Polo Firenze – Scienze 23/24 – Prof. Gianfranco BETTIN LATTES

La lezione ha Naturalmente un titolo che la dovrebbe sintetizzare un titolo problematico i dilemmi della condizione giovanile contemporanea dovrei sviluppare questo tema che piuttosto complesso attraverso cinque punti il il primo descrive gli aspetti che caratterizzano la giovinezza nella modernità il secondo parla della differenza tra le generazioni il terzo di una relazione

Problematica che sta verificandosi tra giovani e andamento demografico il quarto punto invece è un ritratto dei giovani italiani di oggi basato su dei dati statistici rilevati dall’istat e dal Censis e infine tocco quello che si potrebbe definire il ventre molle della gioventù cioè i giovani needit ora per mettere a fuoco

Un’analisi della condizione giovanile si tratterebbe di rispondere semplicemente a due domande che cos’è la giovinezza e chi sono i giovani come tutti sappiamo la gioventù coincide con un periodo della vita di un uomo o di una donna dalla durata flessibile nel quale la società non lo considera più un bambino e nemmeno un

Adolescente senza però ancora lo status e i ruoli tipici di un adulto ora deve essere chiaro un punto fondamentale cioè che le circostanze storiche politiche ed economiche di un’epoca conferiscono alla gioventù una configurazione che la differenzia nel tempo facciamo un esempio importante tra le due guerre mondiali prevale un’immagine di una gioventù politicamente

Organizzata Infatti nell’Europa nazifascista assisteva spesso allo spettacolo di squadre di giovani in uniforme che marciavano in file compatte e disciplinate nelle strade delle grandi città questi giovani inquadrati segnavano il passo davanti alla Croce uncinata del terzo Reik Ebbene all’epoca schierarsi e marciare in riga militarizzati e in divisa era una

Manifestazione di vita comunitaria ambita che produceva nei giovani di Allora un’ebbrezza gratificante dopo la Seconda guerra mondiale questa propensione della gioventù ad essere organizzata politicamente evapora del tutto si ripresenta ma solo in forme diverse e orientate da una completa libertà di scelta per quanto riguarda l’associazionismo sportivo si contrae invece l’esperienza giovanile nei

Partiti politici e più In generale scompare l’esperienza dello stare insieme dei giovani per finalità di di carattere pubblico detto questo però non si può certo tacere un fatto molto importante quando ci sono delle calamità naturali spuntano sempre quei giovani che nei giorni dell’alluvione di Firenze del novembre

1966 erano stati definiti gli Angeli del fango vale a dire giovani che testimoniano una generosità e un senso di solidarietà Senza riserve cosa succede oggi oggi alla luce degli Studi dedicati al tema Si può dire che il popolo dei giovani si presenta nella forma di un mosaico instabile

Formato da tessere eterogenee ma anche con i caratteri di un segmento demografico in progressivo impoverimento Infatti i giovani Come si vedrà diminuiscono in modo impressionante in Italia e anche nel resto d’Europa un punto da sottolineare quando si parla della giovinezza è che nel società industriali avanzate i confini

Tra le varie età del ciclo della vita Assano appaiono Scusatemi più sfumati ed Incerti di quanto accadeva Nelle società che le hanno precedute attualmente Ad esempio la maggiore età che comporta l’acquisizione di diritti civili più importanti come il diritto di voto la capacità di stare in giudizio o di assumersi degli obblighi

Contrattuali scatta al compimento del 18o anno ma ovviamente Chi compie 18 anni non smette certo di essere giovani si può dire allora che un giovane uomo o una donna diventa adulto quando ha varcato cinque soglie la prima ha concluso il percorso formativo nell’ambito scolastico la seconda occupa una posizione nel mercato

Del lavoro la terza non vive più nella casa dei genitori la quarta si è sposata o convive stabilmente e infine la quinta quando si assume con la maternità o con la paternità delle responsabilità nei confronti di una nuova generazione da alcuni decenni in tutte le società industriali avanzate si sta

Verificando un cambiamento radicale nelle modalità nei tempi con i quali queste cinque soglie vengono attraversate Si nota che vi è una tendenza di razionare ognuno di questi passaggi Infatti si concludono gli studi a età più avanz si entra più tardi nel mondo del lavoro si lascia più tardi

L’abitazione dei genitori ci si sposa si diventa padre molto più lentamente di un tempo detto ciò per chiarire ulteriormente che cosa caratterizza oggi la giovinezza ci si deve soffermare su alcuni aspetti specifici che riguardano il mondo dei giovani il primo aspetto riguarda le caratteristiche della cultura propria dei giovani un tratto

Saliente di questa cultura è un’accentuata valorizzazione del sé cosa si vuol dire con questo una buona parte de giovani non sono più obbligati a seguire le Orme dei padri e dei nonni come succedeva nella ai loro coetanei nelle epoche passate i giovani oggi hanno di fronte a loro una pluralità di

Opportunità tra le quali possono scegliere per poter scegliere Tuttavia devono interrogarsi sulle loro reali aspirazioni devono chiedersi Che cosa vuol dire per loro autorealizzarsi Quali sono le loro preferenze e quali sono i loro valori di riferimento La gioventù diventa così l’età dell’esplorazione del sé della costruzione della propria identità individuale seguendo però

Percorsi che non sono facili perché questa società che promuove all’estremo l’individualizzazione piena di contraddizioni e di problemi a questo questo proposito è importante Un secondo aspetto che riguarda l’ingresso di un giovane nel mondo del lavoro La conclusione del ciclo scolastico non significa certo per un giovane passare a un ruolo lavorativo

Automaticamente dopo la fine dell’esperienza scolastica molti giovani attraversano periodi di disoccupazione periodi in cui non cercano lavoro perché non sanno trovarlo e periodi di lavoro precario di fatto per molti inresso in una posizione lavorativa relativamente stabile avviene non Pochi anni dopo la conclusione degli studi e ciò ovviamente significa un prolungamento dei rapporti

Di dipendenza economica ma anche psicologica dalla famiglia di origine il terzo aspetto riguarda la relazione tra giovani e comportamenti devianti il prolungamento della fase giovanile del ciclo di vita per una quota crescente di giovani fa sì che il percorso di formazione dell’identità adulta si protragga fino alla soglia dei 30 anni

Anche oltre ne deriva che diventa per così dire fisiologica una condizione di incertezza biografica non tutti i giovani però sono in grado di affrontare senza correre rischi questo periodo di adolescenza protratta per lungo tempo si manifestano così fenomeni di agio più o meno intenso e più o meno esplicito che

Definiscono l’area dei cosiddetti giovani a rischio dove il rischio consiste nella probabilità di incamminarsi verso percorsi di devianza che si possono manifestare in modi molto diversi per gravità prende forma in proposito il fenomeno della cosiddetta associazione differenziale la tendenza cioè dei giovani che hanno caratteristiche simili e che sono

Passati attraverso esperienze analoghe a costituire dei gruppi di pari la cui dinamica interna rafforza la propensione a comportamenti devianti questi fattori esercitano quasi sempre un effetto cumulativo Nel senso che ogni esperienza negativa Aumenta le probabilità che siano negative anche le esperienze successive dando luogo quindi a vere e proprie carriere devianti

Queste carriere assumono modalità diverse che vanno dall’uso di sostanze psicotropa e la tossicodipendenza alla piccola o grande criminalità ad esempio il fenomeno della tossicodipendenza che ha mastr un andamento crescente a partire dalla fine degli anni 70 del 900 riguarda soprattutto i giovani in Italia si calcola che oltre l’80 per dei

Tossicodipendenti si collochi nella fascia di età tra i 18 e i 30 anni un dato drammatico poi riguarda comportamento suicida che rappresenta in Italia una delle cause più frequenti di morte tra i 15 e 29 anni se ne parla poco perché si ha paura degli effetti emulativi ma in Italia oggi si suicidano

Poco meno di 400 giovani in età scolare ogni anno e uno studio del CNR pubblicato nel 2023 ci dice che il 45% degli adolescenti italiani ha sperimentato almeno una volta un pensiero suicida si collega a questo terzo aspetto strettamente una quarta caratteristica che ha che vedere con il

Modo particolare che giovani hanno di guardare la vita e con il loro modo di usare il tempo il tempo per molti giovani tende ad essere una dimensione indeterminata il futuro il tempo delle scelte fondamentali lavoro matrimonio figli è percepito lontano o comunque allontan abile con un rinvio sinedie in breve l’orientamento

Temporale dei giovani è prevalentemente concentrato sul presente si parla di una sindrome di destrutturazione temporale questa sindrome comporta una concezione del tempo in cui non ci sono elementi di continuità tra Passato presente e futuro e in cui gli eventi si susseguono senza l’identificazione di Nessi significativi

Quella di di molti giovani allora è una gestione del tempo quotidiano legata alla imprevedibilità e al caso ora Se questa è la caratterizzazione che la sociologia offre del mondo dei giovani non si può tacere il punto di vista di un filosofo italiano contemporaneo Umberto Galimberti Galimberti parla dei giovani come dei

Non protagonisti di un’epoca dalle passioni isti a suo parere i giovani sono in preda un disagio e una profonda sofferenza senza però che abbiano una reale consapevolezza dei motivi che li fanno soffrire Il punto fondamentale è che la nostra società ha rubato ai giovani il futuro e così li ha

Demotivati la contemporaneità è per i giovani l’età del nichilismo nicciano definito da tre aspetti interdipendenti vale a dire dalla mancanza dello scopo dalla mancanza della risposta ai perché e dalla svalutazione dei valori i giovani in questo clima culturale che li marginalizzati della loro identità e non vogliono dare spazio a una soggettività

Attiva perché ogni impegno per dei nichilisti sia pure come loro involontari è privo di ogni senso giunti a questo punto sembra opportuno considerare un elemento di metodo e un concetto che meglio illustra il significato dell’essere giovani alludo al concetto di generazione e all’approccio generazionale il concetto di generazione

Ci aiuta a comprendere meglio come il mondo dei giovani varia nel tempo con effetti importanti sul quadro sociale complessivo Prima di tutto è necessario distinguere T una generazione Intesa semplicemente in un senso biologico anagrafico da una generazione Intesa in senso culturale e politico il tema è trattato in maniera

Magistrale da carman Naim in un suo Saggio del 1928 ancora attualissimo intitolato Il problema delle generazioni ma merita anche ricordare che nella cultura europea dei primi del Novecento l’approccio generazionale allo studio del mutamento storico politico era assai diffuso e praticato da pensatori illustri basti citare José Ortega i

Gasse il quale distingueva tre epoche cumulative che registrano una perfetta sintonia tra le differenti generazioni ed epoche polemiche in cui le nuove generazioni invece sono impegnate in un in un ribaltamento dello status quo e nel depotenziamento delle generazioni anziane per attuare delle innovazioni radicali nella contemporaneità possiamo adottare la categoria di nuova

Generazione quando si parla di una corte di individui che crescono insieme che Soprattutto negli anni della giovinezza ricevono un imprinting fondamentale Dall’esperienza di alcuni eventi significativi questi eventi li segnano profondamente alimentano tra di loro un comune senso di appartenenza e soprattutto una visione comune del mondo

In questo senso Si potrebbe dire che una nuova generazione in senso forte È una generazione politica vale a dire una generazione che tenta con i suoi comportamenti di innovare anche sotto il profilo dei valori il mondo dove vuole crescere e maturare Ma attenzione generazione politica non vuol dire generazione partitica da molti decenni

Infatti se c’è un’istituzione che non interessa o che addirittura viene disprezzata dei giovani è proprio quella dei partiti politici va detto che gli studiosi che si sono sbizzarriti a inventare etichette da appiccicare le nuove generazioni per coglierne le caratteristiche essenziali sono molte semplificando seguo la classificazione di Remo bodi un filosofo contemporaneo

Il quale ci propone questa sequenza la prima generazione da ricordare are la generazione pragmatica dei nati negli anni 40 del 900 altrimenti detta la generazione delle 3M vale a dire mestiere matrimonio macchina una generazione quindi concentrata su obiettivi di vita molto concreti sull’onda dei cosiddetti Baby movs cioè

Dei nati tra il 1959 e il 1975 si forma la Generazione X questa generazione vive la fine della guerra fredda la decomposizione dell’impero sovietico una prima infine gli studiosi considerano anche una corte più giovane che è quella dei nati degli anni 2000 si tratta della cosiddetta generazione Z cioè di quei

Giovani che hanno percorso il loro iter formativo Nell’era della massima diffusione delle nuove tecnologie informatiche di internet qui preme sottolineare che la fase recente è segnata da una profonda distanza tra le generazioni adulte e le generazioni giovani specialmente sotto profilo della sicurezza economica questa distanza però

Non si traduce almeno fino ad oggi in forme di conflitto aperto e radicale tra le generazioni Come forse ci si potrebbe aspettare Infatti nel nostro tempo sembra che le nuove generazioni Vivono in una condizione di assoluta apatia e di moratoria senza fine ora dobbiamo dare al nostro

Discorso un profilo un po’ nuovo e per interpretare più da vicino alcuni processi che problematizzazione tra le nuove generazioni e la società contemporanea merita di spostarci ad un livello europeo perché in questo modo possiamo adottare una valutazione comparativa che meta in maggior luce le specificità dei giovani italiani oggi un aspetto importante

Anche per dare all’analisi un taglio previsivo e dalla situazione demografica così come si presenta all’interno dei paesi dell’Unione Europea e in Italia il problema demografico ha molte facce ma il nodo fondamentale è dato dalla caduta verticale e apparentemente irreversibile del tasso di natalità mentre in parallelo si assiste all’esplosione

Demografica di altri continenti In particolare di quello africano Nel 1950 la popolazione europea rappresentava il 22 2% della popolazione mondiale nel 2050 si prevede che sarà solo il 7% della popolazione del globo l’Africa invece Passerà dal 9% al 25% della popolazione mondiale il tasso di natalità europeo è

Sceso a 1,5 bambini per donna dunque al di sotto del minimo consentito per una rigenerazione fisiologica della popolazione demografica di un paese richiede Infatti un tasso di natalità del 2,1 L’Italia ha attualmente un tasso di 1,25 nati per donna dunque tra i paesi europei che fanno meno figli l’Italia è

Il paese più anziano del mondo dopo il Giappone il cui tasso di natalità fa sì che viene definito una civiltà fantasma in Giappone le scuole elementari chiudono per mancanza di bambini che sono meno del 10% della po le strutture scolastiche sono convertite in Ospizi per vecchi dato che oltre il

40% dei giapponesi ha più di 65 anni da 10 anni in Italia il numero degli over 65 ha superato quello degli under 20 e nel 2027 gli ultraottantenni saranno più numerosi degli italiani con meno di 10 anni di età nel 2023 in Italia si contano circa 10

Milioni 200.000 giovani in età tra i 18 e i 34 anni nel 2003 superavano i 13 milioni Dunque in 20 anni Abbiamo perso quasi 3 milioni di giovani le previsioni per il futuro Sono seriamente negative nel 2050 i giovani tra i 18 e 34 anni saranno poco più di 8

Milioni vale a dire appena il 15,2 della popolazione Nazionale Inoltre la propensione alla nuzialità e la procreazione si riduce e tali eventi si posticipano ovunque ad esempio nel 2021 l’età media al primo matrimonio degli italiani è di 36 anni per lo sposo 33 per la sposa l’età della

Prima procreazione per le donne in continuamento oggi il primo figlio si ha 32 anni questa tendenza rischia di interferire con il ciclo biologico della fertilità e di alimentare fortemente quel processo involutivo che viene definito l’inverno demografico va anche sottolineato che la condizione giovanile nel nostro paese non è omogenea sul territorio è uno

Degli aspetti che merita di essere valutato qui lo faccio in forma estremamente sintetica e quello che riguarda i giovani nel mezzogiorno.com demografico de 18 trenni Ad esempio in Sardegna dal 2002 al 2022 i giovani sono diminuiti del 40% e in Calabria del 32% ancora la gioventù ha un età di

Passaggio ma oggi i giovani del vieve ancora in famiglia Nelle nuove generazioni di giovani meridionali si rileva poi una progressiva estensione dei percorsi di studio Questo è un punto abbastanza interessante i cosiddetti millennials meridionali sono di gran lunga più istruiti delle generazioni precedenti nel basso PIL pro capite però i percorsi

Universitari dei meridionali sono spesso più lenti e caratterizzati da una significativa migrazione studentesca sia l’iscrizione perché il 28,5 dei meridionali si iscrive nei atenei del centro nord sia la laurea perché il 39,8 degli degi studenti meridionali si laurea in atenei del centro nord il punto come dire triste è che molti di questi

Laureati non rientrano più nelle loro città e questo significa una deprivazione ulteriore di capitale umano con competenze avanzate una risorsa che sarebbe indispensabile per uno sviluppo pieno del mezzog giorno cosa si può dire dopo aver visto tutti questi dati si può dire che la spinta propulsiva che ci si dovrebbe aspettare

Dalle nuove generazioni Non c’è o è molto timida A causa di un insieme di fattori demografici Li abbiamo visti economici culturali e istituzionali i sociologi naturalmente hanno sfornato delle etichette di sintesi quando parlano di società liquida di società del rischio di società Iper individualizzata e sottolineano così la complessità della società moderna che

Alimenta soprattutto nei giovani in C Tezze e disorientamento questo stato di cose ha molti effetti Ma uno è particolarmente da sottolineare che è quello di restituire alla famiglia d’origine una funzione fondamentale di sostegno economico e di protezione emotiva Specialmente in Italia nel sud dell’Europa La conseguenza è una più

Lenta maturazione dei giovani la carenza di un loro gusto all’indipendenza la mancanza di una lavoro di una loro volontà di di camminare con le proprie gambe per approfondire il discorso sulla condizione giovanile E renderlo il più attuale possibile sembra Allora utile a questo punto presentare dei dati e delle osservazioni che riguardano la

Condizione giovanile in Italia prendendoli dal rapporto annuale dell’istat pubblicato nel luglio del 2023 e dal 57o rapporto del Censi sulla situazione del paese che è stato pubblicato nello scorso dicembre l’Istat ha dedicato ai giovani un capitolo che si intitola i giovani come motore del processo di cambiamento e rinnovamento del paese

L’Istat riconosce che la partecipazione dei giovani nella vita economica e sociale è un elemento cruciale per garantire un modello di sviluppo più inclusivo e sostenibile le previsioni demografiche però confermano che i giovani costituiranno una risorsa sempre meno disponibile nel futuro del nostro paese per uscire da questa situazione è indispensabile invertire tempestivamente

In modo radicale la tendenza alla dissipazione delle energie e delle competenze delle nuove generazioni nel 2022 secondo l’Istat quasi un giovane su due Vale a dire il 47% dei 10 milioni e oltre 200.000 giovani tra i 18 e 34 anni quasi un giovane su due ripeto dichiara almeno un segnale di

Deprivazione in uno dei Domini chiavi del Benessere qui l’espressione dominio è tipica dell’istat e allude a degli ambiti nei quali i giovani dovrebbero manifestare una loro presenza che sono quelli dell’Istruzione del lavoro della coesione sociale della salute del Benessere soggettivo e del territorio infine E a proposito del territorio è interessante riscontrare il

Senso di forte appartenenza di radicamento della maggioranza dei giovani al territorio Dove sono nati che va letto come un indicatore di insicurezza inaspettato che si manifesta con un intensità notevole anche per la fascia dei 25 trenni che sono i giovani più maturi che invece dovrebbero avere una spinta

Maggiore anche uscire dalla dalla dalla gabbia familiare nella quale sono nati il rapporto dell’istat analizza poi alcune voci di spesa pubblica più direttamente rivolte alla vita dei giovani un dato importante che conosciamo tutti con noi insegnanti riguarda la spesa pubblica per l’istruzione in rapporto al PIL che mostra come al solito impegno

Del nostro paese rispetto agli altri paesi dell’Unione Europea va però osservato che il pnrr cioè il piano nazionale di ripresa e resilienza individua nella riduzione del divario intergenerazionale una delle sue priorità e prevede ben 10,7 miliardi di euro per progetti sui giovani a tema scuola università e ricerca il

Pnrr prevede anche degli investimenti finalizzati a migliorare i livelli e la qualità dell’occupazione giovanile che dovrebbe incrementarsi sempre secondo questa previsione instat del 3,2% entro il 2026 e veniamo ora al rapporto Censis vediamo in sintesi alcuni dati il 61% de giovani siamo sempre dentro la fascia 18-34 anni e convinto di contare

Poco nella società mentre il 65% prova un profondo senso di impotenza e una grande insicurezza a causa di una pletora di rischi cui si sente esposto Ben l’ 84% dei giovani poi si mostra rassegnato di fronte a un destino dell’Italia percepita in una fase di declino le tabelle che descrivono le minacce

Percepite dagli italiani e come questa percezione sia differente nelle diverse classi di età ci dimostrano però che la percezione dei giovani si sovrappone quasi integralmente con la percezione delle altre generazioni in una maniera quasi indistinta talché appare difficile affidarsi ai giovani che dovrebbero invece essere in grado di fronteggiare

Le sfide che abbiamo di fronte In questa stessa di appiattimento dei giovani sulle posizioni degli adulti e degli anziani si verifica un aspetto che attesta un mutamento valoriale importante vale a dire la perdita di centralità del lavoro e un suo declassamento nella gerarchia dei valori personali il lavoro non è più un

Riferimento identitario per ben l’87 4% dei giovani il punto chiave è che la distanza esistenziale dei giovani d’oggi dalle generazioni che li hanno preceduti è incolmabile ove si adotti un criterio che alluda allo status complessivo di vita basato su parametri economici il passaggio da una generazione all’altra

Fino a non molto tempo fa si accompagnava all’idea che vivevamo in una condizione di benessere in progressivo aumento la crescita inarrestabile dell’economia e dei consumi si è rivelata invece un’illusione una nuova consapevolezza Allora si manifesta tra i giovani e sta prendendo il posto di un’ irrealistica spinta al consumo Senza Confini è la

Convinzione che bisogna essere più rispettosi dell’ambiente mentre ci si affida all speranza che la propria collocazione sociale possa risultare adeguata e forse migliorare grazie a un rapporto sempre più diretto con i dispositivi digitali Insomma sembra fare presa ed acquisire spazio nel mondo dei giovani un set di valori che viene

Definito quello dei valori post materialistici proseguendo ancora nell’esplorazione del Censis un esempio preoccupante di come sia poco rilevante il peso pubblico dei giovani nella V sociale dell’Italia di oggi è offerto dalla mappa del personale che occupa i poteri pubblici locali e centrali in concreto dei quasi 8.000 sindaci in carica nei comuni italiani

Solo l’ 11% Vale a dire 860 sono i sindaci con meno di 40 anni nessun presidente di regione si può dire giovane l’età media di chi ricopre tale carica e 59 anni in Parlamento ci sono solo 57 deputati su 400 con meno di 40 anni l’età media dei Deputati è di 51

Anni a livello del governo la persona più giovane è la presidente del consiglio Giorgia Meloni con i suoi 47 anni mentre L’età media dei ministri è di 60 anni vale la pena di ricordare che Emmanuel Macron che oggi ha 46 anni è diventato presidente della Repubblica francese a 39 anni che Gabriella tall

Nuovo primo ministro francese Ha 34 anni e che rishi sunak il primo ministro britannico ha 43 anni si è parlato più volte della partia politica dei giovani vediamo molto sinteticamente che cosa ha trovato il censio sul tema parla di forme del dissenso giovanile che però sembrano peraltro piuttosto limitate e poco

Radicalizzata perché per esempio il 21,8 per dei giovani Pensa che alle prossime elezioni politiche non voterà non è una cosa poi così scandalosa se si pensa all’andamento dell’astensionismo elettorale nel nostro paese negli ultimi 30 anni però è interessante il fatto che stranamente dal punto di vista concettuale terminologico il Censi si

Include tra le forme del dissenso giovanile quella che chiama la fuga dall’Italia questo tema della fuga merita un approfondimento Infatti nei flussi centrifughi si osserva un aumento significativo della popolazione dei giovani Tra il 2012 e 2021 si sono trasferiti all’estero oltre 300.000 giovani tra i 25 e 34 anni nell’ultimo anno l’iscrizione all’aire

Cioè all’anagrafe degli italiani residenti all’estero è stata di 82.000 unità di cui il 44% che è la quota più elevata riguarda proprio la fascia tra i 18 e 34 anni per un totale di 36.000 giovani che hanno scelto di trovare altrove una loro strada va evidenziato tra parentesi che questo flusso si

Dirige in gran parte verso altri paesi europei all’interno di questo flusso poi per la fascia dei 25-3 quni dobbiamo sottolineare il dato che riguarda il peso dei laureati Infatti il gruppo dei laureati in fuga tra i giovani fuggitivi aumenta significativamente passando dal 33% del 2018 all’attuale 45% più precisamente secondo l’X uno

Studio che è stato pubblicato da poche settimane Tra il 2012 e il 2022 sarebbero usciti dall’Italia ben 110.000 laureati in sostanza assistiamo a un’emorragia di giovani talenti che scappano dalla disoccupazione dalla precarietà e da lavori malpagati il costo della formazione di questi giovani intraprendenti è stato sostenuto in Italia mentre le loro capacità

Innovative e le loro competenze vengono utilizzate all’estero con una valorizzazione comunque premiante di chi ha voluto o dovuto fuggire Questo è un dato da citare Se non altro perché smentisce l’immagine opaca dei giovani italiani che due ministri e G nomino Tommaso padoa schioppa nel 2007 Elsa Fornero nel 2012

Hanno valorato rispettivamente con le etichette di bamboccioni e di ciusi cioè schizzinosi appiccicate troppo in fretta ai giovani bene ci stiamo avviando verso la conclusione e prima di concludere però dobbiamo soffermarci su un segmento particolare dal punto di vista problematico ed è il segmento del mondo giovanile che viene etichettato con

Questo acronimo init Eh che sono dei giovani che vivono in forma pesante il problema della relazione tra giovani scuola e lavoro allora Cosa significa NIT Lo sappiamo tutti però mi sembra che sia il caso di ripeterlo è un acronimo che deriva Dalle prime dell’espressione Youth not engaged in employment Education and training iit

Sono dunque quei giovani che non studiano non hanno un lavoro non sono impegnati in un percorso di formazione cercano di impegnarsi fuori dal loro privato questo acronimo è diventato una specie di mantra che si abbatte sui giovani di diversi paesi d’Europa ed è un termine che in un certo senso mentre

Descrive un fenomeno sembra anche alimentarlo nell’Unione Europea ci sono oggi oltre 68 milioni di giovani in un’età compresa tra i 15 e i 29 anni la maggior parte di questi giovani frequentano scuola o lavora Tuttavia 9 milioni non lavorano né studiano non seguono corsi di formazione e e dunque vengono stigmatizzati come

NIT merita però di sottolineare un aspetto che le statistiche non possono rilevare per quanto più tempo i giovani sperimentano questa condizione di sospensione tanto più si sentono frustrati nelle loro aspettative con degli effetti di perdita di fiducia verso le istituzioni e con un aumento del senso di sconfitta personale che si

Può tradurre in apatia civica o peggio in una forma di radicalizzazione politica il fenomeno Nite rappresenta uno spreco inaccettabile di potenziale umano con pesanti effetti sul piano sociale Ale oltre che sul piano economico i costi dei NIT ammonterebbero Secondo alcuni studi all’un all’ 1,2% del Pir e la perdita

Economica stimata in una cifra pari a 153 miliardi di euro i dati sui NIT esaminati in una chiave diacronica comparativa consentono di dire che il tasso di giovani europei NIT è sensibile ai cicli economici ci vale a dire sale vertiginosamente dopo la crisi del 2008 e l’apice si registra tra il 2011 al

2013 Dopodiché discende ovunque tranne che per l’Italia la Grecia e la Romania il fenomeno NIT si distribuisce in modo sensibilmente differente tra maschi e femmine con una media di 10 punti in percentuale a svantaggio delle Femmine tutti i rapporti di ricerca indicano come la probabilità di diventare NIT sia

Assi più alta per i giovani che si trovano in posizioni sociali particolarmente sfavorevoli come il far parte di famiglie a basso reddito con bassi livelli di istruzione con un’esperienza di immigrazione alle spalle un ruolo importante però per entrare in questa condizione è giocato soprattutto dall’insuccesso scolastico e dall’abbandono prematuro dei percorsi

Formativi è chiaro Ora che atore NIT misura la popolazione giovane che per differenti ragioni non riesce ad accumulare capitale umano Tuttavia si tratta di un indicatore freddo che non non sa cogliere a fondo la complessità attuale dei percorsi di realizzazione identitaria dei giovani le situazioni che caratterizzano le biografie dei

Giovani sono molto differenziate non escludono una flessibilità che comporta entrata ed uscita dalla condizione n si spiega così che di recente in alcuni rapporti di ricerca si sono introdotti dei sottogruppi che riclassificate NIT per categorie Per comodità analitica possiamo distinguere tre sottogruppi Il primo è formato da

Giovani che cercano ancora e con impegno un lavoro e che nella maggior parte dei casi sono diplomati o laureati Dunque sono giovani motivati potenzialmente occupabili Tuttavia queste aspirazioni non trovano nel mercato del lavoro una pronta soddisfazione e collocano questi giovani in una condizioni di sospensione Il secondo sottogruppo è formato da

Giovani che si sono collocati in una zona grigia tra non lavoro e precarietà perché hanno basse competenze il terzo sottogruppo è formato da giovani del tutto demotivati a causa di situazioni familiari difficili Oppure perché hanno sperimentato troppe esperienze negative e troppe delusioni sono giovani che hanno perso la fiducia in se stessi e

Che non hanno più una motivazione sufficiente ad impegnarsi per maturare una collocazione sociale accettabile vivono così in un presente demotivante che può condurli alla depressione o peggio per completezza Tuttavia questi tre sottogruppi si può aggiungere un quarto caso di natura del tutto differente e largamente Minor

Che è quello dei volontari cioè di quei giovani che sono n per scelta attiva perché si sono presi uno stacco un anno sabbatico per fare un viaggio per un’esperienza di volontariato di piacere e veniamo all’Italia Quanti sono i ni in Italia i n in Italia nella fascia di età 15 34 anni sono

Complessivamente più di 3 milioni con una netta prevalenza femminile pari a 1,7 milioni l’Italia è il paese con il maggior tasso di Niti In Europa i dati mostrano come il 25,1 per dei giovani italiani tra i 15 e 34 anni non lavora né studia né coinvolto in un percorso formativo osservando l’andamento dei

Dati degli ultimi 10 anni è possibile osservare che la percentuale di n nel nostro paese dopo essere cresciuta notevolmente con impatto della grande recessione arrivando al 27,4 praticamente non è poi tornata sui livelli precedenti e si è inoltre ampliato il divario con la media Europea quanto alla distribuzione

Territoriale dei giovani NIT sono le regioni del sud a presentare i dati più alti Sicilia Calabria Campania superano abbondantemente la quota dei 34% di NIT dobbiamo chiederci Perché l’Italia continua ad essere titolare di questo triste primato per almeno due motivi perché il nostro modello culturale ci fa accettare una maggiore persistente

Dipendenza dei figli anche se sono dei giovani adulti Ormai da parte dei genitori due perché nel nostro paese l’economia sommersa È diffusa e fa proliferare il lavoro nero bisogna dire che l’Unione Europea si è preoccupata seriamente del fenomeno NIT e ha avviato varie iniziative per tentare di ridurli in particolare a partire dal

2013 si è deciso di realizzare un’azione finalizzata a sostenere l’occupazione giovanile investendo 6 miliardi di euro si tratta del progetto garanzia giovani che si dovrebbe realizzare attraverso dei piani strettamente connessi alle esigenze dei singoli paesi questo progetto di garanzia giovani è finalizzato assicurare ai giovani con meno di 25 anni un’offerta

Qualitativamente valida di lavoro di proseguimento degli Studi di di Stato di tirocinio o di un’altra misura di formazione entro i 4 mesi dalla disoccupazione o dall’uscita dal sistema di istruzione formale Purtroppo se andiamo a vedere i report di valutazione di questi interventi si constata che Esi l’iniziativa sono molto differenti paese

Per paese che in particolare in Italia sono assolutamente deludenti merita segnalare che ben il 76% dei giovani intervistati non ha mai sentito parlare del progetto garanzia giovani e che solo il 7% sa esattamente cos’è Come funziona in Italia questo progetto che ha una finalità di tamponamento dell’emergenza non funziona perché di

Accesso al mercato del lavoro non sono né trasparenti né performanti si è dimostrato che il 60% dei giovani italiani che ha trovato un’occupazione c’è riuscito grazie ai familiari agli amici Oppure dai conoscenti Questo espediente sembra spesso una scelta forzata dato che l’intermediazione dei servizi istituzionali deputati allea ricerc dell’occupazione penso

Soprattutto ai centri per l’impiego non funziona siamo giunti così davvero alla conclusione di questa lezione Cicerone affermava che memoria ins senectute minuitur Purtroppo la labilità della memoria sembra Oggi invece Attraversare le generazioni e sembra toccare profondamente Anche i giovani i giovani confermano così la validità di un’altra etichetta cioè

Quella di essere una Now Generation cioè una generazione che vive nel momento senza avere un orientamento consapevole verso il futuro una parte della Sociologia percepisce la cultura giovanile come cultura del disimpegno della discontinuità e dell’oblio un libro di successo scritto da Michele Serra Dedicato ai giovani a un titolo

Demoralizzante Gli sdraiati ma queste diagnosi sono forse frettolose e ingiustamente in ombra degli aspetti di tutt’altra natura che sono ben presenti nel mondo giovanile aspetti che il mondo degli adulti e soprattutto il mondo della politica dovrebbero invece valorizzare al massimo l’Europa vista nella prospettiva delle nuove generazioni si rivela e rimane come una

Società ricca di complessità e e densa di contraddizioni ma rappresenta pur sempre un’istituzione importante sotto molti profili per le tante opportunità che offre a giovani basterebbe ricordare il progetto erasmus che si avvia a compiere il mezzo secolo di vita Ora se esploriamo gli indicatori che da decenni misurano empiricamente lo Stato dell’Unione

Europea vediamo che una misurazione spicca per importanza sulle altre ed è quella relativa alla fiducia che i suoi cittadini manifestano nei confronti dell’Europa la più recente indagine dell’eurobarometro del giugno 2023 ci dice che il 47% della popolazione dell’unione europea si fida tendenzialmente dell’Europa l’esame delle risposte a un

Recente sondaggio relative al grado di fiducia dell’Europa degli italiani svela invece purtroppo un andamento che è più preoccupante va ricordato che il popolo italiano tradizionalmente infestava una forte propensione all’Eur ismo e dunque oggi è sorprendente constatare una caduta verticale di questo orientamento dall’oltre 70% di cittadini italiani fiduciosi allaa fine

Degli anni 90 del 900 si arriva al magro 37% del 2011 e per essere più precisi si raggiunge un picco post pandemico del 45% nel 2022 per poi tornare bruscamente ad un modesto 38% nel 2023 questo processo però va visto da vicino perché presenta al suo interno delle differenziazioni significative

Sulle quali conviene riflettere Per esempio la maggioranza del ceto medio esprime maggiore fiducia verso l’Europa ma come tacere che Ceti medi in Europa si stanno indebolendo in maniera impressionante Inoltre è anche chiaro che le classi sociali più esposte economicamente hanno patito gli effetti della crisi e deluse hanno tolto fiducia

A un’Europa che ha prodotto decine di milioni di disoccupati Ma i giovani che atteggiamento hanno verso l’Europa il sondaggio che qui citiamo sull’Italia ci dice che la maggioranza degli intervistati tra i 18 e 29 anni Lascia spazio un po’ di speranza la fiducia degli intervistati giovani raggiunge Infatti con il

58% un valore quasi doppio rispetto al grado di fiducia espresso dagli intervistati delle altre classi di età in sintesi sono i giovani e in particolare quelli con un miglior livello di istruzione a rappresentare un ancora di salvezza per l’Europa un motivo di più quindi per ripensare alle nuove generazioni e per promuovere lo

Spazio di crescita incoraggiandoli con dei progetti e delle aperture che fino ad oggi la società europea alcuni paesi come l’Italia hanno troppo trascurato concludendo una consapevolezza diffusa dei problemi e delle prospettive che riguardano nuove generazioni può promuovere una società europea più forte più unita e determinata nel ritrovare il

Significato della sua missione a beneficio di sé stessa e forse ancor più a beneficio del mondo non dimentichiamoci che pur sempre ai giovani che ci dobbiamo affidare per il futuro e la questione giovanile deve trovare un posto prioritario nell’agenda politica europea e soprattutto nell’agenda politica italian

Polo Firenze – Scienze 23/24 – Prof. Gianfranco BETTIN LATTES

“La condizione giovanile contemporanea: il dilemma del lavoro”

Il Polo di Firenze

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