Convegno – Catastrofi mediterranee – centro studi Ruggero II – Citta di Cefalù – 25 feb ore 12.15

E quindi andiamo dal banale piano diciamo di quartiere per la gestione delle criticità ai grandi documenti programmatici la carta di sendai ma anche la stessa agenda 2030 all’interno dei quali si individuano delle missioni e delle strategie di intervento una cosa che mi ha fatto sorridere sempre nell’intervento del

Professore parello e quando lui ha detto che per i Geologi l’antropocene non esiste ed è una cosa che mi fa veramente sorridere Perché invece nella speculazione invece un po’ più umanistica siamo già arrivati al post antropocene quindi si abbiamo scavallato il problema dell’antropocene lo abbiamo trasformato in chiave post critica nel

Post antropocene ed è in qualche modo l’esito della svolta culturale Il caltro Alt tarn che prima si è occupata in qualche modo del femminismo della Colonial Ità del del del razzismo Ora invece Vira il suo interesse verso diciamo l’indagine legata alle comunità quir e al morden Human cioè questa

Prospettiva morden Human o post Human cioè che vede un po’ nella nel tentativo di svincolare la prospettiva epistemologica dall’antropologo tra la specie umana e quella non umana animale ma anche minerale e anche diciamo di contesto naturale più in senso in senso lato il proprio difficoltoso sebbene avanguardistico tentativo quindi in

Qualche modo siamo andati avanti ma scopriamo che invece per i Geologi ancora non siamo nemmeno arrivati al punto di partenza e questo è bello all’interno di questo diciamo ricco florilegio che ciè stato presentato è chiaro è chiaro che ed è questo l’appiglio sul quale poi ho costruito un

Po’ il mio intervento legato al caso studio che la questione della pressione antropica che è l’unica pressione però consentitemi che noi Almeno scienziati sociali Immagino anche gli storici Immagino anche i letterati possiamo cogliere abbiamo non abbiamo difficoltà a cogliere mentre invece nel nella sua prospettiva ragioniamo su scale temporali molto diverse è l’unica

Diciamo prospettiva che possiamo che possiamo accettare che possiamo comprendere che possiamo analizzare ed è evidente che la matrice capitalistica sia la matrice estrattiva all’interno della quale dobbiamo muoverci ed è credo che sia proprio all’interno di quella matrice che e lo vedremo nel caso studio ma poi si può mutando la scala

Trasferire un discorso più generale che si attiva un corto circuito si attiva il corto circuito della riflessione soprattutto dell’azione sulla cosiddetta sostenibilità che mi pare mi pare di potere dire essere un po’ il punto di caduta che questo convegno si intenderebbe raggiungere intenderebbe approcciare quindi il discorso sulla

Sostenibilità un discorso che è fatto di pratiche è fatto di prassi è fatto di retoriche è fatto di narrative è fatto di politiche non è un caso che un altro riferimento e Con questo chiudo che vorrei citare rispetto proprio alla congiunzione la relazione che intercorre tra i processi diciamo

Geologici e i processi invece antropici che oggi si trovano nella crisi climatica diciamo a convergere in qualche modo è Bruno Latour la le due agency quella umana e quella diciamo naturale sono la matrice che compone la fabbrica della nostra contemporaneità E allora perché ho scelto Stromboli e le

Isole olie avevo fatto tutto un discorso ovviamente glisso sugli aspetti diciamo morfologici perché non non abbiamo il tempo e poi sono noti Parliamo di un arcipelago di matrice vulcanica è da sottolineare il fatto che dal 2000 questo arcipelago proprio in funzione della specificità morfologica è stato inserito all’interno della lista internazionale del patrimonio

Dell’UNESCO rappresentino appunto un territorio sul quale quel Corto Circuito tra il discorso sulla sostenibilità e il discorso sul capitalismo trova esito immediato per immagini direi e allora e qui parto da una prospettiva un po’ di geografia culturale ci sono dei film Il primo che voglio citare ne citerò solo due quindi

Insomma Il primo è isole di fuoco di Dea un micr documentario neorealistico sul quale ora vi faccio vedere ho fatto anche lo screenshot sul quale diciamo Eh campeggia questo questo prologo a nord della Sicilia sorgono dal mare Stromboli e le altre olie qui il fuoco Cova ancora nelle viscere della terra e

Minaccia la vita dell’uomo in questo senso è fortemente antropocentrico naturalmente eh per questa ragione gli abitanti poco a poco le abbandonano e migrano verso altri continenti Quindi abbiamo nella prospettiva di Dea il documentario dura circa 10 minuti la rappresentazione di una comunità che oggi noi definiremmo marginale che sta risiede all’interno di un

Territorio in ospitale Ma che al contempo riesce a diventare casa per il tramite del Lavoro 1954 l’altro film che voglio citare è un film che per grazia di Dio non è mai uscito ed è una famosa fiction in realtà passata all’onore delle Cronache Pochi pochi mesi fa perché una fiction

Dedicata alla protezione civile questo è un altro paradosso E durante le riprese della quale è scoppiato un enorme incendio che ha devastato l’isola e ha innescato una kerel diciamo lunga mesi ora sembra che il sindaco di Lipari abbia chiesto circa 50 milioni di euro di danni alla produzione della r e la

RAI abbia risposto sostanzialmente picche noi lo facevamo per promuovere il territorio e per promuovere il turismo sostanzialmente si riduce a questo in queste due Diciamo in questo arco di 70 anni tra l’immagine di Dea e la narrativa di deseta e le immagini che speriamo di non vedere mai della però

Questo è naturalmente un’idea personale della fiction sulla Protezione Civile è cambiato il mondo le olie non sono più il luogo dal quale gli abitanti per la sprezza del territorio vanno via ma sono è il luogo che è diventato il luogo dell’over tourism ho ho messo qui questa fotografia diciamo però per tornare

Sempre al discorso che facevamo ieri secondo me parlano di più i dati i dati che naturalmente sono quantitativi sono puntuali e sono sbagliati però è bello è bello dirlo perché questi sono i dati della Regione Siciliana Allora noi dobbiamo per chi si occupa un poco di

Turismo come noi si sa si dà per scontato che il dato del turismo deve scontare almeno un 50% di sommerso che non viene mai registrato nelle statistiche ufficiali questo sommerso si vede in maniera plastica sulla prima voce Guardate la prima voce arrivi all Leni che è una frazione dell’isola di Salina

1400 157 presenze 5000 vale lo 03% la provincia di Messina ma ha 515 posti letto quindi vuol dire che questi posti dovrebbe avere una sostenibilità basata su tre utenti ogni volta un dato del tutto Incredibile quindi diciamo pur rimanendo Tuttavia al dato ufficiale censito alla Regione Sicilia

Che secondo me ha avuto un rigurgito di come dire onestà intellettuale e non li ha pubblicati più dal 2020 poi la il turismo alle olie Vale circa il 17% del turismo della provincia di Messina che è un dato rilevante se voi pensate che a Lipari arrivano 67.000 persone a fronte di una popolazione

Residente che è di meno di 2000 persone capite quanto lo sbilanciamento tra comunità residente e i diciamo ehm invas no no no no no indotto la parola magica è indotto turistico sia del tutto sproporzionata è del tutto sproporzionata anche soprattutto in ragione del fatto che non non solo le

Isole olie Sono un sito tutelato dall’unesco che dovrebbe essere in qualche modo il massimo organismo in chiave di valorizzazione turistica ma soprattutto in chiave di tutela del sito ma sono anche morfologicamente un territorio fragile nel 2002 proprio Stromboli è stato è stata oggetto di una onda di memoto qua ovviamente ci

Sono esperti molto più di me quindi io non dico niente che a quanto potuto capire è derivata dal fatto che Cass ATA In seguito a un’eruzione vulcanica una parte Sottomarina diciamo della della Costa che questo ha provocato un un maremoto con un’onda di ingressione che si è mangiata praticamente buona parte

Dell’abitato a nord OV a Nordest del dell’isola Quindi è un posto in cui c’è l’occhio di tutela dell’Unesco in cui c’è una fragilità intrinseca visto che l’attività vulcanica è diciamo continua e si è fatta una pianificazione una pianificazione concertata al massimo livello con la Protezione Civile e in questa

Pianificazione si viene a scoprire che è una ricorrenza di 10 anni in termini di decine di anni quella delle D della collassi parziali o estesi della SC del fuoco con probabile innesco di onde di maremoto quindi non è un evento remoto è un evento che viene diciamo dal punto di vista tassonomico

Individuato come altamente probabile infatti in questa scala temporale abbiamo le occorrenze Quindi nonostante tutto questo viene stilato un piano di concerto con la Protezione Civile ed è un piano che tiene conto della popolazione residente cioè dei turisti in realtà nessuno se ne occupa E quindi che cosa possiamo dire possiamo dire che

Il turismo massivo rappresenta una forte criticità per l’ambiente stromboliano per l’ambiente delle olie più In generale rappresenta una forte criticità ripeto ma rappresenta evidentemente un aspetto della vita economica alla quale non si può rinunciare cioè il turismo è diventato ormai la fonte di sostegno per la comunità residente vale

Il 1% il 17% dell’economia turistica dell’intera provincia di Messina e qui in questo iato Secondo me tra il discorso sulla sostenibilità e il discorso sulla diciamo sulla sullo sfruttamento delle risorse si crea il cortocircuito che denunciavo all’inizio cioè la domanda è e allora cioè cosa si è disposti a fare nel

Concreto E questo vale a tutte le scale possibili si diceva pocanzi i buoni e i cattivi noi non capisco che era per ragioni di semplificazione noi tendiamo a non ragionare in termini di Buoni e Cattivi in senso di attori del mondo ma se noi pensiamo per esempio cambiando completamente la scala che

In allo scoppiare della guerra in Ucraina il movimento diciamo politico dell’Occidente ha reagito attraverso il sistema delle sanzioni e attraverso il sistema della Eh diciamo del boicottaggio delle materie prime della Russia soprattutto il gas naturale e il petrolio e scopriamo notizia che è uscita sui giornali Sul post ieri eh

Scopriamo che in realtà il PIL della Russia abbia ripreso a crescere perché il commercio di petrolio e materie prime si è immediatamente ricalibrato sull’India e sulla Cina che sono due dei paesi archetipico e che sono soprattutto l’India che diventate il primo Player dal punto di vista demografico nel mondo

Rappresentano i forti mercati in espansione e quelli più energivori quindi diciamo quello che volevo fare emergere partendo incredibilmente dalle Isole olie per arrivare a un discorso più geopolitico è che il discorso è tutto antropocentrico è un discorso al quale naturalmente bisogna opporre una Severa critica la critica la stiamo facendo Ma

C’è l’inerzia della realtà della quale gli scienziati sociali secondo me non possono che tenere conto grazie Grazie Giovanni la prossima e ultima comunicazione sarà on sarà sviluppata Marco Milazzo Marco Milazzo ci sei Marco Mi sentite Sì sì sì intanto ti presento mentre attivate tutto quindi Marco Milazzo farò una presentazione

Sugli effetti dei amenti climatici e di acidificazione degli oceani nel mar Mediterraneo Marco Milazzo è coordinatore di diversi progetti europei sull’acido del Mediterraneo come effetto del cambio climatico e artefice di molte collaborazioni multidisciplinari con fisiologi geochimici biochimici Marini e microbiologi e modellisti che hanno in particolare permesso di valutare come

L’aumento della temperatura possa cambiare l’intensità delle interaz tra specie marine con richieste ecologiche simili ma con tolleranza termica differente Spero di averlo detto bene e quindi lascio la parola a Marco sperando che sia non so se si vede a me dà una condivisione dello schermo non so se vedete la presentazione in questo

Momento sì ora sì ora sì quello Grand questo momento no stamo cercando di arrivare un attimo Lu va qua cominci a parlare quindi poi Allora intanto ringrazio Paolo tocco il centro studi Federico i per per l’invito Mi dispiace non essere con voi oggi perché è bloccato da un colpo della

Strega a casa e cercherò di essere di restringere un po’ la presentazione appunto mi sentite e vedete sì sì sì perfetto ehm cercherò di restringere un po’ i i tempi e permettervi di eh rimanere appunto nei tempi per la discussione Ehm cosa cosa abbiamo Eh diciamo raggiunto con in in questo in

Quest’ultimo periodo in particolare eh nel marzo del il 29 marzo del 2015 si è raggiunta una una concentrazione di CO2 in atmosfera che è è rimasta costantemente nella giornata del 29 marzo al di sopra delle 400 micro atmosfere questo proprio per effetto della dell’aumento dell’utilizzo delle del degli idrocarburi E appunto l’aumento

Della concentrazione in atmosfera gli effetti sono sotto gli occhi di tutti e questo gass Serra aumentato in concentrazione per effetto delle attività umane sta modificando notevolmente le condizioni dell’atmosfera l’energia il calore nello stesso tempo sta modificando la chimica dei carbonati degli oceani in questo in questa animazione Vedete un po’ Come si

Distribuisce la CO2 nel nel pianeta e chiaramente ci sono in basso delle zone in cui abbiamo alte concentrazioni di CO2 per effetto della della fotosintesi e quindi attività di respirazione nelle foreste pluviali Questa è l’amazonia e ma nel soprattutto nell’emisfero nord più industrializzato queste concentrazioni raggiungono dei picchi importanti Questo

Ha portato a dicembre dello stesso anno nella Coop 21 di Parigi a introdurre diciamo per la prima volta l’importanza degli oceani e e della Protezione degli oceani e soprattutto a settare il limite per un aumento della temperatura globale entro i 2° per la entro il il 2050 quindi a settare degli

Obiettivi di contenimento della temperatura attraverso una riduzione delle gli input in atmosfera di Idri carbonica Il problema è essenzialmente il fatto che questa energia che viene maggiormente intrappolata in atmosfera e può diciamo riproporsi sotto altra forma con eventi meteorologici estremi come cicloni alluvioni siccità e ondate di calore e di gelo essenzialmente

Portando a un aumento medio della ad esempio della temperatura atura ma un aumento anche della della varianza di questi eventi Quindi con picchi di ondate di calore ma nello stesso tempo ondate di gelo che risultano essere più frequenti e più violenti e questo mi sembra che lo stiamo già

Vivendo Per questo motivo scienziati di tutto il mondo si sono riuniti per cercare di elaborare degli scenari possibili e per cercare di limitare attraverso un controllo delle emissioni e questi effetti che possono essere drammatici e ho saltato le prime slide negli ultimi 800 milioni di anni l’incremento di CO2 in atmosfera questo

Lo sappiamo da delle carote condotte nei ghiacci polari e è stato molto più rapido di qualsiasi eh altro evento registrato neg gli ultimi 800 milioni di anni questa rapidità non permetterà al alle agli organismi viventi di adattarsi a queste nuove condizioni quindi questo dato è particolarmente abbondante e particolarmente evidente è un ruolo

Fondamentale nella regolazione del clima è svolto appunto dalle dagli oceani assorbono il 93% dell’eccesso di calore in atmosfera assorbono circa il 30% di Idri carbonica presente in atmosfera e producono oltre la metà dell’ossigeno che respiriamo senza i benefici e l’importanza nella regolazione del clima svolta dagli oceani le temperature

Sarebbero di 20° superiori rispetto alla media che compresa tra 15 e 18° attualmente nel pianeta Terra diciamo ci avvicinerebbe molto a delle condizioni che si sono registrate per l’ultima volta con una media di 30 35° circa 90 milioni di anni fa nel nostro nel nostro pianeta per intenderci in quel periodo le zone

Polari Diciamo erano assolutamente vegetate c’erano i coccodrilli per per capire un po’ quello che potrebbe essere lo scenario quindi il ruolo è importante il mar Mediterraneo è probabilmente uno degli hotpot di cambiamento climatico e acidificazione degli oceani e questo è dovuto al fatto Che il Mediterraneo è un mare semichiuso presenta delle condizioni

Particolari negli ultimi 30 anni si è registrato in linea e anche con Alcune regioni del pianeta un aumento medio della temperatura di circa 1° soprattutto nel bacino Levantino e quindi in questa zona orientale del del Mediterraneo questo sta portando e ne avrà parlato Sicuramente Renato Chemello una profonda

Modifica della fauna e della Flora presente all’interno del Mediterraneo con dei processi che prendono il nome di meridionalizzato idoneo e un ambiente idoneo all’interno del Mediterraneo e altre specie termofile quindi di regimi caldi si spostano verso nord Nord colonizzano progressivamente ambienti più settentrionali il problema è che appunto essendo limitato nella

Parte settentrionale dalla presenza della terraferma del continente europeo le specie ad affinità fredda si spostano più in profondità o di notevolmente in abbondanza per cui la tropicalizzazione del Mediterraneo ormai è un fenomeno ben ben studiato e ben documentato oltre 200 specie non indigene sono ormai stanziali all’interno del Mediterraneo e

Tra queste ad esempio una specie che sta provocando notevoli cambiamenti soprattutto nel bacino Levantino è il il pesce coniglio una specie tipica di barriera tropicale barriera corallina dove lì svolge un ruolo importante riducendo ehm la presenza di macroalghe che incidono anche sul e competono con la barriera corallina quindi svolge un

Ruolo importante proprio per permettere alla barriera la persistenza delle barriere coralline eliminando competitori come le macroalghe una volta che è entrata attraverso il canale di Suez eh in Mediterraneo ha cominciato a brucare in maniera eh intensiva gli ambienti Cre creando proprio dei deserti Come forse potete vedere in in questa immagine con effetti

Devastanti sui rendimenti di pesca delle comunità costiere ehm ormai rappresenta nel a Cipro Israele Libano oltre il 90% delle biomasse pescate praticamente l’unica l’unica specie Eh diciamo sfrutta possibile eh cioè che viene catturata Eh dai piccoli pescatori in quelle in quelle zone e le profonde modificazioni che sta causando

Eh diciamo St hanno portato alla scomparsa di diverse specie associate a questi ambienti rocciosi e e il motivo è essenzialmente che è una specie che è adattata a temperature più elevate a un ampio range di adattamento una performance fisiologica molto ampia e molto più ampia del l’unico erbivoro

Presente prima del suo ingresso in Mediterraneo che è appunto la Salpa per cui ad esempio l’esclusione attraverso gabbie e della presenza di quest erbivori e potrebbe riportare a un recupero del sistema che non è possibile Ovviamente con le Alte abbondanze che si stanno registrando e soprattutto in

Quella regione oggi la segnalazione è di questa specie praticamente all’ordine del giorno anche nel bacino occidentale sta spendendo notevolmente il suo areale di distribuzione con importanti riflessioni su i possibili effetti su comunità costiere che eh per ragioni di sussistenza basano diciamo la attraverso la pesca Costiera e soprattutto in nordafrica

Le la loro esistenza sule risorse Marine questi fenomeni non sono ovviamente limitati solamente al Mediterraneo e qui avete una serie di esempi di meccanismi e processi simili che riguardano il il Giappone ad esempio la le modificazioni della corrente del Golfo e le coste orientali degli Stati Uniti ma anche altre regioni dell’emisfero

Australe sia in Australia ma anche in Brasile e nel Golfo di Mozambico e quindi stessi processi rispetto al Mediterraneo con profondi cambiamenti a livello a livello ecosistemico e qui un esempio di come ad esempio una Baia del Giappone si presentava nei primi anni del 90 e come si è presentata si

Presentava circa 10 si è presentata 10 20 anni dopo 25 anni dopo con barriere coralline che sostituiscono foreste a a macroalghe proprio per aumento di erbivori termofili in queste condizioni una altro problema legato all’aumento della CO2 gas serra in atmosfera è legato appunto al fatto che

Il gli oceani assorbono il 30% di questo di questo gas e e cambiano anche le condizioni della loro chimica dei carbonati Essenzialmente per il fatto che diciamo ci porta a registrare una riduzione del pH del del mare Queste sono le previsioni Al al 2100 nei diversi scenari

E diciamo lo scenario più favorevole che prevede un contenimento delle emissioni porterebbe delle riduzioni della cu2 a mare assolutamente sostenibili per le comunità Marine mentre uno scenario business as usual che prevede appunto uno sfruttamento delle risorse e degli idrocarburi senza senza limiti con L’unico obiettivo appunto di trarre profitti ci porterebbe

A una riduzione di 03 unità di ph rispetto all’andamento attuale con effetti che possono essere devastanti per cui la comunità scientifica ha affrontato il problema dimostrando che un aumento della CO2 una uzione del del ph potrebbe portare delle degli importanti cambiamenti negli ecosistemi Marini che saranno funzione di del tipo

Di specie coinvolte e che varieranno in funzione degli Stati vitati e che questi effetti Cresceranno ovviamente in funzione dell’aumento della concentrazione di CO2 in atmosfera essenzialmente i risultati principali ci dicono che le specie che formano scheletri in carbonato di calcio e saranno fortemente limitate dal cambiamento della chimica dei carbonati

Degli oceani mentre a essere favorite saranno soprattutto specie che sfruttano l’anidride carbonica come substrato per fare fotosintesi e quindi piante e alghe avremo una scomparsa di di queste specie e stiamo già registrando eh nell’ultimo ventennio da quando la tecnologia ci permette di misurare l’effetto della CO2 e e la presenza di

CO2 a mare ehm gli effetti ci porteranno a una riduzione di tutte quelle specie che formano scheletro di carbonato di calcio come le diverse algh molluschi e non solo ci sarà Appunto una dominanza di e specie vegetali che sfruttano la CO2 appunto come substrato alcune specie attraverso meccanismi di resistenza e di resilienza

A questi cambiamenti potranno persistere ma saranno diciamo notevolmente eh perderanno notevolmente performance fisiologica in questo caso vedete a sinistra e a destra una Patella eh diciamo come si presenterebbe in uno scenario di Mari più acidi al previsto al 2050 altre specie persisteranno in queste condizioni Ma dovranno adattarsi a questi cambiamenti ad esempio

Riducendo le loro dimensioni e e persistendo diciamo con notevoli costi energetici in queste condizioni che cosa è stato fatto Eh si è sfruttata una area e si è sfruttata la presenza di alcune aree in giro per il pianeta per cercare di capire che cosa potrebbe aspettarci

Alla entro la fine di questo secolo e in termini proprio di cambiamento e sono state appunto sfruttate le aree di emissione di CO2 e come laboratori naturali e come finestre su un futuro prossimo eh a mare eh queste aree vulcaniche e diciamo la prima ad essere stata esaminata è

L’isola di Ischia e poi Immediatamente dopo e torniamo alle isole olie e attraverso diversi progetti europei e network internazionali sono state studiate in particolare ehm le condizioni presenti nelle isole di Vulcano e e Panarea dove ci sono delle emissioni naturali e di di origine vulcanica di di CO2 che hanno fortemente

Influenzato gli ecosistemi circostanti e ci permettono appunto di realizzare sia esperimenti che osservazioni e in condizioni previste diciamo da oggi sino alla fine di questo secolo Queste sono le emissioni di cui di cui parlo qui siamo a Bottero un piccola isoletta fuori fuori Panarea eh qui Siamo a Baia di Levante e vedete

Come queste emissioni riconoscerete anche il professore parello sulla destra generano dei gradienti di concentrazione di CO2 che ci permettono appunto di capire il tipo di risposte negli ecosistemi il tipo di risposte che possono venire a livello ecosistemico Vi presento brevemente un un esperimento che è stato condotto

Proprio nella Baia di Levante e che ha riguardato il il trapianto di un di un di un gruppo di specie il rif a vermeti caratteristico del del Mediterraneo meridionale è distribuito nella porzione meridionale del mediterraneo è caratteristico della zona di escursione di marea qui Vedete un Core che è stato trapiantato lungo

Gradiente per intenderci questo rif a vermeti e caratterizza molte coste Rocciose della Sicilia soprattutto occidentale ma anche altre aree del del mediterraneo è considerato un hot spot di biodiversità nella nostra regione un’amplificazione vivente della zona di escursione di marea che ospita diverse specie e ed è anche area di nasseri e permette

L’accrescimento in condizioni anche di assenza di predatori di molti giovanili quindi svolge un ruolo importante all’interno del dell’ambiente Marino Queste sono delle porzioni di rif queste che vedete presenti qua vicino Palermo nella zona di capogallo a costruire questi rif sono essenzialmente dei piccoli molluschi con conchiglia tubulare e che vedete qui

Ehm che crescono in maniera Agg gregaria fissi sul fondo e che alimentano la costruzione di queste di queste barriere che svolgono un ruolo importante anche in termini di ehm controllo delle ruzione della della costa questo è l’individuo adulto ehm è l’individuo adulto diciamo vive alcune decine di anni e ha una peculiarità

Perché in pratica la le femmine covano all’interno della della propria conchiglia i giovanili e sono queste larve presenti in capsule o vigere che permettono lo sviluppo degli embrioni e dal da queste capsule ovg nel momento in cui si schiude vengono rilasciate delle larve striscianti che cercano una condizione ideale per insediarsi e

Permettere appunto l’accrescimento di questa di questo rif di questo ecosistema intertidale la peculiarità di questa di questa specie Appunto quella di bi costruire di creare de degli Habitat dei rif e nello stesso tempo anche ha come sua caratteristica una dispersione larvale molto molto bassa per cui la scomparsa di questa specie in una

Determinata area è diciamo può essere molto difficilmente recuperata quindi l’idea è stata quella di trapiantare ehm porzioni di questi rif lungo un gradiente di CO2 per cercare di fare delle previsioni su quelle che potrebbero essere le condizioni entro la fine la fine di questo secolo sulla persistenza di questo importante ecosistema eh nel

Nostro Mediterraneo Quindi abbiamo esposto Per oltre un anno queste queste porzioni di rif e cercato di capire la risposta tenendo ben presente appunto che la persistenza del rif è legata al fatto che le larve debbano potersi schiudere e e rimanere in queste condizioni questi sono i risultati essenzialmente i risultati ci dimostrano

Che il reclutamento e quindi il mantenimento delle popolazioni è possibile se riusciamo a limitare la riduzione del ph entro 01 unità con tassi di reclutamento del tutto confrontabile a a condizioni di controllo ma se dovessimo arrivare oltre un riduzione di 01 unità e ci siamo diciamo perché si parla di una riduzione

Di 01 unità entro il 2030 quindi fra fra pochi anni queste condizioni non permetteranno la persistenza di questo di questo ecosistema e quindi bisogna agire velocemente affinché questo non avvenga eh per darvi un’idea un anno di esposizione come appaiono queste larve Queste sono le condizioni di controllo

Questa è la condizione a 01 unità di th inferiori rispetto alle condizioni di controllo e questo è come appaiono queste larve e formate con 03 o 06 unità di ph quindi S fortemente danneggiate e sciolte da un ph più basso E quindi una una persistenza molto più bassa perché è

Importante capire questi processi perché appunto come dicevo accennavo precedentemente i rif ermeti proteggono le coste dalle dall’erosione regolano il trasporto e l’accumulo di sedimenti questa fotografia è una foto aerea delle Coste israeliane queste isole che vedete qui sono appunto rif vermeti la cui presenza permette e di intrappolare sedimenti e di diciamo

Proteggere zone costiere Tra l’altro in questo caso specifico un sito Romano la città di chesare o Cesarea con delle Rovine che diciamo Sono proprio sulla costa e e sono un importante sito archeologico Purtroppo però i progressivi cambiamenti che hanno interessato proprio quella regione del Mediterraneo in termini di innalzamento

Di temperatura riduzione D del ph hanno portato un cambiamento Questa foto è stata scattata nel 2005 proprio lungo questa costa È una di quelle isole che avete visto e questo colore pastro rappresenta un margine di accrescimento della piattaforma a vermeti assolutamente in un buono stato di salute

E questo è un dettaglio di come appariva in quel periodo e 15 anni dopo per effetto appunto di un progressivo innalzamento della temperatura e una riduzione del ph si è registrata una moria con praticamente un’estinzione locale della della specie del biocostruttori e della della popolazione l’estinzione locale della popolazione ha portato

Anche a un’erosione di queste isole che avete visto prima e una serie di effetti sulle coste che e immediatamente presenti alle diciamo all’interno di queste isole di questi questi rif con eventi estremi più più accentuati che hanno portato a una completa erosione alla scomparsa di quelle spiagge che avete visto precedentemente

Quindi i risultati di questi studi Condotti parallelamente per cercare di fare previsioni su meccanismi di risposta degli ecosistemi a condizioni di abbassamento di pH nello stesso tempo evidenze In alcune zone del Mediterraneo sollevano forti preoccupazioni sul futuro di diversi ecosistemi Marini non solamente rif vermeti e del ruolo dell’acidificazione negli oceani nel

Determinare questi effetti contribuiscono sicuramente alle previsioni dei complessi effetti dell’acidificazione a livello di comunità e per Habitat biogenici come appunto i rif a vermeti e nello stesso tempo ci dicono che probabilmente l’unica soluzione per contrastare questi effetti non avendo queste specie il tempo per adattarsi a queste nuove condizioni non

È altro che ridurre le emissioni di CO2 Vi ringrazio per l’attenzione Spero di essere stato sufficientemente breve e chiaro capisco anche la varietà di discipline affrontate in queste giornate solamente volevo fornire una una prospettiva su su questi aspetti Grazie Grazie Marco io non vi sento più quindi io concludo

N Sono domande appunto riflessioni su tutto quello che è successo oggi comincio io con una piccolissima considerazione ma semplicemente perché me lo sono in qualche modo ricordato ci sono delle cose che ci colpiscono e lo faccio con le parole di de andr de andr dice per riflettere sulla consapevolezza

Di quello che ci siamo detti ma anche ieri quello che non ho è un treno è un treno arrugginito che mi riporti indietro da dove sono partito questo per aprire la strada io direi qualcosa se posso Allora intanto ringraziamento agli organizzatori E innanzitutto Paolo tocco che si merita un applauso l’abbiamo fatto a

[Applauso] tutti Ecco Ci mancava solo tu non dovevi avere l’applauso no poi adesso ci farà le conclusioni Vediamo se si è meritato l’applauso Quindi io per sicurezza lo faccio fare prima no poi sono No a parte gli scherzi sicuramente dietro un convegno c’è sempre tanta fatica Per organizzarlo da

Parte di tante persone ma da parte di te in particolare che hai coordinato al punto di vista scientifico questo convegno lo sforzo è sicuramente stato notevole Soprattutto perché hai fatto la scommessa di far dialogare studiosi di discipline diverse di settori molto distanti che infatti non ci conosciamo e

Magari non avremmo mai avuto occasione di incontrarci Quindi questo è un valore aggiunto di questo convegno che non è comune non succede spesso e perché l’interdisciplinarità che di cui tanto si parla No come una cosa positiva poi è sempre una cosa molto più retorica che concreta e di fatto non si realizza mai

O quasi mai ehm Certo sarebbe stato più bello come dire se fossimo stati tutti presenti tutti e tre giorni ma ovviamente ognuno di noi c’ha i suoi problemi i suoi impegni le sue cose quindi io mi auguro che ce ne siano altre di occasioni come

Queste perché è bello Io oggi ho fatto i complimenti a tutti voi colleghi che ci avete parlato con le vostre prospettive del mondo scientifico che e ho detto è una è una boccata d’ossigeno per noi umanisti e mi piacerebbe che succedesse anche il contrario Perché diciamo a me piace ascoltare

E penso che tutti gli studiosi debbano anche ascoltare e ascoltando con attenzione quello che avete detto oggi e forse riprendendo anche qualcosa che accennava prima il collega Messina e ovviamente io non ho nessuna capacità di intervenire sulle cose interessantissime che ci avete detto dal punto di vista Scientifico però mi hanno fatto molto

Riflettere mi ha fatto riflettere in particolare la questione dell’antropocentrismo su cui anche Messina ritornava no che è quello che dal punto di vista come dire umanistico e anche etico a me suscita una riflessione e voglio portare un contributo alla discussione di confronto fra di noi perché troppo spesso anche nella nella

Vulgata di massa secondo me si parla di antropocentrismo con questa connotazione negativa assolutamente noi forse ci dovremmo ricordare che antropocentrismo nasce con una connotazione positiva intanto perché significa portare l’attenzione sull’uomo è stata una conquista della storia della cultura della civiltà l’antropocentrismo coi presocratici con coi con con la

Sofistica che ha scardinato il paradigma dei presocratici Mi Mi correggo e poi anche con l’umanesimo allora antropocentrismo nel senso di umanesimo di attenzione all’uomo e agli umani non è una cosa negativa e io non credo che oggi il paradigma dominante sia antropocentrico perché non è è così perché lo avete detto anche

Voi il paradigma dominante è appunto quello capitalistico è quello econ è quello di una parte dell’umanità piccola parte dell’umanità che se ne frega assolutamente del resto dell’umanità che non ha i privilegi economici e le conquiste tecnologiche scientifica eccetera di cui godono gli altri non è un paradigma nemmeno antrop centrico

Quello che viviamo oggi Semmai il problema Cioè se sarebbe da Secondo me impostare in modo diverso Ci vorrebbe un vero antropocentrismo perché voglio dire se qualche soluzione o tentativo di trovare dei rimedi a a quello che non va bene Oggi possiamo cercare di proporre penso che non verrà da quel

Povero ultimo bisonte bianco che sta là e che diciamo può essere un monito per noi ma non ci trova e non ci propone soluzioni sempre dall’uomo deve venire E allora dovremmo essere antropocentrica ma antropocentrica terra E da questo punto di vista come dire i vostri stimoli a non pensare con

L’ottica ristretta e ottusa della vita umana ma anche nella dimensione delle are geologiche sono fondamentali sono importantissimi Ma poi cerchiamo di agire nella dimensione umana che forse è un po’ In altre parole quello che in una battuta avevi detto anche tu no E quindi io non sarei come dire per per

Demonizzare la parola antropocentrico perché sennò poi facciamo confusione anche quando parliamo con la gente e che che dobbiamo fare allora chiediamo la soluzione alle tartarughe no Cerchiamo la soluzione e possiamo essere responsabilmente antropocentrica ne pensate voi parliamone meraviglia F si no Intanto volevo ringraziarti perché poi in realtà

Quando hai a disposizione pochi minuti per parlare tante cose che dici effettivamente sembrano un pugno allo stomaco No cioè la mia visione quando quando parlavo di antropocentrismo e ne parlavo con questa accezione negativa in realtà si riferisce al fatto che noi siamo in una fase di transizione

In cui tutto quello che abbiamo fatto finora ci ha portato verso la catastrofe No la luce che vedi nel tunnel non è il fatto che il tunnel sta finendo ma c’è un autotreno che ci sta venendo contro Per questo la la mia visione antropocentrica in qualche modo Poteva sembrare

Negativa poi in realtà Molto dipende dal fatto che noi come cultura occidentale abbiamo una conoscenza di tutto quello che ci sta attorno di tutto quello che ci succede e vorrei il professore Messina ha fatto un bellissimo intervento su Stromboli vorrei riallacci armi anche a quello quando noi parliamo

Di rischio no E quindi è un rischio anche questo è antropocentrico no la nostra visione antropocentrica che cosa prevede che il rischio lo possiamo misurare quantificare possiamo tentare di mitigarlo perché partiamo da un presupposto che è per l’appunto antropocentrico No il rischio che cos’è di fatto Ora incomincio a fare il

Vulcanologo piuttosto che l’altro uno di che si si occupa di an antropocentrismo Il rischio è dato da due variabili una è la probabilità e l’altro è il valore esposto il la vulnerabilità il danno in generale Nel caso di Stromboli Ma nel caso delle isole olie nel caso dei

Vulcani nel caso dei terremoti tutti quegli effetti naturali che noi osserviamo noi operiamo di fatto una valutazione del rischio E su cosa ci basiamo principalmente ci basiamo su dei documenti che sono storici no gli storiografi Noi abbiamo una documentazione storica di migliaia di anni voi lo sapete molto meglio di me

Questa poi è la domanda che volevo farvi ci ritroviamo Quindi ad agire avendo delle conoscenze che nessun altro popolo della terra probabilmente ha perché la storiografia è nata qui da noi no da Puci non voglio entrare qua nei particolari però abbiamo una conoscenza storica enorme tutti i vulcani Questo è

Il mio caso il mio diciamo di osservazione di tutti i vulcani del Mediterraneo noi sappiamo tutto abbiamo una traccia scritta di tutti i tipi di attività che ci sono stati li abbiamo anche chiamati Noi no Stromboli Se volete Se andate in Nuova Zelanda oggi ci sono dei vulcani che fanno attività

Stromboliana no attività vulcaniana io per andare a vedere l’attività vulcaniana visto che nel 1888 non ero nato anche se sembra di sì sono andato vanuatu a studiare un vulcano che faceva attività vulcaniana e devo dire che la cosa Mi riempiva d’orgoglio perché no il logo ce l’abbiamo messo noi quindi la

Domanda è questa giustamente il professore diceva come si possono conciliare le cose un vulcano attivo con un rischio associato di maremoto di parossismi 1985 il giorno di Pasqua io ero a Stromboli e mi sono beccato un parossismo diciamo notevole quindi non me lo scorderò mai come si possono conciliare tutta questa enorme quantità

Di informazioni che noi abbiamo ma diciamo non ce l’ha nessun altro al mondo questo tipo di informazioni col modo che abbiamo di comportarci Poi nei confronti del rischio che anche questo è un termine che dovremmo discutere È come se noi dimenticassimo tutto quello che conosciamo e andiamo avanti nella

Speranza che nulla succeda no Quindi lui parafrasa Fabrizio Andrea io vorrei parafrasare Battisti andare come un pazzo a fare i spenti nella notte Cioè L’osservazione diciamo è questa prima o poi se vai come un passo affari spenti nella notte un incidente te lo fai e quindi il concetto

Di rischio si può risolvere in questo modo quando la probabilità diventa prossima a uno cioè quando vai a Fi spenti nella notte come un pazzo senza casco l’incidente ce l’ha il rischio diventa no allora L’osservazione è questa e mi rivolgo a voi che siete degli storici perché noi nella nostra

Nostra cultura occidentale non siamo in grado di prendere tutta questa enorme documentazione che abbiamo e farla nostra Nel senso che sappiamo che Stromboli è un vulcano ad altissimo rischio sappiamo che vulcano è un’isola ad altissimo rischio tra l’altro c’è il logo di tutti i vulcani del mondo no

Quindi un santuario a tutti gli effetti se voi Vedete quello che è successo a Vulcano dagli anni 50 fino ad oggi è stata distrutta completamente dalla speculazione edilizia nel nome di che cosa di un turismo che poi che frutti ha portato lo stesso vle per Stromboli no quando tu

Facevi vedere quelle immagini in realtà che cosa erano quelle immagini erano il turismo oramai dei Ricchi tra virgolette che si può permettere di stare a Stromboli ma l’identità di queste persone che stavano a Stromboli alla fine che cosa è diventata ce la siamo persa probabilmente Oramai sono diventati

Degli affitt camere punto e vivono di turismo ma voglio dire è anche un modo degno per vivere ma la cultura di quel popolo lì si è persa completamente e l’ultima posso parlare ancora o no l’effetto Gi box diciamo no perché è importante voglio dirvi Un’ultima cosa a proposito di rischio di vulnerabilità

Eccetera Noi abbiamo la fortuna di avere questa documentazione scritta e ci sono dei popoli che io sono qua i miei grupi questi tre ragazzi a seguire le lezioni che faccio io all’università e abbiamo parlato di questi indiani d’America No da questa tribù dei clamat che è stata

Oramai estinta da parecchio tempo e io ho letto anche un resoconto di un’ antropologa americana che si chiama Ella Clark che ai primi del 900 andò a studiare questi indiani che poi sono scomparsi completamente in un vulcano che si chiamava Crater Lake in Oregon siamo un bellissimo Vulcano se guardate

Le foto su internet è una Caldera gigantesca circondata da alberi foreste meravigliose e lei chiese a un certo punto Ma perché voi non vi avvicinate al Crater Lake che è un lago meraviglioso e alloro raccontarono di questo mito che c’era di questo combattimento che c’era stato un combattimento mitologico tra il mito

Diciamo gli abitanti di questo Vulcano e di un altro vulcano che si chiama Monte shasta sono due Cime paragonabili i dei che abitavano su Monte sharta poi alla fine hanno vinto hanno Decollato l’apparato Vulcanico Nel senso che proprio è Decollato e ora c’è un lago dentro Ora qual è la cosa interessante

Di questo racconto non perché ve lo racconto io perché questa eruzione avvenuta 7000 anni fa è stata datata Cioè questo popolo che non sapeva scrivere aveva tramandato per via orale questo racconto per 7000 anni capite di che stiamo parlando centinaia di Gen generazioni per dire che quello è un

Posto bello ma è ad altissimo rischio e loro la parola rischio manco l’avevano Cioè non sapevano scrivere non raccontavano per via orale questa storia Ora noi di contro abbiamo 2500 anni di storiografia alle spalle Com’è che non riusciamo a definire che cosa sia un concetto di rischio in maniera sensata

Perché ci dobbiamo accollare che il Vesuvio è a tutti gli effetti oggi considerato un vulcano ad altissimo rischio addirittura il vulcano più a rischio del mondo No quando sappiamo tutto della storia del Vesuvio da quando è nato da quando è messo il primo vagito ad oggi gli stromboli sappiamo di 2000

Anni di attività le triremi romane ci andavano contro e poi deviava per venire in Sicilia Quello era il faro del Mediterraneo vulcano diciamo no sappiamo tutto delle eruzioni ma lo sappiamo anche di tutti i terremoti c’è un catalogo dei terremoti in Italia che raccoglie dati da 2000 anni cioè se noi

Prendiamo la carta topografica italiana e ci andiamo a mettere tutti i terremoti che sono avvenuti in epoca storica noi sappiamo tutto Eppure continuiamo a costruire diciamo Sperando sempre che me la cavo No cioè l’atteggiamento è questo per cui la domanda dopo 10 minuti di è questa perché non utilizziamo i dati che

Abbiamo a disposizione per migliorare la qualità della vita da qui l’ centrismo di cui parlavamo prima è questo no cioè noi abbiamo la possibilità di fare le cose ma perché non le facciamo sempre nell’ottica di speriamo che me la cavo Speriamo che non succeda perché poi alla

Fine un politico che cosa dice Stiamo costruendo questo ponte Speriamo che nei prossimi 30 anni non ci sia un terremoto No perché è questa la speranza Speriamo che non succeda niente Grazie sì sì sì C avviamo prego prego una rapidissima considerazione perché siamo arrivati proprio poiché ha invocato la storia ha invocato gli

Storici la storiografia eccetera la storiografia certo appunto la conosciamo tutti quanti sappiamo che cosa è successo però il discorso è quello anche come dire economico dal punto di vista filosofico e qui appunto ed etico e qui poi lascio la parola sicuramente a Paolo tocco perché qui sicuramente avrà tanto

Da dire l’economia è proprio la la gestione della casa l’organizzazione l’amministrazione Ecco allora noi sappiamo bene che i territori più pericolosi sono anche quelli magari che offrono Maggiore possibilità di vita eh le zone vulcaniche sono le più fertili sono ovviamente le zone anche appunto No il la la vita Dove è nata

Dove c’erano gli alluvioni no Le alluvioni è chiaro che appunto sono quelli maggiori che danno Maggiore ospitalità e danno Maggiore anche possibilità di vivere di sopravvivere di vivere bene eccetera l’economia nel vero senso del termine e anche l’etica nel vero senso del termine la politica nel vero senso del termine

Si deve porre delle regole per la vita delle regole che devono però essere capaci di contrattare anche con con la vita quotidiana con il vivere comune è chiaro che appunto Questo va fatto è una lamentazione che facevo ieri Ecco e che mi fa piacere sia stato ripreso stamattina dall’assessore Ecco vanno

Coinvolte va va resa partecipe La popolazione va resa partecipe La scuola ecco con dei progetti che poi li Renda davvero consapevoli perché sennò Appunto Noi tra noi sappiamo No tra noi ci comprendiamo però Rimaniamo sempre tra di noi Ecco che il passo non si fa mai avanti appunto no si parlava prima della

Ragazzina svedese là che appunto va in televisione e appunto diventa appun diventa importante l’argomento non è appunto perché diventa un personaggio televisivo che l’argomento deve essere dibattuto deve essere quotidiano deve essere introiettato anche a livello quotidiano anche della quotidianità scolastica Ma qui ho parlato anche troppo Io ringrazio

Davvero anche comunque in og il comune che ci ha ospitato e ringrazio per la disponibilità anche Futura che ha dato proviamo Appunto e accetto anche ringra accetto anche la programmazione Futura proviamo a fare qualcosa che però incida maggiormente facendo comprendere che poi la politica si deve prendere cura anche

Di queste cose si deve prendere cura in maniera concreta Ecco pensando effettivamente alla sostenibilità sociale economica politica etica geologica e tutto il resto scientifica di del nostro della nostra storia del nostro territorio del nostro vivere chiedo scusa se ho preso anche troppo eh sono le 2:15 se non sbaglio

Esattamente perché io ho un un senso del tempo da svizz Quindi anche se mi sveglio di notte più o meno so che ore sono e quindi ahimè mi rendo conto che per motivi come dire biologici Abbiamo fame siamo stanchi c’è anche stata umidità e così via Quindi cercherò di

Essere veramente velocissimo Cercherò di parlare 5 minuti non è facile potrei me ne sarei potuto uscire elencando le relazioni e dicendo qualche simpatica parolina come Si suole fare ma sarebbe stata una crudeltà perché tra l’altro c’ messo più di 5 minuti Allora diò due cose che a casa mia conoscono

Benissimo quindi sono mia moglie e mia figlia che diranno Mamma mia sempre le stesse cose dice allora le dirò per introdurre il discorso si tratta di Orazio in tutti e due i casi quindi primo secolo dopo Cristo più o meno Auri sacra fames dice Orazio il motore

Del mondo è la sacra e un attimo ci soffermiamo su sacra fame di denaro di oro sacer saker vuol dire quello stupore che noi abbiamo di fronte a qualcosa di come dire indescrivibile narrabile troppo potente è sacra la fame di denaro È devastante è disumana è inarrestabile

Perché chiunque può dire io sono stato povero e adesso voglio essere ricco come sei stato tu che gli rispondi a quello c’è il bene ci sono gli altri Mh eticamente è libero di non ascoltarti L’India è libera di dirci io me ne fotto che volete che adesso non produca più

Gas perché voi avete fatto quello che volete ci avete i frigoriferi noi non li abbiamo Voi avete le lavastoviglie noi non le abbiamo Voi avete le lavatrici noi non le abbiamo giusto cosa gli vado a dire uno due sempre Orazio video meliora probo deteriora sequor vedo le

Cose più giuste quelle più buone e le approvo dico bello giusto faccio le peggiori però questo è l’essere umano l’essere umano non è un essere razionale è un essere che sa usare usare la razionalità che è cosa molto diversa l’essere umano è un essere irrazionale perché da raccoglitore e Cacciatore deve essere

Velocissimo a rispondere senza potere fare calcoli Cioè il contrario di un computer di fronte a un animale che lo sta attaccando o a un mammut che deve uccidere d’accordo Non può farsi i conti non può razionalizzare sennò l’animale l’ha sbranato il nostro approccio alla realtà è di questo tipo ovviamente è

Difficilissimo programmare Se questa è la nostra come dire il nostro atteggiamento mentale si Ma noi sappiamo usare la razionalità è vero solo che la razionalità e qua mi dispiace che non ci sia Sergio Tognetti la razionalità la mettiamo soprattutto al servizio della Auri sacra fames giustamente perché

Ciascuno di noi dice ma io vivo 50 60 70 80 anni che me ne frega a me di quello che ci sarà dopo di solito un grande capitalista l’atteggiamento che ha nei confronti di tutte se lamentele e a me che me ne frega Io vivo e poi non c’è

Più niente ok Quindi il mio spazio me lo godo se riuscite toglietelo notate bene tutto quello che sto dicendo presuppone una cosa dietro sempre comunque guerra confitto perché è qua polemos Pater Panton stti era clito che era naturalista e forse era un po’ più saggio invece dei sofisti perché qui veniamo all’altro discorso

Catastrofe catastrofe tecnicamente e È un termine che abbiamo usato diciamo per dire che il dramma volge verso un finale repentino irreversibile e solitamente negativo d’accordo quindi la catastrofe è in generale significa girare pagina non si può tornare indietro che è il motivo per cui noi tecnicamente non siamo nell’antropocene perché se le ere

Geologiche si distanziano hanno come punto di svolta delle catastrofi la catastrofe ancora non è avvenuta potremmo dire che c’è stato l’antropocene quando ci sarà stata la catastrofe però ci rendiamo conto che stiamo andando verso la catastrofe quindi non c’è dubbio su questo quindi che cosa stiamo vedendo che c’è una

Crisi Che cosa è diversa dalla catastrofe la catastrofe è quell’evento invece che sappiamo potere avvenire benissimo che sappiamo essere devastante e dal quale non si può più tornare indietro ma naturalmente possiamo avere atteggiamenti molteplici nei confronti della catastrofe dire speriamo che Dio mi assista vado avanti e buonanotte o

Anche quello più fatalista Vabbè ma tanto ci vuole un attimo per morire quindi quando sarò morto non soffrirò più per esempio o mi sarò guadagnato il regno dei cieli o quello che volete voi d’accordo quindi la catastrofe eh è una cosa che dobbiamo sempre Tenere presente nella vita perché le nostre

Vite sono fatte di tante catastrofi lì è un problema di scale se la catastrofe è il cambiamento drastico immediato che non ci porta più indietro non deve essere necessariamente negativa ci pensavo ieri anche l’amore è una catastrofe se io mi innamoro di una persona devasto la mia vita e non torno

Indietro anche se poi non la dovessi amare più quella persona perché esistenzialmente mi ha trasformato in maniera irrimediabile in l di massima Us termine catastrofe però con un’accezione negativa perché di solito come dire la cosa ci sconvolge di più e in effetti va benissimo quindi noi abbiamo un problema di

Imprevedibilità delle catastrofi ma consapevolezza che avvengono e anche qua nei nei testamenti medievali si diceva sempre n lest cerus cerius mortis n l’in cerius or mortis la cosa più sicura del mondo è morire la cosa più sicura che non si può sapere quando si deve morire quindi diciamo la legge della catastrofe

Lo dico in senso come posso dire retorico non non uso antropocentrico ma retorico solo che solo gli uomini parlano quindi allora è antropocentrico e in senso retorico la legge del mondo è una legge di come possiamo dire consapevolezza delle catastrofi poi ci possono essere atteggiamenti maggiori o minori se la se le catastrofi

Avvengono molto spesso e sono molto violente come per esempio i terremoti in Giappone io strutturo la mia vita per poter reggere queste catastrofi perché qui c’è un problema pure di frequenza Noi pure abbiamo terremoti devastanti eruzioni devastanti non sono abbastanza frequenti ahimè e quindi in ambito Mediterraneo nonostante tutto per non

Consentirci dopo 10 minuti mezz’ora e un’ora di dire vabbè è successo Poi chissà quando G succederà e l’entità è anche Tale nonostante tutto ma d’accordo che diciamo la questo chiodo conficcato nella carne della memoria della collettività non fa abbastanza male in Giappone sì E abbiamo una civiltà Come possiamo dire

Strutturata sulle catastrofi lì Noi abbiamo terremoti di magnitudo 7 Richter 7,5 muore qualcuno qualcuno qua un 7,5 significherebbe decine e centinaia di migliaia di morti Eppure l’evento è lo stesso e la densità abitativa è la stessa Il che vuol dire che si può convivere con le catastrofi qual è il

Problema però e qua concludo perché e anche a livello individ u Ale se io vivo tutto il tempo come dire preparandomi alla catastrofe alla catastrofe io divento un nevrotico divento un ossessivo compulsivo userò dei riti degli atteggiamenti che cercano di anestetizzare Nella speranza che non succeda ma prima o poi comunque

Succederà quindi riuscire a contemperare la consapevolezza che il mondo è strutturato sulle catastrofi e che nulla è immutabile e che quindi non esiste il treno per tornare indietro perché si va solo avanti e talvolta si va avanti per scossoni c’è poco da fare e bisogna risol sollevarsi alla Rossello Ara

Domani è un altro giorno Scusate la banalizzazione ma è così domani è un altro giorno al tempo stesso però non sottovalutare i segni che sono segni di crisi e ricordiamo nel libro il libro che m ha regalato Sergio Tognetti che è sulla crisi crisi è il momento di svolta

Del decorso clinico in cui si capisce se l’esito sarà Fausto o infausto Ma il medico lo sa che il malato sta male gli tocca il polso vede gli altri sintomi e così via a un certo punto c la la svolta la crisi la catastrofe è una crisi molto particolare nel senso che è

Difficilissimo valutare il punto di svolta Ma si sa che ci sarà un punto di svolta catastrofe Sono contento che si parli di catastrofi Mediterranee perché effettivamente la civiltà occidentale bene o male attorno al Mediterraneo si è sviluppata e quindi bene o male questa consapevolezza della catastrofe di un

Certo tipo nasce qua quindi diciamo le catast anche quando non avvengono anche quando il Mediterraneo non c’era la tetide tanto per dire E quando non ci sarà sono Mediterranee Nel senso che questo è spazio di continue catastrofi e di catastrofi che non sono solo naturali sarebbero eventi Solo che siccome le

Vivono gli uomini diventano catastrofi Perché diciamo se a un altro gli succede una cosa che non mi tocca a me non me ne frega niente è un evento se tocca a me è una catastrofe e dicevo umanamente Noi abbiamo altre catastrofi che sono le guerre che sono le prevaricazioni anche

Qu ce le si può aspettare quello che sta succedendo in Palestina adesso era prevedibilissimo ma Auri sacra fames quello che è successo in Ucraina con Putin era ancora più prevedibile ma ancora più sacra fames Auri adesso è una catastrofe certo uno poi che fa È colpa vostra diamo No dobbiamo farcene carico

Ora concludo veramente il convegno l’avrei voluto fare per responsabilizzarli se Certo qua Siamo tutte persone abbastanza responsabili non ci sono collegamenti a distanza oggi è giusto e domenica giorno del Signore addirittura qua abbiamo un vescovo che ogni volta che c’è questo convegno organizza pure una contromanifestazione più devota e c’è stata pure ieri

Incredibile ma vero quindi è giorno del Signore nessuno ci segue più siamo più sensibilizzati eh Forse sì forse eravamo già sensibilizzati che cosa possiamo fare possiamo fare le voces Anzi Vox clamantis in deserto andremo nel deserto sapendo che è deserto Sap che magari verremo flagellati perché ci siamo

Permessi di lamentarci però se non altro e qua la dimensione diventa etica diciamo vivremo più soddisfatti Visto e considerato che comunque niente più incerto dell’ora della morte ma niente più certo della morte Dunque ognuno decida come avviarsi verso la morte Scusate avviamo al pranzo che è la cosa migliore m

@ComunediCefalu-official – Catastrofi mediterranee – Sconvolgimenti naturali e antropici nella storia dello spazio mediterraneo

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