La ricchezza mondiale cresce, ma NON in Italia! | Ecco perché.

In questa diretta commentiamo la recente notizia secondo cui, sulla base del Global Wealth Report di UBS, la ricchezza mondiale ha ripreso a crescere ma non in Italia.

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00:00 intro
2:09 dati sulla crescita
4:30 aree con maggiore crescita
6:00 crescita dei paesi in valuta locale
11:03 situazione dell’Italia
23:07 crescita in Italia
26:10 dichiarazioni dei redditi
28:06 tassazione
30:50 considerazioni fiscali sull’Italia
34:26 imprese estere in Italia
41:42 crescita, salari, produttività

18 Comments

  1. Giogio come si fa a parlare bene del NHR portoghese? ormai giunto alla fine della sua vita. Gli sconti fiscali vanno bene per attrarre capitale SOLO se portano crescita economica INDUSTRIALE e non SOLO gentrificazione (cioè estremizzazione del coefficenti di GINI). Quindi No, fare mega sconti fiscali ai paperoni significa , Ironicamente impoverire la popolazione tramite gentrificazione indotta. Guarda spagna portogallo e le canarie in particolare.

  2. Non possiamo diventare un paradiso fiscale, è una scommessa sulla trickle down economics che per alcuni autori non funziona. Per essere fatta bene bisogna mettere a punto un pool di tecnici per valutare la curva di Laffer in Italia, avendo un sistema assistenziale pesante se facciamo la scommessa e non funziona ci ritroviamo un disagio sociale irrisolvibile senza possibilità di tornare indietro.

  3. Questo discorso del valore non lo condivido del tutto. Avere servizi infermieristici decenti in Val Badia porta valore o meno? Avere volontari che guidano ambulanze porta valore o meno? Avere uffici postali, una struttura di stato, porta valore o meno? Ebbene tutte queste persone come succede altrove alla fine vanno a vivere a 50km dal posto di lavoro perché non possono in nessun caso inseguire gli aumenti generati dal contesto. È un problema della comunità, non dei singoli.

  4. Sempre sospettato convenisse andare a far soldi all'estero, poi tornando dopo una decina d'anni in Italia con un paio di milioni investiti 'vinci' il doppio, se poi ti trasferisci dove la vita costa meno… Bingo!

    Riguardo la sperimentazione di defiscalizzare una zona d'Italia, la farei ovunque tranne che a Milano, poiché li già c'è un certo tipo di network imprenditoriale, bisognerebbe provare a replicarlo in altri posti tipo Roma, Torino, Napoli, Bologna, Palermo, magari testando questi incentivi su un paio di esse.

  5. Il commento sullo status quo l'ho scritto io.. Intendo parlando della ricchezza che c'è poco ascensore sociale.. Vero come dici Giorgio che gli stranieri rilevano aziende ma sono una piccola fetta, gli italiani autoctoni stanno fermi.. Motivo gli stranieri si buttano e fanno impresa senza pensarci troppo, l'italiano sa esempio i problemi di burocrazia, sa che ci vuole un anno di tempo solo per avere i documenti in regola ed approvazioni per ristrutturare una palazzina,sa che la tassazione è alta…poi gli stranieri hanno più fame mentre gli italiani si sono rassegnati chi li ha vive di rendita, chi non li ha si lamenta..

  6. Ciao Giorgio. Qualche tempo fa mi ero documentato sul fatto che l’Italia faccia meno turismo rispetto alla Francia. Se hai tempo puoi guardare qualche video di “ritals” sull’argomento.
    Comunque in parole povere: ci sono diversi dati che andrebbero studiati oltre alla semplice ricerca su google. Se analizzati completamente parrebbe che in realtà il numero di presenze e di indotto fra Italia e Francia non sarebbe così distante.

    Giusto per fare un esempio ma l’elenco sarebbe lungo: quando si paragonano i numeri del turismo la prima cosa che si guarda sono gli arrivi esteri negli aereoporti. Ma in Italia ci sono milioni di turisti, che ogni anno permangono per diverso tempo, che però arrivano in macchina oppure attraverso i traghetti via mare. Questo perché molti europei quando visitano la Francia, prendono l’aereo e poi si muovono coi mezzi, dato che quello che visitano è tutto nei paraggi e facilmente raggiungibile. Mentre in Italia ci sono milioni di turisti che optano per la vacanza di diverse settimane con un mezzo autonomo. Capita anche che poi sia difficile rintracciare parte di questi turisti, dato che soggiornano da parenti. Visto che l’Italia ha avuto una maggiore immigrazione ci sono molto turisti (italiani con famiglie o amici stranieri) che non figurano poi nelle strutture alberghiere, fenomeno che in Francia invece è del tutto ininfluente.
    Queste milioni di persone comunque vanno nei ristoranti, visitano musei e occupano ombrelloni e spiagge. Ma non figurano in b&b /alberghi.
    Anche il dato dei campeggi andrebbe analizzato, perché mi pare di ricordare che anche lì ci sono turisti che “non figurano”.
    Stando a Google la Francia farebbe più presenze nei campeggi che in Italia, ma facendo approfondimenti sembrerebbe proprio che ci siano dati veramente falsati per questi numeri.

  7. Da trentino che non abita nella val Badia ma a Riva del Garda mi permetto di dissentire riguardo all'ultimo discorso. Siamo stati sicuramente bravi a valorizzare il territorio, forse perché siamo relativamente in pochi a livello di popolazione e il fatto di essere regione autonoma ha dato una grossa mano. Il fatto è che si punta tanto (troppo) su questo settore, specialmente a causa delle pressioni fatte dai grossi albergatori e imprenditori immobiliari sulle amministrazioni comunali. Per questo, quando dici che "è ciò che hanno scelto gli abitanti della Val Badia", io non mi trovo d'accordo. È ciò che hanno scelto in pochi a scapito del resto dei residenti che il turismo lo subiscono e basta, visto che oggigiorno dove abito io un ragazzo deve spendere 250 mila euro per comprare un buco da 50 mq. Per non parlare del costo della vita da turista che dobbiamo subire tutto l'anno, dai parcheggi ai bar e ristoranti. E questo è confermato dal fatto che se fate una ricerca, nonostante il pil procapite in Trentino sia mediamente tra i più alti d'Italia (40.000 euro), il reddito è invece 23.000 euro, addirittura sotto la media nazionale. Questo proprio a causa di lavori a basso valore aggiunto come agricoltura e turismo appunto, dove il lavoro è stagionale, sottopagato e per una buona parte in nero. Chi ci guadagna quindi sono i soliti quattro albergatori, che erano proprio quei quattro contadini degli anni 80 che citi tu Giorgio che detenevano il terreno e ne hanno ricavato una fortuna. Perché a livello di settore manifatturiero, abbiamo ben poco da offrire. Non a caso se cercate la tabella riguardante i residui fiscali regionali pro capite, il Trentino è alla stregua di Abruzzo e Calabria, ricevendo dallo Stato molti più soldi di quanti ne versa. Mi spiace quindi contraddirti Giorgio, ma nonostante ti piaccia la mia regione si dovrebbe fare una valutazione un po' più approfondita e sicuramente non prendendo per buona la singola valutazione del tuo amico albergatore

  8. Un anno per avere il progetto approvato per una palazzina di 5 appartamenti. Se non è un opera particolare che comprende bonifiche o piani attuativi, fatti due domande sui tuoi professionisti 😂😂😂

  9. L'Italia vive di risparmi, nessuna nuova attività. Giovani che vivono senza alcun futuro. Il mondo è dei furbi e degli intraprendenti.

  10. Mi pare che lo sport nazionale negli ultimi 30 anni sia stato svendere l'impossibile. I pochi imprenditori degni di tale nome in Italia ormai si contano sulle dita di una mano.