Federico Rampini – Vita Quotidiana di un Reporter in Viaggio

Grazie grazie credo che non userò la la scrivania ma preferirei stare in piedi non No no questo Prima di tutto grazie di avermi invitato sono molto molto contento di essere qui questa sera con voi e Sì sto in piedi perché non rinuncio mai all’opportunità di guadagnare qualche centimetro di statura

E vedo tra l’altro ancora un paio di posti liberi seduti qua davanti siccome ci sono molte persone in piedi e se a sorte qualcuno se la sente di attraversare tutta la sala e venire qui potrebbe stare più comodo oppure io offro la mia sedia sono una

Persona qualcuno che che ha un po’ di capelli bianchi come me che non vuole stare tutta la per tutta la la serata in posizione eretta immobile che non è una delle più sane questa sedia è a disposizione ma intanto Guardate io vorrei fuori tema dirvi che sono anche molto molto

Felice di essere questa sera qui a Milano io che solitamente abito molto lontano perché sono contento di essere tornato nel mio paese in una giornata così importante per l’Italia la giornata in cui è nato un nuovo governo vogo interpretare questo vostro applauso come un augurio a chi ha chi si

È preso la la la dura pesante responsabilità di formare questo governo in una situazione di emergenza per l’Italia e io io lo dico con lo spirito di un italiano all’estero vedete vivere da tantissimi anni ormai in realtà più di metà della mia vita l’ho trascorsa fuori dal mio paese e

È una condizione particolare per certi aspetti forse mi potete anche considerare un privilegiato per altri aspetti soprattutto quando le cose in Italia non vanno non vanno bene chi come me vive All’estero si sente quasi ulteriormente caricato di un’ansia di una responsabilità perché gli stranieri ieri ci chiedono a noi italiani che viviamo

All’estero Ci fanno tante domande sul nostro paese che non riescono a capire e in questi ultimi anni devo dire la verità non era facile rispondere non era facile in America in particolare una grande Liberal democrazia paese pieno di problemi che però ha alcuni principi abbastanza Chiari di come debba

Funzionare una democrazia non era facile essere italiano all’estero e dove in certo senso giustificare e e quindi in un momento così difficile in cui siamo nel l’epicentro di una crisi economica gravissima una crisi economica che che spaventa l’America e raramente mi è successo stando negli Stati Uniti

Di leggere così tanti articoli in prima pagina dei grandi giornali americani del New York Times del Washington Post del Wall Street Journal o aprire la televisione vedere i telegiornali dei grandi network televisivi americani che si aprono con notizie sull’Italia Perché hanno la sensazione che i guai dell’Italia possono diventare

Guai mondiali quindi siamo come raramente c’era successo al centro di un’attenzione globale e perciò a maggior ragione sento che questa è una giornata in qualche modo storica sono contento di essere qui tra l’altro il il nostro nuovo presidente del consiglio Ho avuto la fortuna di averlo come professore la

Bocconi Mario Monti e è una persona che stimo molto ho anche scritto con lui un libro intervista per questo editore qui per Giuseppe La iza un po’ di anni fa e quindi insomma Incrociamo le dita Come si fa in America Ecco io sono abituato a a incontrare i miei lettori a parlare in

Pubblico a presentare i miei libri di solito mi si chiedono cose forse apparentemente difficili ma che invece mi riescono molto più facili cioè di raccontarvi l’America di Obama di raccontare la new Economy della Silicon Valley a San Francisco di raccontare la Cina di raccontare l’India sono dei

Grandi temi e però in qualche modo mi sento più a mio agio mentre il tema che mi è stato assegnato stasera mi ha provocato un’angoscia profonda Eh davvero eh Davvero ho avuto quello che si dice il vero blocco dello scrittore blocco del o del giornalista qu quella cosa che succede quando hai

Davanti la pagina bianca io ancora uso la carta Eh non uso soltanto l’iPad La il foglio di carta bianco e dire che cosa scrivo che cosa mi metto a dire perché è forse una delle cose più complicate è raccontare il proprio mestiere cercare di di smontarlo per pezzo per pezzo e di

Dire esattamente come funziona quello che io faccio il giornalista lo scrittore cercare di smontarlo in tanti in tante mansioni tra l’altro prima sono venuti a salutarmi due due studentesse qui del del Carducci che fanno il giornale scolastico di questo liceo e mi è venuto in mente che io cominciato così quindi

Posso dire che la mia carriera professionale di giornalista è ormai vecchia ai di più di 30 anni ma in realtà risale addirittura a 40 anni fa perché ho cominciato facendo il giornale della mia scuola eh Era una scuola un po’ particolare Io sono cresciuto a Bruxelles perché sono nato in Europa

Praticamente anche se papà Milanese Quindi con delle profonde radici qui a Milano però mio padre è stato uno dei primi funzionari della commissione europea Quindi quando io ero appena nato è partito a Bruxelles io con lui e e sono cresciuto in una scuola dove i miei compagni di banco erano tedeschi

Francesi olandesi e e quindi questo fare questo giornale della scuola era complicato era un giornale fatto in più lingue e ho imparato una delle regole di base era quella che quando chiedi a un giornalista in quel caso erano degli studenti degli studenti aspiranti giornalisti di scrivere un articolo la cosa in assoluto

Più essenziale è che l’articolo arrivi in tempo Ecco regolarmente quando era il momento di chiudere il giornale la metà dei miei autori chiamiamoli così non avevano finito i compiti e io passavo le notti in bianco prendevo poi dei votacao ripassato né la versione di latino né quella di greco né il compito

Di algebra perché dovevo alla fine io riempire di tanti articoli questo giornale che sennò usciva con delle pagine bianche allora A mia discolpa per il il vero e proprio track che sento Questa sera c’è il fatto che io non ho mai studiato giornalismo all’università ho studiato economia quindi mi manca quella parte

Che io ci sono delle ottime scuole di giornalismo in Italia ce ne sono in America poi un bel giorno mi è anche capitato di dover insegnare giornalismo l’ho fatto a Berkley in California negli Stati l’ho fatto a Shanghai però ormai diciamo così mi mi mi venivano richiesti dei corsi di tipo

Seminariale su dei temi abbastanza specialistici per esempio a Berkley dovevo spiegare ai dei giovani giornalisti americani informazione che cos’era l’Europa l’Unione Europea questa costruzione complicata di cui facciamo parte ma spiegare che cosa significa fare il giornalista è una cosa che io non ho mai fatto e quindi

Il track del del foglio del foglio bianco Cu ho cominciato a scrivere un sacco di appunti poi straccio le pagine Insomma quindi ho messo giù tante idee disordinatamente tanti tanti foglietti quindi non ho mai studiato il giornalismo come si studia sistematicamente nelle scuole di giornalismo e in compenso ho sempre

Avuto un’attrazione irresistibile verso la scrittura e i Quindi i miei i miei maestri di scrittura maestri si fa per dire insomma quelli quelli a cui Guardavo come dei [Musica] modelli li ho messi giù perché ho cercato di ricordarmi Com’è che ho cominciato ad allenarmi a questo mestiere Prima di tutto

Hemingway Hemingway perché è stato anche un grande giornalista Hemingway Ha cominciato facendo il cronista per un giornale di Chicago e anche alcuni dei suoi romanzi più belli in realtà sono come delle grandi cronache giornalistiche per esempio Addio alle armi che è metà romanzo metà storia vissuta perché lui aveva fatto il

Volontario nella prima guerra mondiale qui in Italia e e Hemingway ha questo stile essenziale Ecco una una una scuola di pulzia di disciplina di rigore della lingua cioè delle delle frasi estremamente semplici Quando quando uscirono i primi romanzi di emingway Fu uno shock nella letteratura americana perché aveva uno stile di scrittura

Perfino troppo semplice Ecco la semplicità però mi ha sempre attirato molto e forse se non avessi fatto il giornalista lo scrittore credo proprio che avrei voluto fare il maestro il professore in un liceo perché credo che la la mia missione che se ci riesco Sono molto contento se non

Ci riesco sono molto frustrato sia quella di impadroni di un soggetto che mi sembra importante avvincente ma complicato smontarlo e cercare di spiegarlo nel modo più chiaro possibile questo credo che che faccia parte della del mio compito della mia responsabilità Poi tra tra invece tra gli autori italiani mi vengono in mente Calvino

Moravi e Pasolini perché tutti a modo loro hanno fatto anche tanto tanto giornalismo e e da ragazzo leggevo tanto adesso non sono necessariamente i loro classici quelli che mi vengono in ora ma di Calvino la giornata di uno scrutatore perché è una fantastica lezione di giornalismo è la

Storia di Calvino che va a fare lo scrutatore in un seggio elettorale al Cottolengo a Torino di moravi e Pasolini i racconti di viaggio Ovviamente hanno scritto dei romanzi molto più importanti e Pasolini ha fatto anche poi il poeta ha fatto il regista cinematografico Però io mi sono

Abbeverato a ai grandi racconti di viaggio di Moravia dall’Africa alla [Musica] Cina gli articoli che scriveva Moravia sulla Cina Mi hanno mi hanno aiutato molto e Pasolini l’odore dell’India il viaggio di Pasolini India rimane secondo me un una pagina straordinaria Poi però i maestri di giornalismo non sono necessariamente dei giornalisti Io

Ricordo due due grandi all’inizio della mia carriera giornalistica che è cominciata come giornalista di partito perché io ecco lasciata Bruxelles dopo aver finito il liceo a Bruxelles venni in Italia per me era quasi la prima volta che venivo e feci l’università qui alla Bocconi immediatamente però mi appassionai di politica mi iscrissi al

Partito Comunista Italiano erano gli anni in cui lo dirigeva Enrico Berlinguer e cominciai a fare giornalista nella stampa del Partito Comunista c’era una rivista che si chiamava la Città Futura della federazione giovanile comunista poi Rinascita che era il settimanale e ricordo due occasioni in cui fui inviato

Da Rinascita in un caso erano tutte e due occasioni tragiche per la verità uno fu il terremoto in Irpinia 1980 E lì la grande lezione di giornalismo la diede il Presidente della Repubblica Sandro Pertini perché forse non per fortuna non non ve lo ricordate ma il terremoto in

Irpinia Eh il la macchina dei soccorsi fu disastrosamente inefficiente i primi giorni però i mezzi di informazione a quell’epoca c’era sostanzialmente la RAI che dominava i telegiornali erano già Allora dei telegiornali di regime davano un’informazione molto edulcorata e ci volle Sandro Pertini che a un certo punto appunto visitando quei luoghi urlò

In un telegiornale la sua disperazione la sua frustrazione la sua rabbia perché i soccorsi erano indecenti e e quelle popolazioni aspettavano in dei villaggi sperduti aspettarono giorni e giorni perché arrivasse un minimo e quindi per noi che facevamo i giornalisti fu una grande una grande lezione di verità l’altra forse perfino più

Dolorosa da ricordare fu sempre Ras ea mi mandò a a Torino a seguire una vicenda che poi sfociò nel grande nell’occupazione di mirafior era la fine del 19 l’autunno 1980 una sconfitta memorabile del Movimento sindacale della classe operaia italiana che si concluse con la marcia dei 40.000 cioè una sorta di di

Controreazione la marcia di 40.000 organizzata di fatto dai vertici della Fiat che vide sfilare per le vie di Torino i quadri dirigenti manager una specie di di di riflusso conservatore E prima però c’era un antecedente cioè la Fiat aveva licenziato 61 operai accusandoli di essere in qualche modo simpatizzanti del terrorismo Quelli

Erano gli anni di piombo c’erano le Brigate Rosse c’era il terrorismo in Italia Infatti non non ho un bel ricordo di quegli anni tutt’altro un po’ ne parlo anche in quest’ultimo libro ecco vedete di fronte a quella decisione della Fiat di licenziare 61 operai da parte nostra dico di noi del Partito

Comunista scattò quasi un riflesso pavloviano noi dovevamo stare dalla parte degli operai contro la Fiat e quindi ci fu il primo riflesso fu quello di condannare i licenziamenti e anche in quel caso un grande vecchio C ci diede una una lezione di giornalismo investigativo Giorgia Mendola dirigente storico del Partito

Comunista disse No la Fiat Ha ragione perché dentro alcuni reparti di Mirafiore ci sono degli operai Qualche volta anche con la tessera del Partito Comunista o con la tessera della CGL che sono collusi con i terroristi ed ed era vero purtroppo era una verità che diciamo era nascosta in mezzo a noi ma

Non volevamo vederla e anche quello fu fu un trauma fu una ferita fu dolorosissimo fare i conti con quello che si chiamava Allora il nostro album di famiglia perché purtroppo non era vero che erano due mondi completamente separati La la Sinistra Storica e la sinistra violenta la sinistra che

Uccideva e quindi anche in quel caso io ero molto giovane però qualcosa imparai da da un grande vecchio che non faceva il giornalismo ma qualche volta ci dava delle lezioni di di verità poi la mia vita mi ha portato molto decisamente molto prendo gli appunti Così come mi sono

Venuti Io diciamo da un certo momento della mia carriera di giornalista in poi ho cercato di seguire una una bussola un un’ispirazione costante e un po’ Giuseppe La i l’ha accennata adesso [Musica] cioè convinto che l’Italia è un paese piccolo le cui vicende sono inevitabilmente influenzate condizionate in modo anche

Molto stringente molto vincolante molto pesante da quello che accade in un mondo più vasto ho ho cercato di seguire Perché attirato diciamo così sospinto da una una molla di mia curiosità interiore ma anche perché mi sembrava che quello fosse il mio il mio dovere divulgativo di di di indagine e di spiegazione ho

Cercato di inseguire i laboratori dove si costruiva il nostro futuro cioè cercavo di capire dov’è che stavano succedendo delle cose che avrebbero finito Per determinare anche la realtà italiana per condizionare noi per indirizzarci in qualche direzione e così una delle prime scelte fu quella di andare a occuparmi di nuovo dell’Europa

Dove io ero cresciuto da bambino e andai come inviato corrispondente a Parigi poi da lì seguì in parte anche le vicende della caduta del muro di Berlino Andai poi come corrispondente europeo di Repubblica a Quella fase cui stiamo vivendo un altro capitolo oggi di costruzione della moneta unica europea quando l’Italia

Stava passando gli esami di Maastricht cioè gli esami per l’ammissione all’Euro era il 96-97 era l’epoca Tra l’altro in cui ritrovai Monti mio ex professore della Bocconi nella posizione di commissario europeo mi ritrovai anche logicamente in una situazione che mi era abbastanza familiare perché vedete questa nostra condizione questo questo questo

Complesso di inferiorità che ci portiamo dietro che che io conosco molto molto bene detro proprio ce l’ho nelle nelle mie fibre personali no che in questi ultimi anni è diventato quasi oppressivo angosciante quest’idea di di di di dover essere all’altezza di altri paesi che ci stanno intorno come la Francia la

Germania Beh io me la ricordo anche da bambino Guardate non è soltanto legato agli ultimi anni della nostra storia al fenomeno Berlusconi io io ricordo che quando ero bambino all Scuola Europea rispetto ai miei compagni di scuola francesi o tedeschi già Allora non eravamo proprio sullo stesso livello perché vi faccio

Solo due esempi nella Bruxelles dove io sono cresciuto a poche centinaia di metri di distanza dalla Scuola Europea dove eravamo grosso modo tutti figli di funzionari di diplomatici quindi un ambiente privilegiato c’erano dei Quartieri poveri pieni di immigrati italiani e non erano pieni di immigrati né francesi né

Tedeschi né olandesi cioè lì a a poca distanza da da questa enclave che era la scuola dei dei dei figli dei funzionari che stavano costruendo l’Europa c’era un pezzo della nostra questione meridionale e io cominciai a frequentarlo per per per fortuna per grazie a un sacerdote italiano che era il mio insegnante di

Religione che era molto impegnato nel in un lavoro un po’ alla Don Milani cioè una scuola per figli di immigrati italiani per tentare di curarli eh da l’analfabetismo da un’inferiorità che era prima di tutto culturale e poi anche socioeconomica eh e e quindi come dire andando poi a

Passare i pomeriggi le sere a lavorare in questo doposcuola per i figli degli immigrati italiani mi rendevo conto che non eravamo la stessa cosa noi i francesi tedeschi che lì c’era un pezzo un pezzo d’Italia che mi richiamava ad una realtà diversa di di un paese che non era esattamente uguale alla Germania

O la Francia e poi anche invece guardando alla nostra classe dirigente di allora Ripeto dimentichiamoci per un attimo cosa è stato Berlusconi Perché io mi ricordo anche che cos’erano i dirigenti che la Democrazia Cristiana mandava a Bruxelles Io ricordo uno degli episodi più umilianti anche se ero un ragazzino però mi è rimasto

Impresso l’Italia riuscì per la prima volta ad avere un presidente della La Commissione Europea Italiano era un posto importantissimo mandò un Malfatti un democristiano il quale tra l’altro vantava ascendenti aristocratici era addirittura sembra dal suo albero genealogico discendente di un imperatore Ecco questo dirigente democristiano fece Il presidente della

Commissione per poco più di un anno perché appena ci furono delle elezioni in Italia scappò via per andare a candidarsi nel collegio elettorale di Terni e lasciò la poltrona vuota a Bruxelles e questo era il tipo di figure che facevamo noi già allora E che ci rendevano

Diversi dai dai francesi o dai tedeschi Ecco la la voglia di capire come il resto del mondo avrebbe condizionato L’Italia quali tipo di laboratori del futuro noi dovevamo studiare per non perdere gli appuntamenti con la storia è quella che poi mi ha è diventata una molla costante

Della della mia mobilità o del mio nomadismo globale e dopo sono sono partito per la California quando avvertivo i primi bagliori di quella che è stata definita la new Economy la rivoluzione di internet Alla fine degli anni 90 a California Io l’avevo frequentata anche per molto molto prima dal dal 79 ma nel

Nel nel 99 mi trasferì in modo permanente andai a vivere a San Francisco perché mi sembrava che nist è succedendo qualcosa di meravigliosamente interessante e tutta il mondo in cui viviamo oggi è stato disegnato lì nella Silicon Valley cioè da Microsoft sta un po’ più a nord ma a a Google fino a

Facebook lì c’è quello straordinario laboratorio di eh innovazione che ha partorito le più importanti rivoluzioni tecnologiche degli ultimi 30-40 anni e anche quello mi sembrava essenziale raccontarlo agli italiani perché capissero In che direzione il mondo sarebbe andato eh Da lì ho anche cominciato a seguire le delegazioni americane che negozi avano l’ingresso

Della Cina nell’organizzazione del commercio mondiale le ho accompagnate come osservatore come giornalista del delegazioni politiche imprenditoriali che preparavano l’altro grande salto verso la globalizzazione che è stato l’integrazione di questo colosso di 1 miliardo e 300 milioni di persone nell’economia globale che ha determinato altri sconquassi positivi o

Negativi ma in qualche modo è diventato uno degli elementi determinanti per capire il il il mondo in cui viviamo e quello che sarebbe successo in Italia ora in che modo Ecco devo tornare Devo cercare di essere aderente al al al tema che mi avete dato e e spiegare anche

L’organizzazione del mio lavoro il metodo del il metodo di lavoro una delle cose cercando di scomporre come io mi preparo a alle mie missioni successive man mano che si presentano una cosa che ho sempre cercato di fare nel mio mestiere è leggere tantissimo prima prima di andare in un posto nuovo

Cercare di impegnarmi di conoscenze di di chiavi interpretative leggere e direi nell’ordine Allora leggere di storia Prima di tutto la storia rimane una delle discipline essenziali per capire un paese prima di andare in Cina ho cercato di divorare intere biblioteche di storia della Cina per arrivare con qualche elemento per decifrare un

Paese che non può essere soltanto letto come un fenomeno dell’economia del 21o secolo Ma è un paese che ha 5000 anni di civiltà una civiltà molto più antica della nostra perfino della civiltà greco-romana leggere di di geografia perché anche la geografia a volte ha un’importanza fondamentale per capire le

Dinamiche di un paese di economia Ovviamente ho ho una passione per l’economia da da quando cominciai a leggere i testi di di Marx Ritengo che l’economia sia uno degli strumenti per interpretare la realtà leggere tanta letteratura Anche perché gli scrittori Gli scrittori veri io io sono un ibrido tra tra giornalista

E scrittore la la fantasia creativa del del romanziere spesso ci apre degli squarci diversi dei modi di di entrare dentro la realtà di un paese Ovviamente la letteratura americana mi ha mi ha aiutato tantissimo e la California Io l’avevo già nel nella nella testa ancora prima di [Musica] sbarcarono

State mi sono state preziose o di grandi romanzieri che avevano scoperto una Cina ormai scomparsa penso a una scrittrice americana Pearl Buck la La Buona Terra di peb che racconta una Cina Quasi inesistente ormai se non in qualche sperduta campagna remota poverissima La condizione femminile in Cina ad esempio è

Già splendidamente raccontata nel nel romanzo di di Pearl B moian invece tra gli scrittori contemporanei è uno dei miei preferiti ci sono anche gli scrittori di gialli a volte che sono il romanzo giallo è uno è uno dei Non a caso ha un successo costante Insomma ci sono Forse alcuni dei più bei

Romanzi italiani del momento sono anche dei romanzi gialli polizieschi Io ho un culto per George Simon è difficile capire la Francia il Belgio il nord Europa senza tuffarsi non solo nelle storie del commissario megret Per la verità io preferisco i romanzi non megret Tiani di di Siman e tra le

Letture ovviamente Ovviamente nel nel prepararsi al salto in un paese straniero bisogna anche studiarsi la lingua Se possibile ora la storia del mio rapporto con il mandarino è una storia dolorosa sulla quale S volerò Perché io avevo avuto la avevo avuto il grande privilegio lo considero veramente un grande privilegio

Da bambino di nascere in un ambiente Poliglotta multinazionale Quindi tante lingue Io le ho imparate senza quasi accorgermene Poi invece quando ho provato a cimentarmi con il mandarino avevo un po’ di anni in più cominciavano a spuntare i primi capelli bianchi l’invecchiamento delle cellule cerebrali ho scoperto è una cosa vera e

Non è lo stesso imparare una lingua a 3 anni o impararla a a 48 quanti ne avevo quando quando mi preparai al trasloco in cinao la Cina l’avevo frequentata da visitatore ma il trasloco in Cina io lo preparai ricordo In compenso anche se l’apprendimento del Mandarino è stato un un dolore un

Calvario e e con risultati Devo confessare sempre Modesti eh in compenso mi ha dato una ricchezza che poi mi è rimasta da allora e cioè ricordo che ero a San Francisco vivevo a San Francisco quando arrivò la decisione che io avrei aperto il primo ufficio di corrispondenza di Repubblica Pechino E

Allora siccome San Francisco è una città meravigliosa con un paesaggio splendido il mare un clima e io lì mi mi consacra tanto a una delle mie attività Preferite che oltre alla scrittura è jogging le Io sono maratoneta quindi andavo tutti i giorni ad allenarmi correndo lungo la spiaggia

Di crissy Field dove c’è una vista sul La Baia di San Francisco il ponte del Golden Gate di là si vede Sao salito Tiburon un posto meraviglioso e E allora per prepararmi al trasloco mi portavo in cuffia dei corsi degli delle audio cassette di di mandarino ricordo ancora la marca il metodo pims

Sler sembrava un pazzo perché è un corso che impone di ascoltare e poi risponde e ripetere Quindi io correndo pronunciava queste frasi sconnesse prive di senso tentando soprattutto di di riprendere il carattere Tonale del Mandarino che è la cosa più atroce cioè il fatto che ogni sillaba ha come quattro note diverse

Possibili e a seconda della nota musicale e del tono ha un significato diverso e quindi se sbagliate è come una lezione di solfeggio in realtà la lezione del Mandarino e quindi ecco da allora poi la tecnologia ha fatto dei progressi all’epoca ancora Vi ricordo che correvo usando il il walkman della

Sony che è una roba pesantissima adesso è quasi da da da museo di modernariato dopodiché Il genio di Steve Jobs mi mi offrì l’iPod E da allora mi è rimasto col mandarino lasciamo lasciamo stare il mandarino ma mi è rimasta questa ricchezza questa la considero veramente un dono personale che ho

Ricevuto da Steve Jobs cioè che l’iPod è così piccolo così portatile che per correre non è davvero un un inconveniente e soprattutto in anche qua in Italia ma in america praticamente tutti i libri tutti i libri che escono in libreria Sono anche disponibili in versione audiobook e io adesso tutte le mattine

Adesso che Vivo a New York e corro non più sulla baia di San Francisco ma a Central Park Io corro leggendo cioè ascolto degli audiobook e così il mio tempo di lettura si è potuto dilatare a dismisura perché anche gli allenamenti sono diventati un momento in cui divoro [Musica]

Liberi vi dico delle cose sconnesse salto di Palo in Frasca perché i miei appunti che cos’altro Tra le cose che ho imparato nel mio mestiere di giornalista in paesi così diversi dall’Europa all’America la Cina l’India sono dei mondi lontanissimi gli uni dagli altri proprio per l’approccio del giornalismo

Cioè io dividerei il mondo in due cioè il mondo della arenza e il mondo dell’opacità poi ci sono delle zone intermedie delle zone di confine non vorrei che questo fosse il mio No non era il mio Ma fatemi Cont era mandarino Che vergogna il mondo della trasparenza il

Mondo dell’opacità i due estremi sono gli Stati Uniti e la Cina voglio dire questo nel metodo di lavoro di del giornalista un paese come gli Stati Uniti d’America ha una un tale rispetto del mestiere di giornalista che molte delle cose che noi dobbiamo fare in qualche modo sono istituzionalizzate

Cioè quando io arrivo per la prima volta come nuovo corrispondente di Repubblica a New York e mi devo anche accreditare noi non abbiamo un ufficio a Washington l’ufficio di New York è quello che copre anche la politica la Casa Bianca mi accredito laa Casa Bianca mi accredito al dipartimento di stato questo

Automaticamente Mi inserisce in un meccanismo molto oliato di rapporti tra le istituzioni democratiche degli Stati Uniti e la stampa che è considerata anch’essa in qualche modo come un’istituzione e e quindi vengo regolarmente invitato a delle conferenze stampa e c’è una un’attenzione del potere politico americano al al discorso con il

Giornalista partecipo vengo invitato al seguito di Obama nei suoi viaggi posso decidere quando voglio andarci quando non voglio andarci di solito seguo tutti i viaggi di Obama all’estero viaggi internazionali che sia il G20 di kh o o quando ha fatto trasferte in Asia quando è andato

A Oslo a ricevere il premio Nobel della Pace quando è andato a Praga per il il Summit con medvedev sul trattato di riduzione delle armi nucleari tutto questo avviene inquadrato in una struttura molto efficiente che è fatta per fornire informazione poi ovviamente questa informazione io la devo decifrare

Perché Obama e il suo staff o Hillary Clinton e il suo staff cercano di darmi le informazioni in un certo modo loro hanno interesse a presentare una certa versione della loro politica estera e Tuttavia è evidente che c’è un flusso di informazioni che mi arriva che mi viene

Dato perché questo è uno dei Principi sacri della democrazia americana eh Poi ovviamente ci sono anche le cose che vengono nascoste le abbiamo scoperte grazie a Wikileaks come i i dispacci segreti che l’ambasciata Americana a Roma mandava al dipartimento di Stato con certi giudizi sul Governo italiano questo fa parte

Invece del mondo della penombra che esiste anche nelle democrazie Tuttavia la parte trasparente è tanta c’è tanto tanto materiale di informazione che è lì ed è previsto che Noi giornalisti lo otteniamo eh all’estremo opposto direi C’è un paese come la Cina che è un regime autoritario con un partito unico

Al potere e dove i giornalisti sono o dei Servi e la maggior parte dei giornalisti cinesi purtroppo lo sono sono dei Servi nel senso direi addirittura letterale della parola perché sono molti sono dipendenti dello Stato molti mezzi di informazione Sono governativi Quindi loro sono dei dipendenti dei

Leader politici oppure oppure in Cina i giornalisti sono dei nemici il giornalista straniero è considerato potenzialmente una spia un qualcuno che ha una visione ostile negativa della Cina e quindi il mestiere di quelle istituzioni lì è di nascondere le informazioni e di dire il meno possibile

O di parlare per non dire E allora il lavoro di un corrispondente negli Stati Uniti o il lavoro di un corrisponden in Cina sono due mestieri completamente diversi perché negli Stati Uniti la prima cosa da fare è di afferrare tutte le possibilità istituzionali che la democrazia americana mi offre in Cina

Invece è tutto obliquo cioè devo aggirare le istituzioni che non mi servono a niente sono solo di ostacolo e devo andarmi a cercare le informazioni da solo ed è tutta un’altra cosa E allora significa cercare indizzi dei dissidenti a Pechino si trovano si trovano Ci sono alcuni No

Ovviamente il il premio Nobel della Pace Liu shobo condannata a 11 anni di carcere non può comunicare neanche con sua moglie Neanche col suo avvocato quando c’è stata la consegna del premio Nobel a oslon non hanno consentito neppure a un a un amico di lusa bod di

Uscire dalla Cina per andare a ricevere il premio Nobel questi sono casi dove la comunicazione è impossibile poi ci sono invece c’è un’area un’area intermedia di dissidenti tollerati e si viene a sapere Ci si passa in questo caso è importante anche la cooperazione tra giornalisti Cioè ci si passa la parola con colleghi

Che sono lì da più tempo qualche qualche suggerimento ce lo si dà in maniera informale e e si è così bisogna andare all esplorazione alla ricerca di fonti che non siano le fonti ufficiali ecco Ho detto ho detto della Cooperazione Beh Certamente Questo è un è un mestiere in cui bisogna imparare a

Essere anche generosi un giornalista troppo individualista non avrà aiuto dai suoi colleghi quando ne ha bisogno spesso noi Noi abbiamo un forte spirito competitivo Ovviamente tra tra giornalisti italiani Esiste la ovvia concorrenza perché il il giornalista di Repubblica cercherà di avere una notizia che non ha il suo collega del Corriere

Della Sera o o della stampa ehm c’è meno concorrenza magari con i giornalisti stranieri perché parliamo per dei pubblici diversi e quindi non ci sentiamo Tuttavia Ecco è è un è un equilibrio mobile quello tra competizione ma anche Cooperazione tra di noi e il lupo solitario non funziona

Tanto in questo mestiere bisogna anche essere capaci di aiutare il collega in difficoltà di aiutare il collega più giovane che è alle prime armi che arriva impreparato in un paese perché prima o poi anch’io ho bisogno di aiuto da qualcuno il caso estremo di questa Cooperazione a me è capitato proprio in

Cina perché quando ero stato docente visiting professor in corsi seminariali all’università di Berkley California avevo avuto come come studenti degli aspiranti giornalisti cinesi li ho ritrovati in Cina e alcuni di questi erano Erano giornalisti bravi non solo bravi perché competenti Ma anche in Cina Prima ho fatto quella

Distinzione un po’ schematica tra i giornalisti servi e giornalisti nemici anche anche in Cina in realtà c’è una realtà intermedia ci sono dei giornali che hanno tentato di fare del giornalismo investigativo che hanno tirato fuori degli scandali scomodi per il regime a volte sono stati chiusi a volte i

Giornalisti sono finiti in carcere però qualcuno ce la fa e ho un esempio molto chiaro in testa che è un settimanale economico che si chiama Zing una specie di di Economist cinese che ha fatto delle inchieste su scandali economico-finanziari molto molto interessanti Ecco uno dei miei ex

Studenti di Berkley me lo sono ritrovato redattore di Zing ed è stato molto generoso col suo ex professore è stato per me diventato una una fonte preziosissima Fatemi cenno Quando ho superato il tempo perché la disciplina del tempo è un’altra cosa importantissima nel nostro mestiere l’orologio l’ho lasciato un po’ dietro

Lo vedo con la coda dell’occhio Ma quando volete Quando volete passare alla fase delle domande smetto subito e e vi do la parola no Un’altra cosa che ho imparato del del Allora arrivare in Cina Che cosa significa nella Cina dove io Io mi sono trasferito stabilmente a vivere a Pechino nel

2004 e una delle prime scelte che avevo da fare banalmente era dove andare a vivere dove andare ad abitare alla stragrande maggioranza degli occidentali a Pechino non so quanti di voi sono stati in Cina Facciamo una prova alzate la mano quelli che sono stati in Cina non non molti non molti Vabbè

Comunque anche quelli che non ci sono stati ormai avete la testa piena di immagini della Cina contemporanea cioè D televisione il cinema Avete visto queste città di grattacieli grattacieli grattacieli che assomigliano a un clone mostruoso delle delle più brutte città americane no molte città cinesi sono così cioè una

Una un’espressione che ho trovato divertente A proposito di Chong ching Chong ching è una città che non conosce quasi nessuno ma è la città più grande della Cina 30 milioni di abitanti Shanghai e Pechino hanno 20 milioni ciascuna chon Chin ne ha 30 si trova nel centro della Cina nel cuore sul fiume

Yang è il più grande centro industriale una città fatta di fabbriche fabbriche fabbriche fabbriche e il livello di inquinamento è tale che è un Inferno dantesco non c’è differenza tra il giorno e la notte il cielo è solo grigio nero in qualunque stagione a qualunque ora del giorno e della notte e

L’espressione che mi aveva colpito è che per chi di voi ama i film di fantascienza Chong ching è come il paesaggio di Blade Runner del film Blade Runner la città di Blade Runner dopo che ha vomitato su se stessa si è vomitata addosso questa è l’immagine di CH Chin

Pechin è meglio decisamente Shanghai anche che è una città che ha degli aspetti di bellezza affascinanti però Tuttavia c’è questa questa parte della modernità cinese che dal punto di vista urbanistico è fatta di sterminate distese di grattacieli gli stranieri gli occidentali che si trasferiscono in Cina di solito vanno ad abitare in un

Bellissimo appartamento Modernissimo dotato di tutti comfort al 45o piano di un grattacielo eh di solito in quei in quei grattacieli c’è anche o al piano terra o su in alto c’è una una palestra fitness piscina Insomma sono dei posti molto confortevoli però se ti affacci dalla finestra Vedi Questo paesaggio di una [Musica]

Modernità [Musica] americanizzazione sono rimasti tradizionali il quartiere di haai su il laghetto haai è vicino alla alla città proibita palazzo imperiale ed è ancora un quartiere all’Antica fatto di casette di un piano solo le tradizionali casette cinesi che sono iuan cioè case col piccolo cortile interno un minuscolo Giardinetto dentro

E la casa è organizzata come un quadrilatero un po’ come le antiche ville romane ma non così lussuose ecco L’esperienza di vivere in questo quartiere per me è stata un’esperienza educativa da giornalista nel senso intanto Già solo il il modello abitativo vivendo lì io mi rendevo conto che la Cina

Tradizionale non aveva finestre fuori perché nella vecchia casa cinese tutte le finestre danno sul cortile interno non c’è una sola finestra fuori mentre invece grattacieli gli appartamenti moderni sui grattacieli erano tutti fatti di finestre sull’esterno quindi già questo mi consentiva un’immersione in una mentalità cinese profondamente

Diversa da quella che poi gli gli è stata imposta da uno stupro urbanistico Così come mi rendevo conto della impossibilità di arredare casa mia andando da Ikea come invece fanno tutte le coppie di cinesi Gi il ceto medio cinese i giovani istruiti che hanno un reddito medio vanno tutti

Ad arredare le loro case da Ikea ed è una una rivoluzione culturale Nel senso che le forme di Ikea il modo in cui si arreda una casa prendendo i mobili da Ikea è un altro modo di percepire la realtà esterna rispetto agli spazi come erano organizzati nella casa cinese

Tradizionale e la vita sociale è diversa perché nel mio quartiere dove abitavo io a haai le case sono così piccole che è impossibile invitare gli amici a casa la vita sociale si svolge per strada nei vicoli negli houtong e quindi questo mi aiutava a fare quella ginnastica mentale che penso

Sia uno dei degli elementi del nostro mestiere che è di capire il trapasso di capire le transizioni cioè capire quale immenso salto era stato compiuto dalla Cina in questi anni venendo diciamo rispetto alla Cina dei suyuan degli hutong Che cosa aveva significato per loro che non ci avevano messo cent’anni

Come gli americani a trasformare le città a trasformare il paesaggio uro Urbano non ci avevano messo 20 o 30 anni ci avevano messo 51 anni a passare da una Cina all’altra cioè una transizione secolare schiacciata e compressa nell’arco di pochi anni che è una transizione di interpretazione del mondo

Così come per citarne tanti di questi esempi di shock culturale La il dilagare dei caffè Starbucks a Pechino che hanno portato sempre tra le giovani generazioni cinesi il consumo del caffè in un paese che per migliaia di anni è stato la civiltà del tè o haug and DZ che ha portato i gelati

Ai cinesi in una civiltà dove non esisteva il dolce lo zucchero sono tutte cose della vita quotidiana che possono sembrare banali però l’immersione in queste piccole cose della vita quotidiana aiuta poi a cercare di raccontare a voi che cosa sta accadendo in quel paese un’altra cosa che sicuramente mi

Haato segato la vita in Cina nel per il mestiere di giornalista è che i potenti sono spesso noiosi non hanno molte cose da dirci perché le cose che avrebbero da dirci le nascondono Ma in compenso ci sono degli incontri straordinariamente interessanti affascinanti che ci attendono dietro l’angolo di casa e uno dei più

Meravigliosi che ho fatto è stato l’incontro con il più vecchio barbier di Pechino un uomo di 95 anni che mi ha guarito per sempre da una forma di artrosi cervicale fastidiosissima legata al fatto di lavorare seduto davanti a un computer è Unino alto così 95 anni lui ha

Cominciato a fare il garzone di barbiere quando ancora c’erano gli ultimi discendenti degli Imperatori a Pechino poi ha vissuto l’occupazione giapponese eare i capelli ai militari giapponesi che occupavano Pechino E tutto questo è un libro di storia cioè parlare con quest’uomo sono 90 anni di storia della Cina due guerre mondiali

Invasioni rivoluzioni politiche ilvento del Comunismo Ma tutto questo in Unino alto così che come tutti i veri antichi barieri cinesi per il prezzo modico di € e me non soltanto mi tagliare i capelli ma prima di tagliare capelli obbligatoriamente doveva farmi il massaggio della nuca e del collo perché

Fa parte del servizio è incluso nel servizio Gu L’Antico barere prima e a un certo momento vi assicuro una cosa mi sembr di assistere a una magia perché io amo anche i massaggi ne avevo provati tanti però qu la forma di fastidiosa artrosi cervicale da computer non andava

Mai via e lui senza quasi aprire bocca mentre mi faceva il massaggio con una forza nelle dita sembravano artigli di un’aquila Unino alto così magrissimo minuto e 95 anni quando mi affer a un certo punto sentito che qualcosa non andava e mi ha fatto quelle cose che fanno i chiropratici si

Chiamano così e Cioè senza priso senza null forse mi sarei spaventato AV detto di stare fermo ha fatto crack e non ho più avuto niente to tocco legno un mago un mago un altro incontro salto sempre di Fr un altro di questi incontri completamente casuali che diventano delle storie meravigliose che

Ti aprono il pezzo di realtà di un paese l’ho fatto molto più di recente al Rio geneo stavo seguendo il viaggio ufficiale diovana in Brasile però ero arrivato mi ero organizzato in modo da arrivare diversi giorni prima iovan in modo da poter raccogliere materiale sul Brasile Brasile lo avevo conosciuto 28

Anni prima e quindi mi interessava fare i paragoni paese straordinariamente interessante e sono arrivato viaggio molto lungo i collegamenti aerei tra il Brasile e gli Stati Uniti non sono non sono né semplici né colti e quindi aveva un po’ di Jet e prima di cominciare a lavorare la prima mezza giornata disponibile me

L’o presa di vacanza Ho detto Adesso farò banalmente voglio rifare il giro turistico quello che fanno tutti i turisti il pand sucar rivedere tutti i posti bellissimi meravigliosi di Rio Copacabana i Panema eccetera e ho ingaggiato attraverso l’albergo una una guida turistica CH un anziano signore di origine eo

Tedesco lner e chiacchierando con un’ottima guida Tra l’altro poi lotta Parlava un sacco di lingue sono venuto a sapere che in realtà lui orai era in pensione faceva la guida turistica per arrotondare la pensione ma per tutta la sua vita Lui era stato il dentista delle favelas cioè quello che andava quasi

Gratis a curare a fare il dentista nelle favelas nei quartieri poveri quelli che sono abbarbicati sulle montagne di Rio casupole costruite abusivamente posti dove quando io ero stato in Brasile 28 anni fa era impossibile entrare cioè il livello di criminalità di violenza era tale che la polizia impediva a qualunque straniero

Di entrare in una favela Ecco il dentista delle Favela mi ha portato avendo capito che io ero un giornalista che era interessato mi ha portato alla riscoperta delle favelas di Rio dove tutti lo conoscono dove tutte le porte si si aprono per lui e dove per fortuna La situazione è molto molto molto

Migliorata e con lui mi sentivo molto sicuro ma oggi mi sarei sentito probabilmente più sicuro di 28 anni fa questo questo incontro per caso e anche per ricordare che la fortuna gioca un ruolo fondamentale nel nostro mestiere tanti probabilmente nelle vite di ciascuno di noi ma sicuramente nel nostro mestiere c’è una

Dose di fortuna lasciamo stare il merito la professionalità poi la fortuna rimane una delle doti principali su cui uno a volte deve deve contare così come in un altro contesto completamente diverso mi è capitato di incontrare a Davos dove io vado tutti gli anni perché c’è questo forum dell’economia mondiale

Dove arriva il gota dell’alta Finanza di incontrare un Guru indiano che poi mi ha attirato nel suo Ashram nel Tamil nadu un posto in mezzo alla Foresta vergine dove lui accoglie tanti indiani che vengono da tutta l’India a a fare lunghi lunghissimi seminari di yoga e ho ripreso a

Praticare lo Yoga grazie a quel dolorosissimo seminario nella shram del mio guru nel Tamil nadu perché la sveglia alle 5 del mattino ci sono abituato perché anche a New York mi devo alzare molto presto per via del fusorario con l’Italia ma la sveglia senza il caffè è un’altra cosa caffè è

Vietato il tè È vietato nella Sharan qualunque bevanda eccitante Quindi l’unico modo per connettere al risveglio era la doccia gelata perché comunque calda l’acqua non c’era e poi soprattutto Bellissime le lunghe lunghe sedute di yoga io avevo cominciato a fare lo Yoga da ragazzo poi a tratti

L’avevo abbandonato lì mi mi mi ci sono reimmesso ma il problema era erano le pause di pranzo perché si mangiava sulla nuda terra con non c’erano posate né ne scodelle Nei piatti delle foglie di banana per e e passa i volontari della shram passavano a versarci il rancio

Chiamiamolo così riso farine varie che dovevamo mangiare con le mani raccogliendo stando accovacciati sempre per terra alla fine avevo le rotule abbastanza doloranti Eh perché tutto il giorno nella posizione questa qui e e al momento del pasto riuscire a usare come cucchiaio la propria mano senza sbrodolare Sii completamente è un

Esercizio perfino più difficile della posizione del Loto lo Yoga mi è tornato utile nei viaggi con Obama allora perché Perché Ecco una cosa che ho imparato viaggiando poi poi poi poi la smetto di divagare vi prometto e e rispondo alle vostre domande no una cosa che ho imparato dei viaggi una cosa divertente

A later poi Obama è è un personaggio molto interessante Io sono convinto che rimanga nonostante le tante delusioni nonostante le tante sconfitte politiche che ha subito nel suo paese continuo a considerarlo Oggi forse come il leader politico più interessante di questi anni viaggiare con lui è è un’esperienza intanto

Si scopre che cos’è il servizio segreto americano che è una cosa molto molto robusta non solo a protezione del presidente ma anche noi giornalisti quando viaggiamo al seguito del presidente Veniamo inquadrati nel Secret Service che sono anche gli uomini della sicurezza quelli che si occupano di proteggere il presidente che ci Come

Dire ci esaminano da dalla testa ai piedi alla partenza una volta che entriamo nel dentro la bolla che accompagna il presidente degli Stati Uniti abbiamo il vantaggio di non dovere ogni volta In ogni paese dove si arrivi a volte fa cinque paesi in 4 giorni il presidente degli Stati Uniti in una

Tournee internazionale non dobbiamo ogni volta ripassare i controlli dell’aeroporto la sicurezza con le polizie locali siamo diventati anche noi parte della bolla Allora in questa bolla con Dove dove si viaggia in un aereo dove non sai mai perché non li conosci tutti i tuoi colleghi non sai mai se il

Tuo vicino di sedile su aereo è un altro giornalista o un uomo dei servizi segreti e probabilmente non lo saprai mai neanche alla fine del viaggio Eh una delle cose che che ti invece che ti danno uno spicchio di realtà americana è che sono viaggi faticosi massacranti per gli orari

Eh L’unica cosa che non manca mai in questo rincorrere continuamente presidente degli Stati Uniti con decolli alle 2:00 di notte alle 3:00 di notte alle 4:00 di notte L’unica cosa che non manca mai È il cibo l’unica cosa che gli americani non si fanno mai mancare su

Sull’aereo la prima cosa che sono degli aeri charter quindi è cibo dappertutto che ti circonda appena arrivi in albergo dove c’è un albergo riservato al presidente alla stampa dove tengono anche organizzano una sala dove ci sono tutti i briefing cioè le conferenze stampa nella saletta dove poi ci sono le nostre postazioni di

Lavoro perché che ognuno di noi ha ha una scrivania dove mettere il computer le televisioni hanno le loro telecamere nella saletta immediatamente a dicente C’è un buffet a tutte le ore del giorno della notte dove viene rovesciato cibo in continuazione questo vi vi è è un una diciamo così una sbirciata anche sul

Perché l’obesità è diventato una epidemia di massa negli Stati Uniti Allora per resistere alla pulim mia dei colleghi americani e anche per reggere al ritmo delle 2 ore di sonno a notte dovendo rincorrere l’aereo presidenziale da una tappa all’altra lo yoga che Ho praticato nella Sham mi è tornato molto

Molto utile per non perdere la serenità che è un’altra cosa che aiuta in questo mestiere Grazie [Musica] sonto n

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