Nel 2012 aveva annunciato il fallimento della Cina. Chi è il nuovo “nobel” per l’Economia

*Intervist8lina*

“Dato il controllo del partito sulle istituzioni economiche… l’esperienza cinese di crescita… sarà intrinsecamente limitata… e non durerà a lungo”

lo scriveva Daron Acemoglu nel 2013 nel suo “perchè le nazioni falliscono”

da allora il pil cinese è più che raddoppiato. e da essere inferiore a quello dell’Unione europea, è diventato del 40% più grande

ciò nonostante, la scorsa settimana Acemoglu è stato insignito del premio “Nobel” per l’Economia

d’altronde non è un vero premio nobel, ma un premio postsiccio inventato dai banchieri per premiare chi la spara più grossa per difendere gli interessi e la propaganda dei banchieri

ne parliamo col fior fiore delle scienze economiche italiane: Nadia Garbellini, Roberto Lampa e Sergio Cesaratto

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35 Comments

  1. Insomma la sig.ra Garbellini è favorevole alla pianificazione economica, ovviamente incompatibile con la democrazia. Fin qui è chiaro.
    Poi però nel caso pratico dell'automobile comincia un discorso (importantissimo)…ma non riesce a finirlo:
    "Per fare la transizione dovremmo radicalmente cambiare modello…l'auto elettrica non è che cambia tanto…probabilmente un modello alternativo potrebbe concentrarsi su altre cose, non so…"
    Il guaio è che queste "altre cose" non le dice e quindi…"non sa".
    Ma continua:
    "Se non vogliamo il disastro eologico abbiamo bisogno di un cambiamento radicale, un cambiamento radicale non è che può essere spontaneo quindi forse la democrazia coincide con la possibilità democratica di decidere verso quale modello vogliamo puntare…ma poi, una volta che questo è stato stabilito allora il come arrivarci…una volta deciso si chiamano gli ingegneri…i sociologi va bene nella fase in cui dobbiamo decidere che mondo vogliamo costruire quindi forse la democrazia…Ecco, si potrebbe spostare l'attenzione su altre fasi del passaggio democratico"

    La signora usa un linguaggio un po' nebbioso e reticente perchè ha un po' di pudore per le cose che sta dicendo ma il senso purtroppo è chiaro: per il bene comune e contro il disastro ecologico la democrazia non andrà più bene.
    Beh, è la prima volta che lo sento dire ma è da tanto che lo sento arrivare…nascosto da frasi di convenienza il succo è quello: ci vorrà un governo autoritario che decida per il bene di tutti…al posto di tutti.
    Certo, perchè la ggente una "decisione democratica" l'ha già presa, dai poli all'equatore: tutti vogliono l'automobile. Per toglierlela o negargliela bisognerà sparargli.
    E non ci si può certo fernare all'automobile, sarà così per moltissime merci che non ci possiamo più permettere, dunque?
    Dunque verranno razionate: le automobili le avranno solo i gruppi che saranno al potere: il partito, la polizia e i militari e così via tutto il resto: è così quando le decisioni economiche sono prese in alto, è già successo e risuccederà.
    Come lo chiameremo? Comunismo o fascismo ne dubito, troppo sputtanati, si inventerà un nuovo nome per una cosa vecchia: la scarsezza di merci per tutti e la loro disponibilità per un'aristocrazia politica e tecnologica.
    Tutto il resto in autobus.
    PS Può darsi che l'umanità per salvarsi non potrà fare altrimenti, dubito che questa pianificazione sarà una faccenda allegra e bene accetta.

  2. Dovreste intervistare anche Jeremy Rifkin!
    In ogni caso Acemoglu ha ricevuto critiche da Jeffrey Sachs e addirittura da Bill Gates… per alcuni il suo approccio è troppo semplicistico. Insomma sembra un nobel assegnato più come incoraggiamento ad andare avanti che come ricoscimento per studi rigorosamente e universalmente riconosciuti validi da tutti. Alla fine esprime un'opinione molto partigiana che piace ad alcuni. Non dovrebbe essere questo lo spirito del premio Nobel… a parte che ormai non si capisce più come siano assegnati i premi Nobel… anche il premio Nobel per la fisica agli scopritori dell'intelligenza artificiale non ha molto senso. L'intelligenza artificiale riguarda la matematica più che la fisica… al massimo prende spunto dalla fisica.

  3. Noi siamo liberi di Parlare Parlare e parlare, non siamo liberi di Fare. Purtroppo per moltissimi, come la gabanelli o la proibizionista Bublé, la libertà sta nel parlare. Poi c'è il problema, almeno in italia, degli Ingegneri che vogliono fare gli economisti o gli avvocati… Io farei studiare a Tutti un bel po' di geografia economica….

  4. Siamo in piena dittatura "psicologica": ha non vinto ma stravinto una particolare parte della Storia e la parte vincente adesso sta imponendo il discorso e i paletti entro cui puoi muoverti, tanto per dare la sensazione di poter esprimerti liberamente.
    Non ci si può domandare se il cesso elettrico sia una reale soluzione, o se sia l'invenzione di qualche furbastro che cavalca il cambiamento climatico, al massimo puoi chiederti se per l'ambiente è meglio il cesso elettrico blue o quello rosso.
    Gli ultimi che c'avevano veramente provato a ragionare a 360°, i No-Global, sono stati scientemente cacciati, torturati e distrutti come non succedeva nemmeno nell'Argentina di Videla.
    E nessun intellettuale mi sembra, a parte qualche mosca bianca come Giulietto Chiesa, che abbia mai colto le connessioni tra la distruzione del movimento No-Global e l'11 settembre, che è e deve rimanere un atto terroristico di quattro beduini alcolizzati e malati di f**a, nonostante tutto quello che è avvenuto dopo.
    La situazione è drammatica ma non seria, dai.

  5. Nel 2006 i poveri assoluti in Italia erano 1,6 milioni. Dopo il governo Monti e Fornero i poveri nel 2012 in Italia erano diventati 5 milioni, e nel 2023 sono quasi sei milioni, mentre i poveri relativi sono 12 milioni di italiani. La politica neoliberista e di austerità dell'Ue ha aumentato disuguaglianza e poveri. L'ultima relazione Istat registra questo disastro.

  6. Mi sta tutto bene parole anglosassoni di cui non so il significato cosa di cui mi scuso.. ma questa signora ha ciurlato nel manico..ha pestato l'acqua nel mortaio..discorsi nebulosi , interrotti .vaghi…manca la conclusione..

  7. Non sento infatti quasi mai parlare del prezzo che paesi come la Cina in particolare pagano o pagheranno per questo sviluppo fulmineo che hanno avuto, probabilmente la strangrande maggioranza dei cinesi non ha casa di proprietà, condizioni di vita e lavoro soddisfacenti, assistenza sanitaria adeguata, libertà e diritti civili ecc ecc… però hanno lo sviluppo.
    Il PIL è davvero un indice di benessere collettivo?
    É veramente meglio essere povero in un paese in rapido sviluppo che benestante in un paese con una economia stagnante?
    Chi ha veramente vinto fra i due?