L’agricoltura ha ancora un futuro?

Allora Buonasera a tutti e un saluto al pubblico di punto critico blog ai nostri ascoltatori e ai nostri due interlocutori che animeranno questa questa iniziativa questa discussione su un tema che molto spesso come dicevo prima non è nell’agenda dei governi o come dire non è nella sulle prime pagine dei giornali se non

In tempi di proteste o in alcuni momenti elettorali diciamo così però per noi è un tema importante Invest anche diciamo così il futuro stesso delle nostre società e la loro identità e quindi ne vogliamo parlare ne vogliamo parlare con Filippo Schiavone E membro della giunta nazionale di confagricoltura ospite

Presidente di confagricoltura Foggia e vicepresidente e con Antonio Gagliardi segretario regionale Fly Puglia quindi diciamo offriamo anche una sorta di panor di in un certo senso il punto di vista più delle imprese e non solo ovviamente e il punto di vista del lavoro dipendente però ovviamente sono si possono tranquillamente interscambiare e

Parlare in maniera molto libera dell’argomento del tema io entrerei subito con i piedi nel piatto e vorrei come dire un vostro giudizio su quello che è successo nelle scorse settimane che sta succedendo ancora ancora oggi vediamo a Parigi le proteste degli agricoltori che addirittura leggevo 66 arresti hanno avevano circondato L’Arco di Trionfo

Così come a Foggia oggi Se non erro leggevo che c’è stato un corteo di trattori e così partiamo da Filippo Schiavone Che ne pensi di questa protesta la condividi ha dei motivi di interesse o dicci il tuo punto un po’ di vista Allora guarda Mario solo una correzione non sono più vicepresidente

Della Camera perché mi sono messo qualche mese fa poi tutto il resto è vero Però è una precisazione era Giova fare più che altro per non creare in nessuno poi delle delle considerazioni eh guarda le proteste sono sono assolutamente condivisibili Perché che cosa è accaduto soprattutto in Italia ma

Un po’ in tutta Europa ad ci siamo resi conto che questa Pac La politica agricola comunitaria così come era era più adeguata a quelle che erano le esigenze del mondo agricolo e quindi gli agricoltori sono passati da quello che più o meno poteva essere una forma

Di di reddito quando parlo di Pac mi lego soprattutto al primo Pilastro quella che per tutti gli agricoltori è la vecchia integrazione al al reddito A me non piace chiamarla integrazione per me quello è un incentivo allo sviluppo dovrebbe servire a fare di più non a mantenere in piedi le aziende ma

Purtroppo in questi anni se vogliamo dalla dalla grande riforma del 99 fatta da da un olandese Marion Fisher B Purtroppo ci siamo trovati a ad avere un sistema che ha reso le aziende agricole molto più povere Quindi quello che poteva essere Dovrebbe essere un incentivo allo sviluppo è diventato

Quasi un sostegno al rendito questa riforma della Pac è andata fortemente ad intaccare tagliando il primo Pilastro e gli agricolt si sono trovati più poveri poi a questo Cer che unite altre altre tipi di altri tipi di lamenter perché ad esempio in Germania era stato toccato anche il l’agevolazione sul gasolio agricolo tema

Che invece in Italia momentaneamente è stato rinviato al 2026 e mi auguro che sia di nuovo argomento di discussione perché Guai se dovessimo tagliare il carburante agricol le agevolazioni sul carburan agricoli in agricoltura Anche perché poi l’agricoltura sembra un un settore sempre molto protetto quasi una riserva

Indiana Ma le agevolazioni che un tempo hanno contraddistinto questo questo comparto oggi purtroppo non non ci sono più Ma tornando alla Riforma il sul primo Pilastro ha ingenerato un livello di di malcontento e da lì si è partiti poi con una forte protesta utile dire che la mia organizzazione la confagricoltura non è

Mai stata contro le proteste Ma ha deciso di tenere una linea di dialogo quindi soltanto per questo Noi non siamo scesi in piazza ma ben Comprendiamo le motivazioni di tutti i nostri colleghi che oggi stanno protestando Fortunatamente però l’Italia in questa fase non ha un livello di criticità che hanno molti paesi

Europei allo stesso modo però quando facciamo un ragionamento sulla Pac Mario Guarda non dobbiamo pensare cioè la Pac è la politica agricola comunitaria non è la politica agricola dello Stato italiano perché quella Man mai e ci auguriamo anzi che devo dire questo governo ha portato sicuramente All’attenzione il tema agricolo e ed era

Necessario dando anche un dandole quasi un ruolo principale nella sua agenda di governo Però noi stiamo aspettando ancora questo piano agricolo Nazionale Ma la Pac è il piano agricolo comunitario quindi non è detto che la Pac così come è fatta va male a tutti in Europa va male al Blocco Mediterraneo ma

All’Europa continentale questa Pac così com’è va più che bene quindi immaginare anche uno stravolgimento dell’attuale politica agricola comunitaria è abbastanza complicata molto interessante questo questa questa notazione finale non non la immaginavo molto interessante e se posso ancora se ho ancora un minuto Mario se se non so che tempi abbiamo

Perché mi app passione ci tengo molto Ah ok un altro tema che non è non è stato mai ben compreso è stato quello di questa sostenibilità ambientale che ormai da due riforme della Pac già da quella precedente a quella di di è stata un po’ la parola chiave Tra

L’altro aggravata anche dal tema gestito male della sostenibilità sociale dove la sostenibilità ambientale Sembrava quasi dovesse derogare alla sostenibilità economica oggi le aziende per essere sostenibili ambientalmente devono essere sostenibili economicamente anche perché io non conosco un un agricoltore che non ha interesse allambiente salubre perché tutto quello che oggi ci richiede il

Consumatore il mercato è avere dei prodotti sani e genuini quindi non possiamo guardare alla agricoltore come ad uno dei primi soggetti che va ad inquinare l’agricoltore Oggi resta ancora custode del territorio che è un termine che odio perché non tocca a noi custodire il territorio ma in maniera

Indiretta siamo certi versi anche parlo ma bisognerebbe vedere ad altre cose Se guardiamo un po’ nel nella nostra Europa l’Olanda che sta facendo questa campagna di di di aggressione contro gli allevamenti zootecnici perché sembra che il problema di tutto siano le emissioni che provengono dalle dalle vacche Ecco nel miglior dei

Modi allora Grazie Filippo a questo punto facciamo intervenire Antonio Gagliardi che ci offre il suo punto di vista sulla questione Tu che ne pensi dei trattori Intanto grazie per l’invito perché dà la possibilità appunto di potersi confrontare e magari approfondire qualche tema che evidentemente a volte viene anche

Distorto da quello che i mezzi di comunicazione fanno passare allora intanto io vorrei Innanzitutto precisare che quando dei lavoratori in questo caso parliamo di Agricoltori perché sono sostanzialmente dei lavoratori protestano vuol dire che c’è un disagio quel disagio va ascoltato quindi questo come concetto preliminare è chiaro che noi in questo

Caso stiamo parlando di agricoltura quindi stiamo parlando di un importante pezzo dell’economia italiana A maggior ragione un importante perso l’economia pugliese ma nello specifico parliamo anche di una materia molto complessa una materia che abbraccia diverse situazioni che vanno dal come diceva giustamente il dottor Schiavone dal pezzo ambientale alla tutela del

Territorio Ma appunto anche a un fatto di carattere economico molto importante Ma io direi anche di filiera agricola di filiera Come posso dire della trasformazione delle produzioni quindi c’è tutto un tema molto più ampio molto più legato che guarda al territorio che guarda alle produzioni che guarda alle alle produzioni di

Qualità e Ma io aggiungo anche che bisognerebbe guardare al lavoro di qualità che Permettetemi di dire spesso questo il lavoro di qualità non è conciliato non viene conciliato con quello che invece si genera dal punto di vista delle produzione di qualità sul nostro territorio io sto parlando di qualità importanti penso che

Il dottor Schiavoni sia d’accordo la Puglia genera enormi quantità di produzioni di Come posso dire di qualità e quindi di eccellenza fortemente richieste anche sul mercato internazionale Quindi da questo punto di vista la tutela delle produzioni dovrebbe andare o deve andare di pari passo alla tutela del lavoro lo

Dico perché le proteste di queste settimane degli agricoltori sicuramente come dicevo sono giustificate e e quindi è un motivo d’allarme per cui vanno attentamente valutate eh trasferisco ci trasferiscono una difficoltà oggettiva dell’Agricoltura che in questo caso è come posso dire congiunturale in una fase storica congiunturale ma anche delle difficoltà

E ragioni di carattere strutturali Mi spiego meglio Noi stiamo vivendo con molta difficoltà quello che accade intorno a noi in Europa o nel n nel Medio Oriente che influenzano i processi diciamo gli scontri e le guerre influenzano sicuramente l’economia mondiale perché ormai l’economia mondiale dove si tiene in maniera globale Evidentemente se ci

Sono dei dei degli squilibri prima o poi rischiamo anche di pagare le di pagarne le conseguenze e quindi da questo punto di vista c’è un fatto come dicevo congiunturale il problema molto più complesso che è legato alle ragioni strutturali sono di carattere politico come giustamente diceva il dottor Schiavone Noi stiamo

Ancora aspettando il piano agricolo Nazionale il nuovo piano agricolo nazionale e non vorrei che in questa fase di proteste degli agricoltori ci fosse anche un elemento legato alla strumentalizzazione di carattere politico Noi stiamo andando verso le prossime elezioni di carattere europeo quindi Non vorrei che ci fosse anche

Questo ulteriore elemento poi tutto il resto come dicevo legato alle produzioni di qualità all’ecosistema agricolo che impattano con non solo col Green Deal che dovrebbe essere tutelato dovrebbe essere dovremmo continuare a tutelarlo perché l’Europa ci chiede di gestire una fase molto lunga legata appunto alla transizione verde e per

Questo motivo ci sono i finanziamenti Proprio per per agevolare la transizione verde ma eh C’è anche un altro elemento che io vorrei introdurre che è legato all al alla gestione della filiera eh È vero Io non ho difficoltà ad ammetterlo Eh la remunerazione delle produzioni Eh diciamo nella nella nel nell’anello più

Basso Permettetemi questa terminologia delle produzioni e non è adeguato a quello che invece invece effettivamente viene prodotto poi i costi e i prezzi e il costo generale aumenta perché lungo la filiera troviamo la grande distribuzione organizzata Io amo dire la grande Distribuzione Moderna organizzata che poi di moderno non ha nulla perché

Se poi introduce una serie di Broker una serie di mediatori che di di volta in volta anziché parlare di filiera corta parliamo di filiera lunga lunghissima evidentemente i costi finali lievitano in modo pazzesco quindi sulla filiera Bisognerebbe intervenire politicamente proprio per riconsiderare riconsiderare le difficoltà di carattere strutturale hanno ragione gli

Agricoltori quando protestano e dicono Noi abbiamo necessità di utilizzare il il gasolio calmierato perché le produzioni non ci quel quella remunerazione delle produzioni non ci consente di impattare i costi Evidentemente per dover dovendo in qualche modo comunque sbarcare il lunario il la prima cosa che subisce il primo il primo aspetto

Che subisce un un disequilibrio è appunto il costo del lavoro che si scarica sui lavoratori in questo in questo caso quindi si come diciamo noi in Gero tutto si tiene ma se non c’è una politica Chiara una politica di indirizzo generale evidentemente eh prima o poi qualche difficoltà di

Carattere come posso dire eh qualche allarme qualche allarme appunto si accende da qualche parte e si generano queste situazioni di protesta che poi come dicevo devono assolutamente essere ascoltate benissimo È chiaro anche il punto di vista del della cg di Antonio Gagliardi su questo Su questo tema Ora

Io vorrei allargare un po’ proseguire un po’ nella nella discussione Nel confronto e Ponendo un po’ il tema che accennava tutti e due prima Cioè il tema della sostenibilità e il tema Green Insomma che sta diciamo così saturando ogni ambito dall’industria ai trasporti insomma qualsiasi cosa ai comportamenti stessi

Della della cittadinanza non facciamo altro che assistere ad una Continuo come dire ritornello su questi su questi temi resilienza sostenibilità sostenibilità resilienza però diciamo entriamo nello specifico è possibile una agricoltura Secondo voi partiamo da Filippo è possibile un’agricoltura realmente sostenibile oppure queste proteste diciamo la verità Insomma Diciamoci la verità queste proteste

Mostrano un’insofferenza di fondo del mondo questa richiesta di transizione ecologica vista magari un po’ come vessatoria perché secondo me insomma il punto che gli agricoltori ponevano è anche un po’ questo sul tappeto Cioè queste regole queste indicazioni vengono viste in maniera un po’ vessatoria quindi la richiesta alla fonderli

Diversi giorni fa di togliere questa storia dei pesticidi o sussidio al gasolio che diceva prima Filippo Che ne pensate cioè una reale praticabilità politica questa richiesta ad un comparto di come dire di riciclarsi tra virgolette in funzione ambientale partiamo da Filippo l’agricoltura è già di per sé sostenibile e la cosa peggiore è

Continuare a chiamare i fitofarmaci pesticidi Mario io quando ho un problema di salute tendo a curarmi quindi Utilizzo dei normali farmaci qualora Vengono venduti vuol dire che hanno subito tutto il processo di ad un essere umano abbiamo diamo la possibilità di poterli somministrare e così avviene per i fitofarmaci

Fitofarmaci hanno un loro disciplinare chi li utilizza ha ha l’obbligo di avere un patentino per l’utilizzo per maneggiare i fitofarmaci per il loro Quindi per utilizzarli dobbiamo un po’ uscir fuori da alcuni luoghi comuni quindi la parola pesticidi che purtroppo in periodo si sta sentendo molto di

Più non è non è una parola appropriata Assolutamente sbagliato sono fitofarmaci li utilizziamo solo quando necessario Anche perché avendo un costo abbastanza elevato Non è che ci divertiamo ad andare in campo una volta in più perché il quindi andare in campo sprecare gasolio non ce lo possiamo permettere i

Fitofarmaci anche quelli negli ultimi anni hanno subito un elevato aumento dei prezzi quindi li Uti solo quando necessario non quando non è che ne facciamo un abuso ne facciamo un giusto uso per avere però un agricol perché bene ti dicevo bene la sostenibilità ambientale però dobbiamo pensare anche alla sostenibilità economica

Sostenibilità economica delle aziende passa anche attraverso la sburocratizzazione Questa è la Pac più complicata e Meno utile agli agricoltori a che abbiamo mai avuto in questi anni io da tu sai io faccio l’agricoltore il presidente di confagricoltura lo farò per questo frangente della mia vita ma poi tornerò

Di nuovo in in azienda Quindi io nella nella nella mia azienda non ho mai avuto tante difficoltà a poter utilizzare gli strumenti previsti da questa Pac questi ecoschemi che un giorno ci ci faranno diventare degli ecosem perché io non sono riuscito a chieder neanche uno purtroppo di una Pack con meno

Burocrazia più snella più semplice ma ma soprattutto che abbia una dotazione finanziaria diversa rispetto tra l’altro Questa è la prima Pack che noi affrontiamo con un paese in meno perché la l’effetto brexit che per certi versi ci avrebbe anche dovuto far beneficiare perché L’Inghilterra è uno di quei paese

Che versava meno di quello che prendeva a differenza dell’Italia che versa più di quello che prende però diciamo nel contesto è utile anche ragionare che è la prima politica agricola comunitaria fatta senza l’Inghilterra Che AV Ava un suo peso politico molto forte all’interno del del del Consiglio della commissione del

Parlamento mi collego a quello che diceva prima il il Dottor Gagliardi effettivamente il tema del prezzo della filiera resta il tema centrale perché oggi gli agricoltori devono devono vivere di mercato devono vivere di prezzo giusto non potendo più contare sugli aiuti che venivano che si generavano dal dal primo

Pilastro però bisogna stimare Qual è il prezzo giusto perché il prezzo giusto si genera a prescindere da quello che può essere una buona remunerazione finale ma Dobbiamo considerare quelli che sono tutti i costi che invece ogni anno sono in aumento quindi se noi affidasse a Is che mente che potrebbe certificare un

Prezzo giusto però ogni anno avremmo prezzo giusto perché quello che poteva essere il prezzo del grano l’anno scorso del parlo di grano duro perché ovviamente qui a Foggia noi Ci siamo specializzati ormai da da da da decenni a fare quello che poteva essere due anni fa il grano siamo arrivati addirittura delle

Punte di 56 57 €58 ma con dei costi che non fino a quel momento io ricordo l’our aveva superato i €100 e il prezzo del gasolio era schizzato alle stelle quindi il tutto passa attraverso il prezzo giusto Ma è un prezzo giusto che sarà sempre flessibile non sarà mai lo stesso

Non possiamo fissare il prezzo del grano a X se domani aumenta Nico a rimanere sempre X quindi dovremmo andare a immaginare un processo di formazione del prezzo sempre in continua evoluzione cosa che vedo molto difficile però perché purtroppo c’è una regola Che che che governa il mercato domanda e offerta

E quindi secondo me ad una formazione del prezzo giusto purtroppo non ci arriveremo mai molto utile soprattutto per per immaginare una programmazione più serena di tutti agli Agricoltori comunque Mario il tema è che noi continuiamo ad avere un’Europa che non è madre ma è e e di conseguenza tutti i nostri

Comportamenti immaginare Quindi anche le proteste scaturiscono da questo benissimo grazie a Filippo e adesso rivolgo la stessa domanda ad Antonio Gagliardi Secondo te la sostenibilità è una via politicamente praticabile tenuto conto anche di quello che diceva prima Filippo Schiavone cioè alla sostenibilità ambientale e bisogna come dire accoppiare una sostenibilità

Economica altrimenti come dire le cose non vanno bene ma allora io penso che l’attuale modello di produzione agricola sia insostenibile dal punto di vista etico e ambientale ma anche da quello prettamente economico giustamente no come si diceva e però pensare di mantenere l’attuale status delle aziende agricole per sopravvivere nel breve periodo

Sicuramente non porta a grandi risultati Ecco perché probabilmente Bisognerebbe Come posso dire gli stati membri che fanno parte della dell’Unione della Comunità Europea dovrebbero tutti insieme ragionare in maniera più adesso sto sicuramente dicendo qualcosa di utopico ma nel momento in cui la Comunità Europea decide di utilizzare un

Modello agricolo e lo fa finanziando lo fa dettando un’agenda lo fa immaginando il futuro di come debba essere l’agricoltura nella nostra Europa evidentemente un minimo di modello un minimo di idea su come dovrà evolvere l’agricoltura Esiste il tema è come ci arriviamo come ci arriviamo se abbiamo difficoltà in ogni Stato membro

E ogni Stato membro non ha la capacità di incidere affinché quelle politiche che si decidono a Bruxelles debbano essere poi declinate sui territori il tema è sicuramente questo perché magari ci possono anche possono esserci anche disposizione ingenti risorse Ma se noi non cambiamo il modello agricolo e pensiamo che piccolo sia bello o

Che non c’è Che che non si possa chiedere agli agricoltori di potersi Consorziale di potersi unire con una maggiore forza e quindi aggredire meglio anche qui tra virgolette aggredire utilizzo questo termine attraverso e capacità e attraverso competenze che possano in qualche modo far evolvere sempre più in maniera migliore

L’agricoltura c’è chi appunto sceglie di perseguire un’agricoltura sostenibile Quindi anche avere produzioni agricole assolutamente sostenibili e altri invece che decidono di Come posso dire di utilizzare espedienti ma anche le produzioni Intensive discapito di coloro che invece pensano di poter costruire produzioni che guardano al Green Deal Ecco io penso che questo

Sia l’elemento cruciale sul quale dovremmo pensare di poter ragionare di qui nei prossimi nei prossimi anni è vero io condivido quello che diceva il dottor Schiavone rispetto a questa Pack che è veramente complicata gli ecoschemi finiranno appunto per renderci Ecos scemi perché non è S sissimo gestire

Questa partita in questa fase però è altrettanto vero che noi dovremmo pensare di avere una produzione agricola prima o poi Anzi forse è meglio decidere di farlo il prima possibile che non utilizzi fitofarmaci o pesticidi che non sono consentiti in alcuni paesi della Comunità Europea già da anni noi lo diciamo su

Alcuni trattati Noi abbiamo anche messo su delle Campagne proprio perché non eravamo d’accordo Io per esempio sono uno di quelli che il grano trattato col glifosato lo combatto io non so cosa ne pensi Il dottor Schiavone Però penso che noi abbiamo la possibilità sui nostri territori in particolare sulla Puglia di

Poter produrre grandi quantità di grano di eccellenza assoluta senza dover utilizzare particol espedienti Quindi io penso che e vengo alla domanda penso che una agricoltura sostenibile possa possa esserci ci ci sarà sicuramente però lo sforzo dovrà essere uno sforzo Corale Non può essere uno sforzo del singolo da una parte qualche

Altro pensa di poter aggirare l’ostacolo facendo damping Tra l’altro nei confronti di aziende che ci mettono veramente il massimo per poter spingere verso le produzioni sostenibili e verso l’agro ambiente Ok ringraziamo Antonio e Sì io sono molto sensibile a questo tema Come dire a questa sorta di tema della sostenibilità economica

Anche perché come dire vedo un po’ sia il mondo politico che il mondo dell’informazione battono molto sul tema della sostenibilità però mai nessuno parla Eh in concreto di come arrivarci senza sconquassi sociali diciamo così e soprattutto vie in un certo senso praticabili cioè lo diceva prima Filippo sulla formazione del prezzo Molti dicono

Sì sì il prezzo deve essere giusto perché insomma si è capito che questa protesta è stata anche innescata da un problema di remunerazione che manca quindi da un problema di trarre il giusto guadagno dal dal proprio dal proprio lavoro però poi in effetti Eh come dire è difficilissimo costruire un

Processo di formazione del prezzo che come dire dia soddisfazione ai vari attori della filiera Anche perché io il mondo politico lo vedo molto bloccato nel far fare alle imprese tutto quello che vogliono in un certo senso Cioè è facile dire sì ci vuole il prezzo giusto però come ci arriviamo come giustamente

Diceva Filippo A questo prezzo giusto Questo è il punto della della questione che che mi sembra Insomma che non non non si stia spiegando bene alla popolazione cioè ero sono interessato ad una cosa parto da Filippo la tua organizzazione Insomma chiaramente una grande infrastruttura eh politica e sociale diciamo così della e

Sindacale ovviamente della dell’Agricoltura italiana nel vertice Nazionale Come si discute di queste problematiche come dire si assiste un po’ quello che succede oppure magari state cercando di fare proposte di di di costruire questo percorso di di di cambiamento anche voi insomma cioè sono molto curioso di sapere un po’ il vostro

Dibattito interno che ha riflessi anche per per tutti noi molto importanti Guarda Mario Assolutamente no è uno uno dei temi centrali Per noi è sempre stato questo ripartire per ricostruire Io parlo sempre di Pac perché è tutto da lì che poi passa purtroppo inutile pensare che questi provvedimenti vengano

Da Certamente c’è un impegno anche Nazionale ci potrebbe un’agricoltura più sostenibile può essere sicuramente facilitata da un’agricoltura digitalizzata più moderna quello che è stato fatto agricoltura 4.0 lo stosso con lo scorso governo quando il a capo del ministero c’era patuanelli fu confagricoltura a suggerire all’allora ministro diura 4.0

Che è stato quel sistema che ha permesso alle aziende di essere di ammodernare il proprio parco macchine e di utilizzare sistemi di agricoltura di precisione Quindi questa sostenibilità in qualche modo si può agevolare però non può essere un costo che va a ricadere solo ed esclusivamente sul oggi con mappe di

Prescrizione con i satelliti con l’utilizzo di di attrezzature in isob bas noi possiamo utilizzare meno non pesticidi Maio fitofarmaci possiamo utilizzare meno concimi possiamo utilizzare meno gasolio però il costo di questa modernizzazione non può ricadere Soltanto sulle sulle aziende agricole questo a tutti i livelli il presidente giansanti oltre ad

Essere presidente nazionale di confagricoltura è anche vicepresidente del Copa il Copa è l’associazione che tiene insieme tutte le altre organizzazioni agricole d’Europa ed è lì che confagricoltura anche lì che confagricoltura ha fatto ascoltare la propria voce quindi il costo come dicevi della sostenibilità ambientale non può

Essere un costo che va a aggravare solo ed esclusivamente sulle aziende agricole ma deve diventare un costo sociale per certi versi Cioè dobbiamo anche così torniamo al famoso primo Pilastro Dobbiamo iniziare a capire che se vogliamo un’agricoltura più verde più competitiva e con degli agricoltori non ricchi Ma che riescano comunque a sostentarsi

Eh bisogna investirci di più e credo che l’Italia ormai ci sia arrivata perché io non mi aspetto che la prossima riforma la si possa ulteriormente impoverire perché un taglio ulteriore del primo Pilastro sarebbe sarebbe un dramma poi dall’altro lato guardo con grande interesse alle elezioni europee perché la È l’unico

Modo che noi abbiamo per poter eleggere i nostri rappresentanti insieme ad un organo che fino al 2009 non aveva la possibilità di esprimere un parere vincolante perché Tutto nasce nel 2009 con il Trattato di Lisbona ratificato nel 2010 dove un tempo legiferano due consiglio e commissione con un parere

Non vincolante del parlamento ovver dic Guarda a noi non va bene consiglio e commissione già si erano messi d’accordo salutavano tutti e adesso invece no c’è il famoso trilogo quindi consiglio la riforma passa per il consiglio per la commissione per il Parlamento ed è lì che poi viene data

Modificata ed è lì che confagricoltura con tutte le altre organizzazioni europee più rappresentative più ascoltate qu rappresentative sono ascoltate meno ma riescono a ad incidere e a modificare gli assetti della riforma mezzo fa il presidente giansanti diceva questa riforma ci farà piangere e forse anche io l’ho sottovalutato perché

Non ho dato il giusto peso alle effettivamente questa riforma ci farà piangere ma non ci farà piangere per un anno perché ci farà piangere Purtroppo fino al 2027 e poi chissà che cosa si può fare Però qualcosa si può fare certo non si può variare la dotazione fin

Perché questo sarebbe è impossibile però una di medio termine come passato si può immaginare e quindi ad un certo punto nel 2025 si potrebbe dire rendiamola un po’ più snella un po’ meno burocratica poi penso sempre che tante leggi aiutano soltanto a confondere plurima pubblica penso che questa frase mai in

Questo caso si concil e sia si se posso dire una cosa al Dottor Gagliardi perché condividevo quello che lui ha detto rispetto al glif Io non sono contrario all utilizzo del glifosato Io sono con il glifosato laddove è vietato il suo utilizzo quindi immaginare un utilizzo prima della semina

L’agricoltura la semina sul sodo Richiede l’utilizzo del glifosato e quindi lì ovviamente viene fatta prima di seminare garantendoci che non lascia nessun tipo di residuo Però allo Dottor Gagliardi dobbiamo garantirci che non c non ci andiamo ad approvvigionare di prodotto residui di glifosato soprattutto dall’estero Non possiamo

Dire di no alle importazioni pensiamo al grano duro come facciamo a dire di no alle importazioni l’Italia produce dai 3 milioni e8 ai 4 Mil 100 di tonnellate di grano duro e importa all’incirca anno perché non riesce da sola a soddisfare il proprio fabbisogno e non riuscirebbe a soddisfarlo neanche se convertisse

Tutti gli altri terreni che ha alla coltivazione di grano duro non ce la farebbe ed è contraria Quindi ad importare importa un prodotto sostan inzialmente povero perché il grano duro rimane ancora oggi nonostante qualche fluttuazione che c’è stata negli scorsi anni una materia prima molto povera ma esporta valore aggiunto perché esporta

Pasta e quindi è lì che dobbiamo avere sicuramente una tracciabilità Maggiore favorire i controlli di tutto quello che arriva nei porti quindi benissimo confaricoltura plaude ai controlli nei porti plaude all’iniziativa del ministro Lollo Brigida su quella cabina di regia che dovrebbe anzi che deve e che sicuramente già sta facendo controllare

Ulteriormente tutto quello che arriva dall’estero però non possiamo essere contro la l’importazione quella sana quella buona perché altrimenti non potremmo poi esportare quel quella Chicca che ci mondo che è la pasta produrla però siamo i più bravi noi ringraziamo Filippo Schiavone sì Condivido un po’ questa

Tua il pensiero finale Cioè è chiaro che come dire ci sono molti luoghi comuni Tra cui quello di aiuto Non possiamo come dire dobbiamo bloccare i porti Perché senò le importazioni Diciamo che noi se non siamo autosufficienti nessun ambito di di materia prima o di di di prodotto agricolo Noi abbiamo una grande

Eccellenza nella trasformazione come giustamente ricord e l’industria italiana e A livello mondiale ha bisogno dell’importazione ma non solo noi ho scoperto che esportiamo tantissime altre cose e quindi siao della frutta ortagg quindi voglio dire Abbiamo però bisogno di non siamo autosufficienti quindi insomma Sarebbe ora anche di smettere diciamo questa

Sorta di luogo comune per cui vogliamo questa sorta di nazional un po’ fuori massimo che che si applica diciamo alle questioni agricole ora chiedo ad Antonio gagliati così come ho chiesto a Filippo Schiavone sul versante agricoltura in CG è più in generale Nel mondo sindacale perché sicuramente tra di voi vi parlate

Diciamo così che che pensate su questo Cioè è una via praticabile è una via che ci porterà scassi o o sulla quale avete delle particolari proposte delle cose dire come dire al governo Allora No io volevo Ovviamente come posso dire precisare meglio quello che intendevo dire ovviamente lungi da me l’idea di

Chiudere i porti e alle importazioni agroalimentari Ci mancherebbe altro perché effettivamente noi non siamo autosufficienti da questo punto di vista Intendevo dire che laddove anche studi molto approfonditi ci dicono determinate cose È chiaro che in questo caso come giustamente diceva il dottor Scavone ci [Musica] approvvigiona verso liid dove è possibile trovare maggiori

Garanzie riguardo alla domanda Dunque io i sussidi pubblici all’agricoltura noi pensiamo che debbano essere ovviamente funzionali al mantenimento di una sostenibilità economica per le aziende agricole alla loro crescita soprattutto non solo dal punto di vista produttivo ma anche dal punto di vista occupazionale perché noi Io inutile rimarcarlo rappresentiamo i i lavoratori

Subordinati il mondo dei lavoratori dipendenti ed è chiaro che il nostro interesse che ci siano aziende sane aziende che crescono e quindi la possibilità di offrire lavoro a Maggiore a una platea più ampia quindi dicevo una sostenibilità economica per le aziende agricole che devono crescere ma devono anche facilitare la

Necessaria transizione ecologica Io ho provato a dirlo all’inizio con l’adozione di pratiche agroecologica in grado di garantire la tutela dell’ambiente e del Benessere animale Perché sostanzialmente alla base della Pac c’è proprio questo principio e Queste pratiche devono poter tutelare ulteriormente anche il reddito degli agricoltori visto che in questo caso

Stiamo parlando di Agricoltori E se io penso all’annata del 2023 caratterizzata da notevoli Cali appunto di produzione dovuti agli effetti devastanti del cambiamento climatico con perdite che abbiamo registrato del 10% riguardo ai seminativi e fino ad arrivare al 70% delle per delle Ciliegie non so se ricordate la vicenda delle ciliege del

Barese Quindi tutte aziende agricole biologiche sono risultate essere le più resilienti cioè dimostrare Maggiore efficacia dal punto di vista delle pratiche Agro agronomiche no basate sull’agro eolog alternativa l’agricoltura che non è avvelenata diciamo da pesticidi da fertilizzanti chimici e mi permetto di dire questo ovviamente ma so che il dottor Schiavone

Magari la la pensa diversamente lo pensa diversamente a quello che sto dicendo però cioè sto introducendo un altro elemento nel ragionamento che guarda alle aziende biologiche e noi possiamo dire di poter vantare un elevato numero di aziende biologiche nella nostra regione che guarda caso risultano essere le più resilienti rispetto a una serie

Di fenomeni che sono legati sicuramente all’ambiente che sono legati al territorio che sono legati alla resilienza delle aziende stesse no Quindi come posso dire da questo punto di vista la capacità di investire quelle risorse pubbliche ci consente di guardare sicuramente con fiducia al futuro Io sono convinto che

L’agricoltura avrà il suo futuro e avrà un futuro Roseo se lo immaginiamo in questi termini è chiaro che le difficoltà sono tante ma come appunto ho provato anche a dire prima da sole le aziende agricole non possono affrontare indirizzi di carattere politico comunitario se non c’è un sostegno

Da parte dei paesi membri e quindi la possibilità di poter contare su una roadmap che il paese membro deve poter offrire e deve mettere sul tavolo nel confronto con le organizzazioni datoriali e con le organizzazioni sindacali come ho ripetuto prima tutto si tiene quindi tutto è funzionale se

Tutto funziona appunto Scusate il gioco di parole Ecco questa è l’idea che noi abbiamo all’interno della nostra organizzazione sindacale il futuro lo può esserci se siamo in grado di ragionare con i piedi per terra e non immaginando di poter fare voli pindarici se poi quei voli pindarici rischiano di

Poter nemmeno avere la possibilità di non ci danno la possibilità di poter utilizzare in maniera oculata le risorse perché le gli aiuti a pioggia non non sono mai serviti servono invece eh indirizzi molto precisi sui quali puntare e quindi sui quali far crescere le aziende e il lavoro il lavoro sano benissimo

Ehm Allora io vorrei proseguire su una cosa e se se posso cioè le proteste di questi giorni parliamo di quello anche per per motivi diciamo così di attualità di stretta attualità insomma E da da diverso tempo che vanno avanti investono anche i nostri il nostro tessuto Urbano Perché molte città

Sono in Italia e in Europa vediamo in Francia in Germania Olanda dal Danimarca Insomma abbiamo visto in Polonia seguiva un servizio di Euronews che addirittura anche la Polonia che è uno dei paesi più spinti nel sostegno all’ucraina Però contemporaneamente un pezzo di mondo agricolo ha protestato perché vuole

Chiudere le frontiere con la Lituania il grano ucraino che viene visto come una sorta di concorrenza sleale in un certo senso quindi le contraddizioni ci sono e sono tante una Non lo so una sorta di contraddizione che mi pare di di vedere è anche questa cioè nella protesta Cioè ci sono cose

Specifiche il 4% dei terreni lasciati non coltivati l’uso dei fitofarmaci giustamente non non dico pesticidi Giustamente però fondamentalmente è come se gli agricoltori che testano volessero esprimere un’insoddisfazione di fondo Innanzitutto verso l’Europa e diceva giustamente prima Filippo l’Europa matrigna Però anche verso lo sfondo della globalizzazione che ci investe

Tutti che alla fine non è che ci ha fatto guadagnare chissà cosa insomma io penso che ci sia anche una sorta di risentimento sociale da parte del mondo agricolo che si esprime molte volte nel fatto di di dire no arrivano le dall’estero di grano o di altri prodotti

Da altre parti e mentre invece il nostro prodotto è buono e migliore non non bisogna proseguire su questa strada cioè come si può Come si può non è una contraddizione esprimere cioè cercare i mercati esteri parlava prima Filippo del dell’Industria della della pasta che esporta e via dicendo e non solo l’industria della

Pasta però contemporaneamente reagiamo anche agli effetti perversi della globalizzazione è una contraddizione o come dire possiamo trovare punti di di ripartenza ma ci vorrebbe la giusta misura Ma la La globalizzazione ha dato sicuramente degli ha creato sicuramente degli aspetti molto negativi perché la la facilità la velocità dello scambio di

Informazioni di merci in certi casi è stata anche anche dannosa per soprattutto per i piccoli mercati per i piccoli mercati globali dall’altro lato però ha dato anche qualche risvolto positivo sicuramente l’agricoltura è uno di quei settori che dalla globalizzazione ha tratto meno benefici rispetto a

A ai danni che ha che ha ricevuto io di questo ne sono più che certo Però ecco formular articolari un ragionamento molto complesso dovremmo farlo sulla base di alcuni numeri quindi sarebbe stato utile Ecco affrontare questo argomento guardando ad alcuni numeri e quindi dove la globalizzazione può aver

Creato degli effetti più o meno buoni Quindi analizzandolo ad esempio su dei prezzi di materie prime o oppure di materie che noi utilizziamo per la coltivazione quindi a tutti i prodotti quindi ai concimi a tutti quegli quelle materie che servono per la coltivazione delle delle nostre colture un plauso volevo farlo invece al

Dottor G lo so che es solo dalla dalla tua domanda che forse tu ti aspettavi anche una risposta diversa da me Però devo dire che forse è la prima volta che mi trovo con un S tante dei Lavoratori che ha una visione molto confagricola del del sistema agricoltura quindi

Soprattutto in questo periodo dove siamo alla alla alla vigilia dell’apertura dei del rinnovo dei contratti provinciali del Lavoro immaginare di avere interlocutori noi qui abbiamo i sindacati dei lavoratori in particolare con con quello che rappresenta il Dottor Gagliardi però ecco trovare persone che hanno che mostrano questa sensibilità

Verso il il mondo agricolo quindi si vede anche da da dall’uso delle parole che ha fatto ben conosce il settore Quindi lo sto apprezzando molto Ecco non ci capita molto spesso però questo Gagliardi Grazie grazie grazie trasmissione diciamo così no facevo una battuta un tavolo di concertazione in questa trasmissione sentite Io

Volevo riparto da da Gagliardi Volevo poi la faccio anche a te Filippo ma proprio da persona che non conosce questo non conosce questo ambito parliamo della carne coltivata perché mi hanno detto non è sintetica è coltivata eh e abbiamo sentito molte proteste nel nelle settimane scorse anche un una decisa presa di

Posizione del Governo italiano e di diverse organizzazioni agricole sul tema e anche qui va a impattare un po’ il discorso sostenibilità Green come dire reddit Ità redditività delle delle imprese ma sarebbe veramente la fine del del mondo dell’allevamento in Italia o è una cosa che cioè lo chiedo anche proprio per contezza di

Magari chi ci ascolta che non non per forza deve sapere come dire precisamente come funzionano le cose in agricoltura Cioè sarebbe la fine del dell’allevamento oppure una cosa che andrebbe un binario ulteriore o oppure non vi piace proprio vi piace Che ne pensate partirei con Antonio Gagliardi allora

Eh Io penso che la globalizzazione abbia anche generato delle storture Eh e mi mi riferisco al fatto che anziché avere un un effetto eh benefico per l’intero pianeta il fatto di essere eh connessi globalizzati eccetera Paradossalmente ha una ha generato voi una situazione di difficoltà e la maggioranza degli agricoltori e penso

Che il dottor Schiavoni in questo possa convenire sono sono rimasti schiacciati dagli attori dominanti la filiera No la filiera agricola agroalimentare perché evidentemente i le leggi del mercato globalizzato non hanno guardato alla tipicità dei territori a quello che le produzioni specifiche di ogni area agricola potevano esprimere o possono esprimere

Si è dato semplicemente un perimetro entro il quale bisognava dare generare delle produzioni che fossero uguali per tutti quasi standardizzate questo Evidentemente ha generato quelle strutture di cui parlavo poco fa cioè arrivare a dire che la carne coltivata può essere sostenibile rispetto a quello che invece può essere una normale

Produzione delle carni Eh a me risulta molto complicato poter dire che quello è sostenibile m perché la sostenibilità lo diceva il dottor Schiavone all’inizio l’agricoltura è sempre stata sostenibile le produzioni agricole sono sempre state sostenibili l’assorbimento dei veleni tra virgolette avveniva anche 200-300 anni fa sui terreni perché c’era una

Modalità di produzione che era una modalità sostenibile Adesso noi la stiamo recuperando stiamo provando a recuperarla quella modalità e quella sostenibilità che in passato i nostri avi hanno in qualche modo generato quindi io non non non vedo onestamente una potenzialità sostenibile in questa nuova idea di produzioni che sono

Produzioni ci tengo a spare non sono produzioni di laboratorio perché coltivare la carne non è sicuramente un fatto di laboratorio è una modalità particolare per eh generare Anche qui un un prodotto che è fatto in una modalità diversa però di qui a dire che c’è una sostenibilità Perché i Vorrei capire se

C’è una sostenibilità effettiva su quel tipo di produzione perché io vorrei capire come utilizziamo l’energia per produrre quelle produzioni cioè vorrei capire da dove prendiamo i i diciamo Gli elementi base per poter poter produrre quelle quelle per avere quelle produzioni non lo so io non sono un esperto del settore Ma

Così provando a ragionare su alcuni elementi Evidentemente mi portano a dire che non non è che sia effettivamente sostenibile quel tipo di produzione Filippo tu cosa pensi della cosiddetta carne coltivata è una una cosa che può andare di pari passo con il mondo dell’allevamento ha un futuro

O come dire potrebbe essere la parola fine di un di un certo mondo ma no no la guarda la differenza non non la farà questo Anche perché purtroppo stiamo ormai notando da da da divers consumo di carni rosse purtroppo è in è in calo potrebbe Certamente contribuire ad abbattere ulteriormente i consumi Ma

Parliamo di qualcosa di Allora secondo me la vera differenza non la fa la fanno i consumatori Cioè oggi l’utilizzo la scelta della carne coltivata la la devono fare i consumatori va fatta sullo scaffale poi Mario noi dobbiamo sempre fare una considerazione Noi abbiamo terra è una popolazione che nel mondo

Aumenta sempre di più questa popolazione buona parte di questa popolazione vive con meno di un dollaro al giorno e vuole fare almeno un pasto al giorno noi ne facciamo tre quattro perché siamo un popolo popolo ricco che quindi mangia per non per necessità Ma mangia per per

Sfizio mangia per stare insieme ma non mangia per per sfamarsi perché si siamo sazzi dovremmo immaginare una serie di sistemi per poter alimentare tutte le popolazioni mondiali soprattutto quelle più povere Uno dei dei temi della protesta vedevo che molti nostri colleghi demonizzano l’utilizzo della farina di grilli Ma insomma l’utilizzo di farine

Derivanti da da insetti sinceramente io la vedo come un’opportunità invece per il mondo agricolo l’altro giorno ero con un vice presidente gli dicevo Guarda tu hai le Serre Quindi hai la custodia hai lo scarto di lavorazione del broccolo Quindi hai l’alimentazione che per te però è un costo che diventa un costo

Quindi quella potrebbe essere l’alimentazione per coltivare insetti per allevare insetti li tieni nelle serre gli scarti della lavorazione diventano la loro alimentazione è quello che cos’è sostenibilità Mario è quella ed economica se nel mondo richiesto qualcosa noi dobbiamo soddisfare le necessità delle popolazioni quindi la differenza la fa il consumatore non

Riesco a dirti se sono Contrario o favorevole all’utilizzo della carne sintetica perché non ho eh un bagaglio scientifico che poter fare una valutazione se fa bene Fa male ad oggi ad oggi la guardo curiosit non non penso farà comunque la differenza nelle in un eventuale danno alle aziende agricole Grazie Filippo

Sì sei più aperturista di del del nostro Antonio Gagliardi della CGL su questo punto Grazie per aver inserito un punto che avevo dimenticato perché oltre all carne coltivata Infatti Eh volevo chiedere questa storia della farina di di insetti che molte volte anche come dire ha creato anche una sorta

Di dinamica etica in un certo senso di gusto di cultura di di identità di tradizioni No perché molti giustamente dicono io già mai Mangerò una roba simile invece tu la poni da un punto di vista più generale di politica alimentare su scala globale In effetti non guardando solo l’aspetto

Italiano della produzione di cibo ma mondiale Perché giustamente siamo diversi miliardi e quindi si pone un problema soprattutto per le aree più povere del del nostro pianeta a questo punto proseguiamo un po’ AV come come dicevano come si diceva nelle vecchie nei comizi di una volta mi avvio avviamo

Alle conclusioni o comunque a definire un punto un punto di svolta di di sbocco della discussione sul che pensate dell’Europa cioè Filippo Prima diceva un po’ la cosa diceva due cose interessanti la prima non esiste una politica dello Stato dicevi prima all’inizio della nostra iniziativa e dicevi esiste una politica

Comunitaria Perché in effetti è inutile lo lo sfondo è quello della politica comunitaria anzi molte delle critiche che ho letto il mondo agricolo è sussidiato il 30% del bilancio della Pac cioè viene come dire confluisce nel sul versante agricolo quindi insomma c’è sempre stata un po’ questa eh questa

Polemica Però d’altro canto c’è sempre stata anche una forte protesta nei confronti dell’Europa vista come un qualcosa di burocratico di lontano dalle condizioni di vita della popolazione e dei settori economici eh come come vedete questa cosa cioè è un freno una gabbia una opportunità di sviluppo Perché giustamente molti la

Critica di fondo Qual è gli altri non devono agire con questa gabbia con questa sorta di sovrastruttura cioè la Cina Il Sud America l’Asia il Giappone gli Stati Uniti non hanno queste questa insieme di cioè questa particolare costruzione istituzionale che è un po’ l’Unione Europea che è un po’ un Unicum

Nel mondo Quindi come la vedete da questo punto di vista partiamo da Antonio va Gagliardi così cambiamo un po’ il giro vai Sì Allora intanto sembra esserci un diciamo un minimo comune denominatore No nelle proteste che si stanno come dire realizzando in in Europa tutte sembrano essere rivolte con una forte critica all’agenda

Verde dell’Unione Europea e alle politiche agricole europee No però le rivendicazioni se noi le guardiamo bene le rivendicazioni che in questo momento Sono sostenute in Italia sono un po’ diverse dagli altri Stati e non non sono comuni tra di loro perché ehm in Italia viene viene contestato soprattutto la politica agricola del

Green Deal gli accordi commerciali lo dicevo prima e addirittura l’accordo mercosur o le misure della nuova Pac che mettono limiti all’agricoltura intensiva come dicevo prevedendo lo dicevi anche tu Mario prevedendo la messa a riposo del del 4% dei terreni Ass seminativo Ora anche le richieste di natura fiscale che riguardano l’azzeramento dell’irpef Imo

Agricola il regime delle agevolazione dei carburanti agricoli Ecco sono tutti elementi che non ritroviamo in alcuni altri paesi e torno a dire e forse è questo davvero l’elemento sul quale dovremmo probabilmente riflettere da qui in avanti manca una politica Nazionale sull’agricoltura manca una direzione reale che bisogna dare alla all’agricoltura

E lo dico guardando a quello che dice l’Europa Cioè In questo caso l’Europa dice determinate cose Ma l’Europa nell’Europa ci sta anche l’Italia Cioè ci stanno anche gli altri paesi europei che possono dire qualcosa per poter costruire un elemento comune tra tra le varie nazioni la politica europea non è

Una politica Come posso dire Calata dall’alto perché si è deciso che bisogna fare in questo modo ci stiamo anche ci sta anche ci st ci sono anche i rappresentanti del governo italiano o i rappresentanti che noi mandiamo al governo europeo per effetto delle elezioni eh entro in un altro campo non vorrei che

L’agricoltura tra qualche anno debba vivere quello che sta vivendo il mondo della pesca cioè la pesca che sta subendo restrizioni e quant’altro non vorrei che si replicasse sul settore dell’agri in agricoltura Ecco perché probabilmente le politiche agricole le italiane devono avere un peso specifico nella discussione Europea io non vedo

Questo Cioè non vedo la il peso specifico non lo vedo Ecco perché sono da un lato preoccupato perché mancano proprio le politiche nazionali a dare un indirizzo dall’altro però so e mi rendo conto che l’agricoltura ha delle potenzialità enormi che possono essere declinate nel momento in cui non

Solo il sostegno economico ma anche l’obiettivo di traguardare la transizione verde potrà in qualche modo far crescere le produzioni e far crescere le aziende Io penso che da un lato abbiamo Sì la possibilità di spingere verso la direzione della sostenibilità dall’altra però abbiamo bisogno di essere sorretti da politiche

Nazionali Grazie Antonio Filippo Che ne pensi dell’Europa Ma io allora Mario dividiamo in due la risposta Allora io penso che l’Europa che avevano immaginato i padri fondatori penso a Gian Monet quì avevano in gli Stati Uniti d’Europa l’avevano fatta nascere di base con un accordo economico era poi da lì siamo arrivati

Nasceva con una connotazione totalmente economica quindi non si immaginava che poi l’Europa potesse diventare invece un un aggregato che stare insieme anche per altre motivazioni io sogno Un’Europa forte io li sogno gli Stati Uniti d’Europa però li sogno con l’utilizzo delle stesse armi cioè noi dobbiamo se questo lo dobbiamo

Immaginare in una declinazione agricola io sogno un’Europa che abbia le stesse regole in tutti gli stessi paesi e che sia utile a combattere alcuni mercati per noi dannosi che vengono dall’estero tu hai nominato prima la Cina Ad esempio la Cina è uno dei dei grandi esportatori di alcune produzioni che ci creano dei

Danni penso anche a qualcosa di minore come potrebbe essere il miele Tu non hai idea di quanto miele arriva dalla Cina e meccanismi di produzione e di non voglio dire di benessere animale ma di di di di salvaguardia del consumatore sono molto diversi rispetto agli standard italiani ma anche ma anche

Europei oppure al pomodoro che ci arriva dalla Cina quindi io sogno Un’Europa forte che possa contrastare con sistemi di mercato tutte le importazioni dannose Quindi io l’idea di degli Stati Uniti d’Europa non voglio dire la sogno ma la desidero fortemente sarebbe sarebbe quello uno dei sistemi per poter tutelare anche i nostri

Mercati Grazie Filippo Eh sì tu fai una precisa scelta diciamo precisa scelta di campo l’Europa può servire e noi io magari la vedo un po’ come un grosso limite sinceramente Più che altro vedo anche come un grosso limite la un po’ tutta questa retorica della globalizzazione che negli anni scorsi c’ha un

Po’ riempito la testa sul fatto che come dire l’Italia avrebbe potuto conquistare tanti mercati nel mondo e quindi come dire riuscendo a parare i colpi bassi così come la questione per esempio salariale per anni ci hanno raccontato che le retribuzioni in Italia potevano essere legate a un valore aggiunto che poi in

Realtà non si è non è stato così non si è verificato e l’Italia ha una grossa questione salariale retributiva e redistributiva grossa quanto è una casa insomma quindi non vorrei che per il campo agricolo come dire dobbiamo soffrire nei prossimi anni tu citavi la il presidente di confragricoltura che

Diceva il fatto che questa riforma farà un po’ farà piangere e va bene Io penso che abbiamo affrontato moltissimi molti temi non so se non avete altre questioni sensibilità particolari io arriverei al punto finale di questa discussione e che riprende un anche il titolo se vogliamo del del nostro

Incontro esiste ancora un futuro della per l’agricoltura per l’agricoltura del nostro paese Insomma adesso non Voglio allargare il campo ma insomma quantomeno parliamo della della nostra agricoltura dell’Agricoltura italiana Così rientriamo un po’ nel campo definito dalla discussione dal dal dal nostro titolo perché quello che mi mi interessava mi

Intrigava un po’ di questa protesta degli agricoltori che insomma è stata anche forse se ci pensiamo Eh il la più grande protesta eh degli ultimi anni su scala addirittura continentale cioè l’anno gli anni scorsi abbiamo avuto i gilet gialli ma a Parigi in Francia Non è che hanno

Avuto una replica in altri contesti nazionali Sì qualcosina si è tentato di fare da qualche parte ma più che altro ha avuto esiti crotte invece questa volta partendo dalla Germania i trattori hanno invaso l’intera Europa potremmo dire con un’immagine Se volete anche retorica e addirittura anche il nostro

Paese quindi come dire forse anche c’è una portata politica di questa protesta che su scala continentale Io sinceramente non mi ricordo una cosa simile negli ultimi negli ultimi anni e quindi probabilmente una protesta di questo tipo pone anche un problema di futuro pone anche un problema ma proprio esistenziale Perché senò altrimenti io

Non credo che questa gente Sarebbe scesa con i trattori a sacrificare molto della propria vita per per protestare insomma per portare delle ragioni quindi parto con Filippo ha un futuro l’agricoltura Ma sì Mario ci sono corsi e ricorsi storici Questo è un momento negativo per via soprattutto dell’ultima riforma e i

Mercati di certo non stanno premiando stiamo vedendo che i mercati principali del nostro del nostro territorio sono in questo momento in forte flessione al netto del del Mercato del dell’olio Mai come quest’anno avevamo avuto Quindi bisogna essere fiduciosi io ho detto quest’anno Anche agli auguri di Natale nella mia organizzazione

Non non riesco a fare gli auguri di Natale se non faccio gli auguri Già di buon anno non possono essere degli auguri che portano qualcosa di di buono detto che 2024 sarebbe stato un buon anno per l’agricoltura Eh non c’ho azzeccato molto però mi sembra a giudicare anche dal livello di

Proteste che si è che poi si è sviluppato ma non non posso non immaginare un futuro per l’agricoltura io immagino un futuro per l’agricoltura sempre più Florido però non mi illudo che tutte le aziende che oggi esistono e quindi hanno attività potremo immaginare di ritrovar Cele tutte Fra 20 anni ci sarà una

Selezione naturale avremo aziende sempre cioè l’azienda piccola prima il Dottor Gagliardi ci diceva Non sempre il piccolo e bello funziona aveva ragione Purtroppo il piccolo e bello ciè stato dimostrato dalla storia agricola di questo paese che non funziona c’era chi lo sosteneva ci sono state organizzazioni agricole che lo sostenevano confaricoltura invece è

Sempre stata contraria al piccolo e bello deve essere bello deve essere sostenibile ambientalmente questo lo accettiamo deve essere sostenibile economicamente quindi le aziende saranno sempre più grandi sempre più sostenibili sempre più digitalizzate sempre più moderne ma non potremo fare a meno di agricoltura L’altro giorno ho partecipato ad un incontro in

Confagricoltura con l’onorevole la Salandra e lui mi ha fatto sorridere perché mi ha detto una cosa alla quale non avevo mai pensato e lui diceva il primo uomo è stato un agricoltore e quindi l’ultimo uomo che avremo sulla terra non potrà che non essere sempre un agricoltore anche lui

Viene da da da da agricola Quindi bene il settore Poi un amico di confaricoltura quindi ci sarà futuro Mario ci sarà l’ultimo uomo sarà un agricoltore Speriamo che sorriso però perché Agricoltori soddisfatti E soprattutto vorrei avere sempre più Agricoltori giovani L’Italia in questo è è un po’ in

In deficit è un po’ in calo non abbiamo tanti giovani in in agricoltura abbiamo abbiamo due limiti sostanzi almente l’età l’età anagrafica molto avanzata perché non siamo molto appetibili come settore purtroppo perché non fa più i margini di di un tempo e poi abbiamo una frammentazione Fondiaria che non ci

Rende tanto competitivi Tu pensa che in in Francia la media delle aziende agricole è di più di 30 ettari in Italia la media delle aziende agricole non più di 7 Ari e la parcellizzazione un bene anche perché noi dobbiamo noi produciamo per industria non dobbiamo mai dimenticarlo l’industria vuole un

Prodotto piuttosto uniforme quindi un’azienda più è grande più riesce a garantire una un prodotto uniforme per quelli che sono gli standard dell’Industria io non vedo nell’industria un nemico io un alleato Certamente si può fare meglio sulla sulla filiera si può lavorare meglio però non vedo nell’industria assolutamente un nemico come non vedo un

Nemico nei sindacati dei Lavoratori vedo un alleato e non riesco neanche ad immaginare le nostre aziende senza i lavoratori per quanto la provincia di è una provincia meccanizzata altamente meccanizzata eh spesso presa di Mira anche per fenomeni che non non voglio neanche più nominare Eh ma non possiamo non immaginare le

Nostre aziende senza i nostri lavoratori i nostri collaboratori sono loro la forza delle nostre delle nostre aziende agricole Grazie Filippo e è molto interessante quello che dici perché in effetti Io sono Per esempio io sono cresciuto negli anni 80 che c’era tutta la retorica all’epoca craxiana e non

Solo del piccolo e bello del piccolo e bello e tutti siamo andati un po’ dietro a questa storia Poi sono ci sono stati gli anni 90 dei distretti delle micro ziende il Veneto Però in realtà poi la globalizzazione dopo gli anni 90-2000 ci ha dato in testa di brutto e abbiamo

Capito che piccolo non è bello anche nel settore agricolo come giustamente dicevi prima tu e secondo me questo sfata anche un po’ un luogo comune Cioè nel senso che una elevata frammentazione della proprietà agricola Perché molti parlano il ritorno della latifondo Insomma secondo me è una cosa che non esiste c’è

Una frammentazione così elevata che questa cosa non non non credo esista questo pericolo diciamo così eh nell’immediato però è necessaria una certa dimensione perché altrimenti veramente come si fa a a organizzare eh unità produttiva in grado di di competere quindi Insomma credo che dici una cosa interessante Antonio Gagliardi finiamo con

Te il punto di vista del segretario generale della puga della Fly CGL ha un futuro all’agricoltura Io penso di sì poi tra l’altro la La politica agricola comune banalmente chiede che non che le aziende non siano estremamente parcellizzate e che non siano estremamente piccole alla base base di tutto c’è proprio questo

Principio cioè evitare che la l’estrema parcellizzazione io poi tra l’altro sono Salentino per cui ancor più nella mia nella mia zona le aziende non superano l’ettaro l’o e mezzo e già stiamo parlando di aziende importanti per cui da questo punto di vista Sicuramente è necessario superare questa questo questa difficoltà è una

Difficoltà molto importante rispetto al fatto che l’agricoltura possa continuare ad essere un elemento valoriale Io credo che lo sia continuerà ad esserlo però Dobbiamo cominciare a ragionare in maniera diversa rispetto anche al mondo dei Lavoratori che svolgono l’attività agricola nelle nelle aziende Mi spiego meglio il dottor Schiavone Faceva

Riferimento ai tavoli provinciali che a breve si apriranno anzi si sarebbero già dovuti aprire da qualche settimana ma insomma Proveremo ad accelerare a recuperare questo tempo Noi dovremmo guardare le figure professionali che vengono impiegate in agricoltura con un approccio diverso sicuramente figure professionali maggiormente qualificate perché la la l’agricoltura ha necessità

Di riqualificarsi i lavoratori dipendenti hanno la necessità di poter conoscere cosa fanno meglio di come lo hanno fatto in passato quindi sicuramente le figure professionali da valorizzare da formare sarà il prossimo obiettivo il futuro obiettivo dell’Agricoltura le grandi raccolte stagionali Ma già questo avviene in molte parti d’Italia

Anche a Foggia voglio dire la raccolta del pomodoro non avviene più manualmente o in gran parte non avviene manualmente avviene con le macchine Quindi significa che che la l’agricoltura anche dal punto di vista delle delle raccolte massive si sta modificando e si andrà sempre più modificando e sarà sempre più necessario

Avere figure professionalizzato per cui questo comporterà sicuramente una maggiore capacità al settore primario di poter essere non solo competitivo ma anche sostenibile Quindi anche essere in grado di potersi proporre sui mercati internazionali non lo dimentichiamo le esportazioni italiane dei prodotti agricoli sono richieste in tutto il mondo e noi

Dobbiamo continuare a sostenere Almeno questo tipo di di approccio è un approccio Come posso dire che resiliente è un approccio resiliente Beh sosteniamolo questo approccio resiliente ma noi dobbiamo sapere di che cosa abbiamo bisogno finché quando avremo capito di cosa abbiamo bisogno cio abbiamo bisogno di produzioni di qualità

Di produzioni sostenibili da un punto di vista etico ed agroambientale ma abbiamo anche necessità di sostenerlo attraverso la capacità professionale di chi vi opera Oltre alle competenze delle aziende che devono essere sicuramente messe a disposizione del del sistema globalizzato allora A quel punto avremo capito che l’agricoltura Non solo è un punto di

Forza per la nostra per il nostro paese ma è un punto di forza per le nostre comunità rurali che continueranno ad essere quelle di come punto di riferimento su sui singoli territori sulle singole aree dove l’agroalimentare dove l’enogastronomia dove le produzioni di nicchia saranno anche importanti Io

Penso che da questo punto di vista mettendo tutto insieme potremo guardare a un’agricoltura sempre più qualificata benissimo con questo messaggio di speranza e per il futuro e salutiamo i nostri interlocutori Antonio Gagliardi Fly cg Puglia Filippo Schiavone giunta nazionale di confagricoltura li ringraziamo molto È stata una bella discussione secondo me anche molto

Franca che sicuramente potrà riprendere nel prossimo futuro perché i temi affrontati sono tanti quindi non si può esaurire in un’ora e qualcosa la ricchezza e la complessità anche di una materia non maneggiare soprattutto per il grande pubblico quindi magari gli Chiederemo qualche altra intervento nel nel prossimo futuro

Per vedere un po’ come come va questo percorso di mutamento dell’Agricoltura Vi ringrazio molto e saluto il pubblico di punto critico e la prossima iniziativa di approfondimento Buonasera a tutti Grazie buonasera Ciao Mario e grazie Buonasera a tutti Ciao grazie m

Venerdì 1 marzo, assieme ad Antonio Gagliardi (FLAI – CGIL) e Filippo Schiavone (Giunta Nazionale Confagricoltura), parleremo della profonda crisi in cui versa il settore agricolo italiano.
La diretta inizierà alle ore 20.45 e la potrete seguire sulla pagina Facebook di Punto Critico Blog e sul nostro canale YouTube.

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