Matteo dai Veloce allora volevo sapere Secondo lei professore quali siano le implicazioni che i social media hanno sul modo di

Fare politica al giorno d’oggi e si crede che sostanzialmente per inventare nuove forme di democrazia siano un bene o un male allora i media sono oggetto di sono oggetto di un duplice di una duplice valutazione vi sono quelli che dicono Ah producono grande partecipazione orizzontale sono veicolo di dialogo di

Comunicazione e dunque in ultima istanza di democrazia C sono gli altri altri fra cui io che dicono guardateli un po’ prima di parlare e andate a vedere che cosa c’è davvero dentro i social media Ecco e vedete che la dinamica prevalente è la costruzione di piccoli gruppi di

Persone che si danno ragione fra di loro e che sputano odio e veleno orribile contro gli altri e lì non si impara per nulla la democrazia lì si impara a chiudersi nei propri orribili pregiudizi e a sputare veleno su chi è su chi è diverso da te sotto qualunque profilo Io

Penso che i social media siano una tragedia per la democrazia perché sono interni alla distruzione neoliberista dell’autorità per cui insegnano a tutti che chiunque può essere insultato liberamente anche se fosse Einstein ecco E poi perché eccitano forme di costruzione identitaria fondate sull’odio sulla ignoranza e sulla trasmissione di osceni pregiudizi Io

Vorrei che qualcuno che parla bene dei social media andasse a vedere qualche cosina che cosa circola sui social No no non sono poi vero l’impegno reale concreto fisico delle persone che si uniscono e fanno qualche cosa insieme altrimenti non si fa niente qualche cosa insieme a livello

Territoriale e poi quel qualche cosa che è andare a votare quando ci sono delle elezioni e costruire situazioni anche istituzionali in cui il potere stia nel Parlamento e non vada a finire Chissà dove questo la nostra Per quanto poco il Parlamento sia stimabile è sempre come diceva Cavour No

La peggiore delle camere è meglio della migliore delle anticamere oggi è l’anticamera del potere di poteri che non conosci perché nemmeno dell’esecutivo anche l’esecutivo non è che abbia un’autonomia di potere Allora dobbiamo tornare padroni di noi stessi per tornare la di noi stessi Non ci si

Deve mettere a urlare contro le Caste ci si si deve capire che cosa è andato male e perché e rimediare prima cosa è pensiero critico Cioè non accettare il presente come se fosse naturale come se fosse una necessità ci sono elementi di necessità Ma ci sono anche elementi di possibile

Modificazione e poi organizzazione organizzazione per questo i cattolici dovrebbero avere un ruolo importante e superiore a quello che hanno Ado perché erano capaci una volta e di pensiero critico e di organizzarsi e e questo e questo è qualche cosa che ci si aspetterebbe di vedere all’opera

In modo molto più evidente di quello che non vediamo adesso non parlo dei laici perché un disastro tale che non è il caso neche di parlare Grazie professore possiamo direi Franco Se sei d’accordo possiamo chiudere su queste battute a me è parso un itinerario che ci ha proposto di

Riflessione il professor Galli davvero molto affascinante e che merita di essere ripreso anche sul piano di un’attenzione personale andando come già ho detto all’inizio andando a recuperare e Leggere attentamente il testo democrazia ultimo atto che pubblicato da Einaudi Grazie di cuore professore per questa sua bellissimo intervento ricco di tantissime sollecitazioni che anche

Come associazione andremo a riprendere in altri momenti e ringrazio ugualmente l’amico Franco Monaco per la la contributo che ha dato a tenere viva diciamo la riflessione di questa sera il ringraziamento ovviamente si estende a tutti gli amici le amiche presenti e ci diamo appuntamento a questo punto per il

Secondo incontro che sarà con il professor Filippo Pizzolato precisamente il 15 di aprile auguro buona cena a tutti e ci salutiamo

Seminario di presentazione del libro «Democrazia, ultimo atto?» di Carlo Galli (18 marzo 2024).

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