Rapporto di Previsione Prometeia Marzo 2024
Allora buongiorno a tutti per chi è in remoto Sì poi SC Sposta pure quello Buongiorno a tutti Sono Lorenzo forni segretario generale di promet associazione Benvenuti È sempre un piacere accogliervi sia in presenza che in remoto per la presentazione del nostro rapporto in questo caso di marzo 2024
Eh sarà a mio avviso un paio d’ore intense c’è molto materiale e ogni tanto è anche un po’ troppo però sono sicuro che è materiale interessante intanto ringrazio Gli ospiti sono molto contento di avere Ottavio ricchi che è il direttore generale analisi e ricerca economico finanziaria al Ministero D al
Ministero dell’Economia e delle Finanze che ci parlerà un titolo ambizioso che gli ho dato io peraltro le sf le sfide della politica economica italiana nel 2024 e oltre molto contento anche di avere Federico Fabrini che è professore ordinario di diritto dell’Unione Europea presso la Dublin City University e direttore fondatore
Del brexit Institute che ci parlerà di un tema di cui ogni tanto Insomma non dobbiamo dimenticarci che sono le implicazioni della guerra in ucra Rina per il futuro della ue e ci sono molte implicazioni un altro intervento estremamente interessante io Come di consueto condivido la mia presentazione con Lorena Vincenzi e Stefania Tommasini
Asso siete Senior partner di prometeia cominciamo un po’ con uno sguardo Io vorrei essere abbastanza rapido oggi perché abbiamo molto materiale ma come al solito sono sempre meno rapido di quello che vorrei per le domande quando volete da casa c’è il q&a da casa o da dove siete in remoto e
Spero di non aver dimenticato nulla comincio subito Allora intanto il titolo i rischi di adagiarsi su uno scenario rassicurante quando l’ho l’ho pensato Eh diciamo era un po’ una reazione istintiva sono stato Qualcuno mi ha tacciato di di essere un po’ gufo e il che mi ha fatto un po’ pensare se
Effettivamente non fossi un po’ poco ottimista Eh devo dire che sono moderatamente ottimista devo dire lo scenario che noi previsivo non è non vi sorprenderà da tanti punti di vista c’è Largo consenso sugli aspetti macroeconomici principali Però a mio avviso c’è una percezione del rischio estremamente
Bassa e quindi ho deciso di lasciare il titolo nonostante il rischio di essere tacciato di gufis smo se questa termine esiste Io parlerò di quattro cose molto rapidamente una rapida riflessione sulla resilienza dell’economia globale questo termine un po’ molto utilizzato non ne ho trovato uno migliore però poi vi
Spiegherò di cosa cosa intendo una rapida carrellata sul nostro scenario previsivo la valutazione del rischio e tenete conto che a marzo Come di consueto presentiamo uno scenario di medio periodo al 2030 e quindi vi parlerò anche di alcuni aspetti sul Medio periodo allora è stata sono stati anni no col
Covid l’inflazione due guerre che sono scoppiati particolarmente difficili ma l’economia globale sembra esserne uscita con un buono slancio qui vedete sostanzialmente il PIL fatto a 100 all’ultimo trimestre del 2019 negli Stati Uniti Unione Europea e Cina Vedete qui la le preoccupazioni no europee per una ripresa più lenta di
Quella americana però in generale diciamo È stato un bel rimbalzo non è stato così ovviamente dopo la crisi del 2008 se che si è invece trascinata molto a lungo è stata una ripresa anche con molta occupazione è interessante vedere no che l’Europa tutto sommato è riuscita ad aumentare l’occupazione più che gli
Stati Uniti che hanno avuto inizialmente un forte calo sappiamo i mercati del lavoro sono diversi Questo per dire che dal dal punto di vista reale questi sonoo due solo solo due indicatori il rimbalzo è stato molto notevole Ma è stato notevole anche dal punto di vista diciamo delle delle aziende dei mercati
Finanziari questi sono eh i profitti aziendali ovviamente in termini nominali Quindi bisogna stare attenti sempre per Stati Uniti in blu uem e Cina però vedete che siamo usciti dalla crisi con profitti che erano il 50% anche se in termini nominali superiori a quelli dell’ultimo trimestre del 2019 Sappiamo benissimo che le
Imprese in questa anni di crisi dopo le prime difficoltà iniziali in generale Eh sono riuscite diciamo a mantenere i margini di profitto elevati questo è successo sia in Europa che negli Stati Uniti la situazione cinese è un pochino più complicata però questo è un altro indicatore di un rimbalzo
Notevole rimbalzo notevole che abbiamo assistito anche se con su e giù anche questi sono nominali sui mercati finanziari questo è semplicemente per dire per noi che siamo passati Attraverso tutte queste crisi e con un’economia così resiliente uno in in qualche maniera si aspetta che non non ci sono Shocks futuri che l’economia
Mondiale non possa in qualche maniera assorbire vista la resilienza che ha mostrato in realtà ci sono tre elementi diciamo per me molto importanti che determinano questo questo forte rimbalzo E questa resilienza che i mercati e gli operatori stanno proiettando anche in avanti uno sono state le condizioni di partenza
Cioè si partiva prec covid a una situazione di bilanci aziendali familiari delle banche molto robusti dopo tutto il processo di di riduzione dei debiti successiva alla crisi finanziaria del 2008 la seconda cosa che le politiche monetarie e fiscali hanno veramente cambiato marcia dopo le incertezze no della crisi finanziaria le
Banche del 2008 Le banche centrali sono intervenute molto attivamente la politica fiscale e su questo Avremo modo di ritornare in maniera molto determinata e terzo Anche se questo è più difficile da misurare per me abbiamo un po’ sottovalutato la cità proprio dell’economia del mercato di riaggiustare sostituire input spare
Spostare produzione e e via dicendo l’abbiamo visto ad esempio con la Germania il gas chi si aspettava no che uscire dalle forniture di gas Russo le previsioni erano per una forte recessione tedesca c’è stata una una recessione tecnica ma non c’è stata una forte recessione ora perché vi vi
Racconto queste cose ehm beh Eh perché a mio avviso eh nonostante lo scenario che adesso vi descrivo sia tutto sommato allo scorso rapporto l’avevo definito goldilock no eh È in un certo senso è c’è un forte rallentamento però se considerate appunto anche la stance della politica monetaria un rallentamento inevitabile dopo il
Rimbalzo post covid È comunque uno scenario tutto sommato positivo che qui Vi faccio vedere sempre per le maggiori aree e qui Vi facciamo anche vedere che non è che abbiamo rivisto moltissimo Allora abbiamo noi ci siamo qui No questo è la fine del 2023 Quindi questi le barrette arancioni
Sono i dati di di marzo che fino alla fine 2023 sono consuntivi in avanti Sono previsioni rispetto a quelle che erano le nostre previsioni di dicembre la revisione più rilevante riguarda gli Stati Uniti li vedete in queste barrette arancioni molto superiori a quelli blu un ultimo trimestre del 2023 negli Stati
Uniti è andato molto meglio delle attese che in qualche maniera ci fa trascinare diciamo una revisione a rialzo per gli Stati Uniti Se però guardiamo la Cina è cambiato poco la la uem recessione tecnica alla fine del 2003 del Scusate del 2023 e barrette tutto sommato poco cambiate Tenete conto
Che le scale sono diverse quindi non fatevi trarre in inganno dalle scale qui siamo 02 qui 0.05 e qui 0 1 quindi sono scale diverse vedete però che abbiamo ancora nello scenario una una ripresa Sostanzialmente nella uem che non porterà a un tasso di crescita elevato nel circa mezzo punto
Percentuale nel 2024 perché comunque il punto di partenza è basso ehm ovviamente sappiamo tutti la situazione di relativa stagnazione della manifattura dopo sempre il forte rimbalzo post covid lo vediamo qua nei PMI della manifattura l’ultimo dato è marzo 2024 euro area sotto la soglia del 50% quindi diciamo area di contrazione
Stati Uniti anche Cina più o meno al 50% i servizi che sono quello diciamo che è il settore che in qualche maniera ha trascinato di più l’economia dopo il rimbalzo dei beni nel nell’ultimo periodo Anche qui si si vedono segnali di diciamo rallentamento clima di fiducia delle famiglie
Abbastanza stabile Quindi siamo in una situazione tutto sommato di leggera ripresa dopo un 2023 abbastanza difficile e e anche che Scusate Queste sono le previsioni annuali non c’è molto da aggiungere se non la revisione da 1,4 a 24 per il 2024 degli Stati Uniti continuiamo a mantenere una visione che
Il target del 5% per la Cina sia troppo ambizioso in queste situazioni di varie problematiche che ha la Cina Europa come dicevo 05 quest’anno e poi un un la la ripresa in qualche maniera si cons Questo è uno scenario largamente condiviso non vi racconto nulla di inatteso in un certo senso una
Rapidissima considerazione sull’inflazione per condividere con voi la previsione sull’inflazione e poi veniamo a quella che secondo me è un po’ il problema uno dei problemi congiunturali in questo momento io qui sappiamo tutti il calo forte dell’inflazione Allora questa idea no che le banche centrali potessero R tassi a marzo Era ovviamente un po’
Ottimistica Noi l’abbiamo sempre pensato che si sarebbe andati verso l’estate Questa è la Core inflation americana e se guardate questa grande area Azzurra sono gli affitti cosiddetti imputati che insieme a quest’altra componente di housing fanno gran parte del contributo alla Core inflation ora queste grandezze non ci si può aspettare che si sgonfi
Rapidamente come ad esempio si sono sgonfiati che ne so i Noli marittimi o alcuni colli di bottiglia nei trasporti quindi infatti Noi abbiamo ad esempio per gli Stati Uniti il primo taglio a settembre e analogamente Questi sono i contributi dell’inflazione nella uem vedete che questo calo recente dell’inflazione totale la linea
Nera in gran parte è stato determinato da un dei prezzi dell’energia se Guardate la le barrette blu che sono diciamo quelle che rimangono più invariati l’inflazione dei servizi dove ovviamente i salari contano molto anche qui non ci si può aspettare che si sgonfi in maniera particolarmente veloce e rapida nonostante ormai la lagarda
Abbia Quasi Diciamo confermato che il primo taglio sarà a giugno quindi anche noi ce l’abbiamo a giugno quindi questa è la previsione per l’inflazione vedete Partiamo dalla uem minime revisioni un filo più alto nel 2024 Ma poi sostanzialmente si raggiunge l’obiettivo nel 2025 Cina eh i prezzi crescono meno di
Quello che ci si attendeva quindi c’è stata una revisione al ribasso Stati Uniti un po’ a rialzo nel 2024 Ma poi sostanzialmente invariata ora uno vede questo scenario vede il rimbalzo che c’è stato e può pensare che il ciclo economico sia non ci sia più diciamo che le politiche
Saranno in grado di qualsiasi cosa succede di intervenire in maniera in maniera decisive in qualche maniera insomma siamo abbiamo imparato a gestire le crisi ora Ops ho fatto qualche sciocchezza Eh ok ok Abbiamo imparato a gestire le crisi e una cosa che si nota sui mercati è questo Insomma Incredibile Questo
Appetito per il rischio e bassissima diciamo volatilità Adesso ve li descriverò un pochino rispetto alle medie storiche Allora se uno va a vedere la La volatilità Scusate la volatilità implicita sui mercati tipo lo standard andur Eurostock eccetera a un mese vede che siamo qui quindi diciamo ai minimi
Storici sotto le medie di lungo periodo dei vari indici abbondantemente sotto sopra ad esempio per alcuni indici tipo l’Eur stock Banks se uno va a vedere sempre la vità implicita non sull’ insomma anche sull’azionario ma anche su Ad esempio i treasury Anche questo è un indicatore questo Move Index Anche
Questo è un indicatore dei treasury ora l’area il il rombo rosso è Dove siamo ora la la barretta grigia è il minimo qui è il massimo storico quindi su tutti questi indicatori di volatilità siamo ai minimi storici e sorprende che addirittura i titoli di stato americano che hanno
Subit un po’ di roller coaster ultimamente siano semplicemente in media con la volatilità storica ma ci sono altri indicatori che si possono guardare io ne ho riportati alcuni per segnalare questa particolare appetito per il rischio in questo momento qui sono i cosiddetti Corporate spread High Heal vedete che anche qui siamo su livelli
Storicamente molto bassi e ovviamente un’altra cosa che si nota in periodi di crisi è un aumento della preferenza per la liquidità quando questo diciamo incertezza diminuisce tipicamente diminuisce la preferenza per la liquidità e lo stiamo osservando anche se ovviamente va valutato con cautela però stiamo osservando ad esempio questo fenomeno nei depositi
Delle famiglie che i depositi Questi sono i flussi in miliardi di euro annui Quindi l’ultima barretta è il 23 nei depositi delle famiglie tutti i depositi Ma quelli in nero sono i cosidetti depositi a vista quelli liquidi diciamo gli altri possono essere depositi a termine vincolati eccetera e
Vedete un fortissimo calo Voi direte Eh ma sì ma semplicemente hanno ridotto i depositi e hanno investito in titoli di stato in altre attività Però a mio avviso questo segnala una comunque una riduzione della preferenza per la liquidità che è tipica dei momenti di come si può dire di poche incertezze
Di poche preoccupazioni per il futuro ora è inevitabile che quando la percezione del rischio sia così bassa possa succedere qualcosa e che la riporti in media e quindi ci possa essere un repricing rapido e questo a mio avviso ovviamente che cosa può succedere e sono tante le cose che possono
Succedere di alcune Ne parleremo Ma certo non facciamo la lista dei rischi geopolitici dei rischi sul commercio e via dicendo anche perché non credo che avremo tantissimo da aggiungere io a questo punto però siccome abbiamo un orizzonte di medio periodo voglio chiarire alcune aspetti che noi abbiamo messo in previsione Ma
Che in qualche maniera costituiscono un po’ delle tensioni sostanzialmente arrivando a una conclusione su una riflessione che abbiamo un po’ cominciato che è quella Se i tassi di interesse rimarranno torneranno ai livelli bassi del prec covid o rimarremo invece a tassi di interesse più elevati si sta sviluppando un un consensus
Diciamo a livello di banche centrale per cui il tasso di interesse di equilibrio sta un po’ risalendo Io sono abbastanza d’accordo credo che siamo No tutti quelli che hanno contribuito al rapporto più o meno hanno la stessa View Vi darò un paio di ragioni un paio di elementi per cui
Questo è probabilmente diciamo è uno scenario probabile Allora la prima cosa ho guardato a due cose nella previsione di lungo periodo quello che chiamato i saldi internazionali e quindi il conto corrente la Trade Balance e quell che chiamati i saldi interni o domestici che sono il disavanzo di bilancio il debito
Pubblico cercando di Vabbè Dove siamo ora Tenete conto che l’area grigetta è la previsione del 2030 quindi non prendetela come Oro colato è una previsione al momento siamo sul saldo di conto corrente della bilancia dei pagamenti in percentuale del PIL Stati Uniti che hanno no durante la ripresa
Post covid ha allargato molto il disavanzo di conto corrente oltre il 4% del PIL eh Questa è diciamo soprattutto in gran parte per saldo merci questa parte Viola Cioè hanno importato molto di più di quello che hanno esportato in termini di di di merci eh questo cosa implica implica ed forse
Credo che Lorena abbia qualcosa anche su questo aspetto che questo disavanzo è stato finanziato da Risparmio internazionale di paesi che invece hanno un avanzo di conto corrente che sono l’Unione Europea il Giappone la Cina che vedete qui infatti Quali sono i paesi o le aree nel mondo che hanno un avanzo
Dei saldi di conto corrente sono il Giappone in verde l’uem in Viola e la Cina scusate questa è la previsione siamo qua no Quindi sostanzialmente siamo in una situazione in cui questi paesi Giappone uem e Cina hanno finanziato il conto corrente americano e la crescita americana hanno finanziati
Gli investimenti e i consumi americani Non a caso gli Stati Uniti diciamo Sono andati così bene nell’ultimo periodo noi diciamo mettiamo in conto la necessità di un rientro da questo elevato disavanzo di concorrente americano Anche perché mettiamo in conto una riduzione dell’avanzo commerciale sia della Cina in particolare della Cina
Per ragioni interne di tentativo no di sviluppare l’economia farla dipendere più dai consumi gli investimenti domestici e meno dalle esportazioni ma in parte anche un rientro Insomma più limitato degli anzi di conto corrente di Giappone e e e e e l’Unione Europea Sì ora questo cosa vuol dire vuol dire che il
Commercio mondiale calerà su questo abbiamo visioni un po’ diverse diciamo sostanzialmente non riteniamo che questi sono ovviamente dei netti No tra export e Import Quindi tu uno può avere un aumento del commercio internazionale o comunque avere un aumento di Export ed Import e allo stesso tempo avere un
Conto corrente o una Trade Balance che si riduce Però noi riteniamo che questo riequilibrio si dovrà in qualche maniera accompagnare a un piccolo indebolimento del dollaro in previsione è abbastanza limitato vedete questo è l’euro dollaro quando questo va su vuol dire che il dollaro compra più euro il One dollaro
Quando va su vuol dire che il dollaro compra più One quando va giù è il contrario quindi noi ci aspettiamo un classico caso no di leggero deprezzamento nominale del dollaro che si combina a un rientro del disavanzo americano Ma perché vi faccio vedere questa cosa ve la faccio vedere anche perché nel
Momento in cui surplus diciamo di conto corrente di questi paesi si riducono in qualche maniera si riduce l’offerta di risparmio a livello internazionale e quindi questo ha un impatto no sui tassi di interesse globali si parlava anni fa del Saving Lat Questo è un po’ il contrario del Saving Lat se
Diciamo crediamo in questa previsione E questo deve avere un’implicazione sui tassi di interesse di equilibrio a livello internazionale Ora Ehm quelli che ho chiamato saldi domestici questa in realtà non è una definizione molto scientifica però volevo soprattutto riferirmi ai disavanzi di bilancio del del saldo del settore pubblico
Ehm qui vedete sia i debiti eh della ueb e in blu ancora le aree grigie sono la previsione eh sia in arancione degli Stati Uniti qui ho considerato il debito che conclude il debito della Social Security administration eh cioè delle del sistema pensionistico americano perché comunque queste pensioni andranno
Pagate quindi ehm Vabbè comunque questo è un dettaglio Ora vedete che non mi soffermerei tanto sul debito io non non diciamo non credo che il livello del debito sia tanto un problema nella misura in cui i disavanzi pubblici vengono in qualche maniera messi sotto controllo e qui c’è un’altra tensione no
C’è la tensione che questa è la previsione per la uem qui entrano anche le regole fiscali europee di cui parleremo oggi sicuramente questa è la previsione per gli Stati Uniti che vedete permane un disavanzo intorno al 4% del PIL quindi diciamo gli Stati Uniti fanno più fatica a controllarlo però sostanzialmente
Questa disavanzi vuol dire comunque emissioni di debito aggiuntive che si vanno ad aggiungere a mio avviso al contrario del Saving Lat a livello internazionale implicando un probabilmente questi sono Stime perché ovviamente del tasso di interesse reale di equilibrio negli Stati Uniti implicando Probabilmente un rimbalzo dei tassi di
Interesse in generale ma soprattutto di quelli reali di equilibrio e infatti noi sulla politica monetaria americana abbiamo otto tagli col Tasso diciamo il il Fed Fund rate che arriva nell’intervallo di 325 350 come livello finale che è molto insomma che è abbastanza superiore al tassi Zero precisi con un’inflazione del 2% quindi
Questa è una riflessione che abbiamo avviato questa cosa C sto facendo vedere qua in realtà Questo mette insieme tutte le Stime recenti che abbiamo trovato su quello che sia il tasso di interesse reale di equilibrio e anche con l’intervallo delle Stime massime minime quindi c’è molta incertezza ovviamente però vedete questa tendenza
Al calo si sta in qualche maniera eh invertendo E se guardate per la uem sempre le stesse Stime eccetera abbiamo anche qui un piccolo rimbalzo su livelli più bassi quindi uno scenario in cui sostanzialmente diciamo abbiamo fatto un forte rallentamento C’è una leggera ripresa che comincia nel 2024 bisogna correggere i disavanzi
Pubblici bisogna correggere i disavanzi esterni di di contocorrente questo genera eh a livello internazionale probabilmente una disponibilità Un po’ più bassa di risparmio e quindi la necessità in presenza di debiti pubblici che aumentano di aumentare un po’ i tassi di interesse di equilibrio concludo con una cosa che devo dire
Eh non so se mi ha stupito magari Ottavio invece è totalmente sulla quale però quando uno poi fa le previsioni ogni tanto scopre qualcosa cosa guardando i numeri che non aveva visto prima e cioè una piccola considerazione sul debito pubblico italiano che ho sottotitolato si riparte dal via
Perché si riparte dal via perché il debito pubblico italiano che era circa 135 prec covid a un certo punto è schizzato lo sappiamo per varie ragioni Questo è il debito su PIL quindi poi è tornato soprattutto con l’ultima revisione dei conti nazionali al 137 ora se voi Considerate che calcolo
Fatto abbastanza semplice dal 2020 al 2023 quindi in 4 anni 20 21 22 23 il saldo cumulato del disavanzo del bilancio pubblico italiano è stato di 34 punti percentuali di PIL giusto 34 o 35 adesso non mi ricordo guardo Lucia ma lei non mi non mi Ok 34 punti
Percentuali di PIL voi vi rendete conto Noi abbiamo avuto rispetto a un disavanzo normale almeno una ventina di punti di extra deficit al in cumulati abbiamo avuto un debito che è andato oltre il 150% ma oggi all’alba del 2024 ci troviamo con un debito su PIL che è allo stesso livello del
Precisi questo A mio avviso è un miracolo ok E il miracolo è in gran parte dovuto all’inflazione abbiamo avuto la fortuna di avere una fiammata inflazionistica che ha che la vedete qua Questi sono la variazione del rapporto debito PIL e sue determinanti quindi le barre che sono sotto hanno
Ridotto il rapporto debito PIL le barre che sono sopra l’hanno aumentato ovviamente c’è stato un grosso aumento quando il PIL è calato Nel 2020 Ma poi vedete negli anni ultimi anni vedete queste barre verdi che Sostanzialmente è il PIL nomin la crescita del PIL nominale e le barre rosse di cui non
Parlerò perché questi sono i super bonus Diciamo che abbiamo messo nel disavanzo ma non nel debito e non voglio tediarvi con questo però il punto Qual è il punto è che non siamo siamo messi bene sul debito Nel senso che ripartiamo dal via il via essendo il 2019 Ovviamente qualcuno l’ha pagata No
Questa tassa alla inflazione l’han pagata tutti quelli che detenevano titoli di debito pubblico Diciamo in questi anni adesso pre Soprattutto quelli che detenevano prima quindi l’han pagata le banche l’han l’ha pagata l’eurosistema in termini reali e nessuno Non ho visto nessuno lamentarsi più di tanto del fatto che ad esempio
Eh Questa è stata una grandissima erosione di ricchezza in debito pubblico mi fermo qui perché poi Stefania avrà un sacco di cose da dire su questo aspetto però la il messaggio Io lancio due due o tre messaggi da questa presentazione primo la valutazione del rischio è estremamente bassa è improbabile che
Rimanga a quei livelli estremamente bassa sui mercati a livello storico due i tassi reali di equilibrio e quindi anche Class di politica monetaria tenderanno a stabilizzarsi sui livelli un pochino più alti rispetto ai passate e tre quello che dobbiamo guardare non è tanto il livello di debito pubblico ma riuscire ad
Aggiustare il disavanzo e riportarlo diciamo su su un livello sostenibile vedete che qui il debito continua a crescere un pochetto è questo che sul quale dobbiamo stare attenti Non dobbiamo preoccuparci tanto del livello abbiamo avuto la fortuna una grande fortuna di ripartire dal via giochiamocela bene Qui Passo la palla a
Lorena che approfondirà un sacco di aspetti sulla parte del commercio internazionale E poi dopo a Stefania Lorena te Grazie a tutti grazie quindi Come diceva Lorenzo io mi concentrerò soprattutto Sug aspetti di commercio internazionale siamo un po’ lunghi ma andrò un po’ in fretta per assessore più vicino così ok
Commercio internazionale e E perché perché se vi ricordate no stiamo parlando del Fre shoring più cauto dei rischi in europeo de shoring Insomma qualcosa sembra stia cambiando in quelli che sono quella che è la struttura la mappa del commercio internazionale Allora siamo andati a vedere alcuni di
Questi aspetti e in particolare a vedere se e come stanno cambiando i rapporti tra stati uniti e e Cina Lo squilibrio estero lo leggiamo non come differenza tra esportazione ed importazione Ma come i saldi finanziari degli operatori famiglie imprese piuttosto che settore pubblico abbiamo calcolato dei Semplici indici di introversione commerciale poi
Vediamo come abbiamo trasferito le informazioni ricavate da queste analisi nella previsione di lungo termine l’abbiamo visto prima e nel mi riferisco al grafico di sinistra alla composizione della bilancia dei pagamenti degli Stati Uniti qui in un orizzonte più lungo solo per farvi vedere come bisogna risalire agli anni 60 del secolo scorso per
Vedere un surplus del conto corrente della bilancia dei pagamenti statunitensi stabilmente sopra lo zero la crisi petrolifere degli anni 70 portano il disavanzo in deficit un disavanzo guidato dalle Merci disavanzo merci che si cumula negli anni e determina una posizione netta sull’estero che alla fine del 2022 il
Dato del 2023 uscirà oggi pomeriggio sopra il 60% del PIL con un altro grande elemento che vorrei evidenziare come il surplus del degli investimenti diretti all’estero in realtà negli ultimi anni già già prima della crisi pandemica fosse diventato un un una posizione debitoria sono di più gli investimenti
Che vengono fatti negli Stati Uniti rispetto che quelli statunitensi fatti all’estero ed è un saldo merci cresciuto nel tempo nonostante gli Stati Uniti siano passati da una situazione di deficit energetico a una situazione di surplus negli anni più recenti vedete ci sono dei piccoli instagrami arancioni vorrei anche farvi notare come all’inizio degli
Anni 2000 il disavanzo commerciale quello merci degli Stati Uniti fosse per metà riconducibile al saldo al deficit energetico per metà al rimanente Quindi dice diamo nonostante questo calo del deficit che diventa poi un piccolo surplus negli anni più recenti con lo shale Oil e lo shil gas gli Stati Uniti
Hanno continuato a peggiorare il loro disavanzo merci e non a caso se andiamo a vedere qual è il peso che ha l’economia statunitense nel commercio mondiale di merci questa volta calcolato a prezzi costanti e non a prezzi correnti vedete la riduzione di quattro punti percentuali con ingresso il rapidissimo sviluppo della Cina dopo
L’ingresso nel VTO ma tutto sommato ancora un 14% del commercio mondiale è come dire a carico Grazie si forma grazie alle importazioni statunitensi faccio una parentesi parlavamo di deficit energetico surplus energetico per dire alcune cose sulle importazioni le esportazioni Scusatemi di Stati Uniti di G così cruciali per questo cambiamento no
Di approvvigionatore dell’Europa da Russia al resto del mondo grazie alle inaz Scusate grazie alle importazioni dagli Stati Uniti lo vedete qua il deficit di gas proveniente dalla Russia Questa è la differenza fine 2003 rispetto alla fine del 2021 il il 30% 40 per 3 X4 Il 30% delle minori
Importazioni di di gas dalla Russia è stato soddisfatto da esportazioni americane in Europa di gas liquefatto perché lo dico Non tanto per questa ricomposizione che più o meno è nota Ma perché all’inizio dell’anno l’amministrazione biden ha annunciato dei provvedimenti restrittivi circa come dire il il controllo sulla possibil ilità degli Stati Uniti di
Esportare gas richiamando Che cosa il rischio di avere prezzi del gas elevati per le famiglie e le imprese americane e rifacendosi anche a criteri di legati all’emissione di CO2 quindi un maggior controllo per perseguire in modo più efficace questo processo di transizione Green Ora ovviamente ci sono state reazioni perché questo può essere
Un rischio visto la rilevanza delle Import per l’Europa del mercato americano eh potremmo vedere dei prezzi a rialzo per il gas in Europa in realtà questo ci sembra un rischio veramente molto molto molto basso perché Perché intanto i prezzi negli Stati Uniti del gas sono già dei livelli minimi quindi
Non c’è al momento questo rischio perché nella pipeline e lo vedete nel grafico di destra ci sono già dei nuovi impianti di liquefazione in costruz che porteranno a un aumento dell’offerta di circa il 65% rispetto alla fine dello scorso anno e verosimilmente nessuna amministrazione si prende il rischio di bloccare
Esportazioni quindi di ridurre la remunerazione di questi investimenti e se poi vogliamo pensare anche a un medio termine quindi a una politica di questo tipo e agli effetti che potrebbe avere nel medio termine questi potrebbero creare dei dis incentivi a investire in questo mercato quindi perdere i vantaggi competitivi
Che hanno gli Stati Uniti in relazione all’esportazione di gas con l’effetto al limite anche di ridurre in termini relativi l’offerta rispetto alla domanda anche per il mercato statunitense e andare a creare quelle tensioni sui prezzi che invece si vogliono evitare essendo l’obiettivo dichiarato dell’amministrazione Quindi chiuso la parentesi e con il saldo commerciale
Degli Stati Uniti ora lo sappiamo che la politica introdotta commerciale introdotta da Trump ha ridotto drasticamente aumentato le tensioni soprattutto nei confronti della Cina e quello che vediamo se andiamo a vedere come si è sviluppato il saldo commerciale statunitense in termini bilaterali verso le aree indicate in questi grav C vedete che effettivamente
C’è stata una riduzione delle importazioni americane dal mercato cinesi con una ruzione anche del deficit bilaterale degli Stati Uniti nei confronti della Cina ora Questo minore flusso di importazioni non è stato soddisfatto da maggiori importazioni né dall’Europa né dal Giappone diciamo quelle due grandi economie che sono nella sfera politica degli Stati Uniti
Ma sono state soddisfatte da un aumento di importazione da altri paesi dell’Asia escluso Cina e Giappone Qual è il sospetto qui che effettivamente il mercato di origine non sia più la c Cina Ma e l’abbiamo visto se qualcuno di voi se lo ricorda ma a marzo scorso quando abbiamo fatto un’analisi delle degli
Effetti dell’inl reduction Act come la Cina per evitare o cercare di contenere gli effetti degli aumenti dei Dazzi americani su alcuni prodotti avesse delocalizzato in altri paesi asiatici Vietnam Malesia Thailandia la produzione di alcuni prodotti importanti per il mercato statunitense quindi sì una minore coinvolgimento eh degli Stati
Uniti una minore dipendenza degli Stati Uniti diretta da prodotti cinesi ma ancora poca evidenza per dire che questa sia effettivamente così in termini di relazioni tra le due economie la Cina Ovviamente non è stata a guardare nel senso No Ha dichiarato che avrebbe ridotto i suoi investimenti
In titoli del debito americano e anche qui siamo andati a vedere abbiamo a disposizione dei dati pubblicati dal tesoro dal Ministero del Tesoro americano circa la detenzione di titoli Americani nel portafoglio di non residenti e quello che si vede qui il grafico blu fa l’area blu fa riferimento
Alla Cina è che effettivamente se consideriamo sia titoli di debito che azioni c’è stata una calo significativo della Cina e soprattutto evidente Con riferimento ai titoli del tesoro americano che sono state in parte compensati da altri mercati quello che manca per arrivare a 100 ma soprattutto dall’area arancione che è l’Europa
L’Europa e anche se guardiamo ai titoli treasury piuttosto che delle Agenzie governative anche a come dire operatori non residenti ma provenienti come con mercato di acquisto in UK anche qui dire no che effettivamente è una riduzione dell’impegno cinese in questi investimenti difficile perché sia in Europa ma che in UK sono importanti
Piazze finanziarie nessuno ci dice se dietro a questi maggiori investimenti europei in generale sia sia euro area o o Regno Unito vi sia effettivamente non vi siano operatori in questo caso cinesi che era quello che ci interessava Quindi come dire qualche evidenza a primo livello di dipendenza
Direi minore dipendenza di diretta tra i due colossi ma ancora troppo presto dire che effettivamente si stiano cambiando queste come dire posizioni relative e poi proviamo a leggere il saldo della bilancia dei pagamenti abbiamo detto come la differenza tra risparmio e investimenti dei settori istituzionali in questo caso famiglie imprese e
Settore pubblico Allora il disavanzo di parte corrente della Bilancia americana vuol dire come c’era già stato detto prima da Lorenzo che gli Stati Uniti attraggono Capitali Quindi il finanziamento della crescita utilizza le risorse accantonate oppure formate dalle famiglie risparmio delle famiglie e sono insieme a quelle provenienti dall’estero finanziano sia quelle del settore
Pubblico che quelle delle imprese non finanziarie che però anche negli Stati Uniti cominciano Come dire ad essere meno importanti che nel passato Europa Cina e Giappone paesi creditori netti avendo un surplus della bilancia dei pagamenti quindi avendo un un risparmio superiore agli investimenti sono le famiglie ovviamente in tutti e tre paesi ma
Mentre in Cina le imprese svolgono il loro ruolo Cioè investono più di quanto risparmiano aumentano la capacità produttiva sostengono la crescita in Europa e in Giappone non è così in Europa è un fattore come dire che ha cambiato segno con la grande recessione in Cina e scusatemi in Giappone
Verosimilmente è fritto è frutto dello scoppio della bolla immobiliare Alla fine degli anni 80 inizio degli anni 90m che cosa c’è Quali sono i motivi per cui un paese come dire forma più risorse di quelle necessaria alla sua crescita Beh un punto potrebbe essere che ci sono debiti elevati debiti pubblici elevati quindi
Sia le famiglie che le imprese come dire perseguono un andamento cauto nelle loro scelte di consumo piuttosto che investimento perché c’è una popolazione vecchia è un’aspettativa di vita che mediamente si è allungata alzata A livello mondiale questo significa Maggiore risparmio durante il periodo lavorativo a scopo precauzionale per
Come dire Cercare di mantenere il più possibile gli stili di vita una volta usciti dal mercato del lavoro una una crescita della produttività totale dei fattori diversa in questo caso più alta negli Stati Uniti più bassa sicuramente n in Europa e in Giappone come ci aiutano queste considerazioni per la
Previsione Beh intanto siamo ovviamente il fattore demografico è una cosa nota gli Stati Uniti a differenza di Giappone ed Europa non sono coinvolti ancora da una riduzione della popolazione in età da lavoro questo grafico più piccolo è esattamente quello sotto però con una scala più leggibile questo mi serviva
Per il confronto con le aree emergenti che invece Africa sub Africa e India continueranno a beneficiare del dividendo demografico in previsione ma per farvi vedere come e non apro una parentesi Ma ve lo porto sola alla vostra vostra attenzione questo aumento nel 2023-2024 rispecchi il contributo che
Viene dato alla popolazione in età da lavoro Dai rifugiati dall’ucraina in Europa e che quindi dal Queste sono previsioni eurostat in questo caso dal 2025 comincia già a calare perché questo flusso non solo si interrompe ma anche eurosad fa un’ipotesi che una parte consistente di queste persone torni al paese d’origine quindi in
Questa Per quanto riguarda la popolazione in età da lavoro Stati Uniti avvantaggiato rispetto a ai ai tre altri grandi paesi creditori netti nei suoi confronti Cina inclusa lo sappiamo che è coinvolta cioè che riguarda anche la Cina Il calo della popolazione in età da lavoro qui non mi fermo un discorso che
Ha già affrontato Lorenzo sia in termini di saldo del settore pubblico che effetti sulla bilancia dei pagamenti residuale ovviamente a questi due andamenti e il saldo del settore privato ma vado veloce indice di introversione commerciale AB detto proviamo a misurare Se davvero stanno aumentando Si sta
Polarizzando un po’ il mondo no Si sta dividendo Allora abbiamo diviso i paesi in due aree le abbiamo chiamate per comodità e pigrizia forse intellettuale nord e sud del mondo dove la distinzione si concentra su i paesi che hanno effettivamente adottato sanzioni alla Russia dopo l’invasione dell’Ucraina quindi le aree Nord sono le
Aree che formano questa regione che indichiamo come nor le aree blu in questo grafico sono i paesi essenzialmente industrializzate G aree verdi sono i paesi emergenti che non hanno adottato le sanzioni alla Russia non abbiamo preso in considerazione i paesi del Medio Oriente e del Nord dell’Africa quella bagnata al
Mediterraneo consapevoli che forse le quotazioni la variazione delle quotazioni del petrolio potevano come dire aumentare la volatilità degli indici e quello che si ottiene questi sono indici che possono da variare da men1 a 1 all’aumentare dell’indice Si segnala Viene segnalato che gli scambi commerciali dei paesi all’interno dell’area crescono di più degli scambi
Commerciali all’esterno dell’area quindi aumenta l’introversione commerciale e quello che si vede è un trend crescente per tutte e due le aree Ovviamente dico ovviamente ma mi spiego subito perché dalla grande recessione per la Cina ma qui è chiaro No è l’entrata quello che abbiamo visto prima è il fratello di quell’ aumento della
Quota della Cina come rilevanza negli scambi mondiali cioè la Cina è entrata nel mercato internazionale ha commerciato con tutto il mondo non soltanto in misura importante con tutto il mondo non soltanto con diciamo i paesi del Sud del mondo stanno aumentando le l’introversione i commerci all’interno di queste aree
Forse dal 2018 anche con un trend un po’ più alto per quanto riguarda il nord del mondo è sufficiente per dire che stiamo effettivamente andando verso una divisione No del commercio mondiale ancora un po’ presto perché perché perché qui Soprattutto negli ultimi anni ci sono i dati delle delle crisi
Abbiamo visto la pandemia cosa ha implicato in termini di logistica di settore dei trasporti Quindi come dire alcuni scambi cambiamento dei mercati di origine per alcuni paesi può essere stato forzoso però è anche vero dall’altra parte che apertura di nuovi conflitti di nuove inasprimento di tensioni geopolitiche A livello mondiale
Potrebbe contribuire effettivamente a questo andamento nel nostro scenario il commercio mondiale lo vedete nel grafico di sinistra ha una piccola accelerazione essenzialmente riconducibile a una crescita di quei paesi che abbiamo visto prima più più alta della media e quindi un maggiore assorbimenti prodotti dall’estero dei paesi che beneficiano del dividendo demografico essenzialmente paesi
Emergenti tanto che lo vediamo qui Se andiamo a vedere come si ricompone il PIL mondiale a prezzi costanti non a prezzi correnti Eh la parte riconducibile ai paesi emergenti è effettivamente in crescita e nel nostro scenario ovviamente vicino Molto vicino al peso dei paesi industrializzati Ovviamente
Non è così In termine procapite né in dollari correnti un sesto un settimo ancora del livello dei paesi industrializzati per il PIL dei gli emergenti e anche il GAP si riduce ma rimane molto ampio anche in termini di dollari in parità di potere d’acquisto un’ultima frase ma brevissima vado velocissima trovate documentato nel
Rapporto che ipotesi abbiamo visto che è uno dei temi che ancora sono aperti sul l’andamento quello dell’inflazione quindi che ipotesi abbiamo sui prezzi internazionali delle materie prime nel nostro scenario ora un paragrafo importante del capitolo de Dedicato ai temi di medio termine è dedicato ai temi dei rischi climatici e
Dei rischi naturali che vi invito a leggere ovviamente sono temi che non possiamo pensare non abbiano effetti sull’andamento dei prezzi internazionali così come sappiamo tutti benissimo che è impossibile definitori impossibile no definire uno shock legato a questi eventi nel nostro Orizzonte qui come dire basta Qui il segnale è di
Un’inflazione che comunque rimane non lontana dai livelli medi passati ma di certo In recupero rispetto alla fase ciclica questa più recente che dovremmo vedere per il prezzo del petrolio Brent vedete una sostanziale stabilità sui livelli più recenti Ma che in una prospettiva storica sono livelli elevati
Perché è vero che stiamo come dire siamo nella fase di transizione climatica i paesi industrializzati hanno come dire continuano a dichiarare un azzeramento Scusatemi delle emissioni entro il 2050 ma non è così per gli obiettivi dei paesi emergenti che sono decisamente dopo il 2050 una crescita sostenuta che
Evidentemente si accompagna anche a un aumento del consumo dell’energia pro capite perché sono ancora sui livelli molto bassi per cui ci aspettiamo che parte di questo aumento del consumo pro capite di energia sia soddisfatto da fonti fossili e contrib quindi a mantenere elevato su livelli storicamente elevati
Anche nella media il prezzo del petrolio io mi fermo lascio la parola a Stefania [Musica] Grazie Buongiorno a tutti Bentrovati Mi sentite che sono bassa devo Ecco qua trovare Allora veniamo all’economia italiana e alla diciamo sua collocazione Anche rispetto alle altre economie europee rispetto alle quali normalmente Appunto ci così ci confrontiamo Come
Diceva Lorenzo è un momento in cui Nonostante tutto quello che abbiamo passato il clima è abbastanza buono c’è ottimismo però quello che vorremmo così invitarvi a fare è di proprio anche perché questo è un orizzonte lungo così non adagiarci sugli Allori abbiamo voluto dire e vedere anche Quali sono le
Tante sfide e le tante così impegni che l’economia italiana e non solo l’economia italiana ha davanti a sé gli Allori partiamo dagli Allori Allora questa è la media Anzi la cumulata di quello che è Esso dalla pandemia a al 2023 in termini di crescita del PIL Confrontati fra Italia
Germania Francia Spagna e Stati Uniti come vedete a parte gli Stati Uniti l’Italia è l’economia che è cresciuta di più il confronto regge Anzi addirittura migliora se andiamo a misurare la crescita del PIL in termini procapite perché come Abbiamo ricordato sappiamo bene l’economia italiana ha una popolazione che cade e invece gli altri
Paesi hanno ancora una popolazione che o sta ferma o cresce un pochino e quindi a forzi Ori l’economia italiana in termini prop capita È cresciuta di più degli altri e non è andata così male nemmeno se guardiamo in termini di PIL per addetto Quindi questa diciamo misura rzza aggregata di
Produttività perché nonostante la forte crescita di occupazione Ma gli altri paesi ne hanno avuta di più evidentemente quindi questo è il risultato Tutto perfetto Tutto bello Beh questa cosa chiaramente è stata pagata come è stata pagata è stata pagata con un aumento degli indebitamenti pubblici quelle palline lì ci dicono di quanto è
Aumentato l’indebitamento delle amministrazioni pubbliche in miliardi in questo periodo 34 miliardi in Italia 38 gli Stati Uniti han fatto di più in p Scusami sì sì sì e 34 miliardi e non sono nemmeno metà di quelli che hanno speso ieri abbiamo scoperto che abbiano hanno speso ieri in più sui Esatto
E cosa stavo dicendo Ecco al confronto adesso qui la scala è un po’ è su due scale diverse ovviamente non si apprezza 13 i 13 punti di PIL della Germania molti di meno Quindi è chiaro che questo è un costo che è stato pagato però è inutile nascondersi e anzi siamo ben
Contenti di non dovere nascondere questi buoni risultati ottenuti dall’Italia perché Costruzioni Lo sappiamo poi ci tornerò ma anche macchinari quindi investimenti strumentali ed esportazioni sappiamo che le due cose vanno molto insieme in Italia le esportazioni potremmo aprire un lungo capitolo che ovviamente non apriamo Ma giusto per darvi una suggestione le esportazioni
Italiane sono andate meglio sono cresciute di più di quelle tedesche verso praticamente tutti i paesi di destinazione Quindi è una forza abbastanza generalizzata delle nostre imprese esportatrici e poi però dobbiamo ahimè fermarci E dedicare qualche minuto all’effetto dei bonus edilizi perché abbiamo visto che la grande differenza rispetto anche agli altri
Paesi è data dal fatto che l’Italia ha spinto nell’uscita dalla pandemia sulla sui bonus edilizi Allora qui non vi faccio tutti i dettagli perché altrimenti non la finiremo più C’è un tema di disallineamento dei conti tra i conti delle che sono impliciti da nei conti pubblici quello che ci dice l’enea
Quello che è nei conti della contabilità nazionale quindi Non escludiamo che ci saranno delle revisioni Vi ricordo che in settembre ci sarà una grossa revisione perché cambierà la base in tutta Europa dei conti nazionali quindi in quell’occasione potremmo scoprire tante cose e non è nemmeno molto semplice capire dove sarà la revisione se
Verranno scopriremo che c’è stato più indebitamento che invece c’è stata più crescita quindi diciamo che fare previsioni in questo momento non è proprio semplicissimo e non è una capazo benevolenza veramente un momento comp ato perché ogni giorno appunto saltano fuori 10 miliardi di qui e di là E insomma è abbastanza difficile interpretare
Comunque superando questi problemi abbiamo fatto una valutazione molto semplice 100 miliardi di incentivi di interventi effettuati a prezzi concatenati quindi togliendo di mezzo l’inflazione questi nei 3 anni sostanzialmente implicano quatt punti e mezzo di PIL in più rispetto a quelli che ci sarebbero stati senza E qui ho scritto contabili e
Sottolineo contabili Perché non è una simulazione in cui abbiamo tenuto conto degli effetti moltiplicativi o Abbiamo ipotizzato un effetto di spiazzamento si potrebbero fare tutte queste valutazioni in parte le abbiamo fatte ma qui volevamo proprio dare una misura come dire molto semplice senza tanti caveat questo questo Cosa significa significa
0,8% di crescita in più all’anno mediamente in questi 3 anni però che cosa succede come sempre quando si fanno degli incentivi quando si fanno delle misure anche così intense poi sappiamo che le bolle si sgonfiano e quindi che cosa Abbiamo ipotizzato lo vedete nel grafichetorregrossa zali e dell’occupazione nel settore delle
Costruzioni come vedete si torna indietro Noi abbiamo un’ipotesi di un rientro abbastanza lento forse potrebbe essere più veloce ma qui Davvero è molto complicato e si torna anche sul livello un po’ superiore a quello precisi quindi siamo stati forse ottimisti Non lo so ecco questa è l’ipotesi che abbiamo con
Questo piccolo anche Cava di ottimismo Comunque parliamo di una crescita ridotta di mezzo punto all’anno per via proprio di questo sgonfiamento della bolla no ok Questo è l’effetto però non è l’unico costo l’altro costo chiaramente è quello a carico della collettività e dell’indebitamento e del debito pubblico anche qui non entro in
Tutti i numerello che hanno fatto i contributi agli investimenti dove sono registrati queste queste voci come vedete è una crescita esponenziale anche di più l’impatto sugli indebitamento al netto del fatto che si scopriranno altri miliardi nel cassetto che non sono stati contabilizzati li vedete nella barre Verdi ci sono già quello che
Invece emergerà pian piano man mano che i crediti verranno effettivamente esigi diciamo così Sarà l’effetto sul debito che sarà mantenuto alto nei prossimi anni con anche un costo in termini di onere per interessi abbiamo fatto un calcolo tenendo conto delle ipotesi che facciamo sui tassi di interesse sono 6 miliardi all’anno di
Qui No 6 miliardi di qui al 26 e 4 miliardi l’anno a regime Quindi è un costo che si protrarrà nel tempo non è l’unico costo Se volessimo fare un’analisi costi benefici come sarebbe opportuno fare per ogni spesa pubblica per spese pubbliche di questa intensità dovremmo anche chiederci Ma se
Noi questi 140 150 180 non si sa ecco miliardi che abbiamo speso così se li avessimo spesi in qualcos’altro Quali sarebbero stati i benefici Quali sarebbero stati gli effetti questo non lo lo lascio alla vostra riflessione Diciamo che contabilmente questo è quello che possiamo leggere nei dati con effetti appunto sull’attività economica
E sull e sull’indebitamento ento comunque dato anche questo certamente un consuntivo buono di questi anni che ha portato e questo è l’altro diciamo effetto che hanno avuto questi incentivi di perlomeno la difficoltà di misurarli a una forte rivisione del PIL ne avrete avrete visto in sedi di consuntivo il PIL sia
Per il 22 sia soprattutto per il 23 è stato rivisto a rialzo Sostanzialmente perché sono state riviste a rialzo gli investimenti in costruzioni invece è stato confermato confermata la stima flash del Quarto trimestre una crescita dello 02 sostenuta dato positivo investimenti strumentali ma soprattutto dal rimbalzo per diciamo la corsa
Probabilmente a usufruire Oddio a usufruire della dei bonus prima che scadesse degli investimenti in costruzioni come vedete una crescita trimestre su trimestre del 38 senza quella crescita il PIL sarebbe caduto dello 01 perché come vedete la spesa delle famiglie invece ha subito un tracollo anche questo è abbastanza
Inaspettato ci aspettavamo un meno ma più contenuto dopo torno magari su su qualche considerazione che Gi può dare qualche diciamo spiegazione a questa caduta così forte detto questo e archiviato quindi quindi questo 23 è abbastanza eccezionale che cosa ci aspettiamo per il 24 gli indicatori congiunturali ci dicono che siamo usciti
Dalla fase di Diciamo stagnazione che aveva caratterizzato l’attività nel al netto appunto di queste vicende le costruzioni nell’autunno quindi ripresa ma una ripresa che segna il passo quindi l’abbrivio non non è ancora così netto Da a permetterci di dire che la crescita sarà vivace a partire dall’inizio dell’anno
Ripeto e scusate ma davvero è un momento abbastanza particolare da questo punto di vista al netto delle sorprese sulle costruzioni sugli investimenti residenziali oggi è uscito il dato delle costruzioni di gennaio è andato benissimo per cui Cioè non so alzo le mani perché è davvero un momento complicato detto
Questo che cosa cos lo diciamo da tempo permetterà di riavviare davvero un ciclo espansivo sarà il rallentamento la caduta soprattutto dell’inflazione è già stato detto quindi non non aggiungo molto se non ricordando che l’Italia avendo avuto un impatto più forte via prezzi dell’energia adesso sta beneficiando in misura Maggiore rispetto
Agli altri paesi del contros shock e quindi abbiamo un’inflazione che addirittura sotto l’1 risalirà perché gli effetti base verranno meno ma questo non ci spaventa è nei numeri diciamo così quello che ci dovrebbe spaventare di più è controllare che cosa succede alle componenti Core dell’inflazione Qui abbiamo due misure
La super Core l’inflazione dei servizi sulla supercore come vedete sta scendendo anche qui L’Italia è in una posizione migliore rispetto agli altri paesi però siamo ancora ben al di sopra del 2% per i servizi segnali di riduzione non sono ancora così netti per cui la cautela nel come dire dichiarare
Vinta la lotta contro l’inflazione credo che sia ancora ancora corretta qui Vi ho riportato due indicatori ma vi rimando al rapporto per molte più caspide di una sensibilità Basta sfiorarlo che parte Scusate ehm su alcune misure non standard ce lo siamo detti più volte è un momento complicato capire che cosa succede
All’inflazione È molto importante quindi eh fare anche analisi che vadano Al di là degli indicatori più standard è è importante lo stanno faccendo Le banche centrali Anche noi abbiamo replicato questi indicatori per poter monitorare l’inflazione qui cosa vediamo Vediamo che effettivamente la il grafico di sinistra
Si stanno riducendo i prezzi i beni i cui prezzi hanno dei tassi di inflazione molto alte quindi ci stiamo riportando in una situazione più normale ma come vedete le aree blu sono ancora molto minoritarie rispetto al giallo e quindi anche qui c’è ancora molta strada da fare e lo stesso lo vediamo nei
Contributi all’inflazione Queste sono Stime che stimano Appunto questo contributi di domande e di offerta molto dibattito c’è stato è stato un’inflazione a domande è stata un’inflazione da offerta al di là di questo dibattito quello che vediamo È che i contributi di entr ambe le componenti si stanno sgonfiando e questa
È una buona notizia che appunto depone a favore del fatto che via via vedremo un rallentamento duraturo non solo legato appunto ad effetti base dell’inflazione che cosa anche determinerà la velocità con cui questo diciamo sgonfiamento avverrà Beh Certamente andamento dei salari e dei profitti In un mercato del lavoro che
Rimane eccezionalmente robusto è stato ricordato tanta occupazione tanta occupazione in rapporto al PIL quindi un’elasticità superiore all’unità che normalmente non si verifica i salari stanno crescendo anche se il dato dell’Italia è in dicembre condizionato da una tantum che sono state pagate al settore pubblico Siamo al netto di
Questo una tantum sul 3% quindi su livelli Ben Ben inferiori quello che può essere notato è che la linea Viola che è quella relativa allu vede una stabilizzazione Nel ritmo di crescita dei salari contrattuali che fa dire alla BCE che il tetto diciamo il picco è stato raggiunto e che da ora in
Poi vi sarà una situazione più diciamo misurata in termini di crescita È forse ancora un segnale un po’ così una lettura un po’ benevola della situazione perché in realtà ci sono molti contratti che dovranno essere siglati quest’anno e che implicano crescite piuttosto consistenti Ma questa è la situazione
Dicevamo i profitti i profitti sono andati benissimo dopo ci tornerò in Italia nel quest’anno hanno contribuito come vedete la barra rossa alla crescita Questa è una scomposizione diciamo contabile della crescita del deflatore del PIL però nel Quarto trimestre anche loro si stanno il contributo sta scendendo e quindi anche questo può
Essere letto come un una come dire un segnale del fatto che gli impulsi all’inflazione Al di là degli effetti energia si stanno via via riducendo detto questo quindi in attesa che effettivamente le famiglie possano beneficiare di un’inflazione stabilmente più bassa che cosa sta succedendo e soprattutto come sta operando la politica monetaria Allora
Sull’inflazione sulle famiglie l’inflazione come vedete nel grafico di sinistra Ha agito e agito pesantemente sono ormai un anno e mezzo che il reddito reale delle famiglie cade e nel nella media del 23 stimiamo che ci sia un segno negativo quindi quella caduta dei consumi forse non è così come
Dire difficile da spiegare se pensiamo che appunto le famiglie stanno specialmente quelle a reddito che hanno dei dei appunto de reddito fisso stanno pagando sostanzialmente l’inflazione Tant’è vero che e questo è molto importante lo sottolineo per la prima volta da anni Le risparmio saldo finanziario delle famiglie è diventato
Negativo quindi le famiglie stanno Riducendo il loro risparmio ne avevano accumulato tanto come vedete l’abbiamo discusso più volte adesso però questa fase è finita e le famiglie lo stanno riducendo contemporaneamente hanno riallocarsi di rendimento verso i titoli pubblici in particolare quelle italiane e quindi le famiglie si trovano in questa fase ad
Essere molto meno Liquide molto meno come dire con minori di disponibilità anche a a consumare se non ci sarà una effettiva riduzione e stabilizzazione dell’inflazione lato imprese le cose stanno andando benissimo Dobbiamo dirlo Questo è il saldo finanziario delle imprese Come vedete non solo Era cresciuto negli
Ultimi anni ma nel nei primi 9 mesi abbiamo i dati solo nei primi nove mesi dell’anno è ai massimi storici più di 90 miliardi di saldo finanziario cosa stanno facendo le imprese stanno anche loro riallocati finanziarie le han tolte dai depositi in conto corrente e si stanno finanziando gli investimenti
Riducendo gli impieghi il costo degli impieghi è cresciuto però le imprese sono così ben diciamo capitalizzate con liquidità da poter comunque affrontare questa situazione quindi questo è un dato estremamente positivo quella caduta degli impieghi non la leggiamo negativamente da questo punto di vista ma anche proprio come una conseguenza
Della forza finanziaria delle imprese invece più complicata la situazione delle famiglie che di fronte all’aumento dei tassi di interesse sui mutui stanno comprimendo Chiaramente la domanda di di mutui e di prestiti in genere quindi una una situazione molto molto diversa tra famiglie e imprese ma complessivamente un quadro come
Ricordava Lorenzo a livello globale ma anche a livello italiano tutto sommato positivo tenuto conto delle sfide e delle Insomma degli shock che abbiamo alle spalle in questa situazione I conti pubblici I conti pubblici abbiamo scoperto anche qui con la revisione che è stata portata o la revisione o con il preconsuntivo
Che sul 23 che si allontana da dalle Stime che il governo stesso aveva fatto sulle indebitamento quindi più indebitamento perché ci sono stati più investimenti pubblici ci sono stati più contributi per il famoso superbonus e meno debito ma sul Meno debito Lorenzo già spiegato perché abbiamo avuto questo meno debito e e Beh
Direi che proprio una cosa da manuale sul fatto che l’inflazione fa bene al ito pubblico e quindi in questo caso è andata proprio così quindi più indebitamento A fronte però di un’ottima notizia che è che il pnrr sembra essere effettivamente partito anche qui fino al 8-10 dicembre i dati disponibili sembravano dire che
Le somme spese fossero molto molto insomma inferiori a quelle programmate si parlava di 8 miliardi nei dati di consuntivo invece abbiamo che sono state spesi 21 circa 21 miliardi che in linea con quelli che erano stati programmati Quindi da questo punto di vista un’ottima informazione che ci fa dire che effettivamente quindi il
Pnrr si è avviato la sua attuazione ha come dire preso l’abbrivio e quindi quelle spese che avevamo Eh come dire programmato e per i programmato avevamo previsto data la programmazione per i prossimi anni eh si faranno sono confermate con un profilo leggermente inferiore perché appunto in parte sono già state
Fatte in questo contesto è stato raggiunto l’accordo sul nuovo patto di stabilità e crescita e soprattutto sono stati definiti in sede di trilogo i eh diversi aspetti su questo non entro assolutamente perché ci ci parlerà Ottavio ricchi per il nostro paese questo implica comunque un la necessità di procedere a una riduzione degli
Indebitamenti questo lo sapevamo ma in misura un po’ superiore a quella che avevamo ipotizzato a dicembre che come dire aveva un’ipotesi di quella che si chiama legislazione o comunque politiche politiche vigenti in questo caso invece dobbiamo ipotizzare che ci saranno delle vere e proprie misure più restrittive ad
Esempio la conferma della riduzione del cunio Fiscale che come sapete per il 24 è stata finanziata a debito praticamente che deve essere Dovrebbe essere rifinanziata per il 25 verosimilmente o non non lo non lo potrà essere Oppure si dovranno trovare delle forme di copertura in minori imposte minori
Maggiori imposte e minori spese quindi è un un quadro più di politica fiscale più stringente rispetto a quello che disegnavamo a a dicembre e detto questo cercherei di andare a concludere vi lascio avete tutte le nostre previsioni Quindi non entro nel dettaglio eh Questa è la crescita con la riduzione dell’inflazione una crescita
07 che ma non so che cosa ne uscirà con tutte le informazioni che appunto giorno per giorno escono su quanto 110% c’è ancora nella pipeline e per usare gli ultimi 2 minuti ricordando Quali sono le sfide che non solo l’economia italiana ovviamente ma all’interno dell’Europa si troverà ad affrontare in questi in
Questi anni chiaramente Non tutto sarà definibile di qui del 2030 ma sicuramente di qui al 2030 tante decisioni dovranno essere prese quelle che non saranno prese probabilmente come dire condizioneranno poi le prospettive negli anni futuri le abbiamo per usare uno slogan definite quelle delle leed deglaze ha già ben detto Lorena tutti
Gli elementi che ci portano a dire che ci potrebbe essere Appunto una minore crescita o comunque una diversa assetto Inter nazionale degli scambi l’economia italiana è un’economia aperta Quindi per noi è importante il tema demografia chiaramente lo conosciamo forte decrescita della popolazione perderemo 1 Mil milione e mezzo di qui al 2030 di
Lavoratori tra di potenziali lavoratori tra i 15 e i 65 anni il quadro si tiene con un forte aumento dei tassi di partecipazione come vedete il Trend è ripido i livelli per l’Italia sono ancora molto bassi quindi potenzialmente lo spazio c’è però perché quello spazio si è riempito significa
Avere i servizi le strutture le istituzioni tipiche dei paesi che hanno dei tassi di partecipazione specialmente femminile più alti e questo è chiaramente tutto da da definire per la spesa pubblica per il debito quindi la demografia sappiamo quale Quali effetti ha in termini di spesa per le pensioni per la sanità c’è
Tutto il tema dell’aumento della spesa per interessi che continuerà ovviamente a pesare e Peserà sempre di più ci riporterà come vedete a un peso della spesa per interessi passivi su PIL che non vedevamo da da molti anni Questo è il profilo che abbiamo e solo per ricord farvi notare Come A
Fronte pure di un fortissimo rientro dell’indebitamento Quindi quello sforzo che dicevo prima in termini di politiche per rientrare il debito scenda molto molto lentamente anzi i primi anni il debito non scenderebbe proprio proprio perché abbiamo i crediti dei bonus dei bonus edilizi da scontare e quindi questo è sostanzialmente
Il nucleo della criticità dello scenario di finanza pubblica italiano qui Avrei una cosa che non adesso vado vado veloce lascio stare le animazioni sul tema digitalizzazione decarbonizzazione trovate degli elementi nel capitolo 6 del rapporto a cui vi rimando Questi elementi sono tutti nella direzione di richiamare la necessità in
Italia in Europa sapete che ha atteso questo rapporto di Mario Draghi per la commissione ne ha parlato la BC in più discorsi negli ultimi tempi di avere un massiccio piano di investimenti in Europa noi che cosa abbiamo appunto a parte documentare questo dibattito che ripeto nel capitolo 6 Abbiamo effettuato una previsione
Cauta perché riteniamo che la consapevolezza della loro necessità e soprattutto di dove si troveranno i fondi chi finanzierà questo massiccio piano di investimenti è ancora ad una fase Così diciamo embrionale da non poter essere messa come dire in modo saggio in una previsione Quindi come vedete la quota di investimenti su PIL
Risale nei prossimi anni ma non arrivando a livelli che sarebbero invece quelli richiesti dalle Sfide con un sostegno Comunque come vedete alla nostra crescita potenziale Questa è veramente l’ultima slide quindi uno scenario tutto sommato positivo che vedrebbe l’Italia uscire da queste crisi mantenendo il passo degli altri
Paesi sarebbe la prima volta dopo 20 anni in cui invece ad ogni crisi noi perdevamo un po’ di posizioni sia in Termi di PIL procapite sia in termini di PIL per addetto come vedete però l’Europa nel suo complesso sarebbe sempre più spiazzata da questo questa lepre americana che continuerebbe a come dire
Nel suo percorso e quindi Qui si aprono tutte le riflessioni sulla sulla collocazione dell’Europa non solo economica ma in questo contesto così diverso complicato difficile e E con questo vi lascio e lascio la parola ai nostri ospiti Grazie allora Grazie mille Stefania solo per dire che siamo un po’
In ritardo Il ritardo ce lo teniamo anche per chi è collegato quindi finiremo un po’ in ritardo non togliamo lo so che vi abbiamo inondato di non togliamo spazio agli ospiti Grazie mille Ottavio ricchi no vieni qui parlerai da qui per per questioni di logistiche Sì chiamiamole così e qui posso togliere
Lascio avete già fatto ok Ottavio a te il il podio Grazie ancora per essere qui con noi e a seguire Federico Fabrini Grazie a voi non ho delle slide un po’ di Insomma note che ho messo giù che guideranno nel nel percorso Lorenzo parlava del titolo che
Aveva dato la presentazione in realtà vi rivelo che il titolo era ancora più ambizioso in quanto lui parlava di politiche per il 2024 e il il futuro La questione è che siamo insomma in una fase in cui queste politiche sono ancora in corso di definizione anzi in realtà in questi giorni come potete
Immaginare stiamo lavorando sull’ultimo con un po’ di nostalgia forse programma di stabilità no Def perché c’è anche il PNR Quindi quando Naturalmente quando si parla di Sfide per la politica economica vengo a portare la testimonianza punto di vista del MEF le sfide per la politica economica sono quelle
Trattate da Stefania no sulle quali tornerò ma molto in breve quindi dove siamo Dove siamo siamo diciamo se vogliamo in fase di chiusura siamo definendo uno scenario di crescita tendenziale onestamente ancora Siamo in attesa di un quadro di finanza pubblica tendenziale che arriverà in questi giorni quindi non ho commenti particolari sui
Numeri in termini di crescita tendiamo a essere come sempre leggermente più ottimisti Ma insomma se si parla di 1 du deci in più rispetto ai numeri che avete visto non è diciamo non è quello il punto ora il il motivo per cui sono qua non è parlarvi del Def perché questo sarebbe
Business as usual diciamo Ma sare è quello di di iniziare a parlare appunto le sfide che abbiamo noi anche internamente dal punto di vista della programmazione sfide date appunto dal dal nuovo sistema di regole ora molto molto brevemente quali sono Insomma si è parlato molto di confronto ad esempio tra le nuove e
Vecchie regole non voglio non voglio entrare qua secondo me un elemento che non è stato fatto abbastanza presente è quello della complessità si fa un gran parlare della DSA che non è non è trasparente non è chiara però di fatto la DSA dava se vogliamo un obiettivo di medio periodo
Alla fine dei conti Eh su cui convergere dopo il piano pochi si sono chiesti in realtà ma l’omt che noi avevamo quanto era complicato da calcolare lo era lo era estremamente quindi questo Ah Scusatemi forse devo Ok allora il diciamo Sì sì sì sì è forse Ok allora
Eh col nuovo sistema di regole alla fine del Piano occorre raggiungere un obiettivo di sostanzialmente un saldo strutturale no a 4 o a 7 anni e questo è calcolato con una tecnica che si chiama de sustainability analysis su cui diciamo si è fatto un gran parlare ora nel vecchio sistema di regole avevamo
Anche lì un un obiettivo che era l’obiettivo di medio termine il calcolo di Questo obiettivo che che si possa dire era altrettanto se non più complesso Questo era il primo punto che volevo fare l’altro aspetto è quello della convergenza a questi obiettivi ora paradossalmente la fase quindi expost una volta definito L’obiettivo è
Molto più più facile avremo un target di tasso di crescita della spesa nominale Il sentiero di convergenza del vecchio sistema che che veniva definito era più volatile stranamente perché risentiva della fase ciclica quindi c’erano diverse incertezze anche nella stima del famoso output Gap no Quindi in teoria fare pianificazione almeno è più chiaro
Diciamo l’obiettivo che ci si dà ok Un tasso di crescita della spesa Ciò non significa che questo non ponga non ponga delle sfide E quindi Questa è l’altra parte di cui volevo parlare Quindi che sfide ci pone questo nuovo sistema di regole una Prima sfida è l’adattamento della legislazione
Nazionale No al al nuovo al nuovo sistema si deve fare un piano si dice noi Lo chiederemo quasi sicuramente a 7 anni un periodo di convergenza a 7 anni ma nella pratica si si tradurrà di fare nel fare un piano a 4 a 5 anni e E poi ogni anno si farà semplicemente
Il punto su come si siamo rispetto al al rispetto di questa regola della spesa quindi una volta l’anno successivamente alla pubblicazione del piano si andrà a vedere diciamo ci sarà un rapporto in cui noi dovremmo dire Siamo al di sopra presumibilmente di questo tasso di crescita della spesa
Siamo al di sotto e se siamo al di sopra di nuovo dovremo porre rimedio Qui ci sono delle analogie col vecchio sistema perché in passato occorreva fare una relazione al parlamento quando non si raggiungeva l’obiettivo di medio termine quando se nera lontani in realtà negli ultimi anni si tra virgolette si rivedeva
Sempre a rialzo l’obiettivo di deficit con le nuove regole questo dovrebbe essere più difficile quindi questo è un aspetto revisione proprio dei dei documenti nazionali che andiamo a a fare ma un altro Secondo me punto più sostanziale è il fatto che il vecchio programma di stabilità e il piano nazionale delle
Riforme dove si annunciavano le riforme che si intendeva fare vanno a fondersi questo diciamo parlando di indice o di struttura dei documenti ha ha delle implicazioni di sostanza non soltanto di forma di Come procede il ragionamento della programmazione nel programma di stabilità Si parlava di un quadro macroeconomico questo poi dava luogo a
Previsioni di spesa di finanza pubblica tendenziali su questo si calava una manovra Ok dall’altro lato del programma nazionale Si enunciava si enunciava che avevano implicazioni sulla spesa ma non sempre c’era veramente la quadra tra l’ambizione degli investimenti per esempio che si voleva realizzare che si dichiaravano nel piano
Nazionale di riforme e poi diciamo le risorse oggettivamente disponibili cosa cambia Come si può immaginare Invece questo documento unico si parte dall’analisi di quelle sfide di cui parlava Stefania prima digitalizzazione transizione ecologica obiettivi europei continueremo ad ascoltare da parte della commissione a ricevere da parte della commissione raccomandazioni di polic rispetto alle
Quali dovremo rispondere e anche in piedi un altro processo di squilibri eccessivi per quanto riguarda l’economia quindi Insomma è vero questo è il contesto di riferimento Ma si parte proprio da questo contesto e da capire una volta che sarà finito il pnrr quali saranno i Gap che avremo Gap
Di investimento Gap di riforme cos’altro si dovrà fare nell’ambito di questo piano di diciamo di medio periodo ora Tra l’altro il fatto che noi quantomeno si mantenga il cosiddetto momento delle riforme anche se il pnrr sarà come dire ci giocherà a favore e anche condizione stessa perché ci
Venga data concesso di fare un piano a 7 anni anziché a quattro no Quindi questi saranno quindi questi saranno diciamo una presa di coscienza una pianificazione di quello che si vuole fare Allora adesso la parte finanza pubblica viene viene in questo momento Cioè viene abbiamo calcolato questa traiettoria della spesa che dobbiamo
Sostenere no che dobbiamo al di sopra della quale non possiamo andare e su questa spesa vanno calati gli investimenti che effettivamente vogliamo fare date le risorse che possiamo permetterci di spendere quindi viene meno Insomma un po’ quel fatto di quei documenti che in fondo non si parlavano
Più di tanto si parlava di libri dei sogni no E dobbiamo avere una coerenza complessiva nella costruzione di questa traiettoria in fase poi di si riprende il famoso quadro macro e su questo poi magari si ottiene anche un deficit No adesso non voglio entrare in tecnicismi questo deficit nel nostro calcolo
Potrebbe essere diverso da quello che era servito per calcolare la traiettoria della spesa M ma insomma il deficit entra in questa fase quindi il modo con cui si fa la programmazione anche di Finanza pubblica dovrebbe essere non voglio dire rivoluzionato ma comunque risentire di questo nuovo processo
Torno torno diciamo a quello che dicevo prima poi di anno in anno si va a verificare l’effettiva capacità di di Insomma di disciplinare la spesa e quella famosa proiezione della spesa di cui parlavamo sopra Mi spiace di nuovo un tecnicismo che noi facciamo a legislazione si parte una spesa
Legislazione vigente poi si parla di spesa a politiche invariate no Quindi questa proiezione anche qui l’ottica cambia un poco quando si va nel medio periodo In realtà a 4 anni a 5 anni cos’è legislazione vigente cos’è politia si parla più di una proprio di una programmazione della spesa e anche
Su questo è in atto una una riflessione interna Ecco m su mi fermerei su questa su questa descrizione delle almeno delle nostre sfide E poi io però ti faccio una domanda subito Sì La prima è fare un piano a 5 o a 7 anni che non si può
Poi cambiare non so se mi sentono bisogna Ecco scusate Sì la la prima questione è fare un programma a 5 4 5 o 7 anni che poi teoricamente Uno non può rivedere è un impegno a meno che non cambi il governo diciamo è un impegno molto complesso perché da molta rigidità
Almeno sembra dare molta rigidità alla alla programmazione magari mi sbaglio è una chiedo dal tuo punto di vista Il secondo aspetto è ovviamente in questi documenti poi bisogna metterci delle politiche e bisogna decidere se si punta più su investimenti infrastrutturali su spese sociali su le grandi linee di politica
Economica Quindi se tu avessi qualche parola A questo riguardo perché fino adesso si è andati un po’ per inerzia no Sostanzialmente è stata fatta qualche intervento ma diciamo Sì c’è stata anche la riforma fiscale Però magari se ci puoi dare qualche idea dei prossimi passi sulle queste scelte di politica economica che
Sono stati avviati ma diciamo che un altro aspetto è un po’ quella della decisione un po’ della governance e processo No il questo tipo di di programmare dovrebbe spingere verso un approccio un po’ più top down se vogliamo in cui appunto Visto che non si può parlare diciamo di
Politiche obizi di investimento senza poi poter disporre l’anno successivo no di queste di queste di abbastanza sorse allocab forse queste scelte vanno fatte un po’ più eh a Monte no e Eh questo ha ha un po’ a che fare con l’approccio verso i ministeri della spesa quindi questa è la mia
Intuizione però diciamo siamo ancora in fase di ragionamento su come portare avanti Esattamente no questo questo aspetto rigidità sì eh Poi dipende ci sono sono dei anche dei fattori di flessibilità Nel senso che adesso di nuovo vado su un aspetto tecnico nel conto di controllo cioè se si
Va la spesa entro un certo margine c’è una flessibilità c’è una flessibilità nuova che è quella della clausola di salvaguardia Nazionale dovesse succedere colpire uno shock molto forte il paese Allora comunque sarebe garantita eh flessibilità quindi eh da questo punto di vista si torna un po’ al discorso no del
Confronto con con con le vecchie regole lì c’era il ciclo no se si calcolava con l’out back Gap il ciclo qui in teoria con una regola della spesa le entrate possono scendere e ci vuole più disciplina soltanto nel controllo della spesa Salvo la componente ciclica della spesa e
Quant’altro quindi non so se se almeno in parte ti ho risposto cioè Temo di non poterti rispondere più più di di questo l’implicazione è quella Grazie mille se ci sono altre domande se no Ottavio grazie mille Poi avremo modo magari di proseguire durante il il lunch do la parola a Federico che ringrazio
Moltissimo lui viene da Dublino E siamo io sono Attendo molto questa sua considerazioni sull’impatto della guerra in Ucraina sul l’Europa e quindi a Flor grazie mille Lorenzo io ho anche dei Power Points prego Scusate un attimo che carichiamo la presentazione eh sullo schermo non lo vediamo
Ma secondo Ma c’è eh Federico però non la vediamo eh è scappato penso che Eh allora io lo vedo sul mio schermo Probabilmente deve essere condiviso immaginiamo intanto consentitemi di iniziare Ringraziando Lorenzo moltissimo per le per l’invito a essere qui oggi sono onorato di essere in Questa istituzione così prestigiosa
In questo momento importante per la vita della vostra associazione eh parto Premettendo che non sono Un economista a differenza degli altri relatori sono un professore ordinario di diritto dell’Unione europea e quindi il mio intervento Sarà per lo più focalizzato su questioni di tipo istituzionale e aggiungo anche che sono pienamente consapevole di essere
L’ultimo ostacolo tra voi e il pranzo Quindi cercherò di essere il più breve possibile la scappi così allora Battute a parte il titolo del mio intervento Questa mattina è guerra in Ucraina e futuro dell’Unione Europea e quello che voglio fare in questa presentazione è analizzare l’impatto della guerra di aggressione russa
All’ucraina sul funzionamento interno dell’Unione Europea e sulle prospettive future del Progresso del processo di integrazione Il punto fondamentale del mio intervento è che la guerra in Ucraina è uno spartiacque per il funzionamento della nostra Unione Europea e che avrà conseguenze profonde sugli Anni a venire conseguenze che anche gli economisti dovranno tenere in
Considerazione strutturo il mio intervento in tre parti nella prima parte vorrei brevemente riassumere le principali conseguenze della guerra sul sulle dinamiche del processo di integrazione analizzando sia i progressi che sono stati fatti da parte dell’Unione Europea negli ultimi 24 mesi ma anche le difficoltà che sono emerse prepotentemente nel rispondere al
Conflitto alle nostre porte la seconda parte cerca di analizzare più in profondità Quali sono le cause delle difficoltà dell’Unione Europea ad affrontare la sfida della guerra in Ucraina essenzialmente cerca di evidenziare due problematiche nel funzionamento dell’Unione Europea uno legata alla governance e il secondo legato alle risorse risorse militari ma
Soprattutto risorse finanziarie e alla luce di questo nella parte finale cerco di fare un po’ di Part construens di ritirare sul morale riflettendo su Quali potrebbero essere alcune delle prospettive costituzionali per l’unione negli anni a venire parto con la prima consider i progressi dell’Unione Europea nel rispondere alla guerra in Ucraina
Voi sapete è stato menzionato da i relatori prima di me che la guerra è l’ultima in una serie di crisi che hanno colpito l’Unione Europea nell’ultimo decennio ovviamente brexit della quale io mi sono molto occupato vivendo in Irlanda Ma la crisi dell’Euro la crisi migratoria ovviamente anche la pandemia
Ebbene Stavamo uscendo dalla pandemia dal covid-19 quando la Russia ha invaso l’Ucraina D’altra parte te quello che abbiamo visto negli ultimi 2 anni è che esattamente come nel corso delle precedenti crisi L’Unione Europea ha mostrato una straordinaria resilienza ha reagito in modo molto più forte di quanto forse molti si sarebbero potuti
Immaginare con buona pace degli euroscettici L’Unione Europea ha risposto alla difficoltà e questo emerge dall’analisi di tutta una serie di campi di azioni di politiche di intervento dell’Unione Europea pensiamo alla politica estera e di sicurezza e di difesa la pesc pesd tradizionalmente una delle aree più deboli di integrazione dopo l’invasione russa dell’Ucraina
L’Unione Europea ha fatto delle cose straordinarie in questo campo abbiamo provato una bussola strategica che definisce delle priorità d’azione Per i prossimi anni abbiamo approvato la creazione di un corpo di intervento rapido di forze militari europee abbiamo finanziato anche con la procurement di munizioni l’esercito ucraino abbiamo attivato una missione di assistanza
Militare in Ucraina Abbiamo adottato legislazione comunitaria che finanzia la produzione congiunta di armamenti e lo sviluppo di un’industria Europea della Difesa e più In generale il ruolo militare dell’Unione è cresciuto moltissimo negli ultimi 24 mesi anche nel campo della politica energetica La guerra è stata uno Sparti acque è stato
Menzionato più volte oggi si è deciso e si è implementato in tempi di rapidissimi un facing out strepitoso dalle dipendenze del energetiche della Russia abbiamo approvato un piano come Repower Eu che finanzia la transizione energetica sono stati attivati dei meccanismi di acquisto congiunto di nuove fonti energetiche e in pochissimi
Anni siamo riusciti a ridurre drammaticamente anche l’impatto della del gas e del del petrolio Russo sulle nostre economie e parlando di economia ovviamente non possono menzionare la politica industriale che è davvero un New camer nella più generale nei meccanismi di governo dell’Unione Europea parlare a Bruxelles di politica
Industriale prima del 24 febbraio del 2022 uno rischiava divenire Crocifisso oggigiorno è sdoganata l’idea che l’Unione Europea deve agire come un attore che Pianifica la politico industriale e abbiamo importanti atti legislativi comunitari il chips Act il raw materials Act e altre iniziative che sono sul tavolo per rafforzare la capacità dell’Unione Europea
Di gestire le catene del valore aumentare la propria indipendenza strategica anche in una chiave militare e infine ovviamente L’altro elemento importantissimo che emerge dalla risposta Europea alla guerra in Ucraina è il rilancio del processo di allargamento che come voi sapete Da un decennio era sostanzialmente congelato e che oggi invece è stato ampiamente
Rilanciato non solo con la promessa all’ucraina di diventare paese membro ma anche con l’estensione dello status di paese candidati a moldovia e Moldavia e Georgia e molto Recentemente la settimana scorsa alla Bosnia Erzegovina Questo apre la prospettiva di un’unione con più di 35 stati membri e il Presidente del Consiglio europeo ha
Detto dobbiamo farlo entro il 2030 che è dopo domani quindi insomma notevoli progressi da parte dell’Unione Europea nelle risposte alla guerra in Ucraina che mostrano un dinamismo del processo di di integrazione europea e anche una capacità di approfondirsi in aree come quelle della politica estera della politica energetica della politica
Industriale che fino ad ora rimanevano Eh Bene o male di competenza degli Stati membri detto questo però eh Non dobbiamo crogiolarci sugli Allori perché in realtà la risposta dellunione Europea alla sfida della guerra in Ucraina ha messo in luce anche vecchi problemi in un certo senso La guerra è una nuova
Crisi ma è una crisi che ha messo in luce dei problemi ben più risalenti all’invasione russa in Ucraina e la cosa interessante è che questi problemi emergono e si rivelano e esattamente in tutte le politiche e nelle aree di competenza che ho appena menzionato Quindi se pensiamo alla politica estera
Di sicurezza e di difesa Sì è vero tutto quello che ho detto l’Europa ha fatto tante cose ma la verità è che se non ci fosse la nato e gli Stati Uniti noi conteremo come il due di picche in campo di politica militare politica energetica Certamente abbiamo fatto dei passi
Avanti ma molto è lasciato a meccanismi di coordinamento volontari tra stati membri non esiste ancora una politica coordinata di approvvigionamento energetico peraltro le sanzioni importanti che sono state adottate contro la Federazione Russa sono piene di buchi neri e di Gap che consentono a specifici paesi membri di continuare a
Mantenere le loro dipendenze energetiche dall’ucraina alla Slovacchia all Repubblica Ceca e quindi in realtà è fatto a macchia di leopardo stessa cosa La politica industriale c’è la volontà ma mancano ancora gli strumenti soprattutto non c’è un vero e proprio disegno finanziario di investimento per di più oggi la politica industriale è
Fatta attraverso l’allentamento delle regole sugli aiuti di stato uno dei pilastri dell’integrazione comun itaria da sempre che è disegnata per garantire il level playing Field è un sistema competitivo e fair tra i vari paesi Oggigiorno non esiste più l’aiuto di stato europeo ogni paese può pagare
Quello che vuole ma questo vuol dire che chi può pagare può e chi non può pagare non può e da ultimo essendo io giurista non posso non sottolineare il tema dello stato di diritto che è peggiorato negli ultimi 2 anni con l’arretramento in paesi soprattutto come l’Ungheria della garanzia di indipendenza il potere
Giudiziario tutela de dirit civili la separazione dei poteri alcuni alcune organizzazioni internazionali definisco l’Ungheria non più una Liberal democrazia ma un regime misto ibrido di tipo semi autoritario Quindi quello che in realtà continuiamo a vedere È una serie di perduranti difficoltà da parte dell’Unione Europea ad affrontare una sfida epocale come
Quello del ritorno della guerra e quindi da studioso da professore la domanda che mi pongo è per Perché è così come mai l’Europa alla fine arranca e fa fatica a Raise to the level of the Challenge Come si dice ad affrontare davvero in modo pieno la sfida posta dal ritorno
Della guerra sul nostro sul nostro Continente a mio giudizio la risposta ha a che fare con due problemi due problemi strutturali del della nostra unione ovvero il problema della governance il problema delle risorse e vorrei dedicare due parole a ciascuno di questi due di queste due questioni il problema della
Governance è è è è secondo me essenziale e e troppo spesso soprattutto nelle vulgate giornalistiche sul nei racconti sull’Europa passa in secondo piano l’attenzione è sempre sulle personalità questo primo ministro quel presidente quel presidente della commissione europea la chimica personale tra il cancelliere tedesco e il presidente
Francese La verità è che il problema è strutturale e ha a che fare col fatto che la nostra unione è sempre più dominata da dinamiche intergovernative il consiglio europeo è diventato il cuore centrale della decisione all’interno del sistema comunitario Per quanto la commissione con la presidente von derl abbia come
Dire aumentato la propria visibilità in realtà è il Consiglio europeo che decide e questo ha creato una dinamica Inevitabile di dispersione del potere esecutivo la vecchia domanda di kissinger Qual è il numero di telefono dell’Europa resta Sfortunatamente ancora non non risposta abbiamo un presidente della commissione europea abbiamo Presidente del Consiglio Europeo abbiamo
Presidente semestrale del Consiglio dell’Unione Europea abbiamo un altro rappresentante delle istituzioni della politica estera di difesa dell’Unione abbiamo un Presidente del Parlamento Europeo nessuno decide per di più l’unanimità è la regola del gioco soprattutto nelle politiche importanti la politica estera di difesa la politica fiscale la politica della tassazione l’adozione del bilancio dell’Unione
Europea questo cosa vuol dire siamo costantemente vincolati alla alla regola del minimo comun denominatore è necessario che tutti tutti tutti siano d’accordo e questo crea ovviamente il rischio che si vada per la soluzione di compromesso più bassa che va bene a tutti quanti Non Solo questo si ricollega al problema dello stato di
Diritto che menzionava poc’anzi in realtà quello che emerso negli ultimi due anni è un uso Anzi un abuso clamoroso del potere di veto all’interno del Consiglio dell’Unione Europea e del consiglio da parte soprattutto dell’Ungheria che ha sistematicamente utilizzato il proprio potere di veto nelle all’unanimità non perché era
Opposta alla decisione che si doveva prendere in quel determinato contesto ma semplicemente perché è un utilissimo arma di ricatto per ottenere concessioni su tutt’altri temi ora se questo diventa strutturale è evidente che è difficile per l’Europa agire rapidamente agire in modo efficace e agire in modo credibile
A tutto ciò si aggiunge il secondo problema che è quello del problema delle risorse ovviamente parlando di guerra le risorse sono innanzitutto le capacità militari cioè la l’abilità di avere hard Power come dicono gli americani Cioè la capacità di mettere sul tappeto di mettere sul piatto i
Boots On the Ground le forze di difesa l’Europa non ne ha la bussola strategica provata ormai più di 2 anni fa programma la creazione di un corpo di reazione rapida in teoria operativa dall’anno prossimo ma non è certo che questo avverrà di soli 5.000 uomini una barzelletta comparata alle forze sul
Campo oggi nel teatro militare ucra Ma la limitata capacità militare Europea non è altro dello è solo il reverso della medaglia della limitata capacità fiscale dell’Unione Europea prima di me Ottavio parlava ovviamente del patto di stabilità e di crescita Quelle sono regole europee che regolano la capacità fiscale degli Stati membri Ma la
Capacità fiscale dell’Unione Europea stessa è ancora un processo molto in divenire noi sappiamo next generation Eu è stato un punto di svolta da questo punto di vista perché per la prima volta l’Europa si è dotata davvero di un bilancio anticiclico di 750 miliardi di euro finanziati con debito comuni e che
Vengono spesi anche tramite Grant Ma questo programma è specificamente dedicato alla pandemia non ha non può essere utilizzato anzi i trattati vietano l’utilizzo del bilancio comunitario a fini di difesa il risultato è che per supportare l’Ucraina l’Unione ha creato uno strumento ad hoc la European Peace facility lo strumento
Europeo per la pace il bilancio iniziale era di 5 miliardi in un paio d’anni l’abbiamo più che triplicato adesso è 17 miliardi ma vi riporto solo questo è l’unico numero Mi scuso rispetto agli economisti non ne ho altri nelle mie slide ma penso che è un dato che parla
Da solo il bilancio federale degli Stati Uniti per la difesa department of Defense appropriation Act for 2024 2024 la legge federale solo per il dipartimento della Difesa è 86 miliardi di dollari a questo Poi si aggiunge la legge di bilancio ordinaria Per tutti gli altri programmi di spesa le pensioni
La sanità eccetera eccetera E questo Insomma Parla parla da sé E mostra come oggi l’Europa non sia credibile dal punto di vista geostrategico alla luce di questi numeri e anzi l’ossessione per il pareggio di bilancio che è un tema che ovviamente ha dominato tantissimo il dibattito sulla riforma del patto di
Stabilità e di crescita riflette un’immensa un punto di vista geostrategico gli Stati Uniti non hanno il pareggio di bilancio perché pagano l’esercito più grande al mondo e sarebbe assolutamente impensabile avere un pareggio di bilancio se se uno avesse davvero una forza armata che è degna di questo nome quindi questo è un problema
Che eh eh vincola moltissimo la capacità dell’Europa di rispondere alle sfide geostrategic del momento e ovviamente è un tema che si interconnette con quello della governance Perché cambiare le risorse proprie dell’Unione aumentare la posta del bilancio comunitario richiede l’unanimità e quindi voi Vedete che le limitazioni della capacità fiscale e le
Limitazioni della governance sono in realtà collegate tra loro ora consentitemi di finire con alcune prospettive alcune riflessioni sul futuro perché da un punto di vista più ottimistico come dicevo all’inizio in realtà ci sono delle dinamiche in atto che credo vadano monitorate perché aprono delle degli scenari per il futuro dell’Unione Europea potenzialmente
Interessanti e queste prospettive hanno a che fare sia con l’approfondimento interno dell’Unione Europea che con il suo allargamento esterno ora mi dispiace che il presidente Prodi ci abbia lasciato perché esattamente su questi temi credo avrebbe avrebbero evocato dei bei ricordi per lui perché in fondo sono
Temi che discutevamo anche 20 anni fa ma rapidamente su entrambi i punti Voi sapete un paio di anni fa si è concluso il processo della conferenza sul futuro dell’Europa che è stato un un esperimento molto inovativo di riflessione sul futuro dell’Europa e chiaramente le i risultati di questo processo sono
Stati quelli di identificare una prospettiva di riforma dei trattati che affrontano esattamente i nodi da me pocanzi indicati le difficoltà della governance e la mancanza di risorse il parlamento europeo ha proposto una serie di riforme dei trattati e vari paesi membri si sono espressi a favore allo stesso tempo al di fuori dell’Unione
Europea quello che che è accaduto in risposta alla guerra in Ucraina è la creazione di un nuovo di una nuova entità di una nuova organizzazione che è la cosiddetta comunità politica europea che è stata lanciata nell’autunno del 2022 della quale fanno parte oggi 47 stati membri tutti i 27 stati
Dell’Unione più altri 20 paesi al di fuori di esso incluso ovviamente l’Ucraina ma anche il Regno Unito Svizzera Norvegia Turchia ed altri e l’idea di questa comunità politica europea è di creare un anello di integrazione all’esterno del nucleo dell’Unione Europea consentendo a paesi come l’Ucraina la Moldavia la Georgia
Che anelano ad entrare nell’Unione ma non sono ancora pronti di almeno partecipare ad alcune aree di Cooperazione pensiamo per esempio al settore appunto dell’energia alla mobilità alcune parti potenzialmente del mercato interno ora in realtà queste due dinamiche si collegano Tra loro In un certo senso Perché l’approfondimento
Interno con la riforma dei trattati il rafforzamento delle capacità d’azione dell’Unione si associa bene all’idea dell’allargamento esterno e storicamente queste due dinamiche il deepening e il widening appunto l’andare più a fondo nell’integrazione l’ allargare l’unione portando più paesi membri all’interno sono due dinamiche che storicamente hanno sempre caratterizzato l’unione
Anzi nei momenti di allargamento abbiamo anche avuto l’approfondimento pensavo appunto al presidente Prodi perché la costituzione europea di 20 anni fa era al tentativo di preparare meglio l’unione Alla prospettiva del Big Bang enlargement del 2004 ora se questa prospettiva avanza quello che sempre di più si manifesta a
Mio parere è la possibilità di una riorganizzazione dell’Europa attorno a un modello a cerchi concentrici dove vi è un nucleo di integrazione che sarà probabilmente più piccolo dell’Unione a 27 di oggi che avanza di più per es esempio nel campo della Cooperazione militare dell’integrazione della sicurezza e della Difesa e attorno a
Questo si vanno a riorganizzare altri cerchi di paesi che in realtà non vogliono partecipare pienamente a queste nuove fasi del processo di integrazione se questo accadesse Credo che sarebbe positivo da molti punti di vista perché di fatto come mettevo in luce prima l’unione a 27 Oggi è un vincolo Per
Coloro che vogliono fare di più insieme e allo stesso tempo c’è la necessità di avvicinare all’Europa tutta una serie di paesi dell’ampio Arco dell’allargamento i balcani occidentali e ovviamente l’Ucraina che però non sarebbero mai pronti neanche in 10 anni per entrare nell’Unione Europea con i termini e le
Condizioni che si applicano oggi quindi se una riflessione più avanzata si potesse fare su questi temi Credo che sarebbe utile per la nostra unione perché da un lato dobbiamo prepararci a una guerra che è destinata a continuare e dall’altro dobbiamo essere consapevoli che non possiamo farlo nei termini e con
Le modalità che abbiamo oggi consapevole che il tempo Sono esattamente le 13 mi impone di chiudere vengo con le conclusioni e Semplicemente mi limito a riepilogare alcuni dei punti che ho sottolineato in questo intervento resto convinto che la guerra in Ucraina sia davvero un punto di svolta fondamentale
Per l’Unione Europea è una crisi diversa da tutte quelle precedenti perché L’Europa è stata creata come un’organizzazione di pace e adesso si trova ad affrontare la guerra ed è impreparata per farlo e per questo ci sono stati tanti progressi ma è evidente che ci sono tantissime difficoltà tantissimi limiti nella capacità
Dell’Unione Europea di affrontare davvero la sfida geostrategica Geopolitica della guerra del ritorno della guerra nel nel continente europeo ora per affrontare questi problemi strutturali credo che l’allargamento diventi davvero un’opportunità È chiaramente una sfida enorme ma poi costituire forse il grimaldello per ripensare alcune meccanismi di funzionamento interno del dell’Unione
Europea e in quest’ottica il modello di next generation Eu è essenziale per pensare a un rafforzamento dell’Unione Europea nel futuro lo menzionava prima Next Generation euu è un bilancio speciale costruito per affrontare la pandemia ma l’uso del debito comune si è rivelato uno strumento di grande successo neel rilanciare l’economia
Europea dopo il covid impedendo dinamiche di stagnazione o di decrescita it o di divergenza tra le economie dei paesi membri quindi di fatto che è sempre più figura istituzionali livello europeo guardino al modello di next generation Eu per esempio per fare debito comune nel campo della Difesa
Credo sia un passo molto positivo e nello spirito anglosassone finisco semplicemente pubblicizzando questo mio librettino che è uscito con il mulino poco tempo fa che si chiama next generation Eu il futuro di Europa Italia dopo la pandemia e i grafici del Mulino hanno eh simpaticamente pensato ad un
Missile come immagini di copertina che non vuole essere una cosa bellicis ma però sottolinea il fatto che sempre di più quella sarà per noi una grande sfida Grazie mille per la vostra attenzione Federico un attimo io magari se ci sono qualche domanda la prendiamo rapidamente vai No e Riflettevo quando parlava
Dell’Ungheria io non conosco i trattati ma non c’è un modo per isolare l’Ungheria puntando sul fatto che ormai non è più quasi una democrazia perché ce la dobbiamo tenere dentro l’Unione Europea raccogliamo qualche domanda ce ne sono altre E a proposito de gli anelli che serbe una soluzione ma un anello potrebbe anche
Essere ridotto rispetto all’attuale 26 non quindi qu cin paesi che fanno una unione che sia Unione non una Confederazione sugli anelli aggiungo Come ci si arriva e basta da un punto di vista legale di diritto europeo bastano accordi bit tri quadrari tra i paesi o si necessita qualche altra
Riforma mi vena in mente proprio sugli anelli forse all’anello quello centrale c’è l’unanimità all’altra agli anelli più esterni non è it non c’è per cui c’è il modo di limitare il peso di chi lo fa per ricatto è giusto o sbagliato ma due cose Ora le elezioni non sapremo
Qual è l’esito delle elezioni però se questa tendenza ad una certa dominanza da parte dei paesi diciamo così destra eccetera mette in crisi tutto questo discorso perché l’orientamento è quello di trincerarsi di più non di allargarsi da questo punto di vista seconda cosa per per rendere più fluido
Il il processo europeo Il punto cruciale detto cioè nessuna novità chiaramente è la revisione del criterio della unanimità se non si va appunto da nessuna parte la terza cosa che è laterale a tutto questo però è importante dal punto di vista dell’adesione poi che le opinioni pubbliche possono dare bisogna cercare
Di limitare l’ipertrofia regolamentare che sta uscendo da bruxell perché questo non fa altro che allontanare Poi diciamo così la la la allontanare diciamo così la la la condivisione l’appoggio eccetera perché non è possibile leggere continuamente che in altre zone del mondo viene fatto questo e questo e la
Risposta Europea è il regolamento da 500 pagine la Direttiva da 300 e c Qui siamo fuori dal mondo completamente semplice eh C’è un altro anello dell’Unione monetaria europea Dove lo mettiamo come convive no no no no Beh tanto chi vuole andare può andare altre domande Basta che non mangiate tutto il pranzo Se
Andate Ci sono altre domande va bene eh prego Beh grazie mille per queste domande Mi fa piacere anche vedere che l’intervento ha suscitato alcune riflessioni provo a rispondere alla maggior parte di esse accorpando in alcuni casi allora parto con la questione dello stato di diritto dell’Ungheria L’Unione Europea ha degli
Strumenti in base ai trattati soprattutto l’articolo 7 che è specificamente creato per affrontare un un fenomeno di arretramento dello stato di diritto della democrazia in un paese membro il problema problema di nuovo È che i meccanismi di funzionamento di questa disposizione del trattato prevedono l’unanimità con l’eccezione dello Stato membro incriminato ma anche
Arrivare ad avere 26 paesi contro l’Ungheria non avviene per dinamiche tipiche del funzionamento del consiglio che i politologi hanno analizzato nel corso degli anni di fatto nessun paese accusa l’altro perché sa che c’è una dinamica di reciprocità domani io avrei bisogno Potrei aver bisogno del tuo
Aiuto e quindi non ti metto sul banco degli imputati la Commissione Europea gode del potere di attivare la procedura di infrazione nei confronti di paesi che non rispettano il diritto comunitario ma di nuovo Anche lì dinamiche politiche hanno indebolito questo strumento in parte perché la commissione ha comunque
Bisogno del sostegno dei paesi per approvare una serie di atti legislativi che spesso richiedono l’unità in parte perché la commissione che si è politicizzata nel corso degli anni ha dei legami con le famiglie politiche all’interno del parlamento europeo e del Consiglio Europeo il risultato è che appunto questa dinamica noi Giuristi l’
Analizziamo da più di 10 anni ormai che è in corso non ha fatto che aggravarsi invece che essere contenuta ehm sui cerchi concentrici ci sono varie vari punti che sono stati sottolineati cerco di di accorparle tra loro nella mia risposta Innanzitutto indubbiamente l’unione economica e monetaria è il nucleo E
Infatti l’idea dei Cerchi concentrici appunto di andare a meno di 27 di fare un nucleo duro probabilmente a 20 cioè i paesi del dell’Unione economica e monetaria gli stati che hanno già rinunciato alla sovranità sulla loro moneta sono in teoria più disponibili a rinunciare alla loro sovranità su altre
Su altre politiche e vi è un rapporto che è stato commissionato dal governo francese dal governo tedesco pubblicato settembre dell’anno scorso che propone esattamente questo di fare il famoso nood Dur il nocciolo duro l’eurozona primo cerchio un secondo cerchio Sarebbe l’Unione Europea 27 un terzo cerchio Sarebbe Eh diciamo la comunità politica
Europea come definita oggi potenzialmente un quarto cerchio ancora più ampio con un ulteriore numero di paesi eh chiaramente Eh ehm la questione giuridica che sollevava Lorenzo è pertinente si può fare Ci si può arrivare la risposta è sì con una serie di caveat i trattati consentono agli Stati membri di concludere accordi
Intergovernativi tra loro eh che vanno al di là delle disposizioni dei trattati sull’Unione Europea stessa a condizione che essi non siano incompatibili con i principi e le regole previste dal Trattato sull’Unione Europea stessa ora in realtà approfondire l’integrazione di per sé non è contraria alle regole e infatti Noi abbiamo vari precedenti di
Dell’uso di Trattati intergovernativi per in realtà avanzare l’integrazione pensiamo al Fiscal Compact pensiamo al Mes tanto discusso nel nostro paese pensiamo al fondo per la risoluzione del e delle banche che sono tutti stati creati attraverso trattati conclusi al di fuori del quadro giuridico comunitario per di più Molto interessante con delle regole speciali
Sull’ entrate in vigore per cui non è più richiesta l’unanimità e questo ha consentito di superare potenziali ostacoli nella nella ratifica ehm sull’ipertrofia regolamentare di Bruxelles una nota brevissima solo per dire che il fatto che l’Europa venga accusata di essere Iper regolatoria è semplicemente il risultato del fatto che
Le regole è l’unica cosa che l’Europa ha Come si dice in America Quando uno ha un martello ogni problema ha un chiodo che sia la mancanza pubbliche o dei cittadini D la mancanza di non contesto questo ma solo quello che mi limito a dire è che di fatto l’Europa fa regole perché l’unica
Cosa che può fare L’Europa è una potenza regolatoria possiamo adottare un sacco di leggi un sacco di regolamenti un sacco di direttive ma non abbiamo capacità militare non abbiamo capacità di spesa quindi ci limitiamo a fare le regole in parte perché non abbiamo altri strumenti per Per intervenire E questa
Si ricollega appunto alla riflessione che facevo prima bisogna invece spingere per rafforzare la capacità fiscale dell’Europa se avessimo più più potere di spesa centrale magari al MEF non sono tutti felici dell’idea Ma penso che sia una prospettiva in realtà strategica per l’unione questo consentirebbe all’Europa di fare meno
Regole e più e più azione operativa in campo proprio eh concludo sull’unità eh l’unanimità oggi è teoricamente l’eccezione in base ai trattati la regola ordinaria di decisione del Consiglio dell’Unione Europea è il voto a maggioranza qualificata che voi sapete implica una doppia maggioranza 55% degli Stati che rappresentano almeno 65% della
Popolazione Nei fatti il consiglio non decide mai se non c’ha consenso Quindi anche se i trattati prevedono il voto a maggioranza la tendenza da parte del consiglio è sempre di cercare una forma di accordo più ampio In ogni caso l’unanimità è la regola nelle politiche diciamo di Core state Power cioè le
Politiche più sensibili per la sovranità Nazionale politica estera politica di difesa politica fiscale e alcuni campi della politica sociale e di famiglia vi è la possibilità in base ai Trattati di shiftare dalla dal voto all’unanimità al voto a maggioranza qualificata in questi campi senza modificare i trattati ci
Sono delle procedure interne che si chiamano passerelle per poterlo fare di cui Giuliano Amato al tempo della convenzione Europea era stato l’ideatore ma di nuovo il problema è che si richiede l’unanimità degli Stati per poterlo fare e quindi il l’ostacolo l’ostacolo permane e ad oggi le passarelle non sono mai state utilizzate
In questo da questo punto di vista l’idea di usare i trattati nuovi trattati al di fuori dei trattati Credo sia la prospettiva più realistica per superare appunto Il veto che l’Ungheria o altri Stati membri realisticamente utilizzerebbero sulle elezioni europee Non hai non ti sei espresso sulle elezioni europee Allora innanzitutto valutare
Eh le previsioni sulle elezioni europee è difficile perché sono non non c’è un’elezione Europea ci sono 27 elezioni europee in 27 stati membri eh In secondo luogo non dobbiamo nasconderci la verità che il Parlamento Europeo è tutt’ora la cenerentola delle istituzioni comunitarie nella misura in cui il suo
Ruolo è molto più limitato di quello del consiglio che rappresenta gli stati quello che sarà interessante capire è l’impatto che le elezioni avranno su una possibile riconferma della presidente Fon derl alla commissione che non è secondo me scontata ci sono molte incertezze a riguardo fattore che sicuramente Peserà dalle elezioni europee è la
Disponibilità del Parlamento Europeo a a approvare un trattato di allargamento in base all’articolo 49 del nostro trattato sull’Unione oggi il Parlamento Europeo vota a favore dell’allargamento Questa è una novità risalente a Lisbona ovviamente però 27 paesi all’unanimità Anche essi devono votare a favore dell’allargamento e francamente per come
Si mettono le cose oggi mi sembra irrealistico che ci sia l’unanimità a portare l’Ucraina dentro l’Unione Europea in queste in queste condizioni e di Qui c’è una certa ipocrisia forse Scusa se ti interrompo ma allora cosa abbiamo promesso all’ucraina abbiamo promesso di abbiamo gli abbiamo promesso che diventerà Stato membro e abbiamo
Deciso di aprire i negoziati di adesione ma abbiamo anche detto Sarai stato membro solo quando avrai rispettato tutte le condizioni per aderire ai famosi criteri di Copenhagen e ci sono delle negoziazioni molto complesse con 27 capitoli negoziali che vanno conclusi e vari step che vanno approvati all’unanimità quindi che richiederanno
Anni detto Questo ovviamente c’è una pressione Geopolitica fortissima per l’allargamento questo non può essere negato di qui il motivo per cui lo menzionava hai nessun insight e poi mi Taccio su Draghi Presidente del Consiglio Europeo non ho nessun insight No non ho nessun insight la cosa ovviamente su cui riflettere è Quali
Sono gli incentivi per chi a nominarlo Eh la logica è grazie mille grazie grazie grazie grazie a tutti Il buffet nella sala di fianco Io voglio semplicemente ringraziare ancora tutti quelli che in qualche modo partecipano anche i nostri ospiti tutto lo staff di prometea che è stato coinvolto n nella preparazione del
Rapporto perché è sempre un momento importante dove tutti impariamo spero almeno io imparo e quindi continuiamo così Grazie [Applauso] arrivederci
I rischi di adagiarsi su uno scenario rassicurante
L’economia globale sta superando gli shock dovuti alla pandemia, alla successiva fiammata inflazionistica e allo scoppio di conflitti bellici mostrando un grado elevato di resilienza. I mercati finanziari sembrano scontare questa tenuta anche per il futuro, e hanno registrato recentemente volatilità al di sotto delle medie storiche. Ma non c’è il rischio di adagiarsi su uno scenario rassicurante, mentre un numero elevato di tensioni, economiche e geopolitiche, si stanno accumulando?