L’energia: ciò che muove il mondo | Federico Rampini, Roberto Roveda

[Musica] Buon pomeriggio sono Laura Rossi lavoro nella redazione umanistica della scuola superiore di secondo grado di mondador Education ed è con un vero piacere che oggi inauguriamo il nostro secondo ciclo di conversazioni di storia insieme a Federico Rampini e Roberto Roveda Buonasera entrambi Buonasera Federico Vado in ordine alfabetico in diretta da New

York Sì qui è è mattina ma Buonasera a voi da New York Federico Rampini non servono presentazioni ma comunque le facciamo è un giornalista per moltissimi anni corrispondente di Repubblica da qualche anno invece è firma degli editoriali del Corriere della Sera e è un testimone privilegiato dell’attualità internazionale esperto di Geopolitica

Autore di numerosissimi saggi e mentre invece in diretta da Milano Abbiamo Roberto Roveda Buonasera Roberto Buonasera Buonasera a tutte e tutti Buonasera Laura Roberto è uno storico medievista in particolare e soprattutto è un grande divulgatore di storia è autore di saggi di numerosi articoli e di tanti contributi su Focus Limes Medioevo

Appunto volti a divulgare la storia presso il grande pubblico ma anche una lunga storia personale professionale nel mondo della Scolastica e autore di manuali scolastici è collaboratore anche di tante opere per la scuola e insieme a Federico Rampini ha firmato per mandator Education due corsi di storia per il biennio l’anno

Scorso abbiamo avuto il debutto di primo piano Gi storia corso di Gi storia per i licei a cui quest’anno a seguito invece il corso di Storia sola storia ma sempre per il Bienno intitolato oggi storia e quindi siamo qui oggi pomeriggio con i nostri autori abbiamo tre appuntamenti

In programma come ne avevamo tre la scorso Quindi iniziamo oggi queste conversazioni a due voci l’anno scorso a condurci era se vogliamo un po’ un filone geografico Abbiamo cominciato il nostro viaggio fra Oriente e Occidente abbiamo poi toccato il Mediterraneo e abbiamo concluso con l’Europa Quest’anno invece seguiamo un taglio apparentemente

Più tematico temi molto molto caldi molto molto attuali ma sempre letti in prospettiva storica e ottica ieri e oggi oggi l’energia vi annuncio già che il 20 marzo abbiamo il nostro secondo incontro intitolato siamo ancora in grado di padroneggiare la tecnologia E infine ad aprile un appuntamento al mese 17 aprile

Per l’esattezza l’economia siamo noi quindi energia tecnologia ed economia sono le tre parole filo conduttore di delle chiacchierate di quest’anno ma prima di lasciare la parola ai nostri relatori alcune informazioni pratiche Io vi prego durante il webinar di postare le vostre domande agli autori direttamente nella chat di YouTube E poi

Alla fine Sceglieremo quelle che riusciamo a a trattare Ovviamente gli autori lasceranno spazio per la discussione e vi ricordo anche che l’attestato di partecipazione sarà disponibile nei prossimi giorni sul sito della casa editrice alla pagina attestati dove troverete anche le slide che vedrete durante il webinar per chi

Non si è riuscito a collegare adesso alla diretta e vedrà invece il webinar ind differita non sarà possibile ricevere l’attestato se il collegamento avviene dopo la mezzanotte di oggi ma in ogni caso il webinar viene registrato e la registrazione resterà disponibile sempre sul nostro canale app scuola di

YouTube Allo stesso indirizzo di adesso e quindi vi invito veramente a fare tante domande e lascio subito la parola a Federico e Roberto A più tardi Grazie mille Laura io intanto rinnovo i miei saluti a tutte i docenti collegati ai docenti e alle docenti nel momento in cui abbiamo pensato a questo

Percorso io e Federico Rampini ci siamo interrogati su quali potessero essere dei temi che unissero insieme storia e attualità abbiamo pensato a energia tecnologia ed economia perché sono parole chiave per interpretare a nostro a nostro parere il passato ma anche ci danno la possibilità per avviare delle riflessioni molto interessanti sul

Nostro presente e magari sul nostro futuro oggi ci dedichiamo all’energia Un tema che noi incontriamo abitualmente sulle pagine di qualunque media e su cui riflettiamo giornalmente il tema dell’energia scarsità di energia aumento dei costi dell’energia sostenibilità dell’energia La domanda è gli antichi o gli uomini medievali che noi abbiamo incontrato scrivendo il nostro

Libro di storia oggi storia si ponevano gli stessi problemi se li ponevano in una prospettiva che probabilmente era diversa da quella che conosciamo noi Noi abbiamo bisogno di enormi quantità di energia per alimentare le nostre Industrie le nostre case la nostra vita ogni ogni nostro ogni marchingenio che accompagna la

Nostra esistenza gli antichi non avevano problemi di questo tipo ma ne avevano altri e li affrontavano con le risorse energetiche che avevano a disposizione sembra banale dirlo ma la prima risorsa energetica a cui fecero ricorso i nostri tenati è sicuramente la forza muscolare la forza muscolare che è quella degli esseri umani

Eh che la utilizzavano chiaramente per trasportare pesi per costruire per manovrare gli attrezzi nei campi e poi cercarono intorno a loro delle prime fonti energetiche alternative più potenti che risolvessero una serie di problematiche dovettero fare i conti con ciò che la natura metteva a disposizione con la loro anche scarsa capacità di

Modificare la natura perché se è vero che l’uomo l’essere umano Diventa quello che noi conosciamo nel momento in cui prende una pietra comincia a scheggiarsi propri limiti e la capacità di incidere sull’ambiente E anche sulla materia era limitata quali erano queste prime forme di energia Le prime forme di energia

Quindi la forza muscolare dell’essere umano la forza muscolare degli animali che cominciarono a essere utilizzati non appena domestica per trainare gli aratri ma anche banalmente per trainare i carri da guerra cioè diventarono i carri armati dell’antichità abbiamo queste nella nella memoria nella mente questi film ambientati nell’antichità con questi carri da guerra che

Travolgono i nemici l’altra fonte di energia a cui ricorsero i nostri antenati era sicuramente la legna cominciarono a utilizzare la legna sia per cucinare sia anche per modificare l’ambiente che che li circondava sia per lo stesso tempo per modificare la materia la legna serviva a alimentare i forni con cui

Furono messe appunto le prime forme di metallurgia la legna serviva per rendere più resistente il legno con tecniche particolari in cui si bruciavano le punte per renderle più resistenti quindi c’era un approccio alla natura in cui l’uomo l’essere umano si confrontava con ciò di cui con ciò che

Lo circondava e cercava di utilizzarlo al meglio la domanda che ci siamo posti un po’ io e Federico io sono uno storico medio evista e quindi sono molto abituato a ragionare in termini eurocentrici e barra mediterranei Federico ha uno sguardo più più ampio Abbiamo cominciato un po’ a interrogarci

Ma questi modi di accedere all’energia erano dello stesso tipo ovunque oppure ci sono oppure possiamo immaginare un mondo e un approccio energetico più complesso anche nell’antichità e nel Medioevo Dunque riprendo continuo io il discorso dove si è fermato Roberto Intanto vi saluto tutti e sono stato presentato giustamente in

Una delle mie principali attività che è quella di giornalista globale ho Però anche prodotto tanti libri di storia alcuni di voi avranno letto magari le linee rosse o quando inizia la nostra storia tra l’altro tutti usciti da Mondadori questo lo lo lo dico perché da tempo uso le letture di storia gli studi

Di storia anche come strumenti per decifrare il presente ho una vera passione per la storia sono convinto come Cicerone che la storia sia maestra di vita e lo dico questo proprio a proposito del tema che affrontiamo oggi l’energia perché noi siamo impegnati in una transizione energetica una nuova transizione

Energetica e i programmi di insegnamento così ci dice il Ministero così ci dice l’unione Europea devono abbracciare fino in fondo questa grande sfida contemporanea una sfida mondiale la transizione verso un’economia meno carbonica ci sono state altre transizioni energetiche nella storia umana quelle le vere e proprie transizioni energetiche sono tutte

Relativamente recenti quella dal legno che menzionava Roberto al carbone coincide con la prima rivoluzione industriale e poi c’è la transizione energetica dal Carbone al petrolio ancora più recente questa accade soprattutto tra la prima e la seconda guerra mondiale ehm le transizioni energetiche sono molto interessanti sono dei dei dei dei

Momenti della storia umana importantissimi che segnano proprio il passaggio da un’epoca all’alta Noi siamo in una di queste è tanto più importante poiché abbiamo questa sfida da da affrontare che i nostri giovani siano eh allenati siano attrezzati ad affrontare nel modo giusto quindi evitando la cultura dell’apocalisse che

È troppo presente nel nostro tempo annunciare Anzi gridare urlare che c’è la fine del mondo dietro l’angolo non aiuta i giovani a capire le sfide del presente eh e anche e qui vengo al tema della storia antica ehm Una Visione romantica del passato umano è profondamente diseducativa l’idea che in fondo Noi

Dovremmo ritornare a un passato in cui l’umanità sopravviveva con delle forme di consumo energetico più pure più ambientaliste è una una sciocchezza fenomenale non ci aiuta a capire perché siamo arrivati fin qui E come ci siamo arrivati Allora faccio un esempio e così rispondo anche alla domanda di di

Roberto per gran parte della sua storia l’umanità ha ha dovuto combattere contro la fame e contro la morte precoce per tantissimo per la massima parte della storia umana morivamo alla nascita e morivamo da bambini morivamo giovanissimi e la popolazione umana era c’era un controllo delle nascite molto crudele molto feroce molto ingiusto

Spietato che era legato alla mancanza di cibo e la mancanza di cibo era legata alla mancanza di energia il salto di produzione agricola che ci consente oggi di vivere in 8 miliardi sul pianeta è proprio a delle transizioni energetiche quella che ha ricordato Roberto la prima primordiale fondamentale come un primo passaggio è

Aggiungere ai muscoli dell’essere umano i muscoli dell’animale l’addomesticamento degli animali Sicuramente ci ha aiutato Ma poi in periodi molto molto più recenti la meccanizzazione e l’uso di fertilizzanti agricoli che sono tutti derivati dal petrolio teniamolo sempre presente Ecco Cioè anche quando dobbiamo parlare di storia antichissima o addirittura di preistoria

Ricordiamoci sempre quali erano Allora i vincoli avevamo gli stessi problemi di oggi la domanda che faceva Roberto che facevano faceva anche Laura l’umanità aveva gli stessi problemi di oggi ma non avevamo le risposte le soluzioni A quei problemi anche la scoperta del che potevamo usare il legno come il legname come fonte di

Energia ha risolto solo una piccolissima parte dei nostri problemi energetici L’invenzione dei primi Mulini poi magari ci torneremo sono dei piccoli piccolissimi passi ma per grandissima parte della storia umana i progressi nella la nostra produttività in particolare nella produttività agricola sono stati quasi impercettibili pensate che la fertilità di un campo coltivato

Di cereali all’epoca dell’Impero Romano è rimasta pressoché uguale fino all’inizio del 900 finché non arrivano il trattore e i fertilizzanti E allora lì improvvisamente il mondo con grazie a delle transizioni energetiche che sono anche transizioni di produttività agricola fa un balso in in un’epoca completamente nuova e su questo punto

Concludo con una battuta una metafora anzi che prendo a prestito da un grande agronomo italiano Antonio Pascale che dice per Gran gran parte della storia dell’umanità siamo vissuti nell’epoca di Pinocchio Un una una storia che Tutti conoscono dove una costante che accomuna i personaggi è la fame tutti hanno fame

Pinocchio siamo passati dall’era di Pinocchio in pochissimo tempo all’era di MasterChef Ecco questo è diciamo il condensato di transizioni energetiche che ci hanno dato un mondo molto migliore quindi attenzione a non educare le nuove generazioni a una assurda eh irrealistica nostalgia dei bei tempi andati Beh bei tempi andati come sappiamo

Sempre quando studiamo la storia io dico sempre che la storia è molto bella leggerla sui libri è sempre più complicato doverla avere doverla vivere in prima persona per i nostri antenati era così un dato su cui ci confrontiamo nel momento in cui parliamo di fonti energetiche nell’an E come ha detto Federico Rampini

Federico la scarsità di queste risorse energetiche l’incapacità di utilizzarle e non è che i nostri antenati non facessero di tutto per accaparer queste risorse energetiche noi sappiamo dalle fonti che una città come Roma in epoca imperiale consumava enormi quantità di legname per il riscaldamento prima di tutto sappiamo i famosi complessi

Termali dell’antica Roma venivano alimentati con il fuoco a legna per la per le costruzioni e per tutto insomma sappiamo che i romani dovevano fare i conti con la scarsità di legname e molti autori già dell’epoca Romana sottolineavano Come molte foreste stessero scomparendo e si dovesse andare a prendere legname in terre meno

Sfruttate per esempio nei Balcani quindi la ricerca di nuove risorse energetiche di nu nuove risorse era alla base anche dell’espansionismo del dei popoli antichi particolare dei romani così come l’altra fonte di energia come abbiamo detto era la massa muscolare gli uomini dovevano lavorare spingere le maccine fare tutte quelle operazioni di fatica

Che oggi noi facciamo fare le macchine c’è tutto il tema dello schiavismo nel mondo antico della schiavitù nel mondo antico che si collega a questa necessità Noi siamo spesso abituati a considerare le istituzione della schiavitù come un rapporto terribile di come un rapporto terribile in cui alcuni esseri umani erano considerati

Proprietà di altri esseri umani Ma dietro questo sistema terrificante c’era anche la necessità di un di società che non avevano altro mezzo per procurarsi le risorse che consideravano veramente gli schiavi come fonte di energia fonte di fatica fonte di lavoro ieri per esempio parlando con Federico m in preparazione a questa a questo

Incontro mi interrogavo se questa utilizzo della della manodopera servile fosse una una dinamica solamente occidentale dell’epoca Romana greca Eh mi sono interrogato se succedesse lo stesso anche presso altre CIV perché nel nostro libro noi parliamo ampiamente della civiltà indiana della civiltà cinese e del allarghiamo lo sguardo

Verso Oriente Però devo dire che questa cosa Mi sfuggiva Allora ho chiesto a Federico di di illuminarmi un po’ Su questo tema che è un tema molto importante quello dello schiavismo come hai già accennato tu Roberto anche dal punto di vista energetico Dunque intanto Rispondo alla tua domanda No lo schiavismo non

L’abbiamo inventato noi lo schiavismo purtroppo è una eh una piaga eh dell’umanità intera Eh lo lo praticavano tutti gli imperi africani molto molto prima che l’uomo bianco apparisse in Africa esisteva nelle civiltà precolombiane nelle Americhe anche lì molto prima che arrivasse un uomo bianco a toccare il suolo delle Americhe e ed

Esisteva in varie forme anche in Asia naturalmente nell’asia vicina nel quello che oggi chiamiamo il Medio Oriente l’impero persiano faceva ampio uso di schiavi Anzi il fatto che fossero spesso schiavi i militari i soldati dell’Impero Persiano fu interpretato dai Greci come un segno di inferiorità della loro civiltà e superiorità invece delle città

Greche n nelle guerre greco-persian più spostandoci più a oriente la Cina ha sempre avuto la schiavitù per debiti e l’India Se guardiamo se osserviamo con lucidità il sistema delle Caste indiane troviamo dei risultati che sono abbastanza analoghi perché nei mestieri più umili l’appartenenza a certe Caste era come una condanna a svolgere quei

Mestieri i mestieri più degradanti comunque l’importanza del tema dello schiavismo e della schiavitù ai fini energetici è proprio quello che tu hai accennato cioè finché era disponibile energia umana a bassissimo costo o addirittura gratuita perché gli schiavi potevano essere comprati oppure catturati attraverso guerre razzie non non è non c’era un incentivo

Uno stimolo una pressione sufficiente a innovare a cercare delle innovazioni tecnologiche che consentissero altre di attingere ad altre forme di energia era troppo facile usare l’energia disponibile che era l’energia degli schiavi quindi questo sicuramente per gran parte della storia umana ha rallentato la ricerca di fond energetiche alternative mentre Federico parlava sono

Andato a ricercare nei miei appunti qualche dato Stavo leggendo che secondo calcoli abbastanza approssimativi durante l’epoca Romana per riscaldare un’abitazione a Roma si consumavano intorno ai 500 kg di legna all’anno per ogni abitazione e che per cucinare ogni Romano consumava circa 1 kg di legna al giorno Quindi potete

Immaginare Roma al massimo del suo splendore superava Il Milione di abitanti potete immaginare le enormi quantità di legna di cui avevano bisogno i romani per per fare per vivere la loro vita quotidiana rimane rimane a un certo punto sorprendente appunto la la mancanza di ricorso a tecnologie diverse o la ricerca di soluzioni

Diverse che permettessero di sfruttare Magari quelle fonti di energia che comunque i romani e anche gli antichi conoscevano noi sappiamo che gli scienziati di epoca ellenistica avevano fatto degli esperimenti per l’utilizzo del Vapore avevano conoscevano le proprietà la forza dell’acqua La forza del vento avevano determinate conoscenze conoscevano la ruota idraulica però non

Non l’hanno non l’hanno mai utilizzata fino in fondo queste queste innovazioni tecnologiche si diffondono più avanti Se non ricordo male Federico però in altri in altri luoghi per esempio In Persia queste innovazioni erano molto più diffuse già in epoca antica e medievale o sbaglio Sì questo infatti è diciamo a

Conferma che l’approccio che abbiamo usato nel nostro manuale è un approccio aggiornato non è un il nostro non è un manuale eurocentrico non Consideriamo che l’occidente sia L’ombelico del mondo e tantomeno all’avanguardia in tutta la storia umana spesso le grandi innovazioni sono nate altrove e per quanto riguarda

L’energia noi abbiamo credo le prove che i primi Mulini ad acqua eh siano nati in Cina proprio all’inizio nel primo secolo dopo Cristo per usare il nostro calendario ci sono tracce di mulini ad acqua in Cina anche anche la Persia aveva una cultura dell’acqua Molto molto avanzata e e quindi anche

Canalizzazioni diciamo il modo di convogliare l’acqua anche ai fini degli irrigazione agricola era molto molto avanzato nella civiltà persiana ehm detto questo Ecco eravamo eh Certamente poco ambientalisti anche Allora tu hai ricordato l’uso del legno a Roma sempre per per vaccinare i nostri giovani dall’idea balzana che una diciamo una transizione

Energetica verso il futuro sia come un ritorno al passato il passato non era affatto ambientalista l’uso del legno è Quanto di meno rispettoso dell’ecosistema il legno inquina moltissimo A parità di produzione di energia l’uso del legname emette molto più CO2 e quel tipo di consumo di legno su

Quella scala dimensionale che tu hai ricordato per gli abitanti dell’antica Roma produceva eh danni da deforestazione micidiali sono intere civiltà del passato che sono scomparse per aver distrutto l’ecosistema in cui abitavano e la deforestazione tipicamente era legata anche all’uso del legname per l’energia Quindi questo è importante ricordare il legno ritornare

A bruciare il legno nei caminetti come qualcuno fa nelle case di montagna nelle case di campagna Non è un una forma di consumo energetico ambientalista tutt’altro tut il carbone infatti la la prima transizione energetica davvero importante la prima rivoluzione energetica che è legata alla rivoluzione industriale il passaggio dal

Legno al al carbone è il passaggio da un’energia meno efficiente e più inquinante ad un’energia il carbone che in confronto al legno è più efficiente e perfino relativamente meno inquinante perché è più densa come come fonte energetica voglio fare solo un’ultima osservazione a conferma che gli antichi comunque conoscevano

Tante tante forme di energia Ricordiamoci sempre che alcuni mezzi di trasporto anche antichissimi sfruttavano a a meraviglia le energie rinnovabili il il trasporto navale che pratichiamo dai tempi delle delle piroghe con cui probabilmente la specie umana ha cominciato a Popolare Isole del Sudest asiatico è arrivata nelle Americhe sfruttavano

Quindi l’energia rinnovabile noi la la conoscevamo non non avevamo le tecnologie per per sfruttarla su scala adeguata e poi come hai detto tu prima era più semplice far muovere le navi dai rematori soprattutto quando si era in battaglia costavano meno mentre scorrevo le slide con alcune pagine del nostro

Libro mi sono ricordato di un tema che è necessario affrontare che è quello delle politiche energe etica noi siamo sempre eh nella nostra attualità ne parliamo tantissimo Dobbiamo immaginare un’altra un altro aspetto del mondo antico e del mondo medievale che non esisteva un’idea di politica energetica nessuno stato antico aveva un’idea che bisognasse

Accaparer le risorse in maniera programmatica come lo possiamo immaginare noi né che le soprattutto che le risorse dovessero essere risparmiate o comunque con conservate o riciclate o riutilizzate come spesso noi usiamo immaginare oggi o pensare oggi l’idea di politica energetica è qualcosa di molto moderno gli stati antichi

Utilizzavano fino in fondo tutto ciò che li circondava come ha detto Federico anche in maniera spesso distruttiva e anche a volte contraria agli effetti che si volevano ottenere perché spesso e volentieri si Tendeva a bruciare legna che magari non era adatta al all’uso che se ne faceva come

Legna da ardere semplicemente perché era quella più vicina e quindi si bruciavano enormi quantità di legname senza ricorrere un legname più adeguato Quindi questa idea della politica energetica è qualcosa di molto moderno È un’idea che si è venuta si è venuta formando negli ultimi 50 anni ed un’idea su qui noi

Ragioniamo molto però viene sempre da pensare se ci ragioniamo in maniera efficace e non ideologica no Federico questo uno degli esercizi che facciamo nel nostro manuale è il collegamento tra lo studio della storia e le sfide del tempo presente va fatto è indispensabile è richiesto dai programmi e ed è utile

Urgente farlo perché l’ svolga pienamente la sua funzione Allora tu Hai hai hai detto giustamente che il concetto di politica energetica è un concetto contemporaneo anche se nel passato anche nel passato molto remoto alcune guerre furono combattute anche per conquistare territori ricchi di legname all’epoca non il petrolio non Ur Anio o il

Litio Però certamente alcuni territori che erano ricchi di foreste con legname utilizzabile per l’energia erano concupito all’origine di conflitti oggi Ecco qu quello che dobbiamo affrontare Oggi è un un un problema molto serio di intanto hai usato il termine sicurezza questo è esploso nell’attualità con la guerra in

Ucraina quando i paesi occidentali hanno colpito con delle sanzioni la Russia e quindi si sono privati di un grande fornitore di energie fossili petrolio e gas e anche un po’ di carbone quindi a fini di sicurezza per non rischiare di dover chiudere le nostre Fab chiudere le nostre agricolture senza

Fertilizzanti vivere al freddo e al gelo non poterci riscaldare non poter usare mezzi di trasporto abbiamo dovuto cercare altrove materie prime energetiche con cui garantire la nostra sicurezza e c’è stata una torsione geografica geoeconomica Geopolitica da est verso sud cioè parlando dell’Italia eh venuta a meno la fonte di approvvigionamento dalla Russia abbiamo

Dovuto Prestare molta più attenzione a Africa e Medio Oriente che è un po’ un ritorno al passato perché prima del 1973 prima di un’altra guerra mediorientale la guerra dello yom kippur che provocò un embargo petrolifero contro l’occidente e un aumento smisurato dei prezzi del petrolio Noi già Allora ricevevamo la maggior parte della

Nostra energia fossile da nord Africa e Medio Oriente poi c’eravamo invece rivolti alla Russia Adesso ritorniamo alla puntata precedente quindi c’è questo aspetto sicurezza però c’è anche l’aspetto invece che evocava all’inizio transizione verso un’economia decarbonizzata fond prevalentemente su fonti rinnovabili e di nuovo però la nostra sicurezza la nostra sopravvivenza in

Un’economia meno carbonica Dipenderà in parte consistente dal dall’Africa Dove si trovano il 30% di tutte le materie prime e metalli necessari per le energie rinnovabili tipo appunto Il il Il litio e tutta una serie di altri minerali e metalli che tra l’altro elenchiamo nel manuale che

Sono di cui l’Africa è molto ricca che vanno estratti vanno poi trasformati e questa è una delle grandi sfide che fanno sì che la nostra attenzione verso il sud verso il Medio Oriente e soprattutto verso l’Africa dovrà aumentare nei prossimi anni è un po’ un ritorno al passato un passato Mediterraneo

Che che chiaramente È al centro del di un biennio di storia come come il nostro e è un ritorno è un ritorno al passato con con delle prospettive future perché nel nostro libro noi raccontiamo chiaramente il rapporto del del mondo europeo e in particolare della penisola italiana con il Mediterraneo il Medio

Oriente con tutte le vicende che sono previste dai programmi ministeriali ma cerchiamo anche di lanciare degli agganci verso il presente o di interpretare anche in maniera più ampia determinati movimenti determinati rapporti i legami commerciali Che collegavano il Mediterraneo con il resto del continente euroasiatico Secondo me è interessante il nostro libro lo facciamo

Dal punto di vista storico eh analizzare il rapporto della penisola italiana con il Mediterraneo e particolarmente con il con il continente africano noi ne parliamo abbastanza ci sono molti approfondimenti nel libro però mi piacerebbe anche Federico che ha dedicato un libro recentemente a questo tema po’ ci mettesse ci aiutasse a

Comprendere perché il continente africano è così importante non solo per l’Europa ma soprattutto per l’Italia certo certo sì il mio ultimo libro si intitola La speranza africana ed è un libro un po’ controcorrente a partire dal titolo perché di solito dell’Africa in Italia si parla solo in termini tragici compassionevoli

Apocalittici se ne parla come l’origine di un esodo biblico di popolazioni verso nord un buco nero di sciagure guerre civili fame in realtà l’Africa intanto non si presta alle semplificazioni è un continente che è più grande di Stati Uniti e Europa e Cina messi insieme 54 Nazioni 54 stati

Sovrani con delle realtà diversifica Issime tra di loro ed è un una terra che per gli italiani oggi rappresenta anche delle opportunità non solo delle minacce dei pericoli tante opportunità Tant’è vero che le aziende italiane stanno ritornando a interessarsi dell’Africa ci sono C’è perfino una sorta di emigrazione alla rovescia c’è

Un flusso di giovani italiani per adesso è ancora abbastanza contenuto però giovani talenti professionali italiani che stanno guardando all’Africa come un luogo dove andare a fare delle esperienze lavorative e non solo nel campo tradizionale delle Ong umanitarie ma anche nel mondo dell’imprenditoria perché l’af tra l’altro è ricca di

Talenti imprenditoriali eh eh pensate che quasi un terzo dei consumatori africani 400 milioni usano quotidianamente sistemi di pagamento digitale molto più avanzati dei nostri pagano col telefonino e tutto questo perché ci sono dei degli Imprenditori locali africani che hanno inventato delle App eh per pagamento digitale avanzatissime

Ehm cioè c’è un mondo viene stimato a 330 milioni la classe medio alta africana che ha un potere un potere di consumo di tipo moderno quasi occidentale questo questo solo per scombussolare alcuni dei luoghi comuni sull’africa come buco nero di miseria disperazione anche quello che sta accadendo dal punto di vista della

Natalità della demografia ci sono delle evoluzioni molto più positive di quanto crediamo quello che ci interpella Intanto il Mediterraneo dobbiamo considerarlo sempre di più come un mare che ci unisce non ci divide dall’Africa eh ed è quella lì la la la la la terra di frontiera dove dobbiamo andare a

Cercare il nostro futuro dal punto di vista energetico non c’è alcun dubbio ehm senza il cobalto del Congo Eh non si fanno batterie elettriche e il futuro è appeso alle batterie senza le batterie e tutta diciamo la transizione verso un uso di energia elettrica prodotta con fonti rinnovabili

È non va avanti non riusciamo a progredire su quel fronte e quindi quella Quella è una delle ragioni e non dobbiamo pensare solo in termini di saccheggio di risorse naturali intanto perché questo questo è un atteggiamento che tradisce una nuova forma di colonialismo pensare che l’Africa è sempre vittima È

Sempre preda di manovre altrui mentre l’Africa ha delle classi dirigenti buone o cattive c’è di tutto ha delle classi dirigenti che sanno quello che fanno che sono perfettamente consapevoli delle delle scelte e qualche volta si mettono anche in vendita all’asta tra sfruttando la competizione tra le potenze straniere Ma questo non signif

Che siano delle prede è un altro tipo di gioco e l’Africa interessa tutti così come la Cina se nè parlato tantissimo dell’avanzata cinese ma c’è l’India che è molto presente con le sue aziende in Africa l’Arabia Saudita la Turchia E quindi noi Noi non dobbiamo lasciarci perdere questa questa occasione dobbiamo

Pensare il il Mediterraneo il Mare Nostrum proprio come lo pensavano gli antichi romani cioè un tessuto connettivo un ponte verso delle terre vicine ai tempi degli antichi romani erano era soprattutto il nordafrica un Granaio chiaramente le condizioni climatiche e quindi anche di fertilità erano diverse da oggi e oggi Sono altre

Le cose che ci interessano ma in uno spirito di Cooperazione di di un interesse reciproco con gli africani gran parte del nostro futuro si gioca lì adesso andiamo a concludere per lasciare poi spazio a qualche domanda ci piace pensare che questo nostro conversazione sia servita un po’ a a

Cancellare qualche stereotipo Sul Bel tempo andato sull’idea che un tempo le cose fossero più semplici che si vivesse in un Eden bucolico in cui sfruttare facilmente le risorse naturali quello che ci racconta la storia è che i nostri antenati avevano scarsità di risorse difficoltà ad utilizzarle un bisogno di

Reperirle in qualsiasi modo e spesso una scarsissima attenzione all al loro risparmio e anche ai danni che potevano fare all’ambiente a questo si aggiungevano dei grandi limiti tecnologici che non consentivano di sfruttare fino in fondo quelli che erano le risorse che la natura metteva a disposizione questo ci deve non certo far pensare

Eh di poter sfruttare le risorse che abbiamo intorno a noi in maniera indiscriminata Ma è un insegnamento che ci viene dalla storia i nostri antenati non non avevano la capacità di capire fino in fondo quello che facevano all’ambiente e non utilizzavano al meglio le risorse Noi abbiamo delle conoscenze delle capacità e abbiamo

Anche l’esperienza che ci viene data dalla storia che ci aiuta a capire come utilizzare al meglio tutto ciò che abbiamo intorno a noi Ah non so se ti aspettavi che io proseguisse Io leggo credo che sia il momento delle domande per quello che mi Taco Sì infatti Stavo stavo aspettando

Appunto adesso arver St guardando Ecco ecco audio Ecco Eccoci allora attesa che arrivino altre domande perché ovviamente c’è un professore che fa una considerazione condivisibilità delle conoscenze geografiche dei ragazzi che penserebbero che Federico che è collegato da York è nella capitale degli Stati Uniti d’America questa è la cosa

Più però però però ti fermo subito perché molti newyorkesi pensano che New York dovrebbe essere la capitale c’è un po’ una dinamica un po’ come Roma Milano da voi c’è Milano milano- Roma no cioè la capitale è Washington però New York in quanto è la metropoli più popolosa degli Stati Uniti e anche

Economicamente la capitale degli Stati Uniti qualche volta si comporta come se fosse la capitale Sì a tutti gli effetti Certo in attesa vi invito professoresse e professori a passare le vostre domande agli autori che sono stati veramente proi di di spunti e che poi amano anche nel nel libro di testo scombussolare I

Luoghi comuni come ha detto Federico poco fa Eh volevo fare ai nostri autori cioè dare ai nostri autori l’occasione di condividere con voi alcuni degli argomenti di cui abbiamo parlato in questo ultimo anno in particolare durante la lavorazione del manuale e per esempio abbiamo parlato Collegato a questo tema delle risorse del perché

Magari venivano non venivano sfruttate ma ci chiedevamo ovviamente la risposta l’avevamo Ma insomma ai ragazzi pensiamo che FSE interessare il tema del carbone e del petrolio cioè gli antichi conoscevano il carbone del petrolio Sì no se lo conoscevano nel Medioevo anche se lo conoscevano perché non lo hanno usato

No Questa era una delle delle domande che che ci facevamo vado io Federico vai tu ma intanto posso cominciare col ricordare che sì in genere conoscevano molte cose anche quando non le utilizzavano come le come le sappiamo utilizzare oggi il carbone ci sono delle dei luoghi della Terra dove il

Carbone si trova anche in superficie senza dover scavare profondità nelle miniere la la forma più diffusa è la cosiddetta carbonella che non è esattamente il carbone usato in un in una centrale elettrica o in un altoforno siderurgico quindi ha la carbonella è è a metà strada tra legname e e il carbone

Fossile il petrolio ci sono delle delle zone del mondo dove galleggia in superficie il petrolio non c’è bisogno di trivellare e quindi per esempio io ricordo di una delle mie letture favorite che Il Milione di Marco Polo a un certo punto ci si imbatte in delle in dei fuochi artificiali che in estremo

Oriente in Cina vengono accesi usando delle forme abbastanza grezze di petrolio una specie di pece liquida ad alto contenuto petrolifero quindi sì spesso queste queste energie le conoscevamo anche molti molti secoli fa però non avevamo sviluppato delle tecnologie in grado di sfruttarne pienamente il potenziale al servizio della produzione dell’Agricoltura poi

Ricordo appunto tutte le forme questo è importante per i ragazzi di oggi proprio perché non non scivolino verso un ambientalismo di tipo adolescenziale romantico Ricordiamoci che gli usi che siamo capaci di fare oggi delle energie fossili sono molto più ubiqui e diffusi di quanto crediamo se io entro in una sala

Operatoria in un ospedale Sono circondato di materiali plastici la mia sopravvivenza in una sala operatoria anche per motivi di antis no di evitare le infezioni è appesa all’uso di plastiche che sono tutti derivati tutte derivate dal petrolio quindi la transizione verso un’economia sostenibile non carbonica è urgente essenziale impellente però non significa che

Riusciremo ad abbandonare le energie fossili tutte e tutte ad un colpo perché altrimenti dovremmo regredire Ecco al a quello che è stato per grandissima parte della storia umana una realtà atroce in cui la longevità umana arrivava a stento ai 40 anni a stento quindi morivamo giovanissimi perché non

Avevamo da mangiare e non avevamo le cure mediche tutto quello che dalla rivoluzione industriale in poi ci ha consentito di raddoppiare la longevità media Roberto vui aggiungere qualcosa No più o meno come ha spiegato Federico non c’erano le tecnologie per sfruttare al meglio il carbone in superficie c’era in

Alcuni alcune zone non c’era in altre il petrolio in superficie era ancora meno diffuso e poi come ha detto giustamente Federico prima per buona parte dell’epoca antica la possibilità di utilizzare schiavi a basso costo non con non in imponeva che si dovessero trovare soluzioni alternative e per l’epoca

Medievale c’era la questione che a un certo punto la popolazione era comunque ridotta rispetto agli spazi ambientali poteva comunque fare ricorso al legname non c’era bisogno di fare quel passaggio in più Poi c’è tutto il tema della mentalità scientifica e dell’affermarsi della Scienza moderna che è il

Frutto di un percorso che gli esseri umani hanno fatto e che non è casuale avviene a un certo punto della storia in determinati eh in determinate Nazioni Cioè è il frutto di un percorso non non banale per quanto noi possiamo esaltare gli scienziati dell’ellenismo facevano degli esperimenti che erano dei trucchi

Da prestigiatori ma non avevano nessuna intenzione di applicarlo su scala industriale perché banalmente non faceva parte anche della loro mentalità bastava ricorrere agli schiavi avevano risolto il problema Esatto Era tutto risolto i Romani hanno costruito dei mulini ad acqua ning Galia sono state trovate i resti ma costruire un mulino

Di quel tipo aveva dei costi economici e richiedeva una manutenzione tale che 50 schiavi lo risolvevano molto più rapidamente il problema Infatti c’è poi una domanda ancora potrebbe essere interessante condividere con il nostro nostro pubblico però c’è una professoressa che chiede Scusate l’idrogeno è stato dimenticato No no l’idrogeno quando diciamo fonti

Rinnovabili attenzione Ecco questo Queste sono tutte cose che noi spieghiamo nel manuale il concetto di fonti rinnovabili è al tempo stesso ampio ed elastico non sono solo le due che vengono in mente subito a tutti che Sono solare e eolico queste diciamo sono le fonti rinnovabili di cui si parla di più

Perché sono quelle che in epoca recentissima hanno avuto una evoluzione tecnologica un abbassamento dei costi che ha innescato una impennata nel loro utilizzo quindi una forte crescita Però noi abbiamo una fonte rinnovabile ben più relativamente si fa per dire Antica l’Italia è ricca di centrali idroelettriche l’idroelettrico è una fonte rinnovabile

Ha dei limiti semplicemente nella conformazione Geofisica del paesaggio cioè c’è c’è c’è un numero limitato di dighe che possiamo costruire per trattenere l’acqua dei fiumi e poi usare la forza di gravità per far funzionare delle Dinamo e e e alimentare centrali idroelettriche però l’idroelettrico è a pieno titolo una fonte rinnovabile

Ehm il l’idrogeno è una delle energie su cui si sta investendo Ci sono due tipi di idrogeno e c C’è l’idrogeno perché l’idrogeno va diciamo così fabbricato va prodotto attraverso dei processi chimici se in questi processi si usano energie fossili allora è un idrogeno sporco tra virgolette viene chiamato at a volte in

Gergo tecnico l’idrogeno grigio l’idrogeno azzurro o verde è quello prodotto con energia solare o eolica E allora sì è un’energia non solo rinnovabile ma pulitissima perché bruciando idrogeno Si si genera vapore acqueo niente CO2 infine ci sono degli scienziati dei paesi interi delle super potenze come la Cina che considerano a

Pieno titolo il nucleare una energia rinnovabile Questo è un tema controverso in Italia ci fu un referendum che ha vietato il nucleare ci sono in questo momento in atto dei ripensamenti per un recupero del nucleare anche in paesi che l’avevano abbandonato come l’Italia di recente anche la Germania ha abbandonato

Il nucleare il Giappone lo ha recuperato il Giappone ha rilanciato il nucleare nonostante l’incidente di Fukushima comunque Ecco va È importante parlare della Cina perché è la potenza numero uno al mondo in termini di generazione di anidride carbonica di CO2 è la massima produttrice di emissioni carboniche la Cina che investe

Moltissimo in tutte le forme di energie la Cina continua a investire nelle energie rinnovabili è numero uno mondiale nel solare Ma continua anche a costruire centrali elettriche a Carbone Continua a costruire centrali elettriche nucleari tantissime e la posizione ufficiale del governo cinese che il nucleare è un’energia rinnovabile Grazie

Federico Se Roberto non ha nulla da aggiungere O forse vuoi dire qualcosa su questo sull’idrogeno no sull’idrogeno ne trattiamo nel nel nel volume ne trattiamo un po’ come trattiamo tutte le fonti di energ in maniera critica nel senso ma non critica In senso negativo ponendoci delle domande non siamo

Innamorati dell’idrogeno come non siamo innamorati dell’eolico a priori Ecco però vorrei approfittare della presenza di Federico per parlare un attimo della Coppa 28 che si è tenuta poco fa a Dubai e ovviamente non era la prima di questo genere di conferenza tant’è che si chiama Coop 8 era incentrata sul

Superamento delle risorse fossili eh quali novità sono emerse rispetto a quello che era il panorama prima di Cop 28 sul tema delle risorse fossili Ma dunque non sono sicuro che il termine novità si applichi alla Cop 28 di Dubai nel senso che è una Cop che io considero

Una tappa in continuità con un processo che si è aperto ormai da molti anni eh possiamo farlo risalire alla conferenza di Rio possiamo far risalire Agli accordi di Parigi del 2015 eh sul riduzione diciamo la la lotta al all’emergenza climatica ehm In Italia c’è stato un atteggiamento molto

Negativo sulla Cop 28 per il semplice fatto che ad ospitarla è Dubai ehm uno degli Emirati Arabi Uniti quindi una zona del mondo che associamo alle energie fossili energie fossili inquinanti fonti di CO2 quindi il nemico per eccellenza ora a parte il fatto che Dubai stessa in realtà non ha petrolio

Dubai è è è è un caso Molto interessante di una città che si è sviluppata puntando su altre risorse la logistica perfino il turismo il petrolio È lì vicino Abu Dhabi la capitale degli Emirati Arabi Uniti a tantissimo petrolio Comunque non c’è dubbio capisco lo scetticismo di chi si è interrogato

Sull’apparizione di una Cop 28 una conferenza sul cambiamento climatico ospitata dai Emirati Arabi Uniti che sono ricchi perché vendono petrolio e gas naturale in realtà questa parte del mondo Io sono reduce anche da un lungo viaggio in Arabia Saudita e nel Qatar Arabia Saudita è la più grande

Esportatrice mondiale di petrolio e il Qatar è uno dei massimi esportatori mondiali di gas naturale questi sono degli attori intanto che rimarranno essenziali per molto tempo per le ragioni che ricordavo prima Cioè non è che di colpo noi faremo a meno delle energie fossili Metà della popolazione

Del pianeta Morirebbe di fame oltre che di freddo eh di fame prima di tutto perché i fertilizzanti agricoli che ci sfamano quasi tutti 8 miliardi di persone vengono dal petrolio senza quelli crollano i raccolti agricoli e la fame diventa come nel Medioevo il diciamo il controllo delle nascite più

Spietato e più crudele che si possa immaginare quindi non è che improvvisamente possiamo girare le spalle a una parte del mondo come il golfo Arabico Persico quella zona che sta appunto che racchiude anche Dubai gli Emirati il Qatar Il Kuwait e soprattutto l’Arabia Saudita e l’iran anche l’iran rimane grosso produttore

Ehm poi va detto che le nuove classi dirigenti del Medio Oriente soprattutto di questi paesi stanno investendo moltissimo nelle energie rinnovabili io in Arabia Saudita ho visitato più centrali solari di quante ne abbia viste in Europa Eh loro ci credono cioè loro capiscono che le energie fossili hanno dei tempi

Contati non non sarà rapidissimo l’abbandono ma a un certo momento sicuramente si ridurrà molto il ruolo dell’energie forte stanno investendo tanto ho ho visitato in Arabia Saudita degli impianti di desalinizzazione dell’acqua marina altro tema molto importante perché il cambiamento climatico riguarda anche siccità desertificazione impianti di desalinizzazione che usano l’energia solare

Quindi attenzione a non considerare sempre che quelli lì sono i cattivi che li dobbiamo sconfiggere per la una una transizione energetica quelli devono diventare i nostri partner perché hanno Tra l’altro risorse finanziarie importanti da investire nelle nelle rinnovabili e qui tornando alla nostra Italia c’è una professoressa che si riallaccia al

Discorso sulla carbonella che affiorava dal terreno che facevamo poco fa e ci ricorda che al sud la carbonella è estratta dalle scorie del dell legname che viene poi riutilizzata nei forni a legna nei termocamini quindi è [Musica] rinnovabilità bene questo più più di tipo politico anche se vogliamo sull’intelligenza degli arabi Ma questo

Lo Allora direi che siamo arrivati Forse alla fine del del tempo che ci ha concesso non so se i nostri autori vogliono aggiungere ancora un particolare vogliono raccontare ancora qualcosa oppure se rimandiamo direttamente al prossimo appuntamento Beh la cosa che voglio dire è che il prossimo appuntamento si collega

Direttamente a quello che abbiamo trattato oggi Oggi abbiamo parlato di temi energetici ma questo si collega al tema della tecnologia un tema anche questo fondamentale per il passato ma ancora più importante per il presente oggi noi abbiamo delle tecnologie straordinarie Vediamo se abbiamo le capacità di utilizzarle fino in fondo nella maniera

Migliore per il per il benessere di tutte quindi l’invito è proprio a considerare questo questo percorso che facciamo un po’ una in maniera consequenziale oggi abbiamo parlato di energia e tecnologia La prossima volta parleremo di tecnologia di energia ancora e anche già di economia necessariamente che lancia poi alla nostra ultima chiacchierata

Esatto io torno torno solo un attimo sul tema del legname sul tema del legname sì e per ricordare che ancora oggi in Africa molti eh abitanti poveri dell’Africa Ce n’è ancora tanti di poveri Anche se io cerco di non racchiudere l’Africa negli stereotipi però esiste ancora una parte consistente che non ha accesso

All’energia elettrica si scaldano con il legname e lo bruciano all’interno di capanne ho visitate ancora di recente ero in Tanzania e lo lo bruciano e lo usano sia per il riscaldamento perché che può fare molto freddo anche in Africa sia per cuocere il cibo ehm questo significa altissima incidenza

Di malattie respiratorie perché vivono nel fumo vivono in capanne dove si respira fumo dalla mattina alla sera e morti per incendi perché ogni tanto purtroppo tra l’altro i muri delle chiamiamoli così delle delle Capanne sono materiale che è un misto di di terra e e sterco altamente infiammabile

Ehm quando riusciamo a costruire una centrale elettrica anche a carbone e all’inizio il carbone è la materia prima meno costosa che c’è e gli portiamo l’energia elettrica riduciamo Paradossalmente anche l’inquinamento e la mortalità Eh quindi questo questo per ricordare che la transizione energetica deve conoscere D delle tappe Ecco si chiama

Transizione anziché salto perché è una transizione è un viaggio verso un futuro diverso migliore ma non illudiamoci che tutto accada di incanto per magia in modo velocissimo giustissimo Allora io ringrazio innanzitutto i nostri autori per questa chiacchierata interessante stimolante come sempre sempre un piacere e Ringrazio tutti tutti voi che siete

Stati con noi In questa prima parte di questa chiacchierata e vi aspettiamo quindi ancora più numerosi Spero tra un mesetto il 20 di marzo Vi ricordo alla stessa ora Alle 4:30 e parleremo di tecnologia ancora buon pomeriggio e ancora grazie grazie mille arrivederci saluti dall’altra capitale degli Stati Uniti quella che vorrebbe

Essere la capitale io dalla capitale io dall’altra capitale d’Italia perché sto a Milano quindi infatti infatti siamo nelle due capitali Arrivederci

Quale è stata la prima fonte di energia che l’essere umano ha usato nella storia? È molto semplice: la forza muscolare, propria e degli animali. A volte magari ci sfugge ma la forza muscolare è stata la principale risorsa energetica per migliaia e migliaia di anni, almeno fino alla fine del Medioevo.

Alla forza muscolare si sono aggiunte poi altre risorse energetiche come il vento, la forza dell’acqua e del vento. Poi, sempre la forza del carbone alimentò le prime macchine a vapore. Si era nel XVIII secolo e si era solo all’inizio di quella Rivoluzione industriale in cui ancora siamo immersi. Una rivoluzione fatta di macchine, tecnologie e soprattutto dello sfruttamento di forme di energia prima impensabili per varietà, qualità e quantità. Una rivoluzione che ha portato enormi benefici, ma con cui oggi dobbiamo fare i conti dal punto di vista della sostenibilità e dell’impatto sull’ambiente.

Relatori

Federico Rampini, Giornalista e saggista italiano naturalizzato statunitense, Federico Rampini appresenta un testimone diretto della geopolitica internazionale. Per anni corrispondente dall’estero, è stato vicedirettore de Il Sole 24 Ore e dal 1997 al 2021 corrispondente estero per La Repubblica. Oggi ricopre il ruolo di editorialista del Corriere della Sera da New York.

Roberto Roveda Laureato in Lettere moderne e in Scienze storiche, nonché noto medievalista specializzato in divulgazione storica, Roberto Roveda collabora con riviste del calibro di Medioevo, Limes e Focus ed è autore e collaboratore di numerosi saggi e manuali scolastici.

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