L’ARCHEOLOGIA RACCONTATA DALLE NUOVE GENERAZIONI – Convegno sui beni archeologici del Marghine

Buonasera a tutti Possiamo anche iniziare mi presento Innanzitutto perché dovrò presentare tutti quanti quindi è giusto che vi presiti anch’io e mi chiamo Andrea mura per quest’ambito diciamo che diciamo son qua perché rappresento in curo alla pagina nurag Sardegna dove negli anni ho ho pubblicato diversi siti archeologici centinaia di

Siti archeologici che ho visitato negli anni tante foto Le video che i video che avete visto visto qua e ci tengo a sottolineare perché in realtà sono qua da semplice appassionato io ho visitato tanti siti Però sono sce appassionato a differenza delle relatrici del relatore che che sentiremo stasera che invece hanno

Approfondito hanno studiato hanno fatto scambi archeologici Hanno dedicato e vogliono dedicare la loro vita all’archeologia quindi ehm vi aggiungo un’altra informazione su di me poi la smetto ho girato tanto qua nel margine anche Grazie Gabriele ci tengo a dirlo che questa serata oltretutto è è grazie a lui che ha organizzato tutto quanto

Hai coinvolto tutte le sue colleghe e anche perché io negli ultimi anni ho vissuto a garza quindi il wilcher il margin l’ho girato tanto e ho avuto modo di vedere tantissim Arici che veramente sono delle subregioni queste da invidia proprio veramente fantastici Allora ehm diciamo cosa andremo a vedere Avete

Visto il programma sarà diviso in due parti una parte riguarderà metodologie e tecnologie per l’archeologia e l’altra si concentrerà maggiormente sull’archeologia del margine poi faremo farò presentazione di ciascuna e via dicendo e prima di tutto Ringraziamo il centro servizi culturali per l’accoglienza per la struttura per l’ausilio che ci stiamo dando anche in

Questo momento Ringraziamo e l’amministrazione i comuni di Macomer per sia per il patrocino gratuito all’evento e il sindaco ci scrive dovrò leggere il messaggio che ci ha scritto proprio per messaggio che a causa di interrogabili impegni non sarà possibile esserci ci sarà comunque rappresentante dell’amministrazione che adesso chiamerò

Leggo il su richiesta del sindaco il messaggio che che che ciè inviato Quindi vi scrivo perché inderogabili impegni mi impediranno di essere presente alla vostra importante iniziativa l’ac Cavallari di eventi appuntamenti del periodo prenatalizio non consentiranno probabilmente a nessuna esponente della maggioranza di poter presenziare ma adesso Per fortuna c’è il consigliere Mi

Dispiace in maniera particolare visto il tema che Proponete con vostro lavoro a dibattito culturale da quando la mia amministrazione si è insediata abbiamo cercato di essere sempre presenti alle iniziative proposte dal mondo dell’associazionismo perché con convinzione pensiamo che rappresenti un’occasione di crescita non solo per l’intera Comunità macomerese ma anche

Per noi amministratori o personalmente gradito in maniera particolare il tema che oggi proponente l’archeologia raccontata dalle nuove generazioni che mette insieme due valori a cui siamo particolarmente sensibili nel nostro ruolo di amministratori la ricchezza materiale del nostro prezioso Pat storico archeologico e giovani del territorio che rappresentano il futuro

Di Macomer e della Sardegna mi è piaciuto il taglio che date al vostro impegno e sono certo che riusciremo in altre occasioni a lavorare insieme per valorizzare le vostre importanti competenze questo quindi il messaggio del sindaco a rappresentare l’amministrazione ci sarà il consigliere comunale Federico castori che invito a

Portare i saluti di tutta l’amministrazione comunale consigliere e seguirà l’annuncio già ci sarà Gianluigi Marras che Pora invece i saluti del so intendente gii maras un funzionario della sovrintendenza archeologia bellearte e paesaggio di Sassari che chiamerò per intervenire dopo il consigliere Buonasera a tutti Io intanto intervengo e vengo come

Cittadino interessato anche come come consigliere porto del sindaco che oggi non c’è come avete detto per impegni pregressi vi dico pure sta celebrando un matrimonio e visto i tempi Insomma evento raro qualche in qualche B io Ringrazio tutti voi ringrazio per animare un dibattito interessante ma Comè come questo ringrazio soprattutto

Gabriele Gabriele per l’opera di divulgazione che sta facendo anche mezzo social Dove dove io lo seguo è un’opera che va anche al di là Secondo me di quello che lui pensa con importanza Perché da amministratore non solo si leggono e si guardano tutti i lavori che vengono fatti Ma si leggono anche le

Risposte le risposte dei concittadini che sono domande però ne Social si chiama risposta che sono molte volte Eh bello Dov’è magari per qualche sito per qualche o ancora bello Ma come ci si arriva Allora quando dei concittadini non conoscono Qual è il patrimonio e Oppure lo conoscono ma questo non è

Fruibile Questo è un problema è un problema che l’amministrazione si deve mettere noi questo problema ce lo stiamo mettendo stiamo cercando di portare avanti dei progetti dove Gabriele coinvolto ma eremo anche tutti gli altri Diciamo che G lasciamo un altro po’ di tempo per finire gli studi ma poi

Insomma si deve si deve mettere l’impegno con noi Quantomeno per far conoscere quelli che sono i c alla cittadinanza all comunità anche chi non si occupa di di di archeologia e soprattutto per che credo che sia uno dei più grandi problemi che che noi abbiamo [Applauso] Grazie Grazie consigliere Anche perché poi è

Sempre importante che gli amministratori comunali siano i primi a capire l’importanza dei propri siti l’importanza di farli conoscere e l’importanza quindi di valorizzarli e tutelarli possibile e quindi di destinare risorse pubbliche a siti che sono un patrimonio immenso quindi chiamo Gianluigi Marras come detto un funzionario della soprintendenza archeologia Belle Arti e

Paesaggio di S dicono anche responsabile del Marine quindi questo ancora di più che ringrazio per essere qui presente Buonasera a tutti poro innanzitutto i saluti del soprintendente professor architetto Bruno bcci che non ha potuto essere qua laastari l’ impegni come ricordava anche il sindaco per messaggio ma che è stato molto attento a

Questa iniziativa in quanto lui oltre a essere soprintendente anche un professore universitario quindi chiaramente molto attento alla formazione ente io sono molto contento di essere qua Stas sera Innanzitutto perché ci troviamo nel margine che è la regione che seguo da qualche anno e che veramente una regione della Sardegna

Ricchissima dal punto di vista archeologico dobbiamo pensare che oltre a tutti i siti raccolti nelle opere del moravetti della di chesu che presente che salutiamo della paschina solo negli ultimi due anni sono stati rinvenuti quattro o cinque siti di grandissima importanza archeologica quindi è una specie di Miniera che non smette di

Regalare dei tesori e il margine non è solo questo il margine sono anche le comunità sono anche le amministrazioni che continuano a investire nell’archeologia Ricordiamo anche solo col Comune di marcomer il progetto di scaro SR reso mezza ricordiamo il progetto della mostra temporanea che adesso Magari dovremmo un po’ riprendere

Consigliere E devo dire la verità non c’è nessuno dei paesi del marghine che non stia pensando a un’iniziativa archeologica tra scavi mostre pulizie di monumenti e quindi noi come Soprintendenza non possiamo che essere contenti anche di questa intenzione di rendere fruibile un maggior numero di siti e naturalmente Siamo apertissimi al

Dialogo per lavorare insieme a questi progetti e un’altra comunità che qua presente stasera che è utilissima è quella Universitaria quella degli studenti inazione a vari tipi di formazione Qua abbiamo specializzati specializzanti dottorandi studenti della magistrale e così via perché naturalmente i nuovi apporti alla ricerca di questi ragazzi che sentiremo

Stasera sono una cosa che sono che è irrinunciabile alla ricerca quando non ci sono i giovani che spingono chiaramente manca un po’ la benzina quindi sono molto interessato E non vedo l’ora di ascoltarvi e poi magari ne discutiamo anche alla fine Grazie a tutti e buona [Applauso] [Musica] conferenza Grazie Gianluigi

Marras allora come detto la serata sarà divisa in due parti quindi una parte verrà gli interventi di Marta Pais e Veronica Venco sarà incentrata sulle metodologia e tecnologie per l’archeologia e l’altra parte archeologia del marghine dove vedremo tutte tutte le epoche tutte le epoche del margine lo spazio per dibattiti

Riflessioni lo lasciamo e domande eventualmente domande alle relatrici e relatore lo lasciamo dopo gli interventi ovviamente abbiamo ampio tempo quindi possiamo possiamo dedicarlo la prima relatrice quindi è Marta Pais mi permetto di leggere perché altrimenti rischio di di confondermi tra tra lauree varie quindi Marta ha una laurea trinale in Scienze dei beni

Culturali una laurea magistrale in archeologia e un diploma di scuola di specializzazione in Beni Archeologici con curriculum con su proria e protostoria attualmente frequenta la scuola di dottorato dell’università di Sassari con un progetto di ricerca dedicato allo studio di materiali costruttivi impiegati per la realizzazione dell abitazione di età

Nuragica ha partecipato a diverse campagne di Scalo archeologico tra cui sui Sant’Antioco Monte baranta di Olmedo palmavera di Alghero San imbenia di Alghero abini di Teti susur piag di Sedilo che non conoscevo Infatti chiedevo proprio Prima praticamente mi incuriosito e il sito di lui di Sedilo ha preso parte alla missione

Archeologica una missione archeologica in Tunisia condotta all’Università di Sassari e fa parte del laboratorio ripam e dell’associazione culturale sicutera con cui vengono portate avanti attività di ricerca sull sperimentale Marta io ti invito a iniziare diciamo Marta viene da Sassari questo devo specificarlo perché effettivamente abbiamo una relatrice un relatore di Macomer quindi giustamente

La provenienza va specificata Marta viene da Sassari il titolo della relazione sarà essere archeologi la ricerca trea i libri e la polvere prego Marta un applauso di incoraggiamento però va F Grazie Cosa fa un archeologo questa domanda apparentemente semplice costituisce il cuore del mio intervento durante il quale vi racconterò Cosa significa essere

Archeologi e quali sono le fasi dello svolgimento del nostro lavoro sul campo Colgo l’occasione per ringraziare gli organizzatori del convegno per avermi invitata a parlare del mio lavoro e Credo che questa sia un’occasione fondamentale per noi per raccontare cosa effettivamente facciamo sul campo andando un po’ a demolire il muto

Secondo il quale siamo paragonati un po’ a dei Cercatori di tesori iniziando al nostro racconto quindi cosa fa un archeologo un archeologo si occupa di ricostruire la storia di un territorio o di un sito archeologico attraverso lo studio degli elementi di cultura Materiale che si rinvengono durante uno scavo

Archeologico per cui cui vi racconterò quelle che sono le fasi della ricerca sul campo condotte dall’equipe di ricerca dell’università di Sassari di cui faccio parte che si Sono concentrate nel corso degli ultimi anni nel complesso archeologico di iloi a Sedilo Siamo in un sito nuragico che è stato oggetto di

Ricerche scientifiche nei primi anni 2000 in occasione del grande progetto coordinato dalla professoressa Tanda in questa occasione oltre a importanti lavori di pulizia e sistemazione dell’area è stato condotto lo scavo di alcune strutture dell’insediamento che vedete evidenziate in rosso nella planimetria le ricerche sono riprese nel 2018 con il progetto dell’università di

Sassari e con la direzione scientifica della professoressa Anna De Palmas Innanzitutto preciso che qualsiasi tipo di ricerca sul campo deve essere condotta in regime di concessione ministeriale quindi la Soprintendenza vagliato il progetto delle indagini dagli obiettivi al quadro economico rilascia l’autorizzazione a operare effettivamente sul campo le prime fasi hanno riguardato lo

Svolgimento di indagini non invasive grazie alle quali è possibile raccogliere dati e informazioni utili che guidano la nostra scelta di avviare gli SC in aree specifiche abbiamo svolto quindi ricognizioni territoriali voli con drone e indagini geognostiche Grazie anche alla collaborazione con il dipartimento di architettura e urbanistica dell’università di Sassari

In particolare il georadar ha restituito delle informazioni relative a una serie di anomalie da collegare alla presenza di una struttura ancora coperta e non visibile abbiamo quindi avviato lo scavo archeologico in corrispondenza del fronte meridionale D nurage riuscendo a individuare il profilo della struttura 17 lo scavo è stato effettuato secondo

Il metodo stratigrafico per cui appunto la nostra indagine procede per strati ogni strato che noi chiamiamo unità stratigrafica deve essere documentato in maniera dettagliata e tutte le informazioni che osserviamo durante lo scavo devono essere riportate in una scheda Us che rappresenta un po’ l’identikit dello strato parallelamente tutto il processo viene documentato con

Appunti nel diario di scavo con il rilievo e con la fotografia Ok Durante lo scavo oltre a recuperare frammenti ceramici o altro tipo di reperti ci occupiamo di prelevare dei Campioni che vengono sottoposti ad analisi ad esempio Durante gli ultimi scavi a Loi abbiamo prelevato dei Campioni faunistici lo studio dei

Quali è importantissimo per identificare le specie di animali che probabilmente dovevano far parte della dieta degli abitanti del sito e anche per le datazioni c14 le datazioni c14 per noi archeologi Sono un elemento di estrema importanza Perché rappresentano un dato scientifico Certo che ci indica un range di tempo specifico e avendo a

Disposizione questo dato la nostra Futura ricostruzione storica è basata su un punto certo Abbiamo effettuato anche dei carotaggi per analisi polliniche che qualora presenti ci daranno informazioni su tracce di Pollini antichi questo è importante per capire quali erano le specie vegetali presenti nel sito e per cui avendo a disposizione questo dato

Siamo in grado di ricostruire anche il pale ambiente ci siamo Inoltre occupati di prelevare anche dei Campioni per analisi micromorfologia osservano su sezioni sottili parti di sedimento E sono in grado di individuare delle caratteristiche dei depositi che non sarebbero visibili a occhio nudo ultimato lo scavo si affronta

Quindi quello che è lo studio dei materi in laboratorio i materiali in larga parte ceramici vengono lavati inventariati siglati e vengono poi stesi su tavoli a questo punto il nostro lavoro consiste nell’individuare se alcuni di questi frammenti combaciano tra loro quindi a volte riusciamo a ricomporre delle

Porzioni di vasi e nei casi più fortunati anche vasi interi proseguiamo con con il disegno dei dei materiali ceramici che è importante per capire a quale tipo di vaso appartengono Quindi qual era anche la loro funzionalità specifica facendo un passo in avanti verso il nostro obiettivo che appunto ricordo che è

Quello della ricostruzione storica Questo ovviamente ci dà delle importanti informazioni sulla vita quotidiana o sulle varie attività che le comunità antiche svolgevano nel sito Qui abbiamo l’esempio di un processo che riguarda lo studio dei materiali ceramici quindi dal loro rivenim sullo scavo alle fasi in cui ci occupiamo di trovare attacchi tra di

Loro Questo è il caso di un ANSA X appartenente a un dolio quindi un contenitore di grandi dimensioni in questo caso come potete vedere non abbiamo il vaso completo ma solo questa porzione ci può comunque indicare il vaso a cui apparteneva in origine Tra l’altro qui possiamo anche osservare

Che in alcuni di questi frammenti si conservano i fori che conservano tracce di di piombo che appartengono alle grappe di restauro utilizzate quindi qui ancora una volta facendo un altro passo verso il nostro obiettivo della ricostruzione storica questi dettagli ci raccontano un aspetto della vita di questo contenitore dopo

Che si è rotto non è stato buttato via o scartato Ma è stato riparato per essere riutilizzato qui abbiamo diverse foto aeree scattate dalla medesima prospettiva dello scavo della struttura 17 ed è ben visibile come appunto è cambiata la situazione dal 2019 sino appunto a quella scattata questa Quest’estate nel

2023 ancora qui ho scelto ho scelto queste due foto perché credo che siano molto esemplificative e di quello che è stato un passo in avanti della ricerca nel 2018 non sapevamo che insomma ci ci fosse la struttura 17 Ma grazie allo svolgimento di tutte le nostre indagini sul campo siamo riusciti a individuarne

Eh il profilo e a portare avanti anche lo scavo cosa abbiamo trovato questa è sicuramente la domanda che ci viene fatta più spesso in assoluto per motivi di tempo e di sintesi mi concentrerò solo su uno dei rinvenimenti più importanti e sul piano pavimentale della nostra struttura abbiamo individuato i

Resti di una fornacci di fusione di del piombo e qui a lato potete vedere alcune planimetrie sezioni che abbiamo prodotto nel corso dello scavo questo tipo di rinvenimento è assolutamente importantissimo per capire appunto la storia di questo spazio dell’insediamento mettendo insieme tutti i dati che abbiamo raccolto durante lo scavo con lo

Studio in laboratorio e che comunque è ancora da considerarsi preliminare possiamo arrivare a definire e interpretare l’utilizzo di questo spazio molto probabilmente è stato Per lo svolgimento di un’attività specifica ossia la riparazione di vasi abbiamo visto anche se in estrema sintesi Quali sono le fasi operative che

Guidano il nostro lavoro di archeologi e quali sono tutti gli altri elementi che ci aiutano a ricostruire la storia di un luogo sottolineo ancora una volta che l’archeologia è una scienza interdisciplinare che prevede la collaborazione tra vari professionisti di settori diversi dai fisici ai chimici ai Geologi ai agli

Zoologi concludendo Questa è la foto del nostro team di scavo della scorsa campagna di ricerche durante la quali tra le altre cose abbiamo iniziato a raccontare sui social lo svolgimento del nostro lavoro sul campo fortemente convinti che il patrimonio culturale è un patrimonio collettivo e come tale deve

Essere fruito da tutti ci stiamo impegnando in modo sempre maggiore a raccontare al pubblico Cosa significa essere degli archeologi e quali sono i risultati che otteniamo sul campo [Applauso] [Musica] grazie grazie ente sempre il più difficile quindi bravissima e iloi oltretutto è un sito fantastico con nurage tombe di

Giganti T dool villaggio nuragico vicino c’è la necropoli proprio bellissimo veramente e una perla di Sedilo a questo punto introduciamo Veronica Venco Veronica Venco lei è veneta lei Veneta adesso sta abitando a Sassari Perché sta facendo il dottorato l’università su il progetto di ricerca E su metodi di documentazione digitale nell’ambito

Della didattica laureata a Padova in archeologia laurea magistrale Ferrara anche lei partecipato a tantissimi scavi archeologici sia in Italia che all’estero di epoche diverse come mi mi diceva prima Cito Aquileia Comacchio altipiano di Asiago l’asinara Ass Siligo a besario in Algeria Repubblica Dominicana Insomma tanti tanti scavi e ha un interesse per l’archeologia

Infatti G chiedevo ma mi incuriosisce parlaci un po’ anche dell’ archeozoologia che sta portando insieme nel suo dottorato Veronica a te la parola dici qualcosa anche sull’archeologia così vediamo un po’ di capire cos’è e poi ti lascio la tua relazione che si intitola Le nuove dimensioni dell’Archeologia Un applauso a Veronica [Musica] [Applauso]

Ovviamente scusate io a me piace muovermi no stare ferma e parto con Che cos’è l’arche zoologia che ci piace sempre aggiungere questo termine archeo a qualsiasi cosa archeometria archeozoologia archeobotanica archeo enomia perché sono tutte discipline a s stanti Che come diceva la mia collega Marta essendo poi l’archeologia anche una disciplina che

Necessita di interdisciplinarietà e noi poniamo il nostro punto di vista archeologico a tutte le cose quindi archeologia Sostanzialmente è lo studio dei resti faunistici quindi le ossa di capre pecore cavallo e altri animali anche selvatici che si ritrovano nei siti archeologici e che ci danno informazioni sostanzialmente sulla economia di sussistenza

Della di quella determinata popolazione che appunto nella pr storia è più caccia mentre dal Neolitico in poi è ovviamente allevamento con integrazione comunque di animali selvatici a me piace occuparmi di Metodologia perché Senza quella non non si può fare archeologia sostanzialmente non posso studiare il medioevo nel margine per esempio senza avere una

Metodologia dietro e è una cosa che va avanti diciamo dagli albori dell’Archeologia che però deve stare al passo coi tempi e e forse un po’ anche diciamo deve cercare di correre un po’ di più non siamo bravi a creare nuove tecnologie non siamo archeologi non siamo informatici non siamo ingegneri E

Difatti tutte le tecnologie che noi abbiamo sono prese in prestito da altre discipline banalmente le foto aeree che prima vi ha mostrato la mia collega sono scattate con i droni che altro non sono Che strumenti Diciamo che arrivano dal mercato della guerra Ok però siamo anche

Un po’ più come dire un po’ più positivi acquisiamo tecnologie anche da altri settori e mi piace molto questa immagine perché l’ho chiesta all’intelligenza artificiale che è un tema in realtà che va che sentite probabilmente anche al telegiornale l’intelligenza artificiale ci rovinerà può essere e però pone anche

Diciamo ci fa guardare le cose con un punto di vista diverso e mi ha colpito molto quando gli ho chiesto rappresenta mi un archeologo nel sul campo in uno scavo con delle tecnologie digitali o nel futuro mi ha sparato degli alieni Non so perché poi mi ha fatto Mi ha

Posizionato dei piccoli scheletrini a quanto pare l’archeologo è sempre ass dei resti umani secondo l’intelligenza artificiale ma appunto io studio i resti animali c’è chi studia i resti botanici però c’è questa almeno diciamo non ha messo una frusta e penso che questa immagine possa in qualche modo rappresentare il futuro di

Quello che è l’archeologia non ancora il presente però il futuro arriveremo a scavare sul campo con qualche tecnologia in più non so se proprio questo visore in faccia ma probabilmente qualcosa in più rispetto diciamo al nostro semplice sguardo Tutto questo nuovo mondo digitale in realtà prende Tanti termini dall’inglese quindi Arche

Gaming reality Virtual reality 3D gic termini super complessi e che in realtà poi sintetizzato è tutto archeologia digitale in questo caso 3D quindi la terza dimensione Comunque nel virtuale quindi stiamo parlando di quello che c’è all’interno del nostro cellulare di quello che c’è all’interno del nostro computer

E noi utilizziamo la tecnologia già a partire dallo scavo quindi per esempio le foto da drone poi ci piace molto usare il laser in generale perché comunque sfruttiamo le immagini satellitari e che appunto sparano diciamo questi laser per raccogliere dati dell’andamento del terreno perché ci aiutano a capire e a vedere che cosa

C’è sotto terra Sostanzialmente però oggi vorrei concentrarmi di più su che cosa e come l’archeologia con il digitale può aiutare una comunità o in generale la popolazione e soprattutto anche che cosa Voi vedete quando magari andate a un museo e quindi magari Porre un occhio critico anche su che cosa effettivamente

Viene mostrato nei musei però sarò molto sul generale e il tutto parte D dalla ricostruzione 3D o meglio il tutto parte dallo scavo come ha dimostrato mostrato la mia collega e la ricostruzione 3D appunto digitale e non è altro che risultato finale di tutte quelle analisi che sono state

Fatte quindi L’analisi dei Cocci di ceramica l’analisi archeo zoologica l’analisi archeobotanica e via dicendo per ricostruire sostanzialmente quello che era una volta Quel determinato sito Quindi com’era l’ambiente che alberi c’erano quanti Pollini c’erano com’ anche il clima Perché chiaramente parliamo anche adesso diciamo tema attuale cambiamento climatico e ma il

Clima è sempre sempre cambiato nel tempo abbiamo avuto picchi di glaciazione anche durante diciamo picchi di estremo freddo anche durante il medioevo per esempio e tutti i dati che Noi raccogliamo sul campo poi possono confluire e restituirci anche un’immagine un po’ più familiare rispetto a quelle tre pietre che fanno

Un muro che vediamo spesso negli scavi e questo in particolare Comunque è l’esempio di una ricostruzione appunto del sito di di Nora da diciamo dalle ricostruzioni poi 3D che sono comunque ricostruzioni statiche noi possiamo Ok passare a uno step successivo Eh che è quello diciamo del del gioco perché noi vogliamo comunque

Eh il nostro come archeologi il nostro ultimo fine è divulgare diffondere e non siamo barvero però C cerchiamo di avvicinarci in qualche modo e il gioco è visto anche poi dai pedagogisti insomma essere comunque un ottimo strumento per diffondere appunto informazioni e farle anche tenere a mente gamification

In realtà o in italiano che non è più semplice è ludici zazione sarebbero l’implementazione di elementi di gioco in contesti non di gioco banalmente ci sono per esempio le scale colorate oppure le scale con la eh eh disegnate colorate bianche e nere che formano la tastiera del pianoforte

Qualcuno ci passa sopra e crea sostanzialmente compone una una musica Quello è un praticamente l’elemento del gioco inserito in un contesto non di gioco Eh noi sempre archeologi soprattutto rivolti al digitale e alla divulgazione utilizziamo il gioco come strumento proprio per diffondere diciamo conoscenza archeologica o dei beni culturali in generale perché

Comunque possiamo parlare anche di arte architettura non solo di archeologia e ma abbiamo iniziato con grande piacere ammetto a studiare anche i giochi come come effettivi reperti o a utilizzare i giochi oppure le case diciamo di produzione Maggiore che ambientazione archeologica all’interno tutti questi aspetti diciamo dei dei

Giochi possono esserci utili proprio per la divulgazione uno degli esempi diciamo più famosi è il gioco di Minecraft che viene che è questo gioco Praticamente con in cui bisogna costruire dei mondi utilizzando dei cubi semplicissimi che possono che diciamo richiamano diversi materiali dal legno la pietra il marmo e lava anche eh

All’interno si possono ricostruire qualsiasi eh qualsiasi cosa e viene utilizzato addirittura all’interno delle scuole elementari per o medie per fare lezione sostanzialmente Eh poi ok abbiam visto appunto il 3D che comunque si inserisce Poi nei videogiochi ma in realtà potremmo non l’ho accennato potremmo parlare anche di giochi da tavolo

E tutto questo finisce con il Digital storytelling ovvero cosa ci serve il modello 3D statico fermo a niente A meno che noi non raccontiamo una storia una storia che può essere narrata attraverso dei Semplici suoni per esempio o aggiungere proprio una narrazione diciamo vissuta con dei personaggi Per esempio questo perché

E noi non ci ricorderemo così in maniera vivida un sito archeologico quando lo percorriamo da soli non lo capiamo abbiamo bisogno della guida turistica per esempio perché ci narra ci fa capire che cosa stiamo vedendo effettivamente a terra ma questo può essere fatto anche nel digitale Diciamo dopo il covid e anche

Soprattutto durante il covid Eh c’è stata un’impennata di siti archeologici e musei che si sono aperti al digitale è possibile visitare dei musei appunto on e anche delle ricostruzioni e ehm per tornare appunto alla questione della guida turistica del perché ne abbiamo bisogno è perché ci fa sentire partecipi e ci fa

Immergere in un passato che noi non riusciamo a vedere semplicemente guardando Appunto quello che rimane e quello che c’era C’era una volta nella nostra mente si congela di più l’immagine quando questa ci fa provare delle emozioni ed è per questo appunto che il modello 3D e il modello digitale

E le diverse ricostruzioni hanno bisogno alla fine della di una narrazione dietro e vorrei appunto terminare parlando e puntando diciamo l’attenzione come appunto le ricostruzioni 3D Il i video game i giochi in generale e anche il Digital storytelling possono e sono anzi degli strumenti che aiutano la diffusione e la divulgazione di

Informazioni archeologiche storiche comunque appunto dei beni culturali ma aiutano anche al turismo Eh quindi non bisogna guardare alle nuove tecnologie con paura ma anzi cercare di accoglierle ma anche chiaramente criticarla perché non tutto quello che facciamo va bene anzi e però possono dare una forte e una grande mano

Al territorio e uno degli esempi principali è il gioco di Ass il videogioco di Assassin’s Creed che ha una saga appunto è una una saga di videogiochi che richiama a diverse a diversi periodi storici per il quale uno di questi capitoli ci offre una panoramica sulla Firenze rinascimentale in questa particolare immagine abbiamo

Il la città di monterigioni che dopo l’uscita di un videogioco a livello internazionale quindi parliamo diffuso in America Inghilterra Germania Giappone eccetera a questa città subito un incremento del turismo quindi l’archeologia non è solo spolverare tre sassi ma può essere veramente un forte strumento per le comunità proprio per farsi valere valorizzare [Applauso]

Grazie grazie Veronica effettivamente Anche questo è un aspetto molto molto stimolante forse io stesso durante la mostra avevo provato un videogioco a Cagliari proprio ambientato in un un orag Adesso non ricordo quale Effettivamente ho visto che attirava tantissimo e quindi molto bello Quindi abbiamo visto la parte di come di Chi è

L’archeologo di cosa fa l’archeologo con l’esempio di noi abbiamo visto la parte metodologica la parte delle nuove tecnologie e adesso Entriamo nel marghine diciamo adesso entriamo su nostro su questo territorio oltretutto so che son presenti amministratori comunali del territorio che Poi inviteremo dopo so di boro adesso di Sindia dopo li chiameremo

Per per raccontare del loro territorio di delle loro peculiarità e iniziamo da da Lucia niedu Lucia niedu più nota come archeologia perché effettivamente Anch’io ho scoperto dopo il cognome l’avevo conosciuta come Arco Lucia e lei Effettivamente dal 7 che fa attività di guida turistica come archeologia organizza tantissimi eventi escursioni

Archeo avventure come le chiama lei luci una Laure trinale in Scienze dei beni culturali con indirizzo archeologico e magistrale in archeologia con indirizzo preistorico E protostorico infatti si è dedicata in particolare alle necropoli a domoi Anas le piacciono tantissimo so che proprio si infila in tutte le domus

Le piace si trova molto a suo agio e son tombe molto piccole molto sesso ha partecipato lei a tantissimi scambi archeologici tra cui nel suo nella sua Alghero il complesso nagico di palmavera l’area eneolitica di Monte abanto Olmedo la Necropoli di Santo Pedro d’ Alghero Villa Romana di San imbenia cimid di San

Michele sempre ad Alghero la Necropoli di Moria ai lorai e anche diverse missioni archeologiche tra cui è una missione nel sultanato dell’oman nella Repubblica dell’Uzbekistan e nella repubbl del Turkmenistan Lucia ti chiamo qua Un applauso anche per [Applauso] Lucia Lucia si concentrerà Come avete capito sulle prime tracce umane nel

Territorio del marghine andiamo indietro indietro allora Intanto grazie Buonasera a tutti Io sì sono sono un’archeologa ma purtroppo questo campo non offre troppi sbocchi lavorativi nel senso bisogna avere a parte una grande preparazione bisogna prendere i treni Giusti quindi diciamo che sono partita e poi ho detto no non ce la posso

Fa’ non era non è non è mai stato anzi per qualche minuto nella mia vita è stata la mia fonte di sostentamento ma poi mi sono dedicata al turismo la mia Diciamo la mia scelta È stata dettata dal fatto che la il mestiere di guida turistica mi offre

Chiaramente la possibilità di stare in mezzo alle cose vecchie che tanto amo e quindi diciamo che per me sono sempre rimasta archeologa anche se mi occupo di altro io sono una preistorica e quindi vi parlerò del magine No devo forse Che bello vi parler magine più antico è difficile parlarvi della

Sardegna antica perché Potremmo stare qua forse boh un mese e non e non riusciremo ad AD esaurire il discorso il Marine è una una zona ricchissima ricchissima come tutta la nostra isola però è molto particolare come prima foto Io ho messo il riparo di questo riparo

Scusate il riparo Save e e ho scritto il partico con un bel punto di domanda Il problema è questo le prime tracce umane del margine sono rappresentate da ritrovamenti incredibili eccezionali il più famoso dei quali sicuramente questa bellezza la la famosa venetta di Macomer che forse tendiamo a definire più statuina perché non

Sappiamo se sia una Venera o no che arriva proprio dal riparo che avete visto poco fa in quella foto un po’ bruttina della musi abbiamo un grande problema in Sardegna Per quanto riguarda il Paleolitico perché di Paleolitico qualcosa c’è però c’è molta incertezza perché c’è incertezza perché purtroppo

Le scoperte più antiche per quanto riguarda riguarda la nostra isola provengono da contesti disturbati il riparo che avete visto Pro pocanzi che ha restituito questa questo gioiellino purtroppo era stato visitato era stato Diciamo che ritrovamento anche il frutto di uno scavo clandestino e quindi quando appunto entrarono nel riparo e Videro

Cosa c’ per fortuna venne allertato immediatamente Poi Contu Insomma ci ha lavorato Però diciamo che chi l’ha scoperta non era appunto del settore e l’ha però assimilata alle venette paleolitiche Cosa succede quando non abbiamo un contesto voi avete sentito le colleghe che parlavano di Metodologia di contesto di stratigrafia sembrano parole

Arabe in realtà è l’unica cosa che noi abbiamo in archeologia quando noi troviamo delle cose favolose che non hanno un contesto e che quindi non sono inserite in uno degli strati di questa bella fetta di torta che è la terra purtroppo dobbiamo andare per similitudini questa veneretta questa Oddio ho fatto danno

Sono stata io questa questa statuina certo ha le forme delle più antiche statuine ritrovate vi dico in Italia ma vi posso dire in Europa quella delle venette io le chiamo venette possiamo anche chiamarle statuine femminili è una corrente che si esaurisce nel Paleolitico in generale quasi dappertutto in Sardegna

No in Sardegna va alla grande anche dopo Pensate se le conoscete forse le più famose sono quelle un po’ Cicciottina belline che provengono dall oristanese ma che sono sono neolitiche sono di un periodo successivo questo fenomeno si esaurisce un po’ dappertutto nel Paleolitico in Sardegna continua nel

Neolitico e avrà un lungo sviluppo anche più tardi Questa è l’unica che abbiamo che non ha le forme troppo definite di una donnina se la guardate è un po’ strana intanto non l’ho scritto ma questa foto è di Gabriele grazie tutto lui pure le pure le foto ci

Ha dato questa questa statuina è molto particolare Intanto è una figura che si presenta nuda la vedete anche un po’ un po’ storpi ha le gambe unite alla fine ha un solo seno ma soprattutto Guardate il volto il volto non è un volto umano il volto è stato

Assimilato proprio dalla musi che è una grandissima ricercatrice eh ad un prolagos spero che tutti conosciate che il prolagos prolagos sardus questo simpatico animaletto eh ed è rappresentativo tanto rappresentativo perché se è vero che questa è una rappresentazione Divina rappresenta veramente la fertilità quindi avete delle forme abbondanti

Eh E infatti fa parte di quel quel tipo di Benedetta e poi avete il musetto è anche un po’ le orecchiette di questo animale che evidentemente rappresentava la dieta una una delle delle cose più importanti per la dieta di questa di questa gente ma soprattutto era un animale molto cifico quindi

Rappresentare come puoi rappresentare al meglio la fertilità una donna dalla vita e soprattutto un animale che non solo ti nutre Ma che fa tantissimi tantissimi figli cos’altro abbiamo di di Parolito in Sardegna con grande difficoltà vi direi industri litica cioè D degli oggetti di pietra che anche quelli sono con grande difficoltà attribuibili

Qualcuno dice di no al Paleolitico Adesso cambio momento e vado nel Neolitico e nell’ Neolitico Qui sì che c’è la ir qua iniziamo a divertirci perché la Sardegna è una terra straordinariamente ricca di archeologia io qui ho messo alcune delle immagini che poi ritroveremo Che cos’è Neolitico e cos’è

L’ Neolitico Neolitico la pietra nuova non hanno scoperto pietre nuove le pietre erano sempre quelle che c’erano vecchie in realtà c’è una grande rivoluzione Cioè l’uomo scopre come addom icare le piante e gli animali quindi riesce a rimanere stabile in un territorio e chiaramente questo è il Neolitico e chiaramente

Sceglierà i territori più adatti ad una vita sedentaria anche se è un sedentario un po’ così così nel senso che giravano giravano un po’ come qualcuno più un fortunato che ha la casa invernale e la casa estiva o che si fa coi Pascoli No per cui Boh ci può stare anche che si

Occupavano diversi territori ma eh diciamo che la Sardegna vede una forte concentrazione a partire dal Neolitico che inizia in Sardegna non l’ho detto Il più antico nel 10.000 avanco eh diciamo che a partire più o meno dal 5000 troviamo monumenti i monumenti cos’hanno di diverso rispetto ai reperti

Che sono lì e che da lì non li muovi quindi anche se purtroppo a volte vengono distrutti svuotati come nel caso delle belle amate Domus il monumento è lì a testimoniarci un occupazione territoriale e il margine ha da Che bello che tu mi guardi e sai già che ha un’occupazione territoriale importantissima dal

Neolitico queste foto di Gabriele queste foto vi mostrano la dall’alto la splendida necropoli Scusatemi la splendida Necropoli di filigosa che È qui all’ospedale col Nur rugui che che le osserva la Necropoli di filigosa l’ho inserita per la per la sua importanza Perché c’è anche ne abbiamo parlato a Sedilo c’è una necropoli straordinaria

Proprio nel nella zona di Loi che però non ho inserito ma non per per che siano meno meno importanti semplicemente perché quando voi Guardate qualsiasi museo qualsiasi tavola cronologica dell’isola trovate cultura di cultura di e cultura di filigosa la cultura di filigosa viene da qua da Macomer dove queste quattro splendide

Tombe hanno restituito non solo reperti straordinari ma soprattutto un’idea di già di architettura funeraria particolare con questi lunghi corridoi che sono tipici di questa di questo momento siamo diciamo agli inizi del terzo millennio avanti Cristo più o meno 2008 200007 aan CR ci sono c’è qualche giusto

Qualche giorno prima di prima di oggi e hanno restituito un un interessantissimo contesto o anche per quanto riguarda ciò che è la il rituale funerario di cui non vi parlo Perché senò sto qua fino a dopodomani Ecco qua alcune immagini di Andrea in questo caso rubando foto a tutti di

Filigosa queste mi piacevano particolarmente perché vi parlavo di occupazione territoriale e vedete che c’è un urage che osserva la necropoli urage ne parleranno loro dopo è arrivato dopo ma è giusto per è giusto per per capirci non sono le uniche le uniche tombe come vi dicevo del territorio ma

Sono interessantissime secondo me anche per la loro posizione rispetto al centro urbano attuale cioè noi ci sentiamo tanto diversi da questa gente che è vissuta qui 5000 anni fa in realtà facciamo quasi sempre stesse scelte e abbiamo anche gli stessi modi di vivere e anche poi di diciamo

Pregare e pensare all’al di là io sono una fan delle tombe e quindi sto sempre pensando a cose all’altro mondo e arrivo sempre nello stesso periodo arrivo a parlarvi molto in maniera molto così leggera di dolmen e menir il menir che scito sempre rubando le foto ad

Andrea è questo pedre taleri di non Rume dove vedete una bellissima immagine degli della fine dell’800 dgli inizi del 900 della Marmora un un menir che invece trovate Un po’ isolato Allora io vi parlo di occupazione territoriale poi vediamo tutti questi beni sparsi nelle campagne questo è questo è qualcosa che ci parla

Ancora una volta di di culto e ancora una volta di occupazione territoriale Per quanto riguarda il Sacro il nostro territorio la nostra terra è sacra Cioè immaginatevi senza un posto dove stare cioè E questa gente aveva un legame con la propria terra che era favoloso ehm e la sacralizzato anche monumentalizzazione pensare a

Sperare e per me Queste sono le cose più magiche della nostra terra perché davvero anche facendo la 131 dove Guardate Guardate Trovate Trovate pietre e quelle pietre parlano per quanto riguarda i Dolmen non potevo non mettere per primo Mamma mia sa esaltare con Ancora una volta la foto di Gabriele che

Monotematica questo questo Dolman No noi riamo per questo Dolman in quasi tutte le guide è attribuito al trio di birui e e Gabriele si è arrabbia con me perché per prenderlo in giro gli dico Ah sì quel giorno di biroli in realtà se verate proprio la giusto per fare un pochettino un

Pochettino Come si dice i campan Sì se Guardate la mappa invece è am con quindi è vostro No questo Dolmen È importantissimo perché è stato il primissimo margine dai è nel margine ci Esatto esatto questo è stato il primissimo Dolman documentato a livello archeologico nel 1906 quindi è qualcosa di eccezionale e

Poi niente Ho una carrellata praticamente di dolmen bellissimi che sono però sparsi appunto in tutto il territorio ho messo il SB gadas questo sono due bellissime immagini di Mara che non è potuta venire purtroppo di Sindia un Dolmen troppo bellino veramente bello bello Qui avete ancora borole mutian Vabbè lasciamo stare borole perché

Veramente borol è impossibile Boro cammini 1 metro c’è un bene culturale 1 metro c’è un sit me avete un territorio davvero che non è possibile esplorare ed ecco qui che arrivo alla tra virgolette conclusione del mio discorso che è l’inizio del discorso poi di di Gabriele pedr Deta

Pedra detta è una Muraglia megala che provoca grandi problemi nel senso come tutte le murali megalitiche sarde purtroppo non ha visto scavi scientifici sono stati ritrovati Sono state ritrovate delle cose ma durante delle ricognizioni più che altro eh questa Muraglia ehm dovrebbe appunto essere appartenere a quel

Momento che noi chiamiamo e cerchiamo di inquadrare meglio nella cultura di monteclaro che è una cultura che si sviluppa in Sardegna verso verso la metà del Terzo Millennio diciamo intorno al 2006 2007 anche Vabbè 2005 in maniera particolare avanti Cristo e di cui conosciamo un unico scavo stratigrafico quindi scientificamente approvato con

Tanto di timbro che è lo scavo del moravetti della di Monte baranta di Olmedo da lì in poi purtroppo tutte le muraglie meiti che starde via le mettiamo nello stesso momento storico è un errore è un errore però la Muraglia di pedretta dovrebbe essere di periodo monteclaro Cosa vuol

Dire cos’è monteclaro È un quartiere di Cagliari che cosa succede nel periodo montecaro quello di monteclaro è un momento CL perché siamo nelle Neolitico siamo nell’età del rame che Oddio ho fatto danno Io sì Scusatemi meglio che lo lascio stare siamo nell’età del rame e nell’età del rame succede una cosa

Diversa ancora l’occupazione territoriale di cui prima vi ho parlato diventa un pochettino più importante perché i metalli diventano il primo tesoro delle delle genti prima cosa c’era in Sardegna di tutto no ma c’era l’ossidiana nell’età dei metalli ci sono da occupare bene i territori con delle

Miniere con delle fonti di ricchezza e i signori monteclaro non nel marine in particolare ma ve ne parlo in generale fanno delle cose straordinarie pensate che fanno per per primi diciamo delle sepolture dentro le grotte dove ci sono minerali che a loro servono perché le sepolture sono lo so sono fissata

Però è così eh mettere la tomba in un posto la tomba di mio nonno mi dà quasi il permesso di dire a chi arriva dopo vedi che lì c’è sepolto mio nonno questo territorio è mio da generazioni è per quello che adoro le tombe perché parlano di ancora

Prima e quindi in questo momento nascono un attimino dei problemini ad occuparsi il territorio e nascono queste incredibili muraglie che difendevano che dividevano boh in realtà non è che ci sia tutta questa grande sicurezza però sono estremamente interessanti soprattutto per questo motivo perché quello delle muraglie megalitiche è induce quella che sarà l’architettura

Nuragica le muraglie megalitiche in queste foto si vede abbastanza bene Sono realizzate quindi il megalitismo uso Gross pietra eccetera e poi dentro No tra due pareti c’è una un riempimento a sacco che poi diventerà proprio tipico e classico del periodo giusto successivo un attimo un attimo

Dopo che è quello dei Nuraghi che è forse quello che a livello di spettacolo la Sardegna ci offre a mani basse proprio vince rispetto al resto grazie Io qui per non essere di parte ho messo un splendido Dol francese quindi non c’entra niente con noi Però è giusto

Per per capire che quello che vediamo in giro naturalmente è sardo Ma è frutto di Grand contatti e bellissimi scambi che l’isola ha sempre avuto e spero che continua continuerà ad avere credo che ci sia Un’ultima foto dove io vi auguro buone feste grazie luu Come vedete Lu abituata

A parlare tutto il giorno n sue escursioni quindi è anche difficile compendiare quao compendiare un’epoca dove ha prodotto tantissimi tantissimi monumenti Quindi abbiamo visto Dom abbiamo visto do abbiamo visto menir monumenti che ancora oggi non sono ancora ben riconosciuti da dai cittadini che a volte si limitano a rispondere ma

Sono solo pietre e infatti Passiamo al titolo della relazione di Gabriele non so pietre titol del titolo il Marine dall’età del bronzo all’età del ferro Gabriele ovviamente presentiamo anche lui di Macomer il primo la prima informazione che voleva che dessi Gabriele allora è laureato in scienze De Beni Culturali per col

Curriculum di gestione dei beni culturali attualmente studente del corso di laurea magistrale in archeologia all’Università di Sassari di recente ha partecipato a alcuni scambi archeologici aoi Sedilo come abbiamo visto inizio con Marta e nurag ponte di di dualchi che tra l’altro Marta era la tua tesi giusto

Nurag Ponte No Di chi era Ah giusto è vero Perfetto dopo torniamo là è vero e Gabriele l’ho citato all’inizio nel senso anche anch’io con lui personalmente ho girato tanto nel mar tanto ha girato da solo tanto con suo padre lo so E perché effettivamente è nata questa questa

Passione che in realtà aveva già da tempo ma in questi ultimi anni si è si è ingrandita finisco poi lascio a te la parola però per per Gabriele Questo lo leggo anche noi abamo le pietre per costruire qualcosa di grande Dobbiamo essere noi in grado di saperle utilizzare come

Sapientemente le ha utilizzate Chi ha vissute in Sardegna migliaia di anni fa Gabriele te la parola quindi la relazione sarà non so tre il Marine dall’età bronzo a del ferro e un applauso [Musica] per Buonasera Allora io oggi vi parlerò di alcuni aspetti riguardanti soprattutto la cultura materiale dell’età del bronzo

Quindi 1650 a.co e fino a 950 a.co soprattutto l’età del bronzo medio Fino all’età del ferro quindi 950 525 aant per farla più semplice vi parlerò degli aspetti della civiltà nuragica perché magari con bronzo e ferro non si capiva proprio precisamente ovviamente del territorio del Marine come sappiamo durante il periodo della civiltà

Neuralgica i nostri antenati hanno edificato delle magnifiche Torri ovvero dei Nuraghi hanno costruito delle [Musica] sepolture come tombi gigante e poi hanno costruito delle strutture di forma circolare rettangolare che fanno parte di grandissimi villaggi che hanno più funzioni talvolta di vita quotidiana talvolta invece legate al punto tanto che spesso

Possiedono anche fonti o Pozzi qua Marine abbiamo un’altissima concentrazione di monumenti neur pensate che Qua abbiamo circa 350 nurali circa 90 tombetti giganti e 19 tra fonti e pozzi da dove Ho ricavato questi dati bisogna fare una premessa noi non abbiamo un vero e proprio censimento di siti archeologici

Né le marine né in altre parti della Sardegna Io diciamo che ho cercato in R cavari incrociando un po’ di dati di varie pubblicazioni per esempio ricerc archeologiche mararia di Alberto Mor lo studio di Isabella paschina lo studio di Caramelli del 1935 delle carte GM e quindi sono usciti più

O meno questi dati Allora ok Qua vedete una foto delle Nuraghe orolo Ok allora anche nel margine come ne altre Z della Sardegna abbiamo più tipologie di nuraghi abbiamo nuraghi a corridoio o propri nuraghi che sarebbero quelli più antichi degli esempi sono qua c’è il frott nurag carrar via a

Bortigali poi per esempio c’è il protur oschera di bore protur di marer poi abbiamo ilag monotorre Qua c’è una foto d nurag Ponte pres scavo 2023 perché nel nell’ archeologica di Dag Ponte sono un corso degli Scavi a cui cui Pure io ho partecipato poi abbiamo nuraghi

Complessi come nurag porcos di bore che sono nuraghi con anche più torri in particolare qua il nurag porcos è un quadr F quattro torri quii per esempio c’è nurag orolo c’è il nurag Santa Barbara di Macomer il nurag oroo e poi c’è questa categoria particolare quella che vedete in alto quella dei uraghi

Diciamo incompiuti che riguardano soprattutto il margine nel margine ne abbiamo diversi non abbiamo ancora capito bene però quale sia la loro funzione quello che vedete nella foto è muruku B Perché esiste anche muruku a che un monot di Macomer allo stesso tempo qua nel Marine abbiamo diverse tipologie di giganti in

Realtà come ci ha insegnato Caterina viesu l’archeologa qua presente abbiamo davvero diverse tipologie Io le ho leate le ho riassunte in due diciamo quelle con stelle centinata e in questo caso faè la foto del della stele di Inverti a Borore poi per esempio qua nel margine abbiamo anche castigato ma con che

Sarebbe quella che a fianco purtroppo all’inceneritore e qua dietro invece abbiamo una tomba filar In operaroma che sarebbe quella di tamuli a fianco vedete anche i Betti Allora fatta questa premessa Io oggi non mi concentrerò sulle architetture vere e proprie che abbiamo nel margine ma vi parlerò proprio dei

Contesti quindi della ceramica che è stata rinvenuta e non solo perché comunque Qua ci sono stati nel Marine degli splendidi ritrovamenti anche sulla fine del 1800 di cui si hanno poche notizie Speriamo che in futuro possano essere studiati senza problemi ok il primo sito di cui vi parlo è di

Bore un sito costituito da due torri distinte che sono state edificate in periodi differenti come vedete poi anche un ampio il sito è stato scavato dagli americani webster Geri e maud penso fossero fratelli non lo so Ho visto il cognome sono venute alla luce da qui diverse tipologie di di manufatti delle

Tipologie che poi come ben vedremo sono anche ricorrenti qua qua nel Marine oltre a diversi framenti ceramica non decorata e che sono pertinenti in questo caso perché sono state effettuate delle indagini a radiocarbonio A circa 1800 Avan Crist quindi parliamo di un sito più antico rispetto agli altri Diciamo

Che è uno dei siti più antichi riconosciuti in Sardegna Per quanto riguarda le le datazioni abbiamo qua ritrovamenti Per quanto riguarda il bronzo medio dei frammenti di ceramica pettine e per farla semplice la decorazione a Pettine ovvero che dà l’idea delle impronte di un pettine nella nella ceramica

E Eccoli qua Questi sono dei frammenti decorati a ceramica a pettine e successivamente poi pertinenti ha una fase più più avanzata abbiamo anche la decorazione Met opale che poi ritroveremo anche a a tamuli per esempio e e sono delle decorazioni a a rilievo di vario genere una una particolarità del sito di gages

È che sono stati rivenuti dei frammenti pertinenti algeo alla cività micenea in questo momento sono gli unici frammenti di questo tipo rinvenuti nel marchine poi passiamo a carrar zidia di Bortigali anche qui come vedete abbiamo due Murari uno a corridoio già citato prima e un altro di difficile lettura

Poi abbiamo un pozzo cisterna che sarebbe questo e un ampio villaggio qua gli scavi sono stati effettuati nel 2003 da Alba Foschini meddu c’è il marito qua Francesco Lo saluto l’ho visto prima e e poi la ceramica è stata studiata sia dalla stessa sia da da Isabella paschina

Qua i trovamenti più importanti sono stati quelli del del posto Cisterna in quanto sono state rivedute due ciottole decorate che adesso vi mostrerò Ok tratta da una pub tratta da questa foto una pubblicazione di di Isabella paschina di Alba Fos schedu con decorazione a cerchielli anche questo

Sito Anche se non abbiamo una un inquadramento cronologico preciso dovrebbe essere collocato all’interno del bronzo medio poi adesso Passiamo a un altro sito che i macomerese conoscono bene tamuli e vi voglio leggere uno scritto che aveva fatto Antonio Caramelli in una sua pubblicazione del 1935 diuri diceva SAS

Perdas marmur adas in origine se pietre cogite con tracce dei seni in rilievo Poste a Guardia di una tomba di giganti il La Marmora descrive le pietre coniche come esistenti in faccia e dietro la tomba dei giganti Ora però la tomba è disfatta Tre mmti D Tezza di circa 1 Met

Sono ancora dritti due sono gettati sulla Macera che chiude la Tanca il sesto bettio non si vede più a superficie quindi una situazione molto diversa come la conosciamo oggi perché adesso tutti i bettili Sono eretti sul fianco della tomba giganti la numero uno OA anche qua il sito di tamuli è stato

Indagato ampiamente prima negli anni 70 da Loria Contu Poi nei primi anni 2000 daba foschino e da Isabella paschina e quindi anche qua abbiamo ritrovamenti di ceramica metop che abbiamo che hanno identificato con una ceramica locale una fa quasi locale quella di quella di tamoni poi abbiamo ritrovato successivamente anche in altri

Siti anche qui poi abbiamo ritrovamenti anche di ceramica a pettie che è pertinente a un’epoca più più successiva e quindi anche il sito di tamuli da ciò che è stato trovato lo possiamo identificare cronologicamente nel bronzo medio tra 1600 e 1300 a. e prima non ho

Detto che il sito oltre ad avere tre tombe giganti come tre tombe giganti due finali che sono la a e la B e una in opera poligonale questa tomba la tomba C In un primo momento si pensava fosse la più antica ma in base ai ritrovamenti invece è stata identificata come la più

Recente in realtà oltre a queste tre Tomb giganti ci sono i bettili Ma c’è anche un un urage di tipo adesso a corridoio con villaggio correlato passiamo Quindi come avete visto prima al nurag orolo e anche del Nur orolo vi voglio leggere una uno scritto di Taramelli e questo un

Po’ fa fa sorridere perché Taramelli Mi scrisse è una Poderosa Rubina Guarda C non è più una Poderosa rovina che senza scvi Non può essere studiata oltre all Torre Centrale Sian resti di due o tre torri aggiunte con mura di sostegno e di recinto l’ingresso del nurag è soffocato

Dalle macerie crollate dall’auto si può accedere alla cella scendendo dalla scala giù per l’ambito entro la muratura sino aggiungere alla cella che ancora conserva la cupola il nuraghe ora ridotto a imponente rovina sbarra l’accesso del valico adducente all’ dipiano di Campeda Questa è la dimostrazione che quando vengono fatti

Degli Scari perici la situazione cambia perché adesso in urag orolo possiamo visitare tutti tranquillamente anche in urag orolo è un urag in cui vengono svolte delle delle attività di indagine in questi in questi anni e e anche qua casualmente abbiamo la decorazione a Pettine Quindi anche

Qui più o meno la cronologia è uguale agli altri contesti visti in in precedenza prima Lucia ha parlato delle Domus di fiosa ok dovete sapere probabilmente molti lo sapranno già che la tomba 4 è stata riutilizzata in epoca nuragica perché spesso e volentieri dei monumenti delle sepolture precedenti all’epoca nuragica poi sono

State riutilizzate E in questo caso questa Domus è stata fatta diventare una tomba di giganti questo da cosa lo capiamo perché come vedete qua ci sono dei conci benago matti che fungevano come egra questi lo stesso sono studi di Alba Foschini e poi la tomba quat filigosa è

Stata studiata e lungo Largo da diversi studiosi e soprattutto anche perché nel romos ovvero il corridoio citato anche prima Lucia sono stati rivenuti svariati reperti di epoca nuragica anche in questo caso abbiamo la ceramica pettine e metale che Eccola qua quindi lo stesso un contesto di bronzo medio e anche bronzo

Finale poi adesso vi parlerò invece di una tomba dei giganti di cui si sente parlare poco e nonostante sia praticamente Integra sto parlando della tomba di fesu di sbia è una bellissima tomba di giganti aff filari in opera isodoma Allora qua non vi dovete fare ingannare è Integra qua non si capisce

Bene dalla foto perché purtroppo è il [Musica] sitto molto sporco e però ins segu se verrà fatta una pulizia questo sito Invece secondo me sarà grandioso perché non sono tante le tombe de giganti a filari opere isodoma in Sardegna integre per esempio c’è quella di S quasti Ma in questa zona

Diciamo la più vicina è quella di di Paul rattino di mura cuala e Però diciamo che questo sito meriterebbe molta più attenzione e è stato scavato nel 1999 sempre da schu è un nome ricorrente Marine perché ha fatto tanti scavi qua e poi è stato studiato dalla qui presente Catrina viesu insieme alla

Stessa Isabella paschina il sito di suriu oltre ad avere una tomba di giganti anche un urag un Dolmen e una struttura di cui purtroppo ancora non non abbiamo una datazione certa c’è chi dice che sia medievale Però è da capire Per quanto riguarda i materiali rinvenuti a fesu anche

Qua abbiamo dei materiali con decorazione in particolare i frammenti più importanti venuti sono un fondo di teglia con una decorazione formata da una fila orizzontale di 11 puntini che sarebbe questa questa qu in alto e poi una parete retilinea di vaso non definibile con una decorazione con costellato verticale a sezione

Triangolare anche qui la poc ceramica rinvenuta non non ci fa capire del tutto quale sia la cronologia giusta del sito ma sicuramente anch’esso un sito pertinente all’età del bronzo Maor probabilmente più precisamente a un’età più avanzata Quindi più o meno bronzo medio e due ora prima che accennato di ritrovamenti del

1800 o l’inizio 1900 pass siamo [Musica] saru non si sente spesso nominare in questo sito sono state rinvenute 13 spade in bronzo in particolare il 14 settembre 1936 veniva comunicato alla Soprintendenza proprio questo ritrovamento 13 spade di cui sette erano spettanti allo scopritore e vennero acquistate dalla Soprintendenza a sole 30 lire

E così l’intero patrimonio Fu riaccolto questo è evidentemente un contesto pertinente al bronzo finale quindi all’ X al XO secolo avanti CR queste che vedete in questa immagine sono le spade questa in particolare molto frammentata e del tipo a lingua da presa ok Il riposio di sarena a Silanus o lei

Diciamo che ha il confine qua sorrido un po’ di più perché probabilmente sarà il mio argomento di tesi Tra l’altro qua mi sta ascoltando anche la mia correlatrice dopo mi scriverà se non se magari ho detto qualcosa di sbagliato ovvero Marta perché nonostante la Giovan età anche i

Giovani archei possono fare da relatori relatori di tesi e Nel febbraio del 1875 nella Nella località di San Maddalena Quindi come detto al confine tra Silanos e lei venne fatta una delle scoperte Secondo me più importanti del margine quattro braccianti ignan ignari del tesoro che li aspettava erano

Intenti a scavare Radici in chisco quando rinvennero diversi reperti in bronzo e un’ascia con d’anello due scampelli una punta di Lancia e due armi da lancio nel 1888 sempre nella stessa località sempre dovete sapere che qua vicino a ripostiglio è presente anche un nurage venne scoperto un vero e proprio

Ripostiglio di bronzi quasi sicuramente pertinente allo stesso rinvenimento di qualche anno prima qua i Rep venuti furono davvero tanti tra cui un bronzetto anche nel margine quindi un bronzetto anche se probabilmente si sa si sa poco e tre asce due lance diversi puntali conici varie panelle di lame

E e nei mesi successivi viene effettuato uno scavo per la costruzione di un muretto a secco e anche in questa occasione vennero ritrovati altri frammenti in bronzo come un pezzo di scure un frammento di anello un manico di pugn Ma la cosa più sorprendente è che dopo oltre 100 anni

Sempre nella stessa area furono rivenuti altri Repetti un braccialetto in bronzo di forma piatta allungata molto frammentato e rovinato e lei una protome di navicella di bronzo che attualmente da museo archeologico di Nuoro e rappresenta un cervo o un dagno perché purtroppo non è stato possibile identificare propriamente quale sia l’animale rappresentato

E come vedete ha delle corna ben lavorate e gli occhi purtroppo non non si distinguono molto e e anche qua abbiamo una cronologia tutto ricosti diusa Maddalena più o meno facente parte tra il bronzo finale e la prima età del ferro Ma cosa ancora più particolare è che

Ok sempre a Silanus purtroppo non sappiamo di preciso quale sia la provenienza e qui sto un po’ fantasticando magari la stessa Comunque sono due reperti in bronzo Eh qua c’è un’ascia e doppia a tagli paralleli e una matrice questi reperti una matrice da fusione sono esposti attualmente al museo archeologico di

Cagliari Ok Satan mesu norum anche anche questo sito poco conosciuto Diciamo che nel 1963 Nella località di satanca mesu durante i lavori per la costruzione della strada tana lume affiorarono delle tracce di un piccolo villaggio nuragico con strutture costruite in pietre basaltiche e da quest’area vengono recuperati quattro Repetti una

Colonnina che è la prima che vedete qua a sinistra eh con base vagamente quadrangolare quadrangolare e la parte suale che va a chiudersi quasi AG Goa Eh poi un Mettilo un betilo che qua non è presente l’immagine Eh una parte di base circolare dove probabilmente veniva poggiato il Bettino

Appena citato ma ritrovamente più carino e sicuramente lui un modellino di nurage perché e dovete sapere che i uragi se In un primo momento venivano dicti in tutta la loro maestosità Probabilmente successivamente invece venivano l’ur veniva santificato Infatti ci questi ritrovamenti ci fanno definire probabilmente che quest’area era un’area dedita al culto

Nonostante Comunque non abbiamo Purtroppo un villaggio o quant’altro proprio per via della costruzione della strada Probabilmente è stato un po’ tutto spazzato via anche questi ritrovamenti visto che sono analoghi ad altri di altre parti della Sardegna sono pertinenti al non e all’ secolo avanti Crist quindi alla prima età del ferro

Per concludere l’ultimo contesto che vi mostro Oggi siamo Comer località sub de Mura Allora devo essere sincero Io ho cercato tutte le carte anche antiche e quant’altro questa località viene citata andando al Monte di Sant’Antonio nelle carte non c’è c’è drosu che però è in territorio di Campeda ma non pedrosu deura Quindi

Anche guardando un po’ le tante le località che ci sono da Macomer al Monte non sono riuscito a identificare realmente Qual è la zona magari dopo durante il dibattito Se qualcuno ci può aiutare a capirlo meglio così e e anche qua furono rivenuti diversi retti un peso da telaio un pcca due

Fusaioli terracotta un vaso un fogio di caschetta e una coppa su piede che vedete qua e in terracotta realizzata a mano questa coppa è esposta oggi al museo archeologico Sanna di Sassari questo disegno non è fatto da me perché io sono scarso a disegnare è un disegno fatto dal Canonico Spano nel [Musica]

1872 Quindi fatti vedere questi 11 contesti ora è giusto trarre delle conclusioni ovviamente il marghine ha tanti tanti tanti altri contesti come detto ad inizio relazione diciamo ho cercato prendere in considerazione sia contesti conosciuti sia sconosciuti per comunque San Maddalena Silanus Diciamo che non si conosce troppo però cosa possiamo dire che come

Detto anche durante i vari siti presentati la ceramica ricorrente che troviamo qua nel margine e quella a pettine e quella metale e viene ritrovata sia in contesti funerari e sia in contesti di di vita quotidiana come dicevo prima abbiamo un’ampia fase documentata anche del bronzo finale prima età del

Ferro grazie a a s Maddalena e rostigo di sareno Per quanto riguarda invece Satan mesu non sappiamo quale fosse la sua destinazione d’uso Probabilmente un villaggio Litto al culto visto i ritrovamenti però ciò fa fa notare comunque che il centro Sardegna particolare perché noi diciamo margine io stesso faccio battute sempre margine

C’ di tutto e qua Lì però ovviamente eh 3000 anni fa e passa non si parlava di margine si parlava di Sardegna o probabilmente e magari di altre piccole entità territoriali attualmente possiamo dire che qua abbiamo davvero tante cose non ho citato per esempio nurag Santa Barbara Di maom erdogan che lì sono

Stati ritrovati tanti reperti e un sito che è stato indagato da Alberto moravetti n 1990 anche lì abbiamo la ceramica pettine metop pale per esempio però se citavo tanti altri siti mi dilungo troppo e già mi sono dilungato troppo quindi diciamo che la mia razione finisce qui

E vi ringrazio con la foto della tomba di giganti di saper da esaltare Violi da Non confondere col dmen citato prima la Lucia E che sono hanno lo stesso nome ma sono in due località totalmente differenti questo per capirci è più vicina a gualchi Chiama com’è 800

M linea d’aria dal dal nurag ponte mentre il Dolmen citato da Lucia è più o meno la ziona industriale di tussio quindi vi ringrazio Grazie [Musica] mille Grazie Gabri Celli non era facile Poi diciamo sintetizzare una una parte che effettivamente di macara è piena pieno di di siti piano di di

Reperti come hai sottolineato e e quindi adesso facciamo un passo avanti Un passo avanti perché parleremo dell’influenza Punica nel marghine la relatrice sarà Chiara Mura che non dovrebbe essere mia parente che io sappia Chiara viene da Padru però però alla madre di Macomer i noni di Macomer quindi ci tiene adesso

Abbiamo indagato e giusto sottolinearlo Insomma Chiara laureata in Scienze dei beni culturali curriculum archeologico è momento frequent l’ultimo anno del corso di laurea magistrale in archeologia con indirizio preistorico anche lei ha partecipato a diversi Scapi archeologici tra cui il sito di curus avil Simius proprio di recente Maggio ottobre e

Siccome ha fatto una tesi di laurea Se rologia sperimentale ha poi organizzato un corso di archeologia sperimentale per bambini d Element Perini D scuole primarie presso la biblioteca comunale di paru è un progetto che dovrebbe presto riprendere e mi è piaciuto molto quando Eh insomma chiedevo anche informazioni

Che lei ha mi ha detto Eh l’archeologia del Suna è il mio sonno da bambina per il settimo compleanno l’ho chiesta a mia madre un librone tutto dorato sull l’egittologo la passava or spogliarlo e immaginare di di trovare un immesso tempio la tomba qualche faraone Poi crescendo ha un

Pochino deviato facendo alcuni studi su psicologia però è ritornata sull’archeologia perché come tutte le relatrici e il relatore di oggi e non non possono fare a meno di stare di stare lontani dall’archeologia quindi invito Chiara che quindi ci parlerà dell’influenza comunica nel margine prego Chiara buonasera a tutti scusate

L’emozione Allora io questa sera vi parlerò delle tracce lasciate nella zor del marghine dai punici una popolazione che ha bisogno di poche presentazioni Ma è sempre meglio fare un po’ di inquadramento con punici si intendono le popolazioni Fenice che dal Libano si Sono spostate verso il Nord Africa eh

Almeno secondo la leggenda nell’ 814 fu fondata la città di Cartagine e Come i Fenici anche i cartaginesi sono conosciuti prevalentemente per il loro traffici marittimi Infatti fino alla caduta di Cartagine a seguito delle guerre alcuni che detenevano bene o male il monopolio dei traffici commerciali in tutto il Mediterraneo Eh ma questa

Premessa può essere Bu forviante per l’argomento di oggi dato che il margine si trova in una zona interna per cui perché un popolo così legato al mare Dovrebbe spingersi così all’interno i motivi sono molto semplici Eh che possono essere dalle esigenze commerciali ricerca materie prime controllo del territorio perché la

Sardegna è stata legalmente sotto il controllo del cartaginesi dal 509 al 238 aan CR oppure anche per curiosità personale D’altronde sia i Fenici che i fici hanno vagato comunque frequentato la Sardegna per davvero tanto tempo e ci stava spingersi anche un po’ all’interno e non stare solo nelle coste

Allora del passaggio dei punici nel Marine Abbiamo tante prove una delle quali sta proprio nel nome di Macomer Infatti Macomer viene la si identifica nella macop psisa che è citata nelle geografiche iesis di Tolomeo II e possiamo dire che è una Greci zazione di un precedente termine punico Infatti sembrerebbe che sicuramente c’è

Il termine Macom luogo che però non dobbiamo intendere come eh semplice luogo sta per luogo importante probabilmente di mercato e qua le teorie iniziano a essere tante alcuni propendono per aggiungerci il suisso issa che troviamo in altri toponi misati per cui avremo luogo d’uscita se no altri studi

Troppo se no altri studiosi si basano su un’iscrizione che riportata un’invocazione una preghiera fatta una divinità salutifero in tre lingue latino greco e punico nell’altare di San Nicolo in questa preghiera ci si riferisce alla divinità come ashun merre e merre dovrebbe essere una divinità plos Sarda di cui però abbiamo come

Unica indicazione questa iscrizione per cui secondo Questa teoria al termine Macom aggiungendo il termine merre otteniamo luogo del Dio o della vità o del Santuario Ma la la teoria più accreditata Per ora sembrerebbe quella di attaccare al suffisso Macom il termine her che in finici punico voleva dire montagna

Abbiamo molto semplicemente luogo della o sulla montagna ma del passaggio di queste di queste genti nel luogo non abbiamo soltanto prove prove date da toponi abbiamo anche un po’ di materiale infatti nel sito di saprisa scavato da sotto la direzione scientifica di lisana della soprintendenza scavo iniziato nel tra

2011 e 2012 sono state trovati diversi materiali ceramici prevalentemente di forme chiuse infatti abbiamo anfor bloc è una forma aperta un piatto ombelicato ma la forma più Popolare trovata in questo sito che è un chiaro anche indizio del di unicità è sicuramente il vaso biberon che il cui

Scopo è già intrinseco nel nome e che però ci dà un un’immagine anche di quella che era la sfera infantile di questo di questo mondo qua ho scritto sepolture perché il fatto che ci siano più chiuse e aperte è un indicatore della probabile funzione necropoli infatti in siti insediativi

Noi troviamo molte più forme aperte statisticamente e e anche questo indizio c’è dato dal fatto che troviamo le stoviglie ma non abbiamo trovato pentole tendenzialmente pentole né altri recipienti per lo stoccaggio di materiale di di alimenti ehm e quindi per questo per questa motivazione si propende più per considerarlo un sito [Musica]

Sepolcrale poi sempre aumer del passaggio delle genti puniche alla fine dell’800 è stato è stata trovata una prova di quii però non abbiamo più la testimonianza Infatti si dice che una ci siano stati tanti tesoretti di monete di quest’epoca che però dove siano finiti è

Un po’ è un po’ difficile dirlo uno dei quali è stato trovato dal borman uno scienziato di origine inglese geologo prevalentemente ma anche chimico con tante lauree Diciamo che si era occupato di fare dei sopralluoghi delle delle ispezioni prima della conduzione della linea ferroviar secondaria E durante questi lavori trovò

Un Tesoretto di circa 300 monete di cui lui ci lascia scritto i tipi prevalenti ovviamente queste non sono le foto di quelli trati dal borman Ma i tipi comunque conosciuti lui non ci ci dice cosa ha trovato ma non a chi li ha venduti a chi li ha venduti ci dice

Però che li ha venduti a qualcuno allora i tipi principali che sono stati trovati sono stati festa da starte con equino Guarda all’indietro testa da starte con Toro e Stella e testa da starte con questa si vede un po’ male Spighe e falce lunare la presenza di questi tesoretti

Ci può indicare bene o male due cose o che questo Cioè che a Macci fosse un grande Commercio un ricco Commercio Fiorente oppure anche cioè anche entrambe che fosse frequentata da genti armate da soldati perché noi troviamo molto più spesso questi tesoretti monetari in contesti in cui troviamo comunque frequentazione militare per cui

È probabile che questi tesoretti siano stati nascosti da qualche soldato punico che prima di una battaglia ha voluto mettersi da parte lo stipendio e poi magari in questa battaglia c’è morto e il tesore è rimasto lì e un’altra possibilità del passaggio di comunque di eserciti di genti Armate in questa zona e la

Troviamo a banoa presso bolottana qui come vedete C’è poco da vedere perché questo questo sito non è stato indagato se non su superficialmente davvero molto superficialmente però quello che si è potuto comunque osservare è che ha una nascita già in periodo preistorico e che continua a essere utilizzato per tutti i millenni

Successivi possiamo da queste foto si capisce poco effettivamente ma sono le uniche che ci sono e possiamo dire che aveva una una delle mura difensive a doppio poligono tra sidare con an murale di origine nuragica eh che che sfruttava già di per sé dislivelli del terreno come come proprio difesa

Naturale la struttura presenta molti ambienti in molte stanze però cosa accadesse all’interno di queste lo si potrà solo scoprire se e quando questo questo sito dal grande grande potenziale verrà scavato e e però a questo punto sorge una domanda spontanea i punici sono arrivati in Sardegna hanno portato tante cose hanno portato nomi

Una lingua un ricchezze oggetti e però noi Da noi hanno preso qualcosa noi abbiamo dato un chiaro apporto a gli abbiamo dato un qualche oggetto qualche cosa che che gli servisse che fosse importante sì e uno di questi viene proprio dal margine infatti Le Macine Laria le le mancine di muraria

Sono degli oggetti che hanno avuto una grande fortuna Infatti soprattutto grazie agli in Brite che è una roccia di origine vulcanica che si origina dalla sedimentazione delle nubi piroclastiche a seguito di quelle eruzioni esplosive tipo quella di quella che si teme per i campii Diciamo che sarebbe un’eruzione

Del tipo ehm questa particolare Nim Brite ha dei grandi pegi ossia è molto leggera e facile da lavorare e ha una porosità che si presta particolarmente bene per la ma natura Infatti queste Macine questo questa foto viene è stata fatta proprio in Tunisia e qua devo citare assolutamente rimesso in sinna

Dottorando della nostra della nostra università con il quale ho avuto anche il piacere di scavare e E vabbè quindi queste maccine hanno avuto una grande fortuna Proprio perché le troviamo per tutto il Mediterraneo in particolare parare anche in Tunisia Marocco e Algeria quelle usate dai punici erano di piccole

Dimensioni particolarmente utili per il per la per il fabbricare farine e per il consumo familiare e come possiamo vedere qui qua un po’ meno avevano questi solchi che ci fanno pensare che avessero anche una struttura linea per tenerle meglio ferme e le si poteva utilizzare anche in spazi molto

Stretti Ed era facile trasportarle per cui non era un bene che cioè era un bene di valore era un qualcosa che era necessario che bisognava portarsi portarsi dietro Ehm poi questa particolare inite queste maccine hanno ispirato anche altre più tarde nel periodo romano Infatti le maccine compian sono molto simili fatte

Anesse n Brite però comiana non non di lgia e e quindi da questo possiamo dire che come tanti altri prodotti di eccellenza sarda abbiamo anche questo che ha avuto grande successo ehm In conclusione io posso dire il periodo Cico Non è eh il Sicuramente non è quello miglior meglio documentato in questa zona

Infatti da da ora in poi anche le mie colleghe che parler ora soffrono un po’ della stessa della stessa povertà quello che si può dire è che bisogna sicuramente continuare a indagare perché che queste popolazioni siano passate qui e che abbiano avuto una grande influenza e chiaro i segnali

Sono tanti i materiali sono tanti qui non li Ho citati per mancanza di foto senò ci sarebbero anche da da citare sicuramente gli Scarabelli di aspr verde dalag e Santa Barbara o anche cioè tutte le altre monete tutti G altri tesoretti che dovrebbero essere secondo la letteratura centinaia e il

Problema è che tutti questi oggetti non si sa che fine abbiano fatto sono poche davvero pochissime nelle pubblicazioni sono pochi G scavi Si si pensa sempre all’epoca nuragica si pensa sempre all’epoca nuragica in questa zona ma poco a quelle successive perciò quello che si dovrebbe continuare a indagare

E spero che questo mio intervento possa aver messo almeno un po’ in luce il reciproco apporto culturale tecnico avvenuto tra i punici e i Salvi dal Marine prima che entr osso schiacciati dalla potenza Romana Grazie Grazie Chiara ancora due interventi Quindi grazie che state tutti concentrai per ascoltare Allora Esso introduco Milena

Spanu prima cosa di Macomer è il primo aspetto da da sottolineare la laurea in Scienze dei beni culturali indizio archeologico e laureanda nel coro di laurea magistrale in archeologia indizio archeologia classica la tesi sul n ponte che abbiamo citato prima n Ponte du ali e ha partecipato anche diversi scambi

Archeologici ad esempio Sant di Pisari S invenia al complesso di abamo citato prima e ovviamente n Ponte concludo l’introduzione con una sua frase sostiene che studiare il passato ci rende più consapevoli ogni singolo scavo ci insegna a che portare a luce un qualsiasi manofatto fa sì che

Esso riviva Nel presente e nel futuro grazie all studio degli archeologi e non solo quindi SP immgine al tempo dei [Musica] [Applauso] romani Buonasera a tutti vi presenterò ora i Marini del tempo dei romani vor unire oro storia e archeologia e grazie [Musica] mille Ok perfetto come detto Comunque

Dai colleghi relatori in precedenza il margine è una regione storica della Sardegna centro occidentale e vanta un patrimonio archeologico tra i più vari e ricchi di tutta la Sardegna si trova in una posizione strategica per le comunicazioni e i collegamenti tra le varie tra i vari tra

Le varie parti e territori comunque del del territorio insulare sono fondamentali le funzioni svolte da Riad Dal Rio muraz Solu che sono due affluenti del Tirso che hanno permesso Fin dall’antichità le prime vie di penetrazione verso l’interno dell’intera isola analizzando il territorio del marghine in età romana e consultando Ops ho

Cliccato Ok perfetto Grazie e consultando delle Fonti edite riguardanti la presenza dei romani in tale territorio esaminando anche le testimonianze relative al riutilizzo degli insediamenti o strutture di epoca preistorica e protostorica del territorio con si può capire che i siti sono spesso collegati al alle vie di comunicazione come per esempio appunto

Un sistema aviario Dunque le strade che sono state appunto create appunto da dai Romani cosa possiamo dire Appunto che con la conquista romana in Sardegna dopo la fine della prima guerra punica nel 238 aan CR si assiste ad una rifrequentare abbandonati e le principali fortezze puniche vennero occupate anche se ovviamente le

Popolazioni dell’interno cercarono fino all’ultimo di opporsi agli invasori Romani Dunque andiamo avanti ok Per quanto riguarda invece nello specifico la viabilità possiamo dire che i romani Costruirono un complesso sistema vi funzionale alle esigenze militari amministrative economiche e culturali che costituì appunto un fondamentale elemento unificante del territorio la strada

Principale è la strada carali buus turem che collegava appunto tutto il territorio della Sardegna passando appunto per per il centro Sardegna Dunque collegando anche Sisa che sarebbe appunto Macomer e molaria L’Antica appunto mulia Dove appunto possiamo dire che i tracciati furono scelti non ovviamente a caso ma con una conformazione geologica ben

Precisa dell’area di di passaggio con la necessità ovviamente di controllare militarmente le zone romanizzate e non pacificate per garantire Comunque una buona funzionalità Ok oltre all’ass viario a Car libus turem che appunto era la strada principale sono noti altri tratte di strade che attraversavano il territorio del marghine come per esempio

La via ad mediterranea che partiva da Olbia attraversava la Barbagia e oltre a attraversare Comunque il Tirso arrivava nel territorio di bolottana anche questa strada si collegava a molaria che appunto era una strada al tempo di notevole importanza dal punto di vista di tutte le comunicazioni riguardanti appunto la Sardegna un’altra strada

Invece partiva da Cornus percorrendo Monte cindia e lungo lungo questa strada si trova il ponte unu che si può notare appunto in foto che che è un ponte appunto a tre luci ubicato sul rio Manno è stato eretto durante il periodo Imperiale e si trova tra i territori di

Sindia Pozzo Maggiore Macomer e semestene si pensa che il ponte sia stato costruito per collegare le antiche Guru Lis noova con gurulis vetus che sarebbero Cuglieri e Pia nel territorio di tigali invece attraversato da la strada principale Romana a a tourre caralis se riesco andare avanti Ok appunto attraversa riprendiamo nel

Territorio appunto di Bortigali attraversato dalla strada principale la strada principale Romana tourre carales si trova il PON Rage a du entos come vedete appunto in foto Importantissimo perché riportava un’iscrizione nell’architrave questa iscrizione importantissima perché comunque riporta diversi nomi appunto nella frase come per esempio lenses che sarebbe il popolo

Degli lenses che ci attesta appunto la presenza di questa popolazione all’interno appunto del margine E nurak che sarebbe appunto uno dei primi termini che sta a indicare Appunto nurage e tra le varie appunto traduzioni possiamo appunto dire che una delle tradizioni è i diritti degli liens sui sul nurag cessar oppure i

Diritti degli iensi Sui nuraghi del sesar e questo è importantissimo perché comunque lurag era una sorta di spartiacque Dove appunto si trovava al centro della strada e appunto la via Carli bustur importantissima e segnava un confine Dunque il confine sicuramente tra le strade cioè tra la popolazione comunque

Degli lenes che è sicuramente più vasta in antichità Rispetto a ciò che appunto possiamo notare oggi e ehm appunto importantissimo proprio per questo motivo si scarta l’ipotesi invece di un epitafio con mastica indigena legato al riutilizzo in caso funerario pieta Imperiale però si è pensato Invece a una sorta di indicazione confinaria

Della della popolazione locale diens se questo che attesta la presenza di questa popolazione nell’interno della Sardegna nel territorio del marghine nella zona Per quanto riguarda invece macopsissa Dunque adesso parliamo appunto dell’antica macopsissa cioè Macomer nella zona di Campeda vennero rinvenuti 3 miliari che segnavano il miglio [Musica]

55-56 verso Turris e questi come vedete appunto nella foto questi milari vennero ritrovati presso la chiesa di San Pantaleo Macomer e si pensano appunto che vennero posti in o creati comunque in epoca di Settimio Severo mentre il Trezzo umaro rinvenuto in prossimità della zona Fonte fra sempre Macomer

Segnava il miglio 54 forse risalente al 74 d.co quando appunto Vespasiano aveva commissionato delle opere di ristrutturazioni stradali nel tratto compreso tra molaria e ad medias i 3000 di Macomer sono importantissimi perché comunque ci fanno capire che ehm già in precedenza l’epoca comunque del dell’imperatore Nerone erano presenti delle manutenzioni appunto

Stradali che poi con il passare del tempo vennero poi vennero Poi appunto riprese da dei successori le indagini sul campo hanno portato anche all’individuazione di un tratto di strada romana pertinente alla via carali buus turem Importantissimo perché si trova nella località da tanam melur Murenu e si trova sempre nel territorio

Di Macomer con un percorso rettilineo fino quasi al nagela via basanta perché è importante perché la strada è stata ritrovata in buono stato di conservazione e con solide fondazioni e dunque appartiene per tecnica costruttiva alle vie glere strette romane che sono tipiche degli ambienti extraurbani Per quanto invece riguarda

Il riutilizzo dei siti nuragici in epoca romana possiamo dire che nelle aree indagate del margine sono diverse le attestazioni proprio di riutilizzo in ambito rurale in lungo ovviamente è complesso anche processo di romanizzazione soprattutto per quanto riguarda anche lo sfruttamento Agrario sul territorio Infatti appaiono diverse abitazioni rurali o ville rustiche

Spesso in collegamento con con il sistema aviario e dunque il carattere comunque di di tali insediamenti è confermato proprio dal frequente rinvenimento di utensili a Fore vinarie oppure maccine come detto appunto precedentemente sono numerosi invece i casi in cui l’abitazione o il villaggio nuragico si trovano nelle vicinanze di

Un urage semplice o complesso e sovrapponendosi per la maggior parte delle volte un abitato nuragico e dunque attestata anche la rifrequentare santuari e puzzi sacri uno di questi esempi appunto Il nuraga Santa Barbara di Macomer ma non solo che appunto è uno dei Nuraghi più importanti per quanto riguarda il margine anche per

Quanto riguarda la sua complessità essendo appunto un urane complesso ovviamente non solo perché attraverso le indagini svolte presso Comunque i monumenti di epoca nuragica vennero portati alla luce anche dei dei Cipi che sono delle testimonianze Comunque per quanto riguarda anche un riconoscimento dell’autorità Romana da parte delle popolazioni dell’interno

Perché dico questo perché comunque ci fu un processo di di di assimilazione culturale che portò già in età Giulio Claudia ad avere dimestichezza con con il latino e dunque sia il diritto e anche le prassi comunque giudiziarie per ora l’unica lingua attestata fu proprio la lingua appunto Latina e anche per quanto

Riguarda la scrittura come visto in precedenza con il nurage ilto nurage aident Infatti uno dei tanti esempi forse il più significativo è l’iscrizione di un coperchio di urna cineraria trovato presso ilag solene sempre Macomer con l’incisione di un monosillabo dux E questo a dimostrazione che nel sito era presente Appunto una stazione

Militare tale dato permette di ricostruire appunto il percorso della strada romana che da forum traiani conduceva touris libisonis il la presenza ovviamente di nomi e di iscrizioni latine di quest’area come per esempio uretti e beni Questo è È un epitaffio e sempre ritrovato comunque a Macomer potrebbe indicare l’emergere

Anche di Elite all’interno della società isolana in grado di utilizzare anche dei codici di comunicazione diversi da quelli in uso come per esempio la scrittura e la lingua latina perché ovviamente utili alla scesa sociale senza ovviamente mai rinnegare il legame con i precedenti Infatti un altro esempio è quello riguardante il bollo di

Claudi atte perché importante perché comunque era una liberta ehm di e concubina di Nerone e dove sono stati ritrovati Appunto nel territorio del marghine non solo vari appunto bolli mattoni ceramiche o imbrici contenenti appunto dei bolli con l’attestazione appunto dell’appartenenza di di dei dei terreni comunque a Claudi atte

Che in seguito vennero poi confiscati dall’imperatore Vespasiano E nonostante questo la liberta non venne uccisa e non Subì la da nazio memorie che dopo la morte ovviamente invece cosa che subirono molti personaggi comunque del tempo infatti nell’800 venne ritrovato nei pridi di Macomer un bollo riguardante appunto l’iscrizione appartenente a Claudia atte venne

Appunto studiato e pubblicato riguardante Ovviamente sempre il primo secolo le iscrizioni latine però non rappresentano l’unica testimonianza presente Comunque sul territorio dunque come detto in precedenza un ruolo importante giocano Comunque anche le monete ovviamente le monete che che possiamo vedere sono delle monete sia puniche nuragiche di riutilizzo ovviamente anche in ambito

Romano si pensa che la il popolo comunque degli lenses durante la rivolta dei mercenari tra 241 e 238 a.co secondo gli studiosi di numismatica Punica conaro due tipi monetari in bronzo e in oro Ovviamente i più diffusi furono quelli in bronzo uno con appunto la testa di Core rappresentante appunto la

Divinità felice Punica Tanit e invece sul davanti mentre sul retro abbiamo la rappresentazione del Toro con Astro radiato sicuramente simboleggiante la religione una religione anche nuragica Dunque Sarda e sicuramente la scelta del Toro sul rovescio nella moneta secondo gli studiosi è una precisa concessione all’ambito religioso sardo in un momento

In cui le popolazioni sarde e puniche si coalizzano per sottrarsi al Giogo Romano alcuni esempi di riferimenti sporadici nel marine e sono quelli dell’imperatore appunto Caligola e Costantino II Ass Silanus le monete Riven invece nel sito di Padru in località co berre Bortigali presso il nuraghe San Giorgio birori con monete dell’imperatore Adriano

Ovviamente sono stati ritrovati anche dei ripostigli con varie monete come per esempio maum ma anche Pozzo Maggiore e per concludere possiamo dire che per quanto appunto riguarda le diverse modalità e forme di di frequentazione e strutturazione del margine in età romana eesse potranno essere comunque ricostruite attraverso le prosecuzioni e

Ovviamente lo sviluppo delle ricerche che potrebbero risultare ovviamente utili anche per l’approfondimento di vari aspetti soprattutto aspetti comunque culturali sociali economici e così [Musica] via [Musica] [Applauso] Grazie Grazie Milena adesso l’ultimo intervento che è quello più Difficile doio il primo diciamo il primo per rompere il ghiaccio

Ma Marte è stata bravissima e lo stesso S l’ultimo intervento arriviamo a Medio Evo Noemi ha conseguito la laurea trinale in Scienze dei beni culturali con tesi in filologia romanza la laurea magistrale in archeologia curriculum medievale nonché diploma di specializzazione in Beni Archeologici curriculum medievale anche lei ha partecipato a tantissimi scambi

Ecologici tra cui Mont Sirai la Carbonia San Michele salvor santico di bisarcio dove sta attualmente svolgendo una sorveglianza archeologica quindi santico di visago alzieri ed era responsabile del rilievo della restituzione grafica dell’area cimiteriale mentre io ancora non so cosa fare nella vita Lei aveva l’idea Chiara

Da 4 anni così mi ha detto io a partire da 4 anni volevo fare l’archeologa in particolare l’archeologa medievista e dice non è che mi piace l’archeologia è che io appartengo all’archeologia giusto quindi la razione si Tia Il medioevo Mar una storia quasi tutta da [Applauso] [Musica] scrivere Buonasera a tutti mi collego

Direttamente al quasi tutto da scrivere perché Perché sostanzialmente di medievale non abbiamo praticamente niente allora le fonti eiche topografiche e scritte non ci permettono nella loro scarsità nella loro scarsità di conoscere quello che è il medioevo nel margine partendo dal punto di vista storico noi sappiamo che inizialmente appartiene al fa parte del

Giudicato di Torres Però una volta che adelas l’ultima Giudici ad erasia muore senza eredi il marghine viene conteso tra idoria e di Arborea e poi si ha l’annessione del marghine Appunto nel giudicato di Arborea Successivamente in seguito alla morte senza eredi anche qua di Mariano v nel 1407 il

Giudicato Scusate la curatoria del margine passa a l’erede più prossimo che è Mariano Scusate che è Guglielmo i di narbona in quanto è il bisnipote di Mariano Tuttavia Guglielmo i di marbona si rende conto che non è in grado di e gestire il margine Quindi alla fine vende la curatura del marghine agli

Aragonesi per 100.000 Fiorini d’oro quindi successivamente una volta che passa sotto il regno il governo del degli degli Aragona loro decidono di cederla in Feudo al governatore generale della Sardegna Bernardo centelles la cui famiglia La governò fino al XV secolo con una parentesi di circa 40 anni

Dove per bisogno di soldi la vende al Marchese di Oristano Salvatore cubello che è diretto discendente di ugone II e poi successivamente passa a Leonardo i alacon che saranno gli ultimi due Marchesi di Oristano successivamente cosa succede che il margine viene ricato dalla famiglia Borgia Pimentel tes giron loro la amministrerà fino al

[Musica] 1740 dove il Marine viene incamerato dallo Stato Sabaudo per un momento però c’è una Esia appunto di circa 30 anni Dove appunto viene incamerato dallo stato però nel 1767 ritorna a la famiglia Burgia e soltanto nel 1843 viene nuovamente riscattato dal Regno sabauto ok Per quanto riguarda la la documentazione scritta noi

Abbiamo due periodi sostanzialmente un periodo an cioè periodo pienamente giudicale an 1270 dove nelle fonti scritte che abbiamo quindi principalmente il kag in questo caso il condaghe di San Nicola di trullas e di Bonarcado poi abbiamo il Codex il Codex diplomaticus sardini del tola dove Praticamente vengono Uniti

Tutti quanti gli atti i codici riguardanti il il regno all Sardegna e poi abbiamo altre fonti come il Besta e il sabato e il Saba Scusate nel tra il 12o il X3 secolo abbiamo citate nove ville nel 14 secolo invece sono citate 11 ville e possiamo notare Come

Sostanzialmente manca gtil che invece è nominato n nel primo periodo nel 14 secolo abbiamo citati birori Bortigali dualchi botara Borore lei maer molaria nurum Sau e Silanus ok Per quanto invece riguarda le fonti ar e topografiche relative al sistema di collegamento tra nord e sud nei primi

Secoli dopo il 1000 risulta del tutto inesistente il tortuoso passo tra Macomer e mulia ampiamente sfruttato in realtà in epoca romana c’è proprio un vuoto totale in quanto non si hanno le prove materiali di un tracciato utilizzato in questo periodo e dal punto di vista sia top graffico

Che insegna attivo si registra la totale assenza di villaggi significativi di nuclei di casa e di edifici religiosi per quanto riguarda il villaggio di Macomer è appena risulta appena citato nelle fonti scritte non risulta essere un insediamento Di primaria importanza e non ha alcun ruolo di controllo per sulla strada che portava verso

L’arborea Nonostante sia stato il centro in cui nel 1388 venne ratificato l’accordo tra il giudicato di Arborea E sì l’aragona ci sono dubbi sul suo ruolo di effettiva capitale del margine Inoltre la sua posizione risulta essere notevolmente di scarsa considerazione anche dal punto di vista dell’amministrazione religiosa

Perché Perché non è sede di diocesi non sono presenti strutture religiose di particolare preggio e inoltre nelle fonti non si fa neanche menzione a fattorie fortificazioni e cappelle attraverso gli studi eh del dei dati ottenuti Dalle campagne di scavo della della zona dell’area del Castello nota come sazza è possibile immaginare Macomer

Come una villa la cui estensione in realtà rimane ignota e inoltre risulta essere molto poco frequentata ed era anche esclusa dai traffici commerciali con l’esterno importante in nei traffici commerciali interni ma non quelli esterni Durante gli scavi archeologici appunto sono emersi resti di un ento sardo punico come ha detto la mia

Collega Una neopoli ampiamente utilizzata nel corso del Seto secolo avanti Cristo e rif frequentazioni successive le si ha soltanto a partire per il momento A partire dal 14 secolo e sono dac in relazione con le informazioni relative alla presenza di una fortificazione innalzata nel 1417 da gugliermo i di

Narbona attivamente ai reperti medievali sono state rinvenute monete tra cui una patarina cognata a Sassari da Gugliemo i di narbona tra il 1407 e 1420 anelli ceramiche trecentesche di importazione varia di produzione varia Scusate e una placca di ferro con inserti bronzei facente parte o di un’armatura o di una bardatura

Poi Siccome abbiamo menzionato il tratto Macomer mulargia ehm quello che sappiamo D del villaggio di molgia è che non abbiamo dati materiali per il momento però sappiamo che attraverso le fonti scritte che eh possiamo immaginare che si trattasse di un villaggio di grandezza media Quindi in teoria è l’unico datto che abbiamo adesso

Rispetto a Macomer sappiamo che era annessa una Domo quindi un centro rurale minore e sappiamo anche che nella seconda metà del X secolo venne scelto per alcune delibere riguardanti lo scambio di servi tra gli abitanti del villaggio di gtil e i monaci le master di San Nicola di trullas

Quindi cosa ci offre l’archeologia nel del margine Allora per quanto riguarda l’alto Medioevo i dati che sono stati rinvenuti per il momento ci offrono un paesaggio in cui abbiamo Ampi spazi vuoti affiancati a strutture agricole a conduzione familiare Ma dove non mancano piccoli commercianti e artigiani locali per quanto riguarda invece la piena

Maturità amministrativa del potere giudicale appunto i giudici cercano di modulare le cessioni ad entità signorili esterne attraverso azioni di impatto come la stabilizzazione dei mercati degli itinerari terrestri ma anche attraverso la costruzione di chiese a proposito della costruzione di chiese porto come esempio alcune chiese medievali la prima nonché la più

Importante per il momento risulta essere quella di Santa Maria cabuabbas O nostra signora di corte nel nel comune di Sindia cabuabbas si pensa voglia dire Capo d’Acqua E questa nome è dovuta alla presenza molto numerosa di fonti d’acqua appunto dove poi i cistercensi decisero di insidiare installarsi cosa succede però quando i cistercensi

Si mettono si pongono nel territorio di Sindia in questo preciso punto succede che gerarchizzate il paesaggio In che modo allora nel appunto con la costruzione della chiesa Ehm come nasce la costruzione della Chiesa in realtà tutto è dovuto all’incontro tra il giudice di Torres bonario e Bernardo di

Chiaravalle e nel nel 1149 si ha appunto la costruzione eh della della Chiesa in seguito alla arrivo presso Sindia dei di numerosi monaci nonché anche di conversi che come Vedremo tra poco saranno molto importanti perché appunto i monaci cistercensi fondano numerose grangie che sarebbero delle aziende agrarie dove non ci sono servi quindi

Ha così così cosita a coltivatori diritti Sì allora quello che noi sappiamo è che i cistercensi una volta che si insediano a Sindia portano con sé nuove coltivazioni nuove modi di coltivare quindi trasformano un pochettino il paesaggio è importante la il concetto delle Grange Perché qui oltre a are per se stessi per

Produrre per se stessi per poter vivere c’era anche la vendita del delle materie prime in eccesso direttamente ai monaci cistercensi Quindi loro dalla pazzia vivevano di quello che le brange offrivano cosa sappiamo della bazia vera e propria sappiamo che corrispond a canoni prettamente cistercensi sia dal punto di architettonico che in insediativo questo

Perché come possiamo vedere l’impianto architettonico è piuttosto semplice privo di decorazioni e inoltre si trova nel punto più alto di un’altura che poi verde scivola verso un pendio che finisce in prossimità di un rio rio di porte poi è an Anche perché si trova in prossimità del della strada romana

Molaria form traiani quindi molaria Fort Janus che è uno noto estremamente importante di fondamentale importanza nel Medioevo un [Musica] secondo ok una seconda chiesa molto importante risulta essere la chiesa di San Lorenzo di Silanus questo perché Perché Eh risulta essere molto decentrato rispetto alle altre Grange presenti nel comune di sendia e

Ciò si pensa ciò è dovuto alla presenza presso il monte Arbo Dove si trova appunto la la grangia di San Lorenzo di una cava di calice quindi era che era un legante estremamente di di fondamentale importanza per l’edificazione delle chiese un’altra eh un’altra chiesa l’ultima chiesa

È la chiesa di Santa Sarina o Santa sarbana che è legata alla chiesa di di Sindia Perché alcuni studi dicono che sia stata donata appunto al ai cistercensi che Eh si occuparono di ristrutturarla altri invece dicono che eh Sì scusate Alcuni dicono che sia stata costruita direttamente tra l’X e X

Secolo Dai mona Censi altri invece dicono che sia stata costruita molto prima prendendo le pietre dai Braghi oppure dalle Tombe dei Giganti e soltanto con l’arrivo dei cistercensi poi eh è stata ristrutturata quello che però sappiamo è che ha è abbastanza inusuale come struttura eh Perché come potete vedere ha tre vani

Ossidati con un corpo centrale e una cupola idale che richiama lo schema delle della primitiva architettura Cristiana e bizantina della Cella tricola che era un un mausoleo costituito da tre asidi su tre lati quindi ricollegandomi alla linea del tempo iniziale Quello che in conclusione è quello che noi possiamo dire è che in

Realtà nonostante inizialmente abbia detto che del mio non c’è niente in realtà c’è molto da scoprire però quindi si si spera che con l’avanzamento degli studi e delle indagini si possa dare un attimino più luce a un importante periodo storico che è appunto Il [Musica] [Musica] Medioevo Quindi grazie comunque a tutti

Quanti l’ultima parola a Gabriele sì allora innanzitutto volevo ringraziare Andrea che è venuto da Serramanna fin qui a a Macomer a moderare questo evento quindi Davvero grazie mille ha una splendida pagina Facebook Tra l’altro i video che Samo girando adesso sono fatti da Andrea Quindi andate a seguirlo

Vedete vedrete tante belle cose Poi voglio ancora ringraziare tutti voi che siete venuti qua tutti quelli che sono intervenuti Giovanni che è stato qua tutta la sera ad aiutarci poi ovviamente Marta Chiara Lucia Milena Veronica e Noemi e ci tengo a dire anche un’altra cosa Ehm l’archeologia in Sardegna non è solo

Lur perché comunque qua in Sardegna sempre si parla di nuraghi nuraghi nuraghi nuraghi Io sono appassionato e sto studiando quel periodo però c’è tanto altro e secondo me bisogna valorizzare tutto non solo i lurag anche se a me va bene quello quindi era giusto giusto rimarcarlo Speriamo che in futuro comunque venga

Calcolato di più anche anche il resto quindi ancora grazie per essere venuti qui in tanti e grazie anche a chi ci ha seguito su Facebook grazie ancora

Macomer, 16 dicembre 2023, sono i giovani studenti e studiosi della materia che raccontano il mondo dell’archeologia in un convegno organizzato con il patrocinio del Comune di Macomer e in collaborazione con il Centro Servizi Culturali Macomer.

00:00 Introduzione
• METODOLOGIE E TECNOLOGIE PER L’ARCHEOLOGIA
10:20 MARTA PAIS – ESSERE ARCHEOLOGI: LA RICERCA TRA I LIBRI E LA POLVERE
23:15 VERONICA VENCO – LE NUOVE DIMENSIONI DELL’ARCHEOLOGIA
• ARCHEOLOGIA DEL MARGHINE
39:42 LUCIA NIEDDU -PRIME TRACCE UMANE NEL TERRITORIO DEL MARGHINE
1:02:50 GABRIELE NICELLI, – NON SOLO PIETRE: IL MARGHINE DALL’ETÀ DEL BRONZO ALL’ETÀ DEL FERRO
1:32:25 CHIARA MURA – L’INFLUENZA PUNICA NEL MARGHINE
1:49:10 MILENA SPANU – IL MARGHINE AI TEMPI DEI ROMANI
2:04:48 NOEMI LECCA – IL MEDIOEVO NEL MARGHINE: UNA STORIA QUASI TUTTA DA SCRIVERE

Moderatore:
Andrea Mura – Nuragando Sardegna
https://nuragando.altervista.org/
www.youtube.com/@nuragando
https://www.facebook.com/Nuragando

Il Marghine è una regione storica della Sardegna centro-occidentale e comprende i comuni di Birori, Bolotana, Borore, Bortigali, Dualchi, Lei, Macomer, Noragugume, Sindia e Silanus. L’area presenta la più alta concentrazione di monumenti di epoca prenuragica e nuragica di tutta l’Isola sono infatti molteplici le presenze di nuraghi, tombe dei giganti, dolmen e domus de janas.

https://www.facebook.com/centroserviziculturali.macomer

Home

#CentroServziCulturaliMacomer #Macomer #Marghine #archeologia #sardegna #Birori #Bolotana, #Borore #Bortigali #Dualchi #Lei #Noragugume #Sindia #Silanus #nuraghi #sardegnaantica #storiaantica #storiadellasardegna #uniss #soprintendenza

Comments are closed.